Moritz Benedikt
'C'è la circostanza strana per la quale gli atti di violenza sono
puntualmente annunciati da ambienti governativi e avvengono alla vigilia di
grandi manifestazioni contro il governo'
Di teppisti di tal sorta è piena l'Università italiana. Gente che impone a
prezzi di boutiques il proprio violon d'Ingres (espressione francese che
indica la tardiva o erronea vocazione di chi è una cosa e se ne crede
un'altra; in questo caso il pittore Ingres che si credeva un violinista). E'
un malcostume diffusissimo e pressoché incontrastato. Sono dei farabutti,
questo è il dato reale. Se un minimo di curiosità la pur bella recensione di
Benedikt mi aveva suscitato, adesso il mio disprezzo supera ogni
bellettrismo. Grazie di averci ricordato l'esistenza di questi lestofanti.
Cosa si potrebbe fare contro costoro?
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Franco Cordero è un giurista italiano.
Saluti
silvio
Federico Stella, ordinario di diritto penale nell'Università
Cattolica di Milano, consigliava ai suoi allievi del secondo anno
la lettura di "Sorvegliare e punire".
Saluti
silvio
La scala dell'abiezione è questa:
1) Quelli che praticano il ricatto sessuale o chiedono soldi per far
superare gli esami;
2) Quelli che impongono i propri risibili volumi a prezzi impossibili;
3) Quelli che non hanno mai fatto ricerca;
4) Quelli che hanno studiato e una volta arrivati non studiano più;
5) Quelli che sono arrivati, continuano a ricercare, pensano, ponzano,
scrivono sui giornali ma non insegnano più;
6) Quelli che hanno buona volontà...ma dicono che l'Università è un gran
casino;
7) Quelli che hanno buona volontà...ma poveretti è meglio che non aprano
bocca, perché non hanno nulla da insegnare;
8) Quelli che hanno studiato, sanno, ma sono così terrorizzati dagli
studenti e dall'Università che preferiscono abbandonare tutto e impiegarsi
come correttori di bozze;
9) Quelli che padroneggiano la propria disciplina, ma non hanno il coraggio
di abbandonare o di denunciare questo luogo di Simonia e di Indulgenze che è
l'Università... perché c'hanno famiglia.
10) I Maestri. Ma tacciono, assistono impotenti o se ne sono già andati.
Taccio dei baroni, di quelli/e che l'hanno dato/a, degli studenti pigri che
chiedono sconti sulle pagine da studiare e che quando gli danno un volume da
leggere da pag. 24 a pag. 38, lo fanno davvero senza andare oltre....
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bella e dettagliata recensione che mi ha riportato alla memoria un libro
letto molti anni fa. Le cose che più colpiscono di Cordero sono la scrittura
ruvida, mai facile, nè corriva, ma sempre onusta di prestiti dal linguaggio
giuridico, le note che da piè di pagina diventano lunghe pagine intere,
lo sterminato e documentatissimo patrimonio culturale. Oltre a ciò che ha
scritto Moritz Benedikt, il libro andrebbe ricordato anche per la chiave di
lettura adottata da Cordero nel tentativo di definire il morboso rapporto
fra don Lisander e sua madre in chiave edipica, con la povera e scipita
Blondel a macerarsi sullo sfondo.
Va peraltro anche ricordato, a parziale discolpa, il fatto che il nostro
agarofobico fece uscire la prima edizione de "La colonna infame" nel 1842, a
chiusura dell'edizione
definitiva dei "Promessi sposi" e che , da allora, esigeva che tale testo
costituisse il suggello-appendice del suo romanzo "senza idillio". Come a
dire :
dopo il falso happy end del romanzo, ecco l'inferno.
linnio.
ti sembra poco di questi
tempi?
R.
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>un
malcostume diffusissimo e pressoché incontrastato. Sono dei farabutti,
>questo è il dato reale.
Ci sono farabutti molto peggiori in ben altri
posti.
Un giudice di mia conoscenza (secondo classificato nel suo concorso
nazionale) mi ha confermato che, al momento, Cordero è il massimo giurista
italiano.
Il che dimostrerebbe, al massimo, che gli scrittori è meglio non conoscerli
di persona. Un giudice di mia conoscenza mi ha confermato l'assoluta
importanza di Cordero nel campo giuridico: pare che il Manuale di Procedura
Penale, pur con momenti di stile originale, sia un opera importante (ha
anche ammesso il cattivo carattere di Cordero). Le sue 'esternazioni'
(orribile termine che lo fa sembrare un Cossiga qualsiasi) giornalistiche
sono geniali.
Sì, ma a tratti lo stile era davvero troppo ostico. Cordero critica
aspramente lo stile di Manzoni ed ha molte ragioni: ma ogni tanto avrei
voluto che lo imitasse.
> Un giudice di mia conoscenza (secondo classificato nel suo concorso
> nazionale) mi ha confermato che, al momento, Cordero è il massimo giurista
> italiano.
E' indubbiamente un ottimo giurista,forse il migliore in campo penale,ma nel
civile ce ne sono alcuni altrettanto grandi.
Fiamma
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Inviato via http://usenet.iol.it
che tu quoti a cazzo è assoluto, credi.
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Inviato via http://usenet.iol.it
Cordero č stato un importante proceduralista, come testimonia il
numero di adozioni del suo manuale. L'autorevolezza della sua
dottrina in ambito penalistico non mi č cosě nota. Vorresti
illustrarci?
Saluti
silvio
> Cordero è stato un importante proceduralista, come testimonia il
> numero di adozioni del suo manuale. L'autorevolezza della sua
> dottrina in ambito penalistico non mi è così nota. Vorresti
> illustrarci?
> Saluti
> silvio
Per penale intendo sia diritto che procedura.
E non è il mio campo.
Saluti
F.
>
>
By Gianfranco, studente fiero (una volta tanto) del suo prof.
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Monica se i libri del prof. Franco Cordero si leggessero e si studiassero
veramente ci si renderebbe conto che oggi fare l'avvocato in Italia porta
al degrado di se stessi visto quello che ci circonda.
> Monica wrote:
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io consiglierei a tutti di leggere anche del prof. Cordero: Criminalia.
Nascita dei sistemi penali, i quattro volumi su Savonarola, Lutero contro
Erasmo e soprattutto Riti e sapienza del diritto. Questi sono libri
indimenticabili.