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Partendo dal l’a proposito

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Patrizio Marozzi

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Mar 26, 2021, 4:56:25 AM3/26/21
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Partendo dal l’a proposito di Freud – si può dire che rilevò che nel suo tempo e in dove viveva l’aspetto sessuale fosse per così dire inibito. Cioè come per dire come chiederlo, dove e quando farlo, sino al sospetto di perche e perche fosse da fare. In questo rapporto e dinamica si creavano dei complessi che davano alla naturale predisposizione sessuale umana qualcosa che cercasse di convogliare il pensiero tra cosa fosse giusto e ciò che fosse autentico, in tale scontro chi vi rimetteva era un aspetto della psiche che si manifestava nell’interiorità profonda della persona, e, che per tale motivo di causa, si costringeva a dialogare con la sfera cosciente del pensiero, non in relazione e realtà ma attraverso quella ch’è definita censura dell’inconscio tanto che il complesso per realizzare una comunicazione interiore poteva sfociare in una nevrosi tra la soma umana e le ragioni della psiche della coscienza personale ,e, che finiva per avere come interlocutore l’astrazione collettiva e la sua manifestazione sociale. Ora così in sostanza in questo frammisto se la psiche inconscia non rimuove la censura questa rimuove o altera la stessa coscienza o desiderio, sinché la comunicazione tra la coscienza e la psiche non torni naturale o spontanea e anche in certo modo indipendente nei sogni. Così Freud pensò apertamente che fosse proprio il rapporto tra i complesse costruzioni sociali della persona e la vita stessa della spontanea coscienza, che necessitava della persona ad essere costretta dalle prime ad una inibizione della naturale predisposizione alla sessualità e sviluppo sessuale il tempo dell’individuo, e che in certi casi non si realizzava l’autentica comunicazione. l’es e la coscienza, perche vi era l’esistenza dell’inconscio. La scoperte essenziale di Freud è appunto questa la manifestazione dell’inconscio nella coscienza.
E così in questo caso un bel giorno mi trovo a sapere che vi sarà un concerto di Fado Portoghese di Maria Joao. Ora in questo momento ricordo l’immagine che vidi sul palco durante il concerto, ma non mi trovavo proprio vicino. Ma non ricordo dove è stato, in quale teatro vi ò assistito. Certo che scrissi su di un forum di questo concerto, e poi vi promulgai il mio desiderio verso Maria Joao sia del concerto che della manifestazione spontanea della lettura del Forum. In quel tempo manifestai anche la mia musica tramite il mio sito. Così ora ricordo dove fossi seduto in quel teatro, l’immagine del palco con Maria Joao con il microfono che cantava la musica del Fado portoghese. E sulla fila della poltrone dove ero seduto vi era spazio. La fila dietro un poco discosti dalle mie spalle alla mia destra, alcune persone, tra cui una donna biondina. Ora il suono che mi proveniva da costoro era volitivo e interlocutorio – ma era evidente che fosse caricato, per di più competitivo e un poco discosto. In sostanza, l’argomento del loro chiacchierare, era che non fosse vero che facesse della musica, non era chiaro chi e dove e perche. Ma così mi lasciai prendere dalla musica di Maria Joao, che mi trascinò in quel concerto da solo, e che manifestai questo con grande voluttà nel forum. Così al termine del concerto vidi altre persone nella sala e alcune di esse le riconobbi, come Mis. Cipolla, che aveva al suo fianco un uomo che faceva gesti assurdamente evidenti per tutti con un braccio. Non potei osservare la scena e il cipiglio di Mis. Cipolla. Che non ebbi modo per questo di salutare e me ne andai.
Così l’illusione prospettica dal Portogallo, Maria Joao, non può che essere per un breve istante Cristoforo Colombo. Ma in realtà ciò che si evidenzia è il grande misterioso di Galileo Galilei che pure non vedendola sapeva che c’era. Così quando promulgò la sfericità della terra, la coscienza collettiva dell’epoca disse che non poteva essere vero, perche chi di costoro che dicevano che non fosse vero lo fosse perche aveva studiato chi lo sapeva. Per questo si chiese a Galileo di abiurare e dire anche lui che non era vero. Così Galilei disse ma a me che me ne frega se ciò che si sa è qualcosa che non si vede, mentre quello che si dice lo si vede. Abiuro ma lascio la terra come è. Così con Freud, se il sesso ci fa capire, la creatività nella creazione ci fa vedere, con un po’ di Carl Gustav Jung anche dentro di noi.
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