Jonas ha scritto:
> Loris Dalla Rosa <
loris.d...@fastwebnet.it> ha scritto:
>> [...] Del resto basterebbe imporsi di
>> contare fino a 10 prima di prendere una decisione, per mandare all'aria
>> quella conclusione:-).
>>
> Però, se quel ritardo di coscienza esiste allora c'è anche quando
> la coscienza "decide" di contare fino a dieci... cioè quando
> ormai l' inconscio (o come si chiama il titolare della mente)
> aveva già prudentente iniziato a contare.
Si', ma allora ci sarebbe una contraddizione. Di fronte a una situazione
che richiede una decisione su come reagire (decidere l'azione A o
"contare fino a 10" prima di compierla, che e' una metafora per
significare prendere tempo per decidere in modo cosciente, razioanale),
se A e' l'azione immediata, non mediata dalla coscienza, e che
comunemente chiamiamo "istintiva" (la coscienza di A subentra ad azione
avvenuta), allora se il "contare fino a 10" fosse istintivo come
compiere immediatamente A, avremmo l'impasse per cui nello stesso tempo
due "istinti" contraddittori paralizzerebbero qualsiasi decisione.
Percio', perche' non ci sia questa contraddizione, tra la decisione
istintiva e quella mediata dalla coscienza deve intercorrere un
intervallo di tempo perche' siano possibili le due alternative: se
l'emergere della coscienza dell'aziene A avviene nel tempo t2, tale
azione avverra' o in t1 (azione istintiva che precede la coscienza) o in
t3 (azione razionale che segue al "contare fino a 10"). Ma, si puo'
obiettare, come si spiega allora quel "contare fino a 10" se non puo'
essere istintivo? Puo' esistere un "istinto" razionale contrapposto a
quello naturale, comune a tutti gli animali? Se non possono essere nello
stesso tempo il medesimo istinto, devone avere origini diverse, l'uno
implementato geneticamente, e con cio' ereditabile dall'individuo
appartenente alla specie, l'altro derivato dall'esperienza: anche un
topo di laboratorio e' condizionabile a non avvicinarsi al pezzo di
formaggio, se ogni volta che ci prova avverte una scossa elettrica.
Cosi', se per esperienza abbiamo imparato che agire d'istinto il piu'
delle volte ci procura piu' guai che vantaggi, il "contare fino a 10" e'
una specie di "istinto" che ha origine dall'eperienza. Ma siamo poi
sicuri che il "contare fino a 10" garantisca la liberta' della nostra
scelta, o la garatisce piuttosto, e ricorsivamente, il "contare fino a
20"? La questione e' e rimane insolubile.
> Così chi attacca battaglia magari fa ciò che voleva, ma - forse -
> lo voleva già da prima, determinato da cause incomprensibili
> ancora precedenti.
> Anche osservando - per quel che è possibile vedere - la
> riesplosione dei "nuovi" conflitti, sembra davvero che anche chi
> crede di deciderli sia piuttosto deciso da qualcosaltro... e non
> tema neppure quel κλινάμην che non sappiamo quali leggi caotiche
> rispetti e quanto potrebbe essere severo con l'uomo incosciente.
>
Puo' darsi che *a monte* della decisione di scatenare un conflitto ci
siano quelle cause ignote di cui dici, magari individuabili da una
analisi frediana su chi l'ha scatenato, ma puo' anche darsi che il caos
sia *a valle* di una decisione razionale, nelle complicazioni che
intercorrono nell'intervallo temporale tra la razionalita' di cio' che
si intende conseguire e la sua effettiva realizzazione: un calcolo
sbagliato che puo' essere catastrofico, per le numerose variabili
nascoste che possono intervenire in quel tempo tra l'intenzione e cio'
che si intende conseguire.
>
> Nel frattempo buona domenica.
>
A te, ormai, buona serata,