Il giorno martedì 23 maggio 2023 alle 17:36:05 UTC+2
ppastor...@gmail.com ha scritto:
> Si dice tanto della “Cancel Culture” senza descriverne le caratteristiche: si tratta di un movimento — nato negli Stati Uniti d’America e operante nella cultura non solo americana — la cui conformazione di base è fortemente anticolonialista e quindi antieuropeista non senza un connotato decisivamente modernista ma soprattutto ai danni delle tradizioni europee-occidentali.
> È evidente che dare potere a siffatto movimento in Occidente e specialmente in Europa è un azione distruttiva ai danni dell’identità europea e divisiva ai danni della organizzazione dell’Occidente… Eppure alcuni nel nostro Continente e molti in America, spinti dalla generica omologazione attuata nel Villaggio Globale contro le stesse differenze della Globalità o peggio presi da volontà ostile contro le peculiarità europee e la positiva convivenza in Occidente, invece di porre fine alle indebite cancellazioni o un limite a quelle sensate solo per talune realtà, vogliono sottoporre l’intero Occidente e tutta l’Europa a disgraziatissimo imprese di distruzione, in verità sostenute da ampi settori della contestazione di sinistra che non hanno saputo individuare i valori occidentali e che non vogliono conservare i valori europei.
> Al seguente link un inquietante fatto di cronaca:
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https://www.ilfoglio.it/cultura/2023/05/17/news/la-cancel-culture-scaccia-berkeley-uno-dei-padri-della-filosofia-moderna-5272021/
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> Non ha senso decolonizzare l’Europa dalla stessa cultura europea né dividere la cultura europea dal resto dell’Occidente e ha invece senso nell’Epoca della Globalizzazione preservare le identità particolari nel rispetto di tutti e nella consapevolezza delle vere responsabilità dell’Epoca coloniale e post-coloniale, che non fu e non è dominata dai torti occidentali né europei: la vera occidentalizzazione non è stata un fenomeno invadente né violento ma è stata sostituita, spesso sin dagli inizi della colonizzazione, da una pseudooccidentalizzazione i cui autori sono stati falsi occidentali che hanno profittato dell’Era delle Comunicazioni per perpetrare una omologazione che non corrisponde a nessuna identità particolare ma si fa specchio di una infausta incapacità a restare nei termini di necessarie identità… E la europeizzazione è stata limitatissima in realtà e parimenti non violenta né invadente e ciò lo si può capire distinguendo le esplorazioni, autenticamente europee, dalle conquiste, non autenticamente europee ma realizzate da ex o non veri europei… E la massiccia presenza dell’elemento europeo in America è stata dovuta ad espansioni diverse dalle invasioni… Sicché la Cancel Culture cavalcando un movimento antiidentitario non saprebbe neppure difendere le identità non europee oppure non occidentali e i suoi atti non sono e non saranno accettabili fintantoché non rispetteranno tutte le differenze nel Villaggio Globale, comprese quelle europee-occidentali. Cancellare i tratti europei dall’America significa ignorare il destino multiculturale proprio dell’America e istituire un generico e illimitato multiculturalismo in Europa significa fare violenza letale alla cultura europea, il cui destino è in ogni caso assai particolare.
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> Mauro Pastore
Siamo certi che sia un pericolo? Quali e quante nefandezze ha escogitato ed esportato ovunque la nostra "civiltà"? Il solo rischio concreto è che chi vuole cancellare la nostra cattiva memoria faccia poi peggio di noi (anzi forse questo è proprio il primo passo).
Del resto ciò che abbiamo fatto noi e potrebbero fare costoro non è altro che conseguenza diretta della natura umana. Di che altro?
Perciò può cambiare realmente qualcosa, se non, se possibile, in peggio? Non solo da noi, ma proprio da loro, gli anticolonialisti che cominciano a colonizzare proprio dove hanno imparato a farlo: in Europa.
Omega