Jey ha scritto:
>Non riusciro' mai a capire come facciate a convivere con i dogmi,
>a me sono sempre sembrati una violenza fatta alla ragione.
Beh... ti illustro la faccenda, tipo "dialogo interfede", se non è considerato proselitismo qui - in alcuni siti ebraici lo è, quindi se lo considerate tale censuratelo.
Dunque. I dogmi, se non si offende nessuno, io li potrei paragonare un pò alla Torah: immutabili, ok, non ci piove. Ma ciò non significa che sono muri contro cui sbattere la testa. Sono piuttosto delle finestre aperte sull'Infinito. Sono uno sfondamento della barriera del Tempo, uno sguardo limitato sull'Eterno illimitato.
Giusto per dare un'idea di come può anche funzionare la finestra del dogma: ci sono nel cristianesimo (e anche interne al cattolicesimo) correnti teologiche differenti che danno interpretazioni un pò differenti dei singoli dogmi o parti del dogma. E, anche al di là delle diverse interpretazioni, la verità dogmatica si può paragonare ad un punto luminoso che segna un cammino, un'indagine.
La mia opinione - al di là dello svolgersi storico della formazione del dogma cioè della battaglia nella storia contro le eresie - e andando alla sostanza, è che la nostra forma mentis occidentale (discendente dal mondo greco) abbia richiesto dei paletti che sono appunto i dogmi o comunque certe dottrine fisse/fissate. Questo è pure un modo di esprimere obbedienza all'Altissimo tramite una struttura umana (Chiesa). L'altro modo è applicare i Comandamenti.
Mentre il vostro modo classico è applicare i 613 precetti. E se uno li applica giornalmente significa che ci crede: una specie di dogma in cui crede. Cioè crede che discendono da D-o, rivelati - e come tali ci deve credere. "Credere" prima che "fare". Infatti penso che se commettete infrazioni, ci credete comunque che sono 613. Dogma "613" : e scusandomi se qualcuno, capisco, si sente rivoltare lo stomaco.
A me sembra la stessa forma della psiche umana che va a declinarsi in strutture identitarie e culturali molto diverse. Tradotto: una certa struttura identitaria, una forma mentis richiede un certo tipo di Norma e D-o ce la fornisce. Per condurci comunque tutti ad un risultato buono.
P.s. informazione curiosa: fino a qualche anno fa ero convinta che i 613 precetti fossero qualcosa di 2000 anni fa, poi abbandonati dagli ebrei, e rimasi di stucco nell'apprendere che erano "validi" ancora oggi. Per dire: nella mia mente non avverto nessuna violenza alla ragione nei dogmi (anche perché posso indagarli ed avere la mia visione e spiegazione), ma potrei avvertire certa "violenza" al razionale nel credo-imposizione delle 613 mitzvot. Poi però si studia e si capisce lo spirito della faccenda-precetti. Difatti oggi lo spiego (o almeno ci provo) anche ad altri cristiani che non comprendono perché mai vi "ostinate" con le 613 regole. Và: faccio predicazione al posto tuo, faccio, ahah :-D
P.p.s. poi quando mi si obietta l'assurdità del dogma, specialmente dei suoi contenuti.... io penso anche che ....
modalità umoristica ON:
non è che la nostra radice (voi) ci abbia comunicato un quadretto così "razionale" da cui discendere: insomma, solo per dirne alcune... fast food che piove dal cielo per 40 anni nel deserto, mari che si aprono, bastoni magici, donne che partoriscono a 90 anni, antichi vegliardi dalle età più assurde, profeti assunti in cielo, visioni di tutti i tipi....HaShem che discute direttamente con Moshe: "si, vai"-"no, io non ci vado"...eccetera.....Già con l'accettazione di tutto ciò, dove sta poi il problema coi dogmi cattolici? È battuta, ma anche no :-)
Modalità umoristica OFF.
La Torah gronda Verità. Il Dogma gronda Verità. Non capire eppure onorarsi, guardando oltre e guardando il lato pratico, sarebbe un gran risultato. A te, la non-ortodossia impone di non giudicarmi. A me, l'ortodossia impone di non giudicarti. Mi sembra che sia tutto ok se applichiamo ognuno la nostra regola. (questo non impedisce di scambiare opinioni sulle rispettive posizioni).
Non mi sembra inoltre secondario il fatto che un battezzato può smettere di essere cristiano, sia nei fatti che ufficialmente - cioè può sconfermare praticamente il proprio battesimo. Anche se il Sacramento, per chi crede, rimane. Ma già se un cristiano nega la Tri-Unità non può chiamarsi cristiano (vedi consiglio mondiale delle chiese, World Council of Churches).
Mentre un ebreo, corregimi se sbaglio, non può mai smettere di essere ebreo.
L'ebreo in definitiva lo è per status. Il cristiano per scelta.
(con qualche problematica in più per gli ebrei-cristiani, ma questo è un altro discorso).
Però... che predica ho fatto.... spero comunque che, se approvate il post, possa essere utile anche a chi ci legge per comprendere meglio le due culture in contrapposizione, in ottica di storia delle religioni.