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"The Passion" di Mel Gibson: una bomba antisemita, un moderno autodafè

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gherush92

unread,
Feb 27, 2004, 6:07:36 AM2/27/04
to

Da sottoscrivere all'indirizzo gher...@gherush92.com indicando numero di
telefono ed e-mail.
Il documento sarà inviato alla Commissione per i diritti Umani dell'ONU e
alla Commissione Europea.
Sono ben accette osservazioni e commenti (riferirsi ai numeri).


1) "The Passion" di Mel Gibson: una bomba antisemita, un moderno
autodafè

2) Il deicidio è una tragica minaccia per cristiani ed ebrei
3) "The Passion of the Christ" di Mel Gibson sembra essere la più
recente e cruenta delle migliaia di opere antisemite compiute nei secoli. E'
la storia delle ultime dodici ore di Gesù raccontate dai cristiani, la
rappresentazione della morte violenta inflitta dagli ebrei e della loro
furia assassina, la rappresentazione del deicidio e di chi lo ha compiuto
descritta nei vangeli. Il film racconta la falsa storia della cospirazione
messa in atto dal sinedrio, dai sacerdoti e dai farisei per condannare a
morte Gesù, l'ennesima conferma della verità cristiana, verità che di per
sé, e da sempre, è una minaccia per l'ebraismo e un pericolo reale ed
imminente per gli ebrei. La falsa teoria del deicidio e la calunnia della
cospirazione e del complotto del popolo ebraico, artatamente ricostruite da
Mel Gibson tra i vicoli e le case dei Sassi con fanatismo, enfasi
mistificatoria ed esaltazione demagogica, sono l'essenza dell'antisemitismo
e piuttosto che aiutare il cristianesimo o i cristiani hanno l'unica
funzione di condannare gli ebrei.

4) La verità cristiana con la menzogna del deicidio stampata nel
vangelo ha punito gli ebrei a duemila anni di assimilazioni forzate, messe e
prediche coatte, rapimenti e battesimi forzati, stermini, crociate,
legislazioni speciali, ghetti, pogrom, espulsioni, soluzioni finali. La
verità cristiana con la menzogna del deicidio stampata nel vangelo ha fatto
di cristiani ed europei dei criminali ed assassini, li ha costretti a
ripetere messe e prediche coatte, li ha condotti alle crociate, li ha
ridotti ad immaginare e perpetuare rapimenti e battesimi forzati, ad
inventare legislazioni speciali e ghetti e a ripetere con ossessione
espulsioni stermini soluzioni finali. La verità cristiana con la menzogna
del deicidio è da sempre la nuova eterna minaccia per ebrei e cristiani,
condannati e destinati gli uni ad essere perseguitati e gli altri a
perseguitare, in un meccanismo diabolico criminale senza fine.

5) Non è storia nuova. Esistono innumerevoli "opere d'arte" che
rappresentano la passione, la congiura degli ebrei e il deicidio, eseguite
da artisti contemporanei e dei secoli passati comunemente intese e giudicate
come opere cariche di allusioni, di rispondenze, di speranze, parallelismi,
significati simbolici e metaforici, di innovazioni formali, spesso eseguite
con eccezionale maestria e abilità tecnica. Innumerevoli gallerie di opere
di pittura e scultura, biblioteche con opere letterarie e musicali, libri di
scuola, enciclopedie, testi antichi e moderni ci restituiscono
rappresentazioni più o meno esplicite e più o meno violente di Gesù
sofferenti e flagellati ed ebrei flagellanti, Gesù condannati ed ebrei che
condannano, Gesù esibiti al popolo e derisi ed ebrei che tradiscono e
deridono, Gesù portacroce al calvario incoronati di spine ed ebrei che
incoronano di spine, Gesù sanguinanti sulla croce ed ebrei che inchiodano e
crocifiggono. Una potente macchina promozionale e propagandistica ad
esclusivo danno degli ebrei e senza vantaggio per i cristiani, perché la
verità cristiana universale del deicidio e della salvezza universale obbliga
e vincola, oggi come ieri, gli stessi cristiani alla persecuzione e alla
assimilazione degli ebrei.

6) Qualcuno sostiene che il film di Mel Gibson è un'opera d'arte come
la cappella Sistina di Michelangelo. Tra i cosiddetti grandi maestri c'è
chi, oltre ad insegnare come mescolare forme e colori, parole e suoni, ha
saputo addestrare intere generazioni ad odiare gli ebrei e, quel che è
peggio, ha saputo trasformare la menzogna raccapricciante del deicidio in
delizia e godimento.

7) La Cappella Sistina in Vaticano è un'opera antisemita di regime: le
rappresentazioni tratte dall'antico testamento e dalla tradizione pagana,
estrapolate dalla propria tradizione culturale e opportunamente manipolate e
falsate, celebrano Gesù quale unico vero salvatore dell'umanità, cosa
evidentemente non vera. La Cappella Sistina fu compiuta nei tempi in cui
ebrei ed eretici erano discriminati, processati e condannati. Ebrei e
cristiani vivevano separati e mentre gli uni erano reclusi nel ghetto gli
altri ne celebravano e onoravano la reclusione sancita da leggi speciali e
suggellata da raffinate opere d'arte. Alle belle forme di Michelangelo e
alle immagini coinvolgenti di Mel Gibson è lasciato il compito di trasferire
i messaggi di sofferenza di Gesù e della salvezza universale. Ma la
sofferenza di Gesù cagionata dagli ebrei e la salvezza cristiana da loro
sempre ricusata furono, e sono ancora, entrambe buone ragioni per le
persecuzioni. Altre opere d'arte meno raffinate ma altrettanto espressive ed
efficaci celebravano il programma di sterminio.

8) Chi ha ucciso Gesù ? Per salvarsi la pelle gli ebrei sono costretti
ancora una volta a rispondere a questa domanda, riproposta da Mel Gibson, ma
vecchia di duemila anni nella quale è implicita una minaccia e la loro
tribolazione. Cristiani persecutori ed ebrei perseguitati continuano oggi ad
essere legati gli uni agli altri dalla menzogna del deicidio. In questo sta
l'orrore e l'errore del cristianesimo, che di questo tragico marchingegno è
autore e responsabile. A nulla servono le infinite risposte a questa
domanda, le innumerevoli disquisizioni sulle presunte reali responsabilità
della condanna e della morte di Gesù, ora attribuite a tutto il popolo
ebraico, ora soltanto ai contemporanei di Gesù, ora ai romani, ora al
sinedrio. A nulla servono discorsi e disquisizioni quando in questa assurda
domanda è implicita l'accusa folle e inconcepibile del deicidio e la realtà
di milioni e milioni di vittime innocenti.

9) Discorsi e dialoghi non strappano gli ebrei del ventunesimo secolo
dalla minaccia e dal pericolo reale che rappresenta chi vuol farsi paladino
della storia e della verità universale, accompagnata con scaltra maestria da
immagini suadenti, panorami spettacolari e il parlare aramaico e latino.
Qualcuno può non aver capito che operazioni come questa di turpe e
sanguinolenta pornografia emotiva, che danno alle immagini un significato
idolatrico e di redenzione, possono istigare a delinquere e scatenare azioni
violente e mettere a repentaglio la vita degli ebrei, come già avvenuto in
passato. Se il papa, che, riferendosi al film di Mel Gibson, forse ha detto:
"it is as it was", non si rende conto del pericolo mortifero insito in
questa opera, che in sinagoga non ci venga per niente.

10) Accettino i cristiani, che desiderano un destino diverso da quello dei
loro padri, il fatto che Gesù per gli ebrei non è figlio dio, non è un
profeta, non è un maestro, non è il messia. Accettino i cristiani il fatto
che Gesù, qualora veramente nato e vissuto da ebreo, dovesse essere
inevitabilmente giudicato secondo la legge ebraica per le azioni commesse.
Aspirino i cristiani ad abbandonare la tragica iattura che li fa antisemiti,
scelgano per sé una nuova sorte e raccontino la propria storia sciogliendo
per sempre il legame di sangue che li vincola agli ebrei.

11) Qualcuno afferma che durante i lavori di "The Passion of the Christ"
sono avvenuti dei miracoli. La nostra riposta al film e ai suoi miracoli è l
'inopportunità della prossima visita del papa al Tempio Maggiore di Roma
fino a quando non avrà, urbi et orbi, definitivamente chiarito i seguenti
punti che sono e restano il fondamento dell'antisemitismo antico e moderno e
che sono la causa di milioni di morti e di milioni di criminali:

12) Il deicidio attribuito agli ebrei, o ad una parte di loro, è falso e
rappresenta offesa e minaccia verso gli ebrei.

13) I sacrifici rituali umani attribuiti agli ebrei, o ad una parte di
loro, sono falsi e rappresentano offesa e minaccia verso gli ebrei.

14) Il complotto mondiale ebraico e sionista è falso e rappresenta offesa
e minaccia verso gli ebrei.

15) I protocolli dei Savi di Sion sono falsi e rappresentano offesa e
minaccia verso gli ebrei.

16) La condanna dei farisei contenuta nei vangeli è falsa e rappresenta
offesa e minaccia verso gli ebrei. La condanna dei farisei deve essere
cancellata dai vangeli.

17) Il cristianesimo non è il verus Israel e non rappresenta alcuna
continuità dell'ebraismo.

18) I testi di insegnamento scolastico e universitario, le opere
letterarie, le opere d'arte di ogni genere, i trattati filosofici,
scientifici, politici, economici, i testi religiosi, le enciclopedie, i
media e qualunque altra opera dell'ingegno che, in parte o in tutto,
presenti contenuti antisemiti deve essere rivista e corretta. In ogni caso,
tali opere devono contenere esplicite note, spiegazioni e commenti, sulla
falsità e sulle caratteristiche offensive, verso il popolo ebraico o sue
parti, dei contenuti e delle forme di tali opere.

19) Nella speranza che Mel Gibson non venga beatificato, chiediamo alle
Comunità Ebraiche e al rabbinato di non invitare il papa in sinagoga e di
farsi carico di chiarire il punto di vista ebraico e di rispondere
pubblicamente ai punti sopra elencati che minacciano costantemente la
sicurezza fisica e culturale degli ebrei e dell'ebraismo in Italia, in
Europa e nel mondo.


20) No alla visita del papa in sinagoga!
21) No al crocefisso in sinagoga!


22) UNA RISPOSTA AGLI ARTISTI AGLI SCIENZIATI AI DOCENTI E AGLI STUDENTI
NEMICI DEL SAPERE E DEL DIRITTO.

23) Una risposta a Hutton Gibson Mel Gibson Mitzna Belin Carter Burg Aloni
Veltroni Pera Savoia Nolte Segev Irving Finkelstein Faurisson D'Alema
Cofferati Rossanda Asor Rosa Epifani Chomsky Romano Garaudy Benigni
Gitai Strada Ratzinger per aiutarli a fare teshuvà. Come è detto: "Tu dirai
loro: Come è vero che Io vivo, dice il Signore D-o, Io non desidero la morte
del malvagio, bensì che si detragga il malvagio dalla sua via e possa
vivere!" (Ezechiele 33.11).


Gherush92, Comitato contro l'antisemitismo cristiano, laico, islamico, di
destra, di sinistra.
gher...@gherush92.com

---
Per il manifesto, le FAQ ed un'interfaccia Web visita http://www.menorah.it/

Redfiddler

unread,
Feb 28, 2004, 9:10:34 AM2/28/04
to

"gherush92" <gher...@gherush92.com> ha scritto nel messaggio
news:YxF%b.29450$gk.11...@news3.tin.it...


> Da sottoscrivere all'indirizzo gher...@gherush92.com indicando numero
di
> telefono ed e-mail.
> Il documento sarà inviato alla Commissione per i diritti Umani dell'ONU e
> alla Commissione Europea.
> Sono ben accette osservazioni e commenti (riferirsi ai numeri).

il commento di cui al numero 7 è una sublime [censura]
Cordialmente
A:

Lo straniero

unread,
Feb 28, 2004, 7:46:15 AM2/28/04
to
gherush92 wrote:

> 10) . Accettino i
> cristiani il fatto che Gesů, qualora veramente nato e vissuto da


> ebreo, dovesse essere inevitabilmente giudicato secondo la legge
> ebraica per le azioni commesse.


Secondo i cristiani le azioni commesse da Gesu' non erano da punire, tanto
meno con la morte. In realta' , come tu giustamente scrivi, gli ebrei lo
giudicarono secondo la legge ebraica e la conseguenza fu la condanna a
morte.

Puoi indicarmi testi che riportino come veramente ando' la storia ?

anto logia

unread,
Feb 28, 2004, 7:43:15 AM2/28/04
to
> 7) La Cappella Sistina in Vaticano è un'opera antisemita di regime:

> 16) La condanna dei farisei contenuta nei vangeli è falsa e rappresenta


> offesa e minaccia verso gli ebrei. La condanna dei farisei deve essere
> cancellata dai vangeli.

> 17) Il cristianesimo non rappresenta alcuna
> continuità dell'ebraismo.

> 18) I testi di insegnamento scolastico e universitario, le opere
> letterarie, le opere d'arte di ogni genere, i trattati filosofici,
> scientifici, politici, economici, i testi religiosi, le enciclopedie, i
> media e qualunque altra opera dell'ingegno che, in parte o in tutto,
> presenti contenuti antisemiti deve essere rivista e corretta. In ogni
caso,
> tali opere devono contenere esplicite note, spiegazioni e commenti, sulla
> falsità e sulle caratteristiche offensive, verso il popolo ebraico o sue
> parti, dei contenuti e delle forme di tali opere.

>pornografia emotiva


Ciao.
Anto

Giuseppe

unread,
Feb 28, 2004, 11:45:53 AM2/28/04
to
Lo straniero ha scritto:

> Puoi indicarmi testi che riportino come veramente ando' la storia ?


Io posso indicarti un testo per *incominciare* a
capire come veramente andò la storia in quel tempo:


G. De Cesaris
Congiunzioni Giove-Saturno e storia giudaico-cristiana
ed. keybooks ( --> www.keybooks.it )


Dico *per incominciare a capire* perchè il resto
lo spiegherò nel secondo volume (in fase di stesura).


Nessuno pensi che questo sia un post che fa solo spamming:
perchè quel libro è in realtà l'UNICO APPROCCIO ai fatti di *quel*
tempo ALTERNATIVO alla "turpe e sanguinolenta pornografia emotiva"
di cui al post iniziale.

Giuseppe

--


questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it

Johnny Guitar

unread,
Feb 28, 2004, 10:46:23 AM2/28/04
to
On Sat, 28 Feb 2004 12:46:15 GMT, "Lo straniero" <gio...@tin.it>

>Secondo i cristiani le azioni commesse da Gesu' non erano da punire, tanto
>meno con la morte. In realta' , come tu giustamente scrivi, gli ebrei lo
>giudicarono secondo la legge ebraica e la conseguenza fu la condanna a
>morte.

Prima di tutto i cristiani non esistevano ancora, allora.
Esistevano l'ebreo yehoshua bar yossef "ha-nozri" e i suoi accoliti.

>Puoi indicarmi testi che riportino come veramente ando' la storia ?

Bah, "come veramente andň la storia" solo Idd*o lo sa.
Chaim Cohn - processo e morte di Gesů (Einaudi) č un buon testo.

ciao
JG

--
You think I'm dead, but I sail away
On a wave of mutilation

maisele

unread,
Feb 29, 2004, 10:32:11 AM2/29/04
to
"Giuseppe" <jose...@tiscali.it> wrote

> G. De Cesaris

Parente?

<:3)-


--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG

SFS

unread,
Mar 1, 2004, 4:13:30 AM3/1/04
to
Due articoli in Inglese - I'm very soro (hahaha).

Stefano

1) Recensione apparsa su "The Observer" (è il domenicale del Guardian) di
ieri:

Drenched in the blood of Christ

Mel Gibson's Passion is the ultimate horror movie, steeped in guts and
gore. Our reviewer, a regular churchgoer, found it shocking... but utterly
compelling

http://tinyurl.com/2egzg

2) Recensione della US Conference of Catholic Bishops

http://www.usccb.org/movies/p/thepassionofthechrist.htm

--

questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
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Giuseppe

unread,
Feb 29, 2004, 11:33:30 AM2/29/04
to
maisele ha scritto:

> "Giuseppe" <jose...@tiscali.it> wrote

> > G. De Cesaris

> Parente?

Sě, tanto stretto da essere .. praticamente la stessa persona.

> <:3)-

ciao, Giuseppe
--


_______________
www.keybooks.it

--


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Ghimel

unread,
Mar 1, 2004, 4:38:09 AM3/1/04
to

"Lo straniero" <gio...@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:r400c.49914$IT2.1...@news4.tin.it...

> Puoi indicarmi testi che riportino come veramente ando' la storia ?

LA RESPONSABILITA' DELLA CONDANNA DI GESU'

(Lettera aperta a un amico cattolico)

Caro amico cattolico,

Ho riletto la lettera pastorale del Cardinale Lienart-, che Ella ha
fatto tradurre in italiano, e confesso che certe frasi mi hanno stupito.
Accanto a molti nobili sentimenti, che fanno onore a Sua Eminenza. vi sono
alcune affermazioni che hanno bisogno di rettifica.

Lasciamo stare che la parola "deicidio" fa inorridire la mia coscienza di
filologo, perchè non solamente per gli Ebrei e per i Musulmani, ma anche
per gli antichi pagani, greci e romani, gli dei erano immortali per
definizione e quindi la parola "deicidio" conterrebbe una contraddizione
nei termini. E voialtri Cattolici, i quali credete che Gesù fosse insieme
uomo e Dio, credereste che quando morì Gesù, morisse anche Dio? E che
avvenne, in quei due giorni che Dio era morto? Le vacche smisero di
partorire, i fiori di crescere, il sangue si fermò nelle vene degli uomini e
i pianeti si arrestarono nelle loro orbite? Oppure l'Universo seguitò a
funzionare anche senza ii Supremo Reggitore? Forse per forza d'inerzia? E se
Gesù mentre era ancora vivo si disse abbandonato da Dio (Marco XV, 34;
Matteo XXVII. 46), credete voi che durante questa temporanea dissoluzione
dell'unione ipostatica; Gesù e Dio morissero separatamente? E non le pare
che la parola "deicidio" sappia un poco di patripassianismo?

Ma lasciamo stare questi problemi di linguistica e di teologia cattolica, e
veniamo ai fatti storici'.

II Cardinale chiama gli Ebrei "esecutori" della morte di Gesù. Gesù fu
ebreo, fu condannato a morte da un magistrato romano in seguito a
violazioni, vere o presunte, della legge romana, e fu crocifisso da soldati
romani, i quali obbedivano agli ordini del medesimo magistrato romano.
Eppure spesso si leggono passi di scrittori cristiani che trasformano i
carnefici in Ebrei e qualche volta perfino Gesù in romano! Doppia fallace
trasformazione! La quale in molti casi è dovuta semplicemente alla ignoranza
e alla distrazione dello scrittore, ma in altri è frode intenzionale.

I Romani in quel secolo crocifissero migliaia di Ebrei, Gesù fu uno fra
tanti. Tra le migliaia vi saranno stati santi e peccatori, galantuomini e
malandrini, ma tutti furono accomunati dal medesimo orribile e atrocissimo
supplizio. Perciò a tutti dobbiamo inchinarci con con compassione e con
reverenza.

E i sacerdoti di Gerusalemme? Io non li voglio difendere di certo. Erano
uomini rapaci e violenti, avidi di danaro e succubi dei Romani. Il Lienart
con frase ambigua li chiama "capi responsabili del popolo ebreo".
Respensabili a chi? Erano nominati dall'autorità romana, che li promoveva e
destituiva a piacimento-. Il popolo ebreo li detestava come risulta da una
canzoncina del tempo. Se dal 15 al 18 i Procuratori cambiarono Sommo
Sacerdote ogni anno e poi lasciarono che Giuseppe detto Caipha rimanesse in
carica 18 anni, se ne può dedurre che costui fu più docile dei suoi
predecessori e più zelante nel contentare i padroni.

Noi non abbiamo la sua versione dei fatti e non possiamo conoscere i suoi
intimi sentimenti. Forse in cuor suo provava compassione per Gesù, suo
connazionale. In questo caso paragonerei il suo stato d'animo a quello di
Mussolini, il quale aveva già perdonato a Galeazzo Ciano e si era
riconciliato con lui, quando dovette farlo condannare a morte da un
tribunale italiano, perché prevedeva che altrimenti il governo hitleriano
1'avrebbe fatto morire ugualmente, e per di più avrebbe abolito quei pochi
rimasugli d'autonomia lasciati fino allora al geverno di Salò e sottoposto l
'Italia al regime feroce vigente in Polonia. Può darsi invece che Caiapha
fosse spaventato per i tumulti di quei giorni che minacciavano il tranquillo
godimento delle sue rendite, e che fosse furibondo per l'oltraggio fatto a
un suo servo, al quale un discepolo di Gesù aveva tagliato un orecchio
(Marco XIV, 47r. Ma qualunque fossero i suoi sentimenti, non avrebbe potuto
comportarsi diversamente, se non voleva perdere subito il posto.

E la folla gridò"Crocifiggilo"? Noi sappiamo che Pilato talvolta mescolava
alla folla i soldati romani travestiti da Ebrei(Flavio
G.AntXVIII,iii,2;GuerraII,ix,4). Può darsi che anche in questo caso si
trattasse di soldati romani travestiti. Ma può anche darsi che fossero veri
Ebrei.In questo caso sarebbero stati sadducei, perché così si chiamavano
allora i Giudei ligi al Procuratore e al Sommo Sacerdote.Ma i Sadducei erano
una piccola minoranza nella stessa Gerusalemme.

Erano forse qualche centinaio di persone, appartenenti tutte alla classe dei
ricchi. La popolazione Giudaica della Palestina e della Siria ammontava
forse a qualche milione. Vi erano poi altri milioni di Ebrei che abitavano
ad Alessandria d'Egitto, in Babilonia, in Persia, in Asia minore, a Cirene,
a Roma.Tutti questi non seppero neppure dell'esistenza di Gesù se non alcuni
decenni dopo, quando cominciò la propaganda cristiana fuori di Palestina .

In quei tempi non c'erano né giornali né radio, né televisione. La
maggioranza degli Ebrei di oggi discende da antenati che allora vivevano
fuori di Palestina. Forse uno su diecimila può discendere da quei Sadducei
che inscenarono quella dimostrazione fuori del Pretorio.

E' un principio giuridico fondameatale che solo chi ha commesso un fatto
deve essere punito e che non è lecito punire i figli per le colpe dei
padri. Questo principio era riconosciuto anche nella Bibbia (Deuteronomio
XXIV, 16; 2 Re XIV, 6; 2 Cronache XXV, 4). Nel diritto greco fu introdotto
nel IV secolo a. C. e oramai accolto nelle leggi di tutti i paesi civili,
essendo conforme alla ragione, alla carità e alla giustizia.

Fin qui per quel che riguarda la giustizia umana. Per La giustizia divina,
il Pentateuco asserisce che Dio punisce 1'iniquità dei padri sui figli fino
alla terza e alla quarta generazione e si dimostra misericordioso fino alla
millesima

generazione verso coloro che osservano i comandamenti (Esodo XX, 5; XXXIV, 7
; Numeri XIV, 18 ; Leuteronomio V, 9). Poiché ogni giorno si vedono giusti
tribolare e iniqui godere dei frutti delle loro ruberie, e poichè non era
stata

ancora introdotta tra gli Ebrei la credenza nella vita eterna, queste
minacce e promesse erano necessarie per dare una sanzione ai comandamenti
delta Torà si osservi tuttavia che la punizione è limitata alla quarta
generazione (poco più

d'un secolo).

Ma Ezechiele (cap XVIII) col suo vivo senso di giustizia, stabilisce che
anche le punizioni divine sono limitate alla persona che pecca, e che i
figli non paghino mai per le colpe dci padri. Fa meraviglia tra i Cristiani
del Medio Evo siano giunti a tal segno d'ingiustizia e di barbarie da voler
abolire non solo le massime d'Ezechiele, ma persino quelle del Pentateuco,
facendo le punizioni divine perpetue punendo i figli per le colpe dci padri.
Questo è un difetto del Cristianesimo che il Concilio dovrebbe e1iminare

E di Pilato che dobbiamo pensare? Pilato è descritto da un contemporaneo
come uomo "di natura inflessibile, prepotente, brutale, il quale durante la
sua aimninistrazione era stato reo di venalità, di violenze, di ruberie, di
maltrattamenti, di insolenze, di frequenti uccisioni -senza processo, e
d'infinite e insopportabili crudeltà" (Filone Leg. Ad Gal urn XXXVIII7, 30
1-302). Gli Evangelisti si sono proposti il compito contraddittorio di
esonerare la reputazione di Pilato e di proclamare l'innocenza di Gesù. A
ogni modo, pare che Gesù fosse processato regolarmente. Considenamo la
posizione del Procuratore: Moltissini Giudei erano ostili ai Romani. Nei
decenni precedenti c'erano state numerose insurrezioni e altre dovevano
scoppiare in seguito fino alla gran guerra del 66-73. Molti Giudei sognavano
l'indipendenza nazionale, molti la restaurazione della dinastia davidica,
molti non riconoscevano altro sovrano che Dio- Queste tre dottrine erano
corroborate da molti luoghi delle Sacre Scritture ebraiche, ma tutte e tre
erano alto tradimento ai sensi della Lex Julia maiestatis.

Ora Gesù, se dobbiamo credere ai Vangeli: 1) aveva proclamato imminente il
regno di Dio: 2) era entrato trionfalmente in Gerusatenune, accolto da grida
"Osanna al figlio di David! Benedetto il regno di David!"; 3) era

entrato nel recinto del Tempio e aveva cacciato i venditori di colombe e
rovesciato le tavole dei cambiavalute; 4) aveva armato un discepolo, il
quale aveva tagliato un orccchio a un servo di sacerdoti.

I primi due reati erano evidenti violazioni della Lex Julia e portavano
automaticamente La pena di morte. Questa era eseguita di solito con la
crocifissione, quando i rei erano schiavi o provinciali di condizione umile
che non avevano la cittadinanza romana. Anche gli altri due reati sarebbero
puniti in quatunque Stato antico o moderno.

Si può osservare che Tiberio era severissimo nell'applicare la Lex Julia:
Cremuzio Cordo, Sesto Vistilio, Considlo Proculo, Mamerco Scauro furono
condannati. a morte per reati meno gravi di quelli di Gesù. Si può osservare
che Pilato

era uomo violento e crudele, come si è detto di sopra. Si può osservare che
in quei giorni c'era stata un'insurrezione (secondo Maro XV, 7) e il
Procuratore poteva temere nuova rivolta generale e sentire la necessità di
far presto. Si può

osservare che la formula di Gesù "regno di Dio" era identica a quetla di
Giuda di Galilea, e Pilato non era tenuto a distinguere. Ma neanche con
altro governatore più mite Gesù l'avrebbe fatta franca.

Diceva il Maresciallo Lyautey: "Mi è sempre parso strano che Pilato
aspettasse tre anni prima di fare arrestare Gesù.

Questi aveva percorso il paese predicando, arringando te turbe, guarendo i
malati. In Oriente chiunque provoca assembramenti dev'essere sorvegliato
Quando ero Presidente Generate al Marocco mi facevo sempre riferire ciò che
quei mullah e ulema girovaghi dicevano al popolo. I più erano individui
innocui, qualcuno era debole di mente. Ma qualche altro poteva avere
l'ardore di Maometto e diventare il profeta d'una idea nuova. Uomo così
fatto era Gesù. Il govenatore romano in Giudea non poteva tollerare uno che
andava dicendo al popolo: Sapete che i principi dei pagani li tirannegiano e
che i grandi li dominano, ma non sarà cosi tra voi (Matteo XX, 25-28).
Questi sono discorsi pericolosi."

II Maresciallo, che per la sua esperienza come governatore di paesi
orientali poteva capire meglio la situazione politica della Giudea sotto
Pilato, prosegue dimostrando il contenuto sovversivo,rivoluzionario,
antiromano della predicazione cristiana. Questo contenuto, in parte
mascherato nei Vangeli cento volte corretti in senso filoromano e
antigiudaico, risulta più chiaro nell'Apocalisse la quale, essendo
incomprensibile al volgo, sfuggì meglio alle correzioni.

Nell'Apocalisse Roma è la gran meretrice, ubriaca del sangue dei santi.

Errore frequente è il credere che Gesù subisse due processi e due giudizi,
l'uno dinanzi al Sinedrio e l'altro dinanzi a Pilato, oppure che fosse
condannato dal Sinedrio e che la condanna fosse ratificata da Pilato. Queste
ipotesi sono contrarie al buon senso, alla prassi romana e al testo dei
Vangeli. Un secondo processo presuppone che il condannato sia ricorso in
appello, o (in caso d'assoluzione) che vi abbia ricorso l'accusatore. Ma
Gesù non si appellò, nè fu assolto dal Sinedrio. Oltre a ciò, l'appello era
ammesso solo a Cesare (Atti XXV. 11). Oltre a ciò, solamente i cittadini
romani potevano appellarsi. L'ipotesi che una condanna del Sinedrio avesse
bisogno di ratifica del Procuratore è contraria al diritto di quei tempi.
Oltre a ciò, se Gesù fosse stato condannato da un tribunale ebraico, sarebbe
stato lapidato, e non crocifisso. Oltre a ciò, la sentenza avrebbe
dichiarato quale violazione della legge ebraica egli aveva commesso. Invece
il titulus della Croce indicava una violazione della Lex Julia. Oltre a ciò,
Pilato non avrebbe mai prestato soldati romani per eseguire una sentenza
d'un tribunale indigeno Oltre a ciò, molti particolari (seduta notturna,
alla vigilia d'una festa, ecc.) sono contrari alla procedura ebraica dei
processi dinanzi al Sinedrio.

La soluzione del problema fu trovata dall'Husband il quale aveva studiato i
papiri trovati in Egitto e acquistato una conosccnza della procedura romana
nelle provincie, che il Rosadi non aveva. I tribunali indigeni oltre alla
funzione di

giudicare le cause di loro competenza, potevano anche istruire i processi da
presentare al governatore. Questo fece il Sinedrio. Sottopose Gesù ad un
interrogatorio preliminare per accertare se fosse il caso di sottoporlo al
giudizio di Pilato. I sacerdoti non accertarono nessuna violazione della
legge ebraica e non pronunziarono nessuna sentenza. Per questo
interrogatorio non si richiedevano tutte le formalità prescritte per i veri
giudizi. I sacerdoti, accertato che il caso era

grave, presentarono un atto d'accusa (Matteo XXVII, 13: Marco XV, 3; Limo
XXIII, 2), e non una sentenza da ratificare. La sentenza la pronunziò Pilato
in base alla legge romana e la fece eseguire da soldati romani. Secondo i
Sinottici (Matteo XXVII, 12, Marco XV 2, Luca XXIII. 3) Gesù interrogato da
Pilato dette una risposta ambigua. Secondo Timoteo VI, 13, confessò. Ad ogni
modo, non negò Al area XIV, 58 eMatteo XXVI, 61, dicono che falsi testimoni
l'accusarono d'aver detto che avrebbe distrutto e riedificato il Tempio. Ma
secondo Giovanni II, 19 Gesù, avrebbe detto veramente una frase molto
simile. Checche sia di ciò, per gli atti atti più gravi che abbiamo elencato
e che furono compiuti in pubblico. i testimoni non potevano mancare.
Lacondanna era inevitabile.

I Sacerdoti obbedivano agi ordini cli Pilato, e Pilato obediva agli ordini
di Seiano e di Tiberio, ma questa non è una giustificazione, come non è una
giustificazione per Eichmann 1'avere obbedito agli ordini di Himmler e di
Hitler.

Né io, considerando che Tiberio, Seiano, Pilato e presumibilmente il
centurione e i soldati, erano italiani, mi abbasserò a dire che i "deicidi"
o i "cristicidi" sono gli italiani. Sarebbe una ritorsione troppo facile.
Abbiamo gia detto che le colpe sono sempre individuali. Neanche bisogna
accusare dei delitti di Hitler tutto il popolo tedesco, ma solamente coloro
che vihanno partecipato.

Mi viene in mente la seconda favola di Fedro, il lupo dice all'agnello "Tu
m'intorbidi l'acqua". "Ma come è possibile,se io mi trovo a valle?" "Sei
mesi fa tu dicesti male di me". "Ma se non ero ancora nato". "Se non fosti
tu, sarà stato tuo padre". Così fatti sono gli argomenti di coloro che
accusano gli Ebrei.

Per dimostrare la confusione che s'incontra talvolta negli scritti dei
Cristiani si possono citare i versi di Iacopone da

Todi:

Crucifige! Crucifige

Omo che se fa rege,

secondo nostra lege,

contraddice al Senato.

Quale legge? L'ebraica o la romana? E quale Senato ? II Sinedrio o il Senato
di Roma? Nessun comandamento della legge ebraica proibisce di farsi re. Anzi
gli Ebrei ebbero molti ne, da Saul ad Agrippa. Ma l'uome che si fosse fatto
re

avrebbe certo violato la Lex Julia, esponendosi alla pena di morte. Se le
turbe avessero detto davvero "secondo nostra legge", avremmo la prova che
erano Romani travestiti.

Gesù non aveva violato nessun precetto della legge ebraica. Del resto in
cose di religione gli Ebrei erano piuttosto tolleranti. Sadducci, Farisei,
Esseni, discepoli di Gesù si recavano a pregare nel medesimo Tempio e nelle
medesime

sinagoghe, e vi godevano anche di una certa libertà di parola (maggiore di
quella che c'è oggi nelle sinagoghe e nelle chiese).

Riconoscendo che Gesù aveva violato la legge romana, non si vuole certo
gettare un'ombra sull'altezza dei suoi ideali.

Anche Pisacane, Oberdan, Sauro, Battisti furono condannati secondo la
lettera delle leggi borbonicihe e austriache.

Eppure noi li veneriamo come martiri gloriosi. Gesù fu un martire ebreo
giustiziato dai Romani. Fu una vittima dell'imperialismo. Cose simili sono
sempre accadute quando una nazione ne opprimeva un'altra. Credo che Lyautey,
Graziani, Kitchener, se si fossero trovati nei panni di Pilato, avrebbero
condannato Gesù. Non parliamo poi delle repressioni russe in Ungheria, delle
stragi fatte dai Tedeschi in Italia, ecc.

Bisogna anche protestare contro l'asserzione che la Crocifissione fu voluta
da Dio e che quindi gli uomini (gli Ebrei secondo il Lienart, i Romani
secondo la verità storica) non furono che gli esecutori. Per chi crede in
Dio, ogni avvenimento è voluto e permesso da Dio. Per chi crede nel Fato
degli Stoici, tutto è conforme al Fato. Per chi crede nel caso fortuito,
ogni fatto è prodotto dal Caso. Ma queste

teorie metafisiche non debbono esimere il poliziotto o lo storico dal
ricercare le responsabitità individuali. Citiamo qui la soluzione del
problema che dà la Mishnà: Tutto dipende dlla volontà di Dio, fuorchè gli
atti dell'uomo, i quali dipendono dal suo libero arbitrio.

Che direbbe Lei caro amico cattolico, se qualcuno 1'accusasse di aver
ammazzato Lincoln, e poi soggiungesse a mo' di scusa : "La morte di Lincoln
fu voluta da Dio e il Signor X. non fu che l'esecutore" ? Io credo che
respingerebbe questo

perdono ipocrita. Strana è anche l'asserziene del Lienart che la causa della
morte di Gesù sta nei peccati di esso Cardinale e dei suoi contemporanei,
come se un fatto d'oggi potesse causare un fatto di quasi duemila anni fa.

Altro cumulo di inesattezze l'asserzione che l'errore d'Israele fosse di
aver pensato di salvarsi solo coll'osservare i precetti della Legge, mentre
invece La salvezza è un dono di Dio, che si ottiene mediante la fede.
Vediamo di chiarire un po' questa confusione.

Nell'Antico Testamento il termine "salvezza" significa liberazione da un
pericolo, da un nemico, da un oppressore.

Nessun Ebreo ha mai dubitato che Iddio, come ha salvato gil Ebrei dalle mani
degli Egiziani, così ha salvato i Romani da Annibale, i Greci da Serse, le
colombe dai falchi e le mosche dai ragni.

Nell'uso cristiano "salvezza" si riferisce alla vita eterna. Ma nell'Antico
Testamento non ci sono se non pochi accenni alla vita eterna Questa dottrina
fu poi sviluppata nel libri ebraici apocrifi, nel Nuovo Testamento e nel
Talmud. Sulla questione di chi sarà ammesso alla vita eterna ci sono
opinioni varie, cosi tra i Cristiani come tra gli Ebrei Tra gli esclusivisti
cristiani si può citare S. Gipriano, S. Agostino, S. Fulgeuzio, Dante; i
quali condannano all'inferno tutti i non

cristiani. Tra i Cristiani più equi e generosi citiamo Giustino Martire,
Clemente Alessandrino e Zwingli, etc che ammettevanola salvezza anche per i
pagani e il Cardinale Gushing, che ha condannato certi Gesuiti
chesostenevano la dottrina esclusivista. Tra gil Ebrei Rabbi Eliezer negò
che i pagani possano partecipare al mondo futuro, ma Rabbi Joshua, Mosè
Maimonide e la maggioranza dei rabbini vi fanno partecipare anche i giusti
pagani. A questa opinione aderì anche Elia Benanzegh colla sua dotitrina dei
Noachidi.

Sarebbe bene che il Concilio condannasse La dottrina esclusivista portando
anche il Cattolicesimo a quell'Universalismo che è proprio del Giudaismo,
deIl'Islam e del Buddismo.

Quanto ai mezzi per ottenere la vita eterna, è noto che Gesù (Luca X, 25-37)
e suo fratello Giacomo (se è sua la lettera che gli si attribuisce) li fanno
consistere nelle opere, e invece Paolo e Lutero nella fede. La dottrina di
Gesù è superiore a quella dl Paolo, perchè non è giusto fare un merito d'una
opinione. Superiore all'una e all'altra mi pare la dottrina di Antigono di
Sokho (un savio dell'età maccabaica): "Non siate come semi che servono il
loro padrone per ricevere una ricompensa, ma siate come semi che servono il
padrone senza curarsi della ricompensa. E che il timor del Cielo vi
accompagni" (PirktAboth 1, 3). In altre parole, obbedite ai comandamenti
della Legge senza curarvi della vita eterna o di altro premio. Fais ce que
dois, advienne que pourra. Le decisioni di Dio sono imperscrutabili. In
questo modo la religione è liberata da ogni motivazione egoistica.

II Card. Lienart non può certo rimproverare a Israele di essersi
"allontanato" dal Cristianesimo. Caso mai potrebbe rimproverargli di essere
rimasto fermo alla religione dell' Antico Testainento e di non avere
accettato le molteplici innovazioni introdotte da S. Paolo, dai Padri
Apostolici, da Origene, dai Concilii e dai Papi.

Si può approvare senza riserva la condanna del razzismo pronunziata dal
Cardinale e ricordare a questo proposito le parole di Amos LX, 7: "Non siete
voi per me come i figli degli Etiopi, o figli d'Israele? Dice l'Eterno. Non
ho lo fatto

uscire Israele dalla terra d'Egitto, come i Filistei da Caftor e gli Aramel
do Kir?" Vale a dire che Dio non fa distinzione nè di razza nè di religione.

Bisogna lodare e ringraziare il card. Lienart per i suoi sentimenti generosi
e per essersi adoperato a favore degli Ebrei.

In particolare mi piace la frase della lettera pastorale: "Sappiamo che,
malgrado la diversità delle razze, facciamo tutti parte della specie umana,
creata da Dio nell'unità, che tutti gli uomini sono nostri fratelli e che
tutti hanno diritto al

nostro rispetto e al nostro amore". Tuttavia mi pare che questa lettera
pastorale contenga anche alcune inesattezze che, come ebreo, non potevo
lasciar passare senza rettifica.

Cordiali saluti.

Suo Marco Treves

(estratto do "La rassegna Mensile di Israel" Base. 9- 1964 - Roma)

anto logia

unread,
Mar 1, 2004, 9:04:38 PM3/1/04
to

> Lasciamo stare che la parola "deicidio" fa inorridire la mia coscienza di
> filologo, perchè non solamente per gli Ebrei e per i Musulmani, ma anche
> per gli antichi pagani, greci e romani, gli dei erano immortali per
> definizione e quindi la parola "deicidio" conterrebbe una contraddizione
> nei termini. E voialtri Cattolici, i quali credete che Gesù fosse insieme
> uomo e Dio, credereste che quando morì Gesù, morisse anche Dio? E che
> avvenne, in quei due giorni che Dio era morto? Le vacche smisero di
> partorire, i fiori di crescere, il sangue si fermò nelle vene degli uomini
e
> i pianeti si arrestarono nelle loro orbite? Oppure l'Universo seguitò a
> funzionare anche senza ii Supremo Reggitore? Forse per forza d'inerzia? E
se
> Gesù mentre era ancora vivo si disse abbandonato da Dio (Marco XV, 34;
> Matteo XXVII. 46), credete voi che durante questa temporanea dissoluzione
> dell'unione ipostatica; Gesù e Dio morissero separatamente? E non le pare
> che la parola "deicidio" sappia un poco di patripassianismo?


Mi dispiace che una coscienza possa inorridire per così poco, ma
qui si tratta proprio, a costo di scagliarsi contro la dottrina cattolica
o interamente "cristiana", di un D%o che muore.

Non solo D%o abbandona se stesso, ma si abbandona alla morte.
Così abbandona il mondo. E' il "tremendo" è proprio che il mondo,
senza il suo Orologiaio, "tiene" e va avanti. Gli uomini continuano a
vivere.

Questo è tanto più vero quanto più è noto che Cristo non sia l'unico
D%o a morire: la tradizione greca ha "almeno" due esempi che
testimoniano abbondantemente al riguardo: Dioniso e Persefone.
Non a caso, Dioniso ha doppia natura, umana e divina. Non fu
affatto difficile nei secoli identificare Dioniso con il Cristo. Lo
fecero patriarchi d'Oriente come sette diffuse in grecia. Poi
nei circoli romantici tedeschi l'identificazione divenne perfino
un'ovvietà: Hoelderlin parlava del "trifoglio", cioè la tripla e
unitaria manifestazione del d%o in Dioniso, Ercole e Cristo.

Non solo: l'annuncio nicciano della morte di D%o si inscrive del
tutto in questa tradizione: solo il D%o cristiano permetteva (nel
suo sdoppiarsi e riunirsi a Dioniso) di pensare un tale esito.
Esito il quale (non essendo affatto una professione di "ateismo"),
passa proprio attraverso la hoelderliniana "fuga degli d%i", e il
"tempo dell'indigenza", in cui l'uomo è del tutto abbandonato.
Ma che comunque origina proprio nella morte sulla croce.

Ecco lo "scandalo" del cristianesimo.

Che Heidegger, riprendendo Hoelderlin e Nietzsche, condurrà
alle più estreme conseguenze.

Ciò che tutta la teologia cristiana medievale e moderna, con
l'eccezione delle "mistiche", vietava di pensare, con l'invenzione
dell'Ens sommum, del Grande Orologiaio, del principio di
ragion sifficiente, era proprio questa essenziale verità del
cristianesimo.

Questa verità è che D%o non è "fondamento" del mondo,
né il mondo necessita di un "fondamento".

La verità del cristianesimo sta nell'abbandono, nella "fuga".

(Per una "mappa": Elemire Zolla, Il dio dell'ebbrezza; W.F.Otto,
Dioniso; Nietzsche, La nascita della tragedia, Così parlò Zaratustra;
Sergio Givone, Storia del nulla; Heidegger, Il detto di Nietzsche "D%o
è morto" e Per che i poeti (in Sentieri interrotti); Beitrage zur
philosophie, Il principio di ragione; Cacciari, L'arcipelago)

Ciao,
Anto


--
E consideravo che lo stupro considerato come una grave violenza va
associato all'alto valore che la vittima da' del proprio sesso.
Quindi che non basta lo stupro ma che ci vuole anche una morale sessuofoba
che renda la violenza anche psicologica ed anche simbolica.
Uahlim, 1/3/2004

Ghimel

unread,
Mar 2, 2004, 3:09:32 PM3/2/04
to

"anto logia" <pan...@tiscalinet.it> ha scritto nel messaggio
news:c20qcr$1no733$1...@ID-136934.news.uni-berlin.de...

> Mi dispiace che una coscienza possa inorridire per così poco, ma
> qui si tratta proprio, a costo di scagliarsi contro la dottrina cattolica
> o interamente "cristiana", di un D%o che muore.

No, non mi sembra così poco, è semplicemente un'altra concezione, un'altra
cultura, come tu stesso dici in altre culture un D. muore.
Nella cultura ebraica D. non nasce e non muore.


> Questo è tanto più vero quanto più è noto che Cristo non sia l'unico
> D%o a morire: la tradizione greca ha "almeno" due esempi che
> testimoniano abbondantemente al riguardo: Dioniso e Persefone.

E' vero ne dimentichi molti altri., es Mitra soppiantato da Gesù nell'impero
Romano.

> Non a caso, Dioniso ha doppia natura, umana e divina. Non fu
> affatto difficile nei secoli identificare Dioniso con il Cristo. Lo
> fecero patriarchi d'Oriente come sette diffuse in grecia.

Quanti dei!!

>Poi
> nei circoli romantici tedeschi l'identificazione divenne perfino
> un'ovvietà: Hoelderlin parlava del "trifoglio", cioè la tripla e
> unitaria manifestazione del d%o in Dioniso, Ercole e Cristo.

Contenti loro....

>
> Non solo: l'annuncio nicciano della morte di D%o si inscrive del
> tutto in questa tradizione: solo il D%o cristiano permetteva (nel
> suo sdoppiarsi e riunirsi a Dioniso) di pensare un tale esito.

Caspiterina.


> Esito il quale (non essendo affatto una professione di "ateismo"),
> passa proprio attraverso la hoelderliniana "fuga degli d%i", e il
> "tempo dell'indigenza", in cui l'uomo è del tutto abbandonato.

Interessanti speculazioni.

> Ma che comunque origina proprio nella morte sulla croce.
>
> Ecco lo "scandalo" del cristianesimo.
>
> Che Heidegger, riprendendo Hoelderlin e Nietzsche, condurrà
> alle più estreme conseguenze.
>
> Ciò che tutta la teologia cristiana medievale e moderna, con
> l'eccezione delle "mistiche", vietava di pensare, con l'invenzione
> dell'Ens sommum, del Grande Orologiaio, del principio di
> ragion sifficiente, era proprio questa essenziale verità del
> cristianesimo.
>
> Questa verità è che D%o non è "fondamento" del mondo,
> né il mondo necessita di un "fondamento".
>
> La verità del cristianesimo sta nell'abbandono, nella "fuga".

Gli ebrei sono felicissimi che le genti credano in quello che più gli piace
e che li affascina: dei che muoiono, nascono si trasformano portandosi
appresso le loro antiche fame che siano o non siano necessari al mondo, dei
doppi, trini, quadrupli; gli ebrei vivono e lasciano vivere cosa che gli
altri fanno fanno molto di rado ecco perchè qualche volta, dopo millenni di
persecuzioni all'ennesima provocazione uno gli dice sul muso quello che
pensa delle "opere degli illuminati " che non hanno fatto altro che generare
morte e distruzione.
E' cosi difficile capire che "Il Signore D. nostro, il Signore è Uno" ?

> Ciao,
> Anto

Ciao Ghimel

anto logia

unread,
Mar 2, 2004, 4:49:19 PM3/2/04
to

> No, non mi sembra così poco, è semplicemente un'altra concezione, un'altra
> cultura, come tu stesso dici in altre culture un D. muore.
> Nella cultura ebraica D. non nasce e non muore.

Già, ma il "poco" a cui mi riferivo, era proprio questa "differenza".
Perché "una coscienza" dovrebbe scandalizzarsi per questa
"differenza"?

> E' vero ne dimentichi molti altri., es Mitra soppiantato da Gesù
nell'impero
> Romano.

Infatti dicevo "almeno"...

>
> > Non a caso, Dioniso ha doppia natura, umana e divina. Non fu
> > affatto difficile nei secoli identificare Dioniso con il Cristo. Lo
> > fecero patriarchi d'Oriente come sette diffuse in grecia.
>
> Quanti dei!!

Beh, in India ce ne sono molti di più... e se dici ad un indiano: "ma voi
siete p o l i t e i s t i !", quantomeno quello ti guarda strano.

> Contenti loro....

Beh "Il trifoglio" è una poesia che fa felice anche me... mai letta?
(Ti consiglio vivamente anche "Pane e vino", sullo stesso tema...)

> > Esito il quale (non essendo affatto una professione di "ateismo"),
> > passa proprio attraverso la hoelderliniana "fuga degli d%i", e il
> > "tempo dell'indigenza", in cui l'uomo è del tutto abbandonato.
>
> Interessanti speculazioni.

Diciamo che è qualcosa di più di una "speculazione", nel senso che
ha dietro di sé almeno un secolo di "tradizione speculativa".
La "mappa" riguardava questa tradizione.

> Gli ebrei sono felicissimi che le genti credano in quello che più gli
piace
> e che li affascina: dei che muoiono, nascono si trasformano portandosi
> appresso le loro antiche fame che siano o non siano necessari al mondo,
dei
> doppi, trini, quadrupli; gli ebrei vivono e lasciano vivere cosa che gli
> altri fanno fanno molto di rado ecco perchè qualche volta, dopo millenni
di
> persecuzioni all'ennesima provocazione uno gli dice sul muso quello che
> pensa delle "opere degli illuminati " che non hanno fatto altro che
generare
> morte e distruzione.

Capisco bene, ma a me interessava fare chiarezza. Il "Cristo filosofico"
di cui parlavo, e a cui molta tradizione cattolica e cristiana tout court è
nettamente ostile, è questa verità e non un'altra, per quella tradizione
che ho tentato di riassumere - non certo "per tutti". E' come dire però
che un D%o che muore non è per nulla un'assurdità per il cristianesimo.

Qui sarebbe interessante aprire un altro capitolo, sul quale io però
devo confessare la mia debolezza, e cioè come la teologia ebraica
s'intrecci con la tradizione speculativa cristiana a partire dall'ellenismo.

Non solo D%o è Uno, ma pure la tradizione filosofica che lo racconta.

E' vero che la filosofia non ha mai arginato l'odio, l'oppressione, né
tantomeno lo sterminio. Anzi, spesso li ha fomentati. Ma a volte
ha tentato il contrario, e cioè la conciliazione (che non è affatto
una "fusione" in cui le differenze si risolvono indistintamente, ma
proprio la "vicinanza" dei distinti). Eppure non ha avuto la forza.

Ma c'è davvero una via a tale "vicinanza" che si risolva nel mero
accordo politico, economico, giuridico? Oppure è tempo che
non si sostituisca più il "dialogo" alla "contrattazione", e si
ricominci proprio dalla filosofia?

Insomma, il mio parlare tentava di mettersi su questa "via", che è
appunto una via della "differenza"...

> E' cosi difficile capire che "Il Signore D. nostro, il Signore è Uno" ?

Beh, per me no. A patto di mantenere quanto si diceva sopra: Uno
(e magari absconditus...), ma dalle molteplici manifestazioni.

> Ciao Ghimel

Ciao,
Anto


--
E consideravo che lo stupro considerato come una grave violenza va
associato all'alto valore che la vittima da' del proprio sesso.
Quindi che non basta lo stupro ma che ci vuole anche una morale sessuofoba
che renda la violenza anche psicologica ed anche simbolica.
Uahlim, 1/3/2004

---

anto logia

unread,
Mar 3, 2004, 9:19:30 AM3/3/04
to

>Oppure è tempo che
> non si sostituisca più il "dialogo" alla "contrattazione", e >si
> ricominci proprio dalla filosofia?

volevo dire: al dialogo la contrattazione

Cadmo

unread,
Mar 5, 2004, 10:56:16 AM3/5/04
to

"anto logia" <pan...@tiscalinet.it> ha scritto
nel messaggio
news:c20qcr$1no733$1...@ID-136934.news.uni-berlin.de.
...

|
| Mi dispiace che una coscienza possa inorridire
per cosě poco, ma

| qui si tratta proprio, a costo di scagliarsi
contro la dottrina cattolica
| o interamente "cristiana", di un D%o che muore.
|
| Non solo D%o abbandona se stesso, ma si
abbandona alla morte.
| Cosě abbandona il mondo. E' il "tremendo" č

proprio che il mondo,
| senza il suo Orologiaio, "tiene" e va avanti.
Gli uomini continuano a
| vivere.

Mi scuso se mi intrometto in una discussione cosě
erudita, ma non mi pare che nel cristianesimo
esista la nozione della morte di D_o se non nelle
speculazioni di filosofi e teologi che parlano per
se'. Da nessuna parte (concili, liturgia,
preghiere o altre fonti autoritative) si parla
della morte di Gesů come sospensione
dell'esistenza di D-o. L'affermazione che D-o č
morto o che risorge o che viene ucciso non ha
senso neppure in ambito cristiano e l'uso che se
ne č fatto č un abuso.

Cadmo

anto logia

unread,
Mar 7, 2004, 9:52:40 PM3/7/04
to
>. Da nessuna parte (concili, liturgia,
> preghiere o altre fonti autoritative) si parla
> della morte di Gesù come sospensione
> dell'esistenza di D-o. L'affermazione che D-o è

> morto o che risorge o che viene ucciso non ha
> senso neppure in ambito cristiano e l'uso che se
> ne è fatto è un abuso.

Ma per favore. Uso e abuso di che? Sarà mica un arnese?!
Sarà mica un appezzamento di terreno?!

Concili, liturgia, preghiere: quanta polvere. E quanto polveroso
neotomismo nel pretendere che di una questione così grave
non si possa nemmeno discutere, altrimenti si commette a b u s o.

Andiamo a chiedere a dieci vecchiette uscite da messa per che
D%o hanno pregato, e vedremo se è più vicino a quello dei
filosofi, o a quello delle fonti autoritative.

Saluti,
Anto


--
Il fine giustifica i mezzi? E' possibile.
Ma cosa giustificherà il fine? A questa
domanda, che il pensiero storico lascia
in sospeso, la rivolta risponde: i mezzi.

Cadmo

unread,
Mar 15, 2004, 1:08:57 PM3/15/04
to

"anto logia" <pan...@tiscalinet.it> ha scritto
nel messaggio

| Concili, liturgia, preghiere: quanta polvere.

Da un punto di vista filosofico queste cose
possono sembrare superflue e polverose, ma sono il
centro dell'esperienza religiosa

E quanto polveroso
| neotomismo nel pretendere che di una questione

cosě grave


| non si possa nemmeno discutere, altrimenti si
commette a b u s o.

Se ne puň discutere quanto si vuole, ma parlando
del cristianesimo bisogna tenere
presente che, per una gran parte di questa
religione, esiste una tradizione che
in alcuni ambiti č autorevole. Piaccia o no č
cosě,
e i circoli romantici tedeschi non ne fanno parte.
Non sto dicendo che sia giusto o sbagliato, ma
descrivendo un fatto.

|
| Andiamo a chiedere a dieci vecchiette uscite da
messa per che

| D%o hanno pregato, e vedremo se č piů vicino a


quello dei
| filosofi, o a quello delle fonti autoritative.

Se hanno seguito la liturgia hanno pregato D?o
secondo il rito cattolico, dato che non c'č molta
possibilitŕ di variazione.

Cadmo

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