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La strana vicenda di Marco Centenio Penula

43 katselukertaa
Siirry ensimmäiseen lukemattomaan viestiin

Bhisma

lukematon,
16.2.2012 klo 5.00.1016.2.2012
vastaanottaja
Livio narra abbastanza diffusamente la storia di un centurione [1]
Marco Centenio Penula che nell'ultima fase della guerra annibalica
riesce a convincere il Senato ad assegnargli degli uomini per tentare
una spedizione autonoma sotto il proprio comando indipendente contro
Annibale. La fama del coraggio e della forza dell'uomo sono grandi, e
il Senato gli assegna non 5000 uomini come da lui richiesto, ma 8000.
Puntualmente, e la cosa non sorprende affatto Livio, l'improvvisato
generale si fa massacrare da Annibale assieme alle sue truppe
raccogliticce nella "battaglia del Fusaro".

Quello che trovo sorprendente nella vicenda è che il Senato romano,
tradizionalmente ostile ad ogni discostarsi dalle consolidate vie
gerarchiche e tutt'altro che propenso a concedere comandi straordinari
a subalterni abbia preso una decisione del genere, e mi è sorta la
curiosità di saperne di più.

Se qualcuno potesse segnalarmi qualche approfondimento o studio sulla
vicenda gliene sarei grato, visto che a una normale ricerca su Google
non trovo nulla di utile

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[1] Per qualche motivo che ignoro, non ne viene data spiegazione,
Wikipedia italiana si discosta dalla tradizione liviana indicando
Centenio come pretore. Wiki inglese invece si attiene strettamente a
Livio.

Saluti da Bhisma

--
...e il pensier libero, è la mia fé!

m.m.

lukematon,
9.3.2012 klo 14.28.019.3.2012
vastaanottaja
Il 16/02/2012 11:00, Bhisma ha scritto:
> Livio narra abbastanza diffusamente la storia di un centurione [1]
> Marco Centenio Penula (...)
> Quello che trovo sorprendente nella vicenda è che il Senato romano,
> tradizionalmente ostile ad ogni discostarsi dalle consolidate vie
> gerarchiche e tutt'altro che propenso a concedere comandi straordinari
> a subalterni abbia preso una decisione del genere

Non saprei rispondere alla domanda. Però non sono affatto sicuro che
quanto scriva Livio vada considerato la verità storica in senso
positivo. Non sono sicuro, cioé, che l'unico modo di leggere Livio sia
al fine di stabilire i fatti. Se infatti proviamo a leggerlo come una
narrazione il cui scopo è la fondazione culturale della Repubblica,
allora le cose cambiano. La vicenda di Annibale, al di là dei fatti, è
anche stata il modo (uno dei modi) con cui la Repubblica ha voluto
presentare la sua propria storia. Annibale è "l'altro" per definizione,
l'anti-romano, pericoloso per la sua capacità di trascinare contro Roma
gli stesi italici nel momento in cui Roma cercava di romanizzarli. Con
lui, nella guerra contro Cartagine si scontrano due diversi universi
culturali. Poiché quello romano è un universo che si costruisce proprio
"storicamente": intende cioé il suo passato come un passato storico e
non mitico, allora la romanità non era affatto sicura né stabilita. Roma
poteva perdere ed anzi è stata sul punto di perdere. La vicenda del
Centurione si inquadra nelle varie iniziative "sbagliate", ed
esemplarmente sbagliate, che dunque non dovranno mai esser ripetute, che
Roma adotta per venire a capo della vicenda.
Pertanto (lo ripeto: da ignorante), dovendo avanzare un'ipotesi, direi
che nella realtà positiva, dei fatti, semplicemente a nessun centurione
sono mai stati affidati dei soldati.
marco
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