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Prima e seconda guerra sacra di Delfi

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Arda Roccalas

unread,
Jan 20, 2006, 12:47:27 PM1/20/06
to
Ciao a tutti!

Sono Arda Roccalas, di patria fisaina.

Vi seguo spesso ed ora avrei proprio bisogno del vostro aiuto.

Pur avendo sfogliato numerosi libri sull'argomento, non riesco a
ricostruirie gli eventi principali (anche in due parole) della prima e
soprattutto della seconda guerra sacra di Delfi.

Qualcuno saprebbe gentilmente aiutarmi?

Grazie anticipatamente e buona serata.


-- Arda Roccalas --
\|/ La Cacciatrice di Archeologia \|/


Piero F.

unread,
Jan 21, 2006, 6:04:55 AM1/21/06
to

"Arda Roccalas" ha scritto

> Pur avendo sfogliato numerosi libri sull'argomento, non riesco a
> ricostruirie gli eventi principali (anche in due parole) della prima e
> soprattutto della seconda guerra sacra di Delfi.

Ecco cosa sono riuscito a trovare.
La prima guerra sacra è un evento considerato più mitico che storico.
Anche la sua datazione presenta margini di incertezza dell'ordine di un
decennio (600-590 oppure 590-580).

Un'enciclopedia così la riassume:

La prima guerra sacra (592-582 a.C.) si concluse con il successo, dopo
circa un decennio di lotte, della lega tessala contro i focesi di Crisa,
che accampavano pretese appunto sul santuario di Apollo a Delfi; dopo
questo episodio i tessali, componente prevalente dell'anfizionia delfica,
riorganizzarono questa come panellenica, consentendo a quei greci che
erano stati loro alleati (Atene e le comunità doriche del Peloponneso) di
parteciparvi.

In una dissertazione sullo *Scutum* pseudo-esiodeo, leggo inoltre:

Il metodo storico tenta di collegare l'opera ad un preciso momento
storico, che è stato fondamentale per la definizione degli equilibri delle
forze nella Grecia Centrale nel periodo arcaico. Questo evento, tanto
determinante per la storia arcaica, è la Prima guerra sacra, che vide
l'Anfizionia delfica (costituita dalle popolazioni della Grecia centrale
capitanate dai Tessali) scagliarsi contro la città Focese di Crissa (che
si incontra venendo a Delfi dal Golfo di Corinto), accusata di imporre dei
tributi ai pellegrini diretti a Delfi. La stessa accusa di depredare i
pellegrini diretti a Delfi è rivolta nello Scutum a Cicno (vv. 479-480).
In base a questa analogia, alcuni studiosi moderni hanno voluto vedere una
connessione tra la sorte di Cicno e quella della città. Il Russo [C. F.
RUSSO: Hesiodi Scutum (Firenze, 1965)] crede che, dopo la caduta di Crissa
(590 a.C.), un rapsodo sia stato spinto dagli eventi della Guerra Sacra a
comporre un'opera che ricordasse l'analoga condotta di Cicno. Contro
questa visione si pronuncia il Guillon , che preferisce datare lo Scutum
prima della guerra, poiché nel poemetto non scorge alcun riferimento ad
essa.
[...]
È interessante, a questo punto, esaminare i rapporti tra il comportamento
colpevole di Cicno e l'analoga accusa che, sul versante della storia delle
città greche, fu mossa a Cirra , tra il VII e il VI secolo a.C., attaccata
e distrutta da una coalizione guidata dai Tessali e facente capo
all'anfizionia delfica. Questa fu la prima guerra sacra, condotta, secondo
la tradizione, tra il 600 e il 591 a.C. La caduta di Cirra (591) per la
quasi totalità degli studiosi , indica un sicuro terminus post quem per la
composizione dello Scutum. Ad esempio, il Russo pensa che, dopo (ma non
molto) quest'evento, un rapsodo abbia volutamente composto un'opera che,
in analogia con il destino della città, rispecchiasse la sorte del mitico
nemico di Apollo, quasi a dare una specie di sanzione mitica a ciò che con
le armi gli uomini dell'anfizionia erano riusciti ad ottenere. Non sarebbe
singolare nella storia greca un atteggiamento simile.
Ma ci sono delle difficoltà ad accettare in toto questo tipo di
interpretazione, testimoniate, in particolar modo, dal più fermo
oppositore di questa teoria: P.Guillon [P. GUILLON Le Bouclier d'Héraclès
et l'histoire de la Grèce centrale dans la période de la première guerre
sacrée (Aix-en-Provence, 1963)].


Sulla seconda guerra, che è considerata un prologo della Guerra del
Peloponneso,e quindi senz'altro "storica", ho solo le notizie
enciclopediche:

La seconda guerra sacra si combatté nel 448 a.C., e scaturì da
un'invasione da parte di Sparta della Focide, terra che i lacedemoni
volevano strappare alla supremazia ateniese, ma che Pericle difese con
l'invio di un esercito. Gli eventi successivi furono estremamente convulsi
e videro la costituzione di una lega beotica di tendenze oligarchiche
presieduta da Tebe, che mirava - proprio con l'appoggio di Sparta - a
liberare dalla supremazia ateniese anche la vicina Beozia. La sconfitta
ateniese a Coronea (inverno 448-447 a.C.) provocò dunque la perdita della
Beozia, della Locride e della Focide, ove Delfi si proclamò indipendente.
Pericle rischiò di perdere pure l'Eubea, fatto che fu scongiurato dalla
stipulazione, nell'inverno tra il 446 e il 445 a.C., della cosiddetta
"pace dei trent'anni" tra Atene e Sparta: la lega delio-attica avrebbe
mantenuto la supremazia marittima, rinunciando però alle posizioni nel
Peloponneso.
L'esito ambiguo della guerra provocò guai seri ai re spartani Plistoanatte
e Cleandrida, che vennero banditi, e a Pericle, che vide accrescere
l'opposizione interna.


Non conosco a sufficienza le opere di Erodoto e Tucidide, ma essendo
entrambi vissuti nel periodo della seconda guerra sacra, ritengo che le
notizie che ci sono pervenute siano dovute a uno dei due storici (o magari
a entrambi).
Ma su questo punto cedo il passo agli agguerriti classicisti di questo ng,
che sapranno certamente indicarti le fonti meglio di me. Ubi maior minor
cessat ;-))

saluti,
--
Piero F.

Nico Narsi

unread,
Jan 21, 2006, 6:28:57 PM1/21/06
to
Arda Roccalas wrote:
> Pur avendo sfogliato numerosi libri sull'argomento, non riesco a
> ricostruirie gli eventi principali (anche in due parole) della prima e
> soprattutto della seconda guerra sacra di Delfi.

Non c'è moltissimo da dire, su queste prime due guerre sacre...

1a Guerra Sacra:

"Nel primo decennio del VI secolo la prima guerra sacra vede i Tessali,
sotto il tago Euriloco, gli Ateniesi, guidati da Alcmeone e consigliati da
Solone, e il tiranno di Sicione, Clistene, alleati tra loro e impegnati
contro i Focesi di Crisa, che disturbano i pellegrini diretti al santuario;
di qui, la distruzione di Crisa, la consacrazione al tempio del corridoio
verso il mare (cioè della piana di Cirra, località divenuta ormai porto di
Delfi), la proibizione di coltivare la terra sacra, che colpisce i Focesi,
nel cui terrirorio sorge Delfi (il santuario e la città dovranno
costantemente difendere la loro autonomia e il loro ruolo internazionale da
quella provincializzazione eccessiva che comporterebbe la riduzione a
santuario dei Focesi), e gli stessi Locresi (occidentali) di Anfissa. La
vittoria anfizionica significò il rafforzamento dei Tessali nella Grecia
centrale, comportò l'ammissione di Atene nell'anfizionia, e la
riorganizzazione degli agoni pitici (da Pythò, l'antico nome di Delfi) nel
582 a.C.
La prima guerra sacra costituisce un momento significativo per la storia di
tutto il versante orientale della Grecia: è un segnale della crescita di
Atene, come è un momento di ulteriore rafforzamento dei Tessali, che prelude
però ad altri, ad essi meno favorevoli, sommovimenti nell'area"
[da D.Musti, Storia Greca, Roma-Bari, Laterza, 1990 -2a ed.-, p.160; cfr.
anche la nota 21: "I testi sulla I guerra sacra appartengono tutti, non a
caso, al periodo della III guerra sacra e più ancora alla (IV) guerra,
condotta da Filippo II di Macedonia contro i Locresi di Anfissa (cfr. in
part. Eschine, II, 115, III, 109 sg.). Non è dunque escluso che ci si trovi,
per vari aspetti, di fronte ad anticipazioni e retroiezioni. E' da tener
presente però che proprio nel IV secolo si ristabiliscono condizioni non
certo identiche, ma latamente simili, a quelle del tardo arcaismo
(situazione storica di policentrismo, ruolo della Grecia centrale e
dell'area, naturalmente meno urbanizzata, degli _éthne_ ).].

A questo aggiungerei anche il rimando ad Isocrate, Plataico 14.31 (del
373/2). Per approfondire: W.G.Forrest, BCH 1956; J.Davies in S.Hornblower (a
c. di) Greek Historiography, 1994, cap.7.

2a Guerra Sacra:

"I Focesi avevano (II guerra sacra) occupato il santuario panellenico di
Delfi, che sorgeva nel loro territorio, ma che non si identificva, almeno a
cominciare dal VI secolo, con la Focide e i suoi interessi, aspirando a un
ruolo ben più ampio (quale il suo inserimento nell'Anfizionia, a prevalenza
e guida tessalica, e l'esito della I guerra sacra gli avevano consentito).
Gli Spartani intervengono a favore dell'autonomia di Delfi; Pericle
restituisce ai Focesi l'amministrazione del santuario. Ancora una volta la
costellazione Atene-Focesi da un lato, Sparta-Delfi dall'altro".
[da D.Musti, cit. p.359 e nota 42, con rimando alla narrazione in Tucidide
I, 112, molto... laconico: "Nel periodo successivo a questo gli Spartani
intrapresero la guerra cosiddetta sacra. Si impadronirono del santuario di
Delfi e lo riconsegnarono agli abitanti del paese. Non impiegarono gran
tempo gli Ateniesi, dopo la loro partenza, a comparire con un esercito,
riprendere il santuario e riconsegnarlo ai Focesi."]

Come ha detto Piero F. siamo circa nel 448. C'è da dire che i Focesi ne
ripersero il controllo dopo il 446. Per approfondire: S.Hornblower, Harv.
Stud. 1992, p.169segg. e il suo Commentary on Thucydides 1: Books 1-3, 1991,
nota ad 1.112.5.

Un saluto,
Nico

Righel

unread,
Jan 22, 2006, 4:29:07 AM1/22/06
to
Ci scrive *Nico Narsi* :

> ... La vittoria anfizionica significò il rafforzamento dei


> Tessali nella Grecia centrale, comportò l'ammissione di Atene
> nell'anfizionia, e la riorganizzazione degli agoni pitici (da Pythò,
> l'antico nome di Delfi) nel 582 a.C.

O da Pýthon, il mitico serpente femmina (drakaina?) ucciso da Apollo?
Sembra esserci una radice comune a questi termini, che genera sia Pýthia (i
giochi pitici) che Pythìa, la sacerdotessa di Apollo.
In considerazione dell'esistenza ma soprattutto della modalità attraverso
cui si esprime l'oracolo (almeno secondo la descrizione di Plutarco), non
ptremmo ricercare questa eventuale radice comune nel verbo pýtho, "faccio
imputridire"?
Mi scuso se ho scritto qualche corbelleria ma si tratta di una vecchia
curiosità cui non mai trovato risposta.

Saluti,

--
Righel (e-m in "Reply To")
______________________________________________
http://digilander.libero.it/F.I.S.A/
http://www.na.astro.it/uan http://digilander.libero.it/Righel40/

Arda Roccalas

unread,
Jan 23, 2006, 12:40:21 PM1/23/06
to

"Piero F." ha scritto:

> Ecco cosa sono riuscito a trovare.

> La prima guerra sacra č un evento considerato piů mitico che storico.


> Anche la sua datazione presenta margini di incertezza dell'ordine di un
> decennio (600-590 oppure 590-580).

> (CUT)

Grazie mille, il tuo aiuto mi č stato preziosissimo.

Te l'avevo detto che avrei approfittato ancora della tua saggezza!

:-)))

Ciao,

Arda Roccalas

unread,
Jan 23, 2006, 12:43:37 PM1/23/06
to

"Nico Narsi" ha scritto:

> 1a Guerra Sacra:
>
> "Nel primo decennio del VI secolo la prima guerra sacra vede i Tessali,
> sotto il tago Euriloco, gli Ateniesi, guidati da Alcmeone e consigliati da
> Solone, e il tiranno di Sicione, Clistene, alleati tra loro e impegnati

> (cut)

Fantastico! Ora ho un quadro completo della faccenda e non so proprio come
ringraziarti...

Odio i libri che mi parlano di qualcosa di "terzo " e "quarto" senza però
spiegarmi il "primo" e il "secondo".
:-DD

Ciao e grazie di nuovo,

Arda Roccalas

unread,
Jan 23, 2006, 12:38:21 PM1/23/06
to

"Righel" ha scritto:

la riorganizzazione degli agoni pitici (da Pythò,
> > l'antico nome di Delfi) nel 582 a.C.
>
> O da Pýthon, il mitico serpente femmina (drakaina?) ucciso da Apollo?
> Sembra esserci una radice comune a questi termini, che genera sia Pýthia
(i
> giochi pitici) che Pythìa, la sacerdotessa di Apollo.

In luogo del Santuario di Delfi ve ne era in precedenza uno dedicato a Gea*
e custodito da un serpente (un drago, secondo alcuni).
E' proprio qui che si sarebbe svolta l'uccisione del Python da parte di
Apollo, narrata dal mito.
Il Santuario di Apollo Pitico sorse dunque per commemorare l'evento accaduto
precisamente in quel sito.

Poiché la tradizione vuole inoltre che, subito dopo l'uccisione, Apollo
abbia iniziato a cantare accompagnandosi con una cetra, i Giochi Pitici
furono inizialmente improntati esclusivamente su gare musicali, cui si
aggiunsero concorsi atletici sul modello di Olimpia solo successivamente.

Su entrambi i punti i vedi G. Daverio Rocchi, Città stato e stati federali
della Grecia Classica, Milano, 1993.

Il Santuario di Delfi era anche legato al mito dell'Omphalos, ricavato da
Zeus lanciando in volo due aquile ed osservando ove le loro traiettorie si
sarebbero incontrate. Una fonte precisa su questo dettaglio non la ricordo,
ma è faccenda nota.

Sulla questione dell'imputridire passo la mano perché non saprei... :-)

Ciao,

-- Arda Roccalas --
\|/ La Cacciatrice di Archeologia \|/


* Peraltro dobbiamo considerare che pure l'anfizionia pilaico-delfica pare
essersi originariamente sviluppata intorno al culto di Demetra ad Antela,
presso le Termopili. In un'epoca imprecisata vi venne affiancato il tempio
di Apollo a Delfi e da questo momento i due santuari divennero entrambi sedi
dell'anfizionia (dalla cui dualità proviene la doppia seduta annuale del
Synedrion, in primavera ed autunno).


Lucio di Madaura

unread,
Jan 23, 2006, 5:27:33 PM1/23/06
to
Il Mon, 23 Jan 2006 17:38:21 GMT, Arda Roccalas ha scritto:

> "Righel" ha scritto:
>
> la riorganizzazione degli agoni pitici (da Pythò,
>>> l'antico nome di Delfi) nel 582 a.C.
>>
>> O da Pýthon, il mitico serpente femmina (drakaina?) ucciso da Apollo?
>> Sembra esserci una radice comune a questi termini, che genera sia Pýthia
> (i
>> giochi pitici) che Pythìa, la sacerdotessa di Apollo.
>
> In luogo del Santuario di Delfi ve ne era in precedenza uno dedicato a Gea*
> e custodito da un serpente (un drago, secondo alcuni).

> Il Santuario di Delfi era anche legato al mito dell'Omphalos, ricavato da
> Zeus lanciando in volo due aquile ed osservando ove le loro traiettorie si
> sarebbero incontrate. Una fonte precisa su questo dettaglio non la ricordo,
> ma è faccenda nota.
>
> Sulla questione dell'imputridire passo la mano perché non saprei... :-)

Pare che pùthesthai (putrefarsi) si riferisca alla carcassa di
Pitone/Pytho, ma potrebbe essere una etimologia ricostruita a posteriori.
Forse si riferisce proprio a Gea, la Terra: infatti ciò che viene
seppellito sotto terra si imputridisce.

D'altra parte, potrebbe essersi incrociato con puthèsthai (interrogare),
visto che era la sede di un oracolo, già prima di Apollo.

(fonte: dizionario UTET di mitologia)

Righel

unread,
Jan 23, 2006, 6:04:10 PM1/23/06
to
Ci scrive *Arda Roccalas* :

> In luogo del Santuario di Delfi ve ne era in precedenza uno dedicato a
> Gea* e custodito da un serpente (un drago, secondo alcuni).

Non c'è molta differenza, Arda: il termine greco /dràkon/ [ da non
confondere con il legislatore ateniese :) ] indica appunto un serpente, un
drago, un animale favoloso. Aristotile lo usa anche nel senso di animale
marino (il che magari può venirci utile su FISA se si aprirà il thread sulla
[Dragologia occidentale] che ho proposto).
Conosco il mito relativo, che hai sinteticamente riassunto, ma non è questo
a stimolare la mia curiosità.
Già qualche anno fa, sulla base di alcune ricerche effettuate sull'oracolo
di Delfi e pubblicate dalla rivista LE SCIENZE, si ipotizzò - qui o su FISA,
non ricordo - che potesse avere avuto ragione Plutarco nel descrivere il
rituale nel corso del quale la pizia esprimeva il suo "parere".
Questa cerimonia presupponeva che la veggente aspirasse da una ciotola i
vapori emessi dall'acqua della fonte presente sul luogo e che quindi andasse
in /trance/ .
Ora è immaginabile che quest'acqua della fonte Castalia avesse un odore
particolare, forse sgradevole, ma sufficientemente intenso da attirare
l'attenzione dei sacerdoti di Apollo... o, prima ancora, di quelli di Ge.
Da qui la mia curiosità:

>> In considerazione dell'esistenza ma soprattutto della modalità attraverso
>> cui si esprime l'oracolo (almeno secondo la descrizione di Plutarco), non

>> potremmo ricercare questa eventuale radice comune nel verbo pýtho,
"faccio
>> imputridire"?

Mi rendo conto che l'idea possa apparire strana ma...
Fra le popolazioni italiche di lingua osca era nota una dea delle acque (poi
passata in epoca romana a sovrintendere alle acque termali) di nome Mefite.
Templi e santuari di questa divinità erano quasi sempre in corrispondenza di
località paludose o ricche di acque termali o di emissioni solforose. Non a
caso dal nome della dea deriva il termine "mefitico".
Il fatto spinse Mattei, a suo tempo, a far effettuare una serie di ricerche
geologiche nella nostra penisola in prossimità di quei luoghi. Nei dintorni
furono spesso trovati giacimenti di metano o di petrolio.
Non mi risulta che Mefite abbia avuto anche un carattere oracolare, ma se ne
sa talmente poco di questa dea che la cosa è tutt'altro che improbabile.
La possibile connessione fra l'apollineo tempio di Delfi ed i santuari di
Mefite potrebbe essere messa in luce - con tutta la prudenza del caso -
proprio dall'ipotesi che alla radice dell'aggettivo "pitico" si possa
ipotizzare il verbo /pýtho/, "faccio imputridire".
Si tratta solo di un'idea, ancor lontana dal divenire un'ipotesi di lavoro.
Ma io non sono un filologo greco, è quindi opportuno che ascolti l'opinione
di chi ne sa più di me, prima di proseguire.

Lucio di Madaura

unread,
Jan 23, 2006, 7:28:24 PM1/23/06
to
Il Tue, 24 Jan 2006 00:04:10 +0100, Righel ha scritto:


> Non mi risulta che Mefite abbia avuto anche un carattere oracolare, ma se ne
> sa talmente poco di questa dea che la cosa è tutt'altro che improbabile.

Non so se possa essere utile, ma Renato Del Ponte, in "La città degli dèi"
(ECIG 2003), avanza l'ipotesi che il santuario delle Ampsancti valles
dedicato a Mefite possa essere uno degli "ombelichi" sacri d'Italia. Questo
sulla scorta di Varrone (che sosteneva essercene più di uno) e di Servio
(che parla di questo santuario in termini quasi "omphaleschi" :-)), oltre
che di altri indizi. Quindi un collegamento tra Mefite e Delphi ci potrebbe
davvero essere.

Righel

unread,
Jan 24, 2006, 3:06:33 PM1/24/06
to
Ci scrive *Lucio di Madaura* :

> Non so se possa essere utile, ma Renato Del Ponte, in "La città degli dèi"
> (ECIG 2003), avanza l'ipotesi che il santuario delle Ampsancti valles
> dedicato a Mefite possa essere uno degli "ombelichi" sacri d'Italia.

Era certamente uno dei santuari importanti di Mefite, tanto da essere stato
citato anche da Ciserone.

> Questo sulla scorta di Varrone (che sosteneva essercene più di uno)

Infatti ce ne sono altri: a Rossano di Vaglio (PZ), ad esempio, come a
Casalbore (AV)...

> ...... quindi un collegamento tra Mefite e


> Delphi ci potrebbe davvero essere.

Lo possiamo considerare un indizio, nulla di più.
Credo che ogni cultura antica abbia avuto una specie di proprio "centro del
mondo", anche in assenza di una pietra sacra come quella di Delfi.

Ciao,

Arda Roccalas

unread,
Jan 26, 2006, 3:23:49 PM1/26/06
to

"Lucio di Madaura" ha scritto:


> D'altra parte, potrebbe essersi incrociato con puthèsthai (interrogare),
> visto che era la sede di un oracolo, già prima di Apollo.
>

Questo mi sembra un dettaglio molto interessante, da tenere presente.

Grazie per l'informazione!

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