Frase latina?
Gianrico Gualtieri
Vorrei cercare di saperne di più sulla frase "In verbis, in herbis et
lapidibus". L'ho incontrata per la prima volta nel contesto di dipinti di
natura morta di Ludger Tom Ring il giovane, uno dei pionieri tedeschi del
genere. Si tratta di una coppia di dipinti in pendant nei quali due vasi di
fiori, uno di iris ed uno di gigli, poggiano su ripiani apparentemente in
onice, mentre sui due vasi corre l'iscrizione (incompleta)"In verbis, in herbis
et in la [pidibus Deus]". Il completamento dell'iscrizione, riportato
dall'autore Norbert Schneider, è tratto da una monografia di Paul Pieper
sull'artista in questione, ma in nota non si forniscono altri dettagli in
merito.
Altre fonti (pagine in rete) menzionano l'iscrizione in rapporto al personaggio
di Cagliostro. Interrogato sulla fonte delle sue conoscenze, che a quanto pare
avrebbero stupito i contemporanei, egli era solito rispondere: "in verbis, in
herbis, in lapidibus".
Ora, al di là dei possibili contesti, mi chiedo quale possa essere la fonte
originaria (scritturale? Ma non ne ho trovato traccia nella versione della
Bibbia da me posseduta) dell'iscrizione e se il completamento proposto da
Schneider risulti plausibile o meno, in altre parole se l'iscrizione non
risalga piuttosto a qualche autore dell'Antichità classica.
Ringraziandovi per eventuali indicazioni e chiarimenti,
Un cordiale saluto
Gianrico Gualtieri
--
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luciana
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> Ciao a tutti,
>
> Vorrei cercare di saperne di più sulla frase "In verbis, in herbis et
> lapidibus".
E' una frase ricorrente nei manuali di Alchimia.
L'origine è antica.
Vedi ad esempio una serie di scritti,raccolti nel Corpus dei papiri
greci magici databili fra II-IV sec. d.C. Alcuni titoli pervenutici sono:
Pterix, l'Anello di Hermes, De XV stellis, herbis, lapidibus et figuris.
Solitamente la frase ricorrente nei testi è: "in verbis et in
herbis, et in lapidibus sunt virtutes" oppure "in verbis et in herbis , et
in lapidibus esta magna vis."
Vedi: Hans Walther, Proverbia sententiaeque latinitatis medii aevi:
Lateinische Sprichwörter und Sentenzen des Mittelalters in
alphabetischerAnordnung,vol.2(Gottingen:Vandenhoeck&Ruprecht, 1963).
Interessante è una affermazione che si trova in : " Mitologia Teutonica dei
Fratelli Grimm"., Volume III cap. 37.
*'Christianos fidem in verbis, Judæos in lapidibus pretiosis, et Paganos in
herbis ponere,".
--
lu.
*Non ho più nome né sorte
tra gli uomini; ma il mio nome
è Meriggio. In tutto io vivo
tacito come la Morte.
E la mia vita è divina.*
G.D'Annunzio, Meriggio da Alcyone, 1902
Gianrico Gualtieri
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>
> Interessante è una affermazione che si trova in : " Mitologia Teutonica dei
> Fratelli Grimm"., Volume III cap. 37.
> *'Christianos fidem in verbis, Judæos in lapidibus pretiosis, et Paganos in
> herbis ponere,".
Ti ringrazio, mi sei davvero di aiuto. È vero, è interessante quanto da te
citato,
e meriterebbe ulteriori approfondimenti.
> --
> lu.
> *Non ho più nome né sorte
> tra gli uomini; ma il mio nome
> è Meriggio. In tutto io vivo
> tacito come la Morte.
>
> E la mia vita è divina.*
> G.D'Annunzio, Meriggio da Alcyone, 1902
>
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Grazie ancora e un cordiale saluto
Gianrico
--
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Turgenev, in Padri e figli, l'attribuisce a Paracelso (cfr. lettura 12, verso la fine): https://www.raiplayradio.it/playlist/2018/11/Padri-e-figli-a50c5eed-e33d-4eae-b840-f874f9e70055.html