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che futuro per i cattolici molli ?

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Pier

unread,
Oct 25, 2018, 2:48:03 PM10/25/18
to

Capita spesso, in particolare nei nostri ambienti, di chiederci in che
modo dovremmo porci come Chiesa per diventare più attraenti non solo
verso i lontani, ma anche con i vicini che ciclicamente perdono
passione, se ne disamorano, se ne distaccano. È bene che sia così,
perché è solo nella costante verifica che scopriamo i punti deboli e
possiamo concertare come porvi rimedio. Allora ben vengano gli incontri
a tutti i livelli, le assemblee e su su fino ai Sinodi, all’insegna di
un’attenzione che rifugga l’assuefazione e persegua un costante
aggiornamento a fianco di un mondo che cambia in continuazione. Stiamo
bene attenti, però, a non perdere nelle nostre analisi il senso della
nostra identità: non ci è richiesto di adeguarci, anzi, dobbiamo
continuare ad essere quella contraddizione che sola può tener vivo il
confronto. Ai miei tempi, parliamo del dopoguerra, in una società
provata e in fase di ripresa, la Chiesa e i suoi ambienti
rappresentavano un punto di riferimento indispensabile per tutti,
bambini e adulti, perché sapeva proporsi e proporre risposte alle
necessità della gente, a volte elementari, come quelle di cui abbiamo
parlato in occasione del ruolo degli oratori prima e dei patronati poi;
ma a volte anche impegnative, quali la formazione spirituale e delle
coscienze. Credenti o non credenti, nessuno sottraeva i propri figli al
Battesimo o li induceva a rinunciare al catechismo e al successivo iter
degli altri Sacramenti; la rincorsa poi al servizio all’altare era
spontanea, anche se l’accesso era subordinato all’apprendimento di tante
di quelle formule in latino da far paura. Certo, pure allora nel corso
dell’adolescenza si perdeva un po’ l’aggancio, spesso a causa della
rigidità interpretativa della morale da parte di qualche prete, sebbene
poi c’era sempre il ricorso al frate più indulgente… o viceversa.
Intervenivano anche forme di deflessione sulla fede, ma nessuno si
sognava di eludere il matrimonio in chiesa, perché se la sarebbe vista
con la società, tutta. Perché oggi non è più così? Forse la domanda è fi
n troppo retorica. Qualcuno si aggrappa all’evoluzione culturale, che
porta a non essere più condizionati da una Chiesa ingessata e
oscurantista; altri alla perdita di mordente da parte della stessa.
Speciosità. Per me siamo solamente obnubilati dal benessere, che in ogni
situazione sociale nel mondo è sempre stato inversamente proporzionale
alla religiosità. Ricordiamo la famosa parabola del cammello e la cruna
dell’ago? Qui il discorso si sposta verso un’analisi tutta da affrontare

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Laconicus

unread,
Apr 9, 2019, 7:54:02 PM4/9/19
to
Il giorno giovedì 25 ottobre 2018 20:48:03 UTC+2, Pier ha scritto:
> Ai miei tempi, parliamo del dopoguerra, in una società
> provata e in fase di ripresa, la Chiesa e i suoi ambienti
> rappresentavano un punto di riferimento indispensabile per tutti,
> bambini e adulti (...) Perché oggi non è più così?
>(....)
Ciao, secondo me fra le tante cause dell'attuale crisi ce ne sono due molto importanti:
1) scarsa stima verso la Madonna, (2) declino dell'apologetica.














Parto dal primo punto: per venti secoli grandi santi, dottori, padri della Chiesa, papi, insigni teologi e la coscienza comune dei fedeli erano tutti concordi con massime di questo tipo: "De Maria numquam satis" = Maria non sarà mai esaltata e stimata abbastanza. Ed è ovvio, essendo Maria il capolavoro della creazione. E ancora: " Non può avere Dio per padre chi non vuole Maria per madre". Ed è ovvio, dato che Dio ce l'ha data come madre sotto la Croce (vangelo di Giovanni). E ancora: " La preghiera di Maria è onnipotente, e somiglia più a un comando che a una preghiera" ed è ovvio, per almeno due ragioni, una di buon senso: una madre ha sempre potere sul figlio; e una basata sulla Scrittura: episodio delle Nozze di Cana (vangelo di Giovanni). Poi c'era questa bella immagine: " Cristo è il Capo della Chiesa e la Madonna è il Collo: le grazie partono dal capo ma per raggiungere le membra (che siamo noi) devono passare attraverso il collo. in altre parole: tutte le grazie passano attraverso Maria, e in particolare la grazia della salvezza, cosicché senza l'aiuto di Maria noi andremmo tutti all'inferno. Poi si diceva anche: "Dio mette tutto nelle mani di Maria, e le dice " fai tu". In altre parole Maria è tesoriera delle grazie. Secondo me l'inizio del trentesimo canto del Paradiso di Dante merita di essere recitato come una preghiera, specie là dove dice " Donna, sei tanto grande e tanto vali che chi vuol grazia e a te non ricorre sua disianza vuol volar senz'ali" (cioè: cercare di andare a Dio senza l'aiuto di Maria è come cercare di volare senza le ali). Ecco, io credo che queste verità certissime e basate sia sulla ragione che sulla Rivelazione non siano abbastanza conosciute dai cristiani postconciliari, non abbastanza insegnate al catechismo dei bambini e non abbastanza ripetute dai pulpiti. E non dico mica che è colpa del Concilio, che anzi nella Lumen Gentium esalta Maria (anche se non abbastanza, dato che, come dicevo prima, de Maria numquam satis), mi limito a constatare che il declino del culto mariano è cominciato subito dopo il Concilio. Agli storici della Chiesa il compito di capire perché.









Quindi, ricapitolando: per uscire dalla crisi attuale è opportuno pregare di più la Regina dell'Universo e accrescere la stima nei suoi confronti. E ora veniamo al secondo punto, il declino dell'apologetica: San Pietro nella prima lettera cap 3, v. 15 esorta a essere "sempre pronti a rispondere, con dolcezza e rispetto, a chi vi chiede conto della speranza che è nei vostri cuori". Quindi è opportuno saper dimostrare l'esistenza di un Essere infinito, personale, e creatore di tutte le cose, cioè Dio, e saper dimostrare che Cristo è realmente esistito, che ha sia la natura divina che la natura umana, è cioè vero Dio e vero Uomo, e che ha veramente fondato la Chiesa che chiamiamo cristiana cattolica. Per dimostrare l'esistenza di Dio la difficoltà consiste nel trovare argomenti pro-teismo che siano chiari e rigorosi; sul web ne ho trovati alcuni chiari ma non rigorosi e altri rigorosi ma espressi in modo troppo complicato. Per esempio, ho trovato le cinque vie di san Tommaso esposte in modo così orripilante e illeggibile da far accapponare la pelle. Qui c'è molto lavoro da fare, ma è indispensabile farlo, perché una fede senza base razionale diventa un semplice fideismo che può crollare facilmente in un mondo che fa di tutto per alimentare l'agnosticismo e l'ateismo.
Per dimostrare che Gesù è Dio incarnato e Capo della Chiesa cattolica bisogna studiare la storia. E' impegnativo ma bisogna farlo.
Bye, Corrado

Antonio

unread,
Jan 3, 2020, 4:30:02 AM1/3/20
to
Il giorno giovedì 25 ottobre 2018 20:48:03 UTC+2, Pier ha scritto:

> Per me siamo solamente obnubilati dal benessere, che in ogni
> situazione sociale nel mondo è sempre stato inversamente proporzionale
> alla religiosità. Ricordiamo la famosa parabola del cammello e la cruna
> dell’ago? Qui il discorso si sposta verso un’analisi tutta da affrontare




Purtroppo, per inclinazione e natura, il benessere tende ad asservire l'essere umano, legandolo a doppio nodo a dipendenze di ogni tipo, alimentando paure, insoddisfazioni, comportamenti egocentrici ed egoistici. Ognuno di noi ha probabilmente sperimentato qualche forma di dipendenza dalle 'cose' o dalle persone e quindi sa quanto ogni forma di dipendenza allontani dall'esercizio del libero arbitrio, quanto cioè appesantisca l'essere arrivando ad immobilizzarlo.
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