(Rit.)
Svegliati, svegliati o Sion
Metti le vesti più belle
Scuoti la polvere ed alzati
Santa Gerusalemme.
1)
Ecco ti tolgo di mano il calice della vertigine
La coppa della mia ira tu non berrai più.
2)
Sciogli dal collo i legami eleva al cielo i tuoi occhi
Schiava figlia di Sion io ti libererò.
3)
Come son belli sui monti i piedi del messaggero
colui che annunzia la pace è messaggero di bene.
Il testo, fa riferimento a qualche brano biblico preciso?
Ringrazio di tutto cuore chiunque voglia scrivere due paroline di commento
sul testo di questo canto.
Grazie mille!
Davide Sasso (DaDe)
DaDe <sda...@samantha.bielnet.it> wrote in message
owLl3.57536$X%.65252@typhoon.libero.it...
> Arrivo al dunque: tra i vari canti del Rinnovamento cantiamo 'Svegliati o
> Sion' che è un canto molto gioioso. Mi ha incuriosito il testo, che a
> differenza di tanti altri canti, non sono riuscito a comprendere fino in
> fondo. Eccolo ...
Eccoti il brano di Isaia
Is 52,1 Svegliati, svegliati,
rivestiti della tua magnificenza, Sion;
indossa le vesti più belle,
Gerusalemme, città santa;
perché mai più entrerà in te
il non circonciso né l'impuro.
2 Scuotiti la polvere, alzati, Gerusalemme schiava!
Sciogliti dal collo i legami, schiava figlia di Sion!
3 Poiché dice il Signore: «Senza prezzo foste venduti e sarete riscattati
senza denaro».
4 Poiché dice il Signore Dio: «In Egitto è sceso il mio popolo un tempo per
abitarvi come straniero; poi l'Assiro senza motivo lo ha oppresso.
5 Ora, che faccio io qui? - oracolo del Signore - Sì, il mio popolo è stato
deportato per nulla! I suoi dominatori trionfavano - oracolo del Signore - e
sempre, tutti i giorni il mio nome è stato disprezzato.
6 Pertanto il mio popolo conoscerà il mio nome, comprenderà in quel giorno
che io dicevo: Eccomi qua».
7 Come sono belli sui monti
i piedi del messaggero di lieti annunzi
che annunzia la pace,
messaggero di bene che annunzia la salvezza,
che dice a Sion: «Regna il tuo Dio».
8 Senti? Le tue sentinelle alzano la voce,
insieme gridano di gioia,
poiché vedono con gli occhi
il ritorno del Signore in Sion.
9 Prorompete insieme in canti di gioia,
rovine di Gerusalemme,
perché il Signore ha consolato il suo popolo,
ha riscattato Gerusalemme.
10 Il Signore ha snudato il suo santo braccio
davanti a tutti i popoli;
tutti i confini della terra vedranno
la salvezza del nostro Dio.
11 Fuori, fuori, uscite di là!
Non toccate niente d'impuro.
Uscite da essa, purificatevi,
voi che portate gli arredi del Signore!
12 Voi non dovrete uscire in fretta
né andarvene come uno che fugge,
perché davanti a voi cammina il Signore,
il Dio di Israele chiude la vostra carovana.
(13 Ecco, il mio servo avrà successo,
sarà onorato, esaltato e molto innalzato.
14 Come molti si stupirono di lui
- tanto era sfigurato per essere d'uomo il suo aspetto
e diversa la sua forma da quella dei figli dell'uomo -
15 così si meraviglieranno di lui molte genti;
i re davanti a lui si chiuderanno la bocca,
poiché vedranno un fatto mai ad essi raccontato
e comprenderanno ciò che mai avevano udito.)
Ho messo tra parentesi gli ultimi versetti perche' fanno parte del quarto
canto dels ervo di Javeh.
Il cap. 52 fa parte della sezione cosidetta *consolatoria*, perche' c'e'
stata la rovina di Gerusalemme ma la restaurazione di Israele si avvicina.
Ed e' proprio questa certezza (che Gerusalemme sara' liberata dalla
schiavitu') che fa dire al deutero-Isaia: svegliati, svegliati...
--
Ciao
p. Efisio
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http://space.tin.it/associazioni/efisiosc
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Ciao
DaDe
A settembre,di ritorno dalle vacanze,proverò a partecipare ai vari
dibattiti.
Intanto volevo segnalarvi un nuovo sito :
http://utenti.tripod.it/altomares/index.html.
L'autore è un Sacerdote ,il tema conduttore è la "Ricerca Interiore".
E' possibile,inoltre,leggere settimanalmente un commento a un brano delle
Scritture che può essere scelto anche dagli utenti.
Il sito è ancora in allestimento,ma è già visibile e fruibile.
Vi ringrazio per l'attenzione e vi auguro vacanze serene.
Ciao
Rosellina
> A settembre,di ritorno dalle vacanze,proverò a partecipare ai vari
> dibattiti.
Benvenuta e a presto!
Efisio ha scritto nel messaggio <7obocj$4hb$1...@nslave1.tin.it>...
>
>Rosellina <nelk...@tin.it> wrote in message 7o9bfi$75e$1...@nslave1.tin.it...
>
>> A settembre,di ritorno dalle vacanze,proverò a partecipare ai vari
>> dibattiti.
Benvenuta e a presto!
Ciao
p. Efisio
Grazie per l'accoglienza!
Ancora buone vacanze
Pax et Bonum
Rosellina
Gianluca
>
>Spesso mi capita di andare a messa col solo scopo di incontrare Dio , di
>sentire la sua presenza , di sperimentare la sua pace
( snippone )
Premesso che per educazione, per carattere,per tipo di cultura ritengo
di essere molto lontano da slanci mistici...a Messa ci vado piu' o
meno col tuo stesso atteggiamento, e spesso," sprofondando " nella
preghiera, mi sono accorto di avere le lacrime agli occhi.
E qualche volta, addirittura, di stare quasi piangendo.
Vabbe'..a una certa eta' si dice che cio' possa accadere...ma il "
guaio " e' che mi accadeva anche a 40 anni !
Di notte non ho mai sentito alcuna " forza " che mi spingeva a fare
alcunche', ne' ho fatto sogni che possono essere in qualche modo
ricondotti al misticismo, ma....
....ma....quando Lui decide di farlo...( e purtroppo per me lo decide
molto di rado ) apre come uno spiraglietto infinitesimale, attraverso
il quale per qualche istante resto abbagliato, e provo una gran gioia,
un gran senso di riposo, di quiete e di " comprensione "e una dolcezza
impossibile a descrivere, una dolcezza infinita piena di luce di
fiducia di abbandono.
Al di la' della mia abissale ignoranza, al di la' dei miei abissali
difetti, al di la del carico di violenza che mi porto sempre dentro,
al di la del deserto in cui tanto spesso mi sembra di camminare, io so
per certo ormai, che quello e' il sorriso che per un nanosecondo Lui
mi fa, e' il dirmi, in modo misterioso e invincibile di andare avanti,
di aver fiducia e Fede, di non preoccuparmi, che so, una specie di "
pacca sulle spalle ".
Ormai lo so da circa trent'anni, e questo mi da sufficente energia e
Fede per tirare avanti , nonostante tutto e nonostante me stesso.
Cesare Simonetti
>Ero felice. Ricordo quell' episodio come uno dei momenti piů
> belli della mia vita . Da quel giorno ho cercato di avvicinarmi alla
>chiesa sempre di piů , con la speranza di sperimentare ancora
>quella gioia e quella pace .
[snip]
>Posso dire comunque di avere nuovamente avvertito
>quella sensazione di pace tanto ambita quest' anno soltanto
>una volta a messa , dopo avere preso la comunione . Purtroppo vivo
> la messa come un sacrificio , non riesco a trovare in essa quello di cui
>ho bisogno e questo mi dispiace . Voi che mi consigliate ?
Una delle mie frasi solite a proposito della vita spirituale e' che essa e'
un immenso deserto: arido, stancante, esigente, avvilente ecc.
Le oasi che vi si incontrano sono poche e non e' lecito indugiare in esse:
sono funzionali al cammino... Percio' fatto rifornimento e' necessario
ritornare sotto il sole cocente e l'aridita' del quotidiano.
Non intendo assolutamente dire che le situazioni emotivamente e
spiritualmente belle siano da condannare, anzi! L'importante e' che non
diventino il fine del mio camminare, del mio cercare...
Ho visto troppa gente che corre appresso all'appagamento spirituale, alla
esperienza *forte*. Mi sembra che Gesu' stesso dica: hanno gia' ricevuto la
loro ricompensa.
Che merito ho ad andare a messa quando questo diventa un "tornaconto
spirituale sensibile" e invece quando la voglia e' poca me ne sto a casa?
Dio lo incontro anche nel getsemani della mia vita, quando gli dico: "Passi
da me questo momento", e sono capace di aggiungere "se e' la tua volonta'";
lo incontro e mi arricchisce quando nella "notte oscura" in cui non si
vedono le luci consolanti e rassicuranti della citta', continuo a camminare;
lo incontro quando offro, come la vedova, gli ultimi due spiccioli della mia
volonta' per abbracciarlo nella comunita' che mi sembra distante,
nell'eucaristia che vivo come un sacrificio, nella preghiera che rende
pesanti le mie palpebre...
Gianluca, se sarai capace di continuare il tuo cammino per incontrare Dio,
non ti mancheranno i momenti anche di sacrificio, di *lontananza*, di
disorientamento: ma sara' anche li' che Lui ti parla.
Se vorrai cercare solo la *gioia e la pace* per se', avrai forse quel che
cerchi ma non raggiungerai la meta.
Gianluca <gian...@neomedia.it> wrote in message
7q0gco$d2r$1...@fe2.cs.interbusiness.it...
>
> Spesso mi capita di andare a messa col solo scopo di incontrare Dio ,
>[...]
>Posso dire comunque di avere
> nuovamente avvertito quella sensazione di pace tanto ambita quest' anno
> soltanto una volta a messa , dopo avere preso la comunione . Purtroppo
vivo
> la messa come un sacrificio , non riesco a trovare in essa quello di cui
ho
> bisogno e questo mi dispiace . Voi che mi consigliate ?
>
> Gianluca
>
Di capire una cosa fondamentale che non si cerca Dio solo per 'sentimento'
per avere delle sensazioni di 'pace' o di 'benessere'.
Tu lo hai già capito, hai capito che a messa Dio attraversa i cieli per
farsi un boccone di pane per te e allora se ci vai e non provi nulla e ti
sembra di perdere del tempo, magari nel sentire una predica noiosa o dei
canti che invece di aiutarti nella preghiera ti vorrebbero quasi far
scappare via, trovi anche un istante per dirgli grazie di avere fatto tanta
strada per te.
L'amore infatti è fatto di cose tanto piccole, di pensieri, di gesti, ...
Concludendo il consiglio pratico è di dire queste cose che provi durante la
messa al Signore stesso, e per farlo è utile arrivare qualche minuto prima e
andare,
se non ci sono particolari impegni di studio o di lavoro, dieci minuti dopo
la fine della Celebrazione.
Sono dieci minuti di ringraziamento che se farai daranno un sapore diverso
al Santo Sacrificio.
Ciao
Claudio Pace.
>Una delle mie frasi solite a proposito della vita spirituale e' che essa e'
>un immenso deserto: arido, stancante, esigente, avvilente ecc.
>Le oasi che vi si incontrano sono poche e non e' lecito indugiare in esse:
>sono funzionali al cammino... Percio' fatto rifornimento e' necessario
>ritornare sotto il sole cocente e l'aridita' del quotidiano.
La vita quotidiana è spesso arida , stancante , esigente , avvilente ecc. ma
credo che se Dio è con noi , se la sua pace e la sua gioia ci pervadono
anche le sofferenze più grandi diventano sopportabili. A tal proposito mi
viene in mente la frase pronunciata da Gesu' :" Venite a me voi tutti che
siete stanchi e affaticati ed io vi daro' riposo".
>Non intendo assolutamente dire che le situazioni emotivamente e
>spiritualmente belle siano da condannare, anzi! L'importante e' che non
>diventino il fine del mio camminare, del mio cercare...
Il fine del mio camminare , del mio cercare non è quello di cercare
situazioni emotivamente e spiritualmente belle , bensì quello di affrontare
le sofferenze quotidiane confidando in Dio e sperimentando la sua pace . Ma
forse dovrei essere piu' disinteressato ??
>Ho visto troppa gente che corre appresso all'appagamento spirituale, alla
>esperienza *forte*. Mi sembra che Gesu' stesso dica: hanno gia' ricevuto la
>loro ricompensa.
Mi potrebbe far sapere precisamente a che proposito Gesu' dice questo ?
>Che merito ho ad andare a messa quando questo diventa un "tornaconto
>spirituale sensibile" e invece quando la voglia e' poca me ne sto a casa?
Per quale motivo ci dovrei andare allora ?
>Dio lo incontro anche nel getsemani della mia vita, quando gli dico: "Passi
>da me questo momento", e sono capace di aggiungere "se e' la tua volonta'";
>lo incontro e mi arricchisce quando nella "notte oscura" in cui non si
>vedono le luci consolanti e rassicuranti della citta', continuo a
camminare;
>lo incontro quando offro, come la vedova, gli ultimi due spiccioli della
mia
>volonta' per abbracciarlo nella comunita' che mi sembra distante,
>nell'eucaristia che vivo come un sacrificio, nella preghiera che rende
>pesanti le mie palpebre...
Bisogna vedere però con quale stato d' animo vivo queste esperienze ,
infatti non capisco quale possa essere il valore positivo della sofferenza
in se'
>Gianluca, se sarai capace di continuare il tuo cammino per incontrare Dio,
>non ti mancheranno i momenti anche di sacrificio, di *lontananza*, di
>disorientamento: ma sara' anche li' che Lui ti parla.
In che modo Dio parla nella sofferenza ?
>Se vorrai cercare solo la *gioia e la pace* per se', avrai forse quel che
>cerchi ma non raggiungerai la meta.
Qual' e' la meta ?
Ciao
Gianluca
> La vita quotidiana è spesso arida , stancante , esigente , avvilente ecc.
ma
> credo che se Dio è con noi , se la sua pace e la sua gioia ci pervadono
> anche le sofferenze più grandi diventano sopportabili. A tal proposito mi
> viene in mente la frase pronunciata da Gesu' :" Venite a me voi tutti che
> siete stanchi e affaticati ed io vi daro' riposo".
Scusa se la cito per intero, ma e' anche secondo me una consolantissima
realta'.
Mt 11,28-30 Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi
ristorerò.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile
di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime.
Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».
Riguardo al tuo commento piu' sopra, mi associo e siccome Dio e' sicuramente
con noi, non dovremmo perdere la gioia e la pace, ma... non ce la facciamo.
> Il fine del mio camminare , del mio cercare non è quello di cercare
> situazioni emotivamente e spiritualmente belle , bensì quello di
>affrontare le sofferenze quotidiane confidando in Dio e sperimentando
>la sua pace . Ma forse dovrei essere piu' disinteressato ??
Credo che se vivi come dici sopra credo che tu sia gia' abbastanza
disinteressato. Anche se al meglio non c'e' mai fine ;-))))
> >Ho visto troppa gente che corre appresso all'appagamento spirituale, alla
> >esperienza *forte*. Mi sembra che Gesu' stesso dica: hanno gia' ricevuto
>>la loro ricompensa.
>
> Mi potrebbe far sapere precisamente a che proposito Gesu' dice questo ?
Si tratta del capitolo 6 di Matteo in cui Gesu' da' una serie di "precetti".
In sintesi dice di non fare le cose (buone opere, elemosina, preghiera,
digiuno) per esserne gratificati davanti agli altri, perche' quella
gratificazione diventa ricompensa e non si ha "diritto" ad altro
(esemplifico).
Credo si possa applicare (come ho fatto io) anche a se stessi per analogia
con quello che Gesu' dice dell'elemosina: non sappia la tua sinistra cio'
che fa la tua destra.
Si puo' vedere anche Lc 6,32-35 riguardo i "meriti".
> >Che merito ho ad andare a messa quando questo diventa un "tornaconto
> >spirituale sensibile" e invece quando la voglia e' poca me ne sto a casa?
>
> Per quale motivo ci dovrei andare allora ?
Il motivo per andare a Messa dovrebbe essere quello di incontrare Cristo, di
offrire il sacrificio eucaristico, di ricevere Cristo nel sacramento, di
celebrare con la comunita' la festa del risorto ecc.
Se poi ci si va contenti di andarci, benissimo!
Quello che volevo sottolineare (forse spiegandomi male) e' che non si puo'
ridurre la partecipazione alla messa al fattore "voglia". Se mi va ci vado,
se non mi va non ci vado: in sintesi e' la scusa di molti cristiani.
Il merito si ha ad andarci perche' sono cristiano, credo e la domenica
vissuta senza l'incontro con la persona che e' la mia fede (Cristo) non ha
senso.
> Bisogna vedere però con quale stato d' animo vivo queste esperienze ,
> infatti non capisco quale possa essere il valore positivo della sofferenza
> in se'
La sofferenza per se' non ha nessun valore.
Ha valore se io glielo do...
Da come io la accetto e la assumo su di me. E' la croce che ci fa compagni
di Cristo nel percorrere la via che porta alla risurrezione (ma che non ci
arriva se prima non si abbraccia la croce).
Guarda questo discorso ci sta benissimo con il Vangelo di questa domenica,
che ti invito a meditare profondamente.
> >Gianluca, se sarai capace di continuare il tuo cammino per incontrare
>>Dio, non ti mancheranno i momenti anche di sacrificio, di *lontananza*,
>>di disorientamento: ma sara' anche li' che Lui ti parla.
> In che modo Dio parla nella sofferenza ?
Intanto ci ha parlato e redenti nella sofferenza del suo Figlio.
Ci parla nella partecipazione generosa di Maria sotto la croce.
Ci parla attraverso le persone che vivono la sofferenza come un mezzo di
santificazione (quanti esempi! Uno per tutti Rosanna Benzi).
Ci parla in modi particolari, soprattutto attraverso le piccole cose...
> >Se vorrai cercare solo la *gioia e la pace* per se', avrai forse quel che
> >cerchi ma non raggiungerai la meta.
>
> Qual' e' la meta ?
La meta e' la vita eterna, la comunione con Dio sommo bene, con Maria e
tutti i santi.
Ciao
Gianluca
Non tutti hanno il 'giorno' della propria conversione, specie se si è
cominciato a conoscere Dio fin da bambini, frequentando regolarmente il
catechismo e vivendo durante l'adolescenza la spiritualità di alcuni gruppi
ecclesiali, come è successo al sottoscritto che ha avuto la fortuna di
frequentarli nell'ambiente degli oratori salesiani di Palermo.
Poi ci sono gli alti e i bassi nella vita spirituale e dipendono da noi,
dalla nostra pigrizia nel seguirLo, perchè seguirLo alle volte costa un
pochino e comunque sempre un infinitesimo di quello che è costato a Lui
attrarci a sè, Lui che ha aperto per noi perfino il suo 'costato'. ;-)
Ma perchè gli alti e i bassi diventino solo alti tocca avere, oltre che la
fede, il coraggio di rompere con quelle abitudini di vita, interiori o
esteriori che siano, che chiamiamo e sono realmente peccato.
Decisiva è la testimonianza di altri fratelli più avanti di noi nel cammino
di fede, che ci dimostrano con la vita, più che con le parole, che vivere il
santo vangelo così come la chiesa c'insegna è non solo possibile ma bello,
bellissimo.
Chi come me ha avuto una 'soprannaturale chiamata alla vita matrimoniale',
che si è ritrovato dall'oggi al domani da studente a lavoratore, sposo
prima e padre subito dopo, può testimoniare che l'averLo seguito in questo
modo è di per sè un vantaggio.
Ricordi Gianluca che nella parabola quelli che iniziavano a lavorare
all'inizio del giorno venivano pagati allo stesso modo degli ultimi che
avevano lavorato un'ora sola?
Forse era un modo per ricordarci che il lavorare nella vigna fin
dall'infanzia è già un privilegio, un compenso implicito, ed io posso
confermarlo rigraziando Dio per avermi concesso questo, offrendo ai miei
figli la stessa possibilità con il battesimo e i sacramenti che hanno già
ricevuto e dei quali potranno liberamente fare l'uso che vorranno.
Io mi auguro che continuino 'coscienti' il cammino intrapreso, ..., so che
avranno dei 'bassi' come io li ho avuti, spero che durino poco e che i loro
'alti' siano più 'alti'dei miei.
Augurio che faccio a tutti i giovani reader di ICC e anche ai più vecchi,
;-) che qui in rete per fortuna l'età avanzata non si vede, mentre la loro
esperienza, il calore del loro amore si sente, e come se si sente! :-)
Saluti.
Claudio Pace.