Da cosi' lontano, asdf <
as...@nospam.com> disse questo:
>Sono quelli su cui dovremmo contare quando ci sarebbe da correggere
>i politici che raccontano di tunnel fra il Gran Sasso e Ginevra:)
Però, a parte lo svarione iniziale, in questo caso il tizio si è
informato prima di scrivere:
"A partire dai termini e paragoni che spesso fanno arrabbiare, a
ragione, gli esperti del settore. Senza entrare in questioni tecniche,
basti vedere l'enfasi con cui si è cercato di geolocalizzare l'attacco
senza sapere che rilasciare dichiarazioni sulla provenienza non è
affatto semplice e intuitivo. Anzi, ci sono molte tecniche per
nascondere il proprio IP nonché la posizione quando si svolge un
attacco. Eppure nell'agone politico si è deciso di parlare di "hacker
tedeschi" o di altre località più vicine a noi. Insomma, un modo molto
diretto ma alquanto pericoloso per trattare il problema in questione.
Anche perché spesso si sbaglia, contribuendo ad aggravare la
situazione (almeno quella comunicativa) con false informazioni che non
aiutano nessuno."
"Altrettanto numerosi i presunti colpevoli tra cui è apparso perfino
il cosiddetto "smart working", abusando sia della definizione in
inglese (che non esiste in inglese) sia di una certa (pessima) idea su
chi lavora in remoto. Proprio D'Amato ha fatto riferimento a questo
caso poiché, il condizionale è d'obbligo, a essere violata sembrerebbe
essere stata proprio l'utenza di un dipendente che lavorava da casa.
Proprio "quando il livello di attenzione si abbassa", secondo
l'assessore.
Non ce ne voglia D'Amato, ma per chi gestisce i dati dei cittadini
semmai questo è un periodo storico in cui l'attenzione da prestare per
mettere in sicurezza i sistemi e le infrastrutture digitali delle
aziende pubbliche e private deve essere massima."
"Senza dimenticare la realtà che è descritta bene negli ultimi tweet
di Stefano Zanero, professore associato al Politecnico di Milano: "Non
vedo alcun motivo per ritenere che questo sia un 'attacco da parte di
uno stato. E nemmeno di un atto terroristico, è 'semplice' cybercrime
(non lo rende meno devastante, ma la motivazione mi pare abbastanza
chiaramente economica)." Senza precedenti è invece la quantità di dati
pubblici che rischiano di andare in fumo."
Spero (anche se so che non succederà mai...) che il Garante Privacy
possa spakkare il qlo a Zingaretti e D'Amato perché la colpa,
*fondamentalmente*, è tutta loro.