On 20/12/2023 11.37,
ilchi...@pm.me wrote:
[...]
>> Si, ma questo non garantisce immunita`.
>> Se ti vogliono, ti prendono.
>
> Allora che senso avrebbe mettere un server all'estero? Se ricordo bene
> il server di aioe era fisicamente dislocato in Germania e rispondeva
> solo alla legge tedesca.
Ed i mandati *internazionali* esistono.
Pensa, per esempio, secondo la legge francese,
se un cittadino francese viene assassinato (ma
forse anche altro) all'estero loro _estendono_
la giurisdizione e richiedono (e` successo)
l'estradizione del presunto colpevole per poterlo
processare in Francia (ops).
Che poi la ottengano o meno, e` un altro discorso.
Quindi, se tanto ci da tanto, se c'e` un server nel
paese X e viene causato un danno in Francia, magari
non si pongono troppi problemi riguardo al fatto che
non sia nel loro territorio...
>> Per un server news (non binario) dubito,
>> pero`, qualcuno possa interessarsi della
>> cosa comunque.
>
> Questo interessa visto che se volessi o se avessi il tempo libero a
> disposizione che non ho adesso, potrei anche accontentarmi di tenere
> acceso il mio povero Dell T420 per usarlo in proprio o per esperimenti
> con i newserver...
Intendevo "interessarsi" da parte di
qualche autorita`.
Voglio dire, e` (od era) pieno di
news server di "test".
Immagino che, alla fine, non sia un
grosso problema.
[...]
>> "Since 1987, when the United Kingdom extended
>> its territorial waters to 12 nautical miles,
>
> 1987? Mi pare la data sbagliata. Sealand racconta una storia diversa.
> Son finiti in un tribunale britannico che ha ammesso l'esistenza di
> Sealand a partire dal 1967, quando il limite delle acque territoriali
> non era stato ancora ampliato.
Nessuno ha ammesso niente (che esista una piattaforma
in un certo posto, non e` in discussione).
Ne i tedeschi, ne gli olandesi, ne` i britannici.
E` una *interpretazione* di quelli di Sealand riguardo
alcuni eventi successi in passato.
Loro raccontano la *loro* storia, non necessariamente
quella reale... :-)
>> Detto altrimenti, sono territorio britannico
>> ed i britannici ci possono fare quello che
>> vogliono (essendo a 12 miglia, poi...).
>
> Pare di no, poi da quel che ho capito oggi come oggi tengono cinque sole
> persone a bordo dell'isola artificiale per dimostrare di essere ancora
> vivi ed operanti.
Che siano vivi ed operanti non e` in discussione.
Quello che e` in discussione e` la (possibile)
legalita` di una cannonata sulla piattaforma da
parte della marina britannica.
Come poligono ti tiro, mica altro.
Se dovesse succedere, cosa fanno questi?
Vanno all'ONU lamentandosi?
E questi gli chiedono: "Chi siete? Nessuno
vi (ri)conosce." :-)
> Comunque la vogliamo vedere una isola artificiale secondo i trattati
> internazionali piu' recenti non puo' vantare acque territoriali
> proprie, come invece stanno facendo i cinesi, forti appunto di possedere
> una marina ed una aviazione.
Ti pare poco?
Anche in quel caso, dipende da chi ha interessi
o meno alla cosa.
Immagina che si trovasse un enorme giacimento di
petrolio sotto Sealand (o qualche altra isoletta
in dubbio territoriale), cosa pensi succederebbe?
> Certo che se la Gran Bretagna volesse, come del resto anche dei
> mercenari privati, potrebbe prendere il controllo dell'isoletta manu
> militari, ma non lo fa.
Sono due cose diverse.
L'azione di mercenari ("privati", non e` pleonastico?)
sarebbe illegale e sanzionabile (ammesso che vi sia
qualche sopravvissuto).
L'azione di GB, invece, sarebbe legale.
D'altro canto, come scritto inizialmente, non
interessa a nessuno...
Ma considera che *non* possono batter moneta...
O meglio, possono, come possiamo tu ed io.
bye,
--
piergiorgio