Sì e no...
In Debian cambia che hai un maggiore parco software distribuito
attraverso repositories terzi in cui vengono messi a disposizione
pacchetti precompilati. Anche il set di programmi che ricadono nel
repository ufficiale di debian è più nutrito rispetto a slackware.
Ma a livello di sistema di base non cambia troppo alla fine, se
sai usare gli strumenti di gestione di una distribuzione, sono più
o meno tutte uguali. Anzi probabilmente io prederei più tempo con
Debian, perché conosco meglio Slackware.
C'è da dire che di Debian mi è sempre piaciuto APT, come Pacman di
Arch credo mi piacerebbe, soprattutto quando si deve mettere in piedi
un sistema su macchine "problematiche", grazie alla portentosa
netinstall infatti puoi stare stretto col software quanto vuoi,
installando precisamente solo i pacchetti che servono e nulla più.
Ricordo anni fa l'installazione in questo modo di debian, mi pare
fosse Jessie, su un piccolo netbook che aveva davvero poco disco,
ora non ricordo bene ma mi sembra 4GB... potrebbero essere anche
8GB vado a memoria. Insomma vado di netinstall ed è stato semplice
leggendomi un po' di documentazione logicamente.
Ma l'informatica non è una scienza esatta e non sempre le cose filano
diritte... in più di un'occasione può capitare di dover mettere le mani
sotto il cofano, per adeguare certe cose alle proprie esigenze o per
far funzionare uqualche dispositivo.
In quel caso per quella che è la mia poca esperienza con debian, la
stessa procedura mi è parsa molto più diretta e facile su slackware.
Tornando all'aneddoto del netbook sopra, salta fuori che serve una
chiavetta internet olicard qualcosa, e ovviamente non viene riconosciuta
bene dal kenrel che monta jessie, ma neanche da altri kernel a dire il
vero. Alla fine della favola è stato necessario pathcare il modulo
option se ricordo bene, grazie al team di usbmode-switch, la patch
attualmente fa parte del kernel linux ufficiale e quel tipo di chiavetta
viene riconosciuta al volo. Ma allora no. Si era reso necessario
patchare il kernel ricompilarlo, crearne il pacchetto per jessie e
aggiornare il pacchetto del kernel installato con quello modificato.
Ovviamente sul netbook non si può fare quella roba, non sarebbe stato
neanche lo spazio su disco. Allora avevo fatto da slackware su altro PC,
installando un ambiente base debian in una directory entrndoci in chroot
e creando da lì il pacchetto del kernel modificato e ricompilato.
Occhio, parlo di pacchetto deb. Se dovessi rifarlo non saprei di nuovo
da che parte cominciare. Mi pare mi fosse servito il deb-src o come si
chiama, cioè il pacchetto col sorgente da compilare e ricreare.
Far girare quella chiavetta su slackware era stato similmente
complicato, ovviamente è un caso limite che uno potrebbe risolvere
lanciando quell'hardware immondo dal ultimo piano e comprarsene uno
già supportato su linux. La cosa più semplice su slack era stata
l'integrazione del nuovo kernel col vecchio sistema, ora non ricordo
bene i dettagli ma su debian era stato necessario smanettare coi
repositories perché serviva qualcosa di più aggiornato che APT si
rifiutava di installare in quanto avrebbe rotto altre dipendenze.
Insomma, per quella che è la mia esperienza, la pappa pronta non
esiste, bisogna sempre rimboccarsi le maniche con pazienza e torno
a dire, se si sanno usare gli strumenti giusti, vedi ad esempio
slackpkg e sbopkg per slackware si fa tutto in modo del tutto simile
a debian.
Cambia che da una parte in debian hai più software precompilato,
ma per quello di terze parti ti devi fidare, mentre in slackware
devi installare più roba da sorgenti e serve più tempo per ottenere
il pacchetto. D'altra parte slackware è strutturalmente più semplice
anche, ma non solo, grazie al fatto che il sistema di gestione del
software di base cioè pkgtool non supporta le dipendenze.
Più semplice non vuol dire più facile ovviamente, in qusto caso vuol
dire che quando ti devi sporcare le mani hai di frote un sitema meno
sofisticato e sotto questo aspetto un po' più robusto e anche facile
da sistemare.
In sintesi, come in tutte le cose ci sono vantaggi e svantaggi.
La cosa grave di slackware è il ciclo di sviluppo, che nell'ultimo
step da 14.2 alla 15.0 non si ha visto un rilascio "stable" in
5 anni e mmezzo. Ovviamente va detto che la 14.2 di ora è stata
aggiornata in varie parti anche delicate glic gcc ecc ecc, non
è stata una rolling ma neanche è rimasta immutata dal 2016.
Debian e il suo modello bazar diffuso, ha sicuramente un maggiore
numero di contributori e un ciclo di sviluppo più regolare.
Se uno vuole imparare systemd, allora ciao, Slackware non va bene.
Se un vuole usare Gnome come ambiente grafico credo che ci sia più
di qualche difficoltà... Ma non mi posso esprimere perché uso dwm
da diverso tempo ormai.
Io credo comunque che alla fine se uno deve utilizzare enne programmi
per utilizzo medio, cambia poco. Ti installi quello che serve e vivi
felice per anni. Se salta fuori qualche rogna e ti sei imparato un po'
come funzionano le cose può anche essere che su slackware perdi meno
tempo e ne vieni fuori con una soluzione più immediata e pulita senza
che tutto il sistema si metta sotto sopra.