Ancora GPL, un paio di considerazioni

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Lorenzo Malaguti

unread,
Mar 2, 2001, 6:27:46 AM3/2/01
to
Visto l'interessante thread generatori sull'argomento GPL mi permetto di
aggiungere una cosa.
GPL e' sicuramente bella dal punto di vista astratto, ma non remunerativa
dal punto di vista economico.
Prendiamo letteralmente la licenza GPL in lingua originale:
-------------------------------------------------
3. You may copy and distribute the Program (or a work based on it, under
Section 2) in object code or executable form under the terms of Sections 1
and 2 above provided that you also do one of the following:

a) Accompany it with the complete corresponding machine-readable source
code, which must be distributed under the terms of Sections 1 and 2 above on
a medium customarily used for software interchange; or,

b) Accompany it with a written offer, valid for at least three years, to
give any third party, for a charge no more than your cost of physically
performing source distribution, a complete machine-readable copy of the
corresponding source code, to be distributed under the terms of Sections 1
and 2 above on a medium customarily used for software interchange; or,

c) Accompany it with the information you received as to the offer to
distribute corresponding source code. (This alternative is allowed only for
noncommercial distribution and only if you received the program in object
code or executable form with such an offer, in accord with Subsection b
above.)


Ipotesi di lavoro: un'azienda produce un software di riconoscimento visivo
per l'industria. impiega 2 anni per sviluppare gli algoritmi e il programma,
supponiamo con 10 persone a programmare e che devono essere pagate.
Dopo due anni e come minimo mezzo miliardo speso vende il pacchetto
sviluppato con gcc o chi per lui (l'importante e' che il compilatore sia
sotto gpl).
Io, ditta concorrente, acquisto il pacchetto e come da licenza GPL ho il
diritto di acquisire i sorgenti, di modificarli a mio piacimento, di
distribuire una copia del software modificato al prezzo che mi pare e quindi
anche straconcorrenziale rispetto alla ditta creatrice.
Ora, puo' andare bene la prima volta, ma aziende che sviluppino software che
deve rendere sotto GPL non credo che ne usciranno tante.
Anche perche' qualsiasi cosa che derivi da un programma sotto GPL deve
mantenere la GPL.
Ora, vogliamo veramente credere che i programmatori d'ora in avanti
camperanno solo di consulenze?
Di programmatori non ce ne sono pochi in giro, come minimo ci potrebbe
essere una "carneficina"
Vogliamo davvero credere che un'azienda impieghi tempo e denaro per poi
vedersi "legalmente" soffiare il software e il sorgente da una concorrente?
Inoltre mi chiedevo... esistono compilatori non sotto GPL che mi permettano
di lavorare sotto Linux? se e' cosi' il discorso cambia, faccio tutto il
software che voglio, non rendo disponibile i sorgenti e sono a nozze.
ho salvato lavoro, paghe, guadagno.
Un'altra cosa curiosa secondo me della GPL e' la seguente.
Il codice di un programma sotto GPL, anche se modificato, ricade sotto GPL.
Ora, in che misura deve essere modificato per non ricadere sotto GPL?
mi spiego meglio... se prendo i sorgenti di gcc e ne cambio piu' del 51%
posso determinare che il software e' divenuto di mia proprieta' e quindi non
ricade sotto GPL o ricade sempre e comunque sotto GPL?
Questo secondo me e' un punto interessante, perche' portato all'estremo
potrebbe significare che non tanto il sorgente, ma quello che il programma
fa, viene coperto da GPL.
In pratica se volessi scrivere un mio compilatore il fatto stesso che ci sia
un altro compilatore in giro sotto GPL implicherebbe che anche il mio
dovrebbe esserlo, perche' potrebbe essere solo una modifica di quello
esistente.
Questo ovviamente se portiamo il discorso all'estremo, ma visto che non vedo
quantificazioni nel settore "modifca" sono tenuto a pensare anche a questo.
Accetto anche insulti se me li merito.


--
Lorenzo Malaguti

www.prodev.org - per sviluppatori, ricercatori e professionisti dell'IT


Gianluca Zanelotto

unread,
Mar 2, 2001, 8:11:39 AM3/2/01
to
"Lorenzo Malaguti" <tech01....@incimar.com> wrote in message
news:97nvae$qlh$1...@fe2.cs.interbusiness.it...

> Visto l'interessante thread generatori sull'argomento GPL mi permetto di
> aggiungere una cosa.
> GPL e' sicuramente bella dal punto di vista astratto, ma non remunerativa
> dal punto di vista economico.
> Accetto anche insulti se me li merito.
Ti verra' semplicemente risposto che non hai capito nulla. Purtroppo una
certa visione economia ed infrastrutturale d'insieme sfugge ai piu'.
--
Bye
Gianluca Zanelotto
Ducati ST2 "Red Devil"


Stefano Ghirlanda

unread,
Mar 2, 2001, 8:41:38 AM3/2/01
to
"Lorenzo Malaguti" <tech01....@incimar.com> writes:

> Il codice di un programma sotto GPL, anche se modificato, ricade sotto GPL.
> Ora, in che misura deve essere modificato per non ricadere sotto GPL?

Valgono le stesse regole che valgono per tutti gli altri contratti. Se
qualcuno sospetta una violazione, fa causa e un tribunale decide chi
ha ragione. Il tribunale si orienterebbe come negli altri casi di
presunto plagio o violazione di brevetto. Cioe' molto intuitivamente,
con molto buon senso (si spera) e necessariamente poca
"scientificita'".

--
Stefano - Hodie postridie Kalendas Martias MMI est

Piergiorgio Sartor

unread,
Mar 2, 2001, 9:08:41 AM3/2/01
to

Lorenzo Malaguti wrote:

> Il codice di un programma sotto GPL, anche se modificato, ricade sotto GPL.
> Ora, in che misura deve essere modificato per non ricadere sotto GPL?

Se e` derivato da codice GPL, deve essere rilasciato in GPL. Punto.
Anche se il risultato finale e` completamente diverso dall'originale.

Il problema e`, semmai, come capire o dimostrare che un certo
SW e` derivato da un altro... Questa e` faccenda da avvocati...

bye,

--
Piergiorgio Sartor

Balrog

unread,
Mar 2, 2001, 10:23:44 AM3/2/01
to
"Lorenzo Malaguti" <tech01....@incimar.com> wrote in

>Vogliamo davvero credere che un'azienda impieghi tempo e denaro per poi


>vedersi "legalmente" soffiare il software e il sorgente da una
>concorrente?

Forse non e' detto che la GPL sia la soluzione migliore sempre e comunque. Se
ritieni che il tuo investimento vada protetto da occhi indiscreti, non la
usare.

>Inoltre mi chiedevo... esistono compilatori non sotto GPL
>che mi permettano di lavorare sotto Linux?

Non credo che il software compilato col gcc debba esser per forza distribuito
sotto GPL.

ciao

Obelix

unread,
Mar 2, 2001, 4:51:14 PM3/2/01
to
On Fri, 2 Mar 2001 12:27:46 +0100, "Lorenzo Malaguti"
<tech01....@incimar.com> wrote:

>Ora, puo' andare bene la prima volta, ma aziende che sviluppino software che
>deve rendere sotto GPL non credo che ne usciranno tante.

Se hai notato, i pro-gpl parlano sempre di software estremamente
verticale... il loro concetto base e' che devi riscrivere tutto
apagamentno ogni volta, perche' quelloc he hai scritto per tizio non
andra' mai bene per caio..


Obelix

Gianluca

unread,
Mar 2, 2001, 3:53:39 PM3/2/01
to

Anche a te evidentemente, visto che il suo post contiene delle inesattezze
oggettive (del tipo che se compili un programma con il gcc, il risultato
_deve_ essere sotto GPL in qualsiasi caso)

bye

Gianluca

Gianluca

unread,
Mar 2, 2001, 3:52:12 PM3/2/01
to

On Fri, 2 Mar 2001 12:27:46 +0100, Lorenzo Malaguti <tech01....@incimar.com> wrote:
>
> Ipotesi di lavoro: un'azienda produce un software di riconoscimento visivo
> per l'industria. impiega 2 anni per sviluppare gli algoritmi e il programma,
> supponiamo con 10 persone a programmare e che devono essere pagate.
> Dopo due anni e come minimo mezzo miliardo speso vende il pacchetto
> sviluppato con gcc o chi per lui (l'importante e' che il compilatore sia
> sotto gpl).

Parti da un presupposto sbagliato. Non c'e' nessuna regola che dice che il
prodotto di un compilatore sotto GPL (il gcc) deve essere sotto GPL. Quindi
in teoria potresti anche compilare un prodotto con gcc e venderlo come
prodotto chiuso. L'importante e' che non contenga porzioni di sw sotto GPL,
mentre puoi linkare librerie sotto LGPL.

Il secondo presupposto che tu usi e' che, una volta finito il programma, tu
debba renderlo disponibile a tutti. E anche questo e' sbagliato, visto che
nella GPL non c'e' scritto. Nella GPL c'e' scritto solo che chi riceve un
sw sotto GPL (anche comprandolo) deve ricevere i sorgenti, o poterli
chiedere in un secondo tempo _senza_ altri costi (al netto di quelli
tecnici, cioe' spedizione etc.)

Tu quindi puoi legalmente vendere ad un'azienda un programma sotto GPL e
puoi _NON_ renderlo disponibile su internet o comunque al pubblico.
Questo e' un punto importante, visto che sembra che qui dentro la gente non
capisca che mettere un prodotto sotto GPL e' diverso dal metterlo
disponibile a tutti.


> Io, ditta concorrente, acquisto il pacchetto e come da licenza GPL ho il
> diritto di acquisire i sorgenti, di modificarli a mio piacimento, di
> distribuire una copia del software modificato al prezzo che mi pare e quindi
> anche straconcorrenziale rispetto alla ditta creatrice.

Da me. E me lo paghi. E quello che distribuisci deve essere sotto GPL,
visto che e' derivato da codice GPL.

> Ora, puo' andare bene la prima volta, ma aziende che sviluppino software che
> deve rendere sotto GPL non credo che ne usciranno tante.
> Anche perche' qualsiasi cosa che derivi da un programma sotto GPL deve
> mantenere la GPL.

Si, ma stai attento, non vuol dire che deve essere sotto GPL anche se e'
compilato con un compilatore GPL

> Di programmatori non ce ne sono pochi in giro, come minimo ci potrebbe
> essere una "carneficina"

La cerneficina, come la chiami tu, c'e' in tutti i campi dove ci sono i
cialtroni. Sicuramente un programmatore preparato non avra' problemi a
sopravvivere, mentre un incapace soccombe (giustamente dal mio punto di
vista)

> Vogliamo davvero credere che un'azienda impieghi tempo e denaro per poi
> vedersi "legalmente" soffiare il software e il sorgente da una concorrente?

Perche' soffiare ? Tu il tuo programma lo _vendi_ E nel frattempo che io lo
modifico, tu puoi continuare a venderlo.

> Un'altra cosa curiosa secondo me della GPL e' la seguente.
> Il codice di un programma sotto GPL, anche se modificato, ricade sotto GPL.
> Ora, in che misura deve essere modificato per non ricadere sotto GPL?

Al 100%. Cioe' lo devi riscrivere.

> mi spiego meglio... se prendo i sorgenti di gcc e ne cambio piu' del 51%
> posso determinare che il software e' divenuto di mia proprieta' e quindi non
> ricade sotto GPL o ricade sempre e comunque sotto GPL?

Si. Anche se tu cambiassi il 99% del codice.

> Questo secondo me e' un punto interessante, perche' portato all'estremo
> potrebbe significare che non tanto il sorgente, ma quello che il programma
> fa, viene coperto da GPL.

No no. E' proprio il sorgente. Se prendi il mio programma e lo modifichi
tutto tranne una riga, e' ancora sotto GPL anche il tuo. Pero' se scrivi un
programma che fa le stesse cose, no. Lo puoi mettere sotto la licenza che
ti piace di piu'.

> In pratica se volessi scrivere un mio compilatore il fatto stesso che ci sia
> un altro compilatore in giro sotto GPL implicherebbe che anche il mio
> dovrebbe esserlo, perche' potrebbe essere solo una modifica di quello
> esistente.

E perche' ? Se sei abbastanza matto da riscrivere da zero un compilatore
per Linux, della stessa qualita' del gcc, lo puoi anche mettere sotto
licenza closed. Il fatto che poi qualcuno lo usi anche e' chiaramente un
altro discorso.

bye

Gianluca

Andrea Capriotti

unread,
Mar 3, 2001, 9:07:54 AM3/3/01
to
Lorenzo Malaguti <tech01....@incimar.com> wrote:
>3. You may copy and distribute the Program (or a work based on it, under
^^^^^
Hai notato il *puoi*?

>Io, ditta concorrente, acquisto il pacchetto e come da licenza GPL ho il
>diritto di acquisire i sorgenti, di modificarli a mio piacimento, di
>distribuire una copia del software modificato al prezzo che mi pare e quindi
>anche straconcorrenziale rispetto alla ditta creatrice.
>Ora, puo' andare bene la prima volta, ma aziende che sviluppino software che
>deve rendere sotto GPL non credo che ne usciranno tante.

Si chiama libera concorrenza in un libero mercato.
Anche la prima azienda ha il diritto di inserire le modifiche realizzate
dalla seconda e migliorare il prodotto che vende ai suoi clienti.
Il software, in particolare quello sotto GPL, deriva dall'insieme di
lavori e conoscenze di tutta la comunita' della ricerca e come tale
va trattato. Un medico non ti vende la sua conoscenza sulle malattie ma
la cura (che non conosce *solo* lui ma deriva dagli studi congiunti di
tutti).
Come detto molte volte, e' solo un diverso, piu' produttivo ed efficiente,
modello di sviluppo del software assolutamente compatibile con il mercato.

>Anche perche' qualsiasi cosa che derivi da un programma sotto GPL deve
>mantenere la GPL.

Certo! E' sbagliato e inefficiente (dannoso per la qualita' del prodotto
finale) *occultare* la conoscenza.


>Ora, vogliamo veramente credere che i programmatori d'ora in avanti
>camperanno solo di consulenze?

No. Vivranno del loro *lavoro*, programmare.
Il fatto che le conoscenze sul DNA siano pubbliche condanna alla fame
tutti i ricercatori di genetica?
Danneggia "solo" le multinazionali farmaceutiche che volevano lucrare
sulla segretezza di certe conoscenze?


>Inoltre mi chiedevo... esistono compilatori non sotto GPL che mi permettano
>di lavorare sotto Linux? se e' cosi' il discorso cambia, faccio tutto il
>software che voglio, non rendo disponibile i sorgenti e sono a nozze.
>ho salvato lavoro, paghe, guadagno.

Questo si chiama software proprietario ma e' un modello di sviluppo
inefficiente. Il confronto con il modello aperto non gli da grande futuro.


>Un'altra cosa curiosa secondo me della GPL e' la seguente.
>Il codice di un programma sotto GPL, anche se modificato, ricade sotto GPL.
>Ora, in che misura deve essere modificato per non ricadere sotto GPL?
>mi spiego meglio... se prendo i sorgenti di gcc e ne cambio piu' del 51%
>posso determinare che il software e' divenuto di mia proprieta' e quindi non
>ricade sotto GPL o ricade sempre e comunque sotto GPL?

No. (altri ti hanno risposto in maniera estesa)


>Questo secondo me e' un punto interessante, perche' portato all'estremo
>potrebbe significare che non tanto il sorgente, ma quello che il programma
>fa, viene coperto da GPL.
>In pratica se volessi scrivere un mio compilatore il fatto stesso che ci sia
>un altro compilatore in giro sotto GPL implicherebbe che anche il mio
>dovrebbe esserlo, perche' potrebbe essere solo una modifica di quello
>esistente.

No. (come sopra)


>Questo ovviamente se portiamo il discorso all'estremo, ma visto che non vedo
>quantificazioni nel settore "modifca" sono tenuto a pensare anche a questo.
>Accetto anche insulti se me li merito.

Ma no, anche se la tentazione e' forte... :))
Pero mi permetto di lasciarti un paio di link:
http://www.gnu.org/gnu/thegnuproject.it.html
http://www.gnu.org/philosophy/free-sw.it.html
http://www.gnu.org/philosophy/selling.it.html
http://www.gnu.org/philosophy/categories.it.html

Saluti
--
Andrea Capriotti

H.P.L.

unread,
Mar 3, 2001, 9:11:57 AM3/3/01
to
"Andrea Capriotti" <capr...@gulliver.unian.it> ha scritto

> Il fatto che le conoscenze sul DNA siano
> pubbliche condanna alla fame tutti i
> ricercatori di genetica?
> Danneggia "solo" le multinazionali
> farmaceutiche che volevano lucrare sulla
> segretezza di certe conoscenze?
Questo lo dici perche' tu credi che tutte le conoscenze genetiche siano
state rese pubbliche. Ma sei sicuro sia proprio cosi'?

Ciao.


Obelix

unread,
Mar 3, 2001, 11:02:21 AM3/3/01
to
On 3 Mar 2001 14:07:54 GMT, capr...@gulliver.unian.it (Andrea
Capriotti) wrote:

>Un medico non ti vende la sua conoscenza sulle malattie ma
>la cura

Falso. Un medico ti *vende* la sua capacita' di diagnosi, che dipende
solo da lui. Una volta che ti hanno detto cos'hai, qualsiasi
medicastro sa dirti la cura..

... lo stesso vale per i chirurghi: l'arte di saper operare non si
impara a scuola, o l'hai o non ce l'hai...

Obelix

Angelo Paolitto

unread,
Mar 3, 2001, 2:54:09 PM3/3/01
to
Lorenzo Malaguti wrote:
>
> Visto l'interessante thread generatori sull'argomento GPL mi permetto di
> aggiungere una cosa.
> GPL e' sicuramente bella dal punto di vista astratto


Permettimi di dissentire (anche perche' se non me lo permetti non
posso risponderti :-))

Spero di chiarire qualche dubbio sulla licenza GPL che e' molto meno
terribile di quello che la gente dice.

La licenza GPL copre due tipi di "oggetti" (almeno per quanto di mia
conoscenza):

- la documentazione;
- il software.

Ma in sostanza afferma una cosa sola (semplificando al massimo): un
lavoro derivato da un precedente lavoro GPL DEVE ESSERE rilasciato
sotto licenza GPL.

Questo NON SIGNIFICA ASSOLUTAMENTE un lavoro fatto con qualcosa ri-
lasciato sotto licenza GPL debba essere GPL.

Partiamo dalla documentazione. Se traduco gli HOWTO rilasciati sotto
GPL, ci faccio un bel libro e lo vendo da Feltrinelli (esempio asso-
lutamente reale, il libro l'ho visto con i miei occhi) non posso
scrivere in terza copertina che tutti i diritti sono riservati alla
"Pinco Pallino editrice" e che ne e' impedita la copia mediante
qualsiasi mezzo, perche' la licenza GPL afferma che ne e' CONSENTITA
la copia mediante qualsiasi mezzo e una traduzione e' sicuramente un
lavoro derivato. Questo vale, a mio avviso, per qualsiasi lavoro di
traduzione e per qualsiasi libro che includa le "man page" dei pro-
grammi GNU.

Per quanto riguarda il software le cose sono un po' piu' complesse.

Se un novello Leonardo che "dipingesse" una nuova "Gioconda" usando
GIMP non sarebbe costretto a rinunciare al copyright, potrebbe
venderla al Louvre e il Louvre potrebbe farsi pagare quello che
vuole (mandando in galera i trasgressori) per tutte le riproduzioni
(fotografiche o meno): questo perche' la Gioconda non e' un lavoro
derivato, ma "originale": il codice di GIMP non e' "passato" nella
Gioconda (come un pennello non passa nel quadro).

L'esempio vale per qualsiasi cosa prodotta usando codice GPL ma che
non usa codice GPL, come i file di dati prodotti usando programmi
GNU.

Per quanto riguarda un programma compilato con gcc, questo puo' ri-
cadere o meno sotto la licenza GPL. Il programma "helloWorld.c" si-
curamente non ricade sotto GPL, anche se utilizza codice GPL. La
chiamata printf(...) sicuramente si linka ad una libreria, ma molte
librerie sono rilasciate sotto LGPL (GPL per le librerie) che affer-
ma che che anche se il codice della libreria e' GPL il programma che
usa il codice della libreria non ricade sotto GPL sia che il link
sia statico sia che il link sia dinamico, questo e' il motivo per
cui la Bentley ha rilasciato Microstation 95 per Linux con una li-
cenza "educational": non sara' di tipo commerciale, ma comunque ti
impedisce di fare copie del programma e di sicuro non e' GPL.

Di sicuro la libc e glibc sono rilasciate sotto LGPL e questo ti
permette di scrivere programmi CS anche sotto Linux.

Ovviamente non tutte le librerie sono rilasciate sotto licenza LGPL.
Due eccezioni a me note sono "readline" e "dbm". La prima consente
di aggiungere "features" come l'auto completamento della linea (tipo
"bash") la seconda consente di creare file con associazione chiave-
elemento in modo da avere un accesso rapido ai dati.

Qualunque codice si linki a queste due librerie DEVE essere riascia-
to sotto GPL. Forse e' meglio dire DOVREBBE, in quanto "fatta la
legge trovato l'inganno". La condizione citata prima vale solo se il
programma si linka direttamante a quelle librerie, ma se il program-
ma usa le funzionalita' di dbm tramite una socket, questo non vale
piu'. Tanto per schematizzare la cosa:

+---------------------------+ +-----------------------------+
| Programma di intelligenza | socket | "Cappello" per avere gratis |
| artificiale che costa un |<------>| (o free come preferisci) le |
| sacco di soldi e non si | | funzionalita' "dbm". |
| vuole rilasciare GPL. | +-----------------------------+
+---------------------------+ ^
|
v
+--------------+
| file dbm |
+--------------+

Ovviamante il cappello DEVE essere rilasciato GPL, ma, se proprio
non si vuole fare niente per la gloria, si puo' rendere "stupido a
piacere" il codice di interfaccia o riusare codice GPL.

Questo escamotage non l'ho inventato io, ma e' usato da Apache (che
non e' GPL) con il modulo "mod_dbm": in questo modo puo' essere ven-
duto "Stronghold" che e' derivato da Apache e mi risulta essere CS.
(mod_dbm non usa le socket, ma comunque usa un metodo di comuni-
cazione con Apache che non prevede il "link diretto delle librerie"
dbm ne il link del codice che linka le librerie dbm).

Esistono casi in cui anche incorporare codice GPL non implica il
dover rilascare il codice che lo incorpora come GPL.

Dalla pagina 3 del manuale di Bison 1.24

As of Bison version 1.24, we have changed the distribution terms for
yyparse to permit using Bison's output in non-free programs. Formerly,
Bison parsers could be used only in programs that were free software.

The other GNU programming tools, such as the GNU C compiler, have nev-
er had such a requirement. They could always be used for non-free
software.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

The reason Bison was different was not due to a special policy deci-
sion; it resulted from applying the usual General Public License to
all of the Bison source code. The output of the Bison utility---the
Bison parser file---contains a verbatim copy of a sizable piece of Bi-
son, which is the code for the yyparse function.

...

We didn't change the terms because of sympathy for people who want to
make software proprietary. Software should be free. But we concluded
that limiting Bison's use to free software was doing little to encour-
age people to make other software free.


Come si vede nonostante il programma che usa un parser fatto con
Bison contenga "un buon pezzo di Bison", non cadrebbe sotto licenza
GPL. Forse quanto detto puo' sembrare particolarmente incasinato,
non preoccuparti lo e'. Ma forse lo e' meno di tante licenze CS. La
licenza GPL e' stata fatta per evitare che qualcuno dalla "mano lon-
ga" si appropriasse (in modo lecito) del lavoro che qualcun'altro ha
messo a disposizione della comunita': ma il divieto che la Microsoft
ha messo alla ridistribuzione delle sue librerie (es. "msvc") qual-
cuno me lo vuole spiegare?

- si trovano su un qualsiasi sp;
- i sp si trovano in rete;
- sono liberamente scaricabili;
- ho "fortissimi dubbi" che msvc.dll possa essere usata su un S.O.
non MS;

allora perche' non lo posso includere nella mia distribuzione?
Perche' devo sperare che l'utente l'abbia installata sul suo S.O.
che si presuppone MS (oltre che regolarmente trovato preinstallato)?
Ovviamente msvc.dll dopo l'ennesimo sp la si trova installata su
tutti i S.O. MS, ma di sicuro esiste qualche DLL per cui vale il
discorso di sopra.

Quanto detto sopra (oltre che per amore della polemica :-)) vuole
mettere in evidenza il fatto che le licenze che accompagnano il
software non sono molto liberali, la GPL e' tra le piu' liberali.

Saluto (e ringrazio) tutti quelli che sono arrivati alla fine del
post senza avermi infilato nel KF :-).

C:\>iao Angelo.

Leonardo Serni

unread,
Mar 3, 2001, 5:04:47 PM3/3/01
to
On Fri, 02 Mar 2001 21:51:14 GMT, nbr...@box.seven.it (Obelix) wrote:

>On Fri, 2 Mar 2001 12:27:46 +0100, "Lorenzo Malaguti"
><tech01....@incimar.com> wrote:
>
>>Ora, puo' andare bene la prima volta, ma aziende che sviluppino software che
>>deve rendere sotto GPL non credo che ne usciranno tante.
>Se hai notato, i pro-gpl parlano sempre di software estremamente
>verticale... il loro concetto base e' che devi riscrivere tutto
>apagamentno ogni volta

Tutto, no. Abbastanza, si'.

Abbastanza per cosa?

Perche' ne valga la pena.

Leonardo
--
Microsoft Outlook: il primo news reader con supporto messaggistica RAID 1.

Gabriele Del Giovine

unread,
Mar 4, 2001, 6:55:04 AM3/4/01
to
"Andrea Capriotti" <capr...@gulliver.unian.it> ha scritto nel messaggio
news:slrn9a1rkj....@gulliver.unian.it...

> va trattato. Un medico non ti vende la sua conoscenza sulle malattie ma
> la cura (che non conosce *solo* lui ma deriva dagli studi congiunti di
> tutti).
Mi sorella, medico, dice che Ippocrate dice il contrario. Il medico non
vende la cura
ma la sua conoscenza sotto forma di diagnosi.

Saluti.

Leonardo Serni

unread,
Mar 4, 2001, 9:04:23 AM3/4/01
to

Si', e per lo stesso motivo per cui sono sicuro che quando mi
hanno restituito "Earth" non hanno tolto pagine fra 23 e 24.

Il *CODICE* genetico e' appunto un *CODICE*. Puoi nascondere,
con qualche speranza di successo, solo gli introni junk (??),
che pero' non codificano un accidenti e quindi sono inutili a
fini commerciali.

"Nascondi" un gene codificatore di proteine, e il gene che lo
limita diventa un pugno in un occhio; ma siccome i geni, come
gli amici, non vanno a due a due tipo gli sposi, ecco che, in
men che non si dica, dovresti "sbianchettare" una trentina di
geni, e a quel punto quel segmento di DNA comincia a sembrare
un pezzo di groviera. Rimetti tutto insieme togliendo i buchi
e scopri che la catena non si incatena piu' nello stesso modo
(e quindi ci sono differenze piuttosto vistose fra il TUO DNA
e il DNA che chiunque altro puo' isolare).

Il DNA purtroppo e' Open Source: TUTTI hanno gia' due copie.

Leonardo Serni

unread,
Mar 4, 2001, 9:04:24 AM3/4/01
to
On Sat, 03 Mar 2001 20:54:09 +0100, Angelo Paolitto
<angelo....@tiscalinet.it> wrote:

>allora perche' non lo posso includere nella mia distribuzione?
>Perche' devo sperare che l'utente l'abbia installata sul suo S.O.
>che si presuppone MS (oltre che regolarmente trovato preinstallato)?
>Ovviamente msvc.dll dopo l'ennesimo sp la si trova installata su
>tutti i S.O. MS,

Si', una libreria con un nome simile ci sara'. Ma che sia la stessa
versione, o compatibile, non ci giurerei 8-)

Obelix

unread,
Mar 4, 2001, 9:59:44 AM3/4/01
to
On Sat, 03 Mar 2001 22:04:47 GMT, Leonardo Serni <ser...@tin.it>
wrote:

>Tutto, no. Abbastanza, si'.

Si, e' vero, i disclaimer standard GPL non vengono riscirtti :-))

Obelix

Leonardo Serni

unread,
Mar 4, 2001, 10:05:00 AM3/4/01
to
On 3 Mar 2001 14:07:54 GMT, capr...@gulliver.unian.it (Andrea
Capriotti) wrote:

>Un medico non ti vende la sua conoscenza sulle malattie ma
>la cura

Non scherziamo. Pensa a quei medici che diagnosticano una malattia
e poi ti mandano dal medico piu' appropriato per la cura.

Costoro vengono pagati dai pazienti (o dal SSN).

Leonardo

Andrea Capriotti

unread,
Mar 4, 2001, 11:00:36 AM3/4/01
to
Ringrazia tua sorella. era esattamente quello che volevo dire.
Diagnosi, non cura.

Saluti
--
Andrea Capriotti

Andrea Capriotti

unread,
Mar 4, 2001, 11:03:41 AM3/4/01
to
In article <rjk4atcnl7m332qbo...@4ax.com>, Leonardo Serni wrote:
>>Un medico non ti vende la sua conoscenza sulle malattie ma
>>la cura
>Non scherziamo. Pensa a quei medici che diagnosticano una malattia
>e poi ti mandano dal medico piu' appropriato per la cura.
Si, come mi hanno gia' fatto notare, cura non era la parola giusta.

Saluti
--
Andrea Capriotti

Angelo Paolitto

unread,
Mar 4, 2001, 4:39:30 PM3/4/01
to
Leonardo Serni wrote:
>
> On Sat, 03 Mar 2001 20:54:09 +0100, Angelo Paolitto
> <angelo....@tiscalinet.it> wrote:
>
>
> Si', una libreria con un nome simile ci sara'. Ma che sia la stessa
> versione, o compatibile, non ci giurerei 8-)
>

Sic transit Microsoft DLL.

C.\>iao Angelo.

H.P.L.

unread,
Mar 5, 2001, 2:23:01 AM3/5/01
to
"Leonardo Serni" <ser...@tin.it> ha scritto nel messaggio

> > Questo lo dici perche' tu credi che tutte le
> > conoscenze genetiche siano state rese
> > pubbliche. Ma sei sicuro sia proprio cosi'?
> Si', e per lo stesso motivo per cui sono sicuro
> che quando mi hanno restituito "Earth" non
> hanno tolto pagine fra 23 e 24.
> Il *CODICE* genetico e' appunto un
> *CODICE*...
[cut]
Ma davvero pensi che le conoscenze genetiche si esauriscano nella sola
codifica del DNA?

Ciao.


Giambo

unread,
Mar 5, 2001, 3:28:30 AM3/5/01
to
On Mon, 05 Mar 2001 07:23:01 GMT, H.P.L. wrote:

> Ma davvero pensi che le conoscenze genetiche si esauriscano nella sola
> codifica del DNA?

Uh ?

--
__
__ _ ///
| _ Student in Computer Science, Swiss Federal Institute \\///
|__|iambo of Technology - mailto:ggia...@iiic.ethz.ch \X/

H.P.L.

unread,
Mar 5, 2001, 4:49:01 AM3/5/01
to
"Giambo" <gia...@no.spam.please> ha scritto nel messaggio

> > Ma davvero pensi che le conoscenze genetiche
> > si esauriscano nella sola codifica del DNA?
> Uh ?
Magari sapere a cosa servono i vari geni che sono stati codificati?

Ciao.


Giambo

unread,
Mar 5, 2001, 10:02:54 AM3/5/01
to
On Mon, 05 Mar 2001 09:49:01 GMT, H.P.L. wrote:

> > > Ma davvero pensi che le conoscenze genetiche si esauriscano nella
> > > sola codifica del DNA?
> >
> > Uh ?
>
> Magari sapere a cosa servono i vari geni che sono stati codificati?

E' come avere il sorgente di un programma: Hai tutto, anche se il codice
e' ofuscato :-)

Lorenzo Malaguti

unread,
Mar 5, 2001, 11:19:08 AM3/5/01
to
-PREMESSA- no lamer, no troll, no provocazione, semplice dialogo

>
> Parti da un presupposto sbagliato. Non c'e' nessuna regola che dice che il
> prodotto di un compilatore sotto GPL (il gcc) deve essere sotto GPL.
Quindi
> in teoria potresti anche compilare un prodotto con gcc e venderlo come
> prodotto chiuso. L'importante e' che non contenga porzioni di sw sotto
GPL,
> mentre puoi linkare librerie sotto LGPL.

il punto 5 che parla di derivative works secondo me e' abbastanza fumoso,
come anche il punto 0 che sembra far distinzione fra derivative e output.


>
> > Ora, puo' andare bene la prima volta, ma aziende che sviluppino software
che
> > deve rendere sotto GPL non credo che ne usciranno tante.
> > Anche perche' qualsiasi cosa che derivi da un programma sotto GPL deve
> > mantenere la GPL.
>
> Si, ma stai attento, non vuol dire che deve essere sotto GPL anche se e'
> compilato con un compilatore GPL

Ripeto, bisogna stare attenti alle sfumature delle licenze.
non dico che ne voglio sapere piu' di te, ma come "attento lettore" della
GPL il dubbio e' sorto, ed e' molto vivace.

> La cerneficina, come la chiami tu,

no, veramente la chiamo CARNEFICINA, non CERNEFICINA (nota industria di
vendita di cernie :-)))) )

c'e' in tutti i campi dove ci sono i
> cialtroni.

non necessariamente... le carneficine avvengono anche fra gente che ha i
testicoli quadri.


Sicuramente un programmatore preparato non avra' problemi a
> sopravvivere, mentre un incapace soccombe (giustamente dal mio punto di
> vista)

Temo che tu abbia una visione limitata del problema (guarda che non voglio
offendere).
Le cose spesso sono molto piu' complicate.


> Perche' soffiare ? Tu il tuo programma lo _vendi_ E nel frattempo che io
lo
> modifico, tu puoi continuare a venderlo.

Appunto, visione limitata.
Tu modifichi un mio programma, dove magari io ci ho impiegato 2 anni per
tirarne fuori il meglio.
C'e' una spesa da sostenere per questi due anni, e spesso sono spese
ingenti.
Quello che arriva dopo si ritrova la pappa cotta e puo' fare concorrenza.

>
> > Un'altra cosa curiosa secondo me della GPL e' la seguente.
> > Il codice di un programma sotto GPL, anche se modificato, ricade sotto
GPL.
> > Ora, in che misura deve essere modificato per non ricadere sotto GPL?
>
> Al 100%. Cioe' lo devi riscrivere.

anche qui e' tutto molto fumoso. non c'e' niente di scritto su GPL riguardo
a questo.
In linea puramente teorica basterebbe un 51% perche' il codice originale non
sia piu' tale.
e poi cosa intendiamo per riscrivere?
rinomino le variabili e i nomi funzione? ci metto 5 minuti.
cambio posto alle funzioni? 1 ora?
ricompilo il tutto e ho un programma mio? ok, in mezza giornata e' fatta.
peccato che comunque la proprieta' intellettuale e' andata a farsi friggere
nel frattempo


Lorenzo Malaguti

unread,
Mar 5, 2001, 11:30:47 AM3/5/01
to
> >3. You may copy and distribute the Program (or a work based on it, under
> ^^^^^
> Hai notato il *puoi*?

si, ma ti prego ti notare anche la condizione dopo... che non e' tanto
generosa


> Si chiama libera concorrenza in un libero mercato.

no, questo e' un altro paio di maniche

> Anche la prima azienda ha il diritto di inserire le modifiche realizzate
> dalla seconda e migliorare il prodotto che vende ai suoi clienti.

forse non ci siamo capiti, quello che io immagino e' che una seconda ditta,
aggiungendo delle minchiate, faccia una concorrenza spietata alla prima, che
ha investito tempo e denaro per qualcosa di qualita'.
Ora, la qualita' rimane anche per la seconda ditta, che magari abbellisce il
prodotto con qualche rifinitura.
questo e' furto.


> Il software, in particolare quello sotto GPL, deriva dall'insieme di
> lavori e conoscenze di tutta la comunita' della ricerca e come tale
> va trattato. Un medico non ti vende la sua conoscenza sulle malattie ma
> la cura (che non conosce *solo* lui ma deriva dagli studi congiunti di
> tutti).

no, il medico vende anche le sue conoscenze, e se le fa pagare pure bene.
vai da uno laureato da 3 anni o da un primario con esperienza 30ennale, e
poi ne parliamo sia di serieta' che di qualita' della cura.


> Certo! E' sbagliato e inefficiente (dannoso per la qualita' del prodotto
> finale) *occultare* la conoscenza.

ommiodio.
Se una azienda paga fior di quattrini per tirar fuori algoritmi e procedure
per l'elaborazione dati, non vedo perche' debba renderli disponibili cosi'
apertamente.
Puo' esserci una descrizione del metodo, ma lasciare opensource qualcosa che
magari all'azienda e' costato 1 miliardo la vedo una cosa controproducente.


> No. Vivranno del loro *lavoro*, programmare.

e chi li paga?
le aziende per cui lavorano, che di soldi ne devono incamerare.
a meno che non parliamo di freelance, che possono fare in pratica tutto quel
che vogliono.
Qualcuno l'ho conosciuto e probabilmente sono stato sfortunato.


> Il fatto che le conoscenze sul DNA siano pubbliche condanna alla fame
> tutti i ricercatori di genetica?

ha condannato al quasi fallimento diverse industrie che lavoravano nel
settore della bioingegneria.
(c'e' stato in discreto flop in borsa)
Senza contare il rischio che tali informazioni possano essere usate anche
per scopi non troppo umanitari.


> Danneggia "solo" le multinazionali farmaceutiche che volevano lucrare
> sulla segretezza di certe conoscenze?

"solo"? guarda che si parla di migliaia di persone che lavorano, non di una
entita' astratta che sfrutta schiavi.


--
Lorenzo Malaguti

www.prodev.org - per sviluppatori, ricercatori e professionisti dell'IT


Lorenzo Malaguti

unread,
Mar 5, 2001, 11:20:18 AM3/5/01
to
> >Tutto, no. Abbastanza, si'.
> Si, e' vero, i disclaimer standard GPL non vengono riscirtti :-))
>
> Obelix

ROFL, buona questa
Ammetto che mi era sfuggita la verticalizzazione GPL
Ora allora i conti tornano.

Lorenzo Malaguti

unread,
Mar 5, 2001, 11:39:38 AM3/5/01
to
[mega snip]
Ti ringrazio per la risposta.
Un dubbio, visto che sembri saperne.
Prendo un sorgente GPL, quanto ne devo cambiare perche' non sia piu' lo
stesso?
Capriotti mi ha risposto il 100%.
Ma secondo me comunque gia un 51% potrebbe bastare.
poi altra cosa. cosa dovrei cambiare?
mi limito a cambiare i nomi variabile?
il posto delle funzioni?
queste cose rimangono fumosissime.

Lorenzo Malaguti

unread,
Mar 5, 2001, 11:43:28 AM3/5/01
to
se per caso intendeve msvcrt.dll quella e' ridistribuibile.

H.P.L.

unread,
Mar 5, 2001, 11:57:52 AM3/5/01
to
"Giambo" <gia...@no.spam.please> ha scritto:

> > Magari sapere a cosa servono i vari geni
> > che sono stati codificati?
> E' come avere il sorgente di un programma:
> Hai tutto, anche se il codice e' ofuscato :-)
Anoca piu attinente al discorso. E' come se io ti dessi il codice
sorgente di un programma scritto in un linguaggio che ho sviluppato io
(estremamente complesso e per nulla intellegibile).
Tu hai i sorgenti, ma se io mi tengo le specifiche del mio linguaggio tu
non te ne fai nulla.

Ciao.

Stefano Ghirlanda

unread,
Mar 5, 2001, 12:07:56 PM3/5/01
to
"Lorenzo Malaguti" <tech01....@incimar.com> writes:

> Prendo un sorgente GPL, quanto ne devo cambiare perche' non sia piu' lo
> stesso?
> Capriotti mi ha risposto il 100%.
> Ma secondo me comunque gia un 51% potrebbe bastare.
> poi altra cosa. cosa dovrei cambiare?
> mi limito a cambiare i nomi variabile?
> il posto delle funzioni?
> queste cose rimangono fumosissime.

Si', pero' non e' una particolarita' della GPL. Anche in un caso di
plagio musicale e di copia di brevetto e' altrettanto fumoso, no?

--
Stefano - Hodie tertio Nonas Martias MMI est

Gianluca

unread,
Mar 4, 2001, 5:24:46 AM3/4/01
to
On Sat, 03 Mar 2001 14:11:57 GMT, H.P.L. <u...@vaila.ble> wrote:

Sicuramente ad un non-genetista no. Ma se si parte dal presupposto che il
DNA pubblicato sia completo e corretto (e se non lo fosse probabilmente lo
si saprebbe in fretta), allora, una volta avuto il DNA, e' tutto li', per
chi sa leggerlo.

bye

Gianluca

H.P.L.

unread,
Mar 5, 2001, 2:40:56 PM3/5/01
to
"Gianluca" <gian...@goldrake.gianluca.org> ha scritto nel messaggio

> Sicuramente ad un non-genetista no.
Se una cosa e' pubblica lo e' per TUTTI, non solo per gli addetti del
settore. Poi, ovviamente, i non addetti possono non sapere neppure di
cosa si stia parlando.

> Ma se si parte dal presupposto che il DNA
> pubblicato sia completo e corretto (e se non
> lo fosse probabilmente lo si saprebbe in fretta),
> allora, una volta avuto il DNA, e' tutto li', per
> chi sa leggerlo.

Ma quali pensi siano le conoscenze sul DNA? L'averlo codificato e' solo
il primo piccolo passo. Il fatto di averne reso pubblica la codifica non
esclude in nessuna maniera che ci possa essere chi e' piu' avanti negli
studi (magari anche molto) e che non abbia nessuna voglia di condividere
cio' che sa.

Ciao.


Andrea Capriotti

unread,
Mar 5, 2001, 3:14:04 PM3/5/01
to
In article <980e6c$796$1...@fe2.cs.interbusiness.it>, Lorenzo Malaguti wrote:
>si, ma ti prego ti notare anche la condizione dopo... che non e' tanto
>generosa
Quale?

>> Si chiama libera concorrenza in un libero mercato.
>
>no, questo e' un altro paio di maniche
Perche'?

>> Anche la prima azienda ha il diritto di inserire le modifiche realizzate
>> dalla seconda e migliorare il prodotto che vende ai suoi clienti.
>
>forse non ci siamo capiti, quello che io immagino e' che una seconda ditta,
>aggiungendo delle minchiate, faccia una concorrenza spietata alla prima, che
>ha investito tempo e denaro per qualcosa di qualita'.
Investendo tempo e denaro per capire e modificare i sorgenti della prima.
E' ovvio che poi dovrebbe anche stare dietro a modifiche, aggiornamenti e
migliorie che la prima, avendo creato il prodotto, continuera' ad
apportare.
Inoltre ci sono i sorgenti e si capirebbe subito il trucco di chi vuole
venderci aria...

>Ora, la qualita' rimane anche per la seconda ditta, che magari abbellisce il
>prodotto con qualche rifinitura.
>questo e' furto.
No, al limite e' truffa...
Se acquisto un prodotto free da un'azienda *pretendo* che abbiano la
completa conoscenza dei sorgenti e del software.
Se poi mi fido di ciarlatani non mi posso lamentare.

>no, il medico vende anche le sue conoscenze, e se le fa pagare pure bene.
>vai da uno laureato da 3 anni o da un primario con esperienza 30ennale, e
>poi ne parliamo sia di serieta' che di qualita' della cura.
Conoscenze che sono libere ed accessibili a tutti.

>> Certo! E' sbagliato e inefficiente (dannoso per la qualita' del prodotto
>> finale) *occultare* la conoscenza.
>
>ommiodio.
>Se una azienda paga fior di quattrini per tirar fuori algoritmi e procedure
>per l'elaborazione dati, non vedo perche' debba renderli disponibili cosi'
>apertamente.
Stiamo parlando di software libero e, in questo settore, la conoscenza
viene trattata in maniera scientifica.
Non e' una proprieta' ma un patrimonio della collettivita'.
Esattamente come per la medicina, e non mi pare che i medici muoiano
tutti di fame.

>Puo' esserci una descrizione del metodo, ma lasciare opensource qualcosa che
>magari all'azienda e' costato 1 miliardo la vedo una cosa controproducente.
Stai ragionando con il metro valido per il software proprietario, dove
il business deriva dall'occultare conoscenze alla collettivita'.
Il software libero funziona diversamente ma e' comunque compatibile
con il business.
Ancora una volta stiamo solo parlando di un diverso modello di sviluppo.

>> No. Vivranno del loro *lavoro*, programmare.
>e chi li paga?
>le aziende per cui lavorano, che di soldi ne devono incamerare.
>a meno che non parliamo di freelance, che possono fare in pratica tutto quel
>che vogliono.
>Qualcuno l'ho conosciuto e probabilmente sono stato sfortunato.
FSF, Ximian, Red Hat, Suse, SGI, IBM, SUN...
Solo per citare alcuni nomi, ma le possibilita' maggiori deriveranno
dalle piccole sw house che, svincolate dal monopolio che le strangola,
potranno competere liberamente nel mercato.

>> Il fatto che le conoscenze sul DNA siano pubbliche condanna alla fame
>> tutti i ricercatori di genetica?
>
>ha condannato al quasi fallimento diverse industrie che lavoravano nel
>settore della bioingegneria.
>(c'e' stato in discreto flop in borsa)
Se pensavano di fare miliardi occultando conoscenza avevano fatto male
i loro conti.

>Senza contare il rischio che tali informazioni possano essere usate anche
>per scopi non troppo umanitari.
Esatto! Ed e' per questo che *devono* essere pubbliche.
Vedo sempre maggiori analogie con il mondo del software...

>> Danneggia "solo" le multinazionali farmaceutiche che volevano lucrare
>> sulla segretezza di certe conoscenze?
>
>"solo"? guarda che si parla di migliaia di persone che lavorano, non di una
>entita' astratta che sfrutta schiavi.
Io credo nel modello PMI, non per niente sono marchigiano...

Saluti
--
Andrea Capriotti

Gianluca

unread,
Mar 5, 2001, 1:50:00 PM3/5/01
to
On Mon, 5 Mar 2001 17:19:08 +0100, Lorenzo Malaguti <