Il 08/10/2015 14.06, 4ndre4 ha scritto:
> On Thursday, 8 October 2015 10:34:17 UTC+1, Luigi Siciliano wrote:
>
> [...]
>> Ripeto: NESSUNA norma ti sanzionerà mai per questioni sull'arrotondamento.
>
> Non si tratta di essere sanzionati, si tratta di riportare i numeri corretti e di fare le cose come Cristo comanda.
>
Lascia Cristo dove sta ;) qui comanda l'ADE e, credimi, non gliene frega
nulla di un arrotondamento da UN centesimo! anche perché, nelle
dichiarazioni scrivi sempre numeri arrotondati all'euro, per eccesso o
per difetto.
> I calcoli intermedi non vanno MAI approssimati. Sono i risultati che si approssimano.
>
La determinazione dell'importo dell'IVA su una fattura che lo espone, è
allo stesso tempo "risultato" che "calcolo intermedio" per cui vale
quando già ho detto nell'altro post.
Prova a ragionare, se facessimo come dici tu, NON dovremmo arrotondare
al secondo decimale neanche l'imponibile di ogni riga perché anche in
questo caso sarebbe "calcolo intermedio" per cui NON andrebbe
"approssimato" e quindi NON se ne uscirebbe:
NON potresti decidere quale sarebbe la giusta somma dell'imponibile da
esporre in fattura! ;)
>Si chiama propagazione dell'errore ed e` una cosa che un programmatore dovrebbe conoscere bene.
>
Ma che, IMHO, va adattata al caso concreto, che è la fattura:
Nel peggiore dei casi, potresti avere *un* centesimo di arrotondamento
per ogni riga di fattura. Ma una fattura NON ha mai un numero di righe
tali da avere UNO o più euro di arrotondamento, anzi! ;)
L'esperienza mi dice che, generalmente, l'arrotondamento per eccesso di
una riga viene compensato dall'arrotondamento in difetto di un'altra
riga e sul totale tale arrotondamento potrebbe addirittura risultare
neutro o comunque *trascurabile*.
Diverso sarebbe il caso di una serie di calcoli concatenati che se
basati su importi arrotondati invece che reali verrebbe fuori un
risultato completamente diverso.
Ciao.