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unread,Feb 22, 2016, 11:21:18 AM2/22/16You do not have permission to delete messages in this group
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Il proprietario di Fiano Romano resta Giuliano Ferilli, vecchio
portaborse di Togliatti e fido custode dei rubli provenienti dall'Unione
Sovietica, nonché padre della più nota Sabrina.
Anche quest'ultima è stata notevolmente agevolata da agganci di partito
a inizio carriera: non avendo mai frequentato una scuola seria di
recitazione o di dizione (dopo trent'anni non ha ancora cancellato il
suo forte accento fianese), e non avendo mai frequentato una scuola di
danza, non si è mai capito con esattezza che cosa sapesse fare. Ma è
sufficiente avere gli agganci giusti, meglio se esercitando per un po'
di tempo il mestiere più antico del mondo, ed ecco spuntare una nuova
"attrice".
Per certi versi, è quello che è accaduto al cugino Ottorino Ferillli,
massaggiatore prestato alla politica per meriti mai chiariti, se non
quello di fare da prestanome allo zio Giuliano. Per carità, nulla di
nuovo: è accaduto con tutti i suoi predecessori, nessuno escluso, fatta
eccezione forse per gli anni '70, durante i quali Stefano Paladini
riusciva comunque a mantenere un minimo di dignità personale evitando di
ritagliarsi il ruolo di semplice burattino in mano a Giuliano Ferilli.
Certo, negli anni '70 Fiano Romano era un paese completamente diverso.
Agricoltura sviluppata (le vere origini di Fiano sono agricole), boom
economico e conseguente creazione di posti di lavoro veri (soprattutto
Autostrade per l’Italia, ma anche la zona industriale) ma anche di
eccellenti opportunità per i commercianti al dettaglio e i piccoli-medi
imprenditori. Oggi invece cosa c’è? Semplice: il nulla. L'economia è
nella peggiore recessione dopo la Seconda guerra mondiale, il lavoro è
sparito, l'Autostrada licenzia, e i negozianti chiudono (la Camera di
Commercio rende noto che le attività commerciali cessate superano quelle
avviate).
A complicare notevolmente il quadro, già di per sé allarmante, è
intervenuto l'aumento demografico, dovuto ai molti trasferimenti di ex
residenti di Roma o altre città d'Italia. Negli anni '70, Fiano Romano
aveva circa 5.000 abitanti. Oggi, ne ha circa 15.000. I servizi (o forse
è meglio chiamarli disservizi), però, sono rimasti gli stessi!
L'acquedotto è lo stesso, la centrale telefonica è la stessa, gli orari
del Cotral sono gli stessi, le scuole sono più o meno le stesse (da
notare la totale assenza di scuole superiori), la piscina è la stessa
(cioè non esiste), i "festival letterari-cinematografici" mangiasoldi
sono gli stessi, e soprattutto‚ i politici che gestiscono Fiano Romano
sono gli stessi. Ottorino Ferilli, infatti, è solo l’ultimo esponente
della dinastia.
A tutto ciò aggiungete i recenti ospiti di Fiano Romano, pascolati nel
nuovo centro clandestini (o per l’esattezza CARA: centro accoglienza
richiedenti asilo) che è un vero e proprio pozzo senza fondo di denaro
pubblico. Personaggi completamente ignoti, mai sottoposti a verifiche
sanitarie per la prevenzione da malattie quali epatite, AIDS, scabbia,
meningite ecc., mantenuti a zonzo dalla mattina alla per tenere in piedi
la rete di "cooperative" gestite da Mafia Capitale. Ma di tutto questo,
ovviamente, il sindaco Ottorino Ferilli non ne sa nulla: il centro
profughi è nato da solo, quindi non rompetegli le scatole, perché lui ha
fatto tutto il possibile (cioè che cosa??) per investire su Fiano. Beh
sì, chiaro, per investire sulla fitta rete di clientele politico-mafiose
che alimentano tutto il marciume fianese.