Il Mon, 04 Dec 2023 13:43:40 +0100, Valerio Vanni ha scritto:
> Una è il fatto che il BIOS supporti l'avvio da un certo controller, e
> (come dici) se è no è no.
>
> Quando però il supporto del BIOS è sì, bisogna vedere se il sistema
> operativo ha il driver per quel controller. Se non ce l'ha integrato, ma
> è stato rilasciato dal produttore, è possibile darglielo in pasto al
> momento dell'installazione.
>
/snip
Quello che hai scritto è tutto giusto ma magari qualcuno non lo capisce
ancora ed allora mi permetto di riproporlo con altre parole :-)
I driver passati con F5 all'epoca di NT4/2000/XP ed equivalenti Win
Server, e poi con la apposita voce presente nella finestra dell'installer
di Windows 7 e successivi:
https://imgur.com/iCOBMWt
Servono per permettere a Windows di adoperare delle periferiche di
archiviazione di cui di default non ha il controllo. Gli dai in pasto i
driver, Windows riconosce il disco o quello che è e prosegue
l'installazione. Ma ciò non significa in alcun modo che se il BIOS del
computer non è in grado di effettuare il boot da quella periferica di
archiviazione avviene una qualche magia, il boot resterà impossibile e
l'eventuale installazione completata, ammesso che sia possibile
completarla perché Windows richiede diversi riavvii per fare il tutto,
non servirà a niente perché al primo riavvio il sistema non può partire.
Quello che si potrebbe tentare se si ha ancora voglia di smanettare su
queste cose, io non ce l'ho più :-), sarebbe qualche escamotage del tipo:
Per prima cosa creare una unica partizione in NTFS su quell'SSD,
partizione grande tanto da occuparlo tutto. Poi su un eventuale altro
disco collegato alla scheda madre, anche un vecchio HD tradizionale,
creare una partione EFI con diskpart o programma evoluto di
partizionamento, deve essere specificata come partione EFI (create
partition efi), quindi meglio Fat32 e dimensioni non esagerate per non
sprecare spazio inutilmente. 100 MB bastano ed avanzano. Quindi partire
con l'installazione di Windows ed indicare come destinazione la partizione
dell'SSD in questione. Sperare che quel zuccone dell'installer di Windows
si accorga e decida di usare la partizione EFI presente sull'altro disco e
quindi fare in modo che il boot avvenga sull'altro disco, quello con la
partizione EFI e poi Windows si carichi in memoria dall'SSD non
"bootable".
Nessuna garanzia di riuscita con Windows, forse più probabile con Linux
perché nella fase di installazione è possibile decidere di montare la
partizione EFI a scelta dell'utente.