Antonio Koch
unread,Dec 12, 2023, 9:35:44 AM12/12/23You do not have permission to delete messages in this group
Either email addresses are anonymous for this group or you need the view member email addresses permission to view the original message
to
E' buio, Venerandi. Sì, ti sento. Leggo, ho letto, va tutto bene, non ti preoccupare. Il cielo è bianco, è buio e ho paura. Va tutto bene. Sono tranquillo. Si può essere tranquilli ed avere paura allo stesso tempo? Certo che si può. Può essere buio quando il cielo è bianco? Sì, può. Tu non morirai, Venerandi. Tutto sarà ok, tu non morirai. Forse farà un po' male, la solita pappardella, il dolore che conosciamo, il dolore che non conosciamo (ma qual è il dolore che non conosciamo?), comunque non morirai, tutto sarà ok. Ho sbagliato qualcosa ma non mi va di cancellare. Non mi va di riscrivere. Non mi va neanche di scrivere ma a un certo punto bisogna farlo. Come si dice. Non ci si può esimere. Ci si può esimere? No, non si può. A un certo punto. Quale punto? Non lo so. Lavoro in un ristorante macrobiotico. Sto diventando qualcosa. Sembro Governatori negli anni Novanta. Sono sempre in ritardo come al solito. E' per questo che arrivo sempre in anticipo, per non sembrare in ritardo, ma quando uno è in ritardo è in ritardo sempre, anche quando arriva in anticipo. Forse non arrivo mai. Te lo ricordi Governatori? No, forse non eri tu, forse era Platania. Il tempo, i nomi, le facce. Divento qualcosa. Dopo la Bibbia, il libro più tradotto al mondo è quello di quella ragazza, Giusy qualcosa, o Gloria, la biochimica, quello che parla delle funzioni intestinali. In alcuni Paesi viene anche prima della Bibbia. Ecco il perché del macrobiotico, a livello intestinale sono molto migliorato. Vivo ancora a Bologna. Se passi di qua mandami una mail, vieni a mangiare macrobiotico, ti offro un pranzo, zuppa, due cereali, una verdura cruda, una verdura cotta e un legume, il tutto accompagnato da un quartino di tè caldo. Mica male. Va tutto bene. Sono stato malato ma adesso sono guarito. Tu non morirai, Venerandi, tutto sarà ok. Facciamo anche i dolci vegani. C'era un'associazione ma non c'è più, o forse c'è ancora ma sono andati tutti via, adesso ognuno fa un po' a cazzi suoi, qualcuno ha aperto un ristorante di pesce, qualcuno è andato all'estero, qualcuno ha aperto una trattoria di carne, qualcuno si è impiccato in garage lasciando come ultime volontà le poesie di Vian, qualcuno è rimasto ma senza associazione, le associazioni non piacciono più a nessuno o a quasi nessuno, qualcuno è rimasto facendo un po' a cazzi suoi comunque in qualche modo sta funzionando, ogni tanto facciamo i corsi di cucina macrobiotica. Sembra semplice, non è semplice per un cazzo. La gente pensa ah ah, macrobiotico, che ci vuole, sono solo verdure cotte e legumi bolliti. Non è così, Venerandi, immagino che tu lo sappia. La clientela macrobiotica è molto attenta, Venerandi, bisogna andarci molto cauti, con loro, bisogna stare sempre sul pezzo. Io sono ancora un dilettante come tutti, siamo tutti sempre dei dilettanti in fondo. Allo sbaraglio. Qualcuno allo sbaraglio, qualcuno meno. Ho sbagliato qualcosa ma non mi va di tornare indietro e poi non si può neanche. Comunque sto bene, ti leggo, lavoro. Vedo film belli, vedo film brutti. Guardo film nuovi (sempre più brutti) e guardo film vecchi (ancora più belli). Ogni tanto guardo anche un film nuovo bello ma non un film vecchio brutto. E' sempre il dolore, Venerandi, quello lì, le cose da fare con il dolore, le cose da fare quando va via il dolore e le cose da fare in attesa che torni. Ma anche le cose da non fare. Leggo anche libri nuovi, no, non è vero, libri nuovi non ne leggo, leggo libri vecchi che non avevo mai letto e rileggo libri vecchi che avevo già letto ma che debbono essere riletti, esigono di essere riletti. Rileggo, ma sono un dilettante anche come lettore. Comunque va bene. Certe volte, quando leggo, provo felicità. Ogni tanto mi va via la voce. Poi torna. Prendo il propoli. O la propoli. Dei sogni preferisco non dire niente. Un giorno mi era venuto lo sbuzzo di riscrivere il meccanismo della forchincastro. Poi per fortuna mi è passato. Due settimane fa siamo andati a fare un catering all'università, all'ospedale. Dieci persone il venerdì, venti il sabato. Coffee break alle dieci e mezza e pranzo a mezzogiorno e mezza. Nell'area universitaria dell'ospedale. Abbiamo dovuto portare il bollitore, la macchina del caffè, il termos, le casse d'acqua, i contenitori termici, i succhi, ecc. C'erano signore (dottoresse o professoresse, immagino) dell'Europa dell'Est, una giapponese, una coreana, delle spagnole, dei signori tedeschi, uno che sembrava Helmut Berger, un paio di italiani, una ragazza italiana che forse in un universo parallelo è mia moglie, una danese che sembrava un'americana e una turca molto simpatica. Hanno bevuto un sacco di latte di soia. Hanno mangiato poco. Hanno bevuto caffè ma più che altro latte di soia, si facevano fare questi beveroni con poco caffè e molto latte e spesso anche molto zucchero di canna integrale. Sono state due giornate bellissime. Dico a livello climatico. Freddo, ma con un sole splendido. Il cielo così azzurro e nitido che le foglie autunnali rosse e gialle degli alberi bolognesi sembravano ritagliate col photoshop, con quei colori così vividi da sembrare finti come gli sfondi farlocchi del photoshop. Sono andato con la mia collega Romina a fare il catering, il nome è di fantasia. La Romina è forte, è a posto, è del '69 come mio fratello, è laureata al DAMS, quando lavoro con lei è bello perché mi sento libero di parlare anche di cose strane tipo libri, è stato bello lavorare con lei a questo catering anche se venerdì era a pezzi perché il giovedì è stata a Milano al concerto di Madonna ed è venuta al catering diretta da Milano senza dormire, donne di ferro queste del '69 bisogna dirlo. Comunque sabato era a posto. Ci siamo salutati nel pomeriggio del sabato, lei è andata a dormire, io sono andato a scrivere, sto scrivendo una cosa di teatro, non temere Venerandi, è tutto a posto, niente cambia. Niente cambia anche se tutto cambia. Niente cambia anche se ogni cento metri il mondo cambia. Poi il martedì successivo è stato il suo compleanno, della Romina, siamo andati alla festa allestita nell'appartamento di un suo amico, uno che è stato fra i primi in Italia ad avviare una redditizia attività commerciale su ebay, puoi immaginare come era questo appartamento, gli oggetti di cui era stipato soprattutto vinili e musicassette e riviste, tu puoi immaginarlo e io posso scriverlo ma non lo scriverò. Andrà tutto bene Venerandi, anzi va già tutto bene, anzi è già andato tutto bene. No aspetta questo lo cancello. Anzi no, non lo cancello. Ho cambiato numero di telefono. Se passi da Bologna mandami una mail. L'altra notte con un mio amico abbiamo visto un film indipendente del 2004 che parla di viaggi nel tempo. All'inizio sembrava niente male, forse un po' datato ma in qualche modo originale, poi a un certo punto non ci si capiva più un cazzo. Forse negli anni Novanta ci sarebbe piaciuto, abbiamo detto. C'è anche da dire che il 2004 era 19 anni fa, abbiamo detto. Oggi in alcuni posti del mondo si festeggia la Madonna di Guadalupe. Ho visto che avete chiuso quintadicopertina. Mi dispiace. Siete stati bravi. Vi abbraccio.