grazie
MC
ottimo! quanti anni ha?
> vorrei iscriverlo al conservatorio e non so a che eta' e posibile
> iscriverlo, in particolare per il pianoforte
allora, in media intorno ai 10-11 anni...poi dipende...personalmente ho
allievi di 10 anni che sono "ancora" piccolini sia fisicamente e
mentalmente e altri invece prontissimi...
cmq dalla mia esperienza ho visto che ogni conservatorio segue "regole"
diverse...a napoli, qualche anno fa, se tenevi 13-14 anni eri già troppo
grande...bah!
> quanti anni di studio
> sono necessari per conseguire il diploma !?
il percorso tradizionale di pianoforte dura 10 anni. però tieni conto
che tutto dipende anche dall'attitudine e dallo studio materiale sullo
strumento. poi considera che ci sono materie complementari come
solfeggio, storia e armonia. solfeggio, secondo il programma, dovrebbe
durare 3 anni...(da privatista si può tranquillamente fare in 1
anno)...dipende da quanto e come si studia. così come storia adesso lo
dividono in 2 anni con 2 esami (per gli interni)...stesso discorso di
prima...(ho visto gente studiare solo un paio di mesi per darlo...)
> Inoltre per chi e' molto lontano dalla sede, ci sono agevolazioni
> sugli orari ecc. ecc..
a napoli i maestri *dovrebbero* stare fino alle 16...quindi per le
lezioni individuali credo che basta accordarsi prima...per le altre non
saprei...
mi permetto di darti un consiglio, del tutto personale, che sicuramente
verrà criticato...
non lo iscrivere al conservatorio...se hai possibilità economica trova
un *buon* maestro privato, diplomato e sopratutto che lavora nella
musica...qualcuno in grado di insegnargli anche altre cose che stanno
fuori dal programma tradizionale. ancora meglio (come si fa in genere)
sarebbe trovare un isegnate dedicato per il pianoforte, uno per il
solfeggio, ecc...certo è un dispendio economico maggiore, ma il
risultato è nettamente (ma veramente di tanto) superiore. è un investimento.
di tutte le persone che ho visto e conosciuto, diplomate in pianoforte,
che hanno seguito solo quel percorso (ne ho viste decine e decine) solo
un paio li ho visti lavorare seriamente, ma sopratutto "suonare".
con questo non voglio dire che seguire il programma classico è
inutile...anzi...io lo sto ancora seguendo, ma da privatista (finchè ci
sarà la possibilità) e affianco molte altre cose...purtroppo, da quello
che ho visto, non è solo un luogo comune dire che chi esce diplomato dal
conservatorio non farà nulla dopo...la maggior parte delle volte è così,
e le eccezioni sono veramente poche.
tutto questo imho, criticabilissimo, ecc...ma parlo per quello che ho
visto...parlo da studente di pianoforte privatista e studente di
composizione interno...
--
http://www.myspace.com/carlocastellano
http://www.progsounds.com
Non è vero.. per chi vuole insegnare il conservatorio è forse la miglior
scuola.
Luke
Gli anni necessari al diploma sono dieci, e credo che il limite di età per
l'iscrizione sia soltanto riferito ad una età massima.
> Inoltre per chi e' molto lontano dalla sede, ci sono agevolazioni
> sugli orari ecc. ecc..
Non credo, ma in ogni caso queste cose possono variare da un conservatorio
all'altro e dalla loro organizzazione.
Ti consiglio di chiedere informazioni direttamente alla sede a te più
vicina.
Tieni conto che puoi anche valutare altri tipi di scuole. Mentre ad esempio
al conservatorio danno una formazione di tipo classico (inteso come studio
di musica classica), in altre scuole accompagnano lo studio delle basi della
musica (teoria, solfeggio, armonia) con lo studio dello strumento orientato
verso altri tipi di musica (ad esempio il jazz e tutte le sue forme).
In questo senso sarai tu che dovrai dare un orientamento per tuo figlio,
valutando quello che potra essere in futuro il suo interesse (anche se
capisco che sia necessaria una sfera di cristallo con proprietà magiche...).
Saluti
Fulcro
ok, se vuoi fare l'insegnante di PIANOFORTE al conservatorio è un altro
discorso...anche se poi ci sarebbe da aprire un altro capitolo...ma
potrei apparire troppo presuntuoso ecc :) purtroppo ho avuto solo grosse
delusioni da questa istituzione e da chi ci sta dentro.
cmq non ho detto di non seguire il percorso tradizionale...anzi...e
aggiungo, in futuro poi, dopo il diploma si può fare (questo benedetto)
secondo livello di pianoforte (2anni) per avere anche una laurea
(appunto di secondo livello)...
> a napoli i maestri *dovrebbero* stare fino alle 16...quindi per le
> lezioni individuali credo che basta accordarsi prima...per le altre non
> saprei...
> mi permetto di darti un consiglio, del tutto personale, che sicuramente
> verrà criticato...
> non lo iscrivere al conservatorio...
...
> non è solo un luogo comune dire che chi esce diplomato dal
> conservatorio non farà nulla dopo...la maggior parte delle volte è così,
> e le eccezioni sono veramente poche.
Proprio a Napoli insegnavano pianoforte Vincenzo Vitale e sergio Fiorentino,
scusa se è poco. Questo per dire che la scelta non è "conservatorio sì o no",
bensì "insegnante bravo o no". Quello che non bisogna fare è entrare in
conservatorio senza prima prendere accordi con l'insegnante che si è scelto,
in modo da non ritrovarsi assegnato a questa o quella classe casualmente.
--
Luca - e-mail: p.stevens at linuxfan.it
Luca ha scritto:
> Proprio a Napoli insegnavano pianoforte Vincenzo Vitale e sergio Fiorentino,
hai detto bene, insegnavano...passato. con questo non voglio dire che
non ci siano validi insegnanti...fortunatamente ce ne sono di maestri
forti...ma...(leggi dopo)
> scusa se è poco. Questo per dire che la scelta non è "conservatorio sì o no",
> bensì "insegnante bravo o no".
ma questo è chiaro. il discorso è semplice...entri in conservatorio, che
percorso potrai mai fare? quello tradizionale...quanti maestri ti
faranno studiare altro? se non ti metti da solo a fare altro, quali sono
le tue aspettative? insegnante di pianoforte, concertista di musica
classica?
butto lì un paio di cose che ricordo dai vari post passati
sull'argomento...nel percorso tradizionale di pianoforte:
ti insegnano ad improvvisare? (se non sbaglio solo con l'organo c'è un
esame di improvvisazione...ma appunto parliamo di pianoforte)
ti insegnano a riconoscere armonicamente quello che stai facendo prima
del 5 anno? (non me lo posso mai scordare...ad un collega che aveva
fatto il quinto dissi "metti un C7" risposta "eh?!")...
quanti ti fanno fare seriamente lettura a prima vista? (è uno degli
esami più snobbati...chissa perchè...vogliamo guardare gli insegnanti di
lettura della partitura?)
sempre sugli accordi, quanti ti fanno suonare con le sigle? con accordi
a più di 3-4 voci?
ti fanno studiare diversi tipi di scale in solfeggio (in maggioranza
quelle antiche) ma quante te ne fanno suonare? e i modi!?
non voglio mettere in mezzo la musica "moderna" ok, è un corso
"classico", mi sta bene...vogliamo parlare di musica classica
contemporanea? dei miei colleghi di chitarra quasi tutti la fanno, anche
per gli esami...ma di pianoforte? (c'è qualche microaccenno forse solo
al diploma...ma è tutto da vedere)
come già detto...per quanto mi riguarda è un programma vecchio. da
seguire sicuramente, ma unendo molte altre cose...
per la cronaca...io seguo la scuola di vitale, come il mio maestro, e
come il maestro del mio maestro...
Non è solo vecchio... ma per di più molti insegnanti bravi, e ce ne sono,
devono "nascondere" ai rettori e spesso agli altri insegnanti degli
argomenti fuori programma che cercano a tutti i costi di introdurre agli
allievi... se capita un insegnante così, che ascolta e studia anche musica
improvvisata, moderna, latin, jazz, etc. è un grande colpo di culo che se
sfruttato nel modo giusto può portare solo bene allo studio e alla
carriera... a quel punto il Conservatorio può diventare una scuola
imbattibile.
Ricordo di un insegnante di Jazz (trentenne, bravissimo e diplomato in piano
e composizione, nonchè richiestissimo session-man e turnista) che aveva
presentato al Conservatorio della sua città - senza nessuna pretesa
economica - degli esercizi di piano latin, cubano e caraibico, con sigle,
chart e trascrizioni complete - gli stessi pezzi scritti in vari modi,
quindi; inutile dire che è stato accolto con sorrisi e affetto, ma
decisamente snobbato da TUTTI gli insegnanti di piano e organo. Si venne
successivamente a sapere di un paio di insegnanti che avevano ammesso grandi
difficoltà nella lettura a "prima vista" di ritmi sincopati moderni che
qualunque bravo studente di musica moderna potrebbe fare a occhi chiusi! Era
puro snobismo per la musica moderna o incapacità, allora?
Ovviamente questo ragazzo ha rinunciato a fare ulteriori tentativi... anche
in altre città... peccato.
Diversamente, ci sono tante scuole moderne private che accolgono solo
insegnanti con adeguata preparazione moderna E classica, conseguita anche
privatamente.
quoto tutto!
>
> Non è solo vecchio... ma per di più molti insegnanti bravi, e ce ne sono,
> devono "nascondere" ai rettori e spesso agli altri insegnanti degli
> argomenti fuori programma che cercano a tutti i costi di introdurre agli
> allievi... se capita un insegnante così, che ascolta e studia anche musica
> improvvisata, moderna, latin, jazz, etc. è un grande colpo di culo che se
> sfruttato nel modo giusto può portare solo bene allo studio e alla
> carriera... a quel punto il Conservatorio può diventare una scuola
> imbattibile.
io credo che il conservatorio nasca e sia tutt'ora la scuola per definizione
che prepara il pianista CLASSICO.
Per diventare concertista (lo diventano in pochi perchè i posto sonno
mooolto limitati) o insegnante CLASSICO non ci sono scuole migliori (in
linea di massima, ovviamente poi conta l'insegnante più che la scuola in
se).
Per la musica "moderna" ci sono tante scuole private o civiche che vivono
appunto su questo tipo di specializzazione.
Luke
Secondo me però se si hanno le basi CLASSICHE, poi con la giusta dose di
orecchio e di fantasia si riesce a fare di tutto...
Dopo *totale* lurkaggio del thread... mi sbilancio!
> Secondo me però se si hanno le basi CLASSICHE, poi con la giusta dose di
> orecchio e di fantasia si riesce a fare di tutto...
QUOTO al 100% :)
Per alcuni pare che esistano differenti modi di fare (ed imparare) due
diversi tipi di musica:
- la classica
- gli altri generi
Un po' come sostenere che fare l'Accademia di belle arti... non ti serve
a niente se vuoi fare arte "contemporanea"... perchè perdi un sacco di
anni a studiare, analizzare, sezionare, imparare... l'arte "classica"...
quella vecchia di secoli! :)
IMHO... spesso si IMPUTANO all'istituzione colpe NON sue:
a) molti trovano troppo lungo l'iter di studi (dimenticandosi che NON
tutti sono portati all'esercizio della musica... molti vorrebbero
diventare dei Keith Emerson o dei Chick Corea in poche settimane/mesi).
Ma le scuole PRIVATE (quelle che durano mooolto meno!) che tipo di
preparazione riescono ad offrire?
b) molti trovano inadatto il programma di studi... ma la MUSICA (come
ogni arte) non nasce come i funghi... ma è frutto di una conseguenza
storica e sociale di SECOLI.
Studiare il BLUES, il ROCK, la NEW AGE, il PROGRESSIVE... non ti
permette di comprendere i periodi precedenti... ma... lo studiare (con
mente aperta) la musica del passato... ti consente di comprendere molto
più facilmente il "contemporaneo" (che del passato è naturale emanazione
e conseguenza).
Poi... in Italia... una delle patrie dell'arte... le scuole ARTISTICHE
sono le più trascurate... e su questo NON ci piove.
Mi astengo dal dare giudizi contemporanei all'istituto "conservatorio"
di oggi... di acqua sotto i ponti dai miei tempi ne è passata troppa! :)
Io però valuto me stesso: Per me il linguaggio musicale (in ogni sua
forma) è, spesso, più familiare della lingua italiana.
Da svariati decenni NON eseguo più musica classica (io preferisco
definirla "colta")... ma suono, compongo ed arrangio generi
"contemporanei"... NON ho mai seguito corsi di BLUES... ma non ho
problemi a cimentarmi col genere (nè con nessun altro).
Chiedere di più ad un istituto scolastico... mi parrebbe troppo! ;)
Ciao
A=MM
non mi sento chiamato in causa, ma non si sa mai, ci tengo a
puntualizzare...io non la penso cosě, e infatti sto seguendo il corso
tradizionale di pianoforte (da privatista)...amen :)
> IMHO... spesso si IMPUTANO all'istituzione colpe NON sue:
l'istituzione č formata dalle persone che ci lavorano. tra roma e napoli
ho collezionato una serie di aneddoti da far venire i brividi per lo
schifo delle persone che ci sono dentro.
> b) molti trovano inadatto il programma di studi... ma la MUSICA (come
> ogni arte) non nasce come i funghi... ma č frutto di una conseguenza
> storica e sociale di SECOLI.
sono daccordo ma per me č inadatto, o meglio, vecchio...da aggiornare. e
non č un caso che all'inizio di queste lauree triennali c'č stata una
migrazione di massa degli studenti in procinto di fare l'ottavo anno...e
non credo che sia dovuto solo al pezzo di carta...
> Studiare il BLUES, il ROCK, la NEW AGE, il PROGRESSIVE... non ti
> permette di comprendere i periodi precedenti... ma... lo studiare (con
> mente aperta) la musica del passato... ti consente di comprendere molto
> piů facilmente il "contemporaneo" (che del passato č naturale emanazione
> e conseguenza).
ma sicuramente...per quanto mi riguarda non mi sono mai permesso di dire
"non studiare musica classica"...se uno vuole una formazione completa ci
*deve* stare tutto...e le basi sono, per ovvie ragioni storiche, la
musica classica. ma se un ragazzo vuole suonare solo blues...e solo
quello...il discorso č enormemente diverso. (vedi anche sotto)
> Poi... in Italia... una delle patrie dell'arte... le scuole ARTISTICHE
> sono le piů trascurate... e su questo NON ci piove.
entriamo nei luoghi comuni..l'italia č quello che č...il musicista di
rado viene trattato alla pari degli altri lavoratori. ci sono paesi dove
se vuoi lavorare come musicista devi avere un titolo...se non ce l'hai
non puoi lavorare...ma lo stato ti mette a disposizione un aiuto per la
tua formazione...fantascienza?
> Mi astengo dal dare giudizi contemporanei all'istituto "conservatorio"
io mi astengo per semplice decenza...
> "contemporanei"... NON ho mai seguito corsi di BLUES... ma non ho
> problemi a cimentarmi col genere
io aggiungerei, meno male :) com'č nato il blues?
> (nč con nessun altro).
vabč, la vedo difficile saper suonare jazz ("moderno") senza aver
studiato anche un minimo da solo accordi, modi, fraseggi, pattern...ecc...
poi vabbč, i maradona della musica ci sono...
> Chiedere di piů ad un istituto scolastico... mi parrebbe troppo! ;)
bah...sarň io eccessivo, ma spesso non riesco a vedere neanche il minimo...
> entriamo nei luoghi comuni..l'italia č quello che č...il musicista di
> rado viene trattato alla pari degli altri lavoratori. ci sono paesi dove
> se vuoi lavorare come musicista devi avere un titolo...se non ce l'hai
> non puoi lavorare...ma lo stato ti mette a disposizione un aiuto per la
> tua formazione...fantascienza?
>
bhe questo mi sembra assurdo! Il mio insegnante non ha titoli (č
autodidatta...) ma č uno dei piů apprezzati jazzisti in italia.. ok ne
esiste uno su un milione cosě, ma suonare non č come fare il
commercialista... il titolo non garantisce niente...
Luke
hai travisato il senso che volevo dare. certo che il titolo non
garantisce niente (e qui ritorniamo ai discorsi sul come ti preparano al
conservatorio?) e questo vale per qualsiasi altra cosa. se ti laurei in
architettura non è detto che poi puoi fare l'architetto...se ti laurei
in medicina non è detto che puoi fare il dottore.
volevo semplicemente dire che basta andare fuori italia per vedere come
il musicista viene inteso proprio come una professione...questo per
rispondere a midiman che diceva "le scuole ARTISTICHE sono le più
trascurate"...e certo! qui chiunque può dire "io sono maestro". ci si
arroga un titolo che si consegue solo con il diploma...e ho visto cose
al limite del ridicolo...gente che senza manco aver studiato una virgola
di pianoforte, semplicemente perchè figlio di un nome, si fa chiamare
maestro...ma stiamo scherzando? di contro, gente dimplomata, quindi
maestri (ma sopratutto maestri di conservatorio!), che fanno
letteralmente ridere (ma qualcosa la devono sapere perforza)...e a volte
uno si domanda...ma sto studiando così tanto, sto buttando il sangue, e
poi? quanto conviene seguire queste "scuole artistiche"?
certo, è un discorso che si può estendere a qualsiasi
campo...(meritocrazia?)...però questo discorso nella musica è un po' più
presente...la "credibilità" e il rispetto per questa professione, se
circolano individui del genere, cade sottozero.
forse non riesco a spiegarmi...non trovo le parole...i geni nella
musica, gli autodidatti, i mostri sacri che non hanno un pezzo di carta,
ci sono...fortunatamente ci sono...ma è estremamente più facile
improvvisarsi "maestro", musicisita, compositore piuttosto che dottore,
architetto, commercialista. ed è una cosa che mi da un po' fastidio.
estremizzare e adattare certi criteri (se non sei laureato non vai a
fare il dottore) alla musica però non mi sembra tanto assurdo...anzi, mi
sembra una forma di tutela per chi vale. quanto ci metterebbe il tuo
maestro a prendersi un pezzo di carta?
bho...non so se si capisce quello che voglio dire...
è un discorso che potrebbe arrivare veramente ovunque...una simpatica
metafora...maradona non aveva bisogno di allenarsi, goal lo faceva
cmq...un giocatore qualsiasi se non s'allena, è fuori...perchè non
dev'essere così anche nella musica?
Quello che mi trova in disaccordo in questo è una problematica ben
precisa... il dottore (o l'architetto, il commercialista) sono attività
pratiche che necessitano per definizione una preparazione standard
(diploma-laurea-esame di stato con iscrizione all'albo) perchè per operare
in tali lavori è necessaria una conoscenza di base che tutela il fruitore
del servizio (cure mediche adeguate, una casa che non crolla, una
dichiarazione dei redditi non fallace..)
Ora, il musicista è un lavoro prettamente artistico.Come il pittore, lo
stilista, il poeta... L'arte non può essere instradata da un percorso
obbligato, non sarebbe più arte. Così il diplomato al conservatorio ha la
stessa possibilità di un amatore di creare la propria musica. Così come un
pittore può dipingere e vedere riconoscita (o meno) la sua arte a
prescindere dal fatto che abbia compiuto degli studi o meno.
Ed è sacrosanto sia così a mio parere.. con la frase "sembra una forma di
tutela per chi vale" sembra sia sottointeso che avere un diploma garantisca
un valore che invece non c'è. Può essere un valore "tecnico", ma non un
valore al musicista in quanto artista.
Hendrix non aveva certo studiato, ma pensa se gli fosse stato detto "senza
foglio di carta a Woodstock non si suona!"
Tutto questo imho.
Luke
>Marco ha scritto:
> > Ho un figlio molto precoce in musica,
>
>ottimo! quanti anni ha?
E' una bambina di sei anni e ha iniziato a suonare nenche un mese fa
con un insegnante privato
Cmq a me la cosa e' iniziata per gioco so che la musica o sei portato
se no e' una inutile forzatura insomma non credo alle vie di mezzo e
la possibilita' che fosse portata per la musica era per me una
possibilita' remota, talmente remota che avevo scommesso che avrebbe
funzionato per un mese e non di piu' sopratutto conoscendo il suo
carattere intransigente.
Adesso la cosa si e' evoluta positivamente ed in poco tempo
ha eseguito per gioco tutto quello che prevedeva il corso e tiene la
cosa gelosamente nascosta all'insegnante e teme che lo scopra come se
avesse pudore di quello che ha fatto.
> > vorrei iscriverlo al conservatorio e non so a che eta' e posibile
> > iscriverlo, in particolare per il pianoforte
>
>allora, in media intorno ai 10-11 anni...poi dipende...personalmente ho
>allievi di 10 anni che sono "ancora" piccolini sia fisicamente e
>mentalmente e altri invece prontissimi...
Ma cosa bisogna fare di fronte a casi piu' o meno particolari di
allievi che hanno capacita' particolari ?
Naturalmente la mia e solo curiosita' ma non nascondo che potrei
trovarmi a gestire una situazione del genere e sinceramente non avere
le idee chiare proprio perche' mi sono affacciato in un mondo davvero
nuovo e affascinante nello stesso tempo.
E incredibile la padronanza che ha raggiunto in cosi poco tempo
e da una tastiera di poche centinaia di euro riesce a incantare con
stupende melodie che davvero sembra che il tutto avvenga in
un'atmosfera magica.
Per voi che vivete in questo mondo forse la cosa e' abbastanza normale
ma come si fa a imparare cosi in fretta ? a fare tutto in cosi' poco
tempo...a me mi crea stupore e interrogativi . di come dovro'
comportarmi a riguardo.
In effetti non conosce neanche bene le note eppure suona il tutto in
perfetta armonia e se commette qualche errore se ne accorge subito
come se conoscesse quel suono chissa da quanto tempo ! sembra che piu'
che leggere la musica sembra fotografarsi lo spartito infatti la vedo
suonare a volte solo dando un'occhiata con lo sguardo e poi proseguire
guardando altrove.
In effetti gia' adesso riesce a suonare spartiti abbastanza complessi
ed allora se tenesse questo ritmo, e credo proprio che sara' ancora
piu' rapido l'apprendimento vista la progressione, tempo 2 o massimo
3 mesi non avra' difficolta' a suonare alcuno spartito.
Allora se per caso si trattasse di un vero' talento e non di pura
abilita' cosa difficile da capire almeno per me visto che e' stata
precoce in tutto per esempio a 3 anni gia' leggeva benissimo senza mai
sillabare e tante altre cose che evito di riportare, quale
suggerimenti mi consigliate per educarla nella maniera piu'
appropriata possibile !? da una parte non vorrei esagerare dall'altra
neanche' vorrei stesse a ripetere cose che per lei sono diventate
banali anzi diventano immediatamente banali.
>cmq dalla mia esperienza ho visto che ogni conservatorio segue "regole"
>diverse...a napoli, qualche anno fa, se tenevi 13-14 anni eri gi? troppo
>grande...bah!
>
Quindi e' tutto molto discrezionale !?
Forse perche' e' difficile stabilire delle regole in merito all'eta',
in generale prima si inizia meglio e' pero' per una scuola le
motiviazioni sono influenzate da fattori diversi e quindi sarebbe
compresibile la scelta di una eta' anziche' un'altra.
>
> > quanti anni di studio
> > sono necessari per conseguire il diploma !?
>
>il percorso tradizionale di pianoforte dura 10 anni. per? tieni conto
>che tutto dipende anche dall'attitudine e dallo studio materiale sullo
>strumento. poi considera che ci sono materie complementari come
>solfeggio, storia e armonia. solfeggio, secondo il programma, dovrebbe
>durare 3 anni...(da privatista si pu? tranquillamente fare in 1
questa cosa mi interessa molto devo capire quali anni potrebbe
recuperare da privatista, facendola preparare da insegnanti privati
magari anche in qualche scuola privata anche se delle scuole mi fido
poco, in quanto per via della lontananza dal conservatorio mi e'
quasi impossibile farla frequentare a questa eta'.
>anno)...dipende da quanto e come si studia. cos? come storia adesso lo
>dividono in 2 anni con 2 esami (per gli interni)...stesso discorso di
>prima...(ho visto gente studiare solo un paio di mesi per darlo...)
Non ho idea da privatista quali e quanti anni si possono recuperare.
> > Inoltre per chi e' molto lontano dalla sede, ci sono agevolazioni
> > sugli orari ecc. ecc..
>
>a napoli i maestri *dovrebbero* stare fino alle 16...quindi per le
>lezioni individuali credo che basta accordarsi prima...per le altre non
>saprei...
>
>
>mi permetto di darti un consiglio, del tutto personale, che sicuramente
>verr? criticato...
>non lo iscrivere al conservatorio...se hai possibilit? economica trova
>un *buon* maestro privato, diplomato e sopratutto che lavora nella
>musica...qualcuno in grado di insegnargli anche altre cose che stanno
>fuori dal programma tradizionale. ancora meglio (come si fa in genere)
>sarebbe trovare un isegnate dedicato per il pianoforte, uno per il
>solfeggio, ecc...certo ? un dispendio economico maggiore, ma il
>risultato ? nettamente (ma veramente di tanto) superiore. ? un investimento.
E quello che ho iniziato a fare ho trovato un'insegnante davvero
adatta a lei praticamente insegna solo pianoforte certo potrei
affiancarle qualche altro insegnante o aumentare le ore di studio non
e' facile trovare le persone giuste adesso veramente ho voglia di
farle percorrere un buon tratto con l'insegnante che ha in quanto ha
instaurato con lei un rapporto di fiducia ma se dovesse proseguire con
lo stesso ritmo di adesso non ho proprio idea come comportarmi !?
>di tutte le persone che ho visto e conosciuto, diplomate in pianoforte,
>che hanno seguito solo quel percorso (ne ho viste decine e decine) solo
>un paio li ho visti lavorare seriamente, ma sopratutto "suonare".
>con questo non voglio dire che seguire il programma classico ?
>inutile...anzi...io lo sto ancora seguendo, ma da privatista (finch? ci
>sar? la possibilit?) e affianco molte altre cose...purtroppo, da quello
>che ho visto, non ? solo un luogo comune dire che chi esce diplomato dal
>conservatorio non far? nulla dopo...la maggior parte delle volte ? cos?,
>e le eccezioni sono veramente poche.
>tutto questo imho, criticabilissimo, ecc...ma parlo per quello che ho
>visto...parlo da studente di pianoforte privatista e studente di
>composizione interno...
Conosco tante persone che dopo anni e anni passati al conservatorio
poi fanno tutt'altro mestiere e quindi cio' mi conferma quello che e'
sotto gli occhi e che dopo il conservatorio oltre all'insegnamento
c'e' davvero poco da fare.
In effetti la cosa che mi interessa adesso e' farla avere una buona
preparazione di base sul pianoforte partendo dalla musica classica
credo che come partenza sia la migliore soluzione e poi in seguito
capire la sua indole capire cosa desidera e non e' facile capirlo
davvero ci vorrebbe la bacchetta magica.
Faro' cmq tesoro delle vostre esperienze e dei vostri suggerimenti
che davvero mi hanno dato spunto di riflesione e mi saranno utilissimi
a decidere per il futuro.
Inoltre voglio fare i compliementi per questo NG che davvero e' stata
una piacevole e positiva scoperta.
ciao,
MC
E si credo proprio che hai ragione solo la bacchetta magica potra'
oggi dirci se quello che abbiamo scelto per loro e' la strada
giusta.
Quello che vivo e' questa esperienza incredibile di vedere una
bambina che nel giro di poche settimante e' riuscita a far uscire da
una piccola tastiera come per incanto stupende ed armoniose melodie
che invadono ogni ambiente della casa rendendo davvero magica
l'atmosfera che si respira e lo si percepisce ancora di piu' dallo
stupore degi amici piu' cari e dai vicini che si vengono a
complimentare ..il tutto condito dalla curiosita' e gioia di lei per
tanta attenzione nei suoi riguardi.
grazie per le risposte
Marco
benissimo. io la vedo così in molti aspetti della musica, certamente non
tutti. se vado a teatro, pagando per avere un "servizio", e mi ritrovo
davanti un pianista incapace...se vado a commissionare delle musiche per
un mio prodotto e mi ritrovo sempre un'incapace...chi mi tutela? certo
questo può succedere pure con altri "professionisti" di altri
settori...ma almeno c'è una parvenza di tutela...
se vogliamo usare l'alibi dell'arte vabè, è un altro discorso. ma quando
si tratta di lavoro (perchè quello è) allora metto un po' le mani davanti.
> Ora, il musicista è un lavoro prettamente artistico.Come il pittore, lo
> stilista, il poeta...
secondo me una cosa è il lavoro e una cosa è l'arte. si possono
toccare...ma dire è un lavoro prettamente artistico mi sembra un po' un
controsenso...poi vabbè...ma che vuol dire arte? (ci sono definizioni
nettamente soggettive)
voglio vedere se uno che non ha neanche la 5a elementare scrive
poesie...ecc...ecc...ma ripeto, il talento ci può stare, senza dubbio.
> L'arte non può essere instradata da un percorso
> obbligato, non sarebbe più arte.
ok, sono daccordo.
> Così il diplomato al conservatorio ha la
> stessa possibilità di un amatore di creare la propria musica. Così come un
> pittore può dipingere e vedere riconoscita (o meno) la sua arte a
> prescindere dal fatto che abbia compiuto degli studi o meno.
daccordissimo
> Ed è sacrosanto sia così a mio parere...
ma certamente...solo che quando uno esce da anni e anni di studio, con
dei titoli, dopo aver fatto anche mille altre cose al di fuori di questi
titoli (come dico sempre)...va a cercare lavoro ma si trova tagliato
perchè c'è gente che è arrivata prima, senza aver studiato...tanto è
artista...
> con la frase "sembra una forma di
> tutela per chi vale" sembra sia sottointeso che avere un diploma garantisca
> un valore che invece non c'è.
più e più volte ho detto il contrario.
> Può essere un valore "tecnico", ma non un
> valore al musicista in quanto artista.
guarda...il mio maestro oltre ad essere diplomato in pianoforte si è
anche laureato in architettura...ma stesso lui dice...io non sono in
grado di fare l'architetto...i palazzi crollerebbero :) questo discorso
lo puoi fare ovunque!
> Hendrix non aveva certo studiato, ma pensa se gli fosse stato detto "senza
ahah mi credi? ero sicurissimo che l'avresti citato...parliamo di cose
diverse.
io consiglierei di farla studiare privatamente e farle dare gli esami da
privatista.
> Per voi che vivete in questo mondo forse la cosa e' abbastanza normale
> ma come si fa a imparare cosi in fretta ? a fare tutto in cosi' poco
> tempo...a me mi crea stupore e interrogativi . di come dovro'
> comportarmi a riguardo.
a differenza di quello che pensano altre persone, il talento e
l'attitudine esistono...ho un'allieva di 15 anni che studia regolarmente
da 5 mesi...una di 11 che in nemmeno 1 mese ha fatto molto, ma molto di
più...è vero che più si è piccoli più si impara in fretta...ma quando
uno è "portato" si vede subito...e bisogna "sfruttare" queste capacità.
> In effetti non conosce neanche bene le note eppure suona il tutto in
> perfetta armonia e se commette qualche errore se ne accorge subito
> come se conoscesse quel suono chissa da quanto tempo !
magari ha anche l'orecchio assoluto...fai qualche prova...e in caso
contrario, proponi, come gioco, il riconoscere le note ad orecchio. ti
metti tu a suonare una nota alla volta e lei deve imparare a riconoscerle.
> quale
> suggerimenti mi consigliate per educarla nella maniera piu'
> appropriata possibile !?
tieni conto che deve essere sempre lei a decidere se continuare o
meno...nel caso decidesse di smettere...non obbligarla ma prova a
parlare con lei per capirne i motivi ecc...
> questa cosa mi interessa molto devo capire quali anni potrebbe
> recuperare da privatista, facendola preparare da insegnanti privati
> magari anche in qualche scuola privata anche se delle scuole mi fido
non consiglierei le scuole private (poi dipende sempre dagli insegnanti
che ci sono) se si vuole fare un percorso classico. allora gli esami del
corso di pianoforte sono: teoria e solfeggio, compimento inferiore,
storia, armonia complementare, compimento medio, diploma.
teoria e solfeggio in genere è lo "spauracchio" che fa allontanare la
maggior parte delle persone...per adesso, con l'insegnante di pianoforte
concorda di iniziare a farle vedere la materia e vedi tua figlia come
reagisce. a 6 anni potrebbe non avere voglia di studiare senza
suonare...se vedi che la cosa invece ingrana trova un'insegnante privato
di solfeggio...io l'ho dato in 1 anno e mezzo...ma conosco persone che
l'hanno dato in 6 mesi (che è veramente poco) però direi che cmq non c'è
fretta...non bisogna correre (sopratutto a 6 anni). puoi invece
sfruttare il talento sugli esami proprio di pianoforte...
> In effetti la cosa che mi interessa adesso e' farla avere una buona
> preparazione di base sul pianoforte partendo dalla musica classica
> credo che come partenza sia la migliore soluzione e poi in seguito
> capire la sua indole capire cosa desidera e non e' facile capirlo
> davvero ci vorrebbe la bacchetta magica.
il mio consiglio è sempre questo: falle seguire il percorso classico con
insegnante mirato per ogni materia...e concorda con l'insengnante di
piano, di farle vedere anche cose estranee al programma tradizionale...
butto qualcosa tipo: affrontare altri generi, imparare dei pezzi ad
orecchio, fare assoli/improvvisare...
una volta fatto il percorso classico...diciamo che se segue
effettivamente il programma, si troverebbe a 16 anni diplomata...ha
tutto il tempo per decidere cosa fare...magari entrare a qualche laurea
triennale in conservatorio...o cose del genere.
> non mi sento chiamato in causa, ma non si sa mai, ci tengo a
> puntualizzare...io non la penso cosě, e infatti sto seguendo il corso
> tradizionale di pianoforte (da privatista)...amen :)
amen! ;)
> l'istituzione č formata dalle persone che ci lavorano. tra roma e napoli
> ho collezionato una serie di aneddoti da far venire i brividi per lo
> schifo delle persone che ci sono dentro.
Puň darsi... cosě come puň darsi che non sia scattato il "feeling" fra
te e loro...
> sono daccordo ma per me č inadatto, o meglio, vecchio...da aggiornare. e
> non č un caso che all'inizio di queste lauree triennali c'č stata una
> migrazione di massa degli studenti in procinto di fare l'ottavo anno...e
> non credo che sia dovuto solo al pezzo di carta...
Ed invece... č proprio cosě... il "mitico" pezzo di carta.
> ma sicuramente...per quanto mi riguarda non mi sono mai permesso di dire
> "non studiare musica classica"...se uno vuole una formazione completa ci
> *deve* stare tutto...e le basi sono, per ovvie ragioni storiche, la
> musica classica. ma se un ragazzo vuole suonare solo blues...e solo
> quello...il discorso č enormemente diverso. (vedi anche sotto)
NON č solo questione di "formazione" (cultura?)...
Per "suonare"... non č neppure necessario uno specifico studio (gli
esempi di musicisti di fama mondiale... autodidatti č lunga!)... dipende
perň poi come "vira" l'attivitŕ professionale nel tempo.
> entriamo nei luoghi comuni..l'italia č quello che č...il musicista di
> rado viene trattato alla pari degli altri lavoratori. ci sono paesi dove
> se vuoi lavorare come musicista devi avere un titolo...se non ce l'hai
> non puoi lavorare...ma lo stato ti mette a disposizione un aiuto per la
> tua formazione...fantascienza?
SI... perchč non esiste Paese che discrimini fra titolo/non titolo come
tu citi... per farti lavorare.
Certo... in Italia... come in gran parte del mondo... se vuoi entrare in
un'orchestra... DEVI avere un titolo "ufficiale".
Ma il titolo serve unicamente a certificare la tua
competenza/preparazione (teorica) sulla materia.
> io mi astengo per semplice decenza...
Hai esperienze sul 100% dei Conservatori nazionali?
Se SI... puoi generalizzare sull'istituzione del Conservatorio.
Se NO... al massimo puoi narrare delle TUE brutte esperienze nel settore.
> io aggiungerei, meno male :) com'č nato il blues?
Come tutti i generi musicali: SPONTANEAMENTE.
> vabč, la vedo difficile saper suonare jazz ("moderno") senza aver
> studiato anche un minimo da solo accordi, modi, fraseggi, pattern...ecc...
> poi vabbč, i maradona della musica ci sono...
Non ho mai scritto che non sia necessario studio ed esercizio (persino
il buon Giovanni Allevi suona quotidianamente per qualche ora).
Se mi dici che il programma ministeriale dei Conservatori č MOLTO chiuso
e piuttosto "classista"... questo č del tutto evidente... ed č il limite
fondamentale che imputo all'istituto (ma č responsabilitŕ governativa!).
Aggiungo che questo č particolarmente "grave" perchč agisce su
generazioni molto giovani (e bombardate dai generi musicali
contemporanei) con programmi che *tacitamente* portano a denigrare
questi generi... creando sconcerto e frustrazione.
A livello di preparazione e di cultura musicale (a 360 gradi) posso
dirti che conosco decine di "benedetti" dal Conservatorio ed altrettanti
"benedetti" da corsi alternativi... e posso assicurarti che la
differenza (in termini di profonditŕ di conoscenza, di preparazione e di
cultura) č notevole a vantaggio dei primi... sempre riconoscendo le
propensioni individuali (la musica č un arte... e non č un
diploma/attestato che ti rende ARTISTA).
Poi... GIUSTAMENTE... ognuno scelga il corso per cui si sente piů portato 8)
Ciao
A=MM
> Quello che mi trova in disaccordo in questo è una problematica ben
> precisa... il dottore (o l'architetto, il commercialista) sono attività
[snip]
quoto al 100%
A=MM
ahah magari fosse una questione di feeling...
>dipende
> però poi come "vira" l'attività professionale nel tempo.
ok almeno è qualcosa.
> SI... perchè non esiste Paese che discrimini fra titolo/non titolo come
> tu citi... per farti lavorare.
me ne hanno parlato, ma purtroppo non ricordo...ti faccio sapere.
> Hai esperienze sul 100% dei Conservatori nazionali?
> Se SI... puoi generalizzare sull'istituzione del Conservatorio.
> Se NO... al massimo puoi narrare delle TUE brutte esperienze nel settore.
no. ma tra esperienze dirette e esperienze indirette di colleghi e
amici, diciamo quasi di si. e cmq ho sempre detto tutto IMHO.
>> io aggiungerei, meno male :) com'è nato il blues?
> Come tutti i generi musicali: SPONTANEAMENTE.
sta bene...non hai capito che volevo dire...ma vabè non era un punto
importante.
> Non ho mai scritto che non sia necessario studio ed esercizio (persino
> il buon Giovanni Allevi suona quotidianamente per qualche ora).
tralasciando citazioni...visto? l'hai detto...studio ed esercizio. non
avrai mai seguito corsi di blues, ma neanche ti è uscita la scienza dal
nulla :)
> (la musica è un arte... e non è un
> diploma/attestato che ti rende ARTISTA).
e ci risiamo...non ho mai detto questo. il mio discorso è decisamente
diverso...ma forse parlo da un altro punto di vista...e sta tutto qui il
problema.
> ahah magari fosse una questione di feeling...
Non avendo vissuto... non ho elementi per valutare!
> ok almeno è qualcosa.
Mica tanto.
Se guardiamo dall'altra parte della "medaglia"...
Esistono molte scuole "private" che vantano docenti con ricco curriculum
"commerciale"...
Senza paura di offendere il defunto Jimi Hendrix... forse non lo avrei
scelto come "docente" :)
(Ci siamo capiti? Come fa ad insegnarmi "solfeggio" chi questa materia
non l'ha MAI studiata?)
> me ne hanno parlato, ma purtroppo non ricordo...ti faccio sapere.
Volentieri.
Avendo (abbastanza) approfondito l'argomento... posso dirti che NON è
possibile fare alcun paragone.
a) In Inghilterra... lo studio della musica (e di uno strumento) è quasi
obbligatorio in ogni scuola media (inferiore/superiore).
Esistono "Scuole di musica"... che ti danno un pezzo di carta in TRE
anni scolastici (della durata effettiva di 4/5 mesi).
b) In America... puoi scegliere... fra "High School" di musica teorica e
di musica pratica (simpatica differenziazione!)
c) In Francia e Germania è abbastanza simile a noi.
d) In Russia (ed in molti paesi dell'Est Europa) è particolarmente
severa: l'aspirante viene esaminato PRIMA dell'iscrizione e CASSATO (=
segato a vita!) se non manifesta una "palese propensione all'arte".
e) In Estremo Oriente (Giappone e Cina) la musica viene tramandata per
ceppo familiare... essere di "casta" di musicanti... agevola... ma le
scuole sono estremamente dure e brutali (no risultati? OUT!)
> no. ma tra esperienze dirette e esperienze indirette di colleghi e
> amici, diciamo quasi di si. e cmq ho sempre detto tutto IMHO.
Io, IMHO, mi limiterei a criticare "strutture" specifiche (con fatti ed
evidenze) non a criticare "in toto" l'istituzione :)
> tralasciando citazioni...visto? l'hai detto...studio ed esercizio. non
> avrai mai seguito corsi di blues, ma neanche ti è uscita la scienza dal
> nulla :)
Dal nulla? NO!
Da 10 anni di studi "canonici" e da 40 anni di costante esercizio e
pratica... senza fine di lucro ma solo ed esclusivamente per passione SI!
> e ci risiamo...non ho mai detto questo. il mio discorso è decisamente
> diverso...ma forse parlo da un altro punto di vista...e sta tutto qui il
> problema.
Basta che illustri *chiaramente* il tuo punto di vista... e per quale
motivo la tua esperienza possa diventare uno "stereotipo" della
situazione ITALIANA.
Qualsiasi "istituzione" ha i suoi fans ed i suoi detrattori... dipende
dalle singole esperienze personali.
Io feci un concorso pubblico (scritto) a 18 anni... e fui convocato agli
"orali"... come PRIMO dei qualificati... a 26 anni... quando già ero
sposato... con un figlio... laureato ed inquadrato come "quadro" in
un'azienda privata... ma non per questo... eccetera... eccetera...
eccetera...
Le storie personali sono interessante ANEDDOTICA... e basta!
E' *sicuramente* chiaro che tu sei un acerrimo antagonista della
struttura scolastica definita Conservatorio... ma ricordati che ogni
anno escono alcune migliaia di "diplomati" che NON hanno alcuna fatica a
superare concorsi internazionali e ad entrare in prestigiose strutture
musicali (verifica quanti italiani ci sono nell'orchestra sinfonica dei
"giovani" dell'U.E.).
Sicuramente possiamo criticare (come per qualsiasi struttura "statale")
programmi, metodiche, personaggi docenti e quant'altro... ma... VOLENDO
dare un consiglio ad un genitore che chiede lumi per il proprio
figlio... bisogna saper valutare!
Ciao
A=MM
appunto!
> Volentieri.
> Avendo (abbastanza) approfondito l'argomento... posso dirti che NON è
> possibile fare alcun paragone.
guarda domani mi informo...ho un vago ricordi di sudamerica...ma potrei
sballare totalmente.
> Io, IMHO, mi limiterei a criticare "strutture" specifiche (con fatti ed
> evidenze) non a criticare "in toto" l'istituzione :)
si, forse hai ragione...cmq volete i fatti? vi invito nel meraviglioso
mondo del conservatorio di napoli...dalle persone che stanno in
portineria si possono capire molte cose...poi posso accompagnarvi dai
simpaticissimi segretari, o dall'amatissimo direttore...con insegnanti
incapaci fortunatamente ho avuto poco a che fare.
apparte l'ironia...vi racconto la mia prima esperienza agghiacciante...
sono iscritto al corso di musica applicata ai contesti multimediali
(composizione per audiovisivi)...faccio l'esame d'ammissione e lo passo.
vado a consegnare la domanda d'iscrizione...
portineria - "dove vai?"
io - "devo andare in segreteria a consegnare......"
portineria - "non puoi"
io - "perchè?"
portineria - "perchè è chiusa"
con gli orari alla mano faccio notare che ero nel giorno giusto
all'orario giusto...passano 3 quarti d'ora di discussione alla fine,
quasi con la forza, riesco ad entrare, faccio una corsa (ero ancora in
tempo però) vado in segreteria e sto là per dare la domanda quando la
segretaria "che vuoi? abbiamo appena chiuso"...così è iniziata la mia
esperienza da interno.
e questo è niente...se volete ve ne racconto tante, ma tante altre...
> Dal nulla? NO!
> Da 10 anni di studi "canonici" e da 40 anni di costante esercizio e
> pratica... senza fine di lucro ma solo ed esclusivamente per passione SI!
e non fai altro che confermare quello che dicevo.
> Basta che illustri *chiaramente* il tuo punto di vista... e per quale
> motivo la tua esperienza possa diventare uno "stereotipo" della
> situazione ITALIANA.
non voglio assolutamente questo...anzi...solo che mi viene un leggero
prodito quando sento parlare di arte, artisti e cose varie. io guardo
tutto dall'aspetto lavorativo, perchè so che se voglio "campare"
(qualcosa la sto già vedendo) con la musica non posso affidarmi all'"arte".
> E' *sicuramente* chiaro che tu sei un acerrimo antagonista della
> struttura scolastica definita Conservatorio... ma ricordati che ogni
> anno escono alcune migliaia di "diplomati"
di cui circa l'80% privatisti...
piccola parentesi...hanno messo i corsi triennali e biennali stile
univerità e si fanno pagare quasi il doppio-triplo delle università
normali...e si sono accorti che ciò è buono...ma chissa perchè non hanno
ancora levato gli esami per i privatisti in tutti i conservatori...sarà
che l'80% porta la media di 50-100 euro a esame? avete mai visto l'orda
che c'è agli esami di solfeggio? :)
> Sicuramente possiamo criticare (come per qualsiasi struttura "statale")
> programmi, metodiche, personaggi docenti e quant'altro... ma... VOLENDO
> dare un consiglio ad un genitore che chiede lumi per il proprio
> figlio... bisogna saper valutare!
ho valutato bene la cosa. parlo da studente privatista di pianoforte,
studente interno a composizione, musicista/turnista, insegnante di
scuola privata...ecc...non consiglierei a nessuno, seriamente
intensionato a seguire un percorso valido nella musica, di entrare
interno al conservatorio...e non porto neanche acqua al mio mulino
osannando le scuole private...non è quello il target per come è stata
posta la richiesta di "consiglio".
io no, e te lo motivo punto per punto, se ti va...
> Per alcuni pare che esistano differenti modi di fare (ed imparare) due
> diversi tipi di musica:
> - la classica
> - gli altri generi
no. Non è questo, è che spesso i musicisti diplomati in conservatorio
ammettono di non affrontare altri generi perchè non ne sono in grado
>
> Un po' come sostenere che fare l'Accademia di belle arti... non ti serve
> a niente se vuoi fare arte "contemporanea"... perchè perdi un sacco di
> anni a studiare, analizzare, sezionare, imparare... l'arte "classica"...
> quella vecchia di secoli! :)
nessuno dice questo...
>
> IMHO... spesso si IMPUTANO all'istituzione colpe NON sue:
> a) molti trovano troppo lungo l'iter di studi (dimenticandosi che NON
> tutti sono portati all'esercizio della musica... molti vorrebbero
> diventare dei Keith Emerson o dei Chick Corea in poche settimane/mesi).
> Ma le scuole PRIVATE (quelle che durano mooolto meno!) che tipo di
> preparazione riescono ad offrire?
guarda, tiro l'acqua al mio mulino, ma le scuole private riescono a
offrire una preparazione proporzionale a quella degli insegnanti. Ci
sono ottime situazioni in molte grandi città che offrono una
preparazione sia classica che moderna. E chi vuole diventare Emerson o
Corea in pochi mesi non ci diventa comunque e spesso c'è una
autoselezione...
>
> b) molti trovano inadatto il programma di studi... ma la MUSICA (come
> ogni arte) non nasce come i funghi... ma è frutto di una conseguenza
> storica e sociale di SECOLI.
> Studiare il BLUES, il ROCK, la NEW AGE, il PROGRESSIVE... non ti
> permette di comprendere i periodi precedenti... ma... lo studiare (con
> mente aperta) la musica del passato... ti consente di comprendere molto
> più facilmente il "contemporaneo" (che del passato è naturale emanazione
> e conseguenza).
>
si, è vero, ma è vero anche che non necessariamente la conoscenza della
musica classica fa capire fino in fondo il "pop" nel senso esteso del
termine: spesso infatti i musicisti classici non hanno la preparazione
per improvvisare o altro. Tieni conto che, in effetti, le radici
musicali del blues sono altre, non europee in senso stretto...
> Poi... in Italia... una delle patrie dell'arte... le scuole ARTISTICHE
> sono le più trascurate... e su questo NON ci piove.
>
quoto...
> Mi astengo dal dare giudizi contemporanei all'istituto "conservatorio"
> di oggi... di acqua sotto i ponti dai miei tempi ne è passata troppa! :)
> Io però valuto me stesso: Per me il linguaggio musicale (in ogni sua
> forma) è, spesso, più familiare della lingua italiana.
> Da svariati decenni NON eseguo più musica classica (io preferisco
> definirla "colta")... ma suono, compongo ed arrangio generi
> "contemporanei"... NON ho mai seguito corsi di BLUES... ma non ho
> problemi a cimentarmi col genere (nè con nessun altro).
>
perchè probabilmente hai tu una ottima preparazione... ma non è il caso
di tutti...
> Chiedere di più ad un istituto scolastico... mi parrebbe troppo! ;)
> Ciao
credimi, si potrebbe fare...CIAO. :-)
mamo
> A=MM ha scritto:
> > galnick ha scritto:
> >
> > Dopo *totale* lurkaggio del thread... mi sbilancio!
> >
> >> Secondo me perň se si hanno le basi CLASSICHE, poi con la giusta dose
> >> di orecchio e di fantasia si riesce a fare di tutto...
> >
> > QUOTO al 100% :)
> >
>
> io no, e te lo motivo punto per punto, se ti va...
Qui quoto io ;-)
> si, č vero, ma č vero anche che non necessariamente la conoscenza della
> musica classica fa capire fino in fondo il "pop" nel senso esteso del
> termine: spesso infatti i musicisti classici non hanno la preparazione
> per improvvisare o altro. Tieni conto che, in effetti, le radici
> musicali del blues sono altre, non europee in senso stretto...
Quoto e sottoscrivo con rutto finale.
> > Poi... in Italia... una delle patrie dell'arte... le scuole ARTISTICHE
> > sono le piů trascurate... e su questo NON ci piove.
> >
>
> quoto...
Quoto con avvitamento.
--
...e' un po' come tirare il sasso e nascondere il cavalcavia.
(Niccolň Carli)
> io no, e te lo motivo punto per punto, se ti va...
In un gruppo di "discussione" direi che è il massimo! :)
> no. Non è questo, è che spesso i musicisti diplomati in conservatorio
> ammettono di non affrontare altri generi perchè non ne sono in grado
Vera motivazione... o (pietosa) scusante di uno "snobismo" elitario? ;)
Il "pop" nella sua quasi totalità utilizza canoni pianistici di tipo
classico... *dove* non sarebbero in grado?
Talvolta... dopo 10 anni di studi... la voglia di "applicarsi" a nuovi
generi può mancare.
Talvolta... dopo 10 anni di sacrifici della famiglia... farsi sentire
dai "parents" a suonare Baglioni od il Jazz... può spaventare ;)
*NON sono in grado* è un'ottima risposta diplomatica... ma chiunque
abbia studiato lo strumento... sa che è una "pietosa bugia".
> guarda, tiro l'acqua al mio mulino, ma le scuole private riescono a
> offrire una preparazione proporzionale a quella degli insegnanti. Ci
> sono ottime situazioni in molte grandi città che offrono una
> preparazione sia classica che moderna. E chi vuole diventare Emerson o
> Corea in pochi mesi non ci diventa comunque e spesso c'è una
> autoselezione...
Guarda che io non sto difendendo una presunta "supremazia" dello studio
"canonico" rispetto alle scuole private.
Insegnanti buoni e mediocri esistono in entrambe le strutture... ma, per
definizione, esse offrono opportunità differenti (il titolo del
thread... se ben ricordo... nasce dalla domanda di un GENITORE).
> si, è vero, ma è vero anche che non necessariamente la conoscenza della
> musica classica fa capire fino in fondo il "pop" nel senso esteso del
> termine: spesso infatti i musicisti classici non hanno la preparazione
> per improvvisare o altro. Tieni conto che, in effetti, le radici
> musicali del blues sono altre, non europee in senso stretto...
Tu dici? Allora mi lusinghi...
Considerando che il pianoforte/tastiere non è nemmeno il mio strumento
"primario"... direi che non è male ;)
> perchè probabilmente hai tu una ottima preparazione... ma non è il caso
> di tutti...
Ma è proprio colpa dell'istituto scolastico?
Di "capre" col benedetto "pezzo di carta" ne escono da qualsiasi scuola.
Di "negati" che sono arrivati al diploma di Conservatorio studiando come
dei matti... rimanendo però dei "negati" ne conosco tanti.
I parametri di valutazione/giudizio sono estremamente soggettivi... così
come sono soggettive le aspirazioni del singolo.
C'è chi vuole tutto e subito... perchè è convinto che fare soldi con la
musica è sempre meglio che lavorare ;)
C'è chi si trova quasi costretto (i genitori spesso fanno molto in
questo senso!)... e o subisce o, raramente, si innamora.
C'è chi da *newbie* si sente già in grado di giudicare insegnanti e
sistema didattico.
C'è chi (data la giovane età alla quale si fanno queste scelte) si fa
abbagliare da miraggi di fame, gloria e denaro... facili!
Eccetera... eccetera... eccetera...
Ogni personale "aspettativa" porta a crearsi attese ed a giudicare (nel
bene e nel male) coloro che dovrebbero traghettarlo a soddisfare
l'aspettativa stessa... io soffro di vertigini e considererei un
INCAPACE qualsiasi istruttore di paracadutismo... perchè non riuscirebbe
a farmi indossare il paracadute 8)
Ciao
A=MM
beh, l'obiezione a questa cosa è quella che mi ha mosso un pianista di
conservatorio: "guarda, il problema è che se non ho lo spartito davanti
mi cago in mano, ed è un problema di linguaggi differenti!"
>
>> guarda, tiro l'acqua al mio mulino, ma le scuole private riescono a
>> offrire una preparazione proporzionale a quella degli insegnanti. Ci
>> sono ottime situazioni in molte grandi città che offrono una
>> preparazione sia classica che moderna. E chi vuole diventare Emerson o
>> Corea in pochi mesi non ci diventa comunque e spesso c'è una
>> autoselezione...
>
> Guarda che io non sto difendendo una presunta "supremazia" dello studio
> "canonico" rispetto alle scuole private.
> Insegnanti buoni e mediocri esistono in entrambe le strutture... ma, per
> definizione, esse offrono opportunità differenti (il titolo del
> thread... se ben ricordo... nasce dalla domanda di un GENITORE).
>
Beh, però attenzione, conosco più scuole private buone che ottimi
conservatori...
>> si, è vero, ma è vero anche che non necessariamente la conoscenza
>> della musica classica fa capire fino in fondo il "pop" nel senso
>> esteso del termine: spesso infatti i musicisti classici non hanno la
>> preparazione per improvvisare o altro. Tieni conto che, in effetti, le
>> radici musicali del blues sono altre, non europee in senso stretto...
>
> Tu dici? Allora mi lusinghi...
> Considerando che il pianoforte/tastiere non è nemmeno il mio strumento
> "primario"... direi che non è male ;)
>
>> perchè probabilmente hai tu una ottima preparazione... ma non è il
>> caso di tutti...
>
> Ma è proprio colpa dell'istituto scolastico?
> Di "capre" col benedetto "pezzo di carta" ne escono da qualsiasi scuola.
> Di "negati" che sono arrivati al diploma di Conservatorio studiando come
> dei matti... rimanendo però dei "negati" ne conosco tanti.
>
no. L'istituto in senso stretto no. E' colpa del fatto che c'è, ancora
oggi, una sorta di razzismo verso la musica classica, il pop, il Jazz...
come se fossero necessariamente generi inferiori perchè "più
semplici"... Addirittura c'è una classificazione in generi rigida anche
nella musica leggera, al punto che so dell'esistenza di varie tipologie
di musica da discoteca (techno, hardcore, softcore, trance, gabber...) e
questa divisione, classica o no, diventa rigida...
> I parametri di valutazione/giudizio sono estremamente soggettivi... così
> come sono soggettive le aspirazioni del singolo.
> C'è chi vuole tutto e subito... perchè è convinto che fare soldi con la
> musica è sempre meglio che lavorare ;)
> C'è chi si trova quasi costretto (i genitori spesso fanno molto in
> questo senso!)... e o subisce o, raramente, si innamora.
> C'è chi da *newbie* si sente già in grado di giudicare insegnanti e
> sistema didattico.
> C'è chi (data la giovane età alla quale si fanno queste scelte) si fa
> abbagliare da miraggi di fame, gloria e denaro... facili!
> Eccetera... eccetera... eccetera...
> Ogni personale "aspettativa" porta a crearsi attese ed a giudicare (nel
> bene e nel male) coloro che dovrebbero traghettarlo a soddisfare
> l'aspettativa stessa... io soffro di vertigini e considererei un
> INCAPACE qualsiasi istruttore di paracadutismo... perchè non riuscirebbe
> a farmi indossare il paracadute 8)
>
si, questo è vero, e la più grossa e grassa bravura forse sta nei
didatti che dovrebbero "selezionare". Non dico di tarpare le ali, ma
avere l'onestà di dire che non si hanno le capacità per arrivare fino
lì. In più c'è la storiella mediatica dei vari programmini più o meno
reality che fanno vedere che con due canzonette cantate male si diventa
delle star nelle scuole della De Filippi.
Io ho iniziato a studiare piano e tastiere (pop, mai studiata classica,
anche se non mi manca se non in senso tecnico) solo perchè vidi Antonio
e Marcello coi tastieroni da "quelli della notte"...
> Ciao
> A=MM
controciao
mamo
> guarda domani mi informo...ho un vago ricordi di sudamerica...ma potrei
> sballare totalmente.
Ti risulta esistano "Conservatori" canonici là?
> si, forse hai ragione...cmq volete i fatti? vi invito nel meraviglioso
> mondo del conservatorio di napoli...
Un portinaio ed una segretaria... possono essere assunti a "simboli" di
un'istituzione?
> e non fai altro che confermare quello che dicevo.
Direi di no... visto dove sono stati trascorsi i dieci anni :)
> non voglio assolutamente questo...anzi...solo che mi viene un leggero
> prodito quando sento parlare di arte, artisti e cose varie. io guardo
> tutto dall'aspetto lavorativo, perchè so che se voglio "campare"
> (qualcosa la sto già vedendo) con la musica non posso affidarmi
> all'"arte".
Perdona... ma (forse) sei tu a fare un po' di confusione.
L'esercizio di un'arte... prevede una predisposizione ed un talento.
L'aspetto "lavorativo" è invece più riferibile all'esercizio di un mestiere.
Se tu cerchi qualcuno che ti insegni... rapidamente... a saper suonare
uno strumento per poter guadagnare dei soldi... è una cosa.
Se tu cerchi una scuola che ti dia strumenti e motivazioni ad affinare
(SE esistono!) le tue predisposizioni artistiche è un'altra.
> di cui circa l'80% privatisti...
Cambia qualcosa? Direi di no.
> piccola parentesi...hanno messo i corsi triennali e biennali stile
> univerità e si fanno pagare quasi il doppio-triplo delle università
> normali...e si sono accorti che ciò è buono...ma chissa perchè non hanno
> ancora levato gli esami per i privatisti in tutti i conservatori...sarà
> che l'80% porta la media di 50-100 euro a esame? avete mai visto l'orda
> che c'è agli esami di solfeggio? :)
Li hanno messi perchè è previsto dalla riforma "Moratti"... informati.
> ho valutato bene la cosa. parlo da studente privatista di pianoforte,
> studente interno a composizione, musicista/turnista, insegnante di
> scuola privata...
Perdona... ma sei studente e, allo stesso tempo, insegnante? :)
Prova a riflettere su questo punto!
Ciao
A=MM
> beh, l'obiezione a questa cosa è quella che mi ha mosso un pianista di
> conservatorio: "guarda, il problema è che se non ho lo spartito davanti
> mi cago in mano, ed è un problema di linguaggi differenti!"
E tu lo hai elevato ad ESEMPIO?
Forse se scrivevi "conosco un diplomato IDIOTA" eri più aderente al vero.
> Beh, però attenzione, conosco più scuole private buone che ottimi
> conservatori...
Io non frequento più entrambe da decenni.
Eppure so ancora riconoscere un pianista/tastierista da un
metalmeccanico della tastiera.
E non è una questione di "scuola": un idiota non diventa GENIO
frequentando un buon istituto.
> no. L'istituto in senso stretto no. E' colpa del fatto che c'è, ancora
> oggi, una sorta di razzismo verso la musica classica, il pop, il Jazz...
> come se fossero necessariamente generi inferiori perchè "più
> semplici"... Addirittura c'è una classificazione in generi rigida anche
> nella musica leggera, al punto che so dell'esistenza di varie tipologie
> di musica da discoteca (techno, hardcore, softcore, trance, gabber...) e
> questa divisione, classica o no, diventa rigida...
Che esista un programma "storicamente datato" è vero... ma i programmi
sono dettati dal governo e non dall'istituzione scolastica.
Trovo che spesso si assumano atteggiamenti da "tifo calcistico"...
dimenticandosi l'essenza delle cose.
la GRAMMATICA MUSICALE (occidentale) è UNA ed UNA SOLA.
La GRAMMATICA MUSICALE insegnata in un conservatorio è COMPLETA.
Avendola assimilata... NULLA ti è precluso in termini "didattici"...
forse può mancarti l'esercizio o l'applicazione.
> si, questo è vero, e la più grossa e grassa bravura forse sta nei
> didatti che dovrebbero "selezionare". Non dico di tarpare le ali, ma
> avere l'onestà di dire che non si hanno le capacità per arrivare fino
> lì. In più c'è la storiella mediatica dei vari programmini più o meno
> reality che fanno vedere che con due canzonette cantate male si diventa
> delle star nelle scuole della De Filippi.
> Io ho iniziato a studiare piano e tastiere (pop, mai studiata classica,
> anche se non mi manca se non in senso tecnico) solo perchè vidi Antonio
> e Marcello coi tastieroni da "quelli della notte"...
OK! Compreso il problema.
Se esiste qualcuno che è convinto di poter diventare "qualcuno" (con
CAPACITA') seguendo i corsi della DeFilippi...
AUGURI!
A=MM
cosa cambia?
> Un portinaio ed una segretaria... possono essere assunti a "simboli" di
> un'istituzione?
era un simpatico aneddoto...
aggiungo alla segreteria e alla portineria...il direttore...
il primo giorno di lezioni, entro in aula...VUOTA. vado a vedere le
tabelle con gli orari degli insegnanti ed ero nel momento giusto e
nell'aula giusta (questa cosa poi è diventata una routine, non ci faccio
più caso)...cmq spaesato il primo giorno, vado dal direttore a chidere
cosa dovevo fare per seguire (dato che chiaramente la segreteria mi ha
liquidato con un "e che vuoi che ne sappia io?")...con tutta la
gentilizza di questo mondo chiedo AIUTO esponendo il mio problema...il
cordialissimo direttore mi ha risposto "voi napoletani non sapete
leggere! sta tutto scritto su quelle tabelle"...rimasto letteralmente di
merda, faccio finta di non aver sentito la frase leggermente razzista e
dico che ero stato in grado di leggere ma cmq non c'era nessuno per il
corso...ulteriore risposta "non è un problema mio".
ne vuoi altri più diretti sull'istituzione in se?
abbiamo pagato le tasse regolarmente...il corso era partito...ma:
mancavano le nomine degli insegnanti (c'era solo quello di composizione)
mancavano le attrezzature (1 anno...ti rendi conto, 1 anno!? per
averle...1 anno durante il quale hanno preso in nostri soldi e ci hanno
dato un servizio meno che mediocre...)
avevamo chiesto anche le attrezzature per un collega non
vedente...c'hanno messo circa 6 mesi in più delle normali.
ora, voglio dire, queste cose possono succedere ovunque...ma permetti
che dove si paga il doppio (se non il triplo) girano un po'?
per disguidi della (amatissima) segreteria (che tu lo voglia oppure no,
fa parte di quella struttura) ho iniziato a seguire molti corsi già
avviati con il risultato di aver perso tempo e la possibilità di fare
l'esame per molti di questi corsi...ho dovuto fare le corse l'anno dopo.
e così via.
devo continuare?
questo è il terzo anno che sto iscritto, ho visto quindi 2 "annate" di
colleghi iscriversi...potrei tracciare un grafico...l'entusiasmo
iniziale scende sotto zero esattamente verso settembre-ottobre del
secondo anno...è una cosa disarmante.
i corsi che funzionano un po' meglio (ma anche lì ho sentito di cose
abbastanza assurde) sono quelli che hanno deciso di auto-organizzarsi
"fanculizzando" (scusate) la segreteria e tutto il resto appresso...
cmq apparte tutto, mi fa piacere che esista qualcuno che abbia avuto una
buona esperienza...ogni giorno che entro lì dentro penso...ok, pezzo di
carta e poi via.
>> e non fai altro che confermare quello che dicevo.
> Direi di no... visto dove sono stati trascorsi i dieci anni :)
>> di cui circa l'80% privatisti...
> Cambia qualcosa? Direi di no.
le ho messe vicino per farti capire.
> Perdona... ma (forse) sei tu a fare un po' di confusione.
allora...molto chiaramente, mi sta leggermente antipatico vedere che
determinati posti di LAVORO sono occupati da persone che si spacciano
per ARTISTI. arte arte arte...bah...che cos'è per te l'arte? poi se
vuoi, ti do la mia.
> Li hanno messi perchè è previsto dalla riforma "Moratti"... informati.
informandomi cambierebbe cosa? e per la cronaca, a suo tempo mi sono
informato, e lo so bene...anzi ti dirò di più, in realtà è tutta robba
proveniente dal precedente governo ancora...che per chissa quale motivo
è stata portata avanti dal governo successivo...mi frega poco chi l'ha
fatto...era semplicemente per farti capire: gli esami da privatisti ci
stanno ancora con tutto che invece dovrebbero uscire i licei
musicali...PERCHE'!?!?
> Perdona... ma sei studente e, allo stesso tempo, insegnante? :)
> Prova a riflettere su questo punto!
forse dovresti, con tutto il rispetto, rifletterci tu. essere insegnante
implica il non essere più studente? ma neanche il contrario...essere
studente implica l'impossibilità di essere insegnante...sto imparando
tantissime cose con questa esperienza, sono "costretto" a stare sempre
aggiornato, attento a ripetere cose che davo per scontato, preparare la
lezione...l'allievo porta uno spartito e dice "mi suoni questo?" e che
fai? allora allenati con la lettura...è una cosa che fa crescere in modo
quasi esponenziale. ho fatto un'esame e sono stato "abilitato" come
insegnante per determinati corsi. non mi è mai successo, ma se arrivasse
un allievo che non parte da 0 ma da un buon punto è chiaro che non lo
seguirei io. su cosa dovrei riflettere?
per la cronaca...il mio insegnante di pianoforte, diplomato, studia
ancora...
> cosa cambia?
Ciò che cambia fra il CITARE realtà... e l'aggrapparsi ad improbabili
"mi ricordo".
> era un simpatico aneddoto...
Non l'hai presentato in modo particolarmente "simpatico"
> il primo giorno di lezioni, entro in aula...VUOTA.
SIMPATICO aneddoto ;)
> ne vuoi altri più diretti sull'istituzione in se?
Aneddoti? Thanks... Cammariere ed Allevi mi evidenziano che per "alcuni"
la struttura funziona... i docenti, segretarie e bidelli pure... ed
anche il loro CEREBRO produce :)
> allora...molto chiaramente, mi sta leggermente antipatico vedere che
> determinati posti di LAVORO sono occupati da persone che si spacciano
> per ARTISTI. arte arte arte...bah...che cos'è per te l'arte? poi se
> vuoi, ti do la mia.
Si "spacciano"?
Puoi supportare questa affermazione?
> informandomi cambierebbe cosa?
Niente... direi! ;)
> forse dovresti, con tutto il rispetto, rifletterci tu. essere insegnante
> implica il non essere più studente?
IMHO... SI.
Chi è ancora alle prese con lo studio della materia... NON può aver la
pretesa di insegnarla.
Non confondere poi lo STUDIO con l'aggiornamento... qualsiasi
professionista VIVE di aggiornamenti costanti e continui.
> ho fatto un'esame e sono stato "abilitato" come
> insegnante per determinati corsi.
Senza alcuna ironia... ma pensaci bene...
Determinati corsi? QUALI?
Scrivi di essere studente di pianoforte (quindi come puoi insegnare
pianoforte?)
Scrivi di essere studente in composizione (quindi come puoi insegnare
composizione?)
Il tuo esame è riconosciuto a livello "statale"?
Stiamo parlando di argomenti simili?
Ciao
A=MM
beati loro! ma io parlo della mia esperienza e dell'esperienza dei miei
amici e colleghi.
> Si "spacciano"?
> Puoi supportare questa affermazione?
gesů
> Chi č ancora alle prese con lo studio della materia... NON puň aver la
> pretesa di insegnarla.
quindi, secondo te, QUANDO una persona finsice lo studio con una
materia? sopratutto, quando nel pianoforte?
> Senza alcuna ironia... ma pensaci bene...
> Determinati corsi? QUALI?
corsi yamaha...per l'esattezza clavinova e funkey.
> Scrivi di essere studente di pianoforte (quindi come puoi insegnare
> pianoforte?)
insegno quei due corsi in una scuola privata, e mi *permetto* di
insegnare pianoforte classico per chi inizia o per chi (per svariati
motivi che non devo stare qui a dire) ne ha bisogno...o ci vuole il
diploma (che NON č un punto di arrivo per dire stop allo studio della
materia) per insegnare "le cinque dita" e i soliti...?
> Scrivi di essere studente in composizione (quindi come puoi insegnare
> composizione?)
infatti non la insegno.
> Il tuo esame č riconosciuto a livello "statale"?
direi proprio di no, e il motivo č il circuito yamaha appunto...ma
neanche all'UM rilasciano un titolo "statale".
ultima cosa, perfavore...dammi la tua definizione di arte.
sta bene...credo sia il caso di finirla qui :) come in passato...non si
arriva a niente.
aggiungo un'ultima cosa per chiarire il mio punto di vista...e spero
finisca qui. nella scuola privata dove lavoro c'č un insegnante che fa
gli stessi corsi miei, ma senza aver fatto esame e corso di
preparazione...magari li fa anche bene, non lo so e non mi
interessa...il discorso č...se andando a cercare lavoro con le
specifiche che avevo mi avessero detto "no grazie, c'č pinco che lavora
gią" e vedo che pinco non ha fatto esame e corso...che succede?
> a 6 anni potrebbe non avere voglia di studiare senza
> suonare...se vedi che la cosa invece ingrana trova un'insegnante privato
> di solfeggio...
...
> il mio consiglio è sempre questo: falle seguire il percorso classico con
> insegnante mirato per ogni materia...
Mi permetto di consigliare esattamente l'opposto: un unico insegnante, scelto
fra quelli che pensano che il solfeggio parlato vada semplicemente abolito,
cosa che di per se stessa è sintomo di una visione didattica moderna.
--
Luca - e-mail: p.stevens at linuxfan.it
E in effetti mi inserisco anche solo per far presente che magari tutti i
thread fossero così...
>> no. Non è questo, è che spesso i musicisti diplomati in conservatorio
>> ammettono di non affrontare altri generi perchè non ne sono in grado
>
> Vera motivazione... o (pietosa) scusante di uno "snobismo" elitario? ;)
Ho la sensazione di non riuscire a spiegare il perché del fenomeno, che
pure ho rilevato anch'io. Più volte ho incrociato pianisti preparati -
ben più di me, e del resto ci vuole molto molto poco - che privati dello
spartito e messi di fronte ad un semplice giro armonico sono entrati in
crisi. L'elasticità circa l'approccio alla materia in alcuni casi non è
più di tanta, si direbbe.
> Talvolta... dopo 10 anni di sacrifici della famiglia... farsi sentire
> dai "parents" a suonare Baglioni od il Jazz... può spaventare ;)
Capisco. Però non è un buon motivo per squadrare dall'alto in basso chi
suona senza troppo imbarazzo Baglioni, il jazz, e via così: è successo
anche questo, saltuariamente.
> Di "capre" col benedetto "pezzo di carta" ne escono da qualsiasi scuola.
Chiaro, ma essere usciti dal Conservatorio ha conferito una certa
prosopopea ad alcuni musicisti che conosco. Capre, se mi è concesso, nel
senso latamento culturale del termine: cinghiali incapaci - peggio:
disinteressati - di guardare al di là del proprio strumento, del proprio
repertorio, ecc.
Ora: evidentemente ho riportato casi singoli, che potrebbero rispondere
al proverbio "fa più rumore un albero secco che cade che una foresta che
cresce"...
Ciao!
Jacopo
allora ne conosco svariati...
>
>> Beh, però attenzione, conosco più scuole private buone che ottimi
>> conservatori...
>
> Io non frequento più entrambe da decenni.
> Eppure so ancora riconoscere un pianista/tastierista da un
> metalmeccanico della tastiera.
> E non è una questione di "scuola": un idiota non diventa GENIO
> frequentando un buon istituto.
beh, però un genio non diventa tale in un pessimo conservatorio...questo
è lapalissiano...ho solo detto che conosco molte ottime scuole e pochi
ottimi conservatori!
mamo.
oddio...forse non hai capito. vabbè lasciamo stare. evidentemente
funziona e funzionerà sempre così.
ok...mi raccomando, trova un insegnante preparato in pianoforte (non
solo classico...per me...), allo stesso tempo preparato in teoria e
solfeggio (vuoi abolire il solfeggio parlato? sta bene...ma poi se vuoi
fare l'esame da privatista che fai? se alla fine vuoi il pezzo di carta
che fai?...è un circolo vizioso) allo stesso tempo preparato in storia e
armonia...se lo trovi buono, anzi, buonissimo per te!
> beati loro! ma io parlo della mia esperienza e dell'esperienza dei miei
> amici e colleghi.
Ottima specifica... Finora ti sei espresso in modo "generalizzante"
> gesů
Da agnostico non mi offendo per la "g" minuscola... ma stai attento! ;)
Etimologicamente... un falegname, un idraulico, un fabbro... esercitano
un'arte (= artisti).
Nel linguaggio comune... "artista" č usato poi eccezionalmente a
sproposito (ci fu anche "l'artista della fiamma ossidrica"... ed era un
ladro!)
Sui titoli "accademici" (veri o presunti!)... ci sei ancora cosě legato?
> quindi, secondo te, QUANDO una persona finsice lo studio con una
> materia? sopratutto, quando nel pianoforte?
Ha finito lo studio... punto.
Ha le basi... ma non ha alcuna esperienza PRATICA, non ha esperienza di
DIDATTICA (anche "insegnare" č una materia che bisogna imparare!).
> corsi yamaha...per l'esattezza clavinova e funkey.
OK! Tutto chiaro... :(
> insegno quei due corsi in una scuola privata, e mi *permetto* di
> insegnare pianoforte classico per chi inizia o per chi (per svariati
> motivi che non devo stare qui a dire) ne ha bisogno...o ci vuole il
> diploma (che NON č un punto di arrivo per dire stop allo studio della
> materia) per insegnare "le cinque dita" e i soliti...?
Ripeto... TUTTO chiaro!
> ultima cosa, perfavore...dammi la tua definizione di arte.
Ovviamente... NON č mia (ma di molti *assai* piů titolati)... ma č
quella che piů condivido.
Qualsiasi forma di comunicazione diventa opera d'arte quando supera (con
immutato riconoscimento positivo) l'elemento TEMPORALE... ovvero riesce
a comunicare (rimanendo vitale) a piů generazioni che, per naturale
evoluzione, sono differenti.
Ciao
A=MM
> Ma se pinco ha la preparazione per insegnare (cosa che ammetti di non
> sapere), indipendentemente dai titoli?
Sacrosanto... ma questa è la grossa differenza fra "opportunità di
lavoro" fra pubblico e privato.
Ovvero è quanto (preoccupazioni di padre... all'origine del thread)
finora si è discusso.
Ma se il privato (= tu... nello specifico) hai una tua PRECISA chiave di
valutazione per "ingaggiare" dei docenti...
Il pubblico (Conservatori, Orchestre,....) che utilizza i famigerati
"concorsi" (per prove o per titoli) deve usare parametri più "generici"
(il pezzo di carta?)
Visto che faccio il musicante per hobby... ma faccio il consulente
aziendale per mantenere famiglia ed HOBBY... non posso che darti ragione!
Quando devo "costruire" una struttura... per un' azienda PRIVATA...
RARAMENTE guardo i "titoli accademici"... mentre attribuisco un 30% al
curriculum professionale ed un 70% all'interrogatorio (pardon!)... al
colloquio "tecnico".
Visto che, in questi casi, io guadagno SOLO porto in azienda personaggi
VALIDI professionalmente... sono molto attento alla REALE
professionalità (quella pratica=esperienza... non quella accademica o
scolastica!) dei candidati.
Ciao
A=MM
Ma(e)stro Jacopo... è sempre un piacere incrociare la tastiera con te! ;)
> Ho la sensazione di non riuscire a spiegare il perché del fenomeno, che
> pure ho rilevato anch'io. Più volte ho incrociato pianisti preparati -
> ben più di me, e del resto ci vuole molto molto poco - che privati dello
> spartito e messi di fronte ad un semplice giro armonico sono entrati in
> crisi. L'elasticità circa l'approccio alla materia in alcuni casi non è
> più di tanta, si direbbe.
VERO! Ed è il difetto (IMHO) fondamentale di quella "full immertion" che
è il mondo dei "Conservatori" (era già così 40 anni fa!)... è una *tara*
che viene inculcata nell'allievo (che MAI è considerato musicista... ma
semplice "esecutore").
Forse è prassi corretta... gli ZOMBIE tali sono e tali resteranno...
Però... basta moooolto poco per far capire a questi "sfigati" che gli
strumenti per poter fare qualsiasi musica ce l'hanno già nelle dita :)
> Capisco. Però non è un buon motivo per squadrare dall'alto in basso chi
> suona senza troppo imbarazzo Baglioni, il jazz, e via così: è successo
> anche questo, saltuariamente.
Perdona... ma l'ISTITUZIONE perderebbe molto del suo VALORE
(simbolico-istituzionale?) se ti stimolasse a studiare 10 anni per
suonare Baglioni ;)
L'istituzione (Conservatorio) piaccia o meno... è la struttura che ti dà
la cultura (scolastica?) più completa in ambito musicale.
Certamente SBAGLIA quando si pone a baluardo a difesa della VERA musica
contro il decadentismo.
Certamente ha ragione quando ti insegna che poter esercitare l'arte
musicale con una preparazione completa è un privilegio.
I TONTI... si limitano a suonare con lo spartito davanti ed il metronomo
che oscilla ora qui... ora là.
Gli altri... acquistano consapevolezza.
> Chiaro, ma essere usciti dal Conservatorio ha conferito una certa
> prosopopea ad alcuni musicisti che conosco. Capre, se mi è concesso, nel
> senso latamento culturale del termine: cinghiali incapaci - peggio:
> disinteressati - di guardare al di là del proprio strumento, del proprio
> repertorio, ecc.
Credi che la "mitica" BOCCONI sforni solo geni nel campo dell'economia? ;)
Mi fa piacere rivederti "in forma"!
Ciao
A=MM
> allora ne conosco svariati...
Anch'io! :)
E conosco svariati "perfetti tonti" che però fanno euro a 5 zeri...
> beh, però un genio non diventa tale in un pessimo conservatorio...questo
> è lapalissiano...ho solo detto che conosco molte ottime scuole e pochi
> ottimi conservatori!
Conosci MOLTE ottime scuole di musica da "Guido d'Arezzo" in poi?
Chiariamoci?
Il Conservatorio... DEVE coprire la cultura musicale di svariati SECOLI
Tecnica, Storica, Analitica... e quant'altro.
Una "scuola" (privata?) può essere SETTORIALE.
Per capirci... un British Museum può essere incompleto in molti suoi
"departments" ma copre la storia dell'umanità.
Un qualsiasi Museo LOCALE... può essere PIU' esaustivo... specie se si
occupa di pochi anni... in un territorio limitato.
Ciao
A=MM
appunto. ma la vedo difficile stabilire un punto di arrivo che ti
permette di dire ok, non c'č niente oltre...ora imparo ad insegnare.
>> corsi yamaha...per l'esattezza clavinova e funkey.
> OK! Tutto chiaro... :(
faccina triste?
> Qualsiasi forma di comunicazione diventa opera d'arte quando supera (con
> immutato riconoscimento positivo) l'elemento TEMPORALE... ovvero riesce
> a comunicare (rimanendo vitale) a piů generazioni che, per naturale
> evoluzione, sono differenti.
carina, ma non mi piace. ti do la mia...per me arte č qualcosa che
soddisfa uno o piů sensi. cosa chiaramente molto soggettiva. perciň
quando sento parlare di arte, artisti ci rimango...sopratutto se queste
parole servono a mascherare una non-cultura o non-preparazione.
> ok...mi raccomando, trova un insegnante preparato in pianoforte (non
> solo classico...per me...), allo stesso tempo preparato in teoria e
> solfeggio (vuoi abolire il solfeggio parlato? sta bene...ma poi se vuoi
> fare l'esame da privatista che fai? se alla fine vuoi il pezzo di carta
> che fai?...
A che serve un pezzo di carta con su scritto "licenza di teoria e solfeggio",
se non si vuol fare il percorso in conservatorio dall'inizio? Anche per
l'iscrizione ai trienni superiori non è richiesto.
ma questo è un altro discorso!! di cosa stiamo parlando?
> Anche per
> l'iscrizione ai trienni superiori non è richiesto.
da quello che so io, ti sbagli. a napoli (non generalizzo così qualcuno
non si offende) adesso è richiesto. chi è sprovvisto deve farlo come
"debito" entro i tre anni del corso. come per armonia per composizione
(anche se qui è un discorso più flessibile...vai a capire perchè...)
ancora peggio, c'era nell'aria l'idea di mettere delle scuole
preparatorie per questi corsi triennali (dando un'ulteriore stipendio ai
maestri che ne prendono già 2, senza considerare quelle persone che,
laureate in questi benedetti corsi, magari vorrebbero lavorare...e
andrebbe benissimo anche questo! bah!)...attualmente solo fumo e ragazzi
non ammessi che non sanno cosa fare...qualche mese fa stavano nel limbo
(anche se è stato abolito:))...cmq per altri motivi non ho più seguito
la vicenda...qualcuno sa qualcosa?
Il piacere è mio, ma "Jacopo" come titolatura è più che sufficiente ;-)
> basta moooolto poco per far capire a questi "sfigati" che gli
> strumenti per poter fare qualsiasi musica ce l'hanno già nelle dita :)
A quattr'occhi magari si. Ma se intorno ronza il docente vecchio stampo
(anche se non approfonditamente ne ho conosciuto qualcuno: fra questi
non mancavano dei "cinghiali stagionati"), o magari il genitore devoto
(al cinghiale stagionato), la cosa si fa dura.
> Perdona... ma l'ISTITUZIONE perderebbe molto del suo VALORE
> (simbolico-istituzionale?) se ti stimolasse a studiare 10 anni per
> suonare Baglioni ;)
Vero, se stessimo parlando di suonare SOLO Baglioni. Si tratterebbe in
realtà di concepire serenamente come al di là della musica "classica"
(uso le "" per indicare la convenzionalità dell'espressione) ci sono
altre forme di musica.
> Certamente SBAGLIA quando si pone a baluardo a difesa della VERA musica
> contro il decadentismo.
Appunto.
> Certamente ha ragione quando ti insegna che poter esercitare l'arte
> musicale con una preparazione completa è un privilegio.
Esatto anche qui. Del resto quanta musica pop(olare), non "classica", ha
avuto alfieri che non avrebbero potuto eseguirla, senza basi
"classiche"? Penso a certo progressive, tanto per spararla subito grossa.
> Credi che la "mitica" BOCCONI sforni solo geni nel campo dell'economia? ;)
No, quando parleremo della Bocconi... parleremo anche delle capre
allevate al suo interno ;-)
> Mi fa piacere rivederti "in forma"!
Si, anche se... ho un senso di vuoto dentro... :-) :-) :-)
Ciao!
Jacopo
"Jacopo Mordenti" <x...@yx.zz> ha scritto nel messaggio
news:46484a72$0$4789$4faf...@reader4.news.tin.it...
> Si, anche se... ho un senso di vuoto dentro... :-) :-) :-)
Lascia perdere....
Se vogliamo "riderci su" lo posso "riempire" io offrendo qualche ernia
discale.....
Puah....
--
saluti
peu
Sito aggiornato:
http://xoomer.alice.it/musiclandstudio/
Ora mi trovi anche qui:
http://www.myspace.com/175180018
> Se vogliamo "riderci su" lo posso "riempire" io offrendo qualche ernia
> discale.....
A 33 o a 45 giri? :P
Ciaooooo
A=MM
"A=MM" <x-mid...@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:46486355$0$36440$4faf...@reader5.news.tin.it...
> A 33 o a 45 giri? :P
Basandosi sulle dimensioni, una a 33 e una a 45......
> Basandosi sulle dimensioni, una a 33 e una a 45......
Dai buttatene su anche una a 78 giri... cosě diventi "il suonadischi
umano" :P
Potrei anche suggerirti qualcosa relativamente alla tecnologia "laser"
(ortopedia? NO... pensavo ai CD)... ma temo che mi insulteresti
violentemente!
Ssssssss... esco silenziosamente per evitare "mazzate" ;)
A=MM
> Il piacere è mio, ma "Jacopo" come titolatura è più che sufficiente ;-)
Di secondo nome fai Modesto (come il grande Mussorgsky)?
> A quattr'occhi magari si. Ma se intorno ronza il docente vecchio stampo
> (anche se non approfonditamente ne ho conosciuto qualcuno: fra questi
> non mancavano dei "cinghiali stagionati"), o magari il genitore devoto
> (al cinghiale stagionato), la cosa si fa dura.
Esatto... ma qui torniamo al "condizionamento ambientale" più che
"all'impotenza/ignoranza esecutiva"
> Vero, se stessimo parlando di suonare SOLO Baglioni. Si tratterebbe in
> realtà di concepire serenamente come al di là della musica "classica"
> (uso le "" per indicare la convenzionalità dell'espressione) ci sono
> altre forme di musica.
Da quanti anni il Ministero (in)competente non mette le mani su
*qualsiasi* programma di studi?
Basta prendere in mano un libro di STORIA (che studiano tutti!)... od un
programma di LETTERATURA ITALIANA.
> Si, anche se... ho un senso di vuoto dentro... :-) :-) :-)
Potrei consigliarti una qualche decina di "sfiziosi" panini... ma temo
che (come per i consigli che ho dato a Musicland) questo mi porterebbe a
ricevere una (giusta!) salva di insulti.
Ciao
A=MM
PS: Se può consolarti... io è dal giorno di Pasquetta che (per sinusite
e magagne connesse) sono quasi SORDO.
Pur comprendendo le vostre (più gravi) problematiche di salute... come
musicante mi sento assai più penalizzato! ;)
> appunto. ma la vedo difficile stabilire un punto di arrivo che ti
> permette di dire ok, non c'č niente oltre...ora imparo ad insegnare.
Oltre... c'č sempre qualcosa ;)
Dal mio punto di vista... l'insegnante (buono?) č quello che alla
conoscenza tecnica assomma la propria "esperienza".
Ovvero... il neo-diplomato č un buon "manuale vivente" ma č privo di un
bagaglio di esperienze (IMHO) necessario.
In molti campi professionali questo č "vincolante".
> faccina triste?
Ahimč SI.
Ho avuto esperienze dirette con il "network" (nipoti)... per niente
positive.
> carina, ma non mi piace. ti do la mia...per me arte č qualcosa che
> soddisfa uno o piů sensi. cosa chiaramente molto soggettiva. perciň
> quando sento parlare di arte, artisti ci rimango...sopratutto se queste
> parole servono a mascherare una non-cultura o non-preparazione.
Non avevo nessuna pretesa che ti piacesse... cosě come la tua č
ampiamente discutibile (tipico delle definizioni/etichette).
Nessuna arte č totalmente soggettiva (tu stesso la leghi a
cultura/preparazione... che sono elementi abbastanza oggettivi)...
Peraltro... trovo assolutamente sbagliato collegare l'espressione
artistica (che č comunicazione!) con la cultura e/o la preparazione.
Jimi Hendrix (sempre lui!) non aveva cultura nč preparazione musicale
didattica... ma ha rivoluzionato buona parte della musica "pop"ular...
Ligabue (Antonio... non Luciano!) frequentň solo fino alla terza
elementare ed era schizofrenico-depressivo... eppure č artista pieno ed
indiscusso sia per la pittura, che per la scultura, che per il disegno.
La tua definizione, infine, prevede una conoscenza DIRETTA
dell'interlocutore (come fai diversamente a giudicarne la cultura e la
preparazione?)... ma l'arte č proprio una forma di comunicazione che
VEICOLA il pensiero dell'autore verso il fruitore... senza richiederne
un confronto diretto.
Ciao
A=MM
anche io lo guardavo storto prima di entrarci direttamente...
adesso invece mi sto dicendo "perchè non me l'hanno fatto fare anche a
me da piccolo?" all'inizio viene veramente preso tutto come gioco...io
ho iniziato a studiare seriamente qualcosina in prima media...se avessi
fatto questo "doposcuola" stile yamaha già alle elementari credo che
sarebbe stato tutto più semplice.
poi è ovvio...tutto dipende sempre dagli insegnanti...e sopratutto coi
bambini bisogna saperci fare...io fortunatamente ho avuto pochi casi
"poco gestibili"...
> (tu stesso la leghi a
> cultura/preparazione... che sono elementi abbastanza oggettivi)...
negare una cosa non vuol dire necessariametne affermarne il contrario.
ho detto che spesso l'arte viene usata come alibi per mascherare
l'ignoranza...gente che dice "no ma io non studio perchè sono artista"
ne ho vista tanta, e infatti i risultati erano quello che erano...come
gente che invece dice "io non so niente, ma questa è la mia musica" e ci
rimani a bocca aperta...
> frequentò solo fino alla terza
> elementare ed era schizofrenico-depressivo... eppure è artista pieno ed
> indiscusso sia per la pittura, che per la scultura, che per il disegno.
ma non ho mai detto che non sia possibile, anzi. (come sopra)
> La tua definizione, infine, prevede una conoscenza DIRETTA
> dell'interlocutore (come fai diversamente a giudicarne la cultura e la
> preparazione?)...
hai frainteso...quindi deduci in modo errato.
> ma l'arte è proprio una forma di comunicazione che
> VEICOLA il pensiero dell'autore verso il fruitore... senza richiederne
> un confronto diretto.
su questo mi trovo...e dico che è per necessità una cosa soggettiva. per
me può essere stupendo un quadro tutto rosso, per un altro no...per me
sarà arte, per un altro no. chi ha ragione? :)
> Luca ha scritto:
> > A che serve un pezzo di carta con su scritto "licenza di teoria e solfeggio",
> > se non si vuol fare il percorso in conservatorio dall'inizio?
>
> ma questo è un altro discorso!! di cosa stiamo parlando?
Se non ho capito male stiamo parlando di una bimba cui hai consigliato un
percorso di studi privato. In quest'ottica non vedo perché dannarsi a farle
fare degli esami il cui programma è stato redatto nel 1939, firmato da
Mussolini.
> > Anche per
> > l'iscrizione ai trienni superiori non è richiesto.
>
> da quello che so io, ti sbagli. a napoli (non generalizzo così qualcuno
> non si offende) adesso è richiesto. chi è sprovvisto deve farlo come
> "debito" entro i tre anni del corso.
Appunto. Nel caso dalla bimba in questione, se lo sciropperà se e quando
deciderà di iscriversi al conservatorio, e nei modi che le verranno richiesti
allora. Se il percorso precedente sarà stato ben studiato, farà tutto con
molta più facilità e motivazione rispetto ad adesso, e si spera anche che la
situazione in "conserva" sarà progredita, rispetto a ora. E' tutto molto in
movimento e ancora devono uscire i regolamenti didattici, previsti dalla
riforma, che il ministero tarda a pubblicare.
> ancora peggio, c'era nell'aria l'idea di mettere delle scuole
> preparatorie per questi corsi triennali
I corsi di base. Sarebbe anche ora, in modo da poter mandare al macero,
finalmente, i programmi del '39 (o i loro mesti sostituti blandamente
"sperimentali" applicati in alcuni conservatori). E' vero che non basta
cambiare i programmi, bisogna anche cambiare la testa degli insegnanti, ma
molti di questi hanno già cambiato senza aspettare il permesso del ministero.
Non conosco però la situazione attuale a Napoli.
il fare gli esami da privatista è una cosa che consiglio in quanto alla
fine ti ritrovi il pezzo di carta. ma in questo caso, a parlare
dell'esame sei stato tu. hai consigliato un insegnante unico...e io ho
detto ok, un insegnante però "preparato in pianoforte, preparato in
teoria e solfeggio, preparato in storia e armonia"...ma non ho parlato
di esami.
>>>Anche per
>>>l'iscrizione ai trienni superiori non è richiesto.
>>da quello che so io, ti sbagli. a napoli (non generalizzo così qualcuno
>>non si offende) adesso è richiesto. chi è sprovvisto deve farlo come
>>"debito" entro i tre anni del corso.
> Appunto.
appunto cosa? prima hai detto il contrario :)
cmq sia basta...ho dato un suggerimento prevedendo che sarebbe stato
criticato...amen.
così come esistono diverse scuole di pianoforte, così esistono diversi
filoni di pensiero su come studiare la materia...
> I corsi di base. Sarebbe anche ora, in modo da poter mandare al macero,
c'è troppa confusione...licei musicali? corsi preparatori (tu li chiami
di base...)? bha...
> anche io lo guardavo storto prima di entrarci direttamente...
Ma sei entrato dall'altra parte (quella che prende soldi!)
> adesso invece mi sto dicendo "perchè non me l'hanno fatto fare anche a
> me da piccolo?" all'inizio viene veramente preso tutto come gioco...io
> ho iniziato a studiare seriamente qualcosina in prima media...se avessi
> fatto questo "doposcuola" stile yamaha già alle elementari credo che
> sarebbe stato tutto più semplice.
Mai vissuto al 100% la realtà dal punto di vista dei "clienti"?
Ovviamente... essendo un "network" (patrocinato da Yamaha... ma gestito
localmente da imprenditori autonomi)... può avere svariate manifestazioni...
> poi è ovvio...tutto dipende sempre dagli insegnanti...e sopratutto coi
> bambini bisogna saperci fare...io fortunatamente ho avuto pochi casi
> "poco gestibili"...
Tutto? No... qualcosa.
Dipende anche dal rapporto prezzo/servizio
Dipende dalle pressioni psicologiche che vengono fatte sull'allievo (i
miei nipoti avevano un'ottima tastiera... regalo mio... ma *ahimè* era
Roland)
Dipende dalla "competenza" degli insegnanti (scuole concorrenti offrono
docenti con "curriculum vitae" assai più rassicurante)
Ovviamente NON sputo sull'iniziativa Yamaha (in molte zone è "grasso che
cola")... ma ho molte riserve basate sulle MIE esperienze.
> negare una cosa non vuol dire necessariametne affermarne il contrario.
Ma una forma molto simile... SI :)
> ho detto che spesso l'arte viene usata come alibi per mascherare
> l'ignoranza...gente che dice "no ma io non studio perchè sono artista"
> ne ho vista tanta, e infatti i risultati erano quello che erano...come
> gente che invece dice "io non so niente, ma questa è la mia musica" e ci
> rimani a bocca aperta...
In altro thread (I.C.M.) sto discutendo da tempo con chi ha affermato la
seguente "perla":
> Per molti generi
> musicali non serve nemmeno più conoscere gli strumenti o la teoria
> musicale.
E tu... ancora ti stupisci? ;)
> su questo mi trovo...e dico che è per necessità una cosa soggettiva. per
> me può essere stupendo un quadro tutto rosso, per un altro no...per me
> sarà arte, per un altro no. chi ha ragione? :)
Ma la ragione... non esiste e NON è legata ad un soggetto.
Provo ad approfondire?
Imagine (John Lennon) è una delle canzoni più eseguite/cantate/suonate
al mondo.
E' una canzone che MOLTI di coloro che la cantano/suonano/eseguono NON
erano nati quando fu scritta.
E' ARTE? IMHO... SI.
"The dark side of the moon" è stato uno dei 100 titoli più venduti al
mondo per oltre 25 anni... ciò significa che gente che NON era nata
quando il disco uscì... lo ascolta... lo comprende... lo compra...
E' ARTE? IMHO... SI.
Vado nel "piccolo"? Paolo Rossi ha cantato a Sanremo una canzone di Rino
Gaetano (autore morto 26 anni fa)... ma la canzone era di un'attualità
INCREDIBILE.
E' ARTE? IMHO... SI... e sono solo "canzonette"
Non per questo credo di aver ragione... ma la ragione NON esiste...
nell'arte.
Piero Manzoni... provocatoriamente... per stigmatizzare quella che lui
considerava la decadenza dell'arte... propose la "merda d'autore" (vere
sue defecazioni inscatolate come il tonno)... sono diventate (ahimè per
lui!) opere d'arte.
L'arte non è fatta di etichette che qualcuno appiccica a qualcosa... ma
è una comunicazione che RESTA NEL TEMPO o muore come pavero in un campo
di grano.
NESSUNO può definire oggettivamente cosa sia l'arte... ma ciò che
resta... ricercato, voluto, goduto è una comunicazione che supera
qualsiasi barriera = arte.
Ciao
A=MM
PS: Tutti i SECOLI hanno proposto ARTE ed ARTISTI... ed il XXI non
sfuggirà a questa "regola".
La differenza? il numero e la qualità delle opere d'arte NON è
proporzionale al numero di opere proposte.
si ma ho dovuto seguire dei corsi (e tutt'ora mi chiamano per
aggiornamenti) che spiegano una filosofia che, secondo me, è molto
valida per i bambini. cosa che forse il cliente non diretto, non vede.
ripeto, avrei voluto farlo anche io da piccolo.
> Dipende dalla "competenza" degli insegnanti (scuole concorrenti offrono
> docenti con "curriculum vitae" assai più rassicurante)
nella scuola dove lavoro non facciamo, ne ci è stato detto di fare
alcuna pressione. anzi, spesso hai padri che venivano chiedendo "ma ho
una roland, va bene uguale?" dovevo fargli capire che, va bene
yamaha...ma non stressiamoci :)
> In altro thread (I.C.M.) sto discutendo da tempo con chi ha affermato la
> seguente "perla":
> > Per molti generi
> > musicali non serve nemmeno più conoscere gli strumenti o la teoria
> > musicale.
>
> E tu... ancora ti stupisci? ;)
>
ebbè... :)
> Ma la ragione... non esiste e NON è legata ad un soggetto.
appunto
> Non per questo credo di aver ragione... ma la ragione NON esiste...
> nell'arte.
appunto
> Piero Manzoni... provocatoriamente... per stigmatizzare quella che lui
> considerava la decadenza dell'arte... propose la "merda d'autore" (vere
> sue defecazioni inscatolate come il tonno)... sono diventate (ahimè per
> lui!) opere d'arte.
era un esempio che volevo citare.
cmq, sostanzialmente hai detto quello che dico io. è una cosa
soggettiva. no?
> PS: Tutti i SECOLI hanno proposto ARTE ed ARTISTI... ed il XXI non
> sfuggirà a questa "regola".
> La differenza? il numero e la qualità delle opere d'arte NON è
> proporzionale al numero di opere proposte.
questo è ovvio :)
> Luca ha scritto:
> > Se non ho capito male stiamo parlando di una bimba cui hai consigliato un
> > percorso di studi privato. In quest'ottica non vedo perché dannarsi a farle
> > fare degli esami il cui programma è stato redatto nel 1939, firmato da
> > Mussolini.
> >
>
> il fare gli esami da privatista è una cosa che consiglio in quanto alla
> fine ti ritrovi il pezzo di carta.
Ma torno a chiedere: a che serve un pezzo di carta con su scritto "licenza di
teoria e solfeggio", a prescindere dal conservatorio?
> ma in questo caso, a parlare
> dell'esame sei stato tu.
Ma no, io gli esami da privatista proprio non glieli farei fare.
> hai consigliato un insegnante unico...e io ho
> detto ok, un insegnante però "preparato in pianoforte, preparato in
> teoria e solfeggio, preparato in storia e armonia"...ma non ho parlato
> di esami.
Come no? Subito dopo hai detto:
>>"sta bene...ma poi se vuoi
>> fare l'esame da privatista che fai? se alla fine vuoi il pezzo di carta
>> che fai?...
> >>>Anche per
> >>>l'iscrizione ai trienni superiori non è richiesto.
> >>da quello che so io, ti sbagli. a napoli (non generalizzo così qualcuno
> >>non si offende) adesso è richiesto. chi è sprovvisto deve farlo come
> >>"debito" entro i tre anni del corso.
>
> > Appunto.
>
> appunto cosa? prima hai detto il contrario :)
Se ti ammettono senza il pezzo di carta vuol dire appunto che "non è
richiesto", altrimenti non ti ammettono. Quindi gli esami li potrà fare quando
e se si iscrive, da ragazza e non da bambina, e con tutt'altro bagaglio di
abilità e motivazioni.
> cmq sia basta...ho dato un suggerimento prevedendo che sarebbe stato
> criticato...amen.
Mah ... si discute, no?
> così come esistono diverse scuole di pianoforte, così esistono diversi
> filoni di pensiero su come studiare la materia...
>
> > I corsi di base. Sarebbe anche ora, in modo da poter mandare al macero,
>
> c'è troppa confusione...licei musicali? corsi preparatori (tu li chiami
> di base...)? bha...
Che ci sia troppa confusione è sicuro. "Corsi di base" è la dicitura ufficiale
del DPR 8 luglio 2005, n.212:
|d) previsione, per le istituzioni di cui all'art. 1,
| della facolta' di attivare, fino alla data di entrata in
| vigore di specifiche norme di riordino del settore, corsi
| di formazione musicale o coreutica di base, disciplinati in
| modo da consentirne la frequenza agli alunni iscritti alla
| scuola media e alla scuola secondaria superiore;
La sostanza non cambia se preferiscono chiamarli "preparatori".
a che serve un pezzo di carta con su scritto "diploma di scuola media
superiore" che tanta gente si prendere da privatista? che domanda è?
> Ma no, io gli esami da privatista proprio non glieli farei fare.
e allora :)
> Se ti ammettono senza il pezzo di carta vuol dire appunto che "non è
> richiesto", altrimenti non ti ammettono. Quindi gli esami li potrà fare quando
> e se si iscrive, da ragazza e non da bambina, e con tutt'altro bagaglio di
> abilità e motivazioni.
è richiesto nel senso che, se non ce l'hai, lo devi fare per forza entro
quei 3 anni...ma nella lista degli esami, non c'è. più che altro,
secondo me, è successo questo. all'inizio hanno fatto entrare quasi
praticamente chiunque...si sono accorti che molti erano persone non in
grado di sostenere quei corsi perchè la preparazione era prossima allo
zero...hanno messo una selezione più "severa", diciamo giusta (cacchio,
è un corso di laurea)...poi secondo me si sono fatti i conti in
tasca...dato che queste persone dei corsi triennali/biennali pagano
svariate centinaia di euro hanno fatto la pensata di ammetterli con
l'obbligo di colmare questi debiti.
nel mio corso c'è stata molta confusione, io 3 anni fa ho dovuto fare un
esamino a parte per colmare il "debito" di armonia. un mio collega
invece ha dovuto colmare il debito di solfeggio con un esame molto
ridotto/scarno rispetto al programma tradizionale...(e ci potrebbe pure
stare...ma l'assurdo è proprio questo...una persona che studia
composizione, che avrà a che fare con le chiavi antiche, gli levi
proprio la parte del setticlavio? ma è uno scherzo?) cmq, 2 anni fa
inceve un collega senza titoli è entrato senza dover colmare nulla, un
suo collega invece solo armonia (e solfeggio? nulla). quest'anno invece
hanno messo solfeggio "fisso" e, a quanto pare, si deve seguire insieme
agli interni del corso tradizionale...quindi presumo sia il programma
completo.
> Mah ... si discute, no?
è diventata un po' lunga la cosa :)
> Per capirci... un British Museum può essere incompleto in molti suoi
> "departments" ma copre la storia dell'umanità.
> Un qualsiasi Museo LOCALE... può essere PIU' esaustivo... specie se si
> occupa di pochi anni... in un territorio limitato.
> Ciao
> A=MM
Condivido molto poco ciò che scrivi. Nel senso che i conservatori
arrivano a coprire solo la branca della musica "classica" o "colta"...
spesso le scuole di musica coprono comunque un pò tutti i generi. Poi
altrettanto spesso sono gli allievi che scelgono la settorializzazione...
Anche perchè non credo che un musicista per essere bravo debba sapere e
conoscere TUTTO di TUTTI I GENERI di TUTTA LA STORIA DELLA MUSICA...
mamo
no no aspè, famo a capisse!
Nessuno da dell'ignorante a un diplomato in pianoforte! Figurati, gli
taglierei un braccino per trapiantarlo al postodel mio e parte della
conoscienza di teoria e armonia, se fosse possibile. E ha tutta la mia
invidia più sanguigna e feroce!
Il ragionamento che facevo io era un altro: l'istituzione conservatorio
non è il massimo per una bimba perchè comporta studi che sono costosi e
con programmi poco aggiornati. Il risultato è che molta gente esce da lì
con una rigidità mentale che non li fa allontanare dallo spartito...
Poi, è chiaro, uno con un minimo di elasticità mentale non solo ci si
allontana, ma divaga sui tasti un pò come vuole (fa un pò come cazzo gli
pare!!)... però se io avessi un figlio, intanto inizierei da studi in
una scuola di musica, non gli taglierei le palle dicendogli "ora vai al
conservatorio e fai il pianista per tutta la vita, per poi poter
insegnare alle scuole medie" (spesso unica prospettiva di reddito fisso
e non troppo da fame).
Gli farei studiare musica, ma lasciandolo libero di fare il maniscalco,
se gli gira!
Nell'esperienza di diciotto anni di segreteria di una scuola di musica
(ok, di periferia, ok, da 60 allievi, ok, a livello di quartiere, ma
credimi, ho dei signori maestri e un pò di allievi abbastanza
eccellenti...) ho visto tanti, ma tanti, ma tanti genitori che
riponevano speranze su bambini che a 'na certa dicevano "sai che c'è,
m'avete rotto le palle" e smettevano di studiare perchè si sentivano
forzati verso un futuro fatto solo di quello...
E dato che è un peccato, io al papà della bambina direi di farla
studiare prima in modo meno impegnativo, più giocoso, poi se vuole si
applica e recupera. Io che sono pianista ancora oggi trovo "pesante" lo
studio dello strumento (per un bimbo di quell'età), specie a livelli
"alti" come quelli di conservatorio!
Questo non vuol dire che nego ai diplomati in pianoforte che abbiano
conoscienza e tecnica superiori alle mie. Dico che non è il solo modo e
che ne esistono altri (noi nella mia scuola facciamo anche un minimo di
storia della musica) e che per poter suonare di tutto uno deve correre
un pò tutte le strade...e che non è il pezzo di carta che da la capacità
musicale...dunque potrebbe non essere un conservatorio "l'unica
via"...tutto qui!
mamo.
> Condivido molto poco ciň che scrivi. Nel senso che i conservatori
> arrivano a coprire solo la branca della musica "classica" o "colta"...
Le discussioni si fanno proprio fra chi ha idee "diverse"... positivo no? ;)
SOLO? Non direi... leggiti un programma di un qualsiasi Conservatorio.
Rimarrai "stupito" :)
> spesso le scuole di musica coprono comunque un pň tutti i generi. Poi
> altrettanto spesso sono gli allievi che scelgono la settorializzazione...
Con altrettanta "completezza"?
Perdona... ma quando hai imparato teoria musicale ed hai imparato a
"padroneggiare" lo strumento... quali generi musicali ti sono preclusi? ;)
(Io ho imparato a suonare partendo dalla musica "colta/classica"... ma
non ho alcun problema con alcun genere musicale... e senza aver
frequentato cori di specializzazione in alcun genere).
> Anche perchč non credo che un musicista per essere bravo debba sapere e
> conoscere TUTTO di TUTTI I GENERI di TUTTA LA STORIA DELLA MUSICA...
Assolutamente... ma conoscere = cultura musicale... cosa (IMHO)
importante per un musicista.
Ciao
A=MM
Semplice ignoranza = ignorare = non conoscere... senza alcuno spirito
"negativo"
> Il ragionamento che facevo io era un altro: l'istituzione conservatorio
> non è il massimo per una bimba perchè comporta studi che sono costosi e
> con programmi poco aggiornati.
Forse... sei meno aggiornato di me sui Conservatori :)
Costo: come una qualsiasi facoltà universitaria.
Molti Conservatori offrono borse di studio e premi... le private fanno
altrettanto?
> Il risultato è che molta gente esce da lì
> con una rigidità mentale che non li fa allontanare dallo spartito...
Ripeto... è una LORO scelta... spesso condizionata dai genitori... che
sognano un figlio "Pollini" e tremano pensando ad un figlio "Elton John" :)
> però se io avessi un figlio, intanto inizierei da studi in
> una scuola di musica, non gli taglierei le palle dicendogli "ora vai al
> conservatorio e fai il pianista per tutta la vita, per poi poter
> insegnare alle scuole medie" (spesso unica prospettiva di reddito fisso
> e non troppo da fame).
E' una scelta... non è detto che sia la migliore ;)
Prospettive? Una scuola di musica "alternativa" ne offre di più? :)
> Gli farei studiare musica, ma lasciandolo libero di fare il maniscalco,
> se gli gira!
E chi glielo impedisce? Io non ho fatto il musicista :)
> Nell'esperienza di diciotto anni di segreteria di una scuola di musica
[snip]
Nemmeno il Conservatorio è un "ergastolo"... e le percentuali di
abbandono al primo anno sono elevatissime... senza danni nè traumi per
il "pargoletto" :)
> Questo non vuol dire che nego ai diplomati in pianoforte che abbiano
> conoscienza e tecnica superiori alle mie. Dico che non è il solo modo e
> che ne esistono altri (noi nella mia scuola facciamo anche un minimo di
> storia della musica) e che per poter suonare di tutto uno deve correre
> un pò tutte le strade...e che non è il pezzo di carta che da la capacità
> musicale...dunque potrebbe non essere un conservatorio "l'unica
> via"...tutto qui!
Assolutamente d'accordo... sul fatto che NON sia l'UNICA via...
certamente è la più "completa".
Valuta TUTTE le prospettive "professionali" fra le due diverse strade
(conservatorio vs. privata).
Con un diploma privato puoi partecipare a concorsi pubblici (orchestre)?
Con un diploma privato puoi insegnare in una scuola pubblica?
Con un diploma di Conservatorio... cosa ti è precluso? Volendo... puoi
anche fare la rockstar :)
Ciao
A=MM
> Luca ha scritto:
> > Ma torno a chiedere: a che serve un pezzo di carta con su scritto "licenza di
> > teoria e solfeggio", a prescindere dal conservatorio?
>
> a che serve un pezzo di carta con su scritto "diploma di scuola media
> superiore" che tanta gente si prendere da privatista?
Quello serve perché è richiesto ovunque come *prerequisito*. Senza, proprio
non entri, né in università né in conservatorio (forse fai solo il primo anno
del triennio, se sei maturando). Oggi dove si va con la sola media inferiore?
Anche il vecchio diploma di strumento è ora equiparato al diploma del triennio
solo a patto che si sia in possesso anche della maturità, altrimenti non è
valido. La licenza di solfeggio, invece, non mi risulta che serva proprio più
a nulla, in quel senso. Inutile farla da privatista prima, visto che la puoi
prendere dentro se e quando te la chiedono.
> io 3 anni fa ho dovuto fare un
> esamino a parte per colmare il "debito" di armonia. un mio collega
> invece ha dovuto colmare il debito di solfeggio con un esame molto
> ridotto/scarno rispetto al programma tradizionale...(e ci potrebbe pure
> stare...ma l'assurdo è proprio questo...una persona che studia
> composizione, che avrà a che fare con le chiavi antiche, gli levi
> proprio la parte del setticlavio? ma è uno scherzo?)
Può dipendere dal piano di studi. Potrebbe essere che le chiavi antiche le
studia in un altro corso.
> cmq, 2 anni fa
> inceve un collega senza titoli è entrato senza dover colmare nulla,
E' anche possibile che in sede d'esame d'ammissione abbiano giudicato che non
aveva debiti da colmare. E' nelle facoltà della commissione esaminatrice,
dipende dai regolamenti interni, che possono anche cambiare di anno in anno,
nel quadro dell'autonomia.
> un
> suo collega invece solo armonia (e solfeggio? nulla). quest'anno invece
> hanno messo solfeggio "fisso" e, a quanto pare, si deve seguire insieme
> agli interni del corso tradizionale...quindi presumo sia il programma
> completo.
E' vero che al momento è tutto molto incerto. Proprio per questo io starei
fuori il più possibile dai corsi inferiori, finché sono quelli tradizionali,
nella speranza che fra un po' (anni? lustri?) il solfeggio parlato e altre
turpi specialità della didattica italiana siano del tutto estinte dalla faccia
della terra :-)
se, vabbè.
> Senza, proprio
> non entri, né in università né in conservatorio (forse fai solo il primo anno
> del triennio, se sei maturando).
giudicate come volete ma, nel mio corso ci sono 2 persone senza diploma
di scuola media superiore e hanno fatto già 3 anni. un altro collega di
un altro corso idem, però lui effettivamente se lo sta prendendo da
privatista...gli altri no. che vuol dire?
> Oggi dove si va con la sola media inferiore?
e dove vuoi arrivare? quello che si denota dall'avere a che fare con i
personaggi che lavorano al conservatorio (quello di napoli almeno, eh?)
è un livello da quinta elementare. non parlo di cultura, con tutto il
rispetto per chi neanche c'ha la quinta elementare...ma proprio come
mentalià. come dice un mio collega "ci vorrebbe moira orfei come
direttore"...potrei girare la frittata, ma questa discussione mi ha un
po' stancato, quindi evito.
> Può dipendere dal piano di studi. Potrebbe essere che le chiavi antiche le
> studia in un altro corso.
no, non le studiamo, siamo "costretti" ad usarle, il che è decisamente
diverso...per chi le ha studiate prima non c'è problema. per chi invece
se le ritrova di faccia e, peggio, a leggerle anche a prima vista, direi
che è peggio di una martellata sui testicoli.
anche perchè ora invece le fanno fare. l'anno prossimo si inventeranno
qualcos'altro?
> E' anche possibile che in sede d'esame d'ammissione abbiano giudicato che non
> aveva debiti da colmare. E' nelle facoltà della commissione esaminatrice,
> dipende dai regolamenti interni, che possono anche cambiare di anno in anno,
> nel quadro dell'autonomia.
certo, questo già mi aveva fatto capire la serietà generale che dilaga.
hai vissuto un esperienza diretta con questi corsi? altrimenti mi rendo
conto che non si può capire. ho la "fortuna" di vedere quest'istituzione
da interno e da esterno...è veramente un circo.
> > Senza, proprio
> > non entri, né in università né in conservatorio (forse fai solo il primo anno
> > del triennio, se sei maturando).
>
> giudicate come volete ma, nel mio corso ci sono 2 persone senza diploma
> di scuola media superiore e hanno fatto già 3 anni. un altro collega di
> un altro corso idem, però lui effettivamente se lo sta prendendo da
> privatista...gli altri no. che vuol dire?
Parli di un triennio? Vuol dire semplicemente che chi non consegue un diploma
di scuola secondaria superiore non potrà terminare il triennio. Infatti,
sempre dal DM 212:
|1. Per essere ammessi ad un corso di diploma di primo livello
|occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria
|superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero,
|riconosciuto idoneo.
...
| 3. I Conservatori di musica, gli Istituti musicali pareggiati e
|l'Accademia nazionale di danza ammettono altresi' ai corsi di diploma
|accademico di primo livello studenti con spiccate capacita' e
|attitudini, ancorche' privi del diploma di istruzione secondaria
|superiore, comunque necessario per il conseguimento del diploma
|accademico.
> > E' anche possibile che in sede d'esame d'ammissione abbiano giudicato che non
> > aveva debiti da colmare. E' nelle facoltà della commissione esaminatrice,
> > dipende dai regolamenti interni, che possono anche cambiare di anno in anno,
> > nel quadro dell'autonomia.
>
> certo, questo già mi aveva fatto capire la serietà generale che dilaga.
Dipende. L'autonomia, la capacità di esercitare una capacità di giudizio caso
per caso e a prescindere dai regolamenti sclerotizzati della burocrazia
ministeriale, com'è stato per sessant'anni, è una conquista preziosa. Quando
si passa da un regime didattico ad uno completamente diverso, aggiornamenti in
corso d'opera sono auspicabili e necessari. Dipende poi da come questa
autonomia - oltretutto non ancora piena - viene usata.
> hai vissuto un esperienza diretta con questi corsi?
Yep. Ma capisco quel che intendi dire.
> si ma ho dovuto seguire dei corsi (e tutt'ora mi chiamano per
> aggiornamenti) che spiegano una filosofia che, secondo me, è molto
> valida per i bambini. cosa che forse il cliente non diretto, non vede.
> ripeto, avrei voluto farlo anche io da piccolo.
De gustibus! ;)
Attento però... tu operi in un "network" che è composto da imprenditori
indipendenti.
Così come i conservatori (come lamenti tu)... non tutte le realtà sono
identiche :)
> nella scuola dove lavoro non facciamo, ne ci è stato detto di fare
> alcuna pressione.
Ovviamente! 8)
Ma quanto conosci dei termini di contratto fra il tuo datore di lavoro e
l'azienda?
> cmq, sostanzialmente hai detto quello che dico io. è una cosa
> soggettiva. no?
NO... altrimenti chiunque avrebbe diritto di chiamarsi ARTISTA (cosa che
tu contesti pesantemente... mi pare!)
Restiamo in ambito musicale (sarebbe troppo facile parlando di pittura o
scultura)?
Tecnicamente parlando... qualsiasi opera definita "d'arte" ha alle sue
basi argomentazioni oggettive... e sono pochissime le opere in cui ci si
chiede come mai... continuino a suscitare positivi consensi.
L'opera d'arte non è qualcosa che diventa "tale" perchè piace a me o a
te... e forse... ad altri tre.
Potrà fare "soldi"... rendere ricco e famoso l'autore... ma di musica di
questo tipo... ne esiste da secoli.
Ma cosa il tempo ci ha tramandato? Meno dell' 1% della musica prodotta
dall'uomo... ma è rimasta musica che... NEL TEMPO... ha comunicato e
continua a comunicare emozioni/sensazioni.
Queste opere non sono "d'arte" perchè soggettive! ;)
Ciao
A=MM
eh, infatti, ho letto da qualche parte che li fece il duce...o no?
> Costo: come una qualsiasi facoltà universitaria.
che non è economica...
> Molti Conservatori offrono borse di studio e premi... le private fanno
> altrettanto?
>
i costi sono però inferiori...
>> Il risultato è che molta gente esce da lì con una rigidità mentale che
>> non li fa allontanare dallo spartito...
>
> Ripeto... è una LORO scelta... spesso condizionata dai genitori... che
> sognano un figlio "Pollini" e tremano pensando ad un figlio "Elton John" :)
>
Indubbiamente, però è così!
conto in banca a parte...
>> però se io avessi un figlio, intanto inizierei da studi in una scuola
>> di musica, non gli taglierei le palle dicendogli "ora vai al
>> conservatorio e fai il pianista per tutta la vita, per poi poter
>> insegnare alle scuole medie" (spesso unica prospettiva di reddito
>> fisso e non troppo da fame).
>
> E' una scelta... non è detto che sia la migliore ;)
forse, ma 18 anni di esperienza nel ramo mi hanno fornito questa idea...
> Prospettive? Una scuola di musica "alternativa" ne offre di più? :)
Beh...conosco un diplomato, pardon, laureato all'um che è stato
chitarrista e arrangiatore del califfo...bei soldi!
il mio insegnante è uno dei più noti pianisti romani...e comunque ci
vive più che comodamente...
continuo?
>
>> Gli farei studiare musica, ma lasciandolo libero di fare il
>> maniscalco, se gli gira!
>
> E chi glielo impedisce? Io non ho fatto il musicista :)
>
>
>> Nell'esperienza di diciotto anni di segreteria di una scuola di musica
> [snip]
>
> Nemmeno il Conservatorio è un "ergastolo"... e le percentuali di
> abbandono al primo anno sono elevatissime... senza danni nè traumi per
> il "pargoletto" :)
>
mh...ma è più impegnativo di una buona scuola di musica, almeno
economicamente...
>> Questo non vuol dire che nego ai diplomati in pianoforte che abbiano
>> conoscienza e tecnica superiori alle mie. Dico che non è il solo modo
>> e che ne esistono altri (noi nella mia scuola facciamo anche un minimo
>> di storia della musica) e che per poter suonare di tutto uno deve
>> correre un pò tutte le strade...e che non è il pezzo di carta che da
>> la capacità musicale...dunque potrebbe non essere un conservatorio
>> "l'unica via"...tutto qui!
>
> Assolutamente d'accordo... sul fatto che NON sia l'UNICA via...
> certamente è la più "completa".
> Valuta TUTTE le prospettive "professionali" fra le due diverse strade
> (conservatorio vs. privata).
> Con un diploma privato puoi partecipare a concorsi pubblici (orchestre)?
> Con un diploma privato puoi insegnare in una scuola pubblica?
> Con un diploma di Conservatorio... cosa ti è precluso? Volendo... puoi
> anche fare la rockstar :)
bisogna vedere con che spirito usi quel linguaggio...tutto lì...sono
convinto che non sia nelle "corde" di un diplomato in pianoforte, fare
un glissato a mano aperta su un rhodes distorto da un fender twintube...
Ma spero di sbagliarmi!
> Ciao
> A=MM
>
>
E' quello, che non sono nemmeno sicuro che sia la più "completa"...ma
per carità, spero di sbagliarmi!
mamo...
> eh, infatti, ho letto da qualche parte che li fece il duce...o no?
Ampiamente modificati dai governi sucessivi.
Tutti hanno corsi di informatica musicale
Molti hanno corsi di Jazz (odiato dal duce!)
Tutti sono caduti sotto alla riforma Moratti.
Sei vissuto all'estero nell'ultimo lustro?
> che non è economica...
La cultura NON è economica in Italia.
> i costi sono però inferiori...
Dimostralo.
A Milano le tasse scolastiche sono di 400 Euro annui per il triennio e
di 800 per la specializzazione (Biennio)
Per la vecchia struttura... sono 300 Euro Annui.
Materiali... non calcolabili nè di quà... nè di là.
(PS: Le fatture della struttura scolastica... sono deducibili).
Attendo fiducioso!
> Indubbiamente, però è così!
> conto in banca a parte...
Il conto... per un genitore... conta poco.
> forse, ma 18 anni di esperienza nel ramo mi hanno fornito questa idea...
Ovviamente 18 anni di esperienza IMPARZIALE! ;)
> Beh...conosco un diplomato, pardon, laureato all'um che è stato
> chitarrista e arrangiatore del califfo...bei soldi!
> il mio insegnante è uno dei più noti pianisti romani...e comunque ci
> vive più che comodamente...
> continuo?
Continua... Sono "posizioni" che NON sono negate ad un figlio del
Conservatorio... ma sono legate all'individuo.
Quanti vostri diplomati hanno potuto partecipare a concorsi pubblici per
posti da orchestrale?
Quanti vostri diplomati hanno potuto diventare insegnanti in un
conservatorio?
Quanti vostri diplomati hanno potuto partecipare (e vincere) concorsi a
Mediaset o RAI?
> mh...ma è più impegnativo di una buona scuola di musica, almeno
> economicamente...
FALSO!
> bisogna vedere con che spirito usi quel linguaggio...tutto lì...sono
> convinto che non sia nelle "corde" di un diplomato in pianoforte, fare
> un glissato a mano aperta su un rhodes distorto da un fender twintube...
> Ma spero di sbagliarmi!
Cerchiamo di capirci.
Io ho studiato SCOLASTICAMENTE un solo strumento... e NON lo suono da
decenni.
Da quegli studi... ho imparato a suonarne CORRETTAMENTE (senza bisogno
di alcuna scuola) alcuni altri.
Talvolta mi "pizzico" per verificare se sono UMANO!
Esiste ancora qualche UMANO convinto che suonare un Bosendorfer sia
diverso dal suonare un Rhodes?
Non scherziamo!
Ciao
A=MM
evvabè, lo abbiamo abbondantemente assodato questo :)
> Ovviamente! 8)
> Ma quanto conosci dei termini di contratto fra il tuo datore di lavoro e
> l'azienda?
direi abbastanza. il mio datore di lavoro è anche mio collega al
conservatorio, oltre che amico...ho seguito in un certo modo anche io la
nascita della scuola...l'aula dove insegno l'ho pure pittata io :)
> NO... altrimenti chiunque avrebbe diritto di chiamarsi ARTISTA (cosa che
> tu contesti pesantemente... mi pare!)
ok, allora non ho capito. cioè, spiegami come faccio a capire cosa è
arte e cosa no...cioè, sul serio, non voglio essere ironico...non
capisco, allora, cosa è arte e cosa no.
> Ma cosa il tempo ci ha tramandato? Meno dell' 1% della musica prodotta
> dall'uomo... ma è rimasta musica che... NEL TEMPO... ha comunicato e
> continua a comunicare emozioni/sensazioni.
ma non a tutti. per qualcuno che odia la musica metal, sentire un pezzo
metal suscita sicuramente emozioni/sensazioni, ma non positive :)
cioè...quello che dico...qual'è il parametro/i di valutazione? il
consenso della massa? la soggettività? (hai risposto di no) come
stabilisco qualcosa di oggettivo? basta che sia una forma di
comunicazione? cosa? :) sono decisamente confuso.
appunto, non scherziamo. è un po' come dire, ok ci sono tasti bianchi e
neri...come in un organo, come in un clavicembalo, come in una spinetta,
un fortepiano ecc... ecc... sul pianoforte impari a dosare tutto per
ottenere le dinamiche che vuoi (pp, p, f ecc..) ma vuoi mettere il ff di
un pianoforte con il concetto di overtono di un rhodes? è una cosa
apparte! come il fare glissati su una waterfall di un organo...dai, come
fai? si sente lontano un miglio un pianista che si è messo sopra un
rhodes o un hammond piuttosto che un tastierista che ha "studiato"
rhodes ecc...indubbiamente la tecnica pianistica entra in gioco, ma non
basta...sono meccaniche totalmente diverse, e spesso è richiesta anche
una tecnica totalmente diversa.
poi vabbè, se ne vede di gente in giro che suona gli organi come fossero
pianoforti...
>A=MM ha scritto:
>> galnick ha scritto:
>>
>> Dopo *totale* lurkaggio del thread... mi sbilancio!
>>
>>> Secondo me per? se si hanno le basi CLASSICHE, poi con la giusta dose
>>> di orecchio e di fantasia si riesce a fare di tutto...
>>
>> QUOTO al 100% :)
>>
>
>io no, e te lo motivo punto per punto, se ti va...
La musica classica deve essere vista non solo come opportunita' ma
anche come bagaglio culturale per un musicista.
Davvero per chi fa musica e non conosce quella classica e' a mio
avviso una grossa lacuna dal punto di vista artistico.
E parte della nostra cultura della nostra storia e troppo importante
per non essere studiata e poi e' sempre tanto attuale.
>> Per alcuni pare che esistano differenti modi di fare (ed imparare) due
>> diversi tipi di musica:
>> - la classica
>> - gli altri generi
>
>no. Non ? questo, ? che spesso i musicisti diplomati in conservatorio
>ammettono di non affrontare altri generi perch? non ne sono in grado
Di tutti quelli che conosco che hanno frequentato il conservatorio
molti vivono suonando musica pop e folk tra piazze e ristoranti
perche' dici che non sanno affrontare altri generi !?
A mio avviso bisogna partire da quella e poi dopo aver acquisito un
eccellente preparazione di base dare la possibilita' di scegliere
secondo i propri gusti.
>>
>> Un po' come sostenere che fare l'Accademia di belle arti... non ti serve
>> a niente se vuoi fare arte "contemporanea"... perch? perdi un sacco di
>> anni a studiare, analizzare, sezionare, imparare... l'arte "classica"...
>> quella vecchia di secoli! :)
>
>nessuno dice questo...
>
>>
>> IMHO... spesso si IMPUTANO all'istituzione colpe NON sue:
>> a) molti trovano troppo lungo l'iter di studi (dimenticandosi che NON
>> tutti sono portati all'esercizio della musica... molti vorrebbero
>> diventare dei Keith Emerson o dei Chick Corea in poche settimane/mesi).
>> Ma le scuole PRIVATE (quelle che durano mooolto meno!) che tipo di
>> preparazione riescono ad offrire?
>
>guarda, tiro l'acqua al mio mulino, ma le scuole private riescono a
>offrire una preparazione proporzionale a quella degli insegnanti. Ci
>sono ottime situazioni in molte grandi citt? che offrono una
>preparazione sia classica che moderna. E chi vuole diventare Emerson o
>Corea in pochi mesi non ci diventa comunque e spesso c'? una
>autoselezione...
>
Ritengo da profano la musica classica il massimo per iniziare.
Quanto hai alle spalle tanta arte, tante opere sublimi che davvero ci
invidiano come si fa a ignorarla !?
Credo che non e' per tutti ma deve essere parte di un percorso
artistico per chi si avvicina alla musica.
>
>>
>> b) molti trovano inadatto il programma di studi... ma la MUSICA (come
>> ogni arte) non nasce come i funghi... ma ? frutto di una conseguenza
>> storica e sociale di SECOLI.
>> Studiare il BLUES, il ROCK, la NEW AGE, il PROGRESSIVE... non ti
>> permette di comprendere i periodi precedenti... ma... lo studiare (con
>> mente aperta) la musica del passato... ti consente di comprendere molto
>> pi? facilmente il "contemporaneo" (che del passato ? naturale emanazione
>> e conseguenza).
>>
>
>si, ? vero, ma ? vero anche che non necessariamente la conoscenza della
>musica classica fa capire fino in fondo il "pop" nel senso esteso del
>termine: spesso infatti i musicisti classici non hanno la preparazione
>per improvvisare o altro. Tieni conto che, in effetti, le radici
>musicali del blues sono altre, non europee in senso stretto...
Da semplice amante della musica penso che non far studiare la musica
classica perche' poi non si sapranno fare generi diversi mi sembra una
cosa molto molto strana.
>
>> Poi... in Italia... una delle patrie dell'arte... le scuole ARTISTICHE
>> sono le pi? trascurate... e su questo NON ci piove.
>>
>
>quoto...
Mi sembra che l'arte non va d'accordo con questo mondo sempre piu'
consumista perche' vuole riflessione meditazione vuole la concezione
di una vita fatta di comunita' di rapporti di cose concrete e non di
cose futili. A volte credo che si apprezzi piu' in altri paesi che in
Italia, ho conosciuto una ragazza italiana che vive a New York che
aveva un gruppo che facevano musica di autori Italiani tipo Rossini,
Bellini ecc.. ecc. mi ha colpito quanto studiassero apprezzassero la
nostra musica e quanta deduzione e passione verso autori del nostro
paese che neanche conoscevo.
ciao,
Marco
Ci vuole cultura per capire il senso di quello che si vede che si fa
l'arte e figlia del tempo in cui si vive e' evoluzione di qualcosa a
volte e rivoluzione di qualcosa.
Non sempre il genio viene capito figurasi l'artista comune a volte il
tempo fa giustizia ed aiuta a capire il significato di certe opere.
Non tutto e' definibile con il metro o con la bilancia a giudicare
sono i sensi le emozioni e l'animo umano la sua percezione di quanto
profondo e rivoluzionario vi e' in quel messaggio in quei segni in
quei simboli.
Vi puo' essere il genio incompreso, ma ci sono opere dell'intelletto
che e' difficile avere dubbi sulla loro definizione di opera d'arte,
la mia idea e che non si diventa artisti per caso.
ciao,
Marco
>Il ragionamento che facevo io era un altro: l'istituzione conservatorio
>non ? il massimo per una bimba perch? comporta studi che sono costosi e
>con programmi poco aggiornati. Il risultato ? che molta gente esce da l?
>con una rigidit? mentale che non li fa allontanare dallo spartito...
Ma perche' !? conosco tanti ragazzi diplomati al conservatorio che
fanno le serate e si divertono magari vivono di altro mestiere pero'
si ritrovano a suonare insieme per divertirsi per stare insieme e
anche per un guadagno extra non vedo questa rigidita' !?
>Poi, ? chiaro, uno con un minimo di elasticit? mentale non solo ci si
>allontana, ma divaga sui tasti un p? come vuole (fa un p? come cazzo gli
>pare!!)...
Giustissimo ci vuole elasticita in tutte le cose, se uno si chiude in
quel percorso e perche' ne e' incapace o perche' gli piace cosi gli
piace fare solo quello non credo che la scuola abbia colpe.
Io per mia figlia ho scelto di farla partire cosi per gioco con la
musica classica per una sacco di ragioni che in parte ho gia' detto e'
qualcosa che ho scoperto e mi piace e vedo che anche a lei piace e si
diverte. Viceversa ho un altro figlio e sto provando a fargli suonare
la chitarra ma non mi e' mai sfiorata neanche lontanamente l'idea di
fargli studiare pianoforte, la femminuccia ha un'indole diversa magari
tra un mese si annoia e tutto finisce li ma per adesso la mia
convinzione e che la strada intrapresa sia la migliore.
>per? se io avessi un figlio, intanto inizierei da studi in
>una scuola di musica, non gli taglierei le palle dicendogli "ora vai al
>conservatorio e fai il pianista per tutta la vita, per poi poter
>insegnare alle scuole medie" (spesso unica prospettiva di reddito fisso
>e non troppo da fame).
Personalmente ho orientato lei al pianoforte conoscendo la sua
sensibilita' il suo carattere il suo temperamento.
Ho saggiato attentamente il campo prima di partire e quindi ho cercato
e trovato un'insegnante privata e poi non so ma nella mia mente c'e'
il conservatorio per affinare il suo talento la sua preparazione
musicale ma anche perche' rilascia il diploma che attesta un certo
percorso formativo. E se la scuola e' valida e validissimo anche il
titolo.
Almeno dalle mie parti il conservatorio mantiene una buona
reputazione.
>Gli farei studiare musica, ma lasciandolo libero di fare il maniscalco,
>se gli gira!
Ma cosi e' di fatto non si puo' imporre niente a nessuno ma bisogna
provare creare l'ambiente giusto stimolarli e capire quale puo'
essere la strada migliore per loro..e' molto probabile che poi
seguono un'altra strada ma e' sempre meglio di non farli fare nulla.
Naturalmente i figli crescono e anche in fretta e poi saranno loro a
decidere e credo che la cosa peggiore sia imporli a fare qualcosa
contro la loro volonta' viceversa e' importante pensare a loro darli
opportunita' di conoscere e di scegliere.
>Nell'esperienza di diciotto anni di segreteria di una scuola di musica
>(ok, di periferia, ok, da 60 allievi, ok, a livello di quartiere, ma
>credimi, ho dei signori maestri e un p? di allievi abbastanza
>eccellenti...) ho visto tanti, ma tanti, ma tanti genitori che
>riponevano speranze su bambini che a 'na certa dicevano "sai che c'?,
>m'avete rotto le palle" e smettevano di studiare perch? si sentivano
>forzati verso un futuro fatto solo di quello...
Mi piacerebbe come genitore e lo dico senza voler fare il moralista
orientare e cercare di dare qualcosa ai miei figli ma non e' facile si
va controcorrente.
>E dato che ? un peccato, io al pap? della bambina direi di farla
>studiare prima in modo meno impegnativo, pi? giocoso, poi se vuole si
>applica e recupera.
Ma e' quello che sto facendo l'ho trovata un insegnante privato
un'insegnante bravissima che le da lezioni personalizzate di musica
classica.
E la lascio studiare il necessario senza forzature, ma mi ha sorpreso
perche' immaginavo una strada irta, lunga e difficile invece
guardando il traguardo raggiunto e lo sforzo fatto credo di poter dire
che e' stato puro divertimento di entrambi.
> Io che sono pianista ancora oggi trovo "pesante" lo
>studio dello strumento (per un bimbo di quell'et?), specie a livelli
>"alti" come quelli di conservatorio!
Qui non saprei rispondere se vi e' un' eta' per accedere per cui la
materia puo' risultare pesante credo che tocchi all'insegnante il
compito di non renderla tale.
>Questo non vuol dire che nego ai diplomati in pianoforte che abbiano
>conoscenza e tecnica superiori alle mie. Dico che non ? il solo modo e
>che ne esistono altri (noi nella mia scuola facciamo anche un minimo di
>storia della musica) e che per poter suonare di tutto uno deve correre
>un p? tutte le strade...e che non ? il pezzo di carta che da la capacit?
>musicale...dunque potrebbe non essere un conservatorio "l'unica
>via"...tutto qui!
Io ho scelto il pianoforte ritenendo che fosse la scelta migliore che
le potessi far fare perche' mi piace il pianoforte perche' mi
affascina la musica classica e perche' e la cosa per la quale non ho
mai avuto alcun dubbio.
Non credo che darle tante opportunita' magari su strumenti diversi
magari attraverso un percorso in una scuola privata sia la scelta
migliore per lei.
Questa pero' e' una mia convinzione dettata da motivazione che ho gia'
detto, oggi questa convinzione si fa sempre piu' forte
al punto che le faro' a breve il regalo che lei tanto desidera.
Poi magari rimarra' come arredo ma non ti nascondo che restera'
sempre in me il desiderio che qualcuno di loro impari a suonarlo.
Sono desidei o sogni della vita che a volte possono avverarsi.
Nel mio caso credo di poter dire si sono avverati.
ciao
Marco
>jumpstart ha scritto:
>
>> si ma ho dovuto seguire dei corsi (e tutt'ora mi chiamano per
>> aggiornamenti) che spiegano una filosofia che, secondo me, ? molto
>> valida per i bambini. cosa che forse il cliente non diretto, non vede.
>> ripeto, avrei voluto farlo anche io da piccolo.
>
>De gustibus! ;)
>Attento per?... tu operi in un "network" che ? composto da imprenditori
>indipendenti.
>Cos? come i conservatori (come lamenti tu)... non tutte le realt? sono
>identiche :)
>
>> nella scuola dove lavoro non facciamo, ne ci ? stato detto di fare
>> alcuna pressione.
>
>Ovviamente! 8)
>Ma quanto conosci dei termini di contratto fra il tuo datore di lavoro e
>l'azienda?
>
>> cmq, sostanzialmente hai detto quello che dico io. ? una cosa
>> soggettiva. no?
>
>NO... altrimenti chiunque avrebbe diritto di chiamarsi ARTISTA (cosa che
>tu contesti pesantemente... mi pare!)
>Restiamo in ambito musicale (sarebbe troppo facile parlando di pittura o
>scultura)?
>Tecnicamente parlando... qualsiasi opera definita "d'arte" ha alle sue
>basi argomentazioni oggettive... e sono pochissime le opere in cui ci si
>chiede come mai... continuino a suscitare positivi consensi.
>L'opera d'arte non ? qualcosa che diventa "tale" perch? piace a me o a
>te... e forse... ad altri tre.
>Potr? fare "soldi"... rendere ricco e famoso l'autore... ma di musica di
>questo tipo... ne esiste da secoli.
>Ma cosa il tempo ci ha tramandato? Meno dell' 1% della musica prodotta
>dall'uomo... ma ? rimasta musica che... NEL TEMPO... ha comunicato e
>continua a comunicare emozioni/sensazioni.
E si sono daccordo continua a comunicare emozioni al punto
che un papa' che conosceva un po' di classica sentita per caso a
scuola oggi ad una certa eta' dopo aver sentito tanta musica Rock, Pop
Jazz e mi piace ancora, ha deciso per un suo' figlio di fargli
studiare musica classica e ne sono orgoglioso.
La collezziono la amo e credo che le emozioni che trasmette sono
inspiegabili con le parole ne ho collezzionata tanta che credo che mai
trovero' il tempo pe sentirla tutta ma averla mi rende felice.
Splendide queste discussioni mi hanno
letteralmente coinvolto forse meglio dire piacevolmente travolto
come una piena e ben venga lo studio dell'arte anche se poi si fara'
tuttaltra cosa per vivere ma non e' detto !!! e ditemi voi che siete
artisti quale migliore aspirazione per un'artista che vivere del suo
talento quindi avanti cosi discutiamone.
Il mio convincimento adesso e che di arte se ne fa poca
e si promuove poco e quindi e bene che se ne discuta io aggiungo che
sono andato dal Preside della scuola che frequentano i miei figli a
dire perche' non spendere di piu' per la musica avevo anche l'idea di
raccogliere firme per fare piu' insegnamento musicale ma mi ha detto
che c'erano pochi soldi, la solita banale scusa pur di non muoversi
da quel percorso ministeriale, non so c'e' lassismo pero' intanto
preferiscono spendere i soldi in cose che sinceramente sono
quasi inutili tipo recite che non sono neanche da baraccone neanche ci
vado piu'.
ciao,
Marco
>mamo ha scritto:
>> A=MM ha scritto:
>>> Jacopo Mordenti ha scritto:
>>>
>>>> Il piacere ? mio, ma "Jacopo" come titolatura ? pi? che sufficiente ;-)
>>>
>>> Di secondo nome fai Modesto (come il grande Mussorgsky)?
>>>
>>>> A quattr'occhi magari si. Ma se intorno ronza il docente vecchio
>>>> stampo (anche se non approfonditamente ne ho conosciuto qualcuno: fra
>>>> questi non mancavano dei "cinghiali stagionati"), o magari il
>>>> genitore devoto (al cinghiale stagionato), la cosa si fa dura.
>>>
>>> Esatto... ma qui torniamo al "condizionamento ambientale" pi? che
>>> "all'impotenza/ignoranza esecutiva"
>>>
>>>>
>>
>> no no asp?, famo a capisse!
>
>Semplice ignoranza = ignorare = non conoscere... senza alcuno spirito
>"negativo"
>
>> Il ragionamento che facevo io era un altro: l'istituzione conservatorio
>> non ? il massimo per una bimba perch? comporta studi che sono costosi e
>> con programmi poco aggiornati.
>
>Forse... sei meno aggiornato di me sui Conservatori :)
>Costo: come una qualsiasi facolt? universitaria.
>Molti Conservatori offrono borse di studio e premi... le private fanno
>altrettanto?
>
>> Il risultato ? che molta gente esce da l?
>> con una rigidit? mentale che non li fa allontanare dallo spartito...
>
>Ripeto... ? una LORO scelta... spesso condizionata dai genitori... che
>sognano un figlio "Pollini" e tremano pensando ad un figlio "Elton John" :)
Elton John e un genio musicale ma forse pure ipocritamente preferirei
per mio figlio qualcosa di piu' normale o naturale ..scherzo ma non
troppo !!!
>> per? se io avessi un figlio, intanto inizierei da studi in
>> una scuola di musica, non gli taglierei le palle dicendogli "ora vai al
>> conservatorio e fai il pianista per tutta la vita, per poi poter
>> insegnare alle scuole medie" (spesso unica prospettiva di reddito fisso
>> e non troppo da fame).
>
>E' una scelta... non ? detto che sia la migliore ;)
>Prospettive? Una scuola di musica "alternativa" ne offre di pi?? :)
>
>> Gli farei studiare musica, ma lasciandolo libero di fare il maniscalco,
>> se gli gira!
>
>E chi glielo impedisce? Io non ho fatto il musicista :)
>
>
>> Nell'esperienza di diciotto anni di segreteria di una scuola di musica
>[snip]
>
>Nemmeno il Conservatorio ? un "ergastolo"... e le percentuali di
>abbandono al primo anno sono elevatissime... senza danni n? traumi per
>il "pargoletto" :)
>
>> Questo non vuol dire che nego ai diplomati in pianoforte che abbiano
>> conoscienza e tecnica superiori alle mie. Dico che non ? il solo modo e
>> che ne esistono altri (noi nella mia scuola facciamo anche un minimo di
>> storia della musica) e che per poter suonare di tutto uno deve correre
>> un p? tutte le strade...e che non ? il pezzo di carta che da la capacit?
>> musicale...dunque potrebbe non essere un conservatorio "l'unica
>> via"...tutto qui!
>
>Assolutamente d'accordo... sul fatto che NON sia l'UNICA via...
>certamente ? la pi? "completa".
Sono daccordissimo !!!!!!!!!!!!!!!!!!!
>Valuta TUTTE le prospettive "professionali" fra le due diverse strade
>(conservatorio vs. privata).
>Con un diploma privato puoi partecipare a concorsi pubblici (orchestre)?
>Con un diploma privato puoi insegnare in una scuola pubblica?
>Con un diploma di Conservatorio... cosa ti ? precluso? Volendo... puoi
>anche fare la rockstar :)
E di questo la mia convinzione e' totale.
ciao,
Marco
>A=MM ha scritto:
>> Esiste ancora qualche UMANO convinto che suonare un Bosendorfer sia
>> diverso dal suonare un Rhodes?
>> Non scherziamo!
>
>appunto, non scherziamo. ? un po' come dire, ok ci sono tasti bianchi e
>neri...come in un organo, come in un clavicembalo, come in una spinetta,
>un fortepiano ecc... ecc... sul pianoforte impari a dosare tutto per
>ottenere le dinamiche che vuoi (pp, p, f ecc..) ma vuoi mettere il ff di
>un pianoforte con il concetto di overtono di un rhodes? ? una cosa
>apparte! come il fare glissati su una waterfall di un organo...dai, come
>fai? si sente lontano un miglio un pianista che si ? messo sopra un
>rhodes o un hammond piuttosto che un tastierista che ha "studiato"
>rhodes ecc...indubbiamente la tecnica pianistica entra in gioco, ma non
>basta...sono meccaniche totalmente diverse, e spesso ? richiesta anche
>una tecnica totalmente diversa.
>
>poi vabb?, se ne vede di gente in giro che suona gli organi come fossero
>pianoforti...
Scusate se dico pure io qualcosa a riguardo guardando da fuori.
Faccio qualche esempio nel mitico West c'erano i Cow Boy i Pistoleros
he! he! ci sono i cavalli da corsa quelli da tiro ci vuole pure
attitudine per fare una certa cosa, la stessa musica devi essere
portato.
Se uno fa solo pianoforte e ama solo quello fara' quello e basta se
poi capisce ad un certo punto che Miles Devis e' la sua aspirazione
cambia ad un certo punto deve pure scattare la molla per cambiare non
puo' essere un genitore a farlo.
Il tuo' discorso e molto chiaro direi chiarissimo pero' se uno non ha
dimestichezza con l'elettronica con il computer che li davvero e' un
campo sterminato puo' proseguire nel modo piu' naturale possibile il
piano, la musica classica, l'insegnamento in un conservatorio ?
Sono alternative concrete, una cosa e' certa ci sono tanti livelli
tante opportunita nella musica e di Peter Gabriel c'e' ne sono pochi,
pochissimi e nella vita bisogna pur vivere.
ciao,
Marco
è chiaro! mica ho detto che uno deve farlo perforza. se uno vuole fare
solo pianoforte, ottimo, faccia solo quello :) ma se non si è mai
toccato e ascoltato a lungo un rhodes, la preparazione pianistica, serve
a poco.
> Sono alternative concrete, una cosa e' certa ci sono tanti livelli
> tante opportunita nella musica e di Peter Gabriel c'e' ne sono pochi,
> pochissimi e nella vita bisogna pur vivere.
non capisco. cmq come dici alla fine "bisogna pur vivere" certo, perciò
provo ad andare in tutte le direzioni possibili del pianoforte, e
oltre...essere un tastierista, secondo me, ti da più possibilità
lavorative rispetto ad essere solo un pianista.
>
> Il conto... per un genitore... conta poco.
>
>> forse, ma 18 anni di esperienza nel ramo mi hanno fornito questa idea...
>
> Ovviamente 18 anni di esperienza IMPARZIALE! ;)
>ho una scuola di musica in periferia, facciamo una sessantina di allievi
e m da un reddito cosě elevato che lavoro in un ipermercato per portare
il pane a casa (siamo tra le poche associazioni culturali che fatturano
uno 0 reale...)...
quindi scusa, ma credo di essere imparziale!
Innanzitutto... benvenuto al nuovo interlocutore della discussione ;)
> Splendide queste discussioni mi hanno
> letteralmente coinvolto forse meglio dire piacevolmente travolto
> come una piena e ben venga lo studio dell'arte anche se poi si fara'
> tuttaltra cosa per vivere ma non e' detto !!! e ditemi voi che siete
> artisti quale migliore aspirazione per un'artista che vivere del suo
> talento quindi avanti cosi discutiamone.
Personalmente... rappresento "l'altra" parte della realtà... ovvero uno
di quelli che NON ha mai avuto il desiderio di dipendere economicamente
dalla musica... ed ha affiancato allo studio dell'arte... lo studio di
una professione.
Perchè?
Non certo per mancanza di opportunità: essendo nipote di musicista (mi
vergogno a pensare per meriti personali!) di opportunità in ambito
"colto" ne ho avute... in ambito "pop"ular... ho vissuto la mitica
epopea degli anni '70... dove non mancavano certo opportunità e proposte.
Le ho rifiutate entrambe perchè mi richiedevano dei *compromessi*
musicali ai quali io non ero disponibile... a me piace fare musica e
suonare... ma senza "lacci e lacciuoli" (alla Di Pietro!).
Nessun "pregiudizio" verso l'arte come affermazione "economica": mia
figlia sta per diplomarsi all'Accademia di belle Arti (il DNA c'è... ma
si è spostato dall'orecchio all'occhio)... ed è, da ragazzina,
innamorata del RESTAURO ed il suo corso di studi è stato tutto
incentrato su questa attività... che ho supportato e stimolato... benchè
non sia professione "remunerativa" a breve termine.
> Il mio convincimento adesso e che di arte se ne fa poca
> e si promuove poco e quindi e bene che se ne discuta io aggiungo che
> sono andato dal Preside della scuola che frequentano i miei figli a
> dire perche' non spendere di piu' per la musica avevo anche l'idea di
> raccogliere firme per fare piu' insegnamento musicale ma mi ha detto
> che c'erano pochi soldi, la solita banale scusa pur di non muoversi
> da quel percorso ministeriale, non so c'e' lassismo pero' intanto
> preferiscono spendere i soldi in cose che sinceramente sono
> quasi inutili tipo recite che non sono neanche da baraccone neanche ci
> vado piu'.
Il problema è mooolto complesso.
Le recenti riforme hanno trasformato i "presidi" in "amministratori
delegati" di aziende... che NON sono aziende e non possono essere aziende.
Costoro ricevono pochissimi soldi dall'autorità... ma vengono valutati
anche in base al numero di assunzioni (nuovi iscritti) che riescono a
fare...
Vabbè... la divagazione OT finisce qui.
Di arte (IMHO) se ne fa *sempre* tanta... i "cervelli" non
diminuiscono... cambiano semplicemente le condizioni
ambientali/sociali.... e (sempre IMHO) di promozione se ne fa una
quantità ENORME rispetto al passato.
Ciò che fa sembrare "decadente" il periodo attuale sono altri fattori:
a) Le arti (tutte) sono diventate un megabusiness che arricchisce anche
categorie di parassiti... e *purtroppo* sono questi parassiti che
riescono a muovere molte leve.
b) di promozione se ne fa tanta... ma spesso la si fa BENE fra gli
"addetti ai lavori"... e si ricade nelle grinfie dei parassiti per gli
altri.
c) Le arti (TUTTE) in Italia pare che siano più uno "sfizio" per classi
danarose... piuttosto che un patrimonio in grado di rendere FATTURATI (=
utili) enormi!
NON solo NON sfruttiamo adeguatamente ciò che possediamo... dalle opere
artistiche... agli INDIVIDUI: Ughi, Pollini, Accardo, Abbado,... e
decine di altri... quale Paese ha un tal numero di virtuosi? Verifica...
quanti sono stati supportati dal LORO Paese?
NON siamo neppure in grado di costruire un sistema "culturale" che abbia
un minimo di credibilità. Ho scritto *sistema* perchè di iniziative
individuali ne esistono a migliaia... spesso frustrate da un sistema che
ti fa passar la voglia di organizzare qualsiasi manifestazione culturale
(e nonostante tutto... se ne fanno a migliaia!)
Vabbè... perdona... ma da "uomo azienda" mi sono un po' sfogato leggendo
il tuo post!
Ciao
A=MM
> appunto, non scherziamo. č un po' come dire, ok ci sono tasti bianchi e
> neri...come in un organo, come in un clavicembalo, come in una spinetta,
> un fortepiano ecc... ecc... sul pianoforte impari a dosare tutto per
> ottenere le dinamiche che vuoi (pp, p, f ecc..) ma vuoi mettere il ff di
> un pianoforte con il concetto di overtono di un rhodes? č una cosa
> apparte! come il fare glissati su una waterfall di un organo...dai, come
> fai? si sente lontano un miglio un pianista che si č messo sopra un
> rhodes o un hammond piuttosto che un tastierista che ha "studiato"
> rhodes ecc...indubbiamente la tecnica pianistica entra in gioco, ma non
> basta...sono meccaniche totalmente diverse, e spesso č richiesta anche
> una tecnica totalmente diversa.
Ampiamente d'accordo sulla tecnica.
Quanto credi che ci voglia ad adeguarsi per un musicista "preparato"?
Anni? Io direi di no...
> poi vabbč, se ne vede di gente in giro che suona gli organi come fossero
> pianoforti...
Perdona... ma tu metti nello stesso calderone strumenti che *in comune*
hanno solo la tastiera ;)
Molti strumenti della stessa "famiglia" presentano notevoli differenze a
livello esecutivo... ma che non sono "enormi problemi" per chi ha la
preparazione tecnica allo strumento.
Ciao
A=MM
> ma se non si è mai
> toccato e ascoltato a lungo un rhodes, la preparazione pianistica, serve
> a poco.
????
Prendiamo un chitarrista ed un pianista davanti ad un Rhodes?
Quanto ci mette il primo a gestirlo... quanto ci mette il secondo?
> essere un tastierista, secondo me, ti da più possibilità
> lavorative rispetto ad essere solo un pianista.
Cosa vuol dire... per te... essere un tastierista?
Se ti metto davanti ad un VERO moog... cosa riesci a tirarne fuori?
Hai la conoscenza PIENA e TOTALE delle varie forme di sintesi?
Perdona... ma io trovo la distinzione fra "pianista" e "tastierista"
assolutamente SCIOCCA!.
Ciao
A=MM
> quindi scusa, ma credo di essere imparziale!
Non credevo che ci tenessi cosě tanto! ;)
Sei imparziale... ed anch'io (che neppure lavoro nel mercato!)
Ciao :)
A=MM
> direi abbastanza. il mio datore di lavoro è anche mio collega al
> conservatorio, oltre che amico...ho seguito in un certo modo anche io la
> nascita della scuola...l'aula dove insegno l'ho pure pittata io :)
Ripeto... hai letto attentamente il contratto di "networking"? ;)
> ok, allora non ho capito. cioè, spiegami come faccio a capire cosa è
> arte e cosa no...cioè, sul serio, non voglio essere ironico...non
> capisco, allora, cosa è arte e cosa no.
Ovviamente... di definizioni di "arte" ne esistono molte... io rispondo
seguendo la "corrente di pensiero" che io condivido.
Innanzitutto è importante accettare che sia ARTE... anche ciò che NON si
condivide... e bisogna saper riconoscere i meriti anche se non si
"apprezza" il genere.
Ho spesso citato Jimi Hendrix... ed io NON amo Jimi Hendrix (anche se è
del "mio" periodo)... ma ne riesco a coglierne "l'arte".
Jimi Hendrix è morto da quasi 37 anni... sono alcune generazioni... e,
ciò nonostante, è un'icona della musica mondiale = arte.
Talvolta... l'impronta "artistica" viene lasciata da evidenti
"rivoluzioni" tecniche (prova a pensare a Giotto, Leonardo, Caravaggio,
Picasso... Ligabue... giusto per citarne pochi).
Molto più spesso è data dalla "comunicazione" che l'opera continua a
trasmettere anche a generazioni che non hanno vissuto il periodo in cui
le opere sono state composte.
Prova a prendere *per esempio* i Beatles... oggi i Beatles sono cercati,
comprati, ascoltati da generazioni che NON erano ancora nate quando si
sono sciolti.
Per capirci... io non scrivo di "opera omnia" (i Beatles hanno composto
anche tanta "robaccia"... come Bach, Beethoven e Mahler)... ma scrivo di
un concetto "simbolico".
L'opera "fresca di stampa"... salvo che contenga OGGETTIVI elementi
rivoluzionari prima che possa essere considerata ARTE... IMHO... deve
superare il ludibrio dello spazio/tempo.
Ciao
A=MM
è ovvio...ma metti un pianista "contro" una persona che invece ha sempre
suonato rhodes...ce ne vuole! non basta che ci siano i tasti bianchi e
neri...questo è il concetto che voglio esprimere.
> Cosa vuol dire... per te... essere un tastierista?
vediamo...un pianista effettivamente è anche un tastierista (in quanto
suona tasti...) però do un significato diverso, per me tastierista è chi
suona non solo pianoforte ma anche synth, organi ecc...per quanto mi
riguarda preferisco definirmi tastierista piuttosto che pianista, in
quanto si ok, suono il pianoforte, lo studio e tutto il resto appresso,
ma non sto a mio agio come con un synth o un organo...
> Se ti metto davanti ad un VERO moog... cosa riesci a tirarne fuori?
non capisco dove vuoi arrivare cmq...quando provai per una mezzoretta un
VERO model d ho avuto orgasmi multipli ripetutamente :) la sensazione di
quando ti vibrano i jeans quando vai sui bassi di una saw non filtrata è
INDESCRIVIBILE. cmq per risponderti credo che riesco a tirarne fuori
quello che mi serve. conosco un minimo di sintesi, conosco tanti
sintetizzatori, e oltre ad averlo suonato dal vivo ho passato nottate
sane con la demo del minimoog arturia (ho sviluppato anche un certo
nervosismo e sesto senso per quei BIP del cavolo)...
> Hai la conoscenza PIENA e TOTALE delle varie forme di sintesi?
e tu? PIENA e TOTALE sicuramente no, come credo NESSUNO...me la cavo con
quello che ho e che posso approfondire (se vedi sul mio myspace c'è una
lista di synth che posseggo attualmente...ne ho avuti/usati anche molti
altri) ad esempio non ho mai avuto un synth FM...se mi metti davanti una
DX7 non saprei che farci. mentre da quando ho sbariato con un polivoks
(tutto il pannello scritto in russo!) i synth vintage monofonici, la
media dei va ecc...non mi spaventano più. la gente si lamenta dei vari
sottomenu' dei moderni va...ma avete mai programmato un synth russo?! :)
all'inizio c'è da ridere.
cmq come dicevo prima, credo che nessuno abbia la conoscenza PIENA e
TOTALE delle varie forme di sintesi dal momento che ogni synth è una
storia a se...certo, ci sono delle grosse famiglie (sottrattiva,
additiva, fm, granulare, modelli fisici ecc...) ma ci possono essere
differenze abissali tra due synth sottrattivi...non a caso ci sono
manuali stile elenco del telefono per molte macchine.
> Perdona... ma io trovo la distinzione fra "pianista" e "tastierista"
> assolutamente SCIOCCA!.
come tu hai già detto, non avevo alcune pretesa che tu la ritenessi
"intelligente" o meno...una cosa che odio tantissimo è vedere ottimi
pianisti (che fanno veramente venire i brividi) mettersi per "necessità"
a suonare (i preset) di synth e simili...sono abbastanza ridicoli, un
po' come se io facessi qualcosa solo pianoforte :) non mi sento
pianista, ma molto più tastierista...spero di aver reso la differenza,
per me, dei due termini...discubile come al solito e bla bla bla...sono
definizioni...è importante il contenuto.
come ho detto, indubbiamente la tecnica pianistica entra in gioco...è
come dire che per un chitarrista mettersi su un mandolino è sicuramente
più facile che per uno che non sa manco cos'è una chitarra...è ovvio.
sicuramente non ci vorranno anni, ma non ti puoi improvvisare da un
giorno all'altro.
> Perdona... ma tu metti nello stesso calderone strumenti che *in comune*
> hanno solo la tastiera ;)
*potrei* darti ragione solo sul rhodes...ma per me resta uno strumento
apparte...(come un synth puo' tanto assomigliare tecnicamente ad un
piano quanto essere qualcosa di totalmente diverso)...indubbiamente
studiare piano aiuta...ma non è l'unica cosa...
> Molti strumenti della stessa "famiglia" presentano notevoli differenze a
> livello esecutivo... ma che non sono "enormi problemi" per chi ha la
> preparazione tecnica allo strumento.
daccordissimo. quello che dico è molto più semplice cmq...ripeto,
studiare piano aiuta sicuramente, ma non è l'unico requisto (anzi, per
quanto riguarda molti sintetizzatori, non lo è neanche)...tornando
leggermente in tema, a napoli ho visto organisti fare lezione col
maestro in aula col pianoforte...direi ampiamente discutibile...ma
sicuramente capibile.
> è ovvio...ma metti un pianista "contro" una persona che invece ha sempre
> suonato rhodes...ce ne vuole! non basta che ci siano i tasti bianchi e
> neri...questo è il concetto che voglio esprimere.
Realtà contro fantascienza?
Un Rhodes NON è nulla di fantascientifico... è un pianoforte ELETTRICO.
Cambia la generazione sonora... e poi?
Cosa lo rende cosi "fantascientificamente" diverso da un pianoforte o da
una tastiera?
La tecnica? Questa è soggettiva... esiste un Keith Emerson ed un A=MM...
E poi?
> vediamo...un pianista effettivamente è anche un tastierista (in quanto
> suona tasti...) però do un significato diverso, per me tastierista è chi
> suona non solo pianoforte ma anche synth, organi ecc...per quanto mi
> riguarda preferisco definirmi tastierista piuttosto che pianista, in
> quanto si ok, suono il pianoforte, lo studio e tutto il resto appresso,
> ma non sto a mio agio come con un synth o un organo...
Ovvero? Prova a definire TECNICAMENTE le due "professioni".
> non capisco dove vuoi arrivare cmq...quando provai per una mezzoretta un
> VERO model d ho avuto orgasmi multipli ripetutamente :) la sensazione di
> quando ti vibrano i jeans quando vai sui bassi di una saw non filtrata è
> INDESCRIVIBILE. cmq per risponderti credo che riesco a tirarne fuori
> quello che mi serve. conosco un minimo di sintesi, conosco tanti
> sintetizzatori, e oltre ad averlo suonato dal vivo ho passato nottate
> sane con la demo del minimoog arturia (ho sviluppato anche un certo
> nervosismo e sesto senso per quei BIP del cavolo)...
Torniamo all'uomo... cosa differenzia un pianista da un tastierista?
> e tu? PIENA e TOTALE sicuramente no, come credo NESSUNO...
Sbagliato. NON è materia tanto "oscura"...
Differente è invece trovarne PROFICUA applicazione con il proprio
pensiero musicale.
> come tu hai già detto, non avevo alcune pretesa che tu la ritenessi
> "intelligente" o meno...una cosa che odio tantissimo è vedere ottimi
> pianisti (che fanno veramente venire i brividi) mettersi per "necessità"
> a suonare (i preset) di synth e simili...sono abbastanza ridicoli, un
> po' come se io facessi qualcosa solo pianoforte :) non mi sento
> pianista, ma molto più tastierista...spero di aver reso la differenza,
> per me, dei due termini...discubile come al solito e bla bla bla...sono
> definizioni...è importante il contenuto.
Ma non hai detto NULLA nè sulle definizoni... nè sul CONTENUTO.
Puoi chiarire?
Ciao
A=MM
> come ho detto, indubbiamente la tecnica pianistica entra in gioco...è
> come dire che per un chitarrista mettersi su un mandolino è sicuramente
> più facile che per uno che non sa manco cos'è una chitarra...è ovvio.
> sicuramente non ci vorranno anni, ma non ti puoi improvvisare da un
> giorno all'altro.
Stiamo parlando dello stesso argomento?
Un PIANISTA di conservatorio ha speso un decennio sullo strumento.
Cosa credi che gli manchi?
> *potrei* darti ragione solo sul rhodes...ma per me resta uno strumento
> apparte...(come un synth puo' tanto assomigliare tecnicamente ad un
> piano quanto essere qualcosa di totalmente diverso)...indubbiamente
> studiare piano aiuta...ma non è l'unica cosa...
Ovvero?
> daccordissimo. quello che dico è molto più semplice cmq...ripeto,
> studiare piano aiuta sicuramente, ma non è l'unico requisto (anzi, per
> quanto riguarda molti sintetizzatori, non lo è neanche)
Ovvero?
> ...tornando
> leggermente in tema, a napoli ho visto organisti fare lezione col
> maestro in aula col pianoforte...direi ampiamente discutibile...ma
> sicuramente capibile.
Ovvero?
Scusa... ma siamo sulla stessa lunghezza d'onda? ;)
Molte ore di qualsiasi STRUMENTO... si fanno in aula col maestro al
pianoforte.
Ovviamente... dipende da quale sia l'argomento.... tu a che ti riferisci?
L'organo (che adoro) NON ha uno standard... ma l'esecutore deve
adeguarsi (esecutivamente) a seconda dello strumento che si trova a
"manipolare"... uno strumento con mantice manuale (di che tipo?) ha
risposta diversa da uno strumento con mantice elettrico...
A livello di "tastiera/pedaliera" sono identici... pur essendo
completamente differenti.
Ovvero?
A=MM
cambiano i tasti...i "martelletti"...la risposta al tocco necessita di
una conoscenza dello strumento che non si impara in un giorno. ho un
amico che studia solo su rhodes, e fa quasi invidia...magari non riesce
manco a suonare delle cose per me semplici, ma fa capire come ci sia un
mondo ditetro, del tutto diverso. è come imparare "nuove dinamiche"...
> Ovvero? Prova a definire TECNICAMENTE le due "professioni".
in che senso TECNICAMENTE?
> Torniamo all'uomo... cosa differenzia un pianista da un tastierista?
per me, un pianista suona solo il pianoforte. punto :)
>
>> e tu? PIENA e TOTALE sicuramente no, come credo NESSUNO...
>
>
> Sbagliato. NON è materia tanto "oscura"...
non ho assolutamente detto che sia materia OSCURA. ma conoscere tutti i
tipi di sintesi non ti serve a niente. basta semplicemente vedere come
ai produttori piace dare nomi particolari ai "sistemi di
sintesi"...VAST, LA, OASYS ecc...per usare un paragone...è come studiare
l'arte della fuga...ma quante fughe hai trovato con quello schema che ti
sciroppano a macchinetta?
una d50 è senza dubbio sintesi sottrattiva con possibilità di usare 4
layer (quindi un minimo di additiva) più possibilità di usare campioni
quindi pcm. ha una serie di cose "proprietarie" che non trovi se studi
questi 3 tipi di sintesi diversi. ti devi studiare la d50. quindi, come
hai detto tu, per avere una conoscenza PIENA e TOTALE delle forme di
sintesi dovresti saper usare tutti in sintetizzatori esistenti...per via
dei softsynth ne escono di nuovi ogni giorno...vedi tu. e possiamo fare
un parallelo...certo che conoscere vari tipi di sintesi aiuta...ma ti
puoi ritrovare spiazzato cmq :)
> Differente è invece trovarne PROFICUA applicazione con il proprio
> pensiero musicale.
questo è vero. mettere al proprio servizio la macchina è dura.
> Ma non hai detto NULLA nè sulle definizoni... nè sul CONTENUTO.
> Puoi chiarire?
forse ho chiarito meglio su. pianista = uno che suona solo il piano.
tastierista = uno che può suonare uno o più strumenti a tastiera...come
ho detto prima, ok un pianista è anche un tastierista...ma preferisco
dare un senso al termine tastieristico un po' più generale. con piano,
synth, organo direi che puo' andare.
tante cose che non ha fatto :) apparte le discussioni più o meno
filosofiche sulla preparazione pianistica...che c'entra!? studi anche 20
anni pianoforte, ma devi familiarizzare con un ALTRO strumento. avrà i
tasti come il piano (anche se poi meccanicamente sono decisamente
diversi) ed è stato concepito come "emulazione" del piano, ma non è un
piano :)
> Ovvero?
ovvero ho sonno e non capisco dove vuoi arrivare :)
per me sono strumenti diversi...puoi sfruttare la tecnica in comune...ma
anche solo se si parla di dinamiche il discorso cambia. ripeto,
l'overtono...c'è qualcosa di simile nel pianoforte? no. è un colore che
si deve imparare ad usare. e non lo impari avendo studiato 10 anni
pianoforte così come ci vuole tempo per imparare ad usare i colori del
pianoforte stesso.
sonno...ci vediamo dopodomani mi sa :) ciao.
> tante cose che non ha fatto :) apparte le discussioni più o meno
> filosofiche sulla preparazione pianistica...che c'entra!? studi anche 20
> anni pianoforte, ma devi familiarizzare con un ALTRO strumento. avrà i
> tasti come il piano (anche se poi meccanicamente sono decisamente
> diversi) ed è stato concepito come "emulazione" del piano, ma non è un
> piano :)
Hai perso il filo del discorso? ;)
Scusa... ma hai presente Keith Emerson... Chick Corea... Rick Wakeman...
Tony Banks (ti sei dimenticato del mellotron!)?
Scusa... ma hai mai suonato una chitarra? Cambiando la muta di corde...
talvolta... devi adattarti... e ci metti qualche minuto.
> per me sono strumenti diversi...puoi sfruttare la tecnica in comune...ma
> anche solo se si parla di dinamiche il discorso cambia.
Cambia? ;)
ROTFL
Ciao
A=MM
mamo.
evvabè, non ho alcuna pretesa di cambiare le persone. io la vedo così.
tu in un altro modo. amen :)
ultima piccola cosa...proprio ieri un collega del mio corso, diplomato
in pianoforte, è venuto da me a chiedermi consigli su come suonare
hammond e moog per un pezzo prog..."purtroppo non li so suonare, cosa
posso fare?" e gli ho dato qualche consiglio a volo anche proprio per il
genere...
>jumpstart:
>
>> Luca ha scritto:
>> > A che serve un pezzo di carta con su scritto "licenza di teoria e solfeggio",
>> > se non si vuol fare il percorso in conservatorio dall'inizio?
>>
>> ma questo ? un altro discorso!! di cosa stiamo parlando?
>
>Se non ho capito male stiamo parlando di una bimba cui hai consigliato un
>percorso di studi privato. In quest'ottica non vedo perch? dannarsi a farle
>fare degli esami il cui programma ? stato redatto nel 1939, firmato da
>Mussolini.
Sono daccordo mi chiedo ma come mai non cambia mai niente nel nostro
paese c'e' il malcontento e benche' la gente manda i suoi figli al
conservatorio le cose poi non vanno come dovrebbero
ma di chi e' la colpa !? portando a paragone la scuola dove si vede
che sono decenni che non riescono a fare una riforma altresi' la cosa
e' con il conservatorio presumo di peggio.
Ahime ! proprio ieri un genitore mi a raccontato il suo disagio per
iscrivere suo figlio e sono stato buono nel dire disagio era quasi
sconvolto !?
Non dobbiamo mica fare la rivoluzione per far funzionare le cose,
possibile chee' sempre la stessa canzone !?
bo !!? o siamo noi Italiani gente insofferente impaziente o c'e' da
mettersi le mani nei capelli.
>> > Anche per
>> > l'iscrizione ai trienni superiori non ? richiesto.
>>
>> da quello che so io, ti sbagli. a napoli (non generalizzo cos? qualcuno
>> non si offende) adesso ? richiesto. chi ? sprovvisto deve farlo come
>> "debito" entro i tre anni del corso.
>
>Appunto. Nel caso dalla bimba in questione, se lo sciropper? se e quando
>decider? di iscriversi al conservatorio, e nei modi che le verranno richiesti
>allora. Se il percorso precedente sar? stato ben studiato, far? tutto con
>molta pi? facilit? e motivazione rispetto ad adesso, e si spera anche che la
>situazione in "conserva" sar? progredita, rispetto a ora. E' tutto molto in
>movimento e ancora devono uscire i regolamenti didattici, previsti dalla
>riforma, che il ministero tarda a pubblicare.
Quindi ci sono novita' speriamo bene !
>> ancora peggio, c'era nell'aria l'idea di mettere delle scuole
>> preparatorie per questi corsi triennali
>
>I corsi di base. Sarebbe anche ora, in modo da poter mandare al macero,
>finalmente, i programmi del '39 (o i loro mesti sostituti blandamente
>"sperimentali" applicati in alcuni conservatori). E' vero che non basta
>cambiare i programmi, bisogna anche cambiare la testa degli insegnanti, ma
>molti di questi hanno gi? cambiato senza aspettare il permesso del ministero.
>Non conosco per? la situazione attuale a Napoli.
Non ho capito questi corsi triennali cosa sono !?
ciao,
Marco
>Luca ha scritto:
>> Se non ho capito male stiamo parlando di una bimba cui hai consigliato un
>> percorso di studi privato. In quest'ottica non vedo perch? dannarsi a farle
>> fare degli esami il cui programma ? stato redatto nel 1939, firmato da
>> Mussolini.
>>
>
>il fare gli esami da privatista ? una cosa che consiglio in quanto alla
>fine ti ritrovi il pezzo di carta. ma in questo caso, a parlare
>dell'esame sei stato tu. hai consigliato un insegnante unico...e io ho
>detto ok, un insegnante per? "preparato in pianoforte, preparato in
>teoria e solfeggio, preparato in storia e armonia"...ma non ho parlato
>di esami.
Scusami cosa significa fare gli esami da privatista mi e sfuggito
qualcosa che vorrei capire siccome lei percorrera un po' di anni prima
di potersi iscrivere al conservatorio e vorrei capire meglio come
funziona !?
ciao,
Marco
> Ahime ! proprio ieri un genitore mi a raccontato il suo disagio per
> iscrivere suo figlio e sono stato buono nel dire disagio era quasi
> sconvolto !?
> Non dobbiamo mica fare la rivoluzione per far funzionare le cose,
> possibile chee' sempre la stessa canzone !?
Posso sicuramente capire il malcontento. C'è da dire però che se si decide di
intraprendere l'"avventura" conservatorio non lo si può fare con questo
spirito. Non si può mandare un figlio in conservatorio e poi comunicargli un
carico di scetticismo e sfiducia nei confronti di quelli che saranno i suoi
maestri per molti anni. Penso che date queste premesse l'unica scelta
possibile sia la coerenza: starne fuori senza rimpianti.
> Non ho capito questi corsi triennali cosa sono !?
E' il conservatorio come dovrebbe diventare. Nel quadro della riforma (legge
508/99 e decreti successivi) i corsi tradizionali vanno a estinzione: i vecchi
corsi inferiore e medio vengono eliminati o sostituiti dai "corsi di base",
mentre i vecchi corsi superiori vengono sostituiti dal 3+2 universitario: il
triennio rilascia il diploma accademico di primo livello, equiparato al
vecchio diploma, mentre il biennio successivo rilascia il diploma accademico
di secondo livello, equiparato ad una laurea.
--
Luca - e-mail: p.stevens at linuxfan.it