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Per la gioia di "Gianluca."

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The Sentinel

unread,
Jan 10, 2012, 2:16:50 AM1/10/12
to
E per i pigri che magari non hanno voglia o non possono, per motivi tecnici,
cliccare i link a pagine web, riportero' qui, uno alla volta, i post del
blog di Zampollo che ho in firma.

Chi e' interessato legga, PRIMA di parlare, poi puo' dire quello che vuole
ma in base a cosa ha letto e all'idea che si e' fatto riguardo tutti i dati
oggettivi, passaggi precisi delle sentenze, citazioni delle testimonianze
ecc. che lui riporta, e non a caso o con frasi fatte e cazzate varie senza
sapere un cazzo di cosa fanno notare o meno per "difendersi" quelli che
ritengono di essere stati accusati ingiustamente di un omicidio insieme ai 2
rei confessi presi inizialmente.

Se non uno ha voglia di leggere per informarsi meglio, nessun problema, ma
almeno eviti le minchiate a caso del tutto inutili se uno non sa un cazzo e
prende per buona qualsiasi sentenza perche' cosi' ha stabilito e allora deve
essere per forza andata cosi'...

Questi primi post erano piu' a sfondo "musicale", anche se
ovviamente sempre influenzati e riguardo le vicende che al tempo erano gia'
accadute, ma meglio riportare tutto, senza saltare alcuna parte, perche' in
ognuna ci sono info utili per farsi un'idea del quadro complessivo, dei
personaggi che gravitano intorno alla vicenda ecc.:

*****
[Comunicato stampa dicembre 2004]

Il presente comunicato stampa ha lo scopo di invalidare e smentire
speculazioni nonché voci erronee e inventate, messe in circolazione da un
singolo ex membro dei Nobody, che ha associato il nome della band death
metal milanese alla setta delle "Bestie di Satana", mettendo sullo stesso
piano l'arresto di Mario Maccione (reo confesso e non più membro del gruppo
da oltre un anno, ovvero da molto prima che la setta di cui sopra balzasse
ai disonori delle cronache) e la custodia cautelare di Marco Zampollo,
tuttora chitarrista del gruppo, la cui posizione nell'ambito dell'inchiesta
non è invece ancora stata ufficialmente chiarita.

Ciò è risultato dannoso tanto per la band quanto per la persona di Marco
Zampollo, poiché finora il nome "Nobody" non era stato mai stato associato
in alcun modo ai tragici fatti di cronaca nera correlati alla suddetta
setta. Tra i nomi di gruppi musicali della scena metal italiana che sono
comparsi sulle pagine dei quotidiani negli ultimi mesi, infatti, quello dei
Nobody non è mai figurato.

Se finora non si era mai presentata, da parte dei Nobody, la necessità di
dissociarsi o di smentire l'esistenza di legami con la setta satanica, è
perché sulla band non gravava alcun sospetto al riguardo. Per tale motivo,
tra l'altro, il fondatore del gruppo, Marco Zampollo, aveva espressamente
deciso di mantenere il riserbo sulla questione, al fine di evitare qualsiasi
tipo di speculazione. Cosa che, invece, nelle settimane scorse è stata fatta
contro la sua volontà.

A scanso di ulteriori equivoci, pertanto, è bene chiarire che l'attività
della band dei Nobody è ufficialmente sospesa per espressa decisione di
Marco Zampollo.

I Nobody sono momentaneamente inattivi in attesa di nuovi sviluppi e tengono
a sottolineare che non hanno autorizzato alcuna cover-band.

Grazie,
Nobody Management
nob...@nobody.it


[Comunicato stampa febbraio 2005]

I Nobody rispondono all'ennesimo attacco da parte dell'ex bassista del
gruppo.

Paternalistica e pretestuosa ci appare la puntualizzazione della differenza
tra "custodia cautelare" e "arresto". L'autore di questo nuovo "comunicato"
si riduce a porre l'accento su inutili cavilli legali, quando l'unica cosa
che conta in questa faccenda ormai al limite del farsesco è la mancanza di
etica da parte del suddetto autore. Nel primo comunicato, l'ex bassista dei
Nobody ha riportato la notizia "dell'arresto di entrambi i membri della
band" (quando Maccione, oltretutto, non faceva più parte dei Nobody da
oltre un anno). A parte il fatto che nessuna delle persone interessate ha
chiesto un simile servizio - avendo già il problema di aver perso ogni
diritto alla privacy in quanto persone indagate e private della libertà
personale - il punto principale della questione è che il nome del gruppo
Nobody non sarebbe MAI dovuto essere coinvolto in questa faccenda. Quella di
"prendere le distanze" dalle Bestie di satana è stata un'iniziativa
personale e non autorizzata dell'ex bassista, il quale - lo ribadiamo - era
stato informato a tempo debito dallo stesso Zampollo che non era
assolutamente nell'interesse dei Nobody entrare in questa faccenda e tanto
meno speculare sulla "facile" pubblicità (peraltro di dubbio gusto) che ne
sarebbe mai potuta derivare. Poiché, come si legge nel comunicato in
questione, l'autore è "assolutamente non a conoscenza di quanto non sia già
reperibile" dalle notizie di cronaca, la domanda nasce spontanea: che
bisogno c'era, a monte, di proporsi come "agenzia ansa"? A chi poteva
giovare se non al diretto interessato e al suo proposito di sfruttare la
situazione e il curriculum live dei Nobody, al quale peraltro non ha
partecipato? Anzi, a tale proposito, in merito alla lista di concerti dei
Nobody fatti in passato o previsti per il futuro - inserita nel primo
comunicato dell'ex bassista - specifichiamo che la persona in questione non
ha partecipato ad alcuno dei concerti elencati (fatta eccezione per il
Brutal Assault del 2002) e che, inoltre, non era previsto nessun tour per la
fine del 2004.

Quale credito può pretendere una persona che entra in un gruppo già attivo
da tre anni e pretende poi di prenderne possesso alla prima occasione utile?
Qualche euro versato in Camera di Commercio può servire a comprare un logo,
non la credibilità. Il paragone è ardito, ma ragionando per assurdo è come
se Trey Azagthoth finisse in carcere e Steve Tucker - a insaputa di Pete
Sandoval e dello stesso Azagthoth - si intestasse il logo dei Morbid Angel e
andasse in giro a suonarne le canzoni con altre persone estranee al gruppo.

Torniamo di nuovo a smentire categoricamente il fantomatico allontanamento
dal gruppo del batterista co-fondatore. Questo ripetuto attacco personale
merita a malapena di essere liquidato come un pettegolezzo. È ovvio che
Marco Zampollo è tuttora il chitarrista dei Nobody, ma di quelli originali,
fondati insieme a Maccione e al batterista, il quale al momento è l'unico
membro ufficiale rimasto.

Infine, teniamo a chiarire, per l'ennesima volta, che depositare un logotipo
non significa diventare proprietari del nome che la sua grafica riproduce,
poiché si tratta di una parola comune che nessuno può comprare!

Nobody Management
nob...@nobody.it
*****


E, a seguire, il primo vero e proprio post, ma prima di esso riporto anche
l'introduzione, l'intestazione del blog, utile anch'essa ovviamente:

*****
Sono Marco Zampollo, uno dei ragazzi coinvolti in quell'enorme inganno
mediatico/giudiziario conosciuto come il processo alle Bestie di Satana.

Questo sito era stato originariamente commissionato per i Nobody, la band
fondata da me e Marco Zambruni nel 1999, ma, essendo l'attività della band
temporaneamente sospesa a casa dei 29 anni di carcere che mi sono stati
appioppati nel processo farsa di cui sopra, ho deciso di utilizzare questo
spazio per diffondere la verità; quella che i media si sono tanto adoperati
per occultare e manipolare.

La mia prima intenzione era quella di raccogliere in un libro le omissioni e
le motivazioni false e ridicole delle sentenze a mio carico, ma poi ho
preferito rendere questo materiale accessibile gratuitamente a tutti.

E' stato pubblicato un memoriale in cui dimostro, con precisi riferimenti
agli atti, l'assoluta inconsistenza delle motivazioni usate per condannarmi;
ora intendo allargare il discorso a tutto ciò che è stato detto e scritto in
questi anni, in particolare intendo dimostrare come la seconda indagine sia
stata una montatura colossale, utile solo ad arroventare il clima nel
periodo in cui c'era l'udienza in cassazione. Come molti di voi sapranno
quest'indagine è stata annunciata in pompa magna e poi archiviata di
soppiatto, io vi dimostrerò come tutto fosse già palesemente smentito prima
che l'indagine cominciasse, e vi farò vedere che, l'unica cosa che emerge da
questi nuovi atti, è la totale mancanza di attendibilità dei 'pentiti' già a
livello intrinseco; basti pensare che il 'pentito', su cui si basa tutto il
processo, ha ammesso di aver detto cose false utilizzando particolari che
l'avrebbero reso credibile.

Poiché sono cosciente che la demonizzazione mediatica che abbiamo subito noi
imputati in maniera indiscriminata non mi rende particolarmente credibile,
cercherò di fare sempre precisi riferimenti agli atti processuali, cosa che
non fanno le sentenze che mi condannano, forse perché, se l'avessero fatto,
avrebbero dovuto assolvermi.

Invito chi legge a consultare anche il materiale pubblicato dalla Voce
d'Italia, dal web magazine Il Faro e su Facebook (a nome Paolo Ozzy Leone);
il Direttore della Voce, Silvia Russo (la giornalista che si occupa
dell'inchiesta sul Faro) e Roberto Ottonelli (il ragazzo che gestisce il
gruppo su Facebook) sono tre persone estranee al caso ed alle parti in
causa; se riportano le cose in maniera diversa rispetto a come siete
abituati a sentirle è solo perché, prima di parlare, si sono presi la briga
di leggere tutti gli atti del processo.

Ringrazio chiunque vorrà contribuire a diffondere la verità pubblicizzando
questo sito o divulgando il materiale in esso contenuto; nel dubbio vi
invito a rileggere tutti gli articoli che dicono cose diverse rispetto a
quanto troverete scritto qui, per cercare i riferimenti agli atti
processuali; non li troverete, perché chi mi accusa falsamente ha bisogno di
inventare fatti e riscontri per sostenere la mia colpevolezza, mentre io
sono in grado di sbugiardarlo citando date, pagine, ed eventualmente riga
dei verbali in cui trovare conferma di quanto dico.
*****


*****
Monza, 31/10/2008
Sono Marco Zampollo, chitarrista e cofondatore dei Nobody, nonché uno dei
ragazzi coinvolti nel famigerato processo alle "Bestie di Satana". Dopo anni
di silenzio, dovuti alla stupida fiducia nel fatto che i processi si
celebrassero in aula e non sui media, ho deciso di fare un po' di chiarezza
attorno a questa vicenda.

Questa non è e non vuole essere una sorta di "operazione simpatia", né tanto
meno una giustificazione di delitti che altri hanno commesso; questa è una
semplice divulgazione di fatti che possono aiutare chi legge a vedere oltre
la cortina di fumo che è stata innalzata attorno a questa vicenda.

Mi assumo personalmente e in via esclusiva la responsabilità di quanto dirò,
e cercherò di indicare in quali Atti le mie parole possono trovare conferma;
ogni volta che farò riferimento agli incidenti probatori, mi baserò sulla
versione "compressa", che non è una sintesi degli stessi, è semplicemente
scritta con caratteri più piccoli, quindi occupa meno spazio.

Devo innanzitutto dire che questa terribile setta satanica in realtà non è
mai esistita, se non nella fantasia di Volpe e soci. A sostegno delle mie
parole non vi è soltanto l'assoluzione dal capo di accusa di associazione a
delinquere (in particolare aderendo a setta satanica denominata "Bestie di
Satana", allo scopo di commettere un numero indeterminato di delitti di
omicidio, ecc...), ma vi è soprattutto il fatto che quando a Volpe e soci
viene chiesto di descrivere i rituali che questa setta avrebbe celebrato, lo
fanno in modo contraddittorio, quando non si smentiscono esplicitamente a
vicenda.

Infatti Volpe sostiene (pag. 3, 1,8) che veniva tracciato un pentacolo
orientato secondo dei punti cardinali (che però lui non conosce - 27-28,
i.p.), sulle punte del pentacolo si disponevano i membri storici della
setta, veniva messo del sangue sugli oggetti delle persone da maledire (a
pag. 28 però si contraddice affermando che il sangue andava messo sulle
candele) e si faceva il rituale... non spiega come, però! Guerrieri sembra
sostenere questa tesi, ma in realtà la contraddice, perché parlando di
questi rituali dice che non veniva usato alcun oggetto delle persone da
maledire, non fa il minimo accenno a bussole e punti cardinali e,
oltretutto, non sa neppure chi fosse presente (pag. 203, i.p.), in pratica
smentendo anche la rigida "posizione rituale" di cui parla Volpe. C'è infine
Maccione, uno dei cinque che Volpe colloca sulle punte del pentacolo, che
dice di non aver mai preso parte a tali rituali (5, i.p.). Secondo Maccione,
il gruppo era dedito allo spiritismo, e lui era il medium che andava in
trance (pag. 3), dei demoni parlavano attraverso di lui, questi demoni
rispondono ai nomi di "Noctumonium, Satemonum Delirium, Gelimero,
Mortiferium Feroce e Mortifugo". Guerrieri conferma il fatto che Maccione
andasse in trance, ma non cita i demoni in questione, anzi ne parla sempre
al singolare: "Il demone di Maccione". Arriva però Volpe, il quale nega
categoricamente che Maccione andasse in trance (69) e sostiene che
Mortiferium Feroce e compagnia bella sono amici in carne e ossa di Sapone
(31). Volpe parla anche di ipnotismo; secondo lui era Sapone l'ipnotista del
gruppo (58), secondo Maccione invece ero io, l'ipnotista del gruppo
(57-58)... state tranquilli, non mi sono dimenticato di Guerrieri, c'è anche
lui, e sostiene che non si praticava alcun tipo di ipnosi nel gruppo (121).

Questa marea di cazzate, però, è il minore dei mali; l'appartenenza a una
setta satanica potrebbe essere qualcosa di riprovevole dal punto di vista
morale, ma non sarebbe di per sé reato. Il problema sono gli omicidi e le
condanne date con le giustificazioni assurde che ora riporterò.

Partiamo dal movente: Volpe sostiene di non sapere perché la setta voleva
uccidere Chiara e di non averlo neppure chiesto (5-53), forse perché Chiara
si voleva allontanare dal gruppo. Fabio avrebbe partecipato al primo
tentativo di uccidere Chiara, poi però era sembrato inaffidabile e si è
quindi deciso di uccidere anche lui (8-52-68). Piccola parentesi: sia
Maccione (14) che Guerrieri (78) negano di aver mai preso parte a questo
tentativo di omicidio tramite overdose, ma ne parlerò dopo. Secondo
Guerrieri, Chiara agli occhi del gruppo rappresentava la Madonna, quindi
Maccione (o il demone tramite lui, per l'esattezza), diede l'ordine di
ucciderla (77), mentre Fabio fu ucciso per aver imitato le trances di
Maccione (95-120). Secondo Maccione, invece, Fabio e Chiara hanno
spontaneamente deciso di farsi uccidere per immolarsi a Satana (12-15-40).
Secondo i giudici, però, «[...] le divergenze sul movente dei delitti non
possono ritenersi significative di volontario mendacio (???) [...]
trattandosi del risultato di differenti percezioni e ricordi [...]».
Dimenticano che Volpe nega che Chiara rappresentasse la Madonna agli occhi
del gruppo (70)? Dimenticano che sia Volpe (20) che Guerrieri (98) negano
che le vittime fossero consenzienti? In pratica Volpe smentisce il movente
di Guerrieri e, assieme, smentiscono quello di Maccione che, come Guerrieri,
non fa il minimo accenno all'allontanamento di Chiara dal gruppo. Se queste
contraddizioni sono solo il frutto di diverse percezioni dei fatti, perché
gli stessi tre hanno "percepito" in maniera del tutto speculare l'esecuzione
degli omicidi? È ancor più curioso il fatto che l'unico movente a cui
accennano sia Volpe (54) che Maccione (i.p.), ossia quello di possibili
gelosie tra vittime e assassini, non venga minimamente preso in
considerazione dai giudici, forse perché farebbe crollare non solo il
concorso morale, ma tutto il castello di cazzate esoteriche che è stato
creato attorno a questa vicenda.

Ma andiamo avanti; dopo aver sintetizzato il racconto di Volpe, i giudici
spiegano i punti chiave in cui lo stesso sarebbe riscontrato dalle
dichiarazioni di Maccione e Guerrieri, e in particolare scrivono: «[...]
entrambi riferiscono del progetto di uccidere, dapprima solo Chiara, poi
anche Fabio; progetto concordato in varie riunioni preparatorie [...]
presenti sempre Sapone, Leoni, Monterosso, Zampollo [...] Leoni, Zampollo e
Monterosso vengono concordemente indicati presenti alla riunione del
pomeriggio alla Fiera di Senigallia, quando viene loro comunicato che la
buca è pronta [...]». Questo non è vero; solo volpe dice che all'inizio
doveva essere uccisa solo Chiara, Maccione non vi accenna mai, mentre
Guerrieri è molto confuso sul punto, a volte dice che prima doveva essere
uccisa solo Chiara, altre dice che «volevano far fuori anche lui per le
finte trances da subito» (120). Quanto alla «costante presenza di Zampollo,
Leoni e Monterosso alle riunioni», Guerrieri dice di non ricordare nulla in
merito e di essere certo della presenza solo di Volpe, Sapone e Maccione
(81-82-120), Maccione invece dice che le vittime proposero l'omicidio a
Volpe e Sapone, che pianificarono il tutto (15). Quanto al pomeriggio del
17/01/98 (dove, secondo i giudici, tutti furono informati che la buca era
pronta), Guerrieri dice di non ricordare nulla (84-107), n chi era presente,
né di cosa si sia parlato. Maccione invece dice che tutto era già
programmato (17) e che di solito il piano veniva discusso in macchina (46).
A questo punto io mi chiedo come si possa stare in 10 in una macchina, anzi
in 11, dato che siamo stati arrestati in 8 e che secondo Maccione, oltre a
Bontade, Fabio e Chiara erano sempre presenti a queste discussioni.

Contrariamente a quanto scritto in sentenza, le versioni non concordano
neppure sul giorno successivo all'omicidio, poiché secondo Guerrieri, in
Sempione io avrei chiesto a Maccione: «Fatto?», e lui avrebbe risposto di sì
(85), mentre Maccione sostiene di non aver mai parlato dell'omicidio se non
con Volpe, Sapone e Guerrieri, oltre a dire che quel pomeriggio comunque non
si poteva parlare perché c'era il padre di Fabio (28-29).

Allo stesso modo, la sentenza cita alcuni stralci delle deposizioni di
alcuni testi di accusa e parti civili che, raccontando varie angherie che
avrebbero subito, dipingono con tinte molto fosche la mia vecchia compagnia.
Poiché i giudici reputano tutti attendibili, senza incrociare le varie
deposizioni tra di loro, citerò io alcuni brevi passaggi che avrebbero
dovuto quantomeno far riflettere sull'attendibilità di queste persone.

Da buon testimone di arte civile, Belli descrive Fabio «sempre buono e
gentile con lui e gli amici» (123-126, udienza 04/10/05). Io non capisco
come ciò si possa conciliare con la deposizione di Bernuzzi (amico di
Belli), secondo cui Fabio è uno di quelli che gli hanno spento le sigarette
sulle braccia (82, udienza 27/09/05). Stranieri racconta di essere stato
bruciato con una lametta rovente, ma non ricorda (!!!) se fu Leoni o Sapone
a farlo (4, udienza 06/12/05). Stranieri dice che Leoni sosteneva di essere
satanista (3, 06/12/05), Bernuzzi lo smentisce dicendo che non fu mai chiaro
(77, 27/09/05). Bernuzzi sostiene che Leoni voleva che si aggregassero a
noi, Stranieri nega dicendo di non aver mai ricevuto proposte per rituali o
altro (11, 06/12/05). Belli racconta di vari episodi pseudo-esoterici ai
quali avrebbe assistito, salvo poi dire (151, 04/10/05) che, tempo dopo
essersi allontanato dalla nostra compagnia, sentì Tollis, Sapone e Maccione
parlare tra di loro di una seduta spiritica, e di aver capito in quel
frangente che ci occupavamo di occultismo, in pratica smentendo tutto quanto
dichiarato in precedenza. Se a ciò si aggiunge che nessuna delle persone che
ci frequentava ai tempi (Lattanzio e Saggioro su tutti), fa il minimo
accenno a Belli e Stranieri come personaggi vicini a noi, io credo sia
naturale chiedersi come mai i giudici non si pongano mai un effettivo dubbio
circa la loro attendibilità.

Secondo gli accusatori, la notte del delitto io, Monterosso, Leoni e Magni
avremmo fatto dei «riti propiziatori» per partecipare a distanza al
sacrificio che si stava compiendo. Poiché le difese hanno dimostrato la
falsità di tale assunto, pur di non dubitare della veridicità delle accuse
la sentenza afferma che, dicendo agli altri che avremmo fatto i rituali
senza poi farli, li abbiamo ingannati, rafforzando così il loro proposito
omicidiario. Secondo questo nuovo principio giuridico, quindi, se fai una
cosa sei colpevole perché l'hai fatta, se non la fai sei ancora più
colpevole perché sei talmente furbo che non la fai per non lasciare prove!
Inoltre, com'è possibile che siamo così invasati con il satanismo da
uccidere due nostri amici, ma contemporaneamente non facciamo il rituale che
sarebbe alla base dell'omicidio stesso?

Allo stesso modo, la Corte scrive che «non assume rilievo» il fatto che io,
Leoni e Monterosso non diciamo nulla di compromettente nelle
intercettazioni, perché comunque le stesse dimostrano i contatti tra di noi
e l'organizzazione di incontri per parlare. A questo proposito, io vorrei
precisare che la mia difesa ha chiesto l'acquisizione integrale di tutte le
mie intercettazioni, che però mi è stata negata... forse per paura che
potessi dimostrare un'altra verità. Ad esempio avrei potuto dimostrare che
gli «incontri riservati» in realtà non erano altro che delle comunissime
serate tra amici, alle quali oltre a me ed Eroso erano presenti decine di
persone, tutte estranee all'indagine, e che di conseguenza non ci
incontravamo per parlare di omicidi ecc... Stesso discorso per alcuni
contatti telefonici tra me e Volpe / Ballarin la sera dell'omicidio di
Mariangela, che vengono giudicati inquietanti, nonostante io abbia spiegato
che in teoria dovevo vedere Volpe il giorno dopo, per installargli un
programma sul PC, e che successivamente lui mi richiamò chiedendomi se
sapevo dove fosse Maccione, e io risposi: «Credo con S.» (la sua ragazza).
Le mie parole vengono confermate da due testimoni dell'accusa: la prima
afferma che la Ballarin le disse che il giorno dopo dovevano vedere un loro
amico di Milano per un CD (pag. 144, udienza 12/07/05), mentre la seconda,
la ex di Maccione, dice che quella sera Volpe la chiamò cercando Mario (pag.
293, 27/09/05); se poi si prendono i tabulati telefonici, si vede come Volpe
chiamo S. subito dopo aver chiamato me (che tra l'altro ero in sala prove,
come dimostra la cella su cui si aggancia il mio cellulare)... non ritengo
di dover aggiungere altro sul punto.

Passando alle intercettazioni ambientali, non posso non riportare che Volpe
è stato intercettato mentre diceva al padre che se le cose si fossero messe
male si sarebbe inventato «dei nomi a palla, tirando dentro un sacco di
gente» per ottenere dei benefici. Le sentenze dicono che quelle
intercettazioni non hanno valore perché sono precedenti alla collaborazione
(infatti ha fatto in tempo a sistemare la favola per bene), e sono un
presupposto del tutto ipotetico... a voi i commenti. Maccione, intercettato
più volte in cella, dice sempre che io, Leoni e Monterosso siamo estranei ai
fatti, ma la Corte dice che quelle dichiarazioni non hanno valore perché
effettuate in un contesto non genuino... curiosamente, lo stesso contesto
(che il 25/06/04 non era genuino) diventa genuino il 26/06/04, quando
Maccione viene intercettato mentre accusa Sapone, e quelle intercettazioni
vengono usate in sentenza (174-323-326 primo grado, 12-22-30 appello)... che
dire, lo Spirito Santo sarà disceso su Maccione nel corso della notte...

Concludendo il discorso sull'attendibilità generale delle accuse, la Corte
scrive che gli stralci delle dichiarazioni di Volpe contenute nelle
ordinanze di custodia cautelare di Maccione e Guerrieri «non sono
sufficienti a dar conto della corrispondenza dei passaggi essenziali del
racconto», che il percorso di pentimento di Guerrieri risale al suo
allontanamento dal gruppo (1999), che Maccione è travolto dai sensi di colpa
e che nessun imputato ha proposto plausibili ricostruzioni alternative.
Posto che non si capisce come una persona estranea ai fatti possa
contribuire alla ricostruzione degli stessi, preciso che tutto il resto è
ampiamente smentito. Quanto alla «corrispondenza del narrato», basti pensare
che Guerrieri e Maccione hanno sentito deporre Volpe prima di deporre a loro
volta, cosa che non sarebbe avvenuta se gli stessi avessero testimoniato
durante il dibattimento, come chiesto da varie difese. Il presunto
pentimento di Guerrieri è smentito dalle intercettazioni del 01/06/04, dove
manifesta l'idea di comprare dei manganelli per «sprangare» Michele Tollis,
padre del povero Fabio, oltre a vantarsi di essere un duro e di aver mentito
ai carabinieri (pag. 3-32). Infine, quanto ai sensi di colpa di Maccione,
che la Corte ricava da un uso illegittimo degli Atti del Tribunale dei
Minori, mi limito a far presente che lo stesso Tribunale ha definito
Maccione «bugiardo e manipolatore», ma naturalmente questa parte non viene
considerata... Chiuso il discorso generale, farò ora qualche precisazione
sulle singole imputazioni.

Capo N: tentato omicidio di chiara mediante overdose.

Secondo i giudici, Volpe, unico a parlarne, sarebbe riscontrato dal fatto
che sia Maccione che Guerrieri dicono che all'inizio doveva essere uccisa
solo Chiara, e dalla mamma della stessa, che dichiara che la figlia, da
tempo allontanatasi dal gruppo, un sabato di ottobre uscì col gruppo (la
andò a prendere Leoni) e al rientro stava male. Ho già descritto come non è
vero che Maccione e Guerrieri riscontrino Volpe su tale affermazione. Quanto
alla mamma di Chiara, in realtà dichiara che, dopo le ferie estive, la
figlia uscì per la prima volta col gruppo la notte di capodanno 1997/98
(pag. 111, udienza 04/10/05). È anche curiosa la totale omissione rispetto a
quanto dichiarato dal medico curante di Mariangela Pezzotta, che dice di non
averle mai prescritto del Valium, mentre, secondo Volpe, per l'occasione fu
proprio Mariangela a procurare il Valium con una ricetta medica. Commentate
voi...

Capo M: tentato omicidio di Fabio e Chiara mediante incendio dell'auto nella
quale si erano appartati.

I giudici sostengono che le dichiarazioni di Volpe, Maccione e Guerrieri
(secondo cui l'incendio sarebbe stato appiccato introducendo 2 petardi
accesi nel bocchettone del serbatoio della Renault 4 di Guerrieri), sono
riscontrate dalla deposizione dei Vigili del Fuoco intervenuti quella sera,
e da quella di Del Fiol. Soprattutto i Vigili del Fuoco in realtà
smentiscono il narrato di Volpe e soci; il caposquadra che intervenne in
quell'occasione, infatti, consultando la relazione di servizio, dichiara che
vi era un piccolo focolaio sul sedile posteriore dell'auto, all'interno
dell'abitacolo,
innescato molto probabilmente da un mozzicone di sigaretta, che non
riguardava il serbatoio dell'auto, né era stato originato dallo stesso (pag.
14-16-17, 04/10/05). Qualora ve ne fosse bisogno, preciso come questa
deposizione trovi conferma in quella di un'amica di Fabio (ignorata dai
giudici) che sostiene di aver visto Fabio che scendeva dall'auto con
qualcosa che bruciava dentro (pag. 103 deposizione Banalotti). Se proprio
vogliamo essere precisi, anche la deposizione di Del Fiol non conferma
affatto il racconto di Volpe e soci, dato che il teste dichiara di aver
visto l'auto bruciare sul lato sinistro (141, 19/07/05), mentre il serbatoio
era sul lato destro.

Capi I-L: omicidio di Fabio e Chiara e soppressione dei cadaveri.

Secondo la sentenza, la responsabilità di Zampollo, Leoni e Monterosso è da
addebitarsi alla costante presenza degli stessi alle riunioni preparatorie e
al fatto che Zampollo e Leoni abbiano accompagnato in Fiera quel pomeriggio
rispettivamente Fabio e Chiara. Ho già trattato di come la «costante
presenza» sia contraddetta dagli stessi accusatori, ma occorrono altre
precisazioni. Secondo il PM e i giudici, infatti, portare Fabio in Fiera era
il mio ruolo, pianificato durante le famose riunioni. Tralasciando il fatto
che io andavo in Fiera con Fabio tutti i sabati, vorrei far notare che
Volpe, il principale accusatore, non sa che Fabio è venuto in Fiera con me
quel pomeriggio (36), il che la dice lunga sul fatto che la cosa fosse
pianificata... Oltretutto, ogni volta che parla delle riunioni e dei ruoli
che venivano suddivisi nelle stesse, Volpe non me ne attribuisce mai uno
(13-36-66). Inoltre, secondo i giudici, io avrei «scoraggiato» il rientro a
casa di Fabio. Neppure questo è vero, dato che io ho fatto l'unica cosa che
non avrei dovuto fare se fossi stato complice di Volpe e soci: tornare a
casa per cena. Infatti Maccione e Volpe raccontano che loro due e Sapone
sono andati a mangiare la pizza fuori con Fabio e Chiara, proprio per non
farli tornare a casa; tornando a casa in metropolitana, io al massimo potevo
«rischiare» che Fabio si unisse a me (scendevamo entrambi a Cologno Nord),
mandando a monte il piano degli altri; se fossi stato loro complice sarei
restato fuori con loro, per scongiurare quell'eventualità. Secondo i giudici
avrei anche depistato Michele Tollis, giunto al Midnight quella sera a
cercare il figlio. Non è vero, e la prova la fornisce lo stesso Michele
quando dice, in merito a quella sera: «Notai la presenza tra gli altri di
Zampollo e Monterosso [...] a un certo punto non li ho più visti» (48,
05/07/05)... come l'ho depistato, quindi? Viene poi riportata una parte
dell'intercettazione
di Guerrieri, secondo cui, dopo aver parlato con i carabinieri, Guerrieri mi
accusa nelle intercettazioni. L'intercettazione è questa:

Pietro - «C'erano i verbali di tutti»

Padre - «Ah, hanno intercettato pure gli altri?»

Pietro - «Pa', hanno già trovato la buca»

Padre - «Sì, ma coso, come si chiama?»

Pietro - «Mario, Marco...»

Padre - «Marco Zampollo»

Pietro - «Ozzy, Eros»

Padre - «Eros»

Pietro - «Ha detto che loro sanno tutto, volevano solo la conferma»

Mi rendo conto che può sembrare ambigua questa intercettazione, ma il fatto
che il mio nome venga fatto solo in merito alla convocazione dei carabinieri
e al verbale (anche a me i carabinieri hanno detto che avrebbero convocato
anche Eros e Ozzy) e non in merito alla responsabilità nei delitti lo si
ricava chiaramente nel prosieguo dell'intercettazione stessa. Infatti:

Pietro - «Qualcuno ha parlato, pa'»

Padre - «Ha parlato che avevate...»

Pietro - «Sì, sì... no, eh, hanno parlato che ho scavato la buca. Però
eravamo io, Volpe e Nicola, e Andrea. Andrea è morto, quindi o Volpe o
Nicola».

Ricapitolando, se, come sostengono i giudici, io sono complice degli
assassini e ho sempre avuto la consapevolezza di quanto stava accadendo in
merito all'omicidio, come mai Guerrieri, pur sapendo che ero stato sentito
dai carabinieri, non sospetta minimamente che potessi essere stato io ad
aver «parlato»? Vengono riportati anche alcuni stralci dell'intercettazione
di Magni, che parla di con un'amica: «Io sapevo tutto sin dall'inizio [...]
che volevano far qualcosa alla Chiara [...] so che volevano farla fuori
[...] c'era in ballo qualcosa quella sera»; secondo i giudici, se Magni
sapeva, anche io e altri sapevamo. Tralasciando la pretestuosità di tale
assunto (Magni dice che lui sapeva, non lui e altri), è curioso notare come
vengano omesse tre parole che cambiano radicalmente il valore
dell'intercettazione.
Infatti Magni dice: «[...] c'era in ballo qualcosa quella sera, non sapevo
cosa [...]». Direi che scrivendo tutto anche il livello di consapevolezza di
Magni scema notevolmente. Secondo i giudici, dato che Michele Tollis e Del
Fiol hanno collegato subito la scomparsa di Fabio e Chiara, lo stesso avrei
dovuto fare io. Tralasciando il fatto che molte persone che ci frequentavano
(Lattanzio su tutte) dicono di non aver mai collegato al gruppo la scomparsa
(97, 19/07/05), vorrei far notare come i giudici non spendano una parola sul
fatto che Del Fiol in aula ha cambiato radicalmente alcuni passaggi rispetto
alle sue vecchie dichiarazioni, in modo da allineare gli stessi con la
deposizione di Michele Tollis (pag. 171-159, 19/07/05). A questo punto cito
l'art. 207 CPP: «Se nel corso dell'esame un testimone rende dichiarazioni
contraddittorie, incomplete o contrastanti con le prove già acquisite, il
Presidente o il giudice glielo fa rilevare, rinnovandogli, se del caso,
l'avvertimento
previsto dall'art. 497 comma 2» (rischio di sanzioni penali per falsa
testimonianza)... questo non è successo.

Altro riscontro è, secondo i giudici, il fatto che io, Monterosso e Leoni
non facciamo riferimento a Sapone nelle deposizioni. In realtà sia io (pag.
189, 25/10/05) che Eros (134, 25/10/05) collochiamo Sapone assieme a Volpe e
Maccione la sera del delitto... poiché dire che si è allontanato dal
Midnight assieme ai rei confessi la notte del delitto mi sembra un
riferimento di un certo peso, mi chiedo se abbiano almeno letto gli Atti
prima di scrivere la sentenza.

Allo stesso modo vorrei far notare come i giudici, pur dovendo ammettere che
io non potevo partecipare al depistaggio a causa di un intervento chirurgico
subìto, non spendono una parola sull'inattendibilità dei testimoni (Tollis,
Maccione, Marino, Antonini) che mi collocano tra i presenti in quelle
circostanze.

In merito al movente dell'omicidio, l'allontanamento di Chiara dal gruppo, i
giudici sostengono che è confermato dalla deposizione della mamma di Chiara.
Di nuovo vengono ignorate le obiezioni difensive. Innanzitutto va ricordato
che la mamma di Chiara non ha mai accennato a tale allontanamento se non
dopo aver conosciuto le dichiarazioni di Volpe, ma vi è un altro particolare
che smentisce questo assunto: Lattanzio, l'ex ragazzo di Chiara, dice di
aver smesso di frequentarci dopo l'arrivo di Volpe per una serie di motivi,
tra i quali il fatto che aveva paura di Volpe e perché l'aveva tradito
andando a letto con Sapone (115, 19/07/05). Come può Chiara essersi
allontanata dal gruppo (prima dell'arrivo di Volpe, come sostiene lui) se
tradisce Mirko andando a letto con Sapone? È vero che io sono di parte, ma
mi sembra che i conti non tornino...

La palese sensazione di trovarsi di fronte a un processo farsa, dove tutto
era già deciso, la si ha quando la sentenza «valuta» l'alibi di Leoni circa
il pomeriggio del 17/01/1998. Io non voglio fare l'avvocato di Leoni, ma
ritengo che certe motivazioni si commentino da sole. Tutti gli accusatori
dicono che Leoni quel pomeriggio era in Fiera. Secondo Maccione, Leoni ha
addirittura fatto da «esca» per far uscire di casa Chiara (18-48-71). La
difesa di Leoni ha prodotto il cartellino dal quale risulta che quel giorno
Leoni ha lavorato fino alle ore 20.00 presso la Metro di Cesano Boscone
(ipermercato). Il PM ha quindi sostenuto che Leoni si sia allontanato di
nascosto dal lavoro, affidandosi a un teste che racconta delle porte aperte
per lo scarico della merce. Accogliendo questa versione, i giudici omettono
la deposizione di una dirigente della Metro, la quale spiega che il sabato
pomeriggio non si effettua ricevimento merci, e di conseguenza le porte sono
chiuse e collegate al sistema d'allarme (155, 08/11/05). Si commentano da
sole anche le argomentazioni secondo cui Leoni si sarebbe allontanato
durante la pausa pranzo (13.19-13.50) utilizzando il motorino di Chiara, del
quale, secondo la stessa sentenza, sarebbe entrato in possesso tra le 13.30
e le 14.00... Nonostante gli innumerevoli sforzi profusi, io non riesco a
spiegarmi come abbia fatto Leoni ad allontanarsi alle 13.19 con un mezzo di
cui, secondo la stessa sentenza, avrebbe avuto la disponibilità solo 11 / 41
minuti dopo, soprattutto se consideriamo che, sempre secondo la stessa
sentenza, alle 13.50 avrebbe fatto ritorno al luogo di lavoro... Non riesco
a spiegarmi neppure come tutto ciò coincida con le dichiarazioni della mamma
di Chiara, la quale dice che quel giorno Chiara uscì di casa verso le 16.00
coi mezzi (67-73, 04/10/05), dato che per quell'ora, secondo la sentenza,
Leoni era tornato al lavoro. Allo stesso modo non mi spiego le dichiarazioni
di Volpe, secondo cui forse Chiara era arrivata in Fiera con Leoni (13)
(particolare che tra l'altro Volpe ricava solo dal fatto che abitavano
vicino), coincidano con quanto dice Maccione, ossia che lui, Volpe, Leoni,
Tollis e Sapone andarono assieme a prendere Chiara (18-48-71). Ancor più
curioso è il fatto che la presenza di Leoni o la sua assenza quel pomeriggio
venga giudicato ininfluente, quando in realtà è la palese dimostrazione di
come Volpe, Maccione e Guerrieri siano in grado di dire le stesse cose (o
cose molto simili) mentendo tutti e tre; ma ammettere questo significava
dover assolvere qualcuno...

Tutto ciò che ho scritto fin qui è ampiamente riscontrabile negli atti:
siete ancora convinti che sia stata fatta giustizia, o iniziate a sospettare
che siano stati creati dei capri espiatori per soddisfare l'opinione
pubblica dopo averla traviata con una sensazionale disinformazione? Io mi
sono limitato ai passaggi essenziali della vicenda. Considerate che i miei
avvocati hanno parlato circa 7 ore in appello, e immaginatevi quanto altro
ci sarebbe da dire. Io non ho partecipato al complotto ai danni di Fabio e
Chiara, ho preso 29 anni e 3 mesi di condanna solo per non essermi
auto-calunniato e per non aver calunniato altre persone; i punti principali
ve li ho esposti. Giudicate voi...

Uscendo dall'ambito strettamente processuale, vorrei chiarire un altro
particolare che da quanto mi hanno detto è stato ripreso anche in questi
giorni dai media mentre parlavano di altri avvenimenti (Perugia), ossia il
fatto che io avrei minacciato i giornalisti di fargli un rito wodoo. Questa
è l'ennesima cosa che è stata riportata in maniera distorta, tanto per
creare un po' di folklore. Desidero chiarire l'episodio. 31/01/06, aula 1
del Tribunale di Busto Arsizio. Eravamo lì ad aspettare la sentenza, saranno
state le 17.00. Si avvicina un avvocato e ci dice: «Ragazzi, quanto pressano
'sti giornalisti», al che Eros gli risponde, scherzando: «Ma non hanno paura
che gli facciamo un rito wodoo o qualcosa?» Io, sempre rivolto a questo
avvocato, ribatto, con evidente intento scherzoso: «Sì, perché vedi, lui
(Eros) prima era una persona seria, poi gli ho fatto un rito wodoo e guarda
com'è diventato!». Tutto qui.

Ora, possiamo certamente metterci a discutere sul fatto che questo scambio
di battute fosse fuori luogo, ma ciò non cambia il concetto di base: io non
ho minacciato i giornalisti con questa storia del wodoo. Se poi qualcuno ha
sentito la battuta e l'ha riferita agli altri in maniera distorta, è stato
lui a mancare di professionalità. Ok, ha creato il caso (bravo!!), dando
dimostrazione di come a volte tante cose vengano scritte (o romanzate) senza
prima verificarle. Ci sono varie persone, tra cui pubblici ufficiali, che
hanno assistito alla scena, e avrebbero anche testimoniato se avessi sporto
querela. Ma ho cose più importanti a cui pensare.
*****

--
http://boycottdadex.blogspot.com (Il nome dice tutto, no?)

http://bullshitpulverizer.blogspot.com (Idem)

www.nobody.it (Il processo-farsa sul caso "Bestie di Satana")

http://tinyurl.com/yg6favr (Sostenitore dell'Art.21 con le idee "un po'"
confuse)
http://tinyurl.com/2evhnsb (Idem, piu' o meno)
http://tinyurl.com/ybuynog (I soliti "cavalli di battaglia" del suddetto
"fan dell'art.21", smontati come sempre uno per uno dal sottoscritto)
http://tinyurl.com/2eps6t2 (Nuovo patetico editoriale del solito "fan
dell'Art.21 a senso unico"...e le giuste e altrettanto solite mie smerdate
totali all'inqualificabile soggetto)



Gianluca.

unread,
Jan 10, 2012, 2:55:48 PM1/10/12
to
bla bla bla
sono assassini e devono pagare


sEdivad

unread,
Jan 11, 2012, 3:00:44 PM1/11/12
to
Il 10/01/2012 20:55, Gianluca. ha scritto:
> bla bla bla
> sono assassini e devono pagare
>
>
Credo sia legittimo avere un parere diverso dagli altri, ma liquidare un
questione cosᅵ vasta con un "bla bla bla" mi sembra quantomeno puerile.

--
Davide

The Sentinel

unread,
Jan 12, 2012, 2:32:17 AM1/12/12
to
"sEdivad" <n...@spam.ly> ha scritto nel messaggio
news:jekpnu$bi2$1...@nnrp-beta.newsland.it...
> Credo sia legittimo avere un parere diverso dagli altri,

Si, ma i pareri sono tali se hanno almeno uno straccio di motivazione,
altrimenti sono solo aria fritta, preconcetti, incapacita' di ragionare in
modo indipendente e farsi la propria idea in base agli elementi oggettivi
ecc.

Tra l'altro il coglione non ha nemmeno capito, visto che della vicenda non
sa appunto nulla di nulla in realta', che pure la sentenza riconosce che non
tutti hanno ammazzato materialmente quei ragazzi, ma condanna lo stesso
incredibilmente anche loro per qualcosa tipo un'influenza mentale o una
"spinta" verso gli altri a farlo...senza alcuna prova ovviamente visto che
e' difficile se non impossibile dimostrare cose del genere...

> ma liquidare un
> questione così vasta con un "bla bla bla" mi sembra quantomeno puerile.

Sai, ognuno fa e ragiona in base alle proprie possibilita' e al proprio
cervello, e lui evidentemente piu' che prendere per buona qualsiasi cosa
cosi' come e' data "dall'alto" e come immutabile e indiscutibile, non
riesce/puo' fare...

Ma ripeto, certa gente di solito cambia idea e modo di ragionare al volo
quando poi magari certe cose capitano a loro personalmente, che e' quello
che gli auguro ripeto.

The Sentinel

unread,
Jan 12, 2012, 2:43:00 AM1/12/12
to
"The Sentinel" <he...@metal.it.invalid> ha scritto nel messaggio
news:4f0be5e2$0$16660$5fc...@news.tiscali.it...

E via col secondo post:

*****
Monza, maggio 2009

Sono Marco Zampollo, con questo scritto desidero fare un po' di chiarezza
sugli sproloqui che hanno imperversato su tv e giornali tra la primavera e
l'estate del 2008.

Su questo sito (di seguito, ndr) è già stato pubblicato un mio lungo
memoriale nel quale ho elencato le principali contraddizioni,
incongruenze, invenzioni e omissioni della sentenza di appello; poiché, con
un clima sereno, la corte di cassazione avrebbe molto verosimilmente cassato
un tale obbrobrio giuridico, un mese prima dell'udienza, la procura di Monza
(per strana coincidenza capitanata dallo stresso personaggio che era ai
vertici della procura di Busto Arsizio nel periodo in cui atti secretati
finivano quotidianamente sui giornali) è partita in pompa magna con un una
nuova indagine ad altissimo impatto mediatico. Per l'ennesima volta sono
venuto a conoscenza dell'indagine a mio carico attraverso i media che il 3
aprile 2008 riportavano dettagliatamente la notizia, fornendo anche le date
degli interrogatori e citando alcuni stralci degli atti che, anche in
quest'indagine, a quanto pare, erano secretati solo per le difese. Da li in
poi è stato un crescendo di rilanci da parte degli inquirenti che di giorno
in giorno aumentavano il numero delle presunte vittime di questa fantomatica
setta, arrivando a parlare di 18 omicidi riconducibili al gruppo. Poiché non
potevo consultare gli atti non mi restava che affidarmi ai media: ho quindi
iniziato a seguire tutti i tg, tutte quelle trasmissioni voyeuristiche che
vengono spacciate per trasmissioni di approfondimento giornalistico, e a
tener d'occhio i quotidiani. In una delle trasmissioni di cui sopra viene
intervistato un 'supertestimone' che disse di aver visto Christian Frigerio
(il ragazzo attorno alla cui scomparsa ruotava l'indagine) la sera della suo
scomparsa, mentre veniva portato via da persone armate, persone che sono
ancora in libertà. Il 'supertestimone'sosteneva anche di aver parlato con il
procuratore e , proprio in seguito a questa affermazione, cominciai a
maturare la convinzione che tutta l'indagine fosse stata creata solo per
mettere pressione nel periodo della cassazione. Nell'avviso di garanzia,
infatti, il presunto omicidio di Frigerio veniva contestato a me ed altre
sei persone, tutte detenute (alcune ingiustamente) per l'omicidio di Fabio
Tollis e Chiara Marino, senza alcun riferimento ad altre persone, neppure
come 'allo stato attuale non identificate''. In altre parole, veniva omessa
la deposizione di colui che, presumibilmente, era stato l'ultimo a vedere
Frigerio prima della scomparsa, cosa alquanto strana se la procura stava
realmente cercando di scoprire che fine avesse fatto questo ragazzo.

Una volta ottenuta la conferma delle vecchie condanne da parte della
cassazione le notizie sulla nuova indagine andarono gradualmente scemando,
ma ormai uno dei 'pentiti' del vecchio processo aveva deciso di fare nuove
'rivelazioni' e la procura effettuò una prima sessione di scavi per cercare
il corpo di Frigerio. Visto l'insuccesso dell'iniziativa venne quindi
organizzato, per il 14 luglio, un confronto con il 'pentito' di turno;
questa volta però gli atti non vennero notificati in copia ai giornalisti e,
forse anche a causa della magra figura che si appalesava all'orizzonte, per
evitare ogni tipo di pubblicità il confronto si tenne qui in carcere a
Monza, dove vennero condotti gli altri indagati. Venni quindi a conoscenza
della ridicola versione fornita da Maccione, secondo cui ci sarebbero stati
almeno altri 4 omicidi riconducibili al gruppo, omicidi a cui lui era
estraneo, ma che gli sarebbero stati raccontati dagli altri. Però le cose
'non erano molto chiare nella sua mente', di conseguenza Maccione non era in
grado di fornire dettagli e circostanze particolari. Uno dei due pm cercava
di impersonare quello convinto, l'altro era una maschera di tristezza. La
cosa più allucinante però è che, sebbene secondo Maccione un ruolo centrale
in tutti i presunti omicidi sarebbe stato ricoperto da Paolo Leoni, proprio
Leoni non è stato convocato per il confronto, nonostante avesse chiesto lui
stesso, per ben due volte (nella primavera 2007 ed il 17 aprile 2008 quando
venne interrogato per alcuni di quei fatti da cui si dichiarava estraneo) di
essere messo a confronto con chiunque eventualmente lo accusasse. La legge
prevede che i confronti vengano disposti tra 2 o più persone, quando c'è
disaccordo tra le loro dichiarazioni su fatti e circostanze importanti:
direi che è proprio il caso di Maccione e Leoni. Ciò nonostante Leoni non è
stato convocato con buona pace della legge e della ricerca della verità.

Dopo questo confronto, la procura ordinò una nuova sessione di scavi,
supportati da un team di archeologi forensi con l'ausilio di macchinari
speciali, ma non venivano più rilasciate interviste in cui si promettevano
imminenti svolte, anzi, venne mantenuto il riserbo più totale fino al 10
agosto, quando, in un'intervista che presumibilmente ha creato qualche
imbarazzo, il procuratore dichiarò di avere la prova dei collegamenti tra
Christian Frigerio e le 'Bestie di Satana' e che a settembre avrebbero
valutato se chiedere l'archiviazione dell'indagine (?!?). Di colpo veniva
messa in dubbio l'attendibilità di Maccione ma il procuratore precisava che
non si poteva escludere che 'la' sotto (nel parco Increa) qualcosa
effettivamente ci sia' ma che per trovarlo 'alla fine avrebbero dovuto tirar
su tutto'. Oltre ad essere palesemente ridicola, quest'ultima affermazione è
smentita dal nostro ordinamento: l'art. 112 della costituzione sancisce
l'obbligatorietà dell'azione penale; di conseguenza, se il procuratore
avesse avuto il minimo sospetto che Maccione dicesse il vero, e che Frigerio
fosse davvero sepolto ad Increa, non avrebbe avuto soltanto il dovere
morale, ma l'obbligo giuridico di radere al suolo quel parco per recuperarne
i resti.

E' inutile anche attaccarsi ai precedenti scavi effettuati nel parco per
realizzare il metanodotto perché questi, semmai, sono la riprova
del'inattendibilità di Maccione. Quante volte durante dei lavori sono stati
ritrovati, ad esempio, ordigni della seconda guerra mondiale, reperti
archeologici, o resti umani? Non vedo perché il corpo di Frigerio non
avrebbe dovuto sottostare a questa regola se fosse stato effettivamente
sepolto li.

Inoltre c'erano gli altri omicidi di cui parlava Maccione, che nulla hanno a
che vedere con il parco Increa ed i lavori effetuativi.

Nonostate l'inchiesta in questione sia stata archiviata il 9 gennaio 2009,
più di quattro mesi or sono, nessuno in procura ha ancora depositato gli
atti dell'indagine, che ora servono a me e ad altri imputati, per procedere
contro chi ci ha calunniato, che guarda caso, è uno dei 'pentiti' giudicati
totalmente attendibili nella sentenza contro di me.

Vorrei segnalare a chi legge che il Direttore del quotidiano on-line 'la
Voce d'Italia', il prof. Marco Marsili, sta lavorando molto seriamente per
far luce su questa vicenda ed arrivare alla verità storica, senza fermarsi a
quella propinata da chi ha fatto ignobili compromessi con gli assassini pur
di potersi pavoneggiare su tv e giornali. Chiunque fosse interessato può
trovare molto materiale sul sito www.voceditalia.it.

Altri articoli che, in maniera sintetica, fanno capire parecchie cose, hanno
cominciato ad essere pubblicati a puntate sulla rivista web 'Il Faro'
all'indirizzo www.ilfaromag.com; è un'inchiesta di Silvia Russo: 'Bestie di
Satana: quando il business del diavolo toglie la capacità di analisi'.

Segnalo infine che, da alcuni mesi, è attivo un gruppo su Facebook, chiamato
'Paolo Ozzy Leoni', gestito da un ragazzo che, non convinto di quanto dicono
le sentenze, ha contattato prima Leoni, poi me, e ci ha fatto un po' di
domande: a quel punto i suoi dubbi sono diventate certezze. Forse qualcuno
si chiederà come mai queste persone raccontino una versione dei fatti molto
diversa da come siete abituati a sentirla; la risposta è molto semplice:
tutti e tre hanno letto tutti gli atti del procedimento e, al contrario di
molti giornalisti, parlano con piena cognizione di causa.

Nessuna di queste tre persone è un mio parente, un mio amico, o una persona
a cui devo dei soldi (che sarebbe un valido motivo per augurarsi una mia
scarcerazione); sono tre persone al di sopra delle parti che hanno scelto di
informarsi e agito di conseguenza. Spero che altri vorranno informarsi e
ragionare con la propria testa: più cose saprete, e a meno cose sarete
disposti a credere. Sono convinto che, a quel punto, chiunque è dotato di un
cervello funzionante non ci metterà molto a dissentire da questa assurda
farsa in cui degli innocenti sono stati condannati per poter graziare quegli
assassini che, con le loro sensazionali bugie, hanno garantito fama e
notorietà a dei piccoli magistrati di provincia che fino al giorno prima
nessuno conosceva.

Ringrazio tutti quelli che si sono attivati per far circolare le notizie e
coloro che lo faranno in futuro..solo dubitando si arriva alla verità.

Gianluca.

unread,
Jan 12, 2012, 4:30:10 AM1/12/12
to
non č che anche te saresti dovuto finire dentro?


Gianluca.

unread,
Jan 12, 2012, 4:30:48 AM1/12/12
to
o forse conoscevi uno degli assassini e non ti capaciti che era un assassino


Daniele Purrone

unread,
Jan 14, 2012, 1:05:23 PM1/14/12
to
Gianluca. <gyfj...@libetyjro.it> wrote:

> o forse conoscevi uno degli assassini e non ti capaciti che era un assassino

Io ne "conoscevo" un paio (nel senso che ogni tanto ci si scambiava
qualche parola al pub) e in effetti non me lo sarei aspettato.
Comunque, gente che ha studiato gli atti processuali ha detto che non ci
può essere alcun dubbio sulla colpevolezza dei condannati e la
regolarità delle sentenze.
Il sito riportato da quel genio dell'OP è un sito completamente di
parte.

Daniele

--
my website: www.purrone.net - my rock photos: www.stargazer.it
my Flickr page: http://www.flickr.com/photos/daniele1974/

il mio blog sulla Svezia: http://unitalianoinsvezia.com

Gianluca.

unread,
Jan 14, 2012, 4:19:45 PM1/14/12
to

"Daniele Purrone" <dan...@purrone.eu> ha scritto nel messaggio
news:1kdvjk5.gcbsm41fet9r0N%dan...@purrone.eu...
> Gianluca. <gyfj...@libetyjro.it> wrote:
>
>> o forse conoscevi uno degli assassini e non ti capaciti che era un
>> assassino
>
> Io ne "conoscevo" un paio (nel senso che ogni tanto ci si scambiava
> qualche parola al pub) e in effetti non me lo sarei aspettato.
> Comunque, gente che ha studiato gli atti processuali ha detto che non ci
> può essere alcun dubbio sulla colpevolezza dei condannati e la
> regolarità delle sentenze.
> Il sito riportato da quel genio dell'OP è un sito completamente di
> parte.
>
> Daniele

il fatto che non ci siano dubbio deriva dal fatto che siamo in italia, lo
stato più garantista al mondo, qua ci sono assassini, stragisti di dx e di
sx che stanno a piede libero, per non parlare di mafiosi e camorristi, se a
questi gli hanno detto quelle sentenze è xchè se le sono assolutamente
meritate, credo che se fossero stati giudicati negli usa, a quest'ora si
sentirebbe solo la puzza di bruciato della sedia elettrica.


The Sentinel

unread,
Jan 17, 2012, 2:13:05 AM1/17/12
to
"The Sentinel" <he...@metal.it.invalid> ha scritto nel messaggio
news:4f0be5e2$0$16660$5fc...@news.tiscali.it...

Il terzo:

*****
Luglio 2009

Il 23 giugno 2009 la trasmissione 'La linea d'ombra', condotta dal
criminologo Picozzi, si è occupata della vicenda delle 'Bestie di Satana';
in questo scritto è mia intenzione fare alcune osservazioni.

Chiunque ha visto la trasmissione avrà certamente notato che io e Monterosso
quasi non siamo mai nominati, e questo la dice lunga riguardo alle condanne
che ci sono state date (la 2^ e la 3^ condanna più alte del procedimento)
senza che vi siano elementi concreti a nostro carico. Nella trasmissione in
questione, il pubblico ministero che ha condotto le indagini, ha dichiarato
che io ed Eros Monterosso saremmo stati una sorta di 'vicecapi', i due che
nel gruppo venivano gerarchicamente subito dopo Leoni e Sapone. A riguardo,
la voce fuori campo, si è dimenticata di far presente ai telespettatori che
nessun testimone ha mai attribuito un ruolo di spicco a me o ad Eros e che
entrambi abbiamo preso l'attenuante dell'art. 62 bis perché, secondo i
giudici, avremmo avuto un ruolo passivo nelle decisioni del gruppo, cosa
alquanto strana per un vicecapo.

Il punto focale delle dichiarazioni del pubblico ministero, però, sta nel
fatto che, per la prima volta, ha dichiarato che Volpe ha 'collaborato' per
alleggerire la sua posizione processuale ed evitare il rischio
dell'ergastolo,
che avrebbe potuto prendere per l'omicidio di Mariangela Pezzotta. Verrebbe
da chiedersi come mai l'intervistatore non abbia domandato al pm perché,
allora, nel processo a mio carico, egli ha più volte sostenuto che,
collaborando, Volpe ha aggravato notevolmente la sua posizione, in quanto si
è trovato a rispondere di 3 omicidi, un'istigazione al suicidio, e di 2
tentati omicidi.ma mi rendo conto che una domanda del genere potrebbe
risultare un po' scomoda, soprattutto in una trasmissione condotta da un
consulente dello stesso pubblico ministero.

Si è parlato degli altari satanici sequestrati a casa di Leoni e del suo pc
contenente scritti satanici. Si tratta dell'ennesima manipolazione
mediatica, perché, a casa di Leoni, non è stato sequestrato nessun altare:
quello che è stato fatto vedere, (ammesso che un drappo nero con una stella
e qualche candela possano essere definiti un altare), è quello che la mamma
di Chiara Marino ha 'ricostruito' ad uso e consumo della trasmissione 'Chi
l'ha
visto?', dichiarando che dopo la scomparsa della figlia aveva messo quel
materiale in cantina. Molti di voi, sentendo la voce fuori campo che parlava
del materiale sequestrato a casa di Leoni mentre veniva inquadrato
l''altare',
avranno pensato che lo stesso fosse appartenuto a Leoni; questa è la riprova
di come i media abbiano distorto qualunque elemento delle indagini, al fine
di far passare una verità costruita a tavolino, che non ha nulla a che
vedere con la realtà dei fatti. Stesso discorso per il pc contenente scritti
satanici che, semplicemente, non esiste. Volpe sostiene che Leoni avesse
questo pc, ma, durante il processo, è stato appurato che Leoni non ha mai
avuto alcun pc; quello che era stato sequestrato a casa della fidanzata di
Leoni è stato immediatamente dissequestrato perché conteneva esclusivamente
materiale riguardante gli studi della ragazza in questione, e Leoni non lo
sapeva neppure accendere: invito chi legge a consultare il sito
'www.voceditalia.it', che, il 15 maggio, ha pubblicato un mio pezzo che
tratta proprio della manipolazione mediatica. Per concludere questa
parentesi su Leoni, vorrei parlare del 'materiale satanico' che è stato
realmente sequestrato a casa sua. Si tratta semplicemente di qualche
teschietto di plastica, qualche cd metal, una bandiera di Deicife e qualche
cianfrusaglia del genere. Se Leoni è il capo spirituale di questa famigerata
setta, come è possibile che non possieda alcun libro di occultismo o qualche
oggetto rituale? Certo, nel verbale di sequestro, dopo la descrizione di
qualche reperto, è stato scritto 'verosimilmente usato per la celebrazione
di riti satanici' ; bene, tra questi 'oggetti rituali' compare ad esempio
'un cerchio in plastica a cui sono applicate due corna luminescenti'.si
tratta, nientemeno, che delle corna luminose di Gardaland!!!Qualche
settimana fa, guardando il film 'Ti amo in tutte le lingue del mondo', ho
notato che, in una scena girata A Gardaland, gli attori indossano le stesse
identiche corna..spero che nessuno accusi mai Pieraccioni di appartenere ad
una setta satanica perché, in un processo serio come il mio, quelle scene
proverebbero la sua familiarità con 'oggetti riconducibili a pratiche
sataniche', come si legge nelle sentenze contro di me.

Per la prima volta nella trasmissione di Rai2, è stato detto che i 'pentiti'
rendono versioni contrastanti tra loro, ma che comunque accusano le stesse
persone. Naturalmente non è stato fatto il minimo accenno all'interrogatorio
del 5.06.04, dove Maccione non accusa né me né Leoni, né Monterosso. Al
termine dell'interrogatorio è il pm a dirgli che Volpe diceva che noi
eravamo presenti alla pianificazione del delitto e che eravamo membri della
sua setta.le sentenze sostengono che Maccione e Guerrieri non potrebbero
accusare le stesse persone di cui parla Volpe se io e gli altri 2 non
fossimo stati loro complici..in effetti deve essere davvero difficile per un
imputato ripetere quello che gli ha detto il pm nel corso di un precedente
interrogatorio. Il 24.06.04, quindi dopo che il pm gli aveva riferito la
versione di Volpe, Maccione è intercettato mentre parla in cella con il suo
compagno:

Maccione:<<Volpe, conoscendolo, lui non andava da solo in carcere, capito?>>

Compagno:<<Beh, c'ha Sapone, c'ha quell'altro>>

Maccione:<<Lui coinvolge gli altri, anche se non c'erano>>

Anche a queste intercettazioni, come al solito, non è stato fatto alcun
accenno, così come si è taciuto il fatto che il mio è l'unico processo in
Italia in cui le intercettazioni ambientali (su cui si basano la maggior
parte delle sentenze di condanna nel nostro Paese) sono state giudicate
ininfluenti, dato che scagionano 3 imputati su 5.

In un breve passaggio sul finire della trasmissione è stato detto che non
esistono cupole o terzi livelli di sorta; credo che la maggior parte di voi
ricorderà quanto i vari media abbiano blaterato nella primavera 2008 (guarda
caso periodo dell'udienza in cassazione) circa la certezza del procuratore
dell'esistenza di un livello superiore e di altri morti riconducibili al
gruppo. Perché invece la smentita è stata data di soppiatto? Perché non
hanno parlato degli scavi a vuoto sulle parole di uno che viene giudicato
attendibile nella sentenza che mi condanna? Perché non dicono quanti soldi
ha sprecato il procuratore per un'indagine che non sarebbe neppure dovuta
cominciare a causa dell'infondatezza della notizia di reato?Ma questo punto
lo approfondirò più avanti quando qualcuno, in tribunale a Monza, si degnerà
di depositare gli atti dell'indagine archiviata l'8 gennaio 2009.

Come al solito ho sottoposto a chi legge dei fatti concreti, riscontrabili
negli atti processuali, ed ho sollevato obiezioni ed interrogativi che
qualunque persona, che non si lasci abbindolare da alcune 'ricostruzioni'
televisive in cui si vedono 4 fessi a lume di candela, dovrebbe porsi con la
speranza che possano aiutare a riflettere e aprire gli occhi.
Grazie per l'attenzione
Zampollo Marco.

The Sentinel

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Jan 22, 2012, 12:56:47 PM1/22/12
to
"The Sentinel" <he...@metal.it.invalid> ha scritto nel messaggio
news:4f0be5e2$0$16660$5fc...@news.tiscali.it...

Quarto:

*****
Ottobre 2009

Qualche giorno fa la trasmissione 'Atlantide' ha parlato del famoso processo
alle streghe di Salem, tenutosi appunto a Salem (Massachusetts), alla fine
del 17° secolo.

Ho trovato così tante analogie tra quel processo farsa, celebrato da un
manipolo di puritani deviati davanti ad un tribunale speciale, ed il
processo subito da me in un presunto Stato di diritto oltre 3 secoli dopo,
che mi sono convinto a scrivere questo pezzo.

A Salem tutto ebbe inizio quando alcune bambine iniziarono ad avere dei
sintomi di isteria, urlando e contorcendosi senza motivo apparente; un
motivo che i puritani, nella loro beata ignoranza, ci misero poco a trovare:
Satana. Restava da capire chi avesse mandato il Diavolo a tormentare quelle
povere bambine, e i sospetti si concentrarono subito sulla loro serva di
origini indiane. La ragazza fu arrestata e condotta davanti ai magistrati
per essere interrogata. Resasi conto che il suo futuro non era estremamente
roseo, la giovane decise quindi di 'collaborare', ammettendo di essere
dedita alla stregoneria e facendo i nomi di altre presunte streghe, che
vennero immediatamente arrestate. Nel paese fu una sorta di effetto domino:
chiunque avesse delle questioni in sospeso con chicchessia non doveva far
altro che denunciarlo per stregoneria e i suoi problemi avrebbero trovato
una rapida soluzione. Come da prassi consolidata le prime ad essere
arrestate furono quelle donne che vivevano ai margini della società o, che
comunque avevano degli atteggiamenti 'sconvenienti' per l'epoca e, sulla
scorta delle loro dichiarazioni, si procedette ad altri arresti.

Fermiamoci un momento a questa prima analogia: a Salem è stata arrestata una
donna che, per salvarsi la vita, ha iniziato a muovere false accuse contro
altre persone; a Busto Arsizio è stato arrestato Andrea Volpe che, per non
prendere l'ergastolo, confidava al padre che si sarebbe 'inventato nomi a
palla, tirando dentro un sacco di gente', come risulta dalle intercettazioni
del 18-2-2004. In base a quanto dichiarato da queste persone, altri soggetti
sono stati arrestati e condannati. La seconda analogia tra i due processi
sta nel fatto che chi ha 'collaborato' è stato graziato: a Salem non è stato
impiccato ed è uscito dopo un paio di anni di carcere, mentre nel mio
processo ha preso da 12 anni a 20 anni di carcere invece dell'ergastolo.

Quando dagli arresti si passò ai processi, a Salem si resero conto che non
potevano condannare a morte delle persone basandosi sulla parola degli altro
arrestati, servivano delle prove.ma le prove non c'erano. Fu quindi
introdotto l'uso della cosiddetta 'prova spettrale'. Si sostenne che gli
impuntati avessero firmato il libro del Diavolo, autorizzando quest'ultimo
ad assumere le loro sembianze per tormentare gli innocenti. Succedeva quindi
che persone detenute venissero accusate di qualunque cosa, e l'accusa era
legittima perché non era stato l'accusato a commettere il fatto ma Satana
stesso, dopo averne assunto l'aspetto in virtù della famosa firma. Ecco la
prova definitiva che l'imputato era dedito alla stregoneria. Sebbene nella
sentenza che mi condanna la prova spettrale non venga menzionata
esplicitamente, credo di poter affermare che sia stata utilizzata: fa niente
se un intervento chirurgico, documentato in atti, rende impossibile la mia
presenza in occasione di depistaggi di cui parlano Maccione, Tollis
Michele e Pasqualina Marino; le loro dichiarazioni vengono comunque usate
come riscontro nei miei confronti .che sia stato Satana ad assumere le mie
sembianze in quelle occasioni? Fa niente se Leoni risulta al lavoro il
pomeriggio del 17-1-98 (vedasi memoriale 31-10-08 pubblicato su questo sito)
e non in fiera di Senigallia come sostengono i 'pentiti'; i giudici scrivono
che 'resta il dato processuale della incontrovertibile convergenza delle 3
chiamate in correità'..che il caro vecchio Satana abbia sostituito anche
Leoni, servendo i clienti al banco della Pescheria della Metro, per
permettergli di recarsi in fiera? O forse Satana, non amando particolarmente
l'odore del pesce, ha preferito impersonificare Leoni proprio in fiera
lasciando Ozzy a districarsi tra cozze e branzini? Questo, purtroppo, non
sono in grado di dirvelo. Sta di fatto che, grazie a questo rigoroso metodo
di valutazione delle prove a carico e a discarico, a Salem furono condannate
a morte una ventina di persone, mentre io ed altri abbiamo preso condanne
che vanno dai 27 anni all'ergastolo.

Da alcuni documenti dell'epoca risulta che a Salem qualcuno cominciò a
insospettirsi di quel delirio collettivo ed iniziò a vedere qiello che si
celava dietro l'alone mistico degli eventi: terre espropriate ai condannati,
debiti annullati e via dicendo..un circolo vizioso in cui ci guadagnavano
pressoché tutti. Salvo i condannati ovviamente. Ecco l'ennesima analogia.
Già, perché, se non consideriamo me e gli altri due 'concorrenti morali',
possiamo certamente affermare che col processo alle

Bestie di Satana ci hanno guadagnato un po' tutti: tra ospitate televisive,
libri pubblicati (magari anche testi in cui si contraddice espressamente
quanto testimoniato in aula), elogi pubblici di assassini graziati, ci
sarebbe da fare un bell'elenco.

A Salem, dopo un paio di anni di follia collettiva la Stato riprese il
controllo su quel manipolo di invasati, ordinò che si celebrassero processi
regolari e, manco a dirlo, la gente non venne più uccisa. Vennero assolti
tutti, persino la serva di origini indiane che con le sue dichiarazioni
aveva dato il via a quella sensazionale ondata di calunnie. Ci volle un po'
di più per la revisione del processo: circa 300 anni. Infatti solo nel 2001
un tribunale americano ha riconosciuto l'innocenza di quei poveri
disgraziati che furono condannati a morte..spero che in Italia le cose siano
un attimino più rapide, ma non ne sono così sicuro, dato che sto ancora
aspettando gli atti dell'indagine farsa archiviata l'8 gennaio di
quest'anno.
Circa un mese fa uno dei miei avvocati mi parlava di 'tempo tecnico'; se non
fossi in carcere senza motivo da 5 anni troverei esilarante che il 'tempo
tecnico' in cui una donna fa in tempo a concepire un figlio, crescerlo
dentro di sé e partorirlo, non è stato sufficiente al tribunale di Monza per
rendermi accessibili gli atti che mi servono. Eppure, fin quando ha fatto
comodo a qualcuno, gli stessi atti, benché fossero secretati, finivano
regolarmente in mano ai giornalisti.chissà come mai.

Vorrei spendere due parole anche sulle polemiche seguite alla bocciatura
del Lodo Alfano da parte della Corte Costituzionale. Secondo alcuni,
infatti, con quella sentenza la Corte avrebbe contraddetto una sua
precedente pronuncia...un fatto gravissimo.non so se ciò sia vero o meno;
quello che mi interessa farvi notare in questa sede è che, per condannare
me, la Corte di Cassazione ha contraddetto altre sue sentenze ma nessuno si
è stracciato le vesti per questo. Le deposizioni di Volpe e soci, infatti,
sono viziate da domande suggestive, ossia domande in cui il pm suggerisce
loro le risposte, cosa che, avendo chiesto lui l'esame, non può fare.
Rispondendo alle censure difensive la Corte di 1^ grado sostenne che le
domande suggestive 'servivano ad instradare la risposta sul binario fattuale
di interesse'; la questione venne quindi riproposta in appello, dove il
giudice, non potendo (stranamente) negare l'evidenza, sostenne che si
trattava di prova nulla, e non utilizzabile; ma la nullità era da ritenersi
sanata. Ricorrendo in Cassazione, l'Avv. Cosenza citò quindi una sentenza
della Corte che recita :<l'art.191, c.p.p. esclude, in via generale, di
poter utilizzare, ai fini della deliberazione, prove che siano state
acquisiste in violazione di uno specifico divieto..(fattispecie in tema di
violazione dell'art.499 terzo comma c.p.p. che vieta di porre al testimone
domande che tendono a suggerire le risposte). (Cass.Pen. 1^ sez. sent.3187
18-3-'92).
Sul punto, la stessa sezione (1^), ci rispose che la violazione del 3^ comma
dell'art. 499 non è motivo di inutilizzabilità ex. Art.191 c.p.p. e ci
conferma le condanne.
Scusate la domanda retorica: ma la legge non era uguale per tutti?
Marco Zampollo

The Sentinel

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Jan 24, 2012, 2:47:25 PM1/24/12
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"The Sentinel" <he...@metal.it.invalid> ha scritto nel messaggio
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Quinto:

*****
Dicembre 2009

Siccome quest'anno sono stato un bravo bambino, Babbo Natale è stato buono
con me e mi ha portato gli atti dell'indagine di Monza, quella che ruotava
attorno alla scomparsa di Christian Frigerio.

Questi atti possono essere definiti inquietanti, desolanti o esilaranti,
dipende solo da che punto di vista si guardano.

In questo mio primo scritto nel merito, vorrei soffermarmi su alcune
intercettazioni effettuate nella cella di Mario Maccione nel novembre 2007:
mesi prima che, l'allora procuratore di Monza, iniziasse a sbandierare ai
quattro venti la nuova indagine, in cui, è bene ricordarlo, proprio Mario
Maccione era il teste chiave.

Per evitare inutili ripetizioni rimando chi legge al pezzo pubblicato su
questo sito nel maggio 2009 e vi invito solo a tenere bene a mente che,
quando il procuratore si prodigava in interviste in cui raccontava
all'opinione
pubblica di cupole sataniche e lunghe catene di omicidi misteriosi, era
perfettamente a conoscenza dei particolari che mi accingo a riportare.

Innanzitutto, dalle intercettazioni, Maccione sembra ben consapevole che
Frigerio non fosse sepolto ad Increa; cito dalla trascrizione del
18.11.2007, pagina 1:

Compagno: < perché non glielo dici tu?>

Maccione:< perché non so dove dirgli>

Compagno: < eh, digli quello che hai detto a me, glielo dici a loro>

Maccione:< eh, ma andrebbe a vuoto>, < se poi non è lì, se poi non è lì>.

Maccio sembra quasi sicuro che Frigerio non sia sepolto ad Increa, ma poi si
convince che mandare gli inquirenti a vuoto non gli recherebbe alcun danno,
in quanto la sua sarebbe comunque una dichiarazione 'de relato', ossia,
racconterebbe fatti appresi da altri; anzi, il fatto di non trovare alcun
corpo, dimostrerebbe che Maccione è estraneo al delitto, in quanto non
conosce neppure il luogo di sepoltura. I due parlano di altro, poi tornano
sull'argomento: pag. 28:

Compagno: < e se non dovessero trovarlo?>

Maccione:< dicono: 'ma che cazzo stai dicendo?' ed io: 'non lo so, mi sono
drogato in carcere!>

Indovinate un po' come giustificherà la mancanza di riscontri davanti agli
inquirenti, mesi dopo lo stesso Maccione? Proprio con l'uso di droghe che
gli avrebbero annebbiato i ricordi; particolare tra l'altro smentito dalla
dettagliatissima confessione dell'omicidio di Fabio Tollis che Maccione fece
il 1° giugno 2004.

Ma andiamo avanti; infatti Maccione dice di sperare che il procuratore apra
un processo su vari suicidi/scomparsi, basandosi sulle dichiarazioni dei
loro amici e familiari, in modo che, per paura di ulteriori condanne, Volpe
e Guerrieri facciano accordare i rispettivi avvocati, per incolpare di tutto
'gli altri' (io, Leoni, Monterosso, Sapone) con la speranza di farci
prendere 80 anni a testa e l'auspicio che ci suicidiamo in carcere. stiamo
parlando dello stesso Maccione che, la sentenza che mi condanna, ritiene
attendibile perché 'pentito e travolto dai sensi di colpa'.cito da pag. 20 e
21 dalle trascrizioni:

Maccione: < Pizzi non trova un cazzo e s'incazzano, scava.scava. ribalta
tutto.soldi, capito? Perché costano ste cose qua, non trova un cazzo inizia
a sanguinare e dice " ci sono dei testimoni fuori, amici di questi, apro un
processo, lo posso aprire per omicidio", tutti accusati noi sempre, vediamo
se si cagano nelle mutande, aprono un processo tutti andiamo li, ci
guardiamo in faccia, tutti con la paura, a quel punto ritorniamo nessuno sa
niente, ritorniamo alle nostre case, in galera no, allora Volpe va
dall'avvocato
e dice "contatta subito l'avvocato di Guerrieri che ci mettiamo d'accordo
che io so tutto" ah si, meno anni possibili, perché io qualcosa me lo
prenderò, parlerò, esco fuori come il salvatore. Diciamo che il mio avvocato
è stupido, cosa che non è, e non si lascia sfuggire sto particolare, non
parla con i loro avvocati, allora andiamo ancora al processo, Volpe e
Guerrieri "parliamo e diciamo tutto, così, così, così, sono stati loro, lui
ha fatto così invece così.noi sapevamo tutto però, siccome ci eravamo già
mossi in passato dicendo che loro sapevano qualcosa, no? Adesso che sappiamo
i nomi, sappiamo che sono stati loro".E beh, arriva un macigno, no, 80 anni,
tutti che si suicidano in carcere>.

Rileggete bene questo passaggio, in mo do da comprendere il senso fino in
fondo, poi ricordatevi che, la sentenza che mi condanna, si fonda sul
presupposto che Volpe, Maccione e Guerrieri, non potrebbero accusare le
stesse persone, se queste non fossero davvero loro complici.ne siete ancora
così sicuri?

Continuando nella conversazione, Maccione spiega al suo compagno che prima
gli devono togliere 3 anni per i tentati omicidi, poi, con la strategia che
ha studiato, si farà cancellare tutta la condanna; cito dalle pagine 22 e
23:

Maccione:< Bisogna aspettare, convincerli, quando mi hanno tolto gli anni e
da lì si inizia>

Compagno:<si inizia.che faresti?>

Maccione:< inizia la strategia, la strategia dei suicidi, le scomparse,
anche quelle viste in televisione, fare un bel casino. Perché con la
televisione metti paura a Pizzi, dice "cazzo, questo sta dicendo tutto.anche
le cazzate che abbiam fatto nei processi e ste storie qua", viene li
strisciando "Mario aiutami, ti tolgo tutto">.

Riguardo alle 'presunte vittime', i famosi suicidi, è interessante anche
un'intercettazione
del 25.11.2007, che i Carabinieri riassumono così; pagina 5 della
trascrizione:<Mario spiega che per fare questo deve avere l'aiuto degli
avvocati, perché deve acquisire tutti gli atti di questi suicidi. Lui solo
così, guardando le date i particolari, riuscirà a risalire ai 6 suicidi>.

Scusate un attimo, ma a cosa gli servono gli atti se, come dichiara agli
inquirenti, i particolari glieli avevamo raccontati noi, vantandoci di qui
delitti???

Nelle intercettazioni Maccione parla anche di un omicidio che avrebbe
commesso lui e che non si scoprirà mai, ma, se si dovesse scoprire, lo
accollerebbe agli altri, tanto ormai sarebbe credibile: quando gli
inquirenti gli contestarono il fatto, Maccione rispose così:<Avuta lettura
delle conversazioni intercettate relativamente all'episodio in cui io
riferirei a (xxx) di aver ucciso un certo Claudio Di Bella, riferendone poi
anche i particolari, voglio chiarire che si trattava del racconto di una
allucinazione che io avevo vissuto nel periodo in cui facevo uso di
mescalina. Dal tenore della conversazione con (xxx) si capisce che io sto
riferendo dell'episodio come se fosse reale, mentre invece non l'ho vissuto
realmente>. (dal verbale del 9 aprile 2008).

A questo punto sarebbe facile per me prodigarmi nei commenti, ma preferisco
evitare, lasciando ad ognuno di voi la più ampia libertà di pensiero. Mi
limito a segnalarvi che, dopo aver potuto constatare l'affidabilità di
questo testimone con quanto ho scritto finora, e le chicche (allucinanti)
che mi sono tenuto per il prossimo pezzo, il procuratore ha speso 25.680?
(di soldi vostri) per andare a scavare seguendo le indicazioni di Maccione,
coi risultati che già conoscete. Se volesse intraprendere altre iniziative
del genere, mi permetto di consigliargli di aspettare l'autunno, almeno, se
le indagini non dovessero andare a buon fine, potrebbe trovare qualche
tartufo con cui ammortizzare le spese.

Questo è solo l'inizio, col passare del tempo vi dimostrerò, con le carte
che il procuratore aveva già in mano nel 2007 (quindi prima che lanciasse
l'indagine
in pompa magna), come tutto ciò che mi ha contestato nel 2008 (ad un mese
dall'udienza in cassazione) era già ampiamente smentito; allora, forse,
molte cose vi saranno più chiare, e capirete come questa indagine avesse
un'unica
finalità: evitare che la cassazione annullasse le vecchie condanne.

Buone Feste

Marco Zampollo

The Sentinel

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Jan 28, 2012, 4:18:44 AM1/28/12
to
"The Sentinel" <he...@metal.it.invalid> ha scritto nel messaggio
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Sesto:

*****
Gennaio 2010

Come anticipato nel pezzo di dicembre, è mia intenzione approfondire il
discorso circa la totale inattendibilità di Maccione, che emergeva in
maniera assai palese della intercettazioni effettuate mesi prima che il
procuratore spendesse decine di migliaia di euro per indagare sulla cupola
che, dall'alto, avrebbe tirato le file delle Bestie di Satana.

Ricorderete quante dichiarazioni ha rilasciato ai giornali il procuratore
nella primavera del 2008 circa l'esistenza di questo livello superiore;
molti di voi penseranno che avesse in mano qualche indizio serio, e invece
no, aveva solo delle ridicole intercettazioni di Maccione, a cui sembra non
credesse neppure lui.

Nelle intercettazioni del 18.11.07, infatti, Maccione racconta al compagno
di incontri tra esponenti di varie sette, per accordarsi sui rispettivi
traffici illegali, e non farsi la guerra a vicenda. Una delle sette più
grandi e potenti sarebbe stata quella del 'Grande Occhio' (quando ne ho
sentito parlare in tv mi sono ammazzato dal ridere perché mi sono immaginato
un nuovo avviso di garanzia in cui Io , Monterosso e Leoni, venivamo
accusati di riunirci con Frodo, Gollum e Gandolf a Mardor, in una setta che
aveva lo scopo di impossessarsi dell'unico anello), che, dopo l'arresto
delle Bestie di Satana, avrebbe preso il potere su tutte le altre. Cito un
passaggio interessante, pag.16 delle trascrizioni:

Compagno: < Però vi siete riuniti qualche volta?>

Maccione: < si, perché c'era il punto di riunione di tante sette.per non
farsi la guerra, capito? Perché ognuno ha le sue attività, droga, spaccio,
prostituzione, armi.c'hanno le loro attività (..)>

Compagno: < ma facevano sti cazzi di riti satanici?>

Maccione: <li erano riunioni dove si parlava e basta>

Compagno: < ma parlare di cosa?>

Maccione: <ma io penso di non farsi la guerra, riunioni che dovevano fare, o
sette o riti, che cazzo ne so!>.

Adesso sapete su cosa si basava l'indagine sul terzo livello; su alcune
riunioni a cui Maccione dice al compagno di aver partecipato , come quello
gli fa una domanda specifica, sugli argomenti trattati, risponde <ma, io
penso..che cazzo ne so>.

Ecco a voi il testo chiave dell'inchiesta, uno che partecipa ai summit delle
sette sataniche /massoniche di tutta Italia e non sa si cosa si parlava.mi
ricorda qualcosa..ah si, il mio vecchio processo, quello in cui sono stato
condannato a 29 anni di carcere perché, l'unico 'pentito' che mi nominava
tra i presenti alla riunione in cui decide l'omicidio, quando il giudice gli
chiese cosa dicessi o facessi in quel frangente, ha risposto < non mi
ricordo adesso a pensarci così>. (Inc. Prob. Volpe 12.10.04 pag.65). Scusate
questa piccola digressione, stavamo parlando di altro.

Non posso non citare un altro passaggio delle intercettazioni alla base
dell'indagine,
che i carabinieri hanno riassunto così: <Mario racconta che una volta, nel
periodo in cui secondo lui lo volevano far fuori, Zampollo gli disse che
dovevano andare a Triora, in Liguria, per fare un rito satanico. Mario non
si presentò all'appuntamento e ci andò per conto proprio, con una pistola
nascosta in un marsupio pieno di munizioni. In questo posto c'erano molte
persone di altre sette ed anche i suoi coimputati, questi chiedevano a Mario
di fare la seduta e lui, con atteggiamento di sfida, rispondeva che quella
sera non era possibile farla, quindi se ne andava>.

Tralasciando il fatto che mi piacerebbe sapere come avrebbe fatto Maccione
ad andare e tornare dalla Liguria di sera per conto proprio, dato che non
possedeva neppure la bicicletta, trovo a dir poco esilarante che, una
persona che abbia paura di essere uccisa, si predenti ad un raduno di
trafficanti di droga e armi (quali erano le sette secondo Maccione) e, forte
di una pistola nel marsupio, si metta anche a sfidarli. Visti questi
precedenti, vorrei lanciare una petizione per chiedere al Ministro della
Difesa di ritirare le truppe dal medio oriente e inviare sul campo Maccione
con il suo marsupio.

Del resto, è lo stesso Maccione a dire al suo compagno che pensa di essere
intercettato e che, di conseguenza, non sta dicendo la verità (lasciando
intendere che parlerà con gli inquirenti solo se lo faranno uscire dal
carcere).

Pag. 39 < (Pizzi) secondo me lui sente>. Pag. 41, <questa non è una conferma
di testimonianza, io ti posso dire quello che voglio a te>.

Pag. 42, Maccione < io ti ho sempre detto, imito il Grande Fratello, prendi
quella storia lì, tranne i nomi, e certe persone>

Compagno:< perché hai detto questo?>

Maccione:<perché poi vengono da me.cosa vogliono da me?>

Che gli inquirenti in realtà non credessero ad una parola di tutto questo,
lo dimostra il fatto che, negli interrogatori della primavera 2008, a
Maccione non venne posta neppure una domanda sulle altre sette, sul terzo
livello, la cupola, o come la si vuole chiamare. A questo punto sorge
spontanea una domanda: perché allora il procuratore ha fatto tutto quel
cinema a livello mediatico? Ormai credo che siate in grado di rispondete da
soli a questa domanda.

Poiché a dicembre vi avevo promesso alcune chicche allucinanti, credo sia
giunto il momento di tenere fede alla parola data. Infatti mi piacerebbe
sapere se il procuratore ha denunciato Maccione per diffamazione, dato che,
nelle intercettazioni, lo accusa ripetutamente di aver coperto i mandanti
dell'omicidio di Chiara Marino:

pag. 33 Maccione:< eh, non è valso ad un cazzo! Anche dicendo (xxx) era
l'organizzatore.il
mandante>.

Compagno: < tu dici?>

Maccione: <questo Pizzi è stato>

Compagno: <a fare che?>

Maccione: <a far si che non venissero né indagati né niente>

Maccione torna sull'argomento anche il 25.11, pag, 7 della trascrizione: <
perché sono dei pezzi di merda! Se no c'era troppo da lavorare, da
indagare>. Compagno: <Minchia!> Maccione:<ecco, loro hanno fatto quattro
mesi di indagini, si sono attenuti a quello che diceva Volpe su di noi e
basta.e lì hanno chiuso le indagini. Io per loro ero solo una bastone fra le
ruote>.

Compagno:<perché hanno creduto a Volpe?> Maccione: <perché era più facile>.

Io non so se questa storia sia vera o meno, posso solo dire che, mentre
altre parti delle intercettazioni di Maccione venivano riportate per
estratto dai media, di questi passaggi non se ne è mai parlato fino ad ora.

Per poter esercitare le funzioni, un magistrato deve essere al di sopra di
ogni sospetto, o almeno così è scritto nell'ordinamento giudiziario; per
questo vorrei sapere se il procuratore ha scelto di difendere la sua
reputazione querelando Maccione, o se ha preferito ignorare queste accuse,
e, nella seconda ipotesi, vorrei sapere perché.

Marco Zampollo

Andrea Lo

unread,
Mar 31, 2012, 4:41:30 PM3/31/12
to
"The Sentinel" ha scritto nel messaggio news
>E per i pigri che magari non hanno voglia o non possono, per motivi
>tecnici,
>cliccare i link a pagine web, riportero' qui, uno alla volta, i post del
>blog di Zampollo che ho in firma.

>Chi e' interessato legga, PRIMA di parlare, poi puo' dire quello che vuole
>ma in base a cosa ha letto e all'idea che si e' fatto riguardo tutti i dati
>oggettivi

La cosa, leggendo qualcosa di quel che scrivi, mi ha anche incuriosito, però
dato che hai scritto post e post sull'informazione, sui disinformati, su
quelli plagiati e chi più ne ha più ne metta, devi capire che la gente
normale e anche quella un attimino più acculturata, nella vita vuole vivere
e non approfondire tutte le centinaia di migliaia di processi che si
disputano ogni anno in Italia.

A me, molto sinceramente, se fosse stato condannato qualche innocente
dispiacerebbe un casino.
Però non ne farei una crociata pro-metallari né farei di questa storia il
simbolo di un pregiudizio imperante trasformando la sentenza e quel che è
stato in una sorta di Nuova Salem. Non c'entra niente. Quel ragazzo,
Gianluca, fa male a porsi così. Però lo comprendo. E' la reazione che
scateni tu nelle persone. E che forse scatenano molti di quelli del tuo
giro: accettalo, o comunque meditaci sopra, se non altro perché come dici
sotto processo ci potevi finir tu o uno che frequentava certe compagnie e
certi posti, e che aveva un certo "physique du role", vale a dire quello del
metallaro.

Cosa spinge l'opinione pubblica e delle persone che certo la mattina non si
svegliano con lo scopo di mandare in galera degli innocenti, a prendere
delle eventuali cantonate, a fissarsi su qualcuno, a prenderlo in
antipatia...? Be', leggiti. No, ma lo dico sul serio anche se con il
sorriso: leggiti. E magari prova a pensare al metallaro medio. Minimo andrà
sempre in giro vestito di nero, come uno iettatore. Magari fa il satanista
confuso all'acqua di rose, uno di quelli che cerca di spiegare agli altri
che gli chiedono come mai di questa mattana, che è Gesù quello cattivo, e il
sabato sera anziché andare al cinema andrà al cimitero replicando cose (riti
ecc.) che la gente è abituata a vedere nei film horror.
Pensa se uno così finisce sospettato dalla polizia. Ripeto: pensa a te.
Vengono a casa tua e vedono i tuoi scritti. Sempre aggressivi. Sei sempre a
litigare con qualcuno o a tirargli le orecchie. Fondi un blog e lo chiami il
polverizzatore di stronzate, cioè di fatto quelle che dicono gli altri,
mentre tu dici sempre la verità, sei informato, sei il cittadino modello,
"dimostri sempre di aver ragione" (parole tue), smonti quello che dicono gli
altri, poi fondi un altro blog contro qualcuno che sbaglia, che è un clown,
che è questo e quello...

Torniamo alle BDS. Magari tra quelli condannati uno o due non erano
colpevoli. Ma ti rendi conto di che giro era? Di quale profilo psicologico,
sociale, personale e via dicendo avevano quelle persone? Aggressività alle
stelle, satanismo, droga, iconografia estremista, di certo non erano
iscritti alla sezione della democrazia cristiana del loro paesello. Del
resto interrogati su che profilo morale avevano, infatti, quelli che vengono
accusati di aver mentito e di tirar dentro degli "innocenti". Avevano il
profilo morale dei luoghi che frequentavano, delle persone che frequentavano
(i simili vanno coi simili), l'aggressività nei confronti del prossimo che
rende disposti a tutto (mentire in un processo non è sicuramente la cosa
peggiore che han fatto nella vita).
A un magistrato, a un giornalista medio, a una persona "normale" (ti ripeto
che uno nella vita ha di meglio da fare che seguire dalla A alla Z tutta la
questione delle BDS), gente che ha un profilo così non ispira certo
simpatia, e se raccontano qualcosa di negativo su di loro l'istinto è quello
di dire: "sì, è esattamente il tipo di persona che trova un gattino per
strada e gli mangia il cuore".

Adesso parti pure con gli insulti, ti anticipo già quella che sarà la mia
risposta: "CVD".

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altares...@gmail.com

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May 14, 2020, 12:42:06 PM5/14/20
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