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new prog (era :Re: Re: Arrivederci)

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Ezio Candrini

unread,
Apr 3, 2001, 6:28:25 AM4/3/01
to
""Ezio Candrini"" <ezio.c...@gpa.it> ha scritto

> #sfondi non una, ma dieci, cento porte aperte; oggi lo dici tu, e il
> risultato sarà di zero virgola zero; tra un anno un altro impavido proverà
a
> lamentarsi per 'ennesima pernacchia o calcio nel culo ricevuto al solo
> nominare i Transatlantic; risultato: la radice quadrata di zero; fra
> cinquant'anni, tutti con la barba bianca e bastone a cacciare dalla
panchina
> del parco il solito povero demente che mezzo secolo prima si era macchiato
> di un onta gravissima: ascoltare i Genesis del dopo Gabriel (e
naturalmente
> gli IQ); tutti belli fieri, col mangime per i piccioni in una mano, e
> NATURALMENTE l'imperdibile ristampa di prog iraniano su etichetta atzeca
> nell'altra...#
>

napra ha scritto:

Mah, quando io sulla mailing list di paperlate dissi che secondo me è
l'esatto contrario e che proprio l'immagine del progressive schiacciata sul
new prog costituiva il limite fondamentale allo sviluppo del genere a
livello "più di massa" rispetto alle 30 mila copie degli iq e dei pendragon
fui coperto di insulti. la mia potrebbe essere una tesi peregrina (anche
perchè come sai io non ho fatto volantinaggio a siracusa) ma questa
sensazione non riesco a levarmela di dosso...
Come vedi ogni teoria è buona in se perchè non c'è la controprova. Qui
nessuno è mai stato insultato perchè parlava dei transatlantici o dei
pendragoni. si chiede solo di motivare affermazioni come quelle che è solito
fare ad esempio Lagnese. Nessuno misconosce l'importanza che ha avuto il new
prog nel salvare un genere musicale che era sparito completamente. Una
funzione storica non minimizzabile. Ora però, e questa è una mia opinione,
le medaglie conquistate sul campo 20 anni fa non bastano più. Il new prog e
il suo modello non ha più niente da dire da un bel pezzo e proprio il fatto
che venga portato ancora come "simbolo" di tutto il movimento costituisce il
limite fondamentale allo sviluppo di quest'ultimo. Non è "rendendosi più
vendibile" che il prog può sfondare un po' di più. forse è l'esatto
contrario (senza arrivare magari a certi mattonacci inascoltabili).


allora (spero di chiarire una volta per tutte):
1) NESSUNO di noi sostiene o ha mai sostenuto che il new prog sia il non
plus ultra; personalmente sono cresciuto ad Hatfield and The North,
Gilgamesh, Van Der graaf e Fruup, piuttosto che a Pendragon
2) la scelta di sostenere il new prog è stata dettata, oltre che da gusti
personali (soggettivi e quindi NON criticabili) da esigenze ed esperienze
disparate; è stata la sola strada realmente percorribile per cercare di
avvicinare QUANTA PIU' GENTE POSSIBILE ad un determinato genere musicale
ormai confinato in cantina.
3) Abbiamo tentato anche con rassegne e concerti di soli gruppi italiani con
i seguenti risultati:
- massimo successo di pubblico (oltre 600 persone) per una semplice festa
video a base di genesis e marillion; inutile sparare bordate ironiche; è
andata ESATTAMENTE COSI', e il primo ad essersi meravigliato di queste cifre
è stato il sottoscritto.
-concerti di IQ/Pendragon/Arena organizzati da noi: pubblico tra 250/500
persone in media (unico insuccesso i Jadis, con supporter gruppi italiani,
tipo Court, che NON hanno portato un numero rilevante di sostenitori locali;
non è una critica, ma UN DATO DI FATTO)
- rassegne prog italiano da noi organizzate
pubblico ai Mysia: 8 persone
pubblico agli Overdrive: 4 persone
top del pubblico per Asgard ed Eris Pluvia: 50 persone circa
-concerti prog non organizzati da noi: Finisterre a Vigevano 20 persone (di
cui la metà portate da noi, e ci metto anche mia moglie per far numero)
-rassegne prog non organizzate da noi: ricordo l'ultimo concerto della
rassegna di Vertemate, con gli Oniric Zed; spettatori paganti 2: io di
Paperlate, l'altro era Antonio di Nobody's land;
-ultimi concerti di vecchie glorie seventies, tipo Wetton: poche decine di
paganti (non comunque organizzato da noi, ma un plauso ai coraggiosi
organizzatori)
-utlimo concerto di glorie new prog a Milano(i soliti marillion): 1000
persone

Bene: questi, estremizzati, sono alcuni numeri; sarei contento, estremamente
contento che trovaste VOI una soluzione (concerti, etc), dei nomi
'papabili', delle alternative che non si risolvano nella solita ironia
contro gli sprovveduti che esordiscono sul newsgroup al ritmo di barbe e
fiori; trovatela voi, ma che non sia la SOLITA quotazione dell'introvabile
ristampa assiro babilonese (che magari potrei darvi anch'io, per le ragioni
spiegate al punto 1)

Un saluto e buona continuazione

Ezio


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stanz

unread,
Apr 3, 2001, 7:16:42 AM4/3/01
to
"Ezio Candrini" ha scritto nel messaggio
<000101c0bc28$e03a3a40$e28115d5@ezio>...

>Bene: questi, estremizzati, sono alcuni numeri; sarei >contento,
estremamente contento che trovaste VOI una >soluzione (concerti, etc),
dei nomi 'papabili', delle >alternative

My two cents: e se, finalmente, ci rendessimo conto che è finito un
ciclo? Che la sconfitta dei vari remake del prog significa
"sconfitta"? Voglio dire: quali alternative hanno senso alla mancanza
di alternative?

> ma che non sia la SOLITA quotazione dell'introvabile
>ristampa assiro babilonese

Ridurre il discorso della storia del rock e/o del prog a mera
"quotazione" significa non avere capito il problema dello sfascio
della/delle subculture giovanili negli ultimi 20 anni.
Riscoprire certi dischi è, oggi come oggi, l'unica vera ipotesi
sovversiva... perchè la CULTURA è SOVVERSIVA. E certi dischi dei 70s,
ammettiamolo, erano MOSTRUOSAMENTE colti. Colti come ...i geni,
genietti e pseudo-geni che li riuscivano a incidere con tutte le
difficoltà dei vari casi.
Se il new-prog ha fallito, è perchè non è stato abbastanza
convincente, non ha sospeso l'incredulità dei più. E' stato cartapesta
versus VERA cultura.
E allora andiamo a contare gli uno o cento presenti a concerti farsa,
o le uno e cento vendite di copie fatte.
E' consequenziale.
Se nei 70s persino i gruppi minori "impolverati" oggi estasiano le
persone perspicaci, un motivo c'è ed è evidente.
Che poi tutta la cultura giovanile sia stata azzerata dal postmoderno,
dal "benesserismo" dominante, dalla voglia del giovane mediocre
moderno di schemi più che di liberarsene, è altrettanto evidente.
Ed ora, continuate pure a sparlare sulle "quotazioni", così come
continuerò volentieri a riscoprire quelle cose che ci ricordano quanto
siamo caduti in basso.

bye stanz

napra

unread,
Apr 3, 2001, 8:42:10 AM4/3/01
to

""Ezio Candrini"" <ezio.c...@gpa.it> ha scritto

> allora (spero di chiarire una volta per tutte):
> 1) NESSUNO di noi sostiene o ha mai sostenuto che il new prog sia il non
> plus ultra; personalmente sono cresciuto ad Hatfield and The North,
> Gilgamesh, Van Der graaf e Fruup, piuttosto che a Pendragon
> 2) la scelta di sostenere il new prog è stata dettata, oltre che da gusti
> personali (soggettivi e quindi NON criticabili) da esigenze ed esperienze
> disparate; è stata la sola strada realmente percorribile per cercare di
> avvicinare QUANTA PIU' GENTE POSSIBILE ad un determinato genere musicale
> ormai confinato in cantina.

stop. mi fermo qui nell'analizzare il tuo discorso. E' propruio questa
scelta che non condivido o che almeno non condivido più. il discorso poteva
avere un senso fino ai primi anni 90 poi è diventato autocastrante.
autocastrante perché privo di potenizlità espansive oltre un certo limite
(le 30 mila copie di un disco, le 600 persone ad un concerto). Secondo me il
prog può diventare un piccolo fenomeno solo uscendo dalla logica perversa
dei gruppi di new prog inglese, transatlantici, barbe e fiori. tutti autori
di dischi anche gradevoli ma che ascoltati da chi di prog non vive risultano
poco interessanti. Proponiamo al pubblico progressivo gli UTO invece dei
pendragon (il paragone è puramente esemplificativo) e probabilmente il
risutlato sarà pessimo. facciamo la stessa proposta a chi di prog non vive e
vediamo l'effetto che fa...
Sono invece d'accordo sullo sconosciuto disco di prog assiro-babilonese del
1971 stampato in tre copie (una di queste proprietà di moroni, of course).
inutile stare a masturbarsi su dischi che nessuno di noi potrà mai
permettersi. Da qui ad accontentarsi solo dei prodotti da "major" della
inside out o della magna carta o del solito disco di new prog (ho sentito
l'ultimo iq e per quanto io sia da sempre un estimatore dei cinque l'ho
trovato insopportabile) ce ne passa..


napra

napra


Ezio Candrini

unread,
Apr 3, 2001, 10:16:01 AM4/3/01
to
"Ezio Candrini" ha scritto nel messaggio
<000101c0bc28$e03a3a40$e28115d5@ezio>...

>Bene: questi, estremizzati, sono alcuni numeri; sarei >contento,
estremamente contento che trovaste VOI una >soluzione (concerti, etc),
dei nomi 'papabili', delle >alternative


Stanz ha scritto:

My two cents: e se, finalmente, ci rendessimo conto che è finito un
ciclo? Che la sconfitta dei vari remake del prog significa
"sconfitta"? Voglio dire: quali alternative hanno senso alla mancanza
di alternative?

> ma che non sia la SOLITA quotazione dell'introvabile
>ristampa assiro babilonese


Stanz ha scritto:


Ridurre il discorso della storia del rock e/o del prog a mera
"quotazione" significa non avere capito il problema dello sfascio
della/delle subculture giovanili negli ultimi 20 anni.


la quotazione era, in un discorso volutamente estremizzato, solo uno degli
aspetti, non certo l'unico; pensavo non ci fosse il bisogno di sottolinearlo


Stanz ha scritto:


"Riscoprire certi dischi è, oggi come oggi, l'unica vera ipotesi
sovversiva... perchè la CULTURA è SOVVERSIVA".


A titolo puramente personale non ho nulla da riscoprire: certi gruppi sono
stati una piacevole scoperta 25 anni fa, e non li ho mai abbandonati ne
dimenticati. Tuttaltro.

Stanz ha scritto:


"E certi dischi dei 70s,
ammettiamolo, erano MOSTRUOSAMENTE colti. Colti come ...i geni,
genietti e pseudo-geni che li riuscivano a incidere con tutte le
difficoltà dei vari casi.
Se il new-prog ha fallito, è perchè non è stato abbastanza
convincente, non ha sospeso l'incredulità dei più. E' stato cartapesta
versus VERA cultura."


Errore madornale: il new prog ha fallito (anche se non in toto, ed è
dimostrabile) perchè il contesto socio/culturale di oggi non è quello di
trent'anni fa; al di la' di alcuni evidenti limiti artistici (dovuti alla
riperitività di certi schemi compositivi) di tanti gruppi, il new prog non è
MAI stato suppportato dai mass media, non ha MAI avuto riviste patinate che
ne santificavano gli artisti in questione (unica eccezzione, che conferma la
regola, i marillion degli anni 80, con i videoclip di kayleigh, etc), ne
passaggi radio , ne altro; sarebbe stato interessante vedere se Spock's
beard & cartapesta varia fossero vissuti nei seventies...ci sarebbe stata
anche per loro una fetta di gloria...la stessa che si sono beccati (proprio
perchè vissuti in quell'epoca di...geni) tanti gruppi nostrani che COPIAVANO
palesemente i modelli albionici (vogliamo parlare di Morning Comes degli
Acqua fragile ? Un remake di Musical Box, e gli esempi sono DECINE).
Altro che poco convincenti: diciamo che sono passati trent'anni e basta.
Diciamo, per semplificare, che i Gentle Giant avevano alle spalle la
Vertigo,le copertine su Ciao 2001, i concerti nei Palasport;
gli IQ hanno alle spalle la GEP (cioè se stessi), le recensioni di Arlequins
e Paperlate, un concerto al Thunder Road di Codevilla (per grazia ricevuta).
Discorso che esula dai rispettivi meriti/limiti artistici: non ci vuole
Einstein per comprendere che le intuizioni di In A Glass House sono 10.000
volte maggiori rispetto a quelle di Ever.

Stanz ha scritto:

"E allora andiamo a contare gli uno o cento presenti a concerti farsa,
o le uno e cento vendite di copie fatte.
E' consequenziale."


Una fanzine con in copertina gli Epidaurus o i Mia venderebbe 25/30 copie, e
tanti saluti al numero successivo.
Riguardo ai concerti, preferisco andare a vedere i Pendragon che stare in
casa a piangere il fatto che gli Agitation Free si sono sciolti nel 1974;
beh, fate una colletta, convincete Michael Gunther a riformare il gruppo e
portatelo in Italia, magari come spalla ai riformati Gentle Giant (altra
colletta, please !); altrimenti solo concerti farsa.
Ma non è che per caso (così, solo per caso, lo dico sotto voce...) vi viene
il dubbio che un miserrimo concerto di quelle macchiette dei Pendragon
potrebbe (potrebbe...sempre a bassa voce) forse, magari, per caso, attirare
anche quelle 20/30 persone che in futuro potrebbero approfondire
e...arrivare agli Epidaurus e Agitation Free ?
No, vero ? Concetto troppo difficile ? Già, troppo difficile...solo kraut
rock del 71, avanti fino alla morte.

Ezio C.

Davide Tosi

unread,
Apr 3, 2001, 12:29:34 PM4/3/01
to
Dalla voce di ezio.c...@gpa.it ("Ezio Candrini"), eresiarca minore:

>Errore madornale: il new prog ha fallito (anche se non in toto, ed è
>dimostrabile) perchè il contesto socio/culturale di oggi non è quello di
>trent'anni fa; al di la' di alcuni evidenti limiti artistici (dovuti alla
>riperitività di certi schemi compositivi) di tanti gruppi, il new prog non è
>MAI stato suppportato dai mass media, non ha MAI avuto riviste patinate che
>ne santificavano gli artisti in questione (unica eccezzione, che conferma la
>regola, i marillion degli anni 80, con i videoclip di kayleigh, etc), ne
>passaggi radio , ne altro; sarebbe stato interessante vedere se Spock's
>beard & cartapesta varia fossero vissuti nei seventies...

Bisogna vedere se causa ed effetto stanno nella direzione da te indicata
piuttosto che nell'opposta.
Non è forse vero il contrario, che il new prog. non ha mai saputo attrarre
l'attenzione dei media?
Io personalmente vedo il crearsi di una frattura all'interno del
giornalismo musicale (in senso ampio, non solo quello della carta stampata,
ma anche quello delle radio ecc ...) verso la metà degli anni '70, frattura
prima inesistente. Fino ad allora esistono solo due categorie nella musica
giovanile: il pop e la musica leggera, il primo viene considerato
positivamente, la seconda no. Nei primi anni '70 le riviste che parlano dei
Gentle Giant o dei VDGG sono le stesse che parlano di Neil Young ed Allman
Brothers. Basta andare a spulciare qualche Ciao2001, Gong o Muzak per
verificarlo. Idem per le radio; i dj londinesi non pongono discriminazioni
fra il trasmettere la nuova band californiana o il nuovo gruppo scovato
nell'underground britannico da John Peel. Quando nel '75 le radio libere
aprono anche da noi, i giovani che si dotano di antenna e sono finalmente
in grado di propagare via etere i loro beniamini danno indifferentemente
spazio sia ad EL&P che ai Doobie Bros., sebbene fossi solo un bimbetto
delle elementari ho un ricordo chiaro di cosa passavano allora le emittenti
locali che abbondavano nella mia zona. La RadioFeccia di Ligabue, che
passava solo rock americano, è una pura mistificazione storica per il
periodo in cui la vicenda è ambientata.
Le voci dissenzienti esistono (da noi Bertoncelli) ma sono una minoranza
che non è in grado di influenzare veramente i gusti giovanili.
Improvvisamente nella seconda metà dei '70, questo viene a cessare. Nascono
in tutta Europa movimenti, riviste, radio che disconoscono la validità
della musica del proprio continente e pongono a loro riferimento
esclusivamente le sonorità provenienti da oltreoceano. Il punto è che
queste nuove tendenze non sono pilotate dalle riviste affermate o dalle
case discografiche, che anzi preferiscono continuare ad utilizzare come
cavallo di scorta per la loro musica leggera la scena evoluta europea
piuttosto che i nomi americani, sconosciuti ai più e che per molti anni
continueranno ad arrivare sul vecchio continente solo come materiale
d'importazione. No, riviste come l'onorevole Rock&Folk in Francia ed il
nostrano orrido Mucchio Selvaggio raccolgono pulsioni provenienti dal
basso, le stesse che danno origine di lì a pochi anni a molte rock station
il cui piatto forte diventano proprio gli introvabili album americani
d'importazione. Appurato quindi come arrivi dal basso il primo grande moto
di rifiuto verso la realtà musicale europea radicata (cioé punk escluso) di
cui quello che ora definiamo progressive fa la parte del leone, resta da
capire il perché questo avviene. La mia spiegazione è semplice. Se dal beat
in avanti ed almeno fino al '73 la musica inglese (ed a traino quella del
resto del contiente) propone ogni anno nuovi suoni, rivolgimenti continui,
formule sempre inedite, dopo quel momento le novità vengono a mancare. Le
ultime formule veramente nuove sono quelle messe sotto contratte da Branson
per la sua neonata Virgin. Mike Oldfield, Kevin Coyne, Henry Cow, Hatfield
e in genere tutta la seconda ondata canterburiana. Ma dopo? Il rock
sinfonico dal '75 in poi propone band sì piacevoli da ascoltare ma
estremamente derivative (rido quando leggo di Eloy o similari nelle liste
degli album prog fondamentali), che nulla hanno da dire di nuovo. Gente
come i National Health sono soltanto sporadiche eccezioni che confermano la
regola. Da questo punto di vista il "new prog" peggiorerà soltanto le cose,
trasformando in cliché, cioè in regole, sonorità che invece erano nate con
l'intento opposto, quello di abbattere ogni schema musicale esistente.
Al contrario, il rock americano riesce, con ondate successive, a rinnovarsi
in modo più lento ma costante. A tutti i suoni dei '60, con le varie forme
psichedeliche ed il folk rock, segue una prima ondata di rocker urbani
intorno al '72-'73, che spazia da Jackson Browne a Springsteen. Un paio di
anni dopo è la volta di Patti Smith, dei Television e dei Residents. Poi
saranno i Talking Heads e i Devo a dare vita ad un '77 americano molto più
meditato e meno di rottura del punk albionico. Nei primi anni '80 arriva il
punk californiano e quindi il cosiddetto paisley underground, senza che mai
ci sia un rifiuto di ciò che è stato fatto in precedenza, ma sempre con la
capacità di tentare strade nuove, anche se non sempre "evolute".
E' chiaro che le idee relativamente semplici portate avanti dalla musica
americana sono più facili da fare appetire al grande pubblico, in ogni caso
però la popolarità di questa dalle nostre parti nasce spontaneamente, senza
pompaggi mediali. La prima rivista musicale che lessi fu proprio la
patinata Rockstar e questa, a cavallo fra '70 e '80 non condivideva affatto
le posizioni rockiste della stampa più underground. Io su quelle pagine
lessi per la prima volta i nomi di gente come Barclay James Harvest e
Flying Burrito Brothers, Van Der Graaf Generator e Velvet Underground,
convincendomi che tutti costoro facessero parte di un solo genere, quel
"pop" in senso lato, la cui bandiera '70ista Rockstar continuava a portare
avanti anche nel nuovo decennio (salvo poi dedicare le copertine alle
madonne, ai duran e agli spandau per vendere qualche copia in più).
Solo anni dopo, venendo in contatto da un lato con i Buscadero ed i Mucchio
e dall'altro con un amico "progster" in senso stretto che leggeva le varie
fanze, mi resi conto dell'esistenza della dicotomia di cui sopra. Ma,
ripeto, il nuovo progressive (ma fu veramente tale?) sulle fanze ci si è
ghettizzato da solo.

>Diciamo, per semplificare, che i Gentle Giant avevano alle spalle la
>Vertigo,le copertine su Ciao 2001, i concerti nei Palasport;

Ma per una band come i GG partita già con un gruppo discografico forte
dietro, altre ve ne furono partite con un dischetto indipendente e
conquistatesi poi la major grazie alla forza di quel disco. Mi vengono in
mente i Gong ma di esempi se ne possono fare a iosa.
Non dimentichiamo poi che i primi gruppi prog. le major se le conquistarono
a forza, grazie al movimento che riuscirono a creare intorno a loro prima
ancora di arrivare ad incidere. I Soft Machine erano una leggenda molto
tempo prima del loro esordio discografico. In alcuni casi poi (Island e
Virgin su tutti) delle label indipendenti divennero della major grazie alle
vendite strepitose di certi album marcatamente evolutivi.

>Discorso che esula dai rispettivi meriti/limiti artistici: non ci vuole
>Einstein per comprendere che le intuizioni di In A Glass House sono 10.000
>volte maggiori rispetto a quelle di Ever.

E' proprio questo il punto, soprattutto perché le intuizoni dei GG erano
comunque idee in sintonia con l'ambiente che li circondava.

>Riguardo ai concerti, preferisco andare a vedere i Pendragon che stare in
>casa a piangere il fatto che gli Agitation Free si sono sciolti nel 1974;
>beh, fate una colletta, convincete Michael Gunther a riformare il gruppo

Non sai che gli AF si sono riformati due anni fa, incidendo pure un nuovo
album?
Non so però se si esibiscano pure live ...

>Ma non è che per caso (così, solo per caso, lo dico sotto voce...) vi viene
>il dubbio che un miserrimo concerto di quelle macchiette dei Pendragon
>potrebbe (potrebbe...sempre a bassa voce) forse, magari, per caso, attirare
>anche quelle 20/30 persone che in futuro potrebbero approfondire
>e...arrivare agli Epidaurus e Agitation Free ?
>No, vero ? Concetto troppo difficile ?

No, vero!
Lo dico a ragion veduta. Mentre mi è capitato più volte di riuscire a far
piacere i kraut (particolarmente Amon Duul, Ash Ra Tempel, Popol Vuh e
Agitation Free) o i canterburiani a chi provenisse dall'ascolto di Allman
Brothers, Hendrix, Grateful Dead e Phish, so per esperienza che la maggior
parte di coloro che adorano il new prog. continueranno a considerare i Soft
Machine o i Can poco più che cacofonie, nonostante i ripetuti tentativi di
persuasione.
Per questo mi oppongo sempre a che nelle liste per i principianti si
insista così tanto sui gruppi ipersinfonici. Ad uno springstiniano sono
riuscito a far piacere perfino VDGG e King Crimson, partendo però da cose
più intermedie (i crauti appunto, o i Traffic o i primi Jethro o i Family),
ma se gli avessi fatto sentire "Tarkus" questo avrebbe rifiutato ogni cosa
vagamente vicina al rock sinfonico per il resto della sua vita.
Siamo sicuri che i più facilmente convertibili ai suoni evoluti siano
coloro che ascoltano new prog. e non quelli che si appassionano a
psichedelia e rock americano?
Senza contare poi che coloro che corrispondono a quest'ultima tipologia
sono svariate volti più numerosi di coloro che rientrano nella prima.
Anche qui sul ng hanno dimostrato di assimilare molto più rapidamente
dischi "ostici" i nuovi acquisti giunti dal ng sul rock che non i
ragazzetti giunti qui esaltando barbe, fiori e teatri.

>Già, troppo difficile...solo kraut
>rock del 71, avanti fino alla morte.

Su questa via ho già avuto risultati.
Puoi dire altrettanto del tuo metodo?


_______________________
"Like a bird on the wire,
like a drunk in a midnight choir
I have tried in my way to be free."
Leonard Cohen - Bird on the Wire (1969)

stanz

unread,
Apr 3, 2001, 1:33:34 PM4/3/01
to
napra ha scritto nel messaggio ...

>Sono invece d'accordo sullo sconosciuto disco di prog
>assiro-babilonese del 1971 stampato in tre copie (una di queste
proprietà di moroni, of course). inutile stare a >masturbarsi su
dischi che nessuno di noi potrà mai
>permettersi.

In realtà il problema non sono le copie in possesso di Moroni, ma le
case discografiche "prog" (?) che si dedicheranno sempre a stampare
nullità assolute "nuove" e "imperdibili" dimenticandosi la STORIA.
Esistono nel prog moltissimi dischi capolavori che sono stati stampati
per label serie e non certamente "private" da "tre copie"
E il Room su Deram, che è un R4 di rarità (cioè a livello del Mellow
Candle) non è assolutamente un reperto "assiro-babilonese", ma è stato
ristampato in giappone. Questo vuol dire che è a tutti gli effetti un
disco "recente" che può essere di difficile reperibilità come un
Quidam. Quindi cerchiamo di essere seri, perchè la pura verità è che
CHI NON CONOSCE LA STORIA E' CONDANNATO A RIPETERLA.
Chi non vuole ascoltare dischi rari *****ristampati**** (prego notare
gli asterischi) per partito preso, è destinato a non conoscere le
varianti più preziose del rock progressivo, le sue infinite e mutanti
sfumature, il suo stile variegato e mutevole sbocciato nel suo momento
fresco, quello della sua nascita, cioè quando il mondo giovanile
intero viveva con immensa attenzione questa musica.

bye stanz


Rama

unread,
Apr 3, 2001, 1:46:01 PM4/3/01
to

Davide Tosi wrote:
>
>
> Improvvisamente nella seconda metà dei '70, questo viene a cessare.
...

> Appurato quindi come arrivi dal basso il primo grande moto
> di rifiuto verso la realtà musicale europea radicata (cioé punk escluso) di
> cui quello che ora definiamo progressive fa la parte del leone, resta da
> capire il perché questo avviene. La mia spiegazione è semplice. Se dal beat
> in avanti ed almeno fino al '73 la musica inglese (ed a traino quella del
> resto del contiente) propone ogni anno nuovi suoni, rivolgimenti continui,
> formule sempre inedite, dopo quel momento le novità vengono a mancare.

ma perché venne a mancare?
se il pubblico era aperto e voglioso di novità perché gli artisti
europei non riuscirono a dargliele?

io vedo le cose diversamente: la crisi o diciamo pure il fallimento del
movimento giovanile in tutto il mondo favorì il riappropriarsi del
mercato da parte delle majors;

Patti e Talking sono eccezioni, la schiuma sopra l'onda, ma l'onda era
costituita da normale musica leggera, con abiti da rock mainstream o
disco;

r

--

oggi fa proprio freddo [Goethe]

http://digilander.iol.it/pentangle/
http://www.fantascienza.net/sfcity/crono.sf

stanz

unread,
Apr 3, 2001, 2:08:41 PM4/3/01
to
"Ezio Candrini" ha scritto nel messaggio

>Errore madornale: il new prog ha fallito (anche se non in >toto, ed è


dimostrabile) perchè il contesto socio/culturale di >oggi non è quello
di trent'anni fa; al di la' di alcuni evidenti >limiti artistici
(dovuti alla riperitività di certi schemi >compositivi)

Ripetitività? Ma tu credi possibile oggi creare un disco della portata
sovversiva di un "Lizard"? Vedi dei Fripp in giro? Vedi nel new prog
gente che abbia dietro ideali di sintesi tipo l'idea '70 di "musica
totale" ? Io ho notato solo una gran "posa" di fondo. Tecnici del
suono generalmente limitati, ricerche inesistenti, musicisti
auto-declassatisi a "ottimi strumentisti" che eseguono il loro
compitino senza gioia, senza guardare 'oltre'.
Ad Abbey Road, nei 70s, si stavano giornate intere immobili solo
perchè si dovevano posizionare dei microfoni.
Oggi nessuno vuol spendere per studi decenti, anche perchè i musicisti
non hanno nessuno interesse a sperimentare: basta copiare, copiare e
copiare. Quindi anche uno studio mediocre con un tecnico banale alla
fine conta relativamente.


>il new prog non è MAI stato suppportato dai mass media, >non ha MAI
avuto riviste patinate che ne santificavano gli >artisti in questione

Diciamolo impietosamente: hanno fatto benissimo.
Così come nei 70s hanno fatto benissimo a supportare i VDGG o i
Genesis o i Camel.
Come si suol dire, "'cca niscciuno è ffesso": tu investiresti parole o
soldi su band che si basano su "slavate copiature"?
E cmq. hai ragione, ormai i media servono solo a spronare le nullità.
Perchè se gli IQ sono nullità di fronte ai Genesis, anche gli Oasis lo
sono di fronte ai Beatles. E sai perchè? Perchè il rock progressivo è
stato un frutto PALESE dell'era hippie, e SOLO in quella fase
ascendente ha avuto senso. Così come tutte le grandi e piccole band
del periodo '65-'74: "rifatte" oggi a distanza, senza la propulsività
di un mondo giovane e almeno idealista, fanno ridere.
Perchè manca tutto: il senso, la ricerca, il fine, il sapersi e il vol
ersi in crescita, appoggiati da un pubblico e da dei giornali che
allora avevano un ruolo preciso perchè i dischi bene o male li
ascoltavano davvero. E tutto l' "indotto" che ci stava dietro, che
premeva perchè dessero il massimo.

>tanti gruppi nostrani che COPIAVANO palesemente i >modelli albionici
(vogliamo parlare di Morning Comes >degli >Acqua fragile ? Un remake
di Musical Box, e gli esempi sono DECINE).

Ma tu reputeresti "copie fotostatiche" anche i Saint Just o il
Sorrenti? Indubbiamente poi si copiava, ma persino i Triade oggi
sfavillerebbero confrontati a certo new prog su quattro o otto piste,
che non ha nemmeno il fascino della registrazione vintage ed è
semplicemente orrido.

>Altro che poco convincenti: diciamo che sono passati trent'anni e
basta.>Diciamo, per semplificare, che i Gentle Giant avevano alle
spalle la >Vertigo,

ROTFL! Ma se la Vertigo lasciava quasi tutte le sue band allo sbando.
Penso che tu abbia scelto proprio la label prog che più cerco' di
silurare i gruppi geniali, vedi il semplice fatto che i Jade Warrior
volevano essere scaricati per gli Assagai (e dico gli Assagai :-D).
Candrini: i Gentle Giant erano semplicemente BRAVI: e Ciao 2001 se ne
accorse. Ma Ciao 2001 si accorse anche che i Catapilla erano
altrettanto bravi. Se tu come me avessi la recensione di Ezio
Caffarelli dell'epoca, leggeresti che non vennero assolutamente
reputati un gruppo "minore". E' dopo, le generazioni di critici dopo,
che distrussero le semplici, ovvie constatazioni di gente che non era
nè venduta nè appiattita su manierismi e banalizzazioni. Perchè il
rock progressivo inglese e tedesco, nei primi anni '70, seppe dare al
"prog" praticamente tutto quello che c'era da ascoltare. E se oggi ci
fossero ancora orecchie senzienti per intendere, queste cose si
sarebbero capite senza tante manfrine.

>le copertine su Ciao 2001, i concerti nei Palasport;
>gli IQ hanno alle spalle la GEP (cioè se stessi), le recensioni >di
Arlequins e Paperlate, un concerto al Thunder Road di Codevilla (per
grazia ricevuta).

Ma tu paragoneresti la qualita' di un Catapilla con un IQ? Credi che
la gente sia scema? Credi che la comunicatività e soprattutto
l'inventiva sia un bene sopravvissuto nel rock odierno? Credi che la
bellezza non prefabbricata ci sia ancora? Te lo chiedo perchè io NON
lo credo.

>Discorso che esula dai rispettivi meriti/limiti artistici: non ci
vuole >Einstein per comprendere che le intuizioni di In A Glass House
sono 10.000 >volte maggiori rispetto a quelle di Ever.

Fare discorsi che "esulano dai meriti artistici"? Ma allora cosa
parliamo di musica a fare? La musica ha senso in quanto capace di
bellezza e di sopravvivenza a sé stante.
Sono esterrefatto. Credo che su queste basi non si possa nemmeno
costruire una riflessione chiara. E invito tutti a pensare a modo cosa
significherebbe se veramente, tutti, continuassimo ad "esulare dai
meriti artistici" della musica che ascoltiamo.

bye stanz

stanz

unread,
Apr 3, 2001, 2:19:59 PM4/3/01
to

Rama ha scritto nel messaggio

>ma perché venne a mancare?
>se il pubblico era aperto e voglioso di novità perché gli artisti
>europei non riuscirono a dargliele?

Perchè la riconversione culturale dei medi anni 70s tendeva ad
escludere alla base una ramificazione creativa come quella
sviluppatasi nei primi 70s. Se ci fai caso tutte le sub-label prog, le
varie Vertigo, Neon, Dawn, spariscono o si devitalizzano nei medi anni
70s. Meno label presenti, più dinosauri enormi che ingigantiscono
sempre di più.

>io vedo le cose diversamente: la crisi o diciamo pure il >fallimento
del movimento giovanile in tutto il mondo favorì >il riappropriarsi
del mercato da parte delle majors;

Indubbiamente il fallimento del movement e dei suoi ideali e la
comprensione del fatto che l'LP poteva essere fatto anche per
contenere musica molto più commerciale (e la creazione di un pubblico
più ampio e di bocca buona) creo' il la per il decadimento.

ciao stanz


Silvio Leccia

unread,
Apr 3, 2001, 2:23:26 PM4/3/01
to
Davide Tosi wrote:

> Mega cut!

........

>
> Lo dico a ragion veduta. Mentre mi è capitato più volte di riuscire a far
> piacere i kraut (particolarmente Amon Duul, Ash Ra Tempel, Popol Vuh e
> Agitation Free) o i canterburiani a chi provenisse dall'ascolto di Allman
> Brothers, Hendrix, Grateful Dead e Phish, so per esperienza che la maggior
> parte di coloro che adorano il new prog. continueranno a considerare i Soft
> Machine o i Can poco più che cacofonie, nonostante i ripetuti tentativi di
> persuasione.

Non ne sono sicuro.
Ad esempio io ho cominciato praticamente dai Marillion, sebbene prima ascoltavo
le Orme e
i Pink floyd post Atom ..

E' vero che ho impiegato molti anni (ma solo per ignoranza non perche' non mi
piacesse il genere)
ma sono approdato al canterbury senza scappare.
Anzi mi piacciono i Softh, i National Healt e sto continuando anche su questa
strada...
E non solo mi avvicino sempre piu' al Jazz e alla classica senza alcun tipo di
handicap per il fatto di aver cominciato con marillion, pendragon e iQ.

Non voglio fare polemica , ma credo che la cosa essenziale e' insegnare alla
gente a stare ad ascoltare della musica per piu' di 5 minuti.
A far capire che un pezzo piu' articolato con piu' movimenti, puo' dare delle
stupende emozioni rispetto al semplice ritornello di Ramazzotti (per dirne uno).

E sebbene non siano ricercati, non siano originali e bla bla, un pezzo degli
iQ e' prog nel senso almeno della varieta' dei movimenti all'interno della
stessa canzone.

In soldoni se un tizio non so perche' o per quale ragione decidesse di andare a
vedersi gli iQ, alla fine potrebbe poi avere la voglia di ascoltare cose un po'
piu' complesse di quelle che il mercato normalmete gli propone.
E questo gia' e' tanto. A mio avviso ovviamente.
Per questo la tesi di Ezio a mio avviso non e' tutta sballata.
La verita' e' che una ricetta non c'e': il prog diventa sempre piu' un fenomeno
di nicchia, e poco si puo' fare, soprattutto se non si riesce ad avere spazi.

Per questo mi arrabbio... E" mai possibile che le Orme, i finisterre o altri
siano costretti ad andare in america latina per fare concerti?

E' mai possibile?

Mha.

Scusate l'intromissione .. torno a lurkare.

Silvio

P.S.

>
> Su questa via ho già avuto risultati.
> Puoi dire altrettanto del tuo metodo?

Anch'io nel mio piccolo, a persone che ascoltavano Madonna e Sandra (la
ricordate?) le ho fatte passare ai Marillion... Ora mi rompono le scatole
perche' vogliono i CD dei Getle Giant.
L'importante non e' da cosa si inizia , ma dalla sensibilita' degli ascoltatori,
e dalla "bravura" della persona che riesce a sensibilizzarli...

Andrea

unread,
Apr 3, 2001, 2:31:03 PM4/3/01
to

> Non ne sono sicuro.


-cut-


Silvio non so chi tu sia, ma sono completamente d' accordo con te.


> L'importante non e' da cosa si inizia , ma dalla sensibilita' degli
ascoltatori,
> e dalla "bravura" della persona che riesce a sensibilizzarli...


E questa poi è la frase che suggella tutto un discorso intelligente. Basta
iniziare e per iniziare devi avere un interesse che qualcuno ti aiuti a
coltivare. Per questo secondo me questo ng non ha alcuna funzione "sociale"
ma si limita ad essere un ritrovo di appassionati. Cosa che può anche andar
bene, ma di sicuro non crea proseliti tra i niubbi, vista la sostanziale
autoreferenzialità della maggior parte delle posizioni.
Qualcuno avrebbe detto che i professori parlano per gli assisenti, non per
gli allievi.

stanz

unread,
Apr 3, 2001, 3:28:07 PM4/3/01
to
Andrea ha scritto nel messaggio ...

>Qualcuno avrebbe detto che i professori parlano per gli >assistenti,
non per gli allievi.

La frase si commenta da sé. Anche perchè, nel migliore dei mondi
possibili, ognuno dovrebbe essere il professore di sé stesso. Anche
questo è il motivo per cui il progressive non è attecchito, la gente
stessa non lo è.

bye stanz


Ezio Candrini

unread,
Apr 3, 2001, 5:59:44 PM4/3/01
to
Errore madornale: il new prog ha fallito (anche se non in >toto, ed è
dimostrabile) perchè il contesto socio/culturale di >oggi non è quello
di trent'anni fa; al di la' di alcuni evidenti >limiti artistici
(dovuti alla riperitività di certi schemi >compositivi)


Stanz ha scritto:

Ripetitività? Ma tu credi possibile oggi creare un disco della portata
sovversiva di un "Lizard"?

No, lo ritengo infatti il migliore dei Crimson


Stanz wrote:

Vedi dei Fripp in giro? Vedi nel new prog
gente che abbia dietro ideali di sintesi tipo l'idea '70 di "musica
totale" ? Io ho notato solo una gran "posa" di fondo. Tecnici del
suono generalmente limitati, ricerche inesistenti, musicisti
auto-declassatisi a "ottimi strumentisti" che eseguono il loro
compitino senza gioia, senza guardare 'oltre'.
Ad Abbey Road, nei 70s, si stavano giornate intere immobili solo
perchè si dovevano posizionare dei microfoni.
Oggi nessuno vuol spendere per studi decenti, anche perchè i musicisti
non hanno nessuno interesse a sperimentare: basta copiare, copiare e
copiare. Quindi anche uno studio mediocre con un tecnico banale alla
fine conta relativamente.


in tutte le forme d'arte, nel corso dei secoli, ci sono stati dei 'modelli'
pluricopiati; è successo nella pittura, etc, ed è logico che a distanza di
trent'anni sia successa la stessa cosa in ambito rock


>il new prog non è MAI stato suppportato dai mass media, >non ha MAI
avuto riviste patinate che ne santificavano gli >artisti in questione


Stanz wrote:

Diciamolo impietosamente: hanno fatto benissimo.
Così come nei 70s hanno fatto benissimo a supportare i VDGG o i
Genesis o i Camel.
Come si suol dire, "'cca niscciuno è ffesso": tu investiresti parole o
soldi su band che si basano su "slavate copiature"?
E cmq. hai ragione, ormai i media servono solo a spronare le nullità.
Perchè se gli IQ sono nullità di fronte ai Genesis, anche gli Oasis lo
sono di fronte ai Beatles. E sai perchè? Perchè il rock progressivo è
stato un frutto PALESE dell'era hippie, e SOLO in quella fase
ascendente ha avuto senso. Così come tutte le grandi e piccole band
del periodo '65-'74: "rifatte" oggi a distanza, senza la propulsività
di un mondo giovane e almeno idealista, fanno ridere."

bene, allora avanti a parlare solo del periodo 65/74, tanto dopo c'è il
vuoto

Perchè manca tutto: il senso, la ricerca, il fine, il sapersi e il vol
ersi in crescita, appoggiati da un pubblico e da dei giornali che
allora avevano un ruolo preciso perchè i dischi bene o male li
ascoltavano davvero. E tutto l' "indotto" che ci stava dietro, che
premeva perchè dessero il massimo.


>tanti gruppi nostrani che COPIAVANO palesemente i >modelli albionici
(vogliamo parlare di Morning Comes >degli >Acqua fragile ? Un remake
di Musical Box, e gli esempi sono DECINE).

Stanz wrote:
"Ma tu reputeresti "copie fotostatiche" anche i Saint Just o il
Sorrenti? Indubbiamente poi si copiava, ma persino i Triade oggi
sfavillerebbero confrontati a certo new prog su quattro o otto piste,
che non ha nemmeno il fascino della registrazione vintage ed è
semplicemente orrido".

Ci sono decine di gruppi che hanno dimostrato una certa autonomia in fase
compositiva, ed altri (incensati oltremisura) che hanno palesemente copiato
modelli (allora) emergenti. Se tu mi fai dieci nomi e te ne faccio 15: ma
non risolveremmo nulla.


>Altro che poco convincenti: diciamo che sono passati trent'anni e
basta.>Diciamo, per semplificare, che i Gentle Giant avevano alle
spalle la >Vertigo,

Stanz wrote:
ROTFL! Ma se la Vertigo lasciava quasi tutte le sue band allo sbando.
Penso che tu abbia scelto proprio la label prog che più cerco' di
silurare i gruppi geniali, vedi il semplice fatto che i Jade Warrior
volevano essere scaricati per gli Assagai (e dico gli Assagai :-D).
Candrini: i Gentle Giant erano semplicemente BRAVI: e Ciao 2001 se ne
accorse. Ma Ciao 2001 si accorse anche che i Catapilla erano
altrettanto bravi. Se tu come me avessi la recensione di Ezio
Caffarelli dell'epoca, leggeresti che non vennero assolutamente
reputati un gruppo "minore".

Ho detto gentle Giant, ma avrei potuto dire altri nomi: in quanto alle
recensioni di Caffarelli, avendo a disposizione TUTTI i numeri di Ciao 2001
dal 1969 ad oggi, andrò a ricercarmela.

>le copertine su Ciao 2001, i concerti nei Palasport;
>gli IQ hanno alle spalle la GEP (cioè se stessi), le recensioni >di
Arlequins e Paperlate, un concerto al Thunder Road di Codevilla (per
grazia ricevuta).

Stanz wrote:

"Ma tu paragoneresti la qualita' di un Catapilla con un IQ? Credi che
la gente sia scema? Credi che la comunicatività e soprattutto
l'inventiva sia un bene sopravvissuto nel rock odierno? Credi che la
bellezza non prefabbricata ci sia ancora? Te lo chiedo perchè io NON
lo credo."


Io non paragono nulla che non sia ragionevolmente paragonabile: e non penso
che sia scemo ne chi preferisce i Catapilla ne gli IQ; gli IQ, che non hanno
inventato NULLA, hanno avuto almeno il merito di restituire parte di quelle
emozioni (artefatte quanto vuoi) a chi non ha avuto la fortuna di vivere in
diretta ll'epopea gabrielliana; hanno migliaia di fans in tutto il mondo,
che li seguono soddisfatti da vent'anni; possibile che siano tutti degli
idioti ? Non sono originali come gli Arktis o i Catapilla ? Ma chi se ne
frega !

vuole >Einstein per comprendere che le intuizioni di In A Glass House
sono 10.000 >volte maggiori rispetto a quelle di Ever.

Stanz wrote:
"Fare discorsi che "esulano dai meriti artistici"? Ma allora cosa
parliamo di musica a fare? La musica ha senso in quanto capace di
bellezza e di sopravvivenza a sé stante.
Sono esterrefatto. Credo che su queste basi non si possa nemmeno
costruire una riflessione chiara. E invito tutti a pensare a modo cosa
significherebbe se veramente, tutti, continuassimo ad "esulare dai
meriti artistici" della musica che ascoltiamo".


Il bello è pur sempre soggettivo e se si dovesse parlare di veri meriti
artistici saremmo fermi ai Beatles di Revolver. In ogni caso, e con questo
concludo, con una tale drastica ed integralista posizione di vedute, questo
newsgroup progressivamente perderà le già poche opportunità di avvicinare
occasionali ascoltatori di prog.
Vogliamo parlare delle influenze folk dei Samla Mammas Manna in ambito prog
?
O delle influenze di Steve Reich e Terry Raley negli album di Fripp ed Eno
?
O di come si è arrivati ad introdurre il clavicembalo elettrificato nelle
ultime canzoni composte dai beatles ?
O delle influenze di keith Emerson sui tedeschi Odin ?

Facciamolo, ma partendo dal presente, anche se fatto di barbe e fiori;
altrimenti la gente fa fatica a seguirvi; in caso contrario, per discutere
'ad alti livelli' di Trader Horne ed Oberon non è necessario un newsgroup;
basta che vi ritroviate in tre o quattro, con un mero giro di posta
elettronica.

Ezio C.

----------------------------------------------------------------------------
----
Mailgate References:
Re: Re: new prog (era :Re: Re: Arriveder, Ezio Candrini

----------------------------------------------------------------------------
----

napra

unread,
Apr 3, 2001, 6:54:25 PM4/3/01
to

"stanz" <st...@libero.it> ha scritto

> Chi non vuole ascoltare dischi rari *****ristampati**** (prego notare

> gli asterischi) per partito preso, č destinato a non conoscere le
> varianti piů preziose del rock progressivo,

ristampati, appunto. se sono ristampati non c'č problema. non era quello il
discorso

napra


napra

unread,
Apr 3, 2001, 7:21:42 PM4/3/01
to

""Ezio Candrini"" <ezio.c...@gpa.it> ha scritto

> bene, allora avanti a parlare solo del periodo 65/74, tanto dopo c'è il
> vuoto

Eh, rimane una di quelle cose su cui io e stanzani non andremo mai d'accordo


>
>
>
> Io non paragono nulla che non sia ragionevolmente paragonabile: e non
penso
> che sia scemo ne chi preferisce i Catapilla ne gli IQ; gli IQ, che non
hanno
> inventato NULLA, hanno avuto almeno il merito di restituire parte di
quelle
> emozioni (artefatte quanto vuoi) a chi non ha avuto la fortuna di vivere
in
> diretta ll'epopea gabrielliana; hanno migliaia di fans in tutto il mondo,
> che li seguono soddisfatti da vent'anni; possibile che siano tutti degli
> idioti ? Non sono originali come gli Arktis o i Catapilla ? Ma chi se ne
> frega !


Qui si mescolano le patate con le carote, scusate. non si possono fare
paragoni tra iq e catapilla sotto nessun punto di vista. un discorso diverso
si potrebbe aprire paragonando i gruppi del modello new prog o quelli
dell'ondata "neomajor" con i gruppi che hanno ancora qualcosa da dire OGGI,
non 30 anni fa. altrimenti si continua a discutere di nulla

In ogni caso, e con questo
> concludo, con una tale drastica ed integralista posizione di vedute,
questo
> newsgroup progressivamente perderà le già poche opportunità di avvicinare
> occasionali ascoltatori di prog.


quelle sono le drastiche posizioni di stanz, ezio. non tutti, anzi pochi, la
pensano così qui dentro.

> Facciamolo, ma partendo dal presente, anche se fatto di barbe e fiori;
> altrimenti la gente fa fatica a seguirvi;

no, mi rifiuto di pensare che il presente sia fatto da barbe e fiori. cazzo,
ma ci sono decine di gruppi eccellenti ADESSO e possiamo tranquillamente
fare a meno di sorbirci questa roba. ma perché degli ako doma non parla un
beato cazzo di nessuno? di barbe e fiori e porcospini dobbiamo parlare, ma
far capire anche che il rock progressivo non è quello o almeno non solo.
dobbiamo far circolare l'idea che il prog non si è fermato all'emulazione
postmarillioniana dei genesis. che gli Arena non sono i massimi
rappresentanti di questo genere come leggo spesso sui moduli per gli ordini
del negoziante che ho sotto casa che arriva a propormi il doppio dei deyss
perchè legge "great prog band" sul fax di Venus....altrimenti è la fine. Io
potrei portare gli ako doma o i dfa o gli after crying nel mio paesello e
farli suonare in piazza (è un esempio) e le persone che ci sono non
farebbero una grinza e magari apprezzerebbero. se provo a proporre i
pendragon ad un gruppo di persone mediamente scafate che non si cibano di
prog mi ridono in faccia. E' già successo. ascoltano gli iq e ti guardano
con commiserazione dicendoti: "ma perchè devo ascoltare un gruppo che fa
male quello che i genesis facevano benissimo 30 anni fa?". come rispondi ad
un soggetto come questo? prova a presentargli cose che possano stimolare la
sua curiosità, magari ottieni più risultati. E' ovvio che il prog non
piacerà mai alle persone con scarsa sensibilità musicale. (non si passa da
masini ai genesis. però forse da pat metheny ai national health si)....non
dobbiamo rivolgerci ai cerebrolesi musicali che i sparano gli articolo 31,
ma a quella terra di mezzo che nei confronti della musica rock e alternativa
è ben disposta.

salutissimi

napra


PS: Per quanto la discussione sia interessante devo farti notare come lo
scambio di opinioni sia lievemente diverso da quello che abbiamo avuto sulla
mailing list. l'argomento è lo stesso ma qui se proponi argomentazioni non
ti prende a calci in culo nessuno e nessuno ti dice di andare a organizzare
tu qualcosa altrimenti non sei degno di parlare. la classe, evidentemente,
non è acqua


Valerio HT

unread,
Apr 3, 2001, 11:22:26 PM4/3/01
to
"stanz" <st...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:Jkoy6.4572$Ds5....@news.infostrada.it...

> Ripetitività? Ma tu credi possibile oggi creare un disco della portata
> sovversiva di un "Lizard"? Vedi dei Fripp in giro? Vedi nel new prog
> gente che abbia dietro ideali di sintesi tipo l'idea '70 di "musica
> totale" ?

Valerio HT:
Osservazione fondamentale, quella sopra, e da me condivisa,
numero 1.

Stanz:


>Io ho notato solo una gran "posa" di fondo. Tecnici del
> suono generalmente limitati, ricerche inesistenti, musicisti
> auto-declassatisi a "ottimi strumentisti" che eseguono il loro
> compitino senza gioia, senza guardare 'oltre'.
> Ad Abbey Road, nei 70s, si stavano giornate intere immobili solo
> perchè si dovevano posizionare dei microfoni.
> Oggi nessuno vuol spendere per studi decenti, anche perchè i musicisti
> non hanno nessuno interesse a sperimentare: basta copiare, copiare e
> copiare. Quindi anche uno studio mediocre con un tecnico banale alla
> fine conta relativamente.

Valerio HT:
Osservazioni fondamentali numero 2 e 3, praticamente dei dati
di fatto piu' che delle opinioni...

Stanz:


> Perchè se gli IQ sono nullità di fronte ai Genesis, anche gli Oasis lo
> sono di fronte ai Beatles. E sai perchè? Perchè il rock progressivo è
> stato un frutto PALESE dell'era hippie, e SOLO in quella fase
> ascendente ha avuto senso. Così come tutte le grandi e piccole band
> del periodo '65-'74: "rifatte" oggi a distanza, senza la propulsività
> di un mondo giovane e almeno idealista, fanno ridere.
> Perchè manca tutto: il senso, la ricerca, il fine, il sapersi e il vol
> ersi in crescita, appoggiati da un pubblico e da dei giornali che
> allora avevano un ruolo preciso perchè i dischi bene o male li
> ascoltavano davvero. E tutto l' "indotto" che ci stava dietro, che
> premeva perchè dessero il massimo.

Valerio:
Osservazione n.4 fondamentalissima e chiave della comprensione
dei fenomeni artistici della musica psichedelica prima e della musica
progressiva poi: entrambe nacquero dai semi del "beat" prima e
della cultura hippie poi.
Al contrario di quanto gli apprezzatori del new prog possono pensare
*sono piu' vicini tra di loro* i Beatles e i Van Der Graaf Generator
che non i VDGG e gli IQ. Non solo in senso puramente cronologico,
ma proprio artisticamente parlando.

Stanz:


> Candrini: i Gentle Giant erano semplicemente BRAVI: e Ciao 2001
> se ne accorse. Ma Ciao 2001 si accorse anche che i Catapilla erano
> altrettanto bravi. Se tu come me avessi la recensione di Ezio
> Caffarelli dell'epoca, leggeresti che non vennero assolutamente
> reputati un gruppo "minore".

Valerio HT:
Osservazione fondamentale n.5: appunto, i Gentle Giant erano
BRAVI. E chi come me ha potuto vederli in concerto nei primi
anni '70, certamente se ne e' reso conto ancora di piu'!
...Ma allora, come mai dei Catapilla si e' parlato sempre molto
di meno, nonostante le buone recensioni di Ciao 2001?
Il grande vantaggio dei Gentle Giant fu di andare in Europa a fare tanti
tour con moltissimi concerti. I Catapilla non vennero in Italia in tour...
mentre per esempio i Soft Machine vennero numerose volte, come
del resto i Gentle Giant.
Ah... si chiama Enzo, il Caffarelli. ;-)
E chissà a proposito dove è andato... non ne ho mai piu' saputo nulla.

Stanz:


> E' dopo, le generazioni di critici dopo,
> che distrussero le semplici, ovvie constatazioni di gente che non era
> nè venduta nè appiattita su manierismi e banalizzazioni.

Valerio:
Osservazione fondamentale numero 6. Indiscutibile, IMO.

Stanz:


> Perchè il rock progressivo inglese e tedesco, nei primi anni '70,
> seppe dare al "prog" praticamente tutto quello che c'era da ascoltare.

Valerio HT:
Osservazione fondamentalissima numero 7. O conclusione?

Stanz:


> E se oggi ci fossero ancora orecchie senzienti per intendere,
> queste cose si sarebbero capite senza tante manfrine.

Valerio:
Ma quali "orecchie senzienti"?! ;-)
C'è stata una involuzione anche delle orecchie... IMO.

Non parliamo poi della creatività...

Saluti

/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/
/\/\/\/\/\/ High Tide \/\/\/\/\/
/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/

scuffietti

unread,
Apr 4, 2001, 1:40:02 AM4/4/01
to

stanz <st...@libero.it> wrote in message
jvoy6.4679$Ds5....@news.infostrada.it...

>
> Rama ha scritto nel messaggio
>
> >ma perché venne a mancare?
> >se il pubblico era aperto e voglioso di novità perché gli artisti
> >europei non riuscirono a dargliele?
>
> Perchè la riconversione culturale dei medi anni 70s tendeva ad
> escludere alla base una ramificazione creativa come quella
> sviluppatasi nei primi 70s. Se ci fai caso tutte le sub-label prog, le
> varie Vertigo, Neon, Dawn, spariscono o si devitalizzano nei medi anni
> 70s.

I fenomeni culturali sono come piccole onde (idee) che scappano avanti e si
infrangono sulla spiaggia ( persone) , mai poi la grande marea ( società
,massa ) avanza e si riprende tutto .

anche nei medi 70 (76- 77) fu così , dopo la "ripresa" da parte del sistema
della allora musica giovanile che stroncò la musica leggera , c'è stato
bisogno del punk , della estrema semplificazione musicale , delle mille
etichette indipendenti per riappropriarsi ( da parte di una nuova classe
giovanile culturale) della musica come prima e immediata manifestazione di
dissenso sociale.

Ritengo che i movimenti culturali sia destinati a esplodere e esaurirsi ,
ogni stagione è irripetibile . il problema è che ora c'è una certa
stagnazione; la musica (che è una delle arti più sottoposta a cambiamenti ed
in -evoluzioni) in questi ultimi 10 anni non ha prodotto niente di
significativo .. solo qualche buona sporadica idea qua e la dettata più che
altro dalle nuove possibilità tecnologiche e non da vero progresso artistico
..mancano nuove strade , nuovi linguaggi ..
pensateci : ora sul mercato musicale c'è tutto ( meno il prog naturalmente )
una specie di grande marasma cacofonico mediatico a coprire il nulla ; le
radio libere ( libera veramente ..sic..) nascevano nel 74 con l'urgenza di
nuove forme comunicative per nuove idee da realizzare un ruolo ora
interpretato dal web con una enorme potenza mediatica talmente potente e
vasta da risultare asfissiante .
r.


>
> Indubbiamente il fallimento del movement e dei suoi ideali e la
> comprensione del fatto che l'LP poteva essere fatto anche per
> contenere musica molto più commerciale (e la creazione di un pubblico
> più ampio e di bocca buona) creo' il la per il decadimento.
>

esatto, un po' come i blue jeans : da indumento di protesta a capo di alta
sartoria .
r.

scuffietti

unread,
Apr 4, 2001, 1:59:47 AM4/4/01
to
> Diciamo, per semplificare, che i Gentle Giant avevano alle spalle la
> Vertigo,le copertine su Ciao 2001, i concerti nei Palasport;
> gli IQ hanno alle spalle la GEP (cioè se stessi), le recensioni di
Arlequins
> e Paperlate, un concerto al Thunder Road di Codevilla (per grazia
ricevuta).
> Discorso che esula dai rispettivi meriti/limiti artistici: non ci vuole
> Einstein per comprendere che le intuizioni di In A Glass House sono 10.000
> volte maggiori rispetto a quelle di Ever.
>
>
Caspita Candrini .. alle spalle 2001 ? la Vertigo ? il fatto è che c'era un
giornale fatto da ragazzi che seppe cogliere ( in maniera mooolto
giovanilistica) un fermento musicale e culturale spumeggiante .. mi spiego :
coniugo' un linguaggio di massa con una qualità sostanziale , un po' come se
adesso ( che so') Tutto sia interamente dedicata a Tortoise, GSYBE, Isildur
bane, Cerberus shoal ,Don caballero o alla scena underground Italiana ( ma
c'è ? ) ... che la Vertigo poi supportasse i gruppi .... mah di solito se
non facevano successo dopo un disco venivano scaricati .. i concerti nei
palasport ? ma quali ? qui in Italia ?
Comunque confrontare la scena new prog con i primi settanta lamentando la
scarsità di appoggio "culturale" mi sembra un tantinello esagerato ... e che
cazzo Gentle , Genesis, ELP,Banco, Pfm , Area, Zappa ,Gong , Soft Machine
erano un po' diversi da Iq , Marillion, Jadis, Landmark e ti posso che
all'epoca "l'appoggio culturale" veniva dato da poche riviste ( Ciao 2001 ,
Gog ...) neanche di elevata tiratura ... c'era , piuttosto, una "fame"
giovanile enorme di nuovi linguaggi .
r.


scuffietti

unread,
Apr 4, 2001, 2:11:57 AM4/4/01
to
> Io non paragono nulla che non sia ragionevolmente paragonabile: e non
penso
> che sia scemo ne chi preferisce i Catapilla ne gli IQ; gli IQ, che non
hanno
> inventato NULLA, hanno avuto almeno il merito di restituire parte di
quelle
> emozioni (artefatte quanto vuoi) a chi non ha avuto la fortuna di vivere
in
> diretta ll'epopea gabrielliana; hanno migliaia di fans in tutto il mondo,

yes, ... Candrini , d'accordo .. infatti per me Ever è comunque oltre che
un manifesto esplicativo ( come del resto Script for a ..) è enche un
capolavoro .. come dire a prescindere.
r.

Chameleon

unread,
Apr 4, 2001, 3:17:22 AM4/4/01
to
napra <na...@libero.it> wrote in message aWsy6.506

> di barbe e fiori e porcospini dobbiamo parlare, ma
> far capire anche che il rock progressivo non è quello o almeno non solo.
> dobbiamo far circolare l'idea che il prog non si è fermato all'emulazione
> postmarillioniana dei genesis. che gli Arena non sono i massimi

> rappresentanti di questo genere....altrimenti è la fine.

Parole sante. Non si tratta di bandire IQ e colleghi, solo di accostare
(fisicamente) a questi nomi anche quelli, che so, di GYBE!, Tortoise e Sigur
Ros, tanto per fare un esempio. E' indubbio come molti prog fan rivolgano la
loro attenzione a barbe e fiori cercando in un certo senso una continuazione
dell'opera dei gruppi storici, mentre da alcuni anni ci sono in circolazione
altre realtà che non solo forse sono più rappresentative in tal senso, ma
spesso stimolano negli ascoltatori un processo opposto, a ritroso o di
allargamento, a mio avviso molto più interessante.

> potrei portare gli ako doma o i dfa o gli after crying nel mio paesello e
> farli suonare in piazza (è un esempio) e le persone che ci sono non
> farebbero una grinza e magari apprezzerebbero. se provo a proporre i
> pendragon ad un gruppo di persone mediamente scafate che non si cibano di
> prog mi ridono in faccia. E' già successo. ascoltano gli iq e ti guardano
> con commiserazione dicendoti: "ma perchè devo ascoltare un gruppo che fa
> male quello che i genesis facevano benissimo 30 anni fa?".

Infatti...

Ciao

Paolo

-----------------------------------------------

"I was thinking about thinking
but it didn't really get me very far"

(Peter Hammill - In the Black Room)


Mauro Faraone Moroni

unread,
Apr 4, 2001, 3:34:48 AM4/4/01
to
On Wed, 04 Apr 2001 03:22:26 GMT, "Valerio HT" <obaf...@astro.it>
wrote:

>Stanz:
>>Io ho notato solo una gran "posa" di fondo. Tecnici del
>> suono generalmente limitati, ricerche inesistenti, musicisti
>> auto-declassatisi a "ottimi strumentisti" che eseguono il loro
>> compitino senza gioia, senza guardare 'oltre'.
>> Ad Abbey Road, nei 70s, si stavano giornate intere immobili solo
>> perchè si dovevano posizionare dei microfoni.
>> Oggi nessuno vuol spendere per studi decenti, anche perchè i musicisti
>> non hanno nessuno interesse a sperimentare: basta copiare, copiare e
>> copiare. Quindi anche uno studio mediocre con un tecnico banale alla
>> fine conta relativamente.
>
>Valerio HT:
>Osservazioni fondamentali numero 2 e 3, praticamente dei dati
>di fatto piu' che delle opinioni...

Non capisco perchè persone intelligenti arrivino a formulare teorie
esatte e condivisibili e poi immancabilmente caschino come teneri
niubbì su banalità del genere.
E mi tocca di domandare ancora una volta: ma quanti dischi dei novanta
avete ascoltato?
Nessuno, 10, 100, forse addirittura 500?
Bene io ne ho ascoltati oltre 8000 e musicisti che guardano oltre ne
ho conosciuti tantissimi.
Il vero problema è che non possono esserci investimenti di un certo
tipo perchè non esiste un pubblico.
NON ESISTE IL PUBBLICO.
E chi è ancora tanto fesso da non aver abbandonato le speranze è si
masochisticamente idiota ma non al punto da poter permettere ad un
gruppo 50 milioni di studio per un potenziale target di acquirenti che
in tutto il mondo è massimo di 2000 persone.
E con l'aggravante che chi cerca di uscire dai tragici canoni neo prog
vende CINQUANTA copie.
Ma mentre all'estero bene o male si riesce a sopravvivere (gli
Isildurs Bane fanno concerti con orchestre sinfoniche in teatri pieni)
in Italia questa è pura fantascienza.
Pertanto smettiamola di foderarci gli occhi di bresaola chiavennasca e
diciamo la verità una volta per tutte; i musicisti hanno tante colpe
ma poco possono fare contro il poco pubblico assuefatto e
rincoglionito da barbe e fiori.
E continuare a parlare bene di questi obbrobbrii della natura
significa soltanto fare e farsi del male, caro Ezio.
Ma dopo tutto a noi frega molto poco.
Anzi, proprio nulla.
--
Mauro "Pharaos" Moroni

http://www.mellowrecords.com
mor...@pangea.it
in...@mellowrecords.com

Silvio Leccia

unread,
Apr 4, 2001, 3:56:04 AM4/4/01
to
Andrea wrote:

> > Non ne sono sicuro.
>
> -cut-
>
> Silvio non so chi tu sia, ma sono completamente d' accordo con te.
>

Sono uno sporco lurkatore, ma bada bene non di una settimana...
E' un anno e mezzo che leggo.

Ogni tanto ho scritto qualcosa a nome Montag, ma qui in osservatorio non
riesco a cambiare
il nome.

Diciamo che se non ho niente da dire mi sto zitto.

Poiche' la mia cd teca e' poco fornita (essendo studente non ho molta
pecunia) ho veramente poco da dire.
Inutile parlare di marillion e genesis visto che gia' si e' detto tutto o
quasi.


>
> > L'importante non e' da cosa si inizia , ma dalla sensibilita' degli
> ascoltatori,
> > e dalla "bravura" della persona che riesce a sensibilizzarli...
>
> E questa poi è la frase che suggella tutto un discorso intelligente. Basta
> iniziare e per iniziare devi avere un interesse che qualcuno ti aiuti a
> coltivare. Per questo secondo me questo ng non ha alcuna funzione "sociale"
> ma si limita ad essere un ritrovo di appassionati. Cosa che può anche andar
> bene, ma di sicuro non crea proseliti tra i niubbi, vista la sostanziale
> autoreferenzialità della maggior parte delle posizioni.
> Qualcuno avrebbe detto che i professori parlano per gli assisenti, non per
> gli allievi.

Sono contento che tu sia d'accordo con me, ma devo dire che non soono
completamente d'accordo sull'ultimo tuo concetto.

Allora, se io lurko da piu' di un anno qual'e' la ragione?
Semplice questo newsgroup permette a chi non compra fanzine o non spende
milioni in cd di avere notizie su gruppi di cui altrimenti non si saprebbe
assolutamente nulla.

Grazie al Newsgroup ho conosciuto i gruppi Mellow, e tante altre cose grazie
alle liste che girano di tanto in tanto.

Poi sinceramente a me piacciono anche i DT ma non e' che me ne freghi molto se
e' prog e' metal.. e quindi non entro nella questione... evidentemente mi
piace anche il metal...

Pero' rispetto il fatto che qui non se ne voglia parlare.
E' un fatto di educazione e di regole stabilite e condivise da una maggioranza
di persone.
Direi che questa e' quasi democrazia (che il Faraone mi perdoni!).

Se voglio notizie delle barbe fiori e DT sicuramente trovo il news group
giusto.
Scusa la digressione torniamo al punto.

Grazie a questi "professori" io pur non essendo assolutamente un "assistente"
(magari!!!) sto conoscendo il canterbury...

E comunque quando un ragazzo entra in news e dice ditemi cosa ascoltare, non
viene cremato per il semplice fatto che non ha mai ascoltato i genesis.

Altro discorso e' quando una persona viene e dice i Pendragon (tanto per dire)
sono il massimo perche' qui non se ne parla, sti genesis sono muffa e via
dicendo...

Ma se c'e' tutta questa esigenza di avere un luogo piu' aperto.. la rete e'
grande.. si puo' fare un news per niubbi (si dice cosi' vero?) senza
scannarsi.

In ogni caso non ho mai letto mail che crocifiggessero gli iQ o i Marillion
(tanto per dire).

E' ovvio che qui si pone l'accento su gruppi che si ritiene piu'
qualitativi...
Io della qualita' di molti di questi nomi non posso dire...
Pero' dei pochi "iraniani" che ho comprato ne sono sempre rimasto piu' che
contento...

Forse mi sto "incartando" un po' scusatemi ma e' l'emozione ;-)

Ribadisco comunque che secondo me il new prog che abbia fallito oppure no non
e' un limite per l'ascoltatore.
Se si ha la giusta sensibilita' al prog alla fine si cerca di conoscerlo in
tutte le sue sfaccettature.

E' un po' come diceva il mio professore di Astronomia:
"Mangiate e prendete anche il caffe' in osservatrorio, ascoltate gli astronomi
quando parlano:
Non capirete nulla di quello che dicono, ma pian piano comincerete a capire un
problema, a imparare una soluzione e alla fine acquisterete una dimestichezza
maggiore di quella che io vi posso dare nel corso.."

Bhe devo dire che sia con l'astronomia che con questo news group il metodo ha
funzionato.

Se vado in un ambiente dove si parla di New Prog e di poco altro io alla fine
conoscero' solo new prog.

Qui comunque la frecciatina agli iQ viene sempre buttata... e uno spirito
curioso puo' pure approfondire no?


Scusate di nuovo per l'intrusione.

Grazie ancora Andrea e il semplice fatto che stiamo parlando vuol dire che
questo news funziona no?

Silvio (Montag)

stanz

unread,
Apr 4, 2001, 6:36:28 AM4/4/01
to
scuffietti ha scritto nel messaggio

>Ritengo che i movimenti culturali sia destinati a esplodere e
>esaurirsi , ogni stagione è irripetibile . il problema è che ora
>c'è una certa stagnazione; la musica (che è una delle arti più
>sottoposta a cambiamenti ed in -evoluzioni)


Quello che dà fastidio è che nessuno, parlando per esempio di musica
classica, si sognerebbe di sopravvalutare un Berio e un Nono: il 90%
degli ascoltatori di classica stravedono per Beethoven, Mozart,
Brahms. Invece nel prog di oggi bisogna stravedere per nullità
assolute, ignorare deliberatamente e sistematicamente il passato...per
sentirsi poi dire che parlare della musica vecchia non serve a niente
e che dobbiamo farci delle mailing list in 3 o in 4. Ma vi rendete
conto dell'assurdo?
Già si vive in una società postmoderna, ovvero irriverente verso il
passato, che vive solo l'oggi, che consuma e brucia tutto cio' che
produce alla velocità della luce, e quando produce produce in fretta
aborti senza senso. Poi leggiamo luminari come il Candrini che seguono
la stessa filosofia di fondo, lo stesso menefreghismo. C'è di che
spaventarsi.
Perchè gente così ci preannunzia un mondo affollato di niente, di
simulacri che si affanneranno a dimostrare una continuità che NON
dovrebbe esserci.
Perchè questa musica di fan disperati non serve a nessuno.
Serve gente GRANDE che faccia musica GRANDE e che sia capita dalla
gente non perchè i dischi sono copie svedesi di Red, ma perchè sono un
calcio in culo all'ovvio, al prevedibile.
Tutto il resto sono pietose menate, se non si inventa nulla che si
chiuda baracca e burattini. Lo si capisca, perchè è ora di crescere.

bye stanz


Ezio Candrini

unread,
Apr 4, 2001, 10:51:15 AM4/4/01
to
> Diciamo, per semplificare, che i Gentle Giant avevano alle spalle la
> Vertigo,le copertine su Ciao 2001, i concerti nei Palasport;
> gli IQ hanno alle spalle la GEP (cioè se stessi), le recensioni
diArlequins
> e Paperlate, un concerto al Thunder Road di Codevilla (per
graziaricevuta).
> Discorso che esula dai rispettivi meriti/limiti artistici: non ci vuole
> Einstein per comprendere che le intuizioni di In A Glass House sono 10.000
> volte maggiori rispetto a quelle di Ever.>>


Scufietti wrote:

"Caspita Candrini .. alle spalle 2001 ? la Vertigo ? il fatto è che c'era un
giornale fatto da ragazzi che seppe cogliere ( in maniera mooolto
giovanilistica) un fermento musicale e culturale spumeggiante .. mi spiego :
coniugo' un linguaggio di massa con una qualità sostanziale , un po' come se
adesso ( che so') Tutto sia interamente dedicata a Tortoise, GSYBE, Isildur
bane, Cerberus shoal ,Don caballero o alla scena underground Italiana ( ma
c'è ? ) ... che la Vertigo poi supportasse i gruppi .... mah di solito se
non facevano successo dopo un disco venivano scaricati .. i concerti nei
palasport ? ma quali ? qui in Italia ?
Comunque confrontare la scena new prog con i primi settanta lamentando la
scarsità di appoggio "culturale" mi sembra un tantinello esagerato ... e che
cazzo Gentle , Genesis, ELP,Banco, Pfm , Area, Zappa ,Gong , Soft Machine
erano un po' diversi da Iq , Marillion, Jadis, Landmark e ti posso che
all'epoca "l'appoggio culturale" veniva dato da poche riviste ( Ciao 2001 ,
Gog ...) neanche di elevata tiratura ... c'era , piuttosto, una "fame"
giovanile enorme di nuovi linguaggi .r. "

no, scusate: volete che vi conto TUTTI gli articoli, trafiletti,
pettegolezzi, recensioni, etc apparsi su TUTTI i numeri di Ciao 2001 dal
1969 ad oggi ?
Volete che vada a rispolverare gli scatoloni pigiati in cantina e nel garage
?
Volete che vi intaso il newsgroup con una sfilza di note (trent'anni di
cronaca rock) che ci mettete DUE ANNI a leggerla ?
Volete che vada anche a cercare i nastri dal vivo testimonianza dei VARI
gentle giant nei VARI palasport d'Italia ?
Basta saperlo.
Scuffietti: visto che abiti a 800 metri da casa mia, perchè non ti fai un
giro, una volta o l'altra, a vedere di persona ?
Mi avvisi prima e ti preparo il materiale, nastri dei gentle giant inclusi.


Ezio

ps: non ho dati certi sulla tiratura di Ciao 2001 nei settanta; mi dissero
alcuni collaboratori che di parlava di migliaia e migliaia (e migliaia) di
copie.
su gong e muzak sono d'accordo, vendevano meno

Andrea Cavallo

unread,
Apr 4, 2001, 11:40:08 AM4/4/01
to
Tu dici che effettivamente qui dentro a furia di "ascoltare" alla fin fine
si impara qualcosa. Ciò è sicuramente vero. E' altrettanto vero che si fa
orecchio da mercante a tante cose. In una certa maniera si parla solo di
certe cose, inoltre se non hai più che le idee chiare c'è la tendenza ad
uniformare i pareri. In poche parole, per avere un parere diverso da quello
del ng, devi davvero saperti difendere. Altrimenti ti verrà detto che non
capisci, ma non ti sarà data spiegazione.

ciao

PS Dimenticavo: un' altra cosa "topica" è che ciò che dici verrà tenuto in
considerazione a seconda di chi "sei", di quali sono le tue quotazioni,
insomma. Come quella famosa scenetta di Fracchia la belva umana, "si
potrebbe rilasciare un lasciapassare....."


--
Posted from smtp1.libero.it [193.70.192.51]

stanz

unread,
Apr 4, 2001, 12:28:42 PM4/4/01
to

Mauro Faraone Moroni ha scritto nel messaggio

>Il vero problema è che non possono esserci investimenti di >un certo
tipo perchè non esiste un pubblico.
>NON ESISTE IL PUBBLICO.

Questo può essere vero, ma com'è che a parte gli Echolyn finiti sotto
major il prog 'moderno' gode di poca attenzione? E' evidente che c'è
un problema di linguaggio musicale estraneo alla maggior parte dei
giovani d'oggi. Ma qui rientra il mio discorso: perchè i gruppi prog
non studiano per nulla TUTTO il passato progressivo, per capire "come"
si comunicava e "cosa" si comunicava in una fase espansiva?
La storia, qui, potrebbe insegnare a tutti molto.
Se oggi il prog non arriva alla gente i motivi stanno anche *dentro*
al prog. Sappiamo, è vero, tutti qual'è lo stato di degrado delle
major e (peggio ancora) delle classifiche di vendita. Ma non si deve
credere che gli spazi non potrebbero esserci, quello che manca sono
artisti CARISMATICI, che VOGLIANO dimostrare a TUTTI (e non solo ad
appassionati terminali) qualità di comunicatività e brillantezza.
Sono pertanto d'accordo che si debba muovere la stasi delle major, ma
anche che ci sia una integrazione -da parte dei musicisti più accorti-
di nuove idee e nuove formule.
E non intendo il gelido post rock, qualcosa spero di meglio :-D

bye stanz


stanz

unread,
Apr 4, 2001, 12:42:07 PM4/4/01
to
"Ezio Candrini" ha scritto nel messaggio

>no, scusate: volete che vi conto TUTTI gli articoli, trafiletti,


>pettegolezzi, recensioni, etc apparsi su TUTTI i numeri di >Ciao
2001dal 1969 ad oggi ?

Che ci vuole? Sono pochissimi ;-DDD
Ecco una ottima idea per "salvare" veramente qualcosa, anche se solo
nei meandri di DejaNews.

>Volete che vada a rispolverare gli scatoloni pigiati in >cantina e
nel garage ?

SI! Lo imploro vivamente!
Fate del bene (e fatevelo anche a voi)

>Volete che vi intaso il newsgroup con una sfilza di note (trent'anni
di cronaca rock) che ci mettete DUE ANNI a leggerla ?

Ma MAGARI!
Quanto si parla "fuori di qua" di questi argomenti? E quanti conoscono
veramente come sono andate le cose?
Quale è il livello medio della conoscenza della storia del rock
(Scaruffi insegna)?
Quale è il livello medio dei "fumetti musicali rock" che ogni mese o
ogni settimana riempiono le edicole?
Cosa potrebbe diventare un NG SERIO in questo contesto di
indescrivibile sfascio e banalità?
Anche solo su una news del 1973 sui De De Lind ci potrebbe essere di
che discutere per thread interi.

bye stanz


Silvio Leccia

unread,
Apr 4, 2001, 1:38:41 PM4/4/01
to
Andrea Cavallo wrote:

> Tu dici che effettivamente qui dentro a furia di "ascoltare" alla fin fine
> si impara qualcosa. Ciò è sicuramente vero. E' altrettanto vero che si fa
> orecchio da mercante a tante cose. In una certa maniera si parla solo di
> certe cose, inoltre se non hai più che le idee chiare c'è la tendenza ad
> uniformare i pareri. In poche parole, per avere un parere diverso da quello
> del ng, devi davvero saperti difendere. Altrimenti ti verrà detto che non
> capisci, ma non ti sarà data spiegazione.
>
> ciao
>

Ciao Andrea,
non so se stai rispondendo a me, ma credo di si...

Quindi ti rispondo.

Difendersi, e da che?

Il semplice fatto masochistico che qui tutti ci ostiniamo ad ascoltare una
musica che non trovi da nessuna parte se non ti metti a cercarla e aspetti
mesi e mesi per avere un cd, fa capire che tutti noi siamo persone alquanto
ostinate e con idee chiare, altrimenti staremmo tutti ad ascoltare l'ultimo di
Pino daniele.

Che stanz pensi che il new prog fa schifo ed Ezio invece dice che e' un buon
veicolo per far approdare giovani menti al prog non me ne importa minimamente.

Ma traggo motivo di riflessione da quello che si dice e paragono le mie
convinzioni con quello che si dice intorno.

Alla fine penso comunque che qui si abbia tutti ragione.

Ci si accapiglia ma una verita' non c'e'.
Ha ragione Ezio ma anche Stanz.


La verita' e' che tutti qui dentro vorremmo vedere i bei 6-7 cd prog in
classifica, e siamo tutti frustrati dal fatto che un Octopus nessuno lo fa
piu'...

Quindi se si e' givanissimi, posso pure pensare che ci si lasci influenzare da
cosa si dice qua in giro,
ma se si e' un po' piu' grandicelli i giudizi si pesano con la propria
esperienza prima di considerarli come verita' assolute..


>
> PS Dimenticavo: un' altra cosa "topica" è che ciò che dici verrà tenuto in
> considerazione a seconda di chi "sei", di quali sono le tue quotazioni,
> insomma. Come quella famosa scenetta di Fracchia la belva umana, "si
> potrebbe rilasciare un lasciapassare....."
>

Capisco quello che vuoi dire e forse e' proprio cosi', e forse proprio per
questo non mando tanti post.

Ma non e' un problema se comprendi che tu ti stai in un certo senso immettendo
in un contesto molto particolare.
La rete e' strana, a me non piace, e purtroppo non solo qui si viene presi in
considerazione per altro piu' che per la qualita' di quello che dici.
Quindi io non mi allarmo piu' di tanto.

Io comunque tengo in considerazione l'opinione di tutti, per come sono fatto,
per questo ti rispondo e mi fa piacere che tu mi abbia risposto.
Se gli altri non lo fanno evidentemente e' perche' hanno altro a cui pensare o
non ho detto cose interessanti e
mi va bene cosi'.

L'importante e' essere coerenti con se stessi.

Ciao
Silvio

>

Steeq

unread,
Apr 4, 2001, 7:58:38 AM4/4/01
to

"Silvio Leccia" <lec...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:3ACAD394...@libero.it...

[CUT]

E' incredibile, sei riuscito a condensare in poche righe quello che
rimuginavo tra me e me da mesi...


VinceR

unread,
Apr 4, 2001, 4:10:15 PM4/4/01
to

> Candrini: i Gentle Giant erano semplicemente BRAVI: e Ciao 2001 se ne
> accorse. Ma Ciao 2001 si accorse anche che i Catapilla erano
> altrettanto bravi. Se tu come me avessi la recensione di Ezio
> Caffarelli dell'epoca, leggeresti che non vennero assolutamente
> reputati un gruppo "minore".
>
ENZO Caffarelli !!!
(forse hai confuso con Candrini?)


scuffietti

unread,
Apr 4, 2001, 4:50:21 PM4/4/01
to

>no, scusate: volete che vi conto TUTTI gli articoli, trafiletti,
>pettegolezzi, recensioni, etc apparsi su TUTTI i numeri di Ciao 2001 dal
>1969 ad oggi ?
>Volete che vada a rispolverare gli scatoloni pigiati in cantina e nel
garage
>?
>Volete che vi intaso il newsgroup con una sfilza di note (trent'anni di
>cronaca rock) che ci mettete DUE ANNI a leggerla ?
> Volete che vada anche a cercare i nastri dal vivo testimonianza dei VARI
>gentle giant nei VARI palasport d'Italia ?
>Basta saperlo.
> Scuffietti: visto che abiti a 800 metri da casa mia, perchè non ti fai un
>giro, una volta o l'altra, a vedere di persona ?
>Mi avvisi prima e ti preparo il materiale, nastri dei gentle giant inclusi.
>
>
>Ezio
>
>
>
>ps: non ho dati certi sulla tiratura di Ciao 2001 nei settanta; mi dissero
>alcuni collaboratori che di parlava di migliaia e migliaia (e migliaia) di
>copie.
>su gong e muzak sono d'accordo, vendevano meno


vedi Ezio all' 'epoca c'era una spaccatura verticale di qua la musica
leggera di la' il rock e la musica ( cosiddetta ) giovane.
Ciao 2001 non era un giornale alternativo , era il giornale dei ragazzi e
nei primi 70 ( ma quanto è durato 2001 ? 3,4 5 anni ? io lo presi dai 14 ai
17-18 se non vado errato) e ,ripeto, tutto quello che non era musica leggera
era : Hendrix,Cream,Zeppeln,Genesis, CSN&Y, Doors, Dylan,Deep Purple, Soft
Machine ,Gong ( tanto amati da gong e muzak) e compagnia bella... non era ,
come dire , una rivista che spingeva un "movimento" culturale era la cultura
giovanile che creava spazi anche commerciali ..
Alla radio (rai, le libere non esistevano) c'erano programmi come supersonic
e per voi giovani e li si trasmetteva Iron Butterfly ( ai quella sigla) ELP,
Guess Who , Zeppelin, Vanilla Fudge, Gentle Giant ... proprio perché c'era
un fossato .. ora la qualità musicale è fatta ddi molte sfumature non c'è un
confine netto tra muzak ( come si diceva una volta ) e musica.
Concerti ? ma non ne ho grandi ricordi ... conservo però vivissima
l'esperienza di Zerbo , del parco Lambro .. : della musica gratuita , perché
la musica è nostra nasce da noi ..perchè dovremmo pagare ? ..grande stagione
politica dove si andava contro la polizia fischiettando Hendrix e con i
tamburi si imitava l'assolo di In a gadda da vida , altri tempi e altri
frutti ..andati persi , masticati e forse mai assimilati ... da una parte le
organizzazioni il rock il free jazz i primi accenni di metallo , dall'altra
gli Hippy con il loro disinteresse per il sociale con i loro Rocchi e Hare
hare .. e sempre dappertutto polizia , polizia , polizia ..a scuola , ai
concerti, per strada ..persino al cinema durante le mattinee per andare a
vedere tre giorni di pace amore e musica ( Woo) e la pula ti controllava ,
documenti e mani ( per vedere se avevi tirato qualche sanpietrino) e se
avevi un eskimo dopo le 11 di sera eri sicuro che che passavi la notte in
questura per accertamenti se solo ti beccavano dalle parti di fiori scuri
fiori chiari ( Brera) e poi ..e pio la musica ... cazzo la musica che i
nostri padri non sopportavano , i cappeloni ! il rock , i genesis I king
crimson .... tutta musica che non sentivi sui media ma che rubavi di notte a
radio Lussemburgo che cercavi alla fiera di Senigallia tra le bancarelle ,
che ti scambiavi con gli amici , musica che ti faceva sgranare gli occhi
davanti alle copertine , musica che ascoltavi chiuso nella tua cameretta con
una candela accesa con altri due amici con lo Stereorama duemila mentre di
la i tuoi guardavano :" come era verde la mia valle" o l'ennesimo spettacolo
serale di una rompicoglioni di Mina ( si sempre lei e pure celentano con
Bobby solo ... che palle !)
La musia allora era fermento, il movimento spingeva la musica e la musica
spingeva il movimento ... e i Pallas, gli IQ i Jadis cosa centrano ?
a prestissimo
renato

Mauro Faraone Moroni

unread,
Apr 4, 2001, 4:59:15 PM4/4/01
to
On Wed, 04 Apr 2001 16:28:42 GMT, "stanz" <st...@libero.it> wrote:

>Questo può essere vero, ma com'è che a parte gli Echolyn finiti sotto
>major il prog 'moderno' gode di poca attenzione? E' evidente che c'è
>un problema di linguaggio musicale estraneo alla maggior parte dei
>giovani d'oggi. Ma qui rientra il mio discorso: perchè i gruppi prog
>non studiano per nulla TUTTO il passato progressivo, per capire "come"
>si comunicava e "cosa" si comunicava in una fase espansiva?

Ok, benissimo sono d'accordo ma in pratica il problema come lo
risolviamo?
A) sbattiamo la porta in faccia a tutte le band di oggi e invece di
produrre i loro parti li riempiamo di vertigo, neon e regal zonophone,
sperando che a 40 anni ritornino finalmente edotte ed evolute;
B) noi labels pubblichiamo solo ristampe;
C) non pubblichiamo neppure quelle, tanto se non sono nomi noti e
possibilmente britannici non le compra nessuno (vedi Lagger Blues
Machine, Emeraude, Travelling, Triode, capolavori di cui ho pieno il
magazzino)
D) ci rendiamo conto che è inutile ogni sforzo e ci dedichiamo a
recuperare i dischi di Henry Salvador e di Brassens.
E) ci ritiriamo su di un'isola deserta meditando su quanto è caduto in
basso il mondo della musica.

Nuove idee e nuove formule?
Benissimo ma quali?

stanz

unread,
Apr 5, 2001, 1:49:47 AM4/5/01
to

Mauro Faraone Moroni ha scritto nel messaggio
<3acb89f7...@news.libero.it>...

>On Wed, 04 Apr 2001 16:28:42 GMT, "stanz" <st...@libero.it> wrote:
>
>A) sbattiamo la porta in faccia a tutte le band di oggi e invece di
>produrre i loro parti li riempiamo di vertigo, neon e regal
zonophone, >sperando che a 40 anni ritornino finalmente edotte ed
evolute;

Ih ih ih...<grin> ...potrebbe anche essere una soluzione :-)))

>E) ci ritiriamo su di un'isola deserta meditando su quanto è caduto
in >basso il mondo della musica.

Oppure diventiamo irideici promoters e ci dedichiamo al mondo
mesoamericano :-)))

yatha sidhra!

s.


Ezio Candrini

unread,
Apr 5, 2001, 3:52:12 AM4/5/01
to
Scuffietti wrote:

allora:
anch'io (bnechè di quattro o cinque anni più giovane di te) ho vissuto
quella stagione (magari non così impegnato politamente) fatta di Fiere di
Senigallia, giri da New Cary, Buscemi, Black Saints (vera mecca del jazz
negli anni settanta !);
poi ho vissuto anche quella successiva, sicuramente più disimpegnata, fatta
di IQ, Jadis e Pallas.
Non ho MAI ritenuto Iq, Jadis e Pallas superiori ad Hatfield And The North,
Pink Floyd e Tangerine Dream, tanto per capirci: ma li ho ascoltati
ugualmente, in qualche caso mi sono anche piaciuti, e molto, li ho ritenuti
(magari esagerando, o se non altro provando) una via, una "speranza" per non
perdere definitivamente il contatto con i seventies, relegati a museo delle
cere e mera asta collezionistica;
sono anche serviti per avvicinare un NUOVO PUBBLICO alle vecchie glorie.
Questa è stata anche la filosofia di Paperlate in generale: avvicinare nuovo
pubblico al prog, con le solite recensioni sui Genesis, Marillion, etc,(che
ci piacciono a prescindere) proponendo di volta in volta "qualche"
retrospettiva su Egg, Arzachel, Fruup e via dicendo; non mi pento di quello
che abbiamo fatto, abbiamo sicuramente agito in tempi e circostanze non
favorevoli e non sempre gli esiti sono stati soddisfacenti; ma perlomeno ci
abbiamo provato.

Ezio


--
Posted from [212.131.136.7]

scuffietti

unread,
Apr 5, 2001, 4:03:42 AM4/5/01
to

>
> allora:
> anch'io (bnechè di quattro o cinque anni più giovane di te) ho vissuto
> quella stagione (magari non così impegnato politamente) fatta di Fiere di
> Senigallia, giri da New Cary, Buscemi, Black Saints (vera mecca del jazz
> negli anni settanta !);

Amico ... fratello .. compagno ? ^_____^


> poi ho vissuto anche quella successiva, sicuramente più disimpegnata,
fatta
> di IQ, Jadis e Pallas.
> Non ho MAI ritenuto Iq, Jadis e Pallas superiori ad Hatfield And The
North,
> Pink Floyd e Tangerine Dream, tanto per capirci: ma li ho ascoltati
> ugualmente, in qualche caso mi sono anche piaciuti, e molto, li ho
ritenuti
> (magari esagerando, o se non altro provando) una via, una "speranza" per
non
> perdere definitivamente il contatto con i seventies, relegati a museo
delle
> cere e mera asta collezionistica;

o yes , sapessi l' emozione di fronte alla copertina di Script for oppure a
the Jewel


> Questa è stata anche la filosofia di Paperlate in generale: avvicinare
nuovo
> pubblico al prog, con le solite recensioni sui Genesis, Marillion,
etc,(che
> ci piacciono a prescindere) proponendo di volta in volta "qualche"
> retrospettiva su Egg, Arzachel, Fruup e via dicendo; non mi pento di
quello
> che abbiamo fatto, abbiamo sicuramente agito in tempi e circostanze non
> favorevoli e non sempre gli esiti sono stati soddisfacenti; ma perlomeno
ci
> abbiamo provato.
>
> Ezio
>

Candrini ... ci mancherebbe ! Io apprezzo e stimo il lavoro di Paperlate ,
non ho nessuna remora preconcetta nei confronti del new prog .. anzi ( come
ben sai) in FGtoR sono io che ogni tanto lo trasmetto , ho postato quel
lungo e sgrammaticato post solo per rimarcare le notevoli differenze tra i
periodi ...
a propo' Matthias ti aspetta ..e anch'io ! sono a 1/6 della catalogazione cd
, per ora ho catalogato solo il prog ita e i grandi classici prog , dunque
mi manca la classica, il jazz, la word , la musica italiana, il rock ..le
varie enciclopedie .... tu hai i Frumpy e i Ben ? i Patto? ..i T2 i Dun ?
East of eden ?

prog on ... renato


Mauro Faraone Moroni

unread,
Apr 5, 2001, 4:55:32 AM4/5/01
to
On Thu, 05 Apr 2001 05:49:47 GMT, "stanz" <st...@libero.it> wrote:

>>
>>A) sbattiamo la porta in faccia a tutte le band di oggi e invece di
>>produrre i loro parti li riempiamo di vertigo, neon e regal
>zonophone, >sperando che a 40 anni ritornino finalmente edotte ed
>evolute;
>
>Ih ih ih...<grin> ...potrebbe anche essere una soluzione :-)))

Vedi perň, anche tu soluzioni pratiche non ne riesci a trovare.
Ed anche infarcendo di catapilliche rooms i musicisti di oggi cosa
ottieni, gli Standarte?
Ovvero Caputo forse di protoprog ne capisce piů di noi, senz'altro ha
sentito gli Apple, i Koobas, i Fleur de Lys, i Tomorrow....ma che
senso fa oggi copiare pari pari gli Atomic Rooster con strumenti
vintage?
Li ascolti con piacere (tra l'altro suoneranno il 6 maggio) ma alla
fine che ti resta dentro, se non nostalgia per Dead walks behind you o
per Sacrifice???
Non č meglio allora ascoltare gente che prova a mischiare i generi o a
cercare di fare qualcosa di nuovo, tipo Aviolinee Utopia?
Ma se poi gli Standarte vendono 3000 copie o piů e gli AU 200, secondo
te un produttore quanto puň permettersi di privilegiare la ricerca?

wag

unread,
Apr 5, 2001, 6:02:48 AM4/5/01
to
"Mauro Faraone Moroni"
> Ovvero Caputo forse di protoprog ne capisce più di noi, senz'altro ha

> sentito gli Apple, i Koobas, i Fleur de Lys, i Tomorrow....ma che
> senso fa oggi copiare pari pari gli Atomic Rooster con strumenti
> vintage?

Nessuno credo...

> Non è meglio allora ascoltare gente che prova a mischiare i generi o a


> cercare di fare qualcosa di nuovo, tipo Aviolinee Utopia?

Il compito di un produttore discografico, che lo fa per apssione, credo sia
questo cercare di individuare ed aiutare artisti che cercano di proporre
qualcosa di nuovo, originale ed onesto..

> Ma se poi gli Standarte vendono 3000 copie o più e gli AU 200, secondo
> te un produttore quanto può permettersi di privilegiare la ricerca?

Dal punto di vista economico no di certo..credo che però una etichetta di
piccole dimensione debba cercare di caratterizzarsi per la qulità delle sue
proposte..credo sia l'unico sistema per rimanere a galla.
Il problema principale è che la musica prog non ha mercato..semplicemente
perchè alla maggior parte degli acquirenti non interessa perdere troppo
tempo nell'ascolto..
Un altro problema, ma qui posso sbagliarmi viste le mie scarse conoscenze,
credo che molta della musica prog degli ultimi anni sia troppo derivativa
dal prog classico anni 70...
Io credo che la progressività non sia un discorso di formule sonore..ma un
modo di approcciare la musica..quindi credo che la musica attuale dovrebbe
cercare di trovare schemi e soluzioni diversi da quelli dei gruppi madre del
settore..
La musica in qualche modo deve essere agganicata all'attualità..riproporre
il prog sinfonico alla Yes...sarebbe come riproporre musica in stile
Grateful Dead o jazz stile dixieland...
archeologia..
Probabilmente questo è un periodo di scarsità di talenti..oppure e molto più
difficile individuarli sia per il pubblico che per gli addetti ai lavori
nella marea di uscite ormai quotidiane..
saluti
Gianni

napra

unread,
Apr 5, 2001, 6:14:20 AM4/5/01
to

"wag" <megapterag...@libero.it> ha scritto

> Probabilmente questo è un periodo di scarsità di talenti..oppure e molto
più
> difficile individuarli sia per il pubblico che per gli addetti ai lavori
> nella marea di uscite ormai quotidiane..


No, il mondo progressive è fertilissimo. ci sono attualmente una decina di
band a livello mondiale assolutamente fantastiche e tendenzialmente poco
derivative. tutto sta a scorpirle. Certo che se nel giro degli appassionati
e delle fanzine continuano a circolare e a venire spinti solo i soliti nomi
sarà difficile...

napra


wag

unread,
Apr 5, 2001, 6:24:00 AM4/5/01
to
"napra"

> No, il mondo progressive è fertilissimo. ci sono attualmente una decina di
> band a livello mondiale assolutamente fantastiche e tendenzialmente poco
> derivative. tutto sta a scorpirle. Certo che se nel giro degli
appassionati
> e delle fanzine continuano a circolare e a venire spinti solo i soliti
nomi
> sarà difficile...

mi faresti un piccolo elenco di uscite recenti realmente non derivative e
nuove ?
grazie
Gianni

stanz

unread,
Apr 5, 2001, 6:59:33 AM4/5/01
to
Mauro Faraone Moroni ha scritto nel messaggio

>ma che senso fa oggi copiare pari pari gli Atomic Rooster >con
strumenti vintage?

Già...ma altrettanto si potrebbe dire, "che senso ha fare dischi con
il mellotron campionato", o con tastiere sintetiche che rimandano alla
memoria tutt'al più i Duran Duran.
Voglio dire, forse allora il problema sta nel concetto di "copiare". O
di non usare più gli strumenti giusti per fare musica. O ancora
meglio, di non scavare abbastanza dentro sé e dentro la musica per
rendere qualsiasi strumento ottimizzato.
Nessuno si lamenta se un violinista entra in un gruppo rock di
sedicente 'tendenza'. Tutti però avrebbero da dire se qualcuno usasse
un "retrogrado" hammond o mellotron. Oltretutto veri (e pesanti come
sappiamo) :-)
Voglio dire, è il solito discorso, tutto è "nuovo" e tutto è "vecchio"
a seconda dei punti di vista, di come ci poniamo.
Ed è il "come ci poniamo", appunto, importante. Se decidiamo che
andare "avanti" è seguire dei clichè che stanno più indietro di cio'
che starebbe "indietro", siamo fregati in partenza.

ciao s.


Enrico

unread,
Apr 5, 2001, 7:12:24 AM4/5/01
to
stanz wrote:

> Tutti perň avrebbero da dire se qualcuno usasse un "retrogrado" hammond


> o mellotron. Oltretutto veri (e pesanti come
> sappiamo) :-)

Beh, io ieri ho suonato con un tastierista dotato di Hammond nuovissimo e
leggerissimo :-) e dovevi sentire che roba. Ha fatto certe cose col Leslie
usando suoni come "Yes Rock" o "Keith" che sembravano davvero uscire
direttamente dai primi 70.

--
Enrico 'magic' - mma...@tiscalinet.it -
Member of T.mo.T. Live Music Project
http://web.tiscalinet.it/tmotlive/
"Between thought and expression
lies a lifetime"


Enrico

unread,
Apr 5, 2001, 7:33:27 AM4/5/01
to
Mauro Faraone Moroni wrote:

> Nuove idee e nuove formule?
> Benissimo ma quali?

Non si potrebbe provare ad ampliare il genere di musica prodotta?
Voglio dire, tutto sarebbe più semplice se si guardasse anche ad altre
realtà comunque progressive, anche se prive di mellotron e VCS3.
Cercando di non banalizzare, non credete sia possibile e ancor più
stimolante scoprire e rendere realtà nuove idee, anche se sulla carta
lontane dallo standard prog (sinfonico o jazzato che si voglia), piuttosto
che continuare a sfornare simil-genesis?

Proprio ieri sera mi hanno fatto sentire una registrazione live di un
gruppo di Cagliari. In teoria fanno lounge, in quanto recuperano brani da
Rota a Celentano ma, dovete sentire che suoni. Dall'hammond in puro stile
Yes alle improvvisazioni di moog su loop di voce. Una sezione ritmica
perfetta, assolutamente geniale in quanto a tempi e idee. Insomma, un
ottimo esempio di ciò che sicuramente non è prog ma, altrettanto
sicuramente, è musica progressiva.

Il problema vero è che la maggior parte degli utenti di progressive, e
questo lo sto capendo leggendo questo ng, non hanno il benchè minimo
interesse ad ascoltare musica un pelino diversa dai canoni ma, veramente
interessante. Basta un bel tappeto di tastiere ed una batteria in 7/11 che
subito si raggiunge l'appagamento dei sensi.
Trovo incredibile che gente davvero esperta e competente, con alle spalle
centinaia e centinaia di ascolti, non si sforzi nemmeno di apprezzare, ad
esempio, Tim Buckley o gli Steely Dan sbavando invece, sempre a titolo di
esempio, per l'ultimo disco dei Camel.
I gusti non sono sindacabili, d'accordo, ma, non si può nemmeno continuare
a non riconoscere che, a dirla tutta, il John Cale di Music for a New
Society o gli XTC di Skylarking, sono molto, ma molto più progressivi di un
IQ a caso.

Ezio Candrini

unread,
Apr 5, 2001, 8:01:10 AM4/5/01
to
>> allora:
> anch'io (bnechè di quattro o cinque anni più giovane di te) ho vissuto
> quella stagione (magari non così impegnato politamente) fatta di Fiere di
> Senigallia, giri da New Cary, Buscemi, Black Saints (vera mecca del jazz
> negli anni settanta !);


Scuffietti wrote:

Amico ... fratello .. compagno ? ^_____^

beh, sicuramente la PRIMA che hai detto (eh eh)


Scuffietti wrote:

a propo' Matthias ti aspetta ..e anch'io ! sono a 1/6 della catalogazione cd
, per ora ho catalogato solo il prog ita e i grandi classici prog , dunque
mi manca la classica, il jazz, la word , la musica italiana, il rock ..le
varie enciclopedie .... tu hai i Frumpy e i Ben ? i Patto? ..i T2 i Dun ?
East of eden ?prog on ... renato


andrò da matthias quanto prima (devo ancora misurare chi abita più vicino
tra i due...forse te..con uno scarto di 100 metri al massimo)

riguardo alle catalogazioni: non so più quello che ho e quello che non ho;
l'ultima catalogazione l'ho fatta 3/4 anni fa, per i soli nastri del vivo e
video, ma poi ho perso completamente il tempo...e la bussola; qualcosa di
quello che chiedi dovrei avere, in cd o vinile, o cassetta, ...boh (non so
come faccia Moroni, che ha la mia e la tua collezione messa insieme,
moltiplicata per 3)

ci sentiremo per telefono, salvo incontrarci prima...al Pronto Soccorso
dell'ospedale S. Raffaele (come EFFETTIVAMENTE successo qualche settimana fa
!)


buon lavoro a tutti e buona continuazione
(e...viva i Jadis e grey lady Down, ovviamente :-) )

wag

unread,
Apr 5, 2001, 8:49:15 AM4/5/01
to
"Enrico"

> Il problema vero è che la maggior parte degli utenti di progressive, e
> questo lo sto capendo leggendo questo ng, non hanno il benchè minimo
> interesse ad ascoltare musica un pelino diversa dai canoni ma, veramente
> interessante. Basta un bel tappeto di tastiere ed una batteria in 7/11 che
> subito si raggiunge l'appagamento dei sensi.
> Trovo incredibile che gente davvero esperta e competente, con alle spalle
> centinaia e centinaia di ascolti, non si sforzi nemmeno di apprezzare, ad
> esempio, Tim Buckley o gli Steely Dan sbavando invece, sempre a titolo di
> esempio, per l'ultimo disco dei Camel.
> I gusti non sono sindacabili, d'accordo, ma, non si può nemmeno continuare
> a non riconoscere che, a dirla tutta, il John Cale di Music for a New
> Society o gli XTC di Skylarking, sono molto, ma molto più progressivi di
un
> IQ a caso.

Perfetto !!
condivido ogni parola a parte il riferimento agli IQ che non ho mai
ascoltato..
Io credo che bisognerebbe trovare un nuovo concetto di musica
progressiva..bisognerebbe trovare artisti che, utilizzando qualsiasi tipo di
strumentazione..elettronica ..vintage..jazz quello che vogliono, cerchino di
fare qualcosa che sì prenda spunto dal passato..d'altronde è impossbile
farne a meno...ma lo rielabori in maniera di far nascere qualcosa di nuovo.
Io penso che il problema stia nello scarso coraggio dimostrato dalla maggior
parte dei musicisti che non osano più e si limitano a riprodurre le solite
cose ed i soliti suoni...
Forse basterebbe solo che venissero fuori 1/2 artisti del calibro di Fripp,
Hendrix, Dylan ecc per rimettere in moto la giostra..
bye
wag


JACO

unread,
Apr 5, 2001, 9:12:20 AM4/5/01
to
wag wrote:

> Forse basterebbe solo che venissero fuori 1/2 artisti del calibro di Fripp,
> Hendrix, Dylan ecc per rimettere in moto la giostra..

...dici niente! <:-{DD

Ciao
JACO

> bye
> wag

Enrico

unread,
Apr 5, 2001, 9:17:35 AM4/5/01
to
wag wrote:

> Perfetto !!

Grazie caro :-)

> bisognerebbe trovare artisti che, utilizzando qualsiasi tipo di
> strumentazione..elettronica ..vintage..jazz quello che vogliono, cerchino di
> fare qualcosa che sì prenda spunto dal passato..d'altronde è impossbile
> farne a meno...ma lo rielabori in maniera di far nascere qualcosa di nuovo.

Ciò che tu dici è talmente vero da sembrare ovvio.
Ma poi, cosa facevano i gruppi progressive nei 70? Forse non prendevano
ispirazione da tutti i generi musicali conosciuti? Forse non mischivano il folk
con la classica, il minimalismo con la blues, il jazz con la psichedelia?
La musica rock ha senso in quanto musica che cresce, che si evolve. Se un
musicista si cristallizza su un solo genere, su un solo suono, smette di fare
musica rock e si trasforma in un semplice esecutore, bravo quanto vuoi ma pur
sempre esecutore.
Su questo punto si potrebbe (si dovrebbe) risolvere l'annosa diatriba tra
old-prog, new-prog, contemporary-prog e chi più ne ha più ne metta. Chi vuole
ascoltare i Genesis rifatti negli anni 80, ascolti i Marillion, chi vuole
provare nuove sonorità negli anni 80 ascolti i Pixies. E badate bene, non
disprezzo nè reputo "migliore" la prima scelta piuttosto che la seconda. Credo
solo che sia importante distinguerle, anche per evitare di continuare a
discutere sulle stesse identiche cose.

napra

unread,
Apr 5, 2001, 9:56:33 AM4/5/01
to

"Enrico" <mma...@tiscalinet.it> ha scritto

> Il problema vero è che la maggior parte degli utenti di progressive, e
> questo lo sto capendo leggendo questo ng, non hanno il benchè minimo
> interesse ad ascoltare musica un pelino diversa dai canoni ma, veramente
> interessante.

come i pizzoni folk che ci hai propinato l'altra sera?

napra


napra

unread,
Apr 5, 2001, 9:56:32 AM4/5/01
to

"stanz" <st...@libero.it> ha scritto

> Già...ma altrettanto si potrebbe dire, "che senso ha fare dischi con
> il mellotron campionato", o con tastiere sintetiche che rimandano alla
> memoria tutt'al più i Duran Duran.


Stanz, posso sapere da quanto non ascolti un disco di prog appena uscito?
sembra che tu sia fermo ai marillion e ai pallas da come parli

napra


napra

unread,
Apr 5, 2001, 9:56:35 AM4/5/01
to

"wag" <megapterag...@libero.it> ha scritto


> mi faresti un piccolo elenco di uscite recenti realmente non derivative e
> nuove ?

A basso grado di derivazione ti direi:
Djam karet
After crying
isildurs bane
DFA
Ako doma
nebelnest

tutti questi hanno fatto dischi negli ultimi 3 (tre) anni. dopodichč ci sono
anche grandi gruppi derivativi (finisterre, dem, anglagard, groovector per
esempio) come gruppi derivativi mediocri (quelli che fanno new prog
generalmente, quelli progmetal o quelli dell'ondata newcommercial come barbe
e fiori)

napracatalogatore


napra

unread,
Apr 5, 2001, 9:56:35 AM4/5/01
to

"Enrico" <mma...@tiscalinet.it> ha scritto

> Trovo incredibile che gente davvero esperta e competente, con alle spalle
> centinaia e centinaia di ascolti, non si sforzi nemmeno di apprezzare, ad
> esempio, Tim Buckley o gli Steely Dan sbavando invece, sempre a titolo di
> esempio, per l'ultimo disco dei Camel.


chi ti dice che non si possa fare una cosa e l'altra? l'ultimo disco dei
camel poi è solo buono, niente di clamoroso. si potrebbe fare il discorso
opposto per te che sbavi per dischi di folk tutti uguali ed ignori dischi
progressive clamorosi. tutto il mondo è paese, caro enrico

> I gusti non sono sindacabili, d'accordo, ma, non si può nemmeno continuare
> a non riconoscere che, a dirla tutta, il John Cale di Music for a New
> Society o gli XTC di Skylarking, sono molto, ma molto più progressivi di
un
> IQ a caso.
> --

così come ci sono centinaia di dischi "prog" molto più progressive di john
cale. certo che se ci si ferma agli iq ti posso pure dare ragione...

napra


Enrico

unread,
Apr 5, 2001, 9:59:03 AM4/5/01
to
napra wrote:

> come i pizzoni folk che ci hai propinato l'altra sera?
> napra

Pensa te, mentre leggo questa tua risposta, sto ascoltando la Observations
From a Hill da Entertainment dei Family.
Praticamente nessuna differenze di idee tra questo "capolavoro del prog" e
tanti dei pezzi che vi ho fatto ascoltare l'altra sera.
Ogni tanto, ceerchiamo di andiare oltre le etichette.

Enrico

unread,
Apr 5, 2001, 10:10:46 AM4/5/01
to
napra wrote:

> chi ti dice che non si possa fare una cosa e l'altra? l'ultimo disco dei
> camel poi è solo buono, niente di clamoroso. si potrebbe fare il discorso
> opposto per te che sbavi per dischi di folk tutti uguali ed ignori dischi
> progressive clamorosi. tutto il mondo è paese, caro enrico

Daniele, col mio post non volevo certo accusare te personalmente. Il discorso
era molto più generale.
In ogni caso io parlo di atteggiamenti. Certamente io non tengo un atteggiamento
di chiusura o peggio snobistico verso qualsivoglia tipo di musica (purchè sia
decente). Ma chiudiamo qui una discussione che si sta spostando, erroneamente,
sul piano personale.
Saluti

wag

unread,
Apr 5, 2001, 10:28:17 AM4/5/01
to
"napra"

> Djam karet
> After crying
> isildurs bane
> DFA
> Ako doma
> nebelnest

DFA e Djam Karet li conosco e li trovo interessanti..
Degli altri cosa mi consigli?
Magari se ci incontriamo a Mezzago ci scambiamo qualcosina...
Riguardo ai Finisterre, vorrei dire qualche impressione dopo qualche ascolto
in più..
Lo trovo un album ben suonato con delle buone idee..solamente secondo il mio
modesto parere ricorda troppo le sonorità da cui prende spunto..in più il
cantato non lo trovo proprio esaltante..
Sicuramente cmq mi piace più dei Marillion..
Riguardo i Moongarden come li si può catalogare ?
Sarei quasi tentato al'acquisto...
saluti
Gianni

napra

unread,
Apr 5, 2001, 11:17:00 AM4/5/01
to

"wag" <megapterag...@libero.it> ha scritto

> > Djam karet
> > After crying
> > isildurs bane
> > DFA
> > Ako doma
> > nebelnest
>
> DFA e Djam Karet li conosco e li trovo interessanti..
> Degli altri cosa mi consigli?

Degli after crying raccatta tutto quello che trovi. nebelnest e ako doma
hanno fatto un solo disco (i secondi sono mellow). gli isildurs bane sono
fantastici. prendi mind vol.1. penso che anche mind vol.2 sia eccezionale,
almeno da quel poco che ho sentito. devo ancora prenderlo


> Magari se ci incontriamo a Mezzago ci scambiamo qualcosina...


masterizzare è illegale


> Riguardo ai Finisterre, vorrei dire qualche impressione dopo qualche
ascolto
> in più..
> Lo trovo un album ben suonato con delle buone idee..solamente secondo il
mio
> modesto parere ricorda troppo le sonorità da cui prende spunto..in più il
> cantato non lo trovo proprio esaltante..


Ti riferisci al primo? il secondo in limine è superiore secondo me. rimane
cmq il problema del cantato, anche se va un po' meglio


> Riguardo i Moongarden come li si può catalogare ?
> Sarei quasi tentato al'acquisto...

i primi due non prenderli perchè sono quanto di più "prog canonico
sinfonico" ci possa essere. l'ultimo ti può interessare mnolto di più perchè
ha un taglio strano ma decisamente interessante. un misto tra il prog
sinfonico e david silvyan. grandi atmosfere, sopratutto

ciao

napra


Marco Masoni

unread,
Apr 5, 2001, 1:17:42 PM4/5/01
to

"Enrico" ha scritto nel messaggio

> Trovo incredibile che gente davvero esperta e competente, con alle spalle
> centinaia e centinaia di ascolti, non si sforzi nemmeno di apprezzare, ad
> esempio, Tim Buckley o gli Steely Dan sbavando invece, sempre a titolo di
> esempio, per l'ultimo disco dei Camel.

Ho tutti i i Tim Buckley (esclusi Blue Afternoon e Sefronia) e tutti gli
Steely Dan.
Non ho gli ultimi 4 dei Camel.
Ora ti sono simpatico? :-))

> non si può nemmeno continuare
> a non riconoscere che, a dirla tutta, il John Cale di Music for a New
> Society o gli XTC di Skylarking, sono molto, ma molto più progressivi di
un
> IQ a caso.

Completamente d'accordo.
Ho tutto anche degli XTC e quasi tutto dei Talking Heads.
Siamo amici?

--
Marco.
marco...@hotmail.com
Il sito di IAMRP: www.split.it/users/aboz

"Sei come questo giovane platano frondoso
pieno di promesse di ombra e di voli
si discosti il vecchio fino a farti posto
che già ti alzi dritto e sicuro in cerca di spazio"
(Germinale, ' A Mio Figlio')


stanz

unread,
Apr 5, 2001, 1:18:46 PM4/5/01
to
Enrico ha scritto nel messaggio

>> Nuove idee e nuove formule?


>> Benissimo ma quali?
>
>Non si potrebbe provare ad ampliare il genere di musica prodotta?

Credo che il problema dell' "ampliamento" non si ponga nel prog, nel
senso che è una musica che vorrebbe raggiungere un determinato livello
di profondità nel suo ampliarsi. O meglio, anche il new prog mi pare
vorrebbe dare ancora la parvenza di 'cercare' (anche se non lo cerca
affatto) questo livello di profondità. Quindi non so fino a che punto,
effettivamente, oggi possa servire "ampliare" ...quando, se ci si
pensa, persino i VDGG alla fine rimescolavano elementi ben
presenti nel proto-prog della loro epoca, ma riuscivano a produrre
qualcosa ben preciso, fondamentale e trascinante.
Se tu pensi a quanto è stata giocata male negli anni '90 la carta
dell'ampliamento nel rock, il "crossoverismo" spietato che ha
partorito topolini come il grunge o il trip-hop, beh...io non credo
più, sostanzialmente e sui fatti acquisiti, che "ampliare" serva e sia
sempre efficace per una trascendente capacità comunicativa. Dieci anni
fa ero illuso anche io su questo punto di vista, e fino a 4 anni fa
forse l'avrei pensata in maniera più ottimista. Oggi però sono
fermamente convinto che aveva ragione Holger Czukay dei Can, cioè che
la "limitazione" del materiale crea maggior sforzo per utilizzarlo
meglio.

ciao stanz


stanz

unread,
Apr 5, 2001, 1:23:04 PM4/5/01
to
Enrico ha scritto nel messaggio

>> Nuove idee e nuove formule?


>> Benissimo ma quali?
>
>Non si potrebbe provare ad ampliare il genere di musica prodotta?

Credo che il problema dell' "ampliamento" non si ponga nel prog... nel


senso che è una musica che vorrebbe raggiungere un determinato livello

di profondità *nel* suo ampliarsi. O meglio, lo noto osservando che
anche il new prog mi pare non rinunci ancora a dare una parvenza di
'cercare' (anche se spesso non 'cerca' affatto) questo livello di


profondità. Quindi non so fino a che punto,
effettivamente, oggi possa servire "ampliare" ...quando, se ci si
pensa, persino i VDGG alla fine rimescolavano elementi ben presenti
nel proto-prog della loro epoca, ma riuscivano a produrre qualcosa ben
preciso, fondamentale e trascinante.
Se tu pensi a quanto è stata giocata male negli anni '90 la carta
dell'ampliamento nel rock, il "crossoverismo" spietato che ha
partorito topolini come il grunge o il trip-hop, beh...io non credo
più, sostanzialmente e sui fatti acquisiti, che "ampliare" serva e sia

sempre efficace per elaborare una trascendente capacità comunicativa.

stanz

unread,
Apr 5, 2001, 1:24:49 PM4/5/01
to

napra ha scritto nel messaggio ...

>
>Stanz, posso sapere da quanto non ascolti un disco di prog >appena
uscito?

Penso che i Quidam non siano reputabili antichissimi. E sono i
migliori tra quelli che ho sentito, degli altri ho dimenticato anche
il nome ;-)

>sembra che tu sia fermo ai marillion e ai pallas da come parli

Oddio, non so se sia un male o un bene ;-)

ciao stanz


Steeq

unread,
Apr 5, 2001, 1:28:40 PM4/5/01
to

"napra" <na...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:nQ_y6.5583$zT.5...@news.infostrada.it...

> anche grandi gruppi derivativi (finisterre, dem, anglagard, groovector per
> esempio)

Posso chiederti (senza alcun intento polemico, voglio solo chiarire le mie
idee da semi-niubbo) da che cosa deriverebbero i DEM (non mi dire gli Area
però)?

Enrico

unread,
Apr 5, 2001, 2:13:59 PM4/5/01
to
Marco Masoni wrote:

> Ho tutti i i Tim Buckley (esclusi Blue Afternoon e Sefronia) e tutti gli
> Steely Dan.
> Non ho gli ultimi 4 dei Camel.
> Ora ti sono simpatico? :-))
>

> Completamente d'accordo.
> Ho tutto anche degli XTC e quasi tutto dei Talking Heads.
> Siamo amici?

e va beeeeeeeene :-)
Perň procurati Blue Afternoon, altrimenti dovrň interrompere la nostra amicizia
appena nata
Scherzi a parte, i miei riferimenti non erano certo rivolti a voi (un pochino a
napra sě, dai, lo ammetto, ma giusto per stuzzicarlo :-)

Certo che, perchč se la pensiamo tutti cosě, si creano litigi e malintesi
stupidi tra tante, competenti persone?
In ogni caso mi sembra che il terreno sia pronto al rientro di tanti assenti
tipo Tosi, Olivotto, e tutti gli altri "dissidenti"

J_Kane

unread,
Apr 5, 2001, 3:09:05 PM4/5/01
to

"stanz" <st...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:YR1z6.3231$wG3....@news.infostrada.it...

.
> Se tu pensi a quanto è stata giocata male negli anni '90 la carta
> dell'ampliamento nel rock, il "crossoverismo" spietato che ha
> partorito topolini come il grunge

il grunge è cosa ben distinta dal cross-over visto che si tratta di un
movimento che aveva come obbiettivo non di essere "groundbreaking", ma al
contrario proponeva un' evoluzione rispetto a determinati stilemi del
passato (l' hard-blues e il proto-hard rock in primis).

--
John Kane in the Flat Field

J_Kane

unread,
Apr 5, 2001, 3:09:04 PM4/5/01
to

"wag" <megapterag...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:cpXy6.4888$zT.4...@news.infostrada.it...

a galla.
> Il problema principale è che la musica prog non ha mercato..semplicemente
> perchè alla maggior parte degli acquirenti non interessa perdere troppo
> tempo nell'ascolto..

vero, però, suddividendo in maniera grossolana il mercato in trendy e
alternativo, e stabilendo che il mercato del prog è per forza di cose il
secondo, vediamo che qui ci sono gruppi che propongono musica non di consumo
immediato, e che comunque ha un suo discreto "giro" di appassionati. Il prog
in questo momento è escluso da questo giro, e il motivo, secondo me, è che
non è abbastanza "hip", non ha, cioè, una buona "immagine", un' immagine
"vendibile".

J_Kane

unread,
Apr 5, 2001, 3:09:03 PM4/5/01
to

"stanz" <st...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:MOCy6.54$zT....@news.infostrada.it...
> scuffietti ha scritto nel messaggio
>
> >Ritengo che i movimenti culturali sia destinati a esplodere e
> >esaurirsi , ogni stagione è irripetibile . il problema è che ora
> >c'è una certa stagnazione; la musica (che è una delle arti più
> >sottoposta a cambiamenti ed in -evoluzioni)
>
>
> Quello che dà fastidio è che nessuno, parlando per esempio di musica
> classica, si sognerebbe di sopravvalutare un Berio e un Nono: il 90%
> degli ascoltatori di classica stravedono per Beethoven, Mozart,
> Brahms. Invece nel prog di oggi bisogna stravedere per nullità
> assolute, ignorare deliberatamente e sistematicamente il passato...per
> sentirsi poi dire che parlare della musica vecchia non serve a niente
> e che dobbiamo farci delle mailing list in 3 o in 4. Ma vi rendete
> conto dell'assurdo?
> Già si vive in una società postmoderna, ovvero irriverente verso il
> passato

la postmodernità però non nasceva con questa connotazione negativa, ma, al
contrario, come sguardo rivolto all' indietro ignorando i dogmi
avanguardisti delle dottrine moderniste. L' uso "ironico", distaccato degli
elementi lessicali di tutte le epoche in tutte le discipline, l'
atteggiamento dissacratorio e auto ironico degli esponenti dela pop-art,
diedero, negli anni '60, il via alla reinterpretazione del ruolo dell' arte,
intesa come sviluppo di modelli, piuttosto che come "tabula rasa".
Che ci fosse una componente "edonista" in questo atteggiamento era chiaro
già allora, ma la scelta tra un' atteggiamento "popolare", democratico,
esposto ai rischi della deriva consumistica e kitch, e un' atteggiamento
iper-razionale, cartesiano e giacobino, esposto a ben altri rischi (aridità,
prosciugamento creativo, auto-referenzialità, incomunicabilità,
accademismo), propendeva nettamente e condivisibilmente per la prima
ipotesi.


J_Kane

unread,
Apr 5, 2001, 3:09:05 PM4/5/01
to

"Enrico" <mma...@tiscalinet.it> ha scritto nel messaggio
news:3ACC711F...@tiscalinet.it...

> wag wrote:
>
> > Perfetto !!
>
> Grazie caro :-)
>
> > bisognerebbe trovare artisti che, utilizzando qualsiasi tipo di
> > strumentazione..elettronica ..vintage..jazz quello che vogliono,
cerchino di
> > fare qualcosa che sì prenda spunto dal passato..d'altronde è impossbile
> > farne a meno...ma lo rielabori in maniera di far nascere qualcosa di
nuovo.
>
> Ciò che tu dici è talmente vero da sembrare ovvio.
> Ma poi, cosa facevano i gruppi progressive nei 70? Forse non prendevano
> ispirazione da tutti i generi musicali conosciuti?

infatti il declino è iniziato quando i gruppi hanno iniziato a copiarsi tra
di loro, o a rifare se stessi. Con la diffusione dei mezzi di comunicazione,
tutti hanno iniziato a sentire tutto, ad essere immersi in un "brodo"
musicale al quale era impossibile sfuggire, e più vanno avanti le cose e più
la situazione è destinata a peggiorare. Se senti la musica che si suona oggi
è tutta inevitabilmente uguale, non c'è un gruppo che si distacchi
nettamente dagli altri, tutto appare inevitabilmente, non solo già sentito,
ma anche uniforme, insapore, precotto, mtvizzato.
La cosa strana che successe allora fu che diversi gruppi creavano
distintamente e indipendentemente, per apparire "out of the blue", ognuno
col proprio approccio personale e individualista. La differenza era il vero
tesoro di quei gruppi di allora.
Oggi che tutti sentono le stesse cose, crescono ascoltando le stesse cose,
inevitabilmente il prodotto finale è omogeneizzato, dato che l' artista è
sostanzialmente un "filtro" che rielabora quello che attraversa le sue
giornate.
Da qui l' esigenza di andare a ricercare sonorità "aliene", la world music,
proveniente da società isolate e incontaminate, come già facevano i cubisti
andando a ricercare le maschere tribali della Costa d' Avorio, un'
espediente che molto spesso risulta solo un blando palliativo.

stanz

unread,
Apr 5, 2001, 4:07:22 PM4/5/01
to

J_Kane ha scritto nel messaggio ...

>
>la postmodernità però non nasceva con questa connotazione negativa,
ma, al >contrario, come sguardo rivolto all' indietro ignorando i
dogmi >avanguardisti delle dottrine moderniste.

...solo che oggi le cose non stanno evidentemente più così.

ciao s.


stanz

unread,
Apr 5, 2001, 4:17:56 PM4/5/01
to

J_Kane ha scritto nel messaggio ...

>il grunge è cosa ben distinta dal cross-over visto che si tratta di


un >movimento che aveva come obbiettivo

Ok: diciamo che il grunge "faceva uso" del crossover. O meglio, ha
trasformato in pop l'idea del crossover, che dopo questa
trasformazione ha temporaneamente cessato di essere proponibile, anche
perchè oggi trovi del "Nirvana" anche dentro i "Lunapop" (meditare)

> non di essere "groundbreaking", ma al contrario proponeva >un'
evoluzione rispetto a determinati stilemi del
>passato (l' hard-blues e il proto-hard rock in primis).

Inizialmente la pensavo così anche io, che fosse una evoluzione. Solo
che con il tempo mi sono accorto che è stato semplicemente una forma
di spietata omogeneizzazione.
Se tu pensi ad esempio alle soluzioni ritmiche jazzate che producevano
i Bakerloo nel 1970 e le confronti con quelle dei Pearl Jam,
continenti diversi ed epoche permettendo, è evidente il manierismo di
fondo.
Il prototipo di gruppo alternativo moderno, quello
REM/U2/Skunk_Anansie, è la discarica finale in cui si riversano questi
sedicenti tentativi di essere crossover: l'omologazione arriva o di
riffe o di raffe in quei dintorni, e quindi non ci potrà mai essere
una "ascesa" diversa, una scelta culturale e di campo diversa. Chi ha
tentato strade intelligenti, quasi prog (come i Smashing Pumpkins di
quei 5 brani di "Adore") sono stati infatti non solo osteggiati, ma
*stroncati* e totalmente incompresi da un pubblico ormai ottuso da
anni di "crossoverismo verso il basso".

ciao stanz


napra

unread,
Apr 5, 2001, 4:58:16 PM4/5/01
to

"stanz" <st...@libero.it> ha scritto

> Penso che i Quidam non siano reputabili antichissimi. E sono i
> migliori tra quelli che ho sentito, degli altri ho dimenticato anche
> il nome ;-)

Beh, se i quidam sono i migliori che hai sentito capisco tutto


>
> Oddio, non so se sia un male o un bene ;-)
>

un male, sicuramente

napra


napra

unread,
Apr 5, 2001, 4:59:36 PM4/5/01
to

"Steeq" <steeq...@libero.it> ha scritto

> Posso chiederti (senza alcun intento polemico, voglio solo chiarire le mie
> idee da semi-niubbo) da che cosa deriverebbero i DEM (non mi dire gli Area
> però)?
>

si, area in primis. certo il livello di derivazione è dovuto più che altro
alla vocalità di Piras che alla proposta musicale (anche se la base è jazz
rock di fondo, senza elementi etnici per i dem, ma è quella)

napra


Andrea

unread,
Apr 5, 2001, 8:21:41 PM4/5/01
to

> (e...viva i Jadis e grey lady Down, ovviamente :-) )

Beh, more than meets the eye č un disco bellissimo.....ma i grey lady down
sono davvero troppo :-)

wag

unread,
Apr 5, 2001, 10:23:33 PM4/5/01
to
"J_Kane"

> vero, però, suddividendo in maniera grossolana il mercato in trendy e
> alternativo, e stabilendo che il mercato del prog è per forza di cose il
> secondo, vediamo che qui ci sono gruppi che propongono musica non di
consumo
> immediato, e che comunque ha un suo discreto "giro" di appassionati. Il
prog
> in questo momento è escluso da questo giro, e il motivo, secondo me, è che
> non è abbastanza "hip", non ha, cioè, una buona "immagine", un' immagine
> "vendibile".

Perchè normalmente un profano quando pensa al prog pensa a Genesis, Yes,
E.L. & P. ecc.. quindi la reazione è di evitare musica *vecchia*... la
maggior parte delle persone, anche quelle informate sulle nuove tendenze,
ritiene la musica prog obsoleta.. ed in ogni caso se interessata cerca i
classici invece di ascoltare quelli che ritiene pallidi epigoni...
Sono vecchi anche la maggior parte dei booklet con tutti quei cazzo di
riferimenti favolistici e mitologici che fanno sicuramente ridere i
ragazzini di oggi oltre ad aver ampiamente rotto le balle a quelli un po'
più anzianotti..
Io credo che se la musica prog non si trasforma in qualcosa di più nuovo e
più vivo sparirà e basta...
Secondo me ci vuole un atteggiamento più sperimentale, meno nostalgico, meno
legato a stilemi musicali e culturali ormai vecchi e decrepiti..
saluti
wag


wag

unread,
Apr 5, 2001, 10:31:37 PM4/5/01
to
"J_Kane" > La cosa strana che successe allora fu che diversi gruppi creavano

> distintamente e indipendentemente, per apparire "out of the blue", ognuno
> col proprio approccio personale e individualista. La differenza era il
vero
> tesoro di quei gruppi di allora.

Forse il problema nasce solo dal fatto che non ci sono artisti di spiccata
personalità...alla fine conta più questo bisogno di esprimersi in maniera
personale e sincera..che il tentativo intellettuale di produrre musiche
*altre*..

> Oggi che tutti sentono le stesse cose, crescono ascoltando le stesse cose,
> inevitabilmente il prodotto finale è omogeneizzato, dato che l' artista è
> sostanzialmente un "filtro" che rielabora quello che attraversa le sue
> giornate.
> Da qui l' esigenza di andare a ricercare sonorità "aliene", la world
music,
> proveniente da società isolate e incontaminate, come già facevano i
cubisti
> andando a ricercare le maschere tribali della Costa d' Avorio, un'
> espediente che molto spesso risulta solo un blando palliativo.

Non la penso proprio così...credo che manchi innanzitutto il coraggio..prima
ed in special modo da parte dei musicisti stessi poi anche da parte dei
produttori e delle case discografiche...uscendo dal prog senza voler
sentenziare sulla qualità buona o meno di certe proposte si trovano
tentativi di fare musica molto più innovativi e all'avanguardia...il prog
invece è diventato musica per nostalgici..
Progressività e nostalgia dovrebbero essere due cose antitetiche..
bye
wag


Alberto Nucci

unread,
Apr 6, 2001, 2:00:03 AM4/6/01
to
wag wrote:
>
> Sono vecchi anche la maggior parte dei booklet con tutti quei cazzo di
> riferimenti favolistici e mitologici che fanno sicuramente ridere i
> ragazzini di oggi oltre ad aver ampiamente rotto le balle a quelli un po'
> piů anzianotti..

Hai mai guardato, in un negozio di dischi, nello scaffale del metal...?

scuffietti

unread,
Apr 6, 2001, 1:59:18 AM4/6/01
to
> andrň da matthias quanto prima (devo ancora misurare chi abita piů vicino
> tra i due...forse te..con uno scarto di 100 metri al massimo)
>

il triangolo delle bermude ( dei bermuda !)


> riguardo alle catalogazioni: non so piů quello che ho e quello che non ho;
> l'ultima catalogazione l'ho fatta 3/4 anni fa, per i soli nastri del vivo
e
> video, ma poi ho perso completamente il tempo...e la bussola; qualcosa di
> quello che chiedi dovrei avere, in cd o vinile, o cassetta, ...boh (non so
> come faccia Moroni, che ha la mia e la tua collezione messa insieme,
> moltiplicata per 3)

per quanto mi riguarda č stato M. ha spingermi alla catalogazione alla
quale ho fieramente resistito per circa un 30 anni , non cederň mai (
comunque) alla mia "caotica" disposizione dei cd ( ormai i vinili li ho
tutti in box)
a propo' sarebbe carino sapere come vengono riposti i cd .. per genere ' per
data ? per casa disco ? dite ...dite ...
io li ho per genere del tipo uno scaffale un genere .

a presto ti aspetto in radio per presentare il nuovo Papelate .
r.

wag

unread,
Apr 6, 2001, 2:41:37 AM4/6/01
to
"Alberto Nucci"

> Hai mai guardato, in un negozio di dischi, nello scaffale del metal...?

Non comprerò mai un album con delle cover così ridicole come quelle del 99 %
degli album metal...
Sono un'offesa all'intelligenza..
Cmq molti album prog non sono molto meglio...
saluti
waggy


napra

unread,
Apr 6, 2001, 5:28:03 AM4/6/01
to

"scuffietti" <r.scuf...@tin.it> ha scritto

sarebbe carino sapere come vengono riposti i cd .. per genere ' per
> data ? per casa disco ? dite ...dite ...


io per genere e all'interno del genre per nazione

napra


Mauro Faraone Moroni

unread,
Apr 6, 2001, 6:16:21 AM4/6/01
to
On Fri, 06 Apr 2001 09:28:03 GMT, "napra" <na...@libero.it> wrote:

>
>"scuffietti" <r.scuf...@tin.it> ha scritto
>
>sarebbe carino sapere come vengono riposti i cd .. per genere ' per
>> data ? per casa disco ? dite ...dite ...

Vieni a trovarmi e lo saprai.

Ma il problema con i Cd, avendone solo 10.000 non si pone.
Bastano 5 mobili costruiti su misura e il gioco è risolto.

Diversa è la problematica per i ventiquattromila vinili.
Pensa solo che ho dovuto differenziare la Bosnia, la Slovenia, la
Croazia e il Montenegro dalla Yugoslavia ed, all'interno della
Yugoslavia ci sono 4 sottogeneri.

--
Mauro "Pharaos" Moroni

http://www.mellowrecords.com
mor...@pangea.it
in...@mellowrecords.com

Enrico

unread,
Apr 6, 2001, 6:18:33 AM4/6/01
to
Mauro Faraone Moroni wrote:

> Diversa è la problematica per i ventiquattromila vinili.
> Pensa solo che ho dovuto differenziare la Bosnia, la Slovenia, la
> Croazia e il Montenegro dalla Yugoslavia ed, all'interno della
> Yugoslavia ci sono 4 sottogeneri.

Tra un po' dovrai INVADERE la Bosnia e la Slovenia per trovare nuovo
spazio dove mettere il materiale.

--
Enrico 'magic' - mma...@tiscalinet.it -

Chi ha organizzato il concerto di Hammill in quel posto dovrebbe essere
processato e condannato per crimini contro l'umanità.

scuffietti

unread,
Apr 6, 2001, 7:03:46 AM4/6/01
to

> Vieni a trovarmi e lo saprai.

presto presto ..

>
> Ma il problema con i Cd, avendone solo 10.000 non si pone.
> Bastano 5 mobili costruiti su misura e il gioco è risolto.
>
> Diversa è la problematica per i ventiquattromila vinili.
> Pensa solo che ho dovuto differenziare la Bosnia, la Slovenia, la
> Croazia e il Montenegro dalla Yugoslavia ed, all'interno della
> Yugoslavia ci sono 4 sottogeneri.

roftl !

renato
www.fromgenesis.net

Andrea

unread,
Apr 6, 2001, 12:05:51 PM4/6/01
to

> A basso grado di derivazione ti direi:
> Djam karet


non è vero. Oltretutto mi fanno anche abbastanza schifo, ma non conta, sono
cmq derivativi a palla

> After crying
> isildurs bane


Sì, però si prende in considerazione solo il MIND

> nebelnest


Questa è una delle più grosse cagate che ho comperato ultimamente, visto che
è anche di difficile reperibilità (a dir di Frascolla) lo vendo al miglior
offerente


napra

unread,
Apr 6, 2001, 7:37:46 PM4/6/01
to

"Andrea" <cram...@libero.it> ha scritto

> > Djam karet
>
>
> non è vero. Oltretutto mi fanno anche abbastanza schifo, ma non conta,
sono
> cmq derivativi a palla

derivativi da chi? da cosa? ogni tanto parli male dei DK e mi chiedo cosa tu
abbia sentito di diverso da quello che ho sentito io....boh
>
> > nebelnest

> Questa è una delle più grosse cagate che ho comperato ultimamente, visto
che
> è anche di difficile reperibilità (a dir di Frascolla) lo vendo al miglior
> offerente

Se non l'avessi già te lo prenderei io. un grande disco. il tuo giudizio
negativo mi conforta nel fatto che ho visto giusto :-)
>
>
napra


Luigi Fracasso

unread,
Apr 6, 2001, 2:46:09 PM4/6/01
to
Mauro Faraone Moroni ha scritto nel messaggio

>C) non pubblichiamo neppure quelle, tanto se non sono nomi noti e
>possibilmente britannici non le compra nessuno (vedi Lagger Blues
>Machine, Emeraude,

Sconosco. Dettagli?

--
LF

Here is an old man, who waits by a window,
with cheap plastic roses and memories of people,
who once might have said they'd be glad to sit with him,
and promised their friendship forever.
(Morgan - Nova solis - 6-7/1972).


Mauro Faraone Moroni

unread,
Apr 7, 2001, 7:11:13 AM4/7/01
to
On Fri, 6 Apr 2001 20:46:09 +0200, "Luigi Fracasso"
<luig...@tiscalinet.it> wrote:

>Mauro Faraone Moroni ha scritto nel messaggio
>
>>C) non pubblichiamo neppure quelle, tanto se non sono nomi noti e
>>possibilmente britannici non le compra nessuno (vedi Lagger Blues
>>Machine, Emeraude,
>
>Sconosco. Dettagli?

Un felice incontro tra Trees & Cressida.
Forse non la vuole nessuno in quanto trattasi di stampa LEGALE:-)

scuffietti

unread,
Apr 7, 2001, 7:27:21 AM4/7/01
to

> Questa è una delle più grosse cagate che ho comperato ultimamente, visto
che
> è anche di difficile reperibilità (a dir di Frascolla) lo vendo al miglior
> offerente
>

te lo prendo io , me lo porti al concerto del Balletto ( 28/4) o alla
progvention (6/5)

renato


napra

unread,
Apr 7, 2001, 7:40:16 AM4/7/01
to

"scuffietti" <r.scuf...@tin.it> ha scritto

> te lo prendo io , me lo porti al concerto del Balletto ( 28/4) o alla
> progvention (6/5)
>

ottimo acquisto scuffia. leggi la recensione di nucci su uno degli ultimi
arlequins per avere un quadro del disco....ehm, non è proprio un disco di
new prog :-)

napra


stanz

unread,
Apr 7, 2001, 7:43:35 AM4/7/01
to

Mauro Faraone Moroni ha scritto nel messaggio >>Sconosco. Dettagli?

>
>Un felice incontro tra Trees & Cressida.

Recente ?

>Forse non la vuole nessuno in quanto trattasi di stampa LEGALE:-)

Dove e come?

bye s.


Mauro Faraone Moroni

unread,
Apr 7, 2001, 8:39:09 AM4/7/01
to
On Sat, 07 Apr 2001 11:43:35 GMT, "stanz" <st...@libero.it> wrote:

>
>Mauro Faraone Moroni ha scritto nel messaggio >>Sconosco. Dettagli?
>>
>>Un felice incontro tra Trees & Cressida.
>
>Recente ?

1981


>
>>Forse non la vuole nessuno in quanto trattasi di stampa LEGALE:-)
>
>Dove e come?

MMP 216.

Idem con patate per il fantastico The Third Estate "Years before the
wine", MMP 309.

Ci vorrà tra 10 anni un bell'illegale Get Amarka per farveli
riscoprire.
Povera Italia.

Andrea

unread,
Apr 7, 2001, 4:34:48 PM4/7/01
to

> te lo prendo io , me lo porti al concerto del Balletto ( 28/4) o alla
> progvention (6/5)


ok, tanto ci sono ad entrambi gli appuntamenti!

Magari per sicurezza ricordamelo 3-4 gg prima

ciao

J_Kane

unread,
Apr 7, 2001, 7:10:53 PM4/7/01
to

"stanz" <st...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:_f4z6.5021$wG3.2...@news.infostrada.it...

in effetti in questo momento stanno prevalendo gli aspetti deteriori del
postmodernismo, ma, considerando l' alternativa, meglio la democrazia del
cattivo gusto, che l' ordine del totalitarismo. O no?

J_Kane

unread,
Apr 7, 2001, 7:10:55 PM4/7/01
to

"stanz" <st...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:Up4z6.5111$wG3.2...@news.infostrada.it...

>
> J_Kane ha scritto nel messaggio ...
>
> >il grunge è cosa ben distinta dal cross-over visto che si tratta di
> un >movimento che aveva come obbiettivo
>
> Ok: diciamo che il grunge "faceva uso" del crossover. O meglio, ha
> trasformato in pop l'idea del crossover,

ma l' idea del crossover era fondamentalmente la fusione di rock e hip-hop,
vedi i vari Rage agaist the machine etc..., nel grunge non c'è alcun accenno
alla cultura rap, l'unico contatto è quello temporale IMHO

che dopo questa
> trasformazione ha temporaneamente cessato di essere proponibile, anche
> perchè oggi trovi del "Nirvana" anche dentro i "Lunapop" (meditare)

ha ha ha, questa è una provocazione...non ci casco...:-)

> > non di essere "groundbreaking", ma al contrario proponeva >un'
> evoluzione rispetto a determinati stilemi del
> >passato (l' hard-blues e il proto-hard rock in primis).
>
> Inizialmente la pensavo così anche io, che fosse una evoluzione. Solo
> che con il tempo mi sono accorto che è stato semplicemente una forma
> di spietata omogeneizzazione.
> Se tu pensi ad esempio alle soluzioni ritmiche jazzate che producevano
> i Bakerloo nel 1970 e le confronti con quelle dei Pearl Jam,
> continenti diversi ed epoche permettendo, è evidente il manierismo di
> fondo.

ma i PJ sono stati ficcati nel grunge solo per monetizzare la popolarità
improvvisa e imprevista che il grunge aveva avuto, in verità la loro era una
storia che col grunge aveva in comune solo le camicie.
I Bakerloo li vedo più convenzionalmente blues (come struttura dei brani)
degli Screaming Trees, ad esempio...(Sweet Oblivion)

> Il prototipo di gruppo alternativo moderno, quello
> REM/U2/Skunk_Anansie, è la discarica finale in cui si riversano questi
> sedicenti tentativi di essere crossover: l'omologazione arriva o di
> riffe o di raffe in quei dintorni, e quindi non ci potrà mai essere
> una "ascesa" diversa, una scelta culturale e di campo diversa. Chi ha
> tentato strade intelligenti, quasi prog (come i Smashing Pumpkins di
> quei 5 brani di "Adore") sono stati infatti non solo osteggiati, ma
> *stroncati* e totalmente incompresi da un pubblico ormai ottuso da
> anni di "crossoverismo verso il basso".

il crossover oramai mi sembra che faccia parte della storia "for good", i
cosiddetti
alternativi oggi mi sembra che si dibattano in un minimalismo anemico che mi
ricorda i tristi secondi anni ottanta di "energia pura" Morrissey.

J_Kane

unread,
Apr 7, 2001, 7:10:55 PM4/7/01
to

"wag" <megapterag...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:dU9z6.6613$wG3.7...@news.infostrada.it...

> "J_Kane" > La cosa strana che successe allora fu che diversi gruppi
creavano
> > distintamente e indipendentemente, per apparire "out of the blue",
ognuno
> > col proprio approccio personale e individualista. La differenza era il
> vero
> > tesoro di quei gruppi di allora.
>
> Forse il problema nasce solo dal fatto che non ci sono artisti di spiccata
> personalità...alla fine conta più questo bisogno di esprimersi in maniera
> personale e sincera..che il tentativo intellettuale di produrre musiche
> *altre*..

credo che il genio debba comunque trovarsi al posto giusto al momento
giusto, che debbano preesistere cioè delle condizioni che permettano all'
artista di esprimersi, in sostanza credo che per comprendere un fenomeno
artistico si debba risalire a monte, leggi soprattutto produttori, chi ha in
mano veramente le redini del gioco, l' artista è solo il terminale di questo
meccanismo...

> > Oggi che tutti sentono le stesse cose, crescono ascoltando le stesse
cose,
> > inevitabilmente il prodotto finale è omogeneizzato, dato che l' artista
è
> > sostanzialmente un "filtro" che rielabora quello che attraversa le sue
> > giornate.
> > Da qui l' esigenza di andare a ricercare sonorità "aliene", la world
> music,
> > proveniente da società isolate e incontaminate, come già facevano i
> cubisti
> > andando a ricercare le maschere tribali della Costa d' Avorio, un'
> > espediente che molto spesso risulta solo un blando palliativo.
>
> Non la penso proprio così...credo che manchi innanzitutto il
coraggio..prima
> ed in special modo da parte dei musicisti stessi poi anche da parte dei
> produttori e delle case discografiche...uscendo dal prog senza voler
> sentenziare sulla qualità buona o meno di certe proposte si trovano
> tentativi di fare musica molto più innovativi e all'avanguardia...

indubbiamente, ma sono veramente cose "nuove", cose mai sentite, mai
provate?

il prog
> invece è diventato musica per nostalgici..
> Progressività e nostalgia dovrebbero essere due cose antitetiche..

ecco che mi diventi determinista...ma non eri tu a fare (giustamente) l'
esempio di Michelangelo? e non sei tu a firmarti Wag(ner)? ti consideri un
nostalgico per questo? (posto che per me "nostalgico" non è affatto un
insulto, alla faccia dei Marinettiani).

J_Kane

unread,
Apr 7, 2001, 7:10:54 PM4/7/01
to

"wag" <megapterag...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:FM9z6.6611$wG3.7...@news.infostrada.it...

> Sono vecchi anche la maggior parte dei booklet con tutti quei cazzo di
> riferimenti favolistici e mitologici che fanno sicuramente ridere i
> ragazzini di oggi oltre ad aver ampiamente rotto le balle a quelli un po'
> più anzianotti..

per capire...mi citi qualche esempio?

wag

unread,
Apr 7, 2001, 9:00:36 PM4/7/01
to
"J_Kane"

> credo che il genio debba comunque trovarsi al posto giusto al momento
> giusto, che debbano preesistere cioè delle condizioni che permettano all'
> artista di esprimersi, in sostanza credo che per comprendere un fenomeno
> artistico si debba risalire a monte, leggi soprattutto produttori, chi ha
in
> mano veramente le redini del gioco, l' artista è solo il terminale di
questo
> meccanismo...

Sicuramente il mercato discografico ha esigenze che stridono con la voglia
di un artista di sperimentare nuovi approcci musicali, ma credo che anche
molti artisti non abbiano il coraggio di provare cose nuove col rischio di
sbagliare..

> indubbiamente, ma sono veramente cose "nuove", cose mai sentite, mai
> provate?

Nuovo è un concetto difficile in musica... però ci sono vari stadi..

> ecco che mi diventi determinista...ma non eri tu a fare (giustamente) l'
> esempio di Michelangelo? e non sei tu a firmarti Wag(ner)? ti consideri un
> nostalgico per questo? (posto che per me "nostalgico" non è affatto un
> insulto, alla faccia dei Marinettiani).

Nostalgico non è un insulto, penso però che un artista dovrebbe evitare di
esserlo..credo che rifarsi a modelli o stilemi del passato non sia un errore
in se, ma bisognerebbe cercare di prendere ispirazioni per rielaborare le
proprie influenze in qualcosa di personale e possibilmente bisognerebbe
provare ad inserire alterazioni in schemi ormai consolidati, poi un grande
artista è in grado di sfornare capolavori anche utilizzando tecniche già
consolidate perchè riesce ad andare fino in fondo nella propria
espressività.
Il problema è che i grandi artisti sono pochi..
Gli altri dovrebbero secondo me osare di più..in fondo rifare Nursery Crime
o A saucerful of secrets o qualsiasi altro album fondamentale del tempo...è
difficile si rischia solo di fare copie sbiadite..quindi largo a chi prova a
dire cose magari vecchie e trite, in fondo gli argomenti sono sempre gli
stessi, ma in maniera più personale e sincera possibile...provando se
possibile e se in grado di apportare modifiche, a volta basta solo un
diverso punto di vista od una diversa sensibilità..
Per quanto mi riguarda non mi ritengo un nostalgico, certo se fossi un
compositore non cercherei di rifare *Tristano ed Isotta*..anche perchè per
quanto io possa apprezzarla sono passati 140 anni e sicuramente io ho una
sensibilità diversa di Wagner e vivo in un epoca diversa, che deve essere
espressa in modi differenti..
Questo non vuol dire che quello che si fa adesso sia migliore o peggiore di
quello che si faceva all'epoca..solo deve essere diverso perchè il mondo è
diverso..
Sicuramente le opere d'arte travalicano i confini temporali, ma Ummagumma se
fosse del 2001 sarebbe assurdo...perchè perderebbe tutto il senso di
sperimentazione che ha essendo uscito 32 anni fa..
saluti un po' sconvolti
Gianni

wag

unread,
Apr 8, 2001, 3:09:27 AM4/8/01
to
"J_Kane"

> per capire...mi citi qualche esempio?

esempi precisi non te ne faccio perchè non è roba che compro...però ho avuto
per anni una ragazza con negozio di dischi annesso..e le copertine e i
booklet della maggior parte dei dischi progressive anche recenti me le
ricordo...
gianni


Steeq

unread,
Apr 8, 2001, 7:55:20 AM4/8/01
to

"wag" <megapterag...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:UKOz6.21097$wG3.1...@news.infostrada.it...
> Nostalgico non è un insulto

Deriva dal latino nostalgeus-nostalgeus che vuol dire saggeZZa, saggeZZa...

VinceR

unread,
Apr 8, 2001, 8:12:01 AM4/8/01
to

"Mauro Faraone Moroni" <mor...@pangea.it> ha scritto nel messaggio
news:3acd974f...@news.cis.dfn.de...

> On Fri, 06 Apr 2001 09:28:03 GMT, "napra" <na...@libero.it> wrote:
>
> >
> >"scuffietti" <r.scuf...@tin.it> ha scritto
> >
> >sarebbe carino sapere come vengono riposti i cd .. per genere ' per
> >> data ? per casa disco ? dite ...dite ...
>
> Vieni a trovarmi e lo saprai.
>
> Ma il problema con i Cd, avendone solo 10.000 non si pone.
> Bastano 5 mobili costruiti su misura e il gioco è risolto.
>
> Diversa è la problematica per i ventiquattromila vinili.
> Pensa solo che ho dovuto differenziare la Bosnia, la Slovenia, la
> Croazia e il Montenegro dalla Yugoslavia ed, all'interno della
> Yugoslavia (Jugo ? n.d.R.) ci sono 4 sottogeneri.

ah ecco dov'è che è cominciato tutto !


Alberto Nucci

unread,
Apr 8, 2001, 6:14:34 PM4/8/01
to

"napra" <na...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:A0Dz6.15654$wG3.1...@news.infostrada.it...

>
> ottimo acquisto scuffia. leggi la recensione di nucci su uno degli ultimi
> arlequins per avere un quadro del disco....ehm, non è proprio un disco di
> new prog :-)

WOW! Ma allora non sono proprio un new-proggettaro...!


--
Alberto Nucci
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