Grazie :)
Conosco poco il Frisina, ma č lo stesso ;-)
Pagare per eseguire Frisina? Ma manco per sogno!!! Per il coro che ho in
mente tengo ben altre intenzioni! Se dovevo fare Frisina continuavo con il
coro parrocchiale, visto che conosco quasi tutta la sua opera omnia :| Ho
una sorella che è soprano, una amica mezzo soprano... e dovrei ridurmi con
Frisina? :D Volevo sapere solo per curiosità cosa si pensava di lui in giro
dal punto di vista musicale
Ciao.
Caro Antonio, tu non lo sai, ma hai pronunciato la parola magica che
risveglia questo NG.
Come il bacio del Principe Azzurro per la Bella Addormentata, come lo
scossone alla cassa di cristallo che, facendole rigurgitare il pezzetto di
mela avvelenata, riporta in vita Biancaneve.
La parola magica è .............."marcofrisina"
Metti il casco, reggiti forte......vedrai..... vedrai!
Giuseppe
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Inviato via http://usenet.libero.it
Ciao
Marco
"Antonio Sedile" <giovann...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:rwJF9.37512$2B1.9...@twister2.libero.it...
Beh se mi parli delle tue intenzioni di costituire un coro semiprofessionale
(che può voler dire tutto e niente) dovresti essere abbastanza musicista per
trarre conclusioni da solo. Non curarti troppo di cosa pensano gli altri in
questi casi: troverai sempre qualcuno che con molta superficialità batte le
mani a personaggi e repertori di quel tipo e altri che, abituati a respirare
ben altra aria, non faranno che mostrare il loro "pollice verso", addolorati
e anche un po' depressi dalla odierna situazione liturgico musicale.
Saluti
Simone
se dgt "giuseppe liberto" (attuale
> direttore della Cappella Sistina), appena 157...
Meno male che sono solo 157...
Spero solo che quando parlavi di "vera musica sacra" non ti riferivi a lui.
Mia nonna avrebbe esclamato "Pora Italia!"
Buona domenica a tutti!
Simone
> Spero solo che quando parlavi di "vera musica sacra" non ti riferivi a lui.
Cosa significa "vera musica sacra"?
E chi è che stabilisce quale sia?
Saluti varî EMME
> Ma soprattutto dimmi come mai negli anni '20-'30-'40-'50-'60...
> le 'scholae cantorum' di comunissime prepositurali paesane eseguivano
> Palestrina-Da Victoria-Perosi-Donini e altra alta polifonia (quasi
> sempre in latino...): tutti intellettuali? tutti diplomati? tutti
> cultori della polifonia sacra?
>
> E` vero i tempi son cambiati... ma non e` accontentandosi del 'decente'
> che si eleva il livello culturale di un popolo... e noi - oggi come oggi
> - ne avremmo proprio bisogno!
Tu mi chiedi il perchè e io provo a darti una mia semplice e forse scontata,
a tratti banale, risposta.
La chiesa, intesa come istituzione e popolo di Dio (dai vescovi ai
parrocchiani) 60 anni fa non differiva granchè da quella ottocentesca.
Il rito della celebrazione eucaristica era in latino, i canti erano in
latino, la lingua ufficiale era quella latina, i sacerdoti scomunicavano e
benedivano come per bere un bicchiere d'acqua.
In tutto questo, la musica stava bene, in quanto la lingua con cui i grandi
compositori di musica sacra hanno scritto le loro opere era quella latina, e
lo spirito dei tempi bene si applicava alla percezione mistica e poco
partecipativa del mistero eucaristico espresso attraverso quelle armonie.
Ma i due concili vaticani, soprattutto il secondo, hanno portato l'ecclesia
e il mondo dei laici ad una piena collaborazione con la gerarchia della
Chiesa (cosa che ancora oggi è argomento di dibattito), leggiti
l'apostolicam actuositatem a proposito.
Cosa ha comportato questo per la musica è presto detto.
La messa, con l'introduzione della lingua italiana, è diventata ad un certo
punto comprensibile lasciando senza lavoro i suonatori delle campanelline
durante l'elevazione per svegliare la gente e ricordare che quello il
momento più importante della messa;
Si è venuto a creare il problema del portare il messaggio a tutte le persone
scegliendo un linguaggio condiviso da tutti con l'errore di standardizzarlo
verso il basso.
Non si è venuta a creare un'educazione alla comprensione del tesoro
inestimabile che la Chiesa nel corso dei secoli si è portata dietro, quanto
ad una "operazione informativa" basata su scelte opinabilissime di
traduzione e adattamento dei testi sacri (penso al messale per i
fanciulli....).
E la musica è stata contaminata da questa "operazione informativa" con la
necessità di cambiare il tipo di messaggio ritenuto obsoleto (vedi
gregoriano) in forme espressive più consone alla mentalità dei vari secoli
così da attirare a sè più gente.
Quindi vai con le chitarre, i compositori alla Giosy Cento e quant'altro.
Non bisogna rendere difficili le cose, sennò a chi va di farsi il mazzo per
sentire un prete dir di predica?
Questa desacralizzazione della musica, e del mistero salvifico di Cristo, è
il nucleo del nostro parlare del problema di partenza.
Spero di essere stato chiaro, anche se temo di aver commesso degli errori
emeneutici-storici ;-)
Ciao a tutti,
Amadeus
E i grandi musicisti, i puristi, i poeti, quelli che oggi si stracciano le
vesti perchè in chiesa si sentono solo schitarrate
hanno...........prosaicamente seguito i soldi, che non stavano più nella
Chiesa.
Quindi o si cantava ancora in latino o non si cantava affatto.
Il vuoto lasciato dai "poeti" è stato riempito dai primi che arrivavano e il
risultato è sotto gli occhi (o meglio nella fattispecie, dentro le orecchie)
di tutti.
marcofrisina
marcofrisina
marcofrisina
(tanto per mantenere viva la discussione)
Ciao a tutti
> Il rito della celebrazione eucaristica era in latino, i canti erano in
> latino, la lingua ufficiale era quella latina, i sacerdoti scomunicavano e
> benedivano come per bere un bicchiere d'acqua.
Che significa?? vuoi dire che lo facevano sottogamba??? non possiamo
giudicare con la nostra testa e con il costume o la mentalità del nostro
tempo quello che
succedeva 100 o più anni fa. Bisogna calarsi completamente nel contesto
storico. Questo lo dico anche perchè i perdoni che la chiesa sta
snocciolando da un po' di tempo in quà mi fanno proprio ridere: la storia è
storia. Anche la storia (e sopratutto lei) subisce risvolti politici per cui
adesso fare la guerra ai turchi diventa contro il vangelo anche se uno deve
difendere la propria incolumità. Probabilmente chi predica il pacifismo
portato alle estreme conseguenze non ha letto la bibbia e tutte le guerre ch
e Davide ha combinato, compresi annessi e connessi (vedi i prepuzi dei
filistei). Non che io sia un guerrafondaio sia chiaro, ma purtroppo con
molta superficialità anche la chiesa oggi giudica la storia con fare
sbrigativo e le scuse e i perdoni devono essere detti dai diretti
interessati. Gli errori commessi purtroppo rimangono tali e comunque non è
nemmeno vero che tutto quello che è successo prima del 1962 sia tutto da
rifare come molti vogliono far credere. Come pure sono falsi tanti luoghi
comuni che vengono portati a favore della riforma liturgica. Purtroppo - e
dico purtroppo perchè a volte sarebbe meglio rimanere nel mondo degli ideali
e non conoscere certi fatti - conosco troppi retroscena della riforma
liturgica, appresi da protagonisti più o meno diretti. Non è stata proprio
una bella idea! Il male inficiato alla liturgia è stato introdotto proprio
dalla Chiesa (che è la sola e unica responsabile delle condizioni attuali in
cui verte la preghiera liturgica), non voglio certo dire in mala fede, ma
sicuramente con molta superficialità e ascoltando la voce di alcune guide
certamente poco intelligenti, le quali ormai hanno lasciato questo mondo, e
con il mondo hanno lasciato quà per noi tutti i bei pasticci combinati.
> In tutto questo, la musica stava bene, in quanto la lingua con cui i
grandi
> compositori di musica sacra hanno scritto le loro opere era quella latina,
e
> lo spirito dei tempi bene si applicava alla percezione mistica e poco
> partecipativa del mistero eucaristico espresso attraverso quelle armonie.
Secondo te la gente partecipa perchè la messa è in italiano? Una lingua che
tutti pensano di capire ma che in realtà cela molte più ambiguità di quanto
faceva la lingua latina, con espressioni a dir poco fuorvianti (una per
tutte: la messa è finita, andate in pace in luogo del "ite missa est"). Una
volta era tutto più semplice. Il compositore prendeva i testi dal messale e
sulla validità nessuno discuteva e non si correvano rischi. Adesso si
sveglia uno la mattina, si sente liturgista, o compositore o non so
cos'altro, scrive qualche bruttura di contenuto sociologico, senza un verso,
magari anche senza riferimento a Dio, ai Santi, alla Messa e va dal primo
gruppo di fratacchioni con la casa editrie e.... zaccccc in men che non si
dica lo spartitello è sui banchi di tutte le chiese di Italia.
> Ma i due concili vaticani, soprattutto il secondo, hanno portato
l'ecclesia
> e il mondo dei laici ad una piena collaborazione con la gerarchia della
> Chiesa (cosa che ancora oggi è argomento di dibattito),
Infatti i preti se ne guardano bene dal circondarsi troppo di laici:
sopratutto se si tratta di smanovrare i quattrini!
leggiti
> l'apostolicam actuositatem a proposito.
> Cosa ha comportato questo per la musica è presto detto.
> La messa, con l'introduzione della lingua italiana, è diventata ad un
certo
> punto comprensibile lasciando senza lavoro i suonatori delle campanelline
> durante l'elevazione per svegliare la gente e ricordare che quello il
> momento più importante della messa;
Il citare il campanello dell'elevazione mi pare un luogo comune trito e
ritrito e ormai pure consumato per tentare di ridicolizzare le
celebrazioni liturgiche che avvenivano prima della cosiddetta "Riforma
Liturgica".
Potrei citarti altrettanti episodi che sono davanti ai nostri occhi
quotidianamente e di cui ormai la gente è straabituata, per cui diventano
poi
normali e di conseguenza nessuno ci fa più caso: vedi tutta la mondezza e la
cianfrusaglia che spesso viene portata in processione all'offertorio (poi
quasi per sbaglio portano pure pane e vino), vedi le preci liturgiche senza
un verso che vengono inventate tutte le domenica in tante chiese da preti e
diaconi, vedi l'aspetto prosaico che la liturgia ha assunto con il Concilio,
in cui tutto è recitato, tutto è parlato, tutto è prosa e quel prete rivolto
verso la gente talvolta assume proprio le caratteristiche di un
conferenzier-tuttologo che conquista il massimo del delirio proprio al
momento dell'omelia e poi.... devo continuare o ti può bastare???
> Si è venuto a creare il problema del portare il messaggio a tutte le
persone
La missionarietà non è un invenzione del Vaticano II
> scegliendo un linguaggio condiviso da tutti con l'errore di
standardizzarlo
> verso il basso.
> Non si è venuta a creare un'educazione alla comprensione del tesoro
> inestimabile che la Chiesa nel corso dei secoli si è portata dietro,
quanto
> ad una "operazione informativa" basata su scelte opinabilissime di
> traduzione e adattamento dei testi sacri (penso al messale per i
> fanciulli....).
Pensa... hanno persino compilato un messale dei fanciulli... con certi
ragazzini oggi che stando le giornate intere attaccati al pc e ad internet
danno del filo da torcere agli adulti in fatto di linguaggio e di
conoscenze.
> E la musica è stata contaminata da questa "operazione informativa" con la
> necessità di cambiare il tipo di messaggio ritenuto obsoleto (vedi
> gregoriano) in forme espressive più consone alla mentalità dei vari secoli
> così da attirare a sè più gente.
Forse se portano qualche donna nuda in chiesa o se fanno dire la messa a
qualche personaggio noto... magari possono portare ancora più gente!!
> Quindi vai con le chitarre, i compositori alla Giosy Cento e quant'altro.
> Non bisogna rendere difficili le cose, sennò a chi va di farsi il mazzo
per
> sentire un prete dir di predica?
Non l'ho capita ma non importa.
> Questa desacralizzazione della musica, e del mistero salvifico di Cristo,
Pensa, usare tre parole ed una preposizione per dire quello che si può dire
in una parola sola: mistero salvifico di Cristo = Messa
Questo è il male che i liturgisti hanno inculcato ormai anche nelle giovani
generazioni. Dire con 4 parole quello che puoi dire bene con una sola....
pur di dire qualcosa di nuovo e di diverso. Ma il vangelo ha 2000 anni
eppur... Bhe stanno provando a cambiare pure quello: le nuove traduzioni in
lingua corrente di certi testi fanno proprio orrore.
è
> il nucleo del nostro parlare del problema di partenza.
>
> Spero di essere stato chiaro, anche se temo di aver commesso degli errori
> emeneutici-storici ;-)
>
> Ciao a tutti,
>
> Amadeus
>
>
>
AMEN
siamo alla frutta.
quando sento questi pistolotti da sagrestia emancipata mi sorge sempre il
dubbio se sia meglio lottare contro il
liturgismo-vaticanismo-secondismo-pastoralismo
oppure mandare tutti al diavolo e farsi protestani, o anglicani o non so più
cos'altro.
Direbbero a Roma... " 'A Marco... parli comm'en prete bbalordo!"
Convertiti e credi al Vangelo!
Pax Vobis
Simone
;) Senza offesa... lo sai che non sono cattivo ma su queste cose non
transigo! Permettimi di dire la verità anche con un pizzico di ironia!
Io ho avuto la sensazione che gt non lodasse il concilio e tutto ciò che è
seguito. Ha anzi descritto, usando gli occhi del concilio (che a gt paiono
non corretti), ciò che c'era prima, sottolineando in alcuni punti come hanno
saputo guardare male all'indietro nel tempo.
Non vedo dunque contrapposizione tra gt e Simone, se non quella dovuta ad un
malinteso.
Tau
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Inviato da www.mynewsgate.net