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Byez & keep swingin'
bassto...@hotmail.com
I.C.Q. n°53094985
Non ero al concerto e quindi non posso dare forza al tuo discorso.
Diciamo che bisogna apprezzare lo sforzo che un'artista compie nel creare
musica nuova.
Il problema è il "valore di questa musica" e gli obiettivi che con essa
vengono realizzati.
Mi spiego meglio: il "Bebop" era nuovo (con un progetto musicale e
stilistico sotto) e serviva inoltre ad un gruppo per raccontarsi.
Innanzitutto - se la musica è stata quella che hai detto - Hancock non ha
fatto musica nuova... di combinazioni di "loops" campionati di jungle e hip
hop ormai non se ne può più, oltre ad essere semplice da realizzare (quindi
né emozione e né impressione).
Ripeto: non ero al concerto e non posso approfondire ma...
una riflessione sul genio di Davis, che non era soltanto un grande
innovatore ma anche un leader straordinario (con lui Hancock ha toccato
punte altissime).
Ti consiglio (sicuramente l'avrai) "My Funny Valentine" di M.Davis (CBS -
1965) con un Hancock strepitoso.
Ciao Renzo Ruggieri
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via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
HH è un grande jazzista, ma non solo. Quelli che suonano acid jazz dicono
che lui (forse uno dei massimi esponenti del jazz) è stato uno dei geni
creatori dell'acid jazz... E' stato sempre un musicista con una punta verso
il nuovo ed è stato uno dei primi IMHO a riuscere a fare composizioni modali
a livelli altissimi (Mayden Voyage...); che poi non lo si capisca in alcune
circostanze, è vero. Non credo ad esempio che un disco come 1+1 con wayne
shorter sia molto fruibile. Come per altri aspetti non è assolutamente
fruibile il concerto che hai visto te. Io credo che si stia cerando
veramente un nuovo genere... o forse una nuova tendenza.
Non a caso anche John Scofield, altro noto jazzista, si è spinto sugli
stessi lidi. Forse l'errore che ha fatto HH è quello di prendere musicisti
come Garrison (che conosco molto bene...) che per me sono tecnicamente
assurdi, e musicalmente bravissimi, ma non sono abituati a suonare in un
contesto un po' meno jazzistico. Ad esempio Scofield al basso aveva Jessy
Murphy che faceva pochissimo, ma aveva un tiro...!
Non ho visto dal vivo HH in questo nuovo progetto, ma sono sicuro che ci
rivelerà delle sorprese. Come ha fatto con Chamaleon, etc etc... nuovi sound
nuovi fraseggi, nuovi modi di suonare e nuovi modi di sentire la musica.
Ma spesso c'è gente che definisce la produzione jazzistica di Davis fino a
bitches brew... (escluso)... e allora non si può parlare così forse... o
forse questo non è il posto giusto per parlarne.
Il fatto è che sicuramente i gusti sono gusti, e le parole sono parole. Non
è facile definire precisamente una musica particolare... sarei d'accordo con
chi dice che amandla, tutu, decoy non sono propriamente jazz e allo stesso
tempo con chi dice che lo sono. Sta di fatto che a me piacciono molto queste
sperimentazioni (anche perchè sono il mio genere musicale)... , ma non a
priori: infatti non sono molto attirato dalla produzione di Jonh Mc Laughlin
dopo la mahavishnu (troppo midi, troppo poco feeling)...
ciao
d.
Intenzione - Risultato = Trash (T. Labranca "Andy Warhol era un coatto"
1995)
Credo che molti degli aficionados di it.arti.trash, se lo sapessero si
mangerebbero i gomiti per non esser stati presenti.
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"Perché alla fine del secolo scorso tutti se la spassavano con la Belle
Époque tra champagne e caviale e a me è toccato nascere alla fine di questo
secolo per soffrire tra i succhi di carota e le arpe celtiche della New
Age?" (T. Labranca in AAVV "Il fagiano Jonathan Livingston")
Home Page http://www.geocities.com/fabienstein
Ti assicuro che in quello che ha proposto Hancock al concerto che ho
ascoltato non c'era nulla di nuovo; ha tirato fuori la merda che faceva
venti anni fa spacciandola per musica del nuovo millennio. Quello che ho
notato inoltre era la sensazione di panico sul palco, senza alcuna
convinzione negli intenti, a volte molto goffo nel passare da una tastiera
all'altra senza contare le volte che si sono persi sui loop con
sovrapposizioni ritmiche che lasciavano molto a desiderare.
> Ma spesso c'è gente che definisce la produzione jazzistica di Davis fino a
> bitches brew... (escluso)... e allora non si può parlare così forse... o
> forse questo non è il posto giusto per parlarne.
Non capisco cosa vuoi dire. can you spell, please?
Infatti il problema sta proprio in questo, un applauso allo sforzo artistico
innovatore, ma il risultato artistico é stato troppo deludente rispetto alla
aspettative.
> una riflessione sul genio di Davis, che non era soltanto un grande
> innovatore ma anche un leader straordinario (con lui Hancock ha toccato
> punte altissime).
>
Appunto perchè conosco l'Hancock dei tempi migliori che la mia delusione é
stata maggiore del previsto.
L'ho visto ieri qui a Napoli e condivido ciò che sostieni.
Mi sono particolarmente scoraggiato all'inizio: uno schermo con screensavers
in perenne loop per tutta la durata del concerto ed un intro quasi
totalmente composto da effetti sonori, poi Hancock si alza dal piano e
profetizza. Meglio successivamente, quando ho potuto seguire il concerto
intento all'ascolto ed all'osservazione dei singoli, più che per la proposta
musicale. Non nascondo di aver dovuto fare i conti con qualche sbadiglio in
certe fasi.......
I musicisti che lo accompagnano sono bravi, non ho visto di buon occhio,
però, la presenza del dj (abbastanza anacronistico) e dell'altro tastierista
(che pessima scelta l'utilizzo di quel delay desincronizzato su Cantaloupe
Island!!!!!) che tutto sommato s'è rivelata inutile.
> Fatto sta che inizia il concerto e tutto quello che sentiamo é MERDA allo
> stato puro, una commistione di hip-hop con un d.j. che scratchava sotto e
> lui che improvvisava.
Beh, in effetti non mi sentirei di definire jazz quello che s'è ascoltato
ieri, m'è sembrato più proiettato sul versante rock avanguardistico, almeno
nelle intenzioni. Comunque, anche in quest'ambito nulla di particolarmente
eclatante.
>Il concerto va avanti con la gente che inizia a ballare sui ritmi
> jungle che il nostro ci propone sui quali tenta una improvvisazione con
una
> tastiera sinth con i suoni più brutti mai uditi, ad un certo punto
sembrava
> un bambino nella stanza dei giocattoli, tutto preso a scoprire i suoni e a
> sperimentare le varie manopoline del sinth con alla mano il manuale.
Sì, ma quando si sposta al piano e si lascia andare, è sempre un piacere
ascoltarlo.
>Vi
> lascio immaginare il risultato sonoro e artistico.
> L'apice del concerto é stato quando ha attaccato a suonare le sue HIT da
> discoteca che proponeva negli anni 80, al tema di Rock it ce ne siamo
andati
> disgustati cercando di uscire dalla marmaglia di persone ubriache che
> ballavano per tutta la piazza convinte di stare ad ascoltare il vero jazz
> fatto da un jazzista con le palle.
ROTFL!!!
> Finito, chiedo scusa se sono stato lungo e vi chiedo se sono io a non
capire
> o forse Herbie sta sbagliando qualcosa pensando di suonare la musica del
> nuovo millennio e suonando invece la musica che suonava venti anni fa che
> faceva ballare mia sorella in discoteca.
> Byez & keep swingin'
Ciao,
F.
Ahehm.... scusa.
Ma "Kind of Blue" di Miles Davis e tutto il magnifico jazz modale di
Coltrane dove li mettiamo? Non credo che Hancock sia stato uno dei primi...
:-))
--
Emanuele Passerini
ema.pa...@libero.it
ema.pa...@inwind.it (max 15 MB tot)
ICQ 34957310
__________________________
Visita il sito su Keith Jarrett:
http://digilander.iol.it/keithjarrett
>E' stato sempre un musicista con una punta verso
>il nuovo ed è stato uno dei primi IMHO a riuscere a fare composizioni modali
>a livelli altissimi (Mayden Voyage...);
Scusa di che anno è "Mayden Voyage"?
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SVBEEQV Sallustio
Disco del mese:
Kenny Dorham, "Una Mas" Blue Note 94061 (con Joe Henderson)
SV
>Se proprio insistete accoppiateci pure SOLID di Grant Green
>e The Real Mc Coy e avrete molto del meglio del catalogo Blue Note,
>del jazz degli anni 60 fra tradizione e avanguardia e del jazz di
>tutti i tempi.
The real McCoy è un grande album, come tutti i blue note anni sessanta
del resto :-)) !!!!
>SV
Piacere di sentirla ancora, Salutoni, Sallustio
Ed infatti ho detto che è stato uno dei primi e non il primo... poi non
dimentichiamoci che mayden voyage è del 65... mica tanto più in là... per
poi non dire che tolto kind of blue e il grande coltrane, si potrebbero fare
delle critiche a bitches brew di cui sinceramente non riesco ad apprezzare
tutti gli approcci modali... diciamo che l'idea è ottima ma il risultato
ancora "sperimentale"... no? Quello che volevo dire è che HH ha cominciato a
padroneggiare subito quest'approccio armonico... estremamente moderno. E
secondo me (ma non solo ovviamente) è uno dei massimi esponenti del jazz
modale.
CIAO
d.
ciao Ale