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Il dentista che possedeva 30 mila dischi jazz di vinile...

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Nico Valerio

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Apr 16, 2003, 7:20:49 PM4/16/03
to
Era un dentista calmo e pacifico, ma la notte non dormiva. Negli incubi si
svegliava di soprassalto: immaginava che la moglie fosse segretamente
innamorata di Julio Iglesias e i figli degli U2. Ormai aveva una certa età,
e gli accadeva sempre più spesso di pensare a quell'incisione introvabile di
Coleman Hawkins "on the air" o di meditare sul mistero dei titoli di certe
"alternate takes" di Charlie Parker, perfino mentre trapanava e sistemava
otturazioni. "Quando me ne andrò - era il suo pensiero ricorrente - che ne
sarà della mia collezione? Gli appassionati la ritroveranno, disco dopo
disco, sulle bancarelle di Porta Portese, o se ne impossesserà un riccone
qualsiasi che la chiuderà a chiave e se ne disinteresserà per il resto della
vita?".
Queste e altre simili ossessioni si può immaginare che abbiano più volte
attraversato la mente di Anselmo Boldrini, un dentista all'antica dal tratto
timido e dalla memoria prodigiosa, che viveva a Roma in una casa singolare
dalle pareti completamente tappezzate di dischi di jazz, moltissimi in
vinile (33 e 45 giri "extended play"), alcuni di ebanite (78 giri). Si
diceva che ne avesse 20 mila, forse oltre 30 mila, ma il numero esatto non
lo conosceva nemmeno lui, che pure ricordava tutto, dalle date alle
formazioni, di ogni incisione.
Questo eroe oscuro del jazz, che si era dato il folle compito di serbarne la
memoria con la maggiore precisione possibile, ormai non c'è più da tempo. Ma
il mistero sul destino della sua collezione permane.
C'è qualcuno che ne sa qualcosa?
--
Nico Valerio, naturi...@hotmail.com


blackbyrds

unread,
Apr 16, 2003, 10:42:11 PM4/16/03
to

Non era un dentista, bensì un pediatra medico chirurgo. Vinse anche il
quiz internazionale del jazz nei primi anni 70. Per la collezione:
dovresti chiedere ai coccodrilli, agli squali e a i vermetti che
strisciano. Loro sono pronti a tutto pur di possedere un disco; poco
importa chi fosse il proprietario.

Paolo (ex sallustio)

unread,
Apr 17, 2003, 9:00:05 AM4/17/03
to
On Wed, 16 Apr 2003 23:20:49 GMT, "Nico Valerio"
<naturi...@hotmail.com> in message
<lzlna.36522$T34.9...@news2.tin.it> wrote:

>Si diceva che ne avesse 20 mila, forse oltre 30 mila...

La domanda ora sorge spontanea: quanti dischi possiede Luca Conti? E
libri?

Ciao, Paolo :-)))

p.s. guarda che se non sai cosa fartene dei dischi io ho tanto spazio
in casa mia :-)))))

--
Salutoni, Paolo T.
Disco del mese:
Hank Jones "The Oracle" EmArcy

Alessandro Antonucci

unread,
Apr 17, 2003, 1:42:08 PM4/17/03
to
On Thu, 17 Apr 2003 15:00:05 +0200, "Paolo (ex sallustio)"
<ptr...@tiscalinet.it> wrote:

>On Wed, 16 Apr 2003 23:20:49 GMT, "Nico Valerio"
><naturi...@hotmail.com> in message
><lzlna.36522$T34.9...@news2.tin.it> wrote:
>
>>Si diceva che ne avesse 20 mila, forse oltre 30 mila...
>
>La domanda ora sorge spontanea: quanti dischi possiede Luca Conti? E
>libri?

Io provo una grande invidia per chi, come Luca Conti o Facchi,
possiede una quantita' enorme di dischi.

Ma non si tratta solo del possesso ''materiale'' dei dischi.

Quello che invidio e' soprattutto la capacita' di
''dominare'' la molta musica che si possiede.

Non so se mi riesco a spiegare, ma personalmente
sto cominciando a ''sentirmi schiacciato'' dai miei
dischi. Il fatto e' che scopro continuamente di avere
dischi che non ascolto da tempo e che, pur non essendo
nuovi per me, continuano ad emozionarmi. Ovviamente
poi continuo ad acquistare e ad ascoltare nuova musica
e quindi la situazione si ''complica'' sempre piu'.

Capita anche a voi una cosa simile ?

Ciao.

Alessandro

Claudio

unread,
Apr 17, 2003, 3:56:37 PM4/17/03
to

"Nico Valerio" <naturi...@hotmail.com> ha scritto nel messaggio
news:lzlna.36522$T34.9...@news2.tin.it...

Ne dovrebbero sapere qualcosa Roberto di Roma (ex Consorti, Millerecords e
oggi Doctor Jazz), Roberto Castelli di Milano e, forse Battistella....


splende...@tiscali.it

unread,
Mar 16, 2018, 10:49:46 AM3/16/18
to
Esatto era un medico bravissimo, nel suo studio a piazza Vittorio c’era una stanza completamente piena di vinili, difficile anche l’acceso al suo interno
Persona e medico indimenticabile.
Carlo Scafa
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