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Un inno nazionale

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Another Paolo

unread,
Jul 2, 1998, 3:00:00 AM7/2/98
to

Salve a tutti,

I mondiali di calcio imperversano e, al di lŕ delląinteresse sportivo
suscitato, possono anche rappresentare unąoccasione, magari non eccelsa,
di ascolto musicale. Mi riferisco ovviamente agli inni nazionali che si
eseguono prima di ogni partita.

Non voglio qui aprire ląennesimo thread né sul valore poetico-musicale
del nostro łFratelli dąItalia˛, né sulla scarsa simpatia che esso
riscuote presso i nostri eroi pallonari e non solo (se ne discute
spesso su it.sport.calcio).
Tra i vari inni nazionali ascoltati in questi giorni, vorrei
perň attirare la vostra attenzione su quello brasiliano.
Ce ląavete presente ?
Lo potete ascoltare alląURL:
http://digischool.bart.nl/mu/volklied/brazil.htm

Fin dalla partita inaugurale in cui fu eseguito in versione corale mi
ha colpito per lo stile e il carattere che IMHO ricordano un poą il
nostro Rossini.
Fate caso, per esempio, alle fioriture melodiche (gruppetti, acciacca-
ture), al ritmo marcato e ribattuto etc.

Voi cosa ne dite ?

Ląautore della musica č Francisco Manuel da Silva (1795-1865) di cui
ignoravo ląesistenza (la mia conoscenza dei compositori brasiliani
si limita a Villa Lobos).

Saluti !

P.S: da tifoso, spero di non dover ascoltare questo inno fino alla
fine dei mondiali ;-)
--
Paolo TORRENTE
e-mail: pa...@onw.net

"Amo il lavoro: mi affascina.
Potrei passare delle ore a guardare lavorare" (by J.K.Jerome)

Marco Marcelli

unread,
Jul 2, 1998, 3:00:00 AM7/2/98
to

> Tra i vari inni nazionali ascoltati in questi giorni, vorrei
> perň attirare la vostra attenzione su quello brasiliano.
> Ce ląavete presente ?
> Voi cosa ne dite ?
>

Ricordo che colpi' anche me, anche se lo squallore musicale di quasi tutti
gli inni nazionali puo' far sembrare un capolavoro sinfonico qualunque inno
abbia una musicalita' appena decente.

Sugli inni nazionali, comunque, vorrei dire una mia considerazione.

L'arrangiamento che ne viene fatto e' fondamentale per il suo gradimento. Se
c'e' un inno ancor piu' ignobile del nostro, dal lato musicale, e' quello
francese; eppure provate un po' ad ascoltarlo nella rielaborazione che ne
fece Berlioz: semplicemente grandioso.
Ma anche il nostro, zum-pa-pa' se ce n'e' uno - ho avuto modo di ascoltarlo
una volta eseguito da un'orchestra sinfonica completa. E, anche in questo
caso, risulto' completamente diverso: grandioso, avvolgente, commovente.

A parita' di arrangiamento, pero', secondo me l'inno piu' bello in ASSOLUTO
e' quello tedesco, preso pari pari da un quartetto di Haydn. In versione
"sinfonica" fa accapponare la pelle anche ai non tedeschi.
Anche la Gran Bretagna ha un signor inno: e te credo, e' Handel che lo
scrisse !!!

Rimpiango invece la sparizione di due inni che, musicalmente, erano
stupendi: quello della Germania Est e quello dell'Unione Sovietica.

Che ne dite??

PS - esiste un CD (io ce l'ho, e se volete vi daro' gli estremi) che riporta
28 inni di altrettante nazioni europee (piu' un ventinovesimo inno, quello
della CEE: l'inno alla gioia.....).
Pur eseguito classicamente da una "banda" militare, si evince da li che il
nostro inno, tanto vituperato, non e' affatto il peggiore.....


> P.S: da tifoso, spero di non dover ascoltare questo inno fino alla
> fine dei mondiali ;-)

Io si. Insieme al nostro, pero'!!!


--
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Marco Marcelli - Genova
EMail1: marco.m...@elsag.it [ufficio]
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emf

unread,
Jul 2, 1998, 3:00:00 AM7/2/98
to

Condivido le impressioni. E' chiaro che un inno nazionale (che dovrebbe essere
un biglietto da visita all'estero) in genere viene eseguito in occasioni
peculiari e con lo stile che in genere e' appunto definito da banda. Ci sono
inni, 'firmati' (Haydn credo che compose prima l'inno e poi lo riutilizzo' nel
quartetto) e non che hanno un notevole fascino. E anche il buon Mameli, anche
se risorgimentale nello stile, arrangiato a piena orchestra fa la sua buona
figura, non avendo finora valide alternative (sicuramente, senza offesa per
chicchessia, sempre meglio della Marcia Reale di quando si era Regno...e
(faccio il profeta) visto che prima o poi vogliono rifarlo (il regno) spero
abbiano il buon gusto di non restaurare la Marcia........).

Marco Marcelli wrote:

> PS - esiste un CD (io ce l'ho, e se volete vi daro' gli estremi) che riporta
> 28 inni di altrettante nazioni europee (piu' un ventinovesimo inno, quello
> della CEE: l'inno alla gioia.....).

tanto per cambiare............

> Pur eseguito classicamente da una "banda" militare, si evince da li che il
> nostro inno, tanto vituperato, non e' affatto il peggiore.....

Dipende dal manico (ossia il direttore). Durante la guerra '15-'18 Walter
Toscanini era al fronte dalle parti del Piave. In una pausa senti' a un certo
punto una banda che suonava, e con suo grande stupore, noto' che la banda
suonava in modo superbo, inusuale per qualsiasi altra banda (anche le piu'
famose) che ahilui era abituato a conoscere. Si avvicino' e scopri' che il
direttore non era altri che papa' Arturo, il quale voleva portare (da figlio di
fervente garibaldino, nonno Claudio) il suo contributo al fronte.Ci sono anche
delle foto di Toscanini e la sua 'big band'; circa trent'anni dopo si cambio'
un tantinello genere con Glenn Miller.

Ezio Ferdeghini

--
Come dice Benigni: gia' ai tempi del su' babbo si prendeva una pagina di
giornale (per documentarsi) e si andava sul campo a farla (l'esperienza).

Giovanni Christen

Maurizio Codogno

unread,
Jul 2, 1998, 3:00:00 AM7/2/98
to

In article <pator-02079...@195.223.207.23>,
Another Paolo <pa...@onw.net> wrote:

% Non voglio qui aprire ląennesimo thread né sul valore poetico-musicale
% del nostro łFratelli dąItalia˛, né sulla scarsa simpatia che esso
% riscuote presso i nostri eroi pallonari e non solo (se ne discute
% spesso su it.sport.calcio).

Sulla scarsa simpatia, e` colpa dell'ignoranza musicale italiana.

Ma a me personalmente non sembra che il valore musicale sia cosi` scarso...
esistono cose molto peggiori.

Stendo invece un pietoso velo sul testo.

.mau.

Enrico Baraldi

unread,
Jul 2, 1998, 3:00:00 AM7/2/98
to


Marco Marcelli <marco.m...@elsag.it> scritto nell'articolo
<359B4841...@elsag.it>...

> A parita' di arrangiamento, pero', secondo me l'inno piu' bello in
ASSOLUTO
> e' quello tedesco, preso pari pari da un quartetto di Haydn. In versione
> "sinfonica" fa accapponare la pelle anche ai non tedeschi.

Eh... i classici...!!
A proposito quale numero di opus porta nel catalogo haydiano?

ciao
Enrico

emf

unread,
Jul 2, 1998, 3:00:00 AM7/2/98
to


corradini wrote:

> > Ancora fango sul nostro inno,che a me non sembra così male,soprattutto
> > ascoltando gli altri...
>
> Faccio presente che anche muti lo ha difeso più volte.Ed invece che
> denigrare l'inno,salvo poi proporre il volgare

non sono d'accordo

> e fuori luogo "và pensiero"

sono d'accordo

> od altro pattume ,non sarebbe possibile cancellare la folle abitudine di
> creare un inno diverso per ogni mondiale?(vedi Nannini 90 e Baglioni 98)
> Qualcuno invece conosce l'autore dell'inno inglese e tedesco?eh eh ...
> ciao
> pier
>

disattento eh? (lo so che e' colpa del server) s'era gia' detto: GFH e JHciao

Ezio

Francesco

unread,
Jul 2, 1998, 3:00:00 AM7/2/98
to

Another Paolo ha scritto nel messaggio ...
>Salve a tutti,
>
>I mondiali di calcio imperversano e, al di lŕ dellšinteresse sportivo
>suscitato, possono anche rappresentare unšoccasione, magari non eccelsa,


>di ascolto musicale. Mi riferisco ovviamente agli inni nazionali che si
>eseguono prima di ogni partita.
>

Mi č piaciuto molto anche l'inno della Yugoslavia, anch'esso come il tedesco
d'ispirazione classica. Ne conosci forse l'origine? Ciao (-:Francesco
---------------------------------------------------------
La passione č l'unica condizione perchč dall'uomo
nasca qualcosa che abbia valore.
(Hegel)
---------------------------------------------------------

Giampaolo Lomi

unread,
Jul 2, 1998, 3:00:00 AM7/2/98
to

On 2 Jul 1998 10:43:19 +0200, marco.m...@elsag.it (Marco Marcelli)
wrote:


>Ricordo che colpi' anche me, anche se lo squallore musicale di quasi tutti
>gli inni nazionali puo' far sembrare un capolavoro sinfonico qualunque inno
>abbia una musicalita' appena decente.

Io trovo l'inno brasiliano brutto, come l'inno di mameli (e tanti
altri) sia per l'invenzione musicale, che per le parole, piene di
retorica, da far accapponare la pelle. Musicalmente in certe parti e'
addirittura ridicolo e potrebbe essere eseguito a ritmo sincopato con
ballerine in prima fila che ballano girando la mano davanti al petto,
come nella piu' classica tradizione della rivista. Mi riferisco al
pezzo : "O patria amada , idolatrada, salve, salve"
Questo "salve, salve" che i brasiliani per primi sfottono, e' una
specie di ripresina tipo sambetta.

L'inizio e' di una retorica, che solo il nostro inno puo' superare :

"Ouviram do Ipiranga às margens plácidas
"De um povo heróico o brado retumbante,
"E o sol da liberdade, em raios fúlgidos,
"Brilhou no céu da Pátria nesse instante.

Si riferisce probabilmente all'indipendenza dalla corona portoghese,
senza considerare che il popolo eroico che e' esploso nel grido
rimbombante, e' lo stesso che fino al giorno prima, a colpi di croce e
di machete stava sistematicamente sterminando le popolazioni indigene.
Comunque, tralasciando il contenuto "letterario" delle parole, anche i
brasiliani, come noi, avrebbero potuto usare una musica piu' solenne e
meno sambetta, per rappresentare la patria. In fondo hanno un
compositore di tutto rispetto, Carlos Gomez, che ha scritto un'opera
famosa la cui prima rappresentazione fu fatta alla Scala, con grande
successo e che possiede un'ouverture molto piu' adatta a farne un inno
nazionale. Cosi' come lo sarebbe per noi il "va pensiero" di Verdi o
l'inno al sole di Mascagni, bello come musica e come testo trattandsi
della traduzione del Carme Secolare di Orazio. Ovviamente, pregiudizi
politici e paure di fantasmi hanno dato la prefernza al capolavoro del
dottor mameli.
Tornando al Brasile, oltre a Gomez, grande amico di Verdi, ce n'e'
un'altro molto importante di nome Braga, e proprio nel prossimo Agosto
a San Paolo verra' rappresentata la sua opera inedita Jupira. E' un
musicista che fu grande amico di Wagner, la cui influenza e' molto
presente nella sua musica, cosi' come quella di Vredi lo fu per Carlos
Gomez.


>Sugli inni nazionali, comunque, vorrei dire una mia considerazione.
>L'arrangiamento che ne viene fatto e' fondamentale per il suo gradimento. Se
>c'e' un inno ancor piu' ignobile del nostro, dal lato musicale, e' quello
>francese; eppure provate un po' ad ascoltarlo nella rielaborazione che ne
>fece Berlioz: semplicemente grandioso.
>Ma anche il nostro, zum-pa-pa' se ce n'e' uno - ho avuto modo di ascoltarlo
>una volta eseguito da un'orchestra sinfonica completa. E, anche in questo
>caso, risulto' completamente diverso: grandioso, avvolgente, commovente.

Non sono d'accordo. Se e' brutto, comunque lo arrangi, rimane brutto.
Per quanto rigaurda la Marsigliese, non so se rielaborato o meno da
Berlioz, possiede quello che un inno nazionale deve secondo me
possedere e cioe' la capacita' di esaltare, sempre nella retorica del
concetto di Patria, chi lo canta e chi lo ascolta. Quello francese ha
questo grande carisma. Esprime un grande slancio di liberta', di
rivolta, di barricate, ed ogni volta che lo sento mi fa accapponare la
pelle.
Lo stesso dicasi per quello inglese. Poche parole, poca retorica e
grande solennita'. Idem per quello tedesco composto da Haydn.


>Rimpiango invece la sparizione di due inni che, musicalmente, erano
>stupendi: quello della Germania Est e quello dell'Unione Sovietica.


Spero tu voglia scherzare. Perche' non rimpiangi anche "Deutschland
uber alles", che musicalmente non era male e in quanto a incutere
terrore non ha nulla da invidiare a quello dell'URSS e a quello della
DDR.

Ciao
Giampaolo
_______________________________________

" Odi profanum volgus et arceo "
(Odio il volgo profano e ne rifuggo)

Orazio
______________________________________

Marco Marcelli

unread,
Jul 2, 1998, 3:00:00 AM7/2/98
to Giampaolo Lomi


Giampaolo Lomi ha scritto:

> >Ma anche il nostro, zum-pa-pa' se ce n'e' uno - ho avuto modo di ascoltarlo
> >una volta eseguito da un'orchestra sinfonica completa. E, anche in questo
> >caso, risulto' completamente diverso: grandioso, avvolgente, commovente.
>
> Non sono d'accordo. Se e' brutto, comunque lo arrangi, rimane brutto.
> Per quanto rigaurda la Marsigliese, non so se rielaborato o meno da
> Berlioz, possiede quello che un inno nazionale deve secondo me
> possedere e cioe' la capacita' di esaltare, sempre nella retorica del
> concetto di Patria, chi lo canta e chi lo ascolta. Quello francese ha
> questo grande carisma. Esprime un grande slancio di liberta', di
> rivolta, di barricate, ed ogni volta che lo sento mi fa accapponare la
> pelle.

Questione di gusti, caro Giampaolo.
Io non discuto sul testo, ma solo sull'aspetto musicale.
Il nostro - musicato da Luigi Mercantini - e' decisamente migliore di tanti
altri, anche se ascoltato come lo si ascolta di solito si stenta a crederlo.
Ribadisco con vigore che l'arrangiamento "sinfonico" di cui fu gratificato alle
olimpiadi di - mi pare - Los Angeles gli conferi' una connotazione emotiva
altrimenti pressoche' inesistente.
Se e' brutto rimane brutto, tu dici? Forse. Ma prova un po' ad immaginare, ad
esempio,la scena finale del Guglielmo Tell o il finale del primo atto di Turandot
eseguite da uno xilofono, una batteria e un violino. La musica e' la stessa: ti
piacerebbe in ugual modo ????????


> >Rimpiango invece la sparizione di due inni che, musicalmente, erano
> >stupendi: quello della Germania Est e quello dell'Unione Sovietica.
>
> Spero tu voglia scherzare. Perche' non rimpiangi anche "Deutschland
> uber alles", che musicalmente non era male e in quanto a incutere
> terrore non ha nulla da invidiare a quello dell'URSS e a quello della
> DDR.

Ma a me non mi frega nulla delle parole, che tanto non capirei. Sto parlando
esclusivamente dell'aspetto musicale e A ME quei due inni piacevano molto. Eppoi
l'inno tedesco e' stato fatto sulla musica di Haydn. Non so cosa dicano le
parole, ed in questo momento non mi importa. So solo che la musica e' bellissima,
e se "arrangiata" in stile sinfonico mi fa venire i brividi. Cosi' come quelli di
DDR e URSS. E non mi interessa un fico secco delle rispettive ideologie, che con
la musica ben poco hanno a che spartire.

Ciao!

Fabio Capuano

unread,
Jul 2, 1998, 3:00:00 AM7/2/98
to

On Thu, 02 Jul 1998 01:07:25 +0200, pa...@onw.net (Another Paolo)
wrote:

>Salve a tutti,
>.............


>Tra i vari inni nazionali ascoltati in questi giorni, vorrei
>perň attirare la vostra attenzione su quello brasiliano.
>Ce ląavete presente ?

Ha colpito anche me, ma mi ricorda qualchosa che non mi
ricordo......ehm....

Ciao,
Fabio Capuano

Roberto_...@rcm.inet.it

unread,
Jul 2, 1998, 3:00:00 AM7/2/98
to

Marco Marcelli <marco.m...@elsag.it>,InetNews writes:
Ma a me non mi frega nulla delle parole, che tanto non capirei. Sto parlando
esclusivamente dell'aspetto musicale e A ME quei due inni piacevano molto. Eppoi
l'inno tedesco e' stato fatto sulla musica di Haydn. Non so cosa dicano le
parole, ed in questo momento non mi importa. So solo che la musica e' bellissima,
e se "arrangiata" in stile sinfonico mi fa venire i brividi. Cosi' come quelli di
DDR e URSS. E non mi interessa un fico secco delle rispettive ideologie, che con
la musica ben poco hanno a che spartire.


Confermo: l'inno dell'URSS era particolarmente bello e solenne. Perdonate
l'ignoranza: qual'e' l'inno tedesco attuale, stante, a quanto capisco, che
quello di ispirazione Haydniana non e' piu' ?

:) Roberto

Marco Marcelli

unread,
Jul 2, 1998, 3:00:00 AM7/2/98
to


Roberto_...@rcm.inet.it ha scritto:

> qual'e' l'inno tedesco attuale, stante, a quanto capisco, che
> quello di ispirazione Haydniana non e' piu' ?
>

No, no, e' proprio lui: quello tratto dall'adagio del quartetto "imperatore".
O e' il quartetto tratto da lui ?!?!? :-))))

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Marco Marcelli - Genova
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Giampaolo Lomi

unread,
Jul 2, 1998, 3:00:00 AM7/2/98
to

On Thu, 02 Jul 1998 23:57:48 +0200, Marco Marcelli <marc...@money.it>
wrote:

>
>
>Roberto_...@rcm.inet.it ha scritto:
>
>> qual'e' l'inno tedesco attuale, stante, a quanto capisco, che
>> quello di ispirazione Haydniana non e' piu' ?
>>
>
>No, no, e' proprio lui: quello tratto dall'adagio del quartetto "imperatore".
>O e' il quartetto tratto da lui ?!?!? :-))))

Mi pare che si sia creato un mezzo casino su quest'inno tedesco. Mi
sono andato a documentare:

L'inno l'ha scritto Haydn nel 1797. ( non e' stato tratto da nessun
quartetto ) Lo scrisse come inno nazionale austriaco ed e' stato usato
in Austria fino all'inizio della seconda guerra mondiale.
Nel 1922 fu adottato anche dalla Germania con le parole del poema di
Hoffmann von Fallersleben che inizia con la famosa frase :"
Deutschland, Deutschland uber alles" che significa :"Germania,
Germania, sopra tutti".
Nel 1933 fu unificato al canto nazista "Horst-Wessel-Lied" e cantato,
da allora in poi, insieme a questo.
Nel 1950 la repubblica federale ha ripristinato il testo antico di
Hoffmann che era in uso prima del nazismo.
Come pura curiosita', la Germania ,dal 1871, data dell'inizio
dell'impero fino al 1922 usava come inno nazionale il "God Save the
King" con le parole "Heil Dir im Siegerkranz" di Heinrich Harries.

Il testo attuale dell'inno non ha nulla a che vedere col nazismo, in
quanto cambiato nel 1950. Ma la musica e' quella del 1922.

Ecco le parole che sono cantate dal 1950 in poi:

Einigkeit und Recht und Freiheit
für das deutsche Vaterland!
Danach lasst uns alle streben
brüderlich mit Herz und Hand!
Einigkeit und Recht und Freiheit
sind des Glückes Unterpfand

Blüh im Glanze dieses Glückes
blühe deutsches Vaterland!
Blüh im Glanze dieses Glückes
blühe deutsches Vaterland!

La musica di quest'inno e' molto bella e puo' stare in buona compagnia
con l'inno inglese, quello francese e ci metterei magari anche quello
americano, che ha una sua solennita', e per lo meno a me piace. Ho
riascoltato quello dell'URSS e francamente non mi piace. Nulla a che
vedere con i quattro di cui sopra.
Saluti

Marco Marcelli

unread,
Jul 3, 1998, 3:00:00 AM7/3/98
to


Enrico Baraldi ha scritto:

> A proposito quale numero di opus porta nel catalogo haydiano?
>

n.3 op.36

Hullo

Another Paolo

unread,
Jul 3, 1998, 3:00:00 AM7/3/98
to

Beh, come temevo si č finiti a discutere di Fratelli dđItalia :-)

Perō diamo a Cesare quel che č di Cesare !
Se dobbiamo prendercela con Mameli per le parole auliche, magniloquenti
e stucchevoli (ma qualđč lđinno che č esente da questo difetto ?);
gli apprezzamenti (o le critiche) per la musica dobbiamo riservarle al
compositore ossia Michele Novaro.

Come molti hanno scritto lđinno di altre nazioni č forse pių suggestivo
musicalmente, ma a me, nonostante tutto, ģFratelli dđItaliaē sta bene e
non lo vorrei cambiare neanche col ģVađ pensieroē, pena lđinevitabile
svalutazione di questo.

Francesco wrote:

> Mi č piaciuto molto anche l'inno della Yugoslavia, anch'esso come
> il tedesco d'ispirazione classica. Ne conosci forse l'origine?

No, ma avendo sentito anche lđinno della Croazia, mi sono chiesto
se lđinno della Jugoslavia č rimasto lo stesso.

Marco Marcelli wrote:

> Sugli inni nazionali, comunque, vorrei dire una mia considerazione.
> L'arrangiamento che ne viene fatto e' fondamentale per il suo gradimento.
> Se c'e' un inno ancor piu' ignobile del nostro, dal lato musicale,

Esagerato !

A proposito di arrangiamenti, che cosa pensi allora della soluzione che
adottano spesso negli USA quando in occasione dei grandi avvenimenti
sportivi fanno cantare lđinno nazionale ad un(a) cantante solo senza
alcun accompagnamento musicale ?

> A parita' di arrangiamento, pero', secondo me l'inno piu' bello in ASSOLUTO
> e' quello tedesco, preso pari pari da un quartetto di Haydn. In versione
> "sinfonica" fa accapponare la pelle anche ai non tedeschi.

Concordo anche se forse siamo condizionati nel nostro giudizio sapendo
che č Haydn lđautore.

Enrico Baraldi wrote:

> A proposito quale numero di opus porta nel catalogo haydiano?

Eđ il cosiddetto Kaiser-Quartett op.76 n.3 in DO maggiore.

Marco Marcelli still wrote:

> Anche la Gran Bretagna ha un signor inno: e te credo, e' Handel che lo
> scrisse !!!

Sei proprio sicuro che sia Haendel ?
A proposito di questđinno dal carattere pomposo e solenne, hai notato
come lo cantavano a squarciagola gli hooligans, i famigerati tifosi di
oltremanica ?

> Rimpiango invece la sparizione di due inni che, musicalmente, erano
> stupendi: quello della Germania Est e quello dell'Unione Sovietica.

Sė, quello della DDR non era male
(nelle edizioni delle olimpiadi di qualche anno fa si sentiva quasi ogni
giorno)

Giampaolo Lomi wrote:

> [...] Musicalmente in certe parti e'


> addirittura ridicolo e potrebbe essere eseguito a ritmo sincopato con
> ballerine in prima fila che ballano girando la mano davanti al petto,
> come nella piu' classica tradizione della rivista. Mi riferisco al
> pezzo : "O patria amada , idolatrada, salve, salve"
> Questo "salve, salve" che i brasiliani per primi sfottono, e' una
> specie di ripresina tipo sambetta.

Beh, niente male per un compositore della prima metā dellđottocento !

> "Ouviram do Ipiranga ās margens plácidas


> "De um povo heróico o brado retumbante,
> "E o sol da liberdade, em raios fúlgidos,
> "Brilhou no céu da Pátria nesse instante.

Ehmmm, non conosco il portoghese ...
Grazie per le informazioni sui compositori brasiliani.

> [...] quello che un inno nazionale deve secondo me


> possedere e cioe' la capacita' di esaltare, sempre nella retorica del
> concetto di Patria, chi lo canta e chi lo ascolta. Quello francese ha
> questo grande carisma. Esprime un grande slancio di liberta', di
> rivolta, di barricate, ed ogni volta che lo sento mi fa accapponare la
> pelle.

Come non ricordare qui la scena in quel vecchio film di Jean Rénoir (credo
fosse ģLa grande illusioneē) in cui i protagonisti si alzano di scatto a
cantare la Marsigliese.
Cosė come faranno oggi quasi tutti allo stadio in quel di Parigi.

Saluti (incrociando le dita)

schillogeno

unread,
Jul 3, 1998, 3:00:00 AM7/3/98
to

Premessa: l'inno brasiliano mi fa schifo.

marco.m...@elsag.it (Marco Marcelli) wrote:

>A parita' di arrangiamento, pero', secondo me l'inno piu' bello in ASSOLUTO
>e' quello tedesco, preso pari pari da un quartetto di Haydn. In versione
>"sinfonica" fa accapponare la pelle anche ai non tedeschi.

Si, e' vero. Non ridete, lo canto spesso

>Anche la Gran Bretagna ha un signor inno: e te credo, e' Handel che lo
>scrisse !!!

Mi piace meno.

>Rimpiango invece la sparizione di due inni che, musicalmente, erano
>stupendi: quello della Germania Est e quello dell'Unione Sovietica.

Anch'io. Specialmente quello sovietico era splendido. Diemme,
risparmiati facili battute!!
Schillogeno

------------------
"Well, i'm the slime from your video
Oozin' along on your living room floor
I am the slime from your video
can't stop the slime, people, look it me go"
Frank Zappa, 1973


Marco Marcelli

unread,
Jul 3, 1998, 3:00:00 AM7/3/98
to

> L'inno l'ha scritto Haydn nel 1797. ( non e' stato tratto da nessun
> quartetto )

Il quartetto n.3 op.36 - che io ho - ha il secondo movimento (adagio) coincidente
con l'inno in questione. Questo e' dunque e' un dato oggettivo..
La domanda piuttosto e' se e' nato prima l'uovo.... ehm.... l'inno o il
quartetto.....


> Lo scrisse come inno nazionale austriaco ed e' stato usato
> in Austria fino all'inizio della seconda guerra mondiale.
> Nel 1922 fu adottato anche dalla Germania

Qui ho una domanda da farti.
L'altra sera tu eri amabilmente a cena con Enzo Dara e De Merulis; quest'ultimo mi
ha cortesemente inviato un MP3 con lo stesso Dara che canta l'Inno Tedesco (sic!)
dal Viaggio a Reims di Rossini.
Com'e' possibile che Rossini lo catalogasse gia' come tedesco, quell'inno??
Oppure quel pezzo NON e' del Viaggio a Reims??? (ma mi sembra proprio di si....)


> Come pura curiosita', la Germania ,dal 1871, data dell'inizio
> dell'impero fino al 1922 usava come inno nazionale il "God Save the
> King" con le parole "Heil Dir im Siegerkranz" di Heinrich Harries.

Ah, questa poi non la sapevo !!!!!
Del resto il "God save the King" e' di Handel, tedesco pure lui.....


> La musica di quest'inno e' molto bella e puo' stare in buona compagnia
> con l'inno inglese, quello francese e ci metterei magari anche quello
> americano, che ha una sua solennita', e per lo meno a me piace. Ho
> riascoltato quello dell'URSS e francamente non mi piace. Nulla a che
> vedere con i quattro di cui sopra.

De gustibus, come dicevo.
Cosi' come son gusti il fatto che dal quartetto di inni di cui sopra io eliminerei
alla grande quello francese, che musicalmente e' - per me - molto peggio del
nostro.
Tanto vale allora ascoltarci il nostro.

Stasera alle 16:30 lo ascolteremo.

Ciao


--
=========================================
Marco Marcelli - Genova
EMail1: marco.m...@elsag.it [ufficio]
EMail2: marc...@money.it [casa]
=========================================

--

Giovanni De Merulis

unread,
Jul 3, 1998, 3:00:00 AM7/3/98
to

>Non voglio qui aprire ląennesimo thread né sul valore poetico-musicale
>del nostro łFratelli dąItalia˛, né sulla scarsa simpatia che esso
>riscuote presso i nostri eroi pallonari e non solo (se ne discute
>spesso su it.sport.calcio).

So benissimo che qualcuno se l'aspettava ma a me l'Inno di Novaro su
Testo di Mameli piace molto. Mi piace moltissimo anche la Marsigliese
nonostanze rievochi gli orrori della Rivoluzione Francese e l'inno
Americano che unifica tutti i cittadini americani e che apre ogni
manifestazione pubblica che si svolge negli Stati Uniti e che tutti
cantano. Secondo me non sarebbe male che succedesse anche da noi.

Una domanda pero' sorge spontanea, sapete perche' e' stato modificato
il testo del nostro inno rendendolo privo di senso?

un tempo (ai tempi in cui lo appresi quindi piu' di trent'anni fa)
esso recitava

"Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte"

da un po' di tempo qualcuno si e' divertito a spostare una "o" (l'ho
sentito molto spesso nella nuova versione) ed ora fa cosi':

"Stringiamoci a corte. siam pronti alla morte"

il quale verso non ha praticamente senso, in quanto in Italia non ci
sono "corti" a meno che non ci si riferisca ai "cortili" e soprattutto
le corti non si stringono come le coorti romane.

Fatemi sapere!

Giov.

P.S.: gli inni DDR e URSS grazie a Dio possono ora essere ascoltati
come simpatiche e gradevoli composizioni musicali. Non oso credere che
qualcuno abbia nostalgia degli orrori che rappresentavano.


Giov.Diemme

Chi e' necessario deve imparare
a resistere all'adulazione
(Vinicio Matteucci: Memorie -
Lasesta Editore)
======================================
Giovanni De Merulis
deme...@sun.iss.it

Marco Marcelli

unread,
Jul 3, 1998, 3:00:00 AM7/3/98
to

> A proposito di arrangiamenti, che cosa pensi allora della soluzione che
> adottano spesso negli USA quando in occasione dei grandi avvenimenti
> sportivi fanno cantare ląinno nazionale ad un(a) cantante solo senza
> alcun accompagnamento musicale ?
>

Terrificante. Mi sembra il modo migliore per ridicolizzare un inno.


> > A parita' di arrangiamento, pero', secondo me l'inno piu' bello in ASSOLUTO
> > e' quello tedesco, preso pari pari da un quartetto di Haydn. In versione
> > "sinfonica" fa accapponare la pelle anche ai non tedeschi.
>

> Concordo anche se forse siamo condizionati nel nostro giudizio sapendo

> che č Haydn ląautore.
>

Nel mio caso ho saputo che si trattava di Haydn proprio perche', piacendomi,
volevo saperne un po' di piu'...

> Marco Marcelli still wrote:
>
> > Anche la Gran Bretagna ha un signor inno: e te credo, e' Handel che lo
> > scrisse !!!
>

> Sei proprio sicuro che sia Haendel ?

Mah, cosi' ho letto.....


> A proposito di questąinno dal carattere pomposo e solenne, hai notato


> come lo cantavano a squarciagola gli hooligans, i famigerati tifosi di
> oltremanica ?
>

Ma lasciali stare..... quelli dovrebbero solo affogarci, nella Manica.....


> > Rimpiango invece la sparizione di due inni che, musicalmente, erano
> > stupendi: quello della Germania Est e quello dell'Unione Sovietica.
>

> Sě, quello della DDR non era male

Mano male, almeno tu la pensi come me.

> Come non ricordare qui la scena in quel vecchio film di Jean Rénoir (credo

> fosse łLa grande illusione˛) in cui i protagonisti si alzano di scatto a
> cantare la Marsigliese.
> Cosě come faranno oggi quasi tutti allo stadio in quel di Parigi.
>

Speriamo che lo facciano alle 16:30, e NON alle 18:15.......:-)))))

emf

unread,
Jul 3, 1998, 3:00:00 AM7/3/98
to

Caro Marco
fermati e leggi con calma quello che si scrive.
Lomi ti ha confermato che nel caso tedesco viene prima l'inno del trio (cosa di
cui avevo accennato ieri, ammesso che sia arrivato il msg in giro, non ci capisco
piu' nulla con Internet).
Per quello italiano, anch'io ricordavo che l'inno era musicato da Novaro, per cui
non capisco da dove e' uscito Luigi Mercantini che hai messo sul post.

Comunque sia avete notato che l'inno italiano e' l'unico pezzo di cui si cita
l'autore del testo e non della musica (come succede ad esempio dei lieder di
Schubert, delle opere liriche ecc.)? Chissa' perche'???

Vorrei ancora aggiungere che la tradizione di aprire le manifestazioni con l'inno
nazionale che Giovannone DeMerolone ..... ooops ....... De Merulis notava essere
una prerogativa USA, che peculiarmente e' quella di infilarlo fra un po' anche
all'ora di merenda negli asili nido, in effetti ha una storia pregressa.
Attualmente in Europa si predilige eseguire l'inno nazionale esclusivamente in
manifestazioni che hanno interesse nazionale, con eventuale presenza del Capo di
Stato o di chi ne fa le veci (eventi teatrali, o sportivi che siano).
Prima della seconda guerra mondiale in Italia, si eseguiva la Marcia Reale, per lo
meno nelle occasioni piu' importanti, e durante il ventennio fascista, anche
'Giovinezza'. Non sto qui a ricordare lo schiaffo di Bologna ad Arturo Toscanini
per non avere voluto eseguire appunto l'inno fascista alla commemorazione di
Martucci.
Ricordo invece un altro precedente episodio che vide (tanto per cambiare)
protagonista AT. Fu un concerto in al quale presenziava il presidente USA (non
ricordo se era Hoover o Cooley, forse Rosario essendo in zona (Acapulco a parte)
puo' essere piu' preciso), il quale si era macchiato dell'onta di aver sfavorito
l'Italia credo sulla questione di Tenda ai francesi (scusate l'imprecisione ma
vado a memoria e l'eta' ormaaaaaaai e' queeeellla che e' (tono
tragico-gassmanniano)). E Toscanini esegui' l'inno USA dando solo l'attacco,
invece dirigendo la Marcia Reale con insolita enfasi. Inoltre sembra non volle
ricevere il presidente durante il rituale delle visite durante l'intervallo.
Nota sulla Marsigliese: Giscard d'Estaing volle che fosse restaurato il tempo
originario d'esecuzione dell'nno, piu' lento e solenne di quello fino allora
utilizzato (un po' .... garibaldino, pensavate dicessi toscaniniano?)
Infine perche' non parlare del mitico spot pubblicitario 'europeo' di Verdi? Ossia
l'Inno delle Nazioni, in cui Verdi compi' un miracolo contrappuntistico fondendo
marsigliese, god save the king, e fratelli d'italia? E a cui Arturo aggiunse
l'inno statunitense e l'internazionale (censurata in video ma non in CD) e cambio'
parzialmente il testo di quello italiano (O Italia, o patria mia tradita)? Nella
sua kitscheria e' entusiasmante....(la versione originale e' in un CD di Pavarotti
diretto da Levine.

Ezio

PS l'inno italiano non fa zum-pa-pa' perche' non e' in 3/4. Fa: zum ta ta-ta'

Giorgio Capuani

unread,
Jul 3, 1998, 3:00:00 AM7/3/98
to

Giampaolo Lomi wrote:
>

>
> La musica di quest'inno e' molto bella e puo' stare in buona compagnia
> con l'inno inglese, quello francese e ci metterei magari anche quello
> americano, che ha una sua solennita', e per lo meno a me piace. Ho
> riascoltato quello dell'URSS e francamente non mi piace. Nulla a che
> vedere con i quattro di cui sopra.

La "solennita'" di quello USA e' strettamente dipendente
dall'esecuzione. Ahime', spesso proprio nella loro madrepatria tendono a
"marcettizzarlo" - secondo la loro cultura - privandolo proprio di
quella solennita' che lo rende cosi' gradevole. Solennita' di cui -
secondo me - e' intriso prorpio quello URSS, uno dei piu' belli in
assoluto. Forse il meno solenne e' proprio la "marsigliese", quello un
po' piu' vicino al nostro inno - ma con una musicalita' di tutt'altro
rilievo. IMHO.
Fratelli d'Italia. E' talmente "evidentemente" sgraziato che ho perfino
quasi imparato ad apprezzarlo. Ma proprio negli agoni calcistici od
olimpici, quando capita di ascoltarlo "abbinato" a qualche altro inno -
e spessissimo e' di quelli gia' citati - beh, allora la differenza viene
subito a galla.
Diciamolo pure: difficile andare contro la storia, ci terremo quello che
ci e' toccato - e che tutto sommato e' uno specchio fedele del nostro
essere italianucci - pero' certo non e' un inno invidiabile.
Di peggio ho sentito soltanto qualche inno di giovani nazioni africane,
probabilmente commissionate a qualche cantante locale di successo...

Giorgio

--
"A che eta' e' bene che l'uomo prenda moglie?
da giovane non ancora,
da vecchio non piu'"
(G. De Merulis, op. cit.)

Alberto d'Onofrio

unread,
Jul 3, 1998, 3:00:00 AM7/3/98
to Giovanni De Merulis


Giovanni De Merulis wrote:

> So benissimo che qualcuno se l'aspettava ma a me l'Inno di Novaro su
> Testo di Mameli piace molto. Mi piace moltissimo anche la Marsigliese
> nonostanze rievochi gli orrori della Rivoluzione Francese

A proposito, ti piace l'Andrea Chenier ?

> e l'inno
> Americano che unifica tutti i cittadini americani e che apre ogni
> manifestazione pubblica che si svolge negli Stati Uniti e che tutti
> cantano. Secondo me non sarebbe male che succedesse anche da noi.

Oh ! I deliziosi coretti natalizi !
Introduciam anche quelli !

> Una domanda pero' sorge spontanea, sapete perche' e' stato modificato
> il testo del nostro inno rendendolo privo di senso?

?

> un tempo (ai tempi in cui lo appresi quindi piu' di trent'anni fa)
> esso recitava
>
> "Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte"
>
> da un po' di tempo qualcuno si e' divertito a spostare una "o" (l'ho
> sentito molto spesso nella nuova versione) ed ora fa cosi':
>
> "Stringiamoci a corte. siam pronti alla morte"
>

lo hai notato nei testi scritti o durante le esecuzioni ?

> P.S.: gli inni DDR e URSS grazie a Dio possono ora essere ascoltati
> come simpatiche e gradevoli composizioni musicali.

Non potava mancare :

> Non oso credere che
> qualcuno abbia nostalgia degli orrori che rappresentavano.
>

Dio abbia Misercordia di coloro che ci Credettero !

Yuk!
Alberto, il felicissimo novizio


Giovanni De Merulis

unread,
Jul 3, 1998, 3:00:00 AM7/3/98
to

On Fri, 03 Jul 1998 12:04:03 +0200, Alberto d'Onofrio
<dono...@merlino.iasi.rm.cnr.it> wrote:

>A proposito, ti piace l'Andrea Chenier ?

non lo conosco. Tranne per quella'aria che si sente in "Philadelphia"

>Oh ! I deliziosi coretti natalizi !
>Introduciam anche quelli !

belli!

>> un tempo (ai tempi in cui lo appresi quindi piu' di trent'anni fa)
>> esso recitava
>>
>> "Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte"
>>
>> da un po' di tempo qualcuno si e' divertito a spostare una "o" (l'ho
>> sentito molto spesso nella nuova versione) ed ora fa cosi':
>>
>> "Stringiamoci a corte. siam pronti alla morte"
>>
>
>lo hai notato nei testi scritti o durante le esecuzioni ?

durante le escuzioni, ma si trattava di militari, gente che dovrebbe
conoscerlo per mestiere il nostro inno.

>> Non oso credere che
>> qualcuno abbia nostalgia degli orrori che rappresentavano.
>
>Dio abbia Misercordia di coloro che ci Credettero !

tu non ne sai niente vero?

Alberto d'Onofrio

unread,
Jul 3, 1998, 3:00:00 AM7/3/98
to Giovanni De Merulis


Giovanni De Merulis wrote:

> On Fri, 03 Jul 1998 12:04:03 +0200, Alberto d'Onofrio
> <dono...@merlino.iasi.rm.cnr.it> wrote:
>
> >A proposito, ti piace l'Andrea Chenier ?
>
> non lo conosco. Tranne per quella'aria che si sente in "Philadelphia"

non ho visto il film

>
>
> >Oh ! I deliziosi coretti natalizi !
> >Introduciam anche quelli !
>
> belli!

e soprattutto i dolcetti regalati ai coretti !!

> >>[coorte vs corte]


> >lo hai notato nei testi scritti o durante le esecuzioni ?
>
> durante le escuzioni, ma si trattava di militari, gente che dovrebbe
> conoscerlo per mestiere il nostro inno.

fiducioso giovine !

>
>
> >> Non oso credere che
> >> qualcuno abbia nostalgia degli orrori che rappresentavano.
> >
> >Dio abbia Misercordia di coloro che ci Credettero !
>
> tu non ne sai niente vero?

Sono il tipo da chiedere misericordia al Capo per gli errori degli altri ?
;)

Albe.Dio


Francesco

unread,
Jul 3, 1998, 3:00:00 AM7/3/98
to

Marco Marcelli ha scritto nel messaggio <359C886E...@elsag.it>...


>> A proposito di arrangiamenti, che cosa pensi allora della soluzione che
>> adottano spesso negli USA quando in occasione dei grandi avvenimenti

>> sportivi fanno cantare lšinno nazionale ad un(a) cantante solo senza


>> alcun accompagnamento musicale ?
>
>Terrificante. Mi sembra il modo migliore per ridicolizzare un inno.
>

Scusate ma dissento su questo punto. L'inno nazionale puň essere un bel
pezzo musicale, ma non deve neccessariamente tale. Personalmente trovo che
cantare o far cantare un inno da un personaggio popolare siano modi, forse
ingenui ma efficaci, di coinvolgere i presenti. Non sono in grado di
giudicare la musica, su cui ho passione ma non competenza, ma per quanto
riguarda i testi trovo splendido quello tedesco, ovviamente nella versione
dopo il '50, buoni quelli inglesi e francesi e americani, mentre
difficilmente comprensibile quello italiano, che utilizza in modo eccessivo
parole ricercate e riferimenti culturali caduti ormai nell'oblio. Ciao
(-:Francesco

Giampaolo Lomi

unread,
Jul 3, 1998, 3:00:00 AM7/3/98
to

On 3 Jul 1998 09:14:01 +0200, marco.m...@elsag.it (Marco Marcelli)
wrote:

>> L'inno l'ha scritto Haydn nel 1797. ( non e' stato tratto da nessun


>> quartetto )
>
>Il quartetto n.3 op.36 - che io ho - ha il secondo movimento (adagio) coincidente
>con l'inno in questione. Questo e' dunque e' un dato oggettivo..
>La domanda piuttosto e' se e' nato prima l'uovo.... ehm.... l'inno o il
>quartetto.....

Appunto. Oppure Haydn ha fatto una "rossinata" e ha preso pari pari un
pezzo da una parte per metterlo in un'altra. In che anno ha scritto il
quartetto ? Se l'ha scritto prima dell'inno, allora mi sembrerebbe
logico che l'inno derivi dal quartetto, altrimenti puo' essere valido
il contrario o la "rossinata".

>dal Viaggio a Reims di Rossini.
>Com'e' possibile che Rossini lo catalogasse gia' come tedesco, quell'inno??
>Oppure quel pezzo NON e' del Viaggio a Reims??? (ma mi sembra proprio di si....)

Il pezzo e' nel Viaggio a Reims.
Ci potrebbero essere due spiegazioni. La prima, e mi sembra la piu'
logica, puo' essere che, siccome l'inno ufficiale era uguale a quello
inglese e Rossini aveva bisogno nel viaggio a Reims di tutti e due,
per distinguere quello "teutonico" ha preso quello austriaco. (Piu' o
meno i due popoli sono dello stessa famiglia) e con la sua intuizione
ha addirittura precorso i tempi.
La seconda ipotesi, e' che siccome il buon Beppino odiava gli
austriaci lo abbia fatto deliberatamente per sfottere la
"teutonicita", e non avrebbe potuto far di meglio, perche' l'inno
tedesco vero era uguale a quello inglese. Avrebbe cosi' dato un colpo
al cerchio e uno alla botte e cioe' avrebbe sfottuto austriaci e
tedeschi.
Si potrebbe anche avanzare un'altra ipotesi, ma qui' ci vuole il
parere di un rossiniano molto esperto. E cioe'. Il Viaggio a Reims fu
dato in prima mondiale il 19 giugno 1825 al Theatre des Italien sempre
per celebrare l'incoronazione di Carlo X. Fecero tre o quattro
repliche e poi fu l'oblio fin quando, grazie alle ricerche della
direttrice della biblioteca di santa Cecilia, Emilia Zanetti e dello
studioso rossiniano Philip Gossett si e' potuto rintracciare buona
parte di quest'opera che era andata perduta. Come sai, una gran parte
fu utilizzata dall stesso Rossini per il Conte Ory.
Quindi, chi sa, forse nel mettere insieme la revisione critica, cui
partecipo' anche Abbado, quell'inno tedesco che in realta' era
austriaco in quel periodo, fu scelto proprio, come dicevo, per
convenienza teatrale ad evitare ripetizioni o confusioni con l'inno
inglese.

>> Come pura curiosita', la Germania ,dal 1871, data dell'inizio
>> dell'impero fino al 1922 usava come inno nazionale il "God Save the
>> King" con le parole "Heil Dir im Siegerkranz" di Heinrich Harries.
>
>Ah, questa poi non la sapevo !!!!!
>Del resto il "God save the King" e' di Handel, tedesco pure lui.....

No, Marco. L'inno inglese non e' di Handel. Fu codificato per la prima
volta nel 1745 da una canzone patriottica del 17mo secolo, la cui
musica e le parole sono anonime.


>Cosi' come son gusti il fatto che dal quartetto di inni di cui sopra io eliminerei
>alla grande quello francese, che musicalmente e' - per me - molto peggio del
>nostro.

Capisco il tuo punto di vista anche se non lo condivido. Per me l'inno
francese e' l'inno per antonomasia. Non so perche', sara' un
condizionamento storico causato dall'ammirazione verso la rivoluzione
francese , il fatto e' che quando lo sento, e' l'unico inno che mi da
un senso di liberta', di rinnovamento, di illuminismo e di
patriottismo non retorico, ma lottato e consacrato col sangue. Per me
la Francia e' la patria di tutte le liberta' e il suo inno lo esprime
pienamente. La musica potra' non essere bella ome quella di Haydn, ma
a me piace perche' e' funzionale all'inno stesso. E poi, come dici tu,
....de gustibus :-)))

Quello che segue e' il testo integrale della Marsigliese. Altro che
l'elmo di Scipio, o la vittoria schiava di Roma. Tutta retorica, come
ha fatto brillantemente notare Dario Fo di recente. Una delle poche
cose, forse l'unica, per la quale ho ammirato l'ultimo premio Nobel.
Nelle parole della Marsigliese, c'e' la vera, grande e unica
rivoluzione, degna di questo nome, di fronte alla quale tutte quelle
che son seguite possono andare a nascondersi.

Allons enfants de la Patrie
Le jour de gloire est arrivé !
Contre nous de la tyrannie
L'étendard sanglant est levé
Entendez-vous dans nos campagnes
Mugir ces féroces soldats?
Ils viennent jusque dans vos bras.
Egorger vos fils, vos compagnes !

Aux armes citoyens
Formez vos bataillons
Marchons, marchons
Qu'un sang impur
Abreuve nos sillons

Que veut cette horde d'esclaves
De traîtres, de rois conjurés ?
Pour qui ces ignobles entraves
Ces fers dès longtemps préparés ?
Français, pour nous, ah! quel outrage
Quels transports il doit exciter ?
C'est nous qu'on ose méditer
De rendre à l'antique esclavage !

Quoi ces cohortes étrangères !
Feraient la loi dans nos foyers !
Quoi ! ces phalanges mercenaires
Terrasseraient nos fils guerriers !
Grand Dieu! par des mains enchaînées
Nos fronts sous le joug se ploieraient
De vils despotes deviendraient
Les maîtres des destinées.

Tremblez, tyrans et vous perfides
L'opprobre de tous les partis
Tremblez ! vos projets parricides
Vont enfin recevoir leurs prix !
Tout est soldat pour vous combattre
S'ils tombent, nos jeunes héros
La France en produit de nouveaux,
Contre vous tout prêts à se battre

Français, en guerriers magnanimes
Portez ou retenez vos coups !
Épargnez ces tristes victimes
A regret s'armant contre nous
Mais ces despotes sanguinaires
Mais ces complices de Bouillé
Tous ces tigres qui, sans pitié
Déchirent le sein de leur mère !

Nous entrerons dans la carrière
Quand nos aînés n'y seront plus
Nous y trouverons leur poussière
Et la trace de leurs vertus
Bien moins jaloux de leur survivre
Que de partager leur cercueil
Nous aurons le sublime orgueil
De les venger ou de les suivre !

Amour sacré de la Patrie
Conduis, soutiens nos bras vengeurs
Liberté, Liberté chérie
Combats avec tes défenseurs ! (bis)
Sous nos drapeaux, que la victoire
Accoure à tes mâles accents
Que tes ennemis expirants
Voient ton triomphe et notre gloire !

Ciao

Alessandro Di Nicola

unread,
Jul 3, 1998, 3:00:00 AM7/3/98
to

Il Fri, 03 Jul 1998 07:33:40 GMT, deme...@sun.iss.it (Giovanni De
Merulis) ha scritto:

>Americano che unifica tutti i cittadini americani e che apre ogni
>manifestazione pubblica che si svolge negli Stati Uniti e che tutti
>cantano. Secondo me non sarebbe male che succedesse anche da noi.

Se anche noi fossimo una nazione, senza dubbio.


Il mio gatto fa quello che io vorrei fare, con meno letteratura.
(Ennio Flaiano)

Ciao,
Alessandro.

Cesare Simonetti

unread,
Jul 3, 1998, 3:00:00 AM7/3/98
to

On Fri, 03 Jul 1998 03:53:39 +0200, pa...@onw.net (Another Paolo)
wrote:


>
>Perň diamo a Cesare quel che č di Cesare !
>


E su questo non ci piove, sono perfettamente d'accordo e ti
ringrazio.
Dipende moltissimo dall'esecuzione, se eseguiti con la dovuta
solennita', a mio gusto i piu' begli inni sono :

Quello inglese
Quello tedesco
Quello francese
Quello Americano

......e quello " padano ".........

gia' . ci siamo persi l'occasione di cambiare l'inno di Mameli con il
Va pensiero, e intanto Bossi ce l'ha fregato !

Ormai e' tardi, ma se invece di cincischiare come abbiamo fatto e come
sempre facciamo avremmo potuto avere l'Inno nazionale piu' bello del
mondo !


Cesare Simonetti
GENOVA PROFONDA

Marco Marcelli

unread,
Jul 3, 1998, 3:00:00 AM7/3/98
to


Francesco ha scritto:

> ma per quanto
> riguarda i testi trovo splendido quello tedesco, ovviamente nella versione
> dopo il '50, buoni quelli inglesi e francesi e americani, mentre
> difficilmente comprensibile quello italiano, che utilizza in modo eccessivo
> parole ricercate e riferimenti culturali caduti ormai nell'oblio. Ciao

Sono d'accordo.
Infatti io disquisivo solo della parte musicale.
I testi non li capisco.....

Marco Marcelli

unread,
Jul 3, 1998, 3:00:00 AM7/3/98
to


emf ha scritto:

> Caro Marco
> fermati e leggi con calma quello che si scrive.
> Lomi ti ha confermato che nel caso tedesco viene prima l'inno del trio (cosa di
> cui avevo accennato ieri, ammesso che sia arrivato il msg in giro, non ci capisco
> piu' nulla con Internet).

Caro Ezio, durante il giorno leggo il NG dall'ufficio (quando il capo non
c'e'....:-))) ), e il news server che gestisce Intranet e' particolare: vede pochi
gruppi e viene aggiornato solo una volta al giorno, e spesso neanche tutti i giorni.
Allora mi butto su Mailgate, ma anche quello non e' in tempo reale.....

Insomma, DOPO ho letto il post cui fai riferimento.


> Per quello italiano, anch'io ricordavo che l'inno era musicato da Novaro, per cui
> non capisco da dove e' uscito Luigi Mercantini che hai messo sul post.
>

Arteriosclerosi.
La mia.

> Comunque sia avete notato che l'inno italiano e' l'unico pezzo di cui si cita
> l'autore del testo e non della musica (come succede ad esempio dei lieder di
> Schubert, delle opere liriche ecc.)? Chissa' perche'???
>

Gia'!!!

> PS l'inno italiano non fa zum-pa-pa' perche' non e' in 3/4. Fa: zum ta ta-ta'

Ah, beh, allora......:-))))

Marco Marcelli

unread,
Jul 3, 1998, 3:00:00 AM7/3/98
to


Cesare Simonetti ha scritto:

> Ormai e' tardi, ma se invece di cincischiare come abbiamo fatto e come
> sempre facciamo avremmo potuto avere l'Inno nazionale piu' bello del
> mondo !

Figurati! Che c'entriamo noi con gli ebrei in esilio ?!??

Luca Logi

unread,
Jul 3, 1998, 3:00:00 AM7/3/98
to

Marco Marcelli <marc...@money.it> wrote:

> No, no, e' proprio lui: quello tratto dall'adagio del quartetto "imperatore".
> O e' il quartetto tratto da lui ?!?!? :-))))

Risalgono tutti e due al 1797. Probabilmente e' stato scritto prima
l'inno, e poi subito a seguire il quartetto. Del secondo movimento del
quartetto esiste anche una trascrizione pianistica originale di Haydn.

L'inno era stato richiesto ad Haydn dal cancelliere imperiale conte
Sarau, con la speranza che - adottato come inno ufficiale dall'impero
asburgico - dovesse diventare memorabile come l'inno inglese e
contrastasse l'uso della marsigliese (che era un po' come il 'Bandiera
rossa' dell'epoca).

Il testo originale iniziava con le parole 'Gott erhalte Franz den
Kaiser', poi il testo e' stato varie volte riadattato a seconda del
succedersi degli imperatori a Vienna ed e' stato l'inno austriaco fino
al 1920.

Ne esistevano diverse traduzioni per le diverse etnie dell'impero
asburgico. Quella italiana, in uso nel Lombardo Veneto, a Trento e a
Trieste (dove, mi dicevano, ci sono delle vecchiette che ancora
ricordano di averlo cantato da bambine), faceva:

Serbi Dio l'austriaco regno,
serbi il nostro Imperator;
nella Fe' che gli e' sostegno
regga noi con saggio amor.

Rispettiamo il serto avito
che gli orna il fronte, il crin;
sempre d'Austria il soglio unito
sia d'Asburgo col destin.

Dall'attacco del primo verso questo versione si era presa il soprannome
di "serbidiola".

Quanto all'inno di Mameli non posso trattenermi dal dire la mia, e cioe'
che se venisse diretto da Muti con l'orchestra e il coro della Scala
saremmo tutti a vantarne la bellezza ... (non e' che sia molto lontano
dalle pagine piu' infelici del primo Verdi).

--
Luca Logi - Firenze - Italy
ll...@dada.it

Lucio PERES

unread,
Jul 3, 1998, 3:00:00 AM7/3/98
to

On Fri, 03 Jul 1998 12:21:54 +0200, Alberto d'Onofrio

<dono...@merlino.iasi.rm.cnr.it> wrote:
>> >A proposito, ti piace l'Andrea Chenier ?
>> non lo conosco. Tranne per quella'aria che si sente in "Philadelphia"
>non ho visto il film

ma non parlava del formaggino "filadelfģiaa.." di Kaori, la
giapponesina ke muore giovane perkč mangiava "poko poko"!?...
==============================================
I am but mad north-north-west (Hamlet, Act II, Scene II)
LUX LUCIS e-mail:
pere...@comm2000.it
lucio...@technologist.com
lucio...@rcm.inet.it


Giampaolo Lomi

unread,
Jul 3, 1998, 3:00:00 AM7/3/98
to

On 2 Jul 1998 12:32:28 +0200, corr...@valtline.it (corradini) wrote:


>Qualcuno invece conosce l'autore dell'inno inglese e tedesco?eh eh ...

L'inno tedesco fu scritto da Haydn nel 1797, pero' fino al 1922 e'
stato unicamente inno nazionale austriaco. I tedeschi usavano nel
frattempo quello inglese. Dal 1922 lo hanno adottato loro, per fare
poi spazio a un intermezzo nazista (Deutscheland uber alles) che fu
per i tedeschi un po' come "Giovinezza" per noi. Dopo la fine della
guerra, furono ripristinati i versi attuali e cioe' quelli
pre-nazisti.

Quello inglese fu codificato nel 1745 da una vecchia canzone
patriottica del 1600. Sia il testo che l'autore sono anonimi.
Inutile quindi volerlo attribuire a Handel che non c'entra proprio
nulla, ma che in compenso ha scritto l'Alcina !

CatW

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Jul 4, 1998, 3:00:00 AM7/4/98
to

ll...@dada.it (Luca Logi) ha scritto:


>Ne esistevano diverse traduzioni per le diverse etnie dell'impero
>asburgico. Quella italiana, in uso nel Lombardo Veneto, a Trento e a
>Trieste (dove, mi dicevano, ci sono delle vecchiette che ancora
>ricordano di averlo cantato da bambine), faceva:
>
>Serbi Dio l'austriaco regno,
>serbi il nostro Imperator;

ve la racconto? massi' che ve la racconto!! Ai tempi delle mie prozie
in Trentino si cantava cosi':
Gott behalte Gott beshu:tze
unser Keiser unser Land

che vuol dire la stessa cosa di cui sopra. E dovevano cantarlo tutti,
mi dicono, (vi garantisco che io non c'ero) anche alla fine della
messa.

Le mie prozie erano irriducibili irredentiste anti-asburgiche e si
sentivano delle vere rivoluzionarie perche' cantavano a squarciagola
per vaga assonanza:
Gobbe alte, gobbe spize,
onzi el keiser col boter!
(gobbe alte, gobbe a punta
ungi il keiser con il burro. Dove *Va a farte onzer!* vuol dire piu' o
meno *vai a quel paese!*)
per cui, nel sentire l'inno tedesco, fatico a pensare a Haydn e mi
viene sempre dissacrantemente da ridere.

statemi bene!
franz
======================================================================
Alla frontiera non si vedevano ne' orsi ne' lupi.
Alla frontiera si vedevano i tramonti del mondo

Joseph Roth
======================================================================
dalla periferia dell'impero
francesca b.
edyf...@thecat.tin.it
bolzano
=======================================================================
NB: RIMUOVI thecat PER RISPONDERE VIA E-MAIL

Cesare Simonetti

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Jul 4, 1998, 3:00:00 AM7/4/98
to

On Fri, 03 Jul 1998 20:32:32 +0200, Marco Marcelli <marc...@money.it>
wrote:

>
>

>Figurati! Che c'entriamo noi con gli ebrei in esilio ?!??


In esilio in Patria ci siamo in tanti.
E poi mia madre era ebrea.
E poi...per una volta, UNA,che mi schiero per Verdi mi dai addosso ?
Sarebbe stato un bell'inno e Verdi come autore qualcosa a che fare con
Patria Risorgimento e quella roba li magari ci aveva a che fare.
Bossi ( che e' pazzo ma non scemo )l'ha capito, e lui con gli ebrei
c'entra ancora meno.

Cesare Simonetti
CATTEDRALE PROFONDA

Marco Marcelli

unread,
Jul 4, 1998, 3:00:00 AM7/4/98
to


Luca Logi ha scritto:

> Quanto all'inno di Mameli non posso trattenermi dal dire la mia, e cioe'
> che se venisse diretto da Muti con l'orchestra e il coro della Scala
> saremmo tutti a vantarne la bellezza ... (non e' che sia molto lontano
> dalle pagine piu' infelici del primo Verdi).
>

Come ripeto gia' da alcuni post, io l'inno in versione sinfonica l'ho ascoltato, e
posso confermare che e' tutta un'altra cosa.....

emf

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Jul 6, 1998, 3:00:00 AM7/6/98
to Marco Marcelli


Marco Marcelli wrote:

>
>
> > PS l'inno italiano non fa zum-pa-pa' perche' non e' in 3/4. Fa: zum ta ta-ta'
>
> Ah, beh, allora......:-))))
>
>

Avevi l'occasione per rifarti:non fa: zum ta ta-ta'
bensi': zum ta ta-ta' ta'

E' in tempo pari!

eh eh ehzio

PS l'arteriosclerosi a me galoppa col caldo..... e con l'eta'(sigh)

emf

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Jul 6, 1998, 3:00:00 AM7/6/98
to


Cesare Simonetti wrote:

> A parte il ritmo di marcetta ( per me inacettabile )

Cosi' e' come viene normalmente eseguito a retaggio di una cultura un
tantinello militaresca sviluppatasi nel corso del secolo e mezzo di vita (e
passa) dell'inno. Ma ricordiamo che Novaro aveva vissuto e conosceva oltre
che Verdi, anche Bellini e Donizetti (Rossini usava una marcia piu'
settecentesca come stile). A me viene in mente lo stesso ritmo della Norma,
in particolare la fanfara che nel primo atto introduce l'arrivo di Norma e
chiude poi la scena di 'Casta Diva'. E che ad esempio Serafin (nelle due
'Norma' con la Callas) esegue con un tono piu' adatto ai Romani piuttosto
che ai Galli (e ugualmente viene eseguita in quella della Caballe').Voglio
sottolineare cioe' che la parentela di Novaro con Verdi la vedo meno stretta
di quella con Bellini (cui Verdi era debitore, come lo era verso Donizetti).

Bye
Ezio

emf

unread,
Jul 6, 1998, 3:00:00 AM7/6/98
to Marco Marcelli


Marco Marcelli wrote:

>
>
> > PS l'inno italiano non fa zum-pa-pa' perche' non e' in 3/4. Fa: zum ta ta-ta'
>
> Ah, beh, allora......:-))))
>
>

Avevi l'occasione per rifarti:non fa: zum ta ta-ta'
bensi': zum ta ta-ta' ta'

E' in tempo pari!

eh eh ehzio

PS l'arteriosclerosi a me galoppa col caldo..... e con l'eta'(sigh)

--

Giovanni De Merulis

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Jul 6, 1998, 3:00:00 AM7/6/98
to

> Si dice che ne ammazza piu' il ridicolo che la spada.
>A parte il ritmo di marcetta ( per me inacettabile ) le parole del
>nostro inno raggiungono una vetta di insopportabile retorica e
>sciocchezza.

COntinuo a non essere daccordo per niente, l'inno italiano e' intriso
di retorica esattamente come tutti gli inni nazionali che, come tali,
andrebbero aboliti. Fatta questa premessa a me l'inno italiano piace.
E' giustamente enfatico e retorico ed assolve qundi pienamente al suo
compito.

>Ma come si fa a cantarlo un inno cosi' ?
>Almeno a livello di parole volete mettere la marsigliese ?

Parole intrise di sangue. Il sangue di diecine di migliaia di uomini e
donne morti per qualcosa in cui non credevano ed in cui avevo il
diritto di non credere almeno nella stessa misura in cui avevano
diritto di crederci i rivoluzionari.

Gigi Ruffolo

unread,
Jul 6, 1998, 3:00:00 AM7/6/98
to

>COntinuo a non essere daccordo per niente, l'inno italiano e' intriso
>di retorica esattamente come tutti gli inni nazionali che, come tali,
>andrebbero aboliti. Fatta questa premessa a me l'inno italiano piace.
>E' giustamente enfatico e retorico ed assolve qundi pienamente al suo
>compito.


Sì, ma proprio la melodia e il ritmo sono terribili. L'inno brasiliano è
stupendo e molto belli
sono anche gli inni inglese, francese, tedesco, russo e -perché no?-
statunitense... Insomma,
facciamo veramente una figura meschina... E' ora di mettere 'sto benedetto
Va' pensiero, oppure
fare al contrario qualcosa di originale e stimolante, che ne so?, un inno
dodecafonico o punk o...


>>Ma come si fa a cantarlo un inno cosi' ?
>>Almeno a livello di parole volete mettere la marsigliese ?
>
>Parole intrise di sangue. Il sangue di diecine di migliaia di uomini e
>donne morti per qualcosa in cui non credevano ed in cui avevo il
>diritto di non credere almeno nella stessa misura in cui avevano
>diritto di crederci i rivoluzionari.


Sì, ma è successo due secoli fa... A sentire l'inno francese cantato da
tutto lo stadio vengono i brividi,
cosa che non succederà mai col nostro zum-pa-pa (anche Schumi durante la
premiazione dello
scorso gp ci ha presi in giro, muovendo ritmicamente il cappello mentre
veniva eseguito il nostro osceno inno.

P.S. A me, generalmente, delle parole in musica non frega niente, altrimenti
non ascolterei affatto la lirica...

hal...@split.it

unread,
Jul 6, 1998, 3:00:00 AM7/6/98
to

At 08.13 06/07/1998 GMT, you wrote:
>>......e quello " padano ".........
>>
>>gia' . ci siamo persi l'occasione di cambiare l'inno di Mameli con il
>>Va pensiero, e intanto Bossi ce l'ha fregato !
>>
>>Ormai e' tardi, ma se invece di cincischiare come abbiamo fatto e come
>>sempre facciamo avremmo potuto avere l'Inno nazionale piu' bello del
>>mondo !
>
>leggi le parole parlano di un popolo vinto, esule e disperato che
>lancia il pensiero alla patria perduta.

> Anche dal punto di
>vista musicale vi e' poi molro da ridire, date le parole non puo' che
>generare tristezza e allora?


Appunto.
Un popolo vinto, esule in Patria, in una Patria che concede piu' diritti a
stranieri che invadono e conquistano senza colpo ferire questa terra di
imbelli.

Non puo' che generare tristezza : appunto, Giovanni, proprio cosi'.

Quello avrebbe dovuto essere l'inno nazionale della cosiddetta italia (
minuscolo ).


Cesare Simonetti

GENOVA PROFONDA

--
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hal...@split.it

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Jul 6, 1998, 3:00:00 AM7/6/98
to

Giovanni De Merulis ha scritto :

>Parole intrise di sangue.


Vero : pero' e' una cosa seria, il sangue. Come e' stata seria la
Rivoluzione Francese, con tutte le sue nefandezze e crudelta'. Come e'
stato serio il nazismo, nel suo nascere, nel suo divenire, nel suo ardere
Hitler su una pira, dopo la distruzione dell'Europa e decine di milioni di
morti...
Un tragedia corrusca, terribile....ma seria Giovanni, seria !!!

Noi siamo capaci solo di melodrammi strappacore o di operette o di
canzonette ( meglio se accompagnate dal mandolino ! )

E il nostro inno nazionale corrisponde in tutto a questa visione squallida
del nostro nazionalismo da camerieri presuntuosi.

Longanesi diceva che lo stemma dell'Italia dovrebbe essere " Tengo Famiglia ".

In alternativa io suggerisco " Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato...".


No Giovanni, io ti voglio bene ma questa roba non fa per me.


Cesare Simonetti
GENOVA PROFONDA

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Giovanni De Merulis

unread,
Jul 6, 1998, 3:00:00 AM7/6/98
to

>......e quello " padano ".........
>
>gia' . ci siamo persi l'occasione di cambiare l'inno di Mameli con il
>Va pensiero, e intanto Bossi ce l'ha fregato !
>
>Ormai e' tardi, ma se invece di cincischiare come abbiamo fatto e come
>sempre facciamo avremmo potuto avere l'Inno nazionale piu' bello del
>mondo !

quello del coro del NAbucco e' un mito che pensavo fosse ormai stato
sfatato da tutti tranne che da Bossi che continua a chiamarlo "il
cordo dei Lombardi" e che quindi non sa nemmeno di cosa parla. Se


leggi le parole parlano di un popolo vinto, esule e disperato che

lancia il pensiero alla patria perduta. Se per te questo e' un testo
da Inno nazionale allora non ci siamo proprio. Anche dal punto di


vista musicale vi e' poi molro da ridire, date le parole non puo' che
generare tristezza e allora?

Giovanni De Merulis

unread,
Jul 6, 1998, 3:00:00 AM7/6/98
to

>Vero : pero' e' una cosa seria, il sangue. Come e' stata seria la
>Rivoluzione Francese, con tutte le sue nefandezze e crudelta'. Come e'
>stato serio il nazismo, nel suo nascere, nel suo divenire, nel suo ardere
>Hitler su una pira, dopo la distruzione dell'Europa e decine di milioni di
>morti...

C'entra proprio pochino pochino che la rivoluzone sia stata una cosa
seria anche PolPot ammazzo' "seriamente" milioni di persone e anche la
rivoluzione Maoista (prima e seconda) hanno prodotto diecine di
milioni di morti. Questonon toglie nulla al fatto che il loro effetto
sia stato l'orrore. Orrore e NULLA PIU'. Compresa la rivoluzione
Francese. Esattamente nella stessa misura della rivoluzione Nazista.

Marco Marcelli

unread,
Jul 6, 1998, 3:00:00 AM7/6/98
to


Giovanni De Merulis ha scritto:

> quello del coro del NAbucco e' un mito che pensavo fosse ormai stato


> sfatato da tutti tranne che da Bossi

No-no-no !!!! Per una volta, Giovanni, concordo pienamente con te.
A parte il significato di tristezza infinita di un popolo vinto, che
davvero sta ad un inno mazionale come la nazionale italiana sta a
Francia98: un corpo estraneo (ehm..... scusate, m'e' scappato), il valore
musicale non mi sembra poi cosi' superiore.

Va' Pensiero e' uno zum-pa-pa, geniale e coinvolgente in quanto facente
parte di quell'opera in quel momento con quella situazione emotiva, ma
sempre uno zum-pa-pa.

E allora, perche' cambiare zuppa con pan bagnato??

Marco Marcelli

unread,
Jul 6, 1998, 3:00:00 AM7/6/98
to Cesare Simonetti

Cesare Simonetti ha scritto:

> Si dice che ne ammazza piu' il ridicolo che la spada.
> A parte il ritmo di marcetta ( per me inacettabile ) le parole del
> nostro inno raggiungono una vetta di insopportabile retorica e
> sciocchezza.

> Ma come si fa a cantarlo un inno cosi' ?
> Almeno a livello di parole volete mettere la marsigliese ?
>

Ah, no, caro Cesare, non sono per niente d'accordo !!!!!!
Il nostro inno appare sciocco adesso, ma non lo era affatto 100 o 80
anni fa.

E la musica incalzante ne esalta la logica e le emozioni di allora.

Oggi e' fuori luogo? Certo, ma quale inno e' allineato al presente?
Non certo la Marsigliese, che - secondo me - ha un testo ancor piu'
ridicolo
e fuori tempo, ne' la gran parte degli altri, quasi tutti rifacentesi ad
antiche lotte e guerre.

E poi ribadisco: ho un CD con 28 inni nazionali, tutti gli europei e i
rimanenti di altre nazioni del mondo. Ebbene, posso dirti a ragion
veduta che
la stragrande maggior parte di essi e' costituita da un trullallero ben
peggiore del nostro.

> Longanesi diceva che lo stemma dell'Italia dovrebbe essere " Tengo Famiglia ".
>
> In alternativa io suggerisco " Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato...".
>


Adesso, forse. Nel nostro Risorgimento allignavano ideali e personalita'
che oggi ci sognamo la notte!
Avessimo OGGI gente come Mazzini, Ricasoli, e tutti gli altri che
conosciamo..... e non i Craxi, gli Andreotti, i Berlus.... oops, scusa,
Giovanni......:-)))

Giampaolo Lomi

unread,
Jul 6, 1998, 3:00:00 AM7/6/98
to

On Mon, 06 Jul 1998 08:09:17 GMT, deme...@sun.iss.it (Giovanni De
Merulis) wrote:

.

>Parole intrise di sangue. Il sangue di diecine di migliaia di uomini e
>donne morti per qualcosa in cui non credevano ed in cui avevo il
>diritto di non credere almeno nella stessa misura in cui avevano
>diritto di crederci i rivoluzionari.


A Giova',

Porprio tu che sei il portabandiera dell'illuminismo, della liberta'
anche sfrenata, mo' te ne vieni fuori con queste considerazioni di
retorica patriottistica e di romanticismo patriottico alla silvio
pellico e fai di ogni erba un fascio con tutte le rivoluzioni !
Ma come, dopo che l'altra sera per poco mi hai mangiato vivo quando ho
raccontato che mi ero incazzato con due preti e una suora che non
erano intervenuti in difesa del Dio al quale hanno dedicato la loro
vita, e se ne stavano indifferenti di fronte a un "buro", triviale di
quinta categoria che bestemmiava a voce alta alla fermata dell tram.
In fondo a quei preti gli ho solo ricordatoi San Tarcisio e tu mi hai
fatto sentire un De Amicis all'acqua di rose. Nun se po'. O tutti e
due o nessuno :-))))

Giovanni De Merulis

unread,
Jul 7, 1998, 3:00:00 AM7/7/98
to
>A Giova',

caro Giam. ti rispondo anche se stiamo sul filo del timbro di censura
(ritengo questo messaggio ..... eccetera eccetera)

>Ma come, dopo che l'altra sera per poco mi hai mangiato vivo quando ho
>raccontato che mi ero incazzato con due preti e una suora che non
>erano intervenuti in difesa del Dio al quale hanno dedicato la loro
>vita, e se ne stavano indifferenti di fronte a un "buro", triviale di
>quinta categoria che bestemmiava a voce alta alla fermata dell tram.
>In fondo a quei preti gli ho solo ricordatoi San Tarcisio e tu mi hai
>fatto sentire un De Amicis all'acqua di rose. Nun se po'. O tutti e
>due o nessuno :-))))

Se fai attenzione bene alle parole ti accorgerai che ho detto le
stesse cose, l'altra sera e in questo post.
Pensaci e poi ne riparliamo.

Cesare Simonetti

unread,
Jul 7, 1998, 3:00:00 AM7/7/98
to
On Mon, 06 Jul 1998 19:21:13 +0200, Marco Marcelli <marc...@money.it>
wrote:

>E allora, perche' cambiare zuppa con pan bagnato??
>

Ma perche' noi " siamo " pan bagnato : forse lo siamo sempre stati o
forse no.
Ma ora lo siamo, accidenti se lo siamo !


Cesare SimonettI
GENOVA PROFONDA


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