"...Coro ! A questo coro, stranamente, Rossini fa fare una cosa che
non ci aspetteremmo . Voglio dire...se uno poi..fa entrare il turbo
nella macchina e' per accellerare...di solito...non e' che sta al
semaforo..rosso al turbo..il coro e' un po' quello nella macchina
musicale, come infilare dei cavalli in piu'...inaspettatamente quando
lui infila il coro quella che fa e' questo...mi sembra di sentire..(si
ascolta in sottofondo "quel contento che in me sento")...uno...lo
mette dentro...e poi
inspiegabilmente...due...tre..quattro...dopodiche'
inchiodati...persi...come dispersi...come statue...come se fossero
colti da una improvvisa depressione...che voglio dire, metereopatici
si, ma non e' che vedi il sole...e' strano...arrivano tutti, arrivano
tutti per far cosa...per...quando io ho bisogno del senso della
liberta'...e poi mancano tre minuti fino alla fine dell'opera,
oh,...non posso star li' tanto a perder tempo...quindi sarebbe stato
piu' bello se fosse arrivato questo coro e su, via, si portava tutti
quanti... sulle ali dell'emoziane a strillare , rumore, casino
festa...siamo liberi. Invece questi arrivano...si deprimono...un po'
strofati...cosi' uno pensa ...che fanno...quello che fanno "
Non c'e', mi sembra, neppure spazio per controbattere. Di fronte al
delirio puro, non c'e' ragionamento che tenga, ne' logico, ne'
estetico.
Mi preme far notare solo un paio di cose:
Baricco parla del coro che Rossini fa arrivare e che fa una cosa che
non ci aspetteremmo. Chi non se lo aspetterebbe ? Lui forse. E che
cosa ?
Il coro fa parte del grande concertato finale, glorioso, con l'accordo
conclusivo in DO maggiore che esprime pienamente la serenita'
ritrovata e il simbolo della liberta' riconquistata. Questo finale e'
stato comparato con la fine del Crepuscolo degli Dei da studiosi
rossiniani come Vitoux. E' un finale semplicemente monumentale dove il
popolo canta la sua gioia in un grandioso inno alla liberta' :
" Quel contento che in me sento
non puo' l'anima spiegar "
Cosa c'entrano il turbo, il semaforo, il casino e tutte le altre
bestialita' espresse da questo strano personaggio, che non ho capito
per chi scriva o parli e chi lo paghi.
Farebbe meglio ad ascoltarsi il grande concertato finale piu' di una
volta, senza contare uno, due, tre e quattro, ma cercando di capire la
grandiosita' dell'opera cosi' com'e' nel suo insieme e di tenere
presente quello che disse a suo tempo Harold Rosenthal direttore della
rivista inglese "L'Opera" :
Con il Tell, ultima delle opere di Rossini, scritta a soli 37 anni, il
piu' grande genio musicale italiano, lascia il proprio testamento e
il prototipo, qualitativamente non superabile, del "Grand Opera".
saluti
"Il superfluo, quel qualcosa di tanto necessario"
Voltaire
_________________________________________________
Giampaolo Lomi
gi...@flashnet.it
her...@tin.it
Io credo abbia usato un linguaggio poco ortodosso solo per farsi
capire da un pubblico altrimenti poco interessato alla cosa.
Fai una cosa, ti prego... pensa a come faresti tu una trasmissione in
prima serata per gente alla quale non gliene frega nulla della lirica
e cerca di catturare la loro attenzione sul GT. Cosa gli dici ?
Provaci ... d'accordo ? e dimmi cosa ti viene fuori.
Io se vuoi ti faccio da pubblico difficile e ti dico se mi affascini
dicendo qualche improprietò o mi annoi dicendo tutte cose giuste ...
Credimi , capisco il tuo intervento perchè a me fanno arrabbiare i
divulgatori scientifici che dicono un sacco di boiate solo per "farsi
capire dal grande pubblico "... ma per la musica forse si possono
usare parole non precise... non credi ?
Fammi sapere cosa ne pensi ok ?
Wentu
>On Wed, 06 Jan 1999 14:42:46 GMT, her...@tin.it (Giampaolo Lomi)
>wrote:
>
>Io credo abbia usato un linguaggio poco ortodosso solo per farsi
>capire da un pubblico altrimenti poco interessato alla cosa.
Non credo. L'ha usato per quel tipo di delirio che sconfina nel
menefreghismo, del quale e' capace di dare ottimi esempi Sgarbi, con
la differenza che Sgarbi di storia dell'arte ne capisce e molto, ha
una dialettica infallibile, mentre questo Baricco quando parla di
Rossini dice solo cose demenziali e tecnicamente inesistenti.
>Fai una cosa, ti prego... pensa a come faresti tu una trasmissione in
>prima serata per gente alla quale non gliene frega nulla della lirica
>e cerca di catturare la loro attenzione sul GT.
Forse dipende dal carattere di ognuno di noi. Personalmente non farei
mai una trasmissione in prima serata sulla lirica a gente che non ne
capisce niente o che non e' interessata. Comunque non lo farei mai
perche' non mi sento affatto all'altezza di spiegare o insegnare nulla
a nessuno. E poi non mi darebbe nessuna soddisfazione.
Sarebbe come per un chirurgo spiegare la tecnica di un trapianto di
fegato ai commessi della Rinascente. Se poi fossi costretto, per
guadagnarmi la pagnotta per sopravvivere, a dover parlare di musica a
gente poco interessata, cercherei almeno di prepararmi e poi non
andrei certamente a sviscerare il concertato finale del Tell in modo
cervellotico da masturbazione mentale, ma proverei a parlare della
Boheme o della Cavalleria Rusticana. Non perche' siano opere inferiori
o superiori, ma perche' piu' facili per le maggiori implicazioni da
"telenovela" che contengono, rispetto al G.Tell, e quindi piu'
recepibili appunto dai sieronegativi musicali.
Ciao
" Il segreto per essere noiosi e' dire tutto. "
Voltaire
_______________________________________________
Giampaolo Lomi
gi...@flashnet.it
her...@tin.it
>All'inizio ho pensato si trattasse di uno scherzo e che l'amico Klaus
>volesse farci fare due risate. Poi mi e' sorto il dubbio che invece si
>trattasse di considerazioni serie e allora eccomi qui', a tentare di
>riflettere su queste deliranti affermazioni del sig. Baricco,
Di delirante non c'era nulla nell'intervento di Baricco. Il fatto e'
hai sentito solo uno spezzone e potresti averne ricavato l'impressione
che Baricco volesse demolire Rossini, mentre quel che voleva fare era
l'esatto contrario.
>(scusatemi se non so neppure chi sia)
Non ti scusiamo di certo :-), di Baricco dovresti leggere almeno il
suo saggio sulla musica "colta", vale a dire "L'anima di Hegel e le
mucche del Wisconsin"
>che si prende la briga di fare
>dei rilievi a Rossini e al suo Gugliemo Tell con le espressioni che ho
>ascoltato nel file mp3 postato da Klaus e che trascrivo per poter
>meglio afferrare l'idiozia che le unisce:
Ripeto: non si tratta di idiozia. Semplicemente dovresti sentire TUTTO
il suo intervento, anzi, dovresti VEDERLO perche' anche la mimica e'
essenziale per capire il senso.
Quando senti "... uno .... due ... tre ... quattro " ecc e non vedi i
movimenti che fa Baricco, beh, il sonoro da solo non e' davveri
sufficiente.
>Cosa c'entrano il turbo, il semaforo, il casino e tutte le altre
>bestialita' espresse da questo strano personaggio, che non ho capito
>per chi scriva o parli e chi lo paghi.
Non devi formalizzarti sul linguaggio che usa.
Il linguaggio e' quello della vita di tutti i giorni, perche' il suo
pubblico e' la gente normale, quella che non sa cosa sia una
modulazione o una cadenza o un accordo di settima diminuita ecc ecc
Ma molti trattati zeppi di tecnicismo mascherano in questo modo la
loro ben povera capcita' analitica.
>Farebbe meglio ad ascoltarsi il grande concertato finale piu' di una
>volta, senza contare uno, due, tre e quattro
Si' forse farebbe meglio, ma noi non avremmo avuto questo
entusiasmante "raggio di luce" nel grigiore della programmazione
televisiva.
Dicono che Totem l'hanno visto "solo" 1 milione di persone, e che
quindi sia stato un tremendo flop. A me piace pensare che fra questo
milione di persone, almeno 900000 siano persone che altrimenti quella
sera avrebbero fatto qualcos'altro (suonato, chiaccherato, andati in
giro eccetera)
Perche' un conto e' spostare un telespettatore da un canale all'altro,
e un altro e' catturare una persona che non ha la minima intenzione di
incollarsi al video.
>saluti
OK, saluti. Ma ... per favore, non chiamarlo piu' "Sig.Baricco" :-)
Mauro Montanari --- email: Mauro.M...@spiderlink.it
-------------------------------------------------------------
Good musicians never die, they just modulate away
Io il capitolo Baricco-Rossini l'ho chiuso leggendo il suo libro "Il
genio in fuga - Due saggi sul teatro musicale di G. Rossini" (a dire il
vero ho letto solo la prima parte, il saggio sul teatro comico).
Il primo capitolo e' una premessa in cui l'autore spiega che le ipotesi
di lettura sono solo delle ipotesi ma potrebbero rivelare l'essenza
dell'opera d'arte - molto piu' dell'approccio filosofico che mal si
adatta alla musica, e di quello storiografico che e' liquidato come
"tautologico". Quindi, dice, lui si sarebbe limitato a fornire delle idee
(lui le chiama "Idee", con la "i" maiuscola), delle chiavi di lettura.
E' un principio legittimo, e fa bene a spiegarlo - solo che lui per
esprimere questo concetto impiega 4 pagine, di cui ecco un campione:
>>
...compito dell'esercizio ermeneutico e' costruire costellazioni
significanti che siano leggibili come Idee: giacche' e' l'illusione
dell'ermeneuta quella che il numero finito dei fatti prodotti dalla
Storia generi un numero infinito di combinazioni leggibili ciascuna come
un'Idea. La relazione che corre tra tali Idee e il vero disegna, senza
esserlo, quanto ancora e' proponibile del decaduto "nominare" della
metafisica. Le Idee richiamate all'essere dall'esercizio ermeneutico
nominano il possibile in cui, sotto la clausola dell'ineffettualita', e'
pronunciato un senso del reale. Che il reale disponga, autonomamente e a
priori, di un senso - di un "piu'" rispetto alla mera effettualita' - e'
cosa tutt'altro che scontata. Appartiene alle pretese dell'esercizio
ermeneutico il considerare il senso come un carattere acquisito e di
offrirsi come spazio di una simile acquisizione. L'innegabile tendenza di
qualsiasi pratica ermeneutica verso un tono obbiettivo che simuli
l'assenza dell'ermeneuta tradisce, nascondendolo, il rischio oggettivo di
veder scolorire tale "acquisizione" nei termini di una piu' semplice e
indifendibile "attribuzione". L'incognita di un qualsiasi soggettivismo
accompagna inesorabilmente l'esercizio ermeneutico [ecc. ecc.]
<<
Se non fossi un appassionato rossiniano avrei chiuso il libro senza
nemmeno terminare la premessa... E avrei fatto bene: nel seguito ho
trovato pochissime idee (e si' che il suo obiettivo dichiarato e' appunto
esporre delle idee!), per la maggior parte trite e banali e solo in
qualche raro caso originali - ma solo perche' insensate. Il tutto
espresso con una verbosita' opprimente (credo che l'esempio abbia reso
l'idea).
>Questo finale e'
>stato comparato con la fine del Crepuscolo degli Dei da studiosi
>rossiniani come Vitoux. E' un finale semplicemente monumentale dove il
>popolo canta la sua gioia in un grandioso inno alla liberta'
A me fa un effetto paragonabile all'inizio dei Promessi Sposi, con la
differenza che Manzoni fa una carrellata dentro alla scena, dal paesaggio
in veduta aerea fino al dettaglio. Rossini fa il movimento contrario - ma
non si limita a farlo in moto rettilineo come Manzoni. Lui lo fa a
spirale, e questo movimento combinato con l'allargamento dell'orizzonte
ogni volta mi l'effetto come di un'improvvisa ubriacatura. E c'e'
un'altra differenza col Manzoni, che parte da un panorama e arriva a un
dettaglio. Mentre Rossini non parte da un dettaglio, parte da un mondo -
e lo allarga alle dimensioni dell'universo.
(naturalmente non mi permetterei mai di ascoltare solo il finale,
staccandolo dal resto dell'opera: con l'ouverture si puo' fare, con il
finale no!).
Giovanni
>On Wed, 06 Jan 1999 16:11:29 GMT, e.ven...@rsadvnet.it wrote:
>
>>On Wed, 06 Jan 1999 14:42:46 GMT, her...@tin.it (Giampaolo Lomi)
>>wrote:
>>
>>Io credo abbia usato un linguaggio poco ortodosso solo per farsi
>>capire da un pubblico altrimenti poco interessato alla cosa.
>
>Non credo. L'ha usato per quel tipo di delirio che sconfina nel
>menefreghismo, del quale e' capace di dare ottimi esempi Sgarbi
Non conosco Sgarbi, perche' quando lo sentivo parlare non riuscivo a
sopportarlo per piu' di 5 secondi, ma di certo non puo' avere nulla in
comune con Baricco. Baricco quando parla incanta.
>la differenza che Sgarbi di storia dell'arte ne capisce e molto, ha
>una dialettica infallibile, mentre questo Baricco quando parla di
>Rossini dice solo cose demenziali e tecnicamente inesistenti.
Spiegati meglio. Quali sarebbero queste "cose demenziali e
tecnicamente inesistenti", che mi sono sfuggite?
>>Fai una cosa, ti prego... pensa a come faresti tu una trasmissione in
>>prima serata per gente alla quale non gliene frega nulla della lirica
>>e cerca di catturare la loro attenzione sul GT.
>
>Forse dipende dal carattere di ognuno di noi. Personalmente non farei
>mai una trasmissione in prima serata sulla lirica a gente che non ne
>capisce niente o che non e' interessata.
Ma tu, quando vedi qualcosa che ti piace molto, e che ti entusiasma e
che ti toglie il fiato perche' e' geniale, meravigliosa,
inesprimibilmente bella non senti mai l'impulso di dire qualcosa a chi
ti sta di fianco su quello che provi e sul perche' quella cosa suscita
in te quest'emozione? E non cerchi di farlo con parole comprensibili?
>Sarebbe come per un chirurgo spiegare la tecnica di un trapianto di
>fegato ai commessi della Rinascente.
Se quel chirurgo fosse veramente innamorato del suo lavoro potrebbe
anche farlo :-)
>Se poi fossi costretto, per
>guadagnarmi la pagnotta per sopravvivere, a dover parlare di musica a
>gente poco interessata
Io sono sicuro che Baricco non fa quel che fa per guadagnarsi la
pagnotta. Prendi un musicista che ammiri, Glenn Gould va bene? Beh,
.. credi che suonasse per guadagnarsi la pagnotta?
>Ciao
Ciao.
P.S: Secondo me le tue critiche a Baricco nascono da un qualche
malinteso, e dovresti fare un piccolo sforzo per riconsiderare un
personaggio che ha molte cose interessanti da dire.
>On Wed, 06 Jan 1999 16:11:29 GMT, e.ven...@rsadvnet.it wrote:
>
>>On Wed, 06 Jan 1999 14:42:46 GMT, her...@tin.it (Giampaolo Lomi)
>>wrote:
>>
>>Io credo abbia usato un linguaggio poco ortodosso solo per farsi
>>capire da un pubblico altrimenti poco interessato alla cosa.
>
>Non credo. L'ha usato per quel tipo di delirio che sconfina nel
>menefreghismo, del quale e' capace di dare ottimi esempi Sgarbi, con
>la differenza che Sgarbi di storia dell'arte ne capisce e molto, ha
>una dialettica infallibile, mentre questo Baricco quando parla di
>Rossini dice solo cose demenziali e tecnicamente inesistenti.
>
su questo ... non posso mettere parola perchè di lirica non so nulla,
il mio gusto musicale è zero e sono contento se tovo chi mi aiuta a
coltivarlo. Se dici che per te lui non ne sa nulla e dice cose
demenziali... lo prendo come una possibile opinione valida tanto
quanto la sua.
>>Fai una cosa, ti prego... pensa a come faresti tu una trasmissione in
>>prima serata per gente alla quale non gliene frega nulla della lirica
>>e cerca di catturare la loro attenzione sul GT.
>
>Forse dipende dal carattere di ognuno di noi. Personalmente non farei
>mai una trasmissione in prima serata sulla lirica a gente che non ne
>capisce niente o che non e' interessata.
spiegami come fai a sapere che è tutta disinteressata. Non hai davanti
una classe di 20 bambini ma 1 milione di persone sconosciute e
diverse... ti do ragione, 95% non interessate... ma forse se si
collegano qualcuna c'è !!
> Comunque non lo farei mai
>perche' non mi sento affatto all'altezza di spiegare o insegnare nulla
>a nessuno. E poi non mi darebbe nessuna soddisfazione.
Davvero ? ..pazienza.. dipende allora proprio dalle persone. Ma... non
ti piacerebbe far scoprire un gioiello dell'arte alla gente..?...
senza tanti patetici discorsi di aumentare la ccultura in italia
ecc.... ma giusto sapere che hai fatto "del bene " a un po di gente.
>Sarebbe come per un chirurgo spiegare la tecnica di un trapianto di
>fegato ai commessi della Rinascente.
Eh no !!! che esempio !! il chirurgo sa che è inutile perchè nessuno
potrà mai operare ... o operi e salvi qualcuno o stai fermo. La musica
puoi farla apprezzare a diversi livelli !!! Intanto falli cominciare
dal finale del GT poi lasciali a se stessi... magari continueranno !
>Se poi fossi costretto, per
>guadagnarmi la pagnotta per sopravvivere, a dover parlare di musica a
>gente poco interessata, cercherei almeno di prepararmi e poi non
>andrei certamente a sviscerare il concertato finale del Tell in modo
>cervellotico da masturbazione mentale, ma proverei a parlare della
>Boheme o della Cavalleria Rusticana. Non perche' siano opere inferiori
>o superiori, ma perche' piu' facili per le maggiori implicazioni da
>"telenovela" che contengono, rispetto al G.Tell, e quindi piu'
>recepibili appunto dai sieronegativi musicali.
Uhm... da parte mia, rappresentante de lpublico "liricamente"
ignorante , spero partano a parlarmi di opera con qualcosa che si
percepisce facilmente... insomma non una cosa "pallosa ". Mi spiego...
lo so che non è davvero "pallosa " magari un'aria commovente, intensa
ecc... ma è meno accattivante per chi si cimenta la prima volta con
queste cose. Tu stesso, so che non lo ricordi, mi dicesti di non
partire con Wagner per ascoltare lirica .. ma a me stuzzicava per
altri motivi.... pero' se non parti con qualcosa di un pochino
"orecchiabile " rischi di far calare subito l'attenzione. NOn so cosa
avresti usato tu dalla Cavalleria o dalla Boheme ... dico solo che il
brano in questione secondo me è stato scelto per fini didattici perchè
ha dentro un po' di tutto... e lui ha potuto in poco tempo parlare di
tanti elementi della musica.
>
>Ciao
Ciao Ciao !!
Wentu
>On Wed, 06 Jan 1999 16:11:29 GMT, e.ven...@rsadvnet.it wrote:
>
>>On Wed, 06 Jan 1999 14:42:46 GMT, her...@tin.it (Giampaolo Lomi)
>>wrote:
>>
>>Io credo abbia usato un linguaggio poco ortodosso solo per farsi
>>capire da un pubblico altrimenti poco interessato alla cosa.
>
>Non credo. L'ha usato per quel tipo di delirio che sconfina nel
>menefreghismo, del quale e' capace di dare ottimi esempi Sgarbi
Non conosco Sgarbi, perche' quando lo sentivo parlare non riuscivo a
sopportarlo per piu' di 5 secondi, ma di certo non puo' avere nulla in
comune con Baricco. Baricco quando parla incanta.
>la differenza che Sgarbi di storia dell'arte ne capisce e molto, ha
>una dialettica infallibile, mentre questo Baricco quando parla di
>Rossini dice solo cose demenziali e tecnicamente inesistenti.
Spiegati meglio. Quali sarebbero queste "cose demenziali e
tecnicamente inesistenti", che mi sono sfuggite?
>>Fai una cosa, ti prego... pensa a come faresti tu una trasmissione in
>>prima serata per gente alla quale non gliene frega nulla della lirica
>>e cerca di catturare la loro attenzione sul GT.
>
>Forse dipende dal carattere di ognuno di noi. Personalmente non farei
>mai una trasmissione in prima serata sulla lirica a gente che non ne
>capisce niente o che non e' interessata.
Ma tu, quando vedi qualcosa che ti piace molto, e che ti entusiasma e
che ti toglie il fiato perche' e' geniale, meravigliosa,
inesprimibilmente bella non senti mai l'impulso di dire qualcosa a chi
ti sta di fianco su quello che provi e sul perche' quella cosa suscita
in te quest'emozione? E non cerchi di farlo con parole comprensibili?
>Sarebbe come per un chirurgo spiegare la tecnica di un trapianto di
>fegato ai commessi della Rinascente.
Se quel chirurgo fosse veramente innamorato del suo lavoro potrebbe
anche farlo :-)
>Se poi fossi costretto, per
>guadagnarmi la pagnotta per sopravvivere, a dover parlare di musica a
>...non si tratta di idiozia. Semplicemente dovresti sentire TUTTO
>il suo intervento, anzi, dovresti VEDERLO perche' anche la mimica e'
>essenziale per capire il senso.
Hai perfettamente ragione.
A scanso di ulteriori equivoci vorrei sottolineare ulteriormente la nota che
accompagna il mio post su IBF:
>>Spedisco una prima parte di "assaggio" per quelli che si fossero persi la
>>trasmissione. (stavo quasi per perderla anch'io, infatti mi manca il pezzettino
>>iniziale).
>>Su richiesta, invieró anche il seguito.
>>Per ora cuccatevi questo MP3 24kHz mono che occupa meno di 300kB.
>>É la parte audio delle considerazioni di Baricco sul finale del Guglielmo Tell
>>di Gioachino Rossini.
Vorrei anche aggiungere che Baricco considera questo finale non un capolavoro
assoluto (lasciando intendere che Rossini avrebbe potuto fare ancora di meglio),
ma comunque un saggio della bravura di GR nell'utilizzare quella "cadenza
d'inganno" che permette di fare quel salto nell'apoteosi del finale. Non mi é
affatto sembrato sminuire la figura di GR, anzi. Nota negativa nei confronti di
GR potrebbe essere la sottolineatura di quegli aspetti "bandistici" (uso dei
piatti, del rullato ecc.) tipici, peró, anche di molti altri finali di svariati
altri compositori.
Mi dispiace, se mai l'avessi fatto, aver contribuito negativamente alla
diffusione del messaggio di Baricco, e della sua trasmissione, rara perla
culturale nell'oceano di scemenze che la TV tutta trasmette quotidianamente.
Sorry, very very sorry.
--
Allegri !
clchianATtin.it
space.tin.it/musica/cchian
--
>Spiegati meglio. Quali sarebbero queste "cose demenziali e
>tecnicamente inesistenti", che mi sono sfuggite?
Ho riportato il testo integrale di quello che dice Baricco, cosi' come
l'ho ascoltato nel file mp3 postato su it binari file da Claudio
Chiani il 29/12/98 alle ore 14,05.
L'hai letto ? Farfuglia stronzate circa l'intervento del coro nel
grande concertato finale del G.Tell, concludendo che anziche' dare una
"gassata" in termine automobilistico, da una frenata.
Questa opinione non solo e' inesatta tecnicamente in quanto il coro e'
parte integrante del concertato e non puo', appunto in quella
concertazione, essere diverso da com'e', ma e' contraria a tutti i
giudizi espressi nei confronti del G.Tell dalla sua nascita ad oggi
dai piu' illustri critici musicali, che hanno sempre considerato
questo concertato, cosi com'e', una delle piu' altre espressioni della
creativita' musicale di tutti i tempi. Se vuoi ti posso citare autori
e libri che potrai consultare a piacimento.
Comunque mi sembra strano che una persona intelligente non realizzi
nell'ascoltare o nel leggere quello che questo tizio ha detto, di
trovarsi di fronte a concetti deliranti.
saluti
Mah. Ho visto una sua videocassetta sulla pittura italiana rinascimentale
ed era una sequela di banalita', opinioni riciclate e frasi ad effetto.
Da suoi articoli sui giornali, l'impressione e'la stessa; lasciando stare
le sciocchezze che spara quando tratta di letteratura.
Se hai qualche suoi scritto che reputi interessante, sarai curioso di dargli
una letta.
--
Ciao,Alessandro.
[se vuoi spedirmi un'email, togli il poeta dall'indirizzo]
>su questo ... non posso mettere parola perchè di lirica non so nulla,
>il mio gusto musicale è zero e sono contento se tovo chi mi aiuta a
>coltivarlo. Se dici che per te lui non ne sa nulla e dice cose
>demenziali... lo prendo come una possibile opinione valida tanto
>quanto la sua.
Stai scrivendo, se non sbaglio, su un gruppo di musica classica e in
questo caso sei intervenuto su una discussione di lirica. Dici che il
tuo gusto musicale e' zero e che di lirica non sai nulla e che non
puoi prendere parola. Mi pare invece che la parola l'hai presa e di
questo mi congratulo.
Se ritieni pero', che Baricco abbia parlato in quel modo proprio per
comunicare con chi di lirica non ne sa nulla, vuol dire che quello che
dice dovrebbe soddisfarti.
Ma l'hai poi ascoltato e hai capito cosa intendesse dire ? Ti pare che
abbia un senso logico ?
Se si, meglio cosi'. Hai l'animo in pace. A me invece e' sembrato
demenziale e ha provocato un senso di rivolta che ho voluto
comunicare.
ciao
>Io sono sicuro che Baricco non fa quel che fa per guadagnarsi la
>pagnotta. Prendi un musicista che ammiri, Glenn Gould va bene? Beh,
>.. credi che suonasse per guadagnarsi la pagnotta?
Perche' credi che campasse d'aria ? ( come Pavarotti e Muti ?) :-)))
>Io il capitolo Baricco-Rossini l'ho chiuso leggendo il suo libro "Il
>genio in fuga - Due saggi sul teatro musicale di G. Rossini" (a dire il
>vero ho letto solo la prima parte, il saggio sul teatro comico).
Grazie Giovanni di questo tuo spiegamento di idee chiare e
intelligenti. Cominciavo a dubitare dell'esistenza di qualcuno in
grado di percepire la realta'.
E' molto che non ti leggevo e devo proprio dire che mai come stasera
ho apprezzato il tuo intervento. E credimi, non perche' non prendi in
considerazione il sig.Baricco, ma perche' ho trovato nel tuo articolo
una specie di salvagente, mentre mi sentivo annegare nel mare delle
non idee.
Bene, approfitto per augurarti buon anno e a presto risentirci,
anche... senza il sale dei lanzichenecchi :-)))
Ciao
>(naturalmente non mi permetterei mai di ascoltare solo il finale,
>staccandolo dal resto dell'opera: con l'ouverture si puo' fare, con il
>finale no!).
>
>Giovanni
" Il segreto per essere noiosi e' dire tutto. "
>Vorrei anche aggiungere che Baricco considera questo finale non un capolavoro
>assoluto (lasciando intendere che Rossini avrebbe potuto fare ancora di meglio),
>ma comunque un saggio della bravura di GR nell'utilizzare quella "cadenza
>d'inganno" che permette di fare quel salto nell'apoteosi del finale. Non mi é
>affatto sembrato sminuire la figura di GR, anzi. Nota negativa nei confronti di
>GR potrebbe essere la sottolineatura di quegli aspetti "bandistici" (uso dei
>piatti, del rullato ecc.) tipici, peró, anche di molti altri finali di svariati
>altri compositori.
Ragazzi, ma vi rendete conto delle stronzate che state dicendo insieme
a que Baricco? Lui "considera questo finale non un capolavoro
assoluto lasciando intendere che Rossini avrebbe potuto fare ancora di
meglio...."
Ma stiamo scherzando ? Cosa significa ? Il sig.Baricco non ha neppure
capito che l'unica realta' con la quale puo' e deve misurarsi e'
quella scritta da Rossini e non una realta' futuribile che Rossini non
ha scritto , ma che avrebbe potuto addirittura (bonta' sua) aver fatto
meglio ?
Ascoltando il G.Tell vi vengono queste idee ? E perche' ? E gia' che
ci siamo vi vengono anche per cio' che hanno scritto Mozart, Bellini,
Verdi e tutti gli altri musicisti? E vi viene anche da pensare che
Leonardo avrebbe potuto dipingere meglio la Gioconda e Velasquez
rappresentare meglio "Las meninas" ?
Cadenza d'inganno ?? Ma che cavolo vai dicendo ? Ma quale inganno ? Il
finale del G.Tell comincia , si sviluppa e si conclude secondo i
canoni perfetti della costruzione dei concertati. Non c'e' una pecca,
tecnicamente parlando. Puo' non piacere come intuizione musicale e su
questo e' inutile discutere. Posso solo provare un senso di dispiacere
per coloro che la pensino cosi'.
Cerchiamo di non scherzare e di non usare elementari termini da
prim'anno di conservatorio per accostarsi a certe creazioni della
genialita'. Forse, un po' meno ricerca terminologica, e piu'
partecipazione, con l'ascolto ripetuto, all'armonia assoluta sarebbero
salutari.
> Ragazzi, ma vi rendete conto delle stronzate che state dicendo insieme
> a que Baricco?
Sono un lettore (molto) saltuario del NG e devo che mi ero un po'
demoralizzato nel leggere i post a cui tu ti riferisci.
Sono perfettamente d'accordo con te, e assolutamente deliziato nel
leggere la trascrizione che hai fatto del file mp3 -il vuoto pneumatico
assoluto- e mi dispiace di non avere piu' tempo per entrare nel merito
della discussione.
Dico solo una cosa: Baricco e' effettivamente un personaggio televisivo,
in grado di bucare lo schermo, affascinare e accalappiare (scusate) i
gonzi.
Non mette conto l'aver avuto meno di un milione di spettatori (se non ho
capito male). Un qualunque musicologo che avesse detto qualcosa di serio
su Rossini a quell'ora e sullo stesso canale avrebbe totalizzato forse
un decimo degli ascolti, perche' mancante delle "doti televisive" di cui
B. dispone. E' la tristissima realta', ma del resto la televisione e'
quello che e'.
Qualcun altro ha detto che B. quando parla incanta. Sara' anche vero
(non per me) ma su certe cose secondo me e' meglio mantenere il cervello
sveglio!
> " Il segreto per essere noiosi e' dire tutto. "
> Voltaire
E il segreto per "incantare" e' non dire niente!
--
ciao
maurizio
>Ma l'hai poi ascoltato e hai capito cosa intendesse dire ? Ti pare che
>abbia un senso logico ?
Ecco quello ceh ho capito sull'entrata del coro:
di solito uno usa il coro facendolo entrare e dando subito "impeto "
alla musica ... dall'esiguo repertorio che conosco ... mi viene in
mente:
"Vedi le fosche notturne spoglie ... " e son tutti li che cantano un
po' sommessi ..... poi in continuo crescendo " CHiiiiii del
gitaaaaaaaaaano ... " insomma io mi aspetto che cresca e lo fa.
Qui nel GT uno pensa che debba fare lo stesso...dal momento in cui il
coro entra "sale ". Baricco cerca di dirci che invece che "spiccare un
salto partendo da posizione eretta " il coro prima "flette le gambe,
si carica....cioč come 'statura' si abbassa un attimo prima di
spiccare il balzo... e poi salta molto piů in alto. Quando conta 1 2 3
4 .... Baricco si rannicchia sempre di piů per poi spiccare il balzo.
Insomma č un modo per spiegare in parole immediate come fa Rossini a
dare piu' SLANCIO al coro . Io l'ho capito cosě e mi č sembrato un
discorso plausibile.
>Se si, meglio cosi'. Hai l'animo in pace.
Tutt'altro che in pace ...altrimenti non interverrei ;))
>A me invece e' sembrato
>demenziale e ha provocato un senso di rivolta che ho voluto
>comunicare.
>ciao
Come ho detto... č lo stesso senso di ripugna che sento quando
Breveglieri al TG1 parla di scienza e dice delle vaccate.
Esempio, questo perň dal TG5: REGISTRATO il suono del vento
solare...sentite.... "tic tic tic tic "
.... cosě tutti credono che il vento solare faccia "tic tic " mentre
quello era un rivelatore di particelle che al passaggio di cariche
produce "tic " per dirci " uč !! č passato uno ione " ... ma se per
ogni ione il rivelatore avesse detto "bau " tutti avrebbero pensato
che vento solare č un cane !!!!
Ecco allora che io temo tu possa aver ragione perchč se tu che di
musica te ne intendi mi dici che Baricco sta dicendo delle
affascinanti boiate io posso crederti !!
Rimane il fatto che a me il suo discorso sembra plausibile e quindi lo
avevo accettato come buono e soprattutto molto bello e illuminante !
Ti giuro che io di quell'intervento ero entusiasta ! Ora ovviamente ho
un po' si riserve ma ... possiamo proseguire a parlarne !
Wentu
and
Mauro Montanari <mauro.m...@spiderlink.it> wrote:
> >Non credo. L'ha usato per quel tipo di delirio che sconfina nel
> >menefreghismo, del quale e' capace di dare ottimi esempi Sgarbi
> Non conosco Sgarbi, perche' quando lo sentivo parlare non riuscivo a
> sopportarlo per piu' di 5 secondi, ma di certo non puo' avere nulla in
> comune con Baricco. Baricco quando parla incanta.
>
> >la differenza che Sgarbi di storia dell'arte ne capisce e molto, ha
> >una dialettica infallibile, mentre questo Baricco quando parla di
> >Rossini dice solo cose demenziali e tecnicamente inesistenti.
> Spiegati meglio. Quali sarebbero queste "cose demenziali e
> tecnicamente inesistenti", che mi sono sfuggite?
> etc.
Spiegami una cosa: tu e Mauro Montanari, a distanza di un'ora circa
avete scritto un post identico, PS compreso. Tu e Mauro Montanari siete
la stessa persona? Oppure vi siete consultati e avete deciso di postere
lo stesso messaggio? O e' uno scherzo del mio server? Puoi spiegarmi
l'arcano?
Ciao
Rudy
===========================================
If the doors of perception were cleansed every
thing would appear to man as it is, infinite.
William Blake
===========================================
>Dico solo una cosa: Baricco e' effettivamente un personaggio televisivo,
>in grado di bucare lo schermo, affascinare e accalappiare (scusate) i
>gonzi.
Uno dei gonzi cerca di farvi capire che non si tratta di essere
"gonzi" ma temporaneamente ignoranti.
Maurizio, non so di cosa ti occupi quindi cercherò di fare un esempio
adatto sperando di non essere incappato in un altro fisico che sennò
l'esempio va a puttane.
Metti che una sera su raidue un affascinante personaggio televisivo ti
accalappia e ti parla del Babinet - Soleil e ti dice che è una lente
usata per i raggi ultravioletti. Tu che non sai nulla di Babinet
Soleil che fai ? Dici "uh, interessante ! " ... solo perchè il
presentatore parla bene e ti affascina a riguardo di una cosa della
quale mai hai sentito parlare e della quale magari non potrebbe
fregartene di meno. Tu sei tutti bello contento perchè qualcuno ti ha
fatto capire cos'è il Babinet Soleil. e quello che hai sentito ti
sembra plausibile ... soprattutto perchè TU non ne sai praticamente
nulla di ottica ! ( ok... spero tu capisca che è detto solo nel caso
tu in effetti non ne sappia nulla di ottica !! ;))
Poi arrivo io che ti dico " ahah ! che gonzo che sei ! quello la ti ha
affascinato e accalappiato ma ti ha detto una boiata... COME HAI FATTO
A NON RENDERTENE CONTO !!! "
Lo so io come hai fatto ... è che eri temporaneamente ignorante e
credi al primo che te ne parla con una certa autorità , data dal fatto
di essere in prima serata su tv nazionale e con ottimo eloquio.
I tre o quattro gonzi che pensano l'intervento di Baricco fosse molto
molto bello sono probabilmente persone che attendevano una
trasmissione che parlasse di cose affascinanti. Se poi sono stati
incaprettati da un affascinante venditore di fumo non è colpa loro !
Uno dei gonzi/temporaneamente ignoranti ringrazia nel caso qualcuno
gli apra gli occhi su un'interpretazione più realistica del GT.
Ah, come ultimo, vorrei far capire che non è che io me la sia presa
per il "gonzo " in se ... però inzomm... portate pazienza con chi
ancora ci capisce poco e si fa influenzare facilmente da tutti !
Ignorantia legis non excusat sed ignorantia ceterum qualche voltam si
!!!! ;)))) .. non faccio latino da un po' di tempo !!
Wentu il "gonzo "
...... chissà poi cosa diavolo è un Babinet Soleil, eh ??? AHAHAHAHAH
Ah, questa e'stupenda. Nelle mie prossime vite la usero'come signature.
Giampaolo, ma lo scherzo della nona sinfonia ti ricorda qualcosa?
Mi sembri me quando m'incazzai perche'mi demolivano Beethoven. Se fossi
in te avrei la pelle d'oca solo al pensiero.
>
>All'inizio ho pensato si trattasse di uno scherzo e che l'amico Klaus
>volesse farci fare due risate. Poi mi e' sorto il dubbio che invece si
>trattasse di considerazioni serie e allora eccomi qui', a tentare di
>riflettere su queste deliranti affermazioni del sig. Baricco,
era ora che qualcun'altro si decidesse a dare pane al pane. Questo
tromboncino di regime che è rimasto famoso per gli sguardi innamorati
che lanciava a Veltroni durante un programma televisivo (come nemmeno
Evangelisti con Andreotti) il quale con sguardo suadente e voce
flautata dà lezioni su Rossini dopo avergli dedicato un libro scritto
scopiazzato qua là (ma è una moda dei Veltroniani puri, vedi Siciliano
con Mozart) ed in particolare sul testo di Isotta, ed aggiungendoci
quei soavi paroloni che mandano in brodo di giuggiole gli incliti ed i
gonzi.
il testo riportato integralmente da Lomi è una congerie di frasi
roboanti e ad effetto, ma prive di qualunque contenuto: sembra il
testo della riforma costituzionale che stava per emettere la
bicamerale.
Comprendo gli argomenti di chi si è sentito affascinato dal flautaro
di Valter, proprio come i bambini dal pifferaio magico. Tuttavia
vorrei metterli in guardia. Diffidate di TUTTI i divulgatori
televisivi dagli Angela ai Baricco (che se fosse Barricco almeno se ne
potrebbe trarre del buon vino) ai loro miseri epigoni. Diffidatene
poproprio per le ragioni che voi adducete a loro merito: perchè
incantano. E' la musica che deve incantare, non le parole o gli
ammiccamenti più o meno suadenti sulla musica.
Giov.Diemme
_________________________________________________
Quelli che dicono "un penny per i tuoi pensieri"
di solito esagerano con la generosità
Paperon De' Paperoni
________________________________________
Giovanni De Merulis
deme...@sun.iss.it
>Spiegami una cosa: tu e Mauro Montanari, a distanza di un'ora circa
>avete scritto un post identico, PS compreso.
Il posting e' il mio (Mauro Montanari) ed e' stato inspiegabilmente
ripostato dopo circa un'ora con la firma di Giampaolo Bellavite.
>. Diffidate di TUTTI i divulgatori
>televisivi dagli Angela ai Baricco (che se fosse Barricco almeno se ne
>potrebbe trarre del buon vino) ai loro miseri epigoni. Diffidatene
>poproprio per le ragioni che voi adducete a loro merito: perchè
>incantano. E' la musica che deve incantare, non le parole o gli
>ammiccamenti più o meno suadenti sulla musica.
uhm... ti giuro è quello che consiglierei io almeno per quel che
riguarda i divulgatori dei tiggì.
Ma allora mi chiedo ... come si fa a parlare per esempio di musica o
di scienza ? Come si fa a divulgare ?
Seguiamo le lezioni alle due di notte per esempio ? Che sono rigorose
e precise ma nessuno si metterebbe mai a guardarle se non per
sostenere un esme.
Come si fa a interessare altre persone a certe cose ?
Oh per me si può dire :" me ne frego. Ho la fortuna di apprezzare la
musica classica.. chi se ne frega se ad altri non piace ? " ... ma non
mi sembra giusto.
E allora per divulgare come si fa ?
Se Baricco dice cose sbagliate nel tentativo di risultare gradevole
allora è giustissimo sottolinearlo.
Vi prego di prendere sul serio il mio post con l'esempio del vento
solare ... non era uno scherzo ! Lo so che molti divulgatori per
essere semplici o accattivanti dicono cose errate e bisogna farlo
sapere.
Ma c'è davvero tanta merda in quello che ha detto ? O siete solo un
po' troppo duri con lui ? Io non voglio essere il campione di Baricco
... di lui non ho letto nulla , non gli sono affezionato come
scrittore... solo vorrei capire se tutto ciò che a me era sembrato
plausibile è solo una massa di sterco !!
Un'ultima cosa ... il fatto che DeMerulis abbia usato il termine
"bambini " oltre che "gonzi" va già meglio !!.
Credo che "bambino " in questo caso sia la descrizione perfetta.
AIUTATEMI A CRESCERE.
ciao
Wentu
Ehm... scusate... una mossa sbagliata sul mouse (ora non mi ricordo cosa
stavo ascoltando) e ho trascinato il messaggio di Montanari nella cartella
posta in uscita. Non chiedetemi perché c'era la mia firma, né come ha
funzionato la cosa... perché non l'ho capita nemmeno io :-))
... anche perché ascoltare Sgarbi č una delle poche cose che mi piacciono
della TV :-)
E a proposito, era lui che aveva parlato di Ravel del suo concerto per la
mano sinistra, e con la sua meravigliosa dialettica č arrivato dal
compositore a parlare del libro di sua cugina, passando per la filosofia di
Wittgenstein! Favoloso!
Giampaolo Bellavite, Verona
_____________________________
«Adesso vado a far volare gli aquiloni. Č la mia nuova passione.
A quarantasei anni!!! Ma che aquiloni meravigliosi!!! Con le raganelle!!!»
>Mah. Ho visto una sua videocassetta sulla pittura italiana rinascimentale
>ed era una sequela di banalita', opinioni riciclate e frasi ad effetto.
>Da suoi articoli sui giornali, l'impressione e' la stessa; lasciando stare
>le sciocchezze che spara quando tratta di letteratura.
>Se hai qualche suoi scritto che reputi interessante, sarai curioso di dargli
>una letta.
Caro Alessandro,
No, non ho visto la sua videocassetta e non ho nessun suo scritto.
L'ho ascoltato qualche volta in TV, piu' agli inizi della sua,
chiamiamola carriera, che in seguito. Ho trovato le sue risposte, il
piu' delle volte, pronte, pertinenti alla materia del "contendere" e
abbastanza convincenti, anche se, concordo con te, divulgative e
banali, ma mai deliranti e demenziali. Ma chi non e' divulgativo
in TV ? Forse quel signore di RAISAT 3, che la sera si diletta a
spiegare su una lavagna calcoli astronomici disegnando equazioni per i
pochi intimi che lo seguono.
Di Sgarbi poi, ebbi una buona impressione, quando lo conobbi di
persona un paio d'anni fa in Sicilia, nella casa dove ero ospite e
dove anche lui era venuto a passare qualche giorno di vacanza. Lo
trovai brillante, educato, non aggressivo e aperto alla discussione. E
poi successe un fatto strano che mi fece in un certo senso piacere.
Qualche settimana prima avevo scritto a Montanelli sul Corriere una
lettera contro il Cardinale Poletti che aveva ricoperto il magnifico
pavimento di Santa Maria Maggiore con orrende sedie di plastica rossa,
di quelle che si usano nei ristoranti estivi dalle parti di Ostia.
L'orrenda visione mi fece ovviamente incazzare e chiesi ai due
guardiani che stavano alla porta d'ingresso, molto attenti a che i
turisti non usassero pantaloni corti, di chi fosse stata la malsana
idea di barattare le tradizionali panche di legno con quelle
spaventose sedie. Mi risposero che l'idea era partita direttamente da
Sua Eminenza, il quale, malgrado le proteste fatte anche da altri,
specialmente stranieri, si era sempre rifiutato di rimuoverle.
Montanelli pubblico' la lettera e credo che si scomodarono le Belle
Arti, perche' poco tempo dopo le sediacce furono eliminate.
Sgarbi si ricordava del fatto e del nome di chi aveva scritto quella
lettera e si spertico' nei miei confronti in elogi molto positivi.
Tutto qui'. Pero' ho raccontato il fatto per dire che il contatto
diretto con una persona e', quasi sempre, molto diverso da quello
televisivo. Cosi', parlando di varie altre cose, fra cui la famosa
Domus Aurea, il tempio mitriaco in corso di distruzione, i restauri
della Sistina, ebbi modo di apprezzare il suo atteggiamento, la sua
cultura e la sua grande capacita' di rendere comprensibili e
interessanti argomenti che se esposti da altri, avrebbero anche potuto
far addormentare.
Concordo pero' con te che certi suoi atteggiamenti passati, ai tempi
degli scontri con Ferrara, e il suo modo di fare televisione lo resero
abbastanza antipatico a molti.
Ciao
>Dico solo una cosa: Baricco e' effettivamente un personaggio televisivo,
>in grado di bucare lo schermo, affascinare e accalappiare (scusate) i
>gonzi.
Piatto Baricco, mi ci ficco!
Per dire che sono d'accordo con questa frase, ed anche con Vinix
quando sostiene che accettare un parere di Baricco su Gould e' una
bestemmia.
Una constatazione e' pero' doverosa: Baricco (che non amo affatto) in
fin dei conti fa della pura divulgazione.
E sono quasi sempre scontati, nella divulgazione alle masse un certo
grado di imprecisione, di ricerca dell'effetto e di superficialita'.
Altresi' non puo' esser taciuto che lui esagera... nell'analisi del
Guglielmo Tell (1a puntata) mi pareva di assistere ad uno spettacolo
di Cabaret.
Infine: e' utile la divulgazione?
Sull'argomento rimando all'introduzione di "Apocalittici e Integrati"
di Eco, con cui - nel mio piccolo - concordo al 100%.
Schillogeno
------------------
"Well, i'm the slime from your video
Oozin' along on your living room floor
I am the slime from your video
can't stop the slime, people, look it me go"
Frank Zappa, 1973
Giovanni De Merulis ha scritto:
> era ora che qualcun'altro si decidesse a dare pane al pane. Questo
> tromboncino di regime che è rimasto famoso per gli sguardi innamorati
> che lanciava a Veltroni durante un programma televisivo (come nemmeno
> Evangelisti con Andreotti)
Ma uno non puo' essere deficiente di suo, senza dover essere ANCHE
classificato politicamente ?!?
> Diffidate di TUTTI i divulgatori
> televisivi dagli Angela ai Baricco
Adesso mi devi spiegare perche' ce l'hai anche con Piero Angela (e
probabilmente anche con l'Alberto).
--
==========================================
Marco Marcelli - Genova
E-Mail1: marco.m...@elsag.it [ufficio]
E-Mail2: marc...@money.it [casa]
==========================================
> All'inizio ho pensato si trattasse di uno scherzo e che l'amico Klaus
> volesse farci fare due risate. Poi mi e' sorto il dubbio che invece si
> trattasse di considerazioni serie e allora eccomi qui', a tentare di
> riflettere su queste deliranti affermazioni del sig. Baricco,
scusa giampaolo ma non capisco perche' te la prendi; non e' che si debba
sempre parlare di musica con competenza, razionalita', coerenza,
rispetto verso chi l'ha scritta e chi l'ascolta; ogni tanto il puro
delirio fa percepire emozioni che il nostro stupido cervello metodico,
da solo, non riuscirebbe nemmeno ad intuire.
Certo sarebbe un guaio se un putiferio di baricchi si abbattesse sul
newsgroup, ma cerchiamo di non voler smontare a tutti i costi, punto per
punto, un pensiero che, d'esser razionale, proprio non vuole saperne.
saluti
--
OO Nicolo' Zen
O O (o)(o) nic...@tin.it
O oo
O ooo <> ooo DorsoDuro3300, 30123, Venezia (tel.041 5201364)
>Di Sgarbi poi, ebbi una buona impressione, quando lo conobbi di
>persona un paio d'anni fa in Sicilia,
E tte pareva.
>nella casa dove ero ospite e
>dove anche lui era venuto a passare qualche giorno di vacanza.
Oddio... tenendo presente cosa dice Sgarbi della magistratura e di
Caselli, e tenendo conto del fatto che eravate in Sicilia.... ascolta
il consiglio di un amico!
Cancella le tracce, Giampaolo!
>E a proposito, era lui che aveva parlato di Ravel del suo concerto per la
>mano sinistra, e con la sua meravigliosa dialettica è arrivato dal
>compositore a parlare del libro di sua cugina, passando per la filosofia di
>Wittgenstein! Favoloso!
Vero.
Clemente Mastella per propagandare il libro di sua cugina al massimo
avrebbe potuto citare parlare di Fred Bongusto passando per la
filosofia di Don Sturzo.
Non oso peraltro immaginare chi avrebbero potuto citare per
propagandare il libro della propria cugina, ed attraverso quali
filosofie, altri due parlamentari: Teodoro Buontempo e Umberto Bossi.
>Questo
>tromboncino di regime ,,,, dą lezioni su Rossini dopo avergli dedicato un libro scritto
>scopiazzato qua lą ed in particolare sul testo di Isotta, ed aggiungendoci
>quei soavi paroloni che mandano in brodo di giuggiole gli incliti ed i
>gonzi.
Tralasciando il resto: tutto posso arrivare a comprendere, caro il mio
Caino; ma che qualcuno parta da un testo di Isotta e sia in grado di
aggiungerci ULTERIORI paroloni, beh! non lo credo possibile.
>Diffidate di TUTTI i divulgatori
>televisivi dagli Angela ai Baricco (che se fosse Barricco almeno se ne
>potrebbe trarre del buon vino) ai loro miseri epigoni.
Anche il mitico maestro Alberto Manzi?
E' ovvio e scontato che IN QUESTA SEDE i divulgatori ci stanno sulle
palle: chi partecipa alla nostra palestra si suppone abbia gia' un
briciolo di cultura (anche se da come scrivo io e da quel che scrivi
tu ci sarebbe da dubitarne).
Ma gli altri?
Ti rendi conto di quale misera percentuale di ascoltatori televisivi
abbia mai ascoltato un po' di Musica con la M maiuscola?
E quale infinitesima parte degli stessi abbia mai avuto modo di
assistere ad una lezione di Storia della Musica?
In sintesi: sai perfettamente che posso essered'accordo su Baricco in
se', ma non lo sono per nulla col tuo giudizio generale sulla
divulgazione.
Se Angela spiega a qualche italiano che non lo sa (decine di milioni,
credo) che cosa sia Castel Sant'Angelo, quando sia nato, come sia
stato modificatonei secoli etc. io non ci vedo nulla di male, anzi!
Se questo avviene anche per la musica, poi, potra' capitare che
nessuno chieda piu' al nostro amico violista se lo strumento che porta
in tram dentro la custodia sia un clavicembalo.
> "Giampaolo Bellavite" <bell...@easynet.it> wrote:
>
> >E a proposito, era lui che aveva parlato di Ravel del suo concerto per la
> >mano sinistra, e con la sua meravigliosa dialettica è arrivato dal
> >compositore a parlare del libro di sua cugina, passando per la filosofia di
> >Wittgenstein! Favoloso!
>
> Vero.
> Clemente Mastella per propagandare il libro di sua cugina al massimo
> avrebbe potuto citare parlare di Fred Bongusto passando per la
> filosofia di Don Sturzo.
>
> Non oso peraltro immaginare chi avrebbero potuto citare per
> propagandare il libro della propria cugina, ed attraverso quali
> filosofie, altri due parlamentari: Teodoro Buontempo e Umberto Bossi.
Gente, c'e' gia' il sinistro fratello che dice parolacce. Vogliamo dirle
anche noi?! Forse le parolacce del sinistro faranno anche ridere, ma la
parolaccia "S&!?@i" non fa neppure quello.
Rudy
==============================================
If the doors of perception were cleansed every
thing would appear to man as it is: infinite.
William Blake
==============================================
>Ragazzi, ma vi rendete conto delle stronzate che state dicendo insieme
>a que Baricco?...
que Baricco tu non lo conosci, perché non l'hai visto alla TV, non l'hai sentito
dall'MP3 perché conteneva solo un pezzettino di prova ( e a questo puno ne vale
sicuramente la ... il piacere ) , dunque, per ció che riguarda il metodo, le
stronzate le stai dicendo tu.
Se poi, dopo aver sentito tutto il discorso, aver capito di cosa stiamo
parlando, aver contato fino a 10, aver riflettuto un attimo sulla possibilitá
che al mondo esistano anche altre opinioni oltre le tue, vorrai entrare nel
merito, troverai sicuramente in me e in tante altre persone quell'attenzione che
tu hai voluto negare a quell'ottima persona che si chiama Baricco, e che riesce
a scendere dalla cattedra e spiegare con parole molto chiare e precise e
circostanziate cosa pensa.
Nessuno ha detto che é obbligatorio essere d'accordo, anzi, é evidentissimo che,
trattandosi di divulgazione, vi siano molte imprecisioni. Meglio: ci sará piú
spazio per discuterne.
Ma durante le feste, avete bevuto spumante o succo di ortica ???
Perfetto KLAUS!
Sottoscrivo pienamente tutto quel che hai detto.
------------------------------------------------
http://people.goplay.com/medicus/Totem/totem.htm
------------------------------------------------
Mauro Montanari --- email: Mauro.M...@spiderlink.it
-------------------------------------------------------------
Good musicians never die, they just modulate away
>deme...@sun.iss.it (Giovanni De Merulis) wrote:
>
>Tralasciando il resto: tutto posso arrivare a comprendere, caro il mio
>Caino; ma che qualcuno parta da un testo di Isotta e sia in grado di
>aggiungerci ULTERIORI paroloni, beh! non lo credo possibile.
basta che ti leggi il testo postato su questo Thread.
>>Diffidate di TUTTI i divulgatori
>>televisivi dagli Angela ai Baricco (che se fosse Barricco almeno se ne
>>potrebbe trarre del buon vino) ai loro miseri epigoni.
>
>Anche il mitico maestro Alberto Manzi?
Ma Manzi non era un divulgatore. Era un Maestro elementare che
insegnava alla gente a leggere e scrivere e che dopo la serie
televisiva ha continuato a fare il Maestro elementare.
>E' ovvio e scontato che IN QUESTA SEDE i divulgatori ci stanno sulle
>palle: chi partecipa alla nostra palestra si suppone abbia gia' un
>briciolo di cultura (anche se da come scrivo io e da quel che scrivi
>tu ci sarebbe da dubitarne).
>
>Ma gli altri?
>Ti rendi conto di quale misera percentuale di ascoltatori televisivi
>abbia mai ascoltato un po' di Musica con la M maiuscola?
>E quale infinitesima parte degli stessi abbia mai avuto modo di
>assistere ad una lezione di Storia della Musica?
io, per esempio, mai. Però sono andato a cercarmi i libri ho cercato,
fallendo miseramente, di imparare a suonare uno strumento (il flauto
trav.) eccetera eccetera, senza bisogno di nessun (ba)Ricco
divulgatore che mi facesse gli esempi del cavolo o che confondesse la
sapienza coi paroloni.
>In sintesi: sai perfettamente che posso essered'accordo su Baricco in
>se', ma non lo sono per nulla col tuo giudizio generale sulla
>divulgazione.
>Se Angela spiega a qualche italiano che non lo sa (decine di milioni,
>credo) che cosa sia Castel Sant'Angelo, quando sia nato, come sia
>stato modificatonei secoli etc. io non ci vedo nulla di male, anzi!
certo, se però Angela o chi per lui, si mette appeso a due fili a far
finta di volare per farmi vedere come si sta nello spazio tutt'al più
mi metto a ridere e cambio canale.
>Se questo avviene anche per la musica, poi, potra' capitare che
>nessuno chieda piu' al nostro amico violista se lo strumento che porta
>in tram dentro la custodia sia un clavicembalo.
bah! esempio stupido: l'otto dicembre scorso, come sai, sono andato a
sentire un penoso concerto di CHung-Perrahia a S.Cecilia. Alla fine
della Ouverture delle "Nozze di figearo" ho captato la seguente
conversazione.
(chiacchiericci vari)
prima voce: cos'era questo
(silenzio imbarazzato)
seconda voce: mi sembra le Nozze di Figaro
prima voce: ah!
(silenzio imbarazzato)
prima voce: ma è sempre Mozart vero?
(silenzio imbarazzato)
seconda voce: sì, mi pare di sì
(chiacchiericci vari)
Altro esempio:
Tosca allo Stadio Olimpico. Opera di grande divulgazione musicale,
visto che lo stadio ospitava quindicimila persone per sera per un
totale di un centinaio di migliaia di spettatori. All'aria "E lucevan
le stelle...." un cane di tenore ha fatto polpette di Puccini
Alla fine ci siamo guardati sconcertati mentre il resto del pubblico
applaudiva vivissimamente poi il tenore si è rimessoin posizione ed è
risuonato di nuovo l'incipit dell'aria....... peggio della prima
volta. ancora applausi deliranti.
>Come si fa a interessare altre persone a certe cose ?
ma chi ha mai detto che si DEVE interessare qualcuno a qualcosa? tu,
ti sei interessato perchè qualcuno ti ha detto che Rossini usa il
Diesel invece del turbo o perchè qualche tuo amico ti ha fatto
ascoltare della musica e TU te ne sei innamorato?
>Oh per me si può dire :" me ne frego. Ho la fortuna di apprezzare la
>musica classica.. chi se ne frega se ad altri non piace ? " ... ma non
>mi sembra giusto.
>E allora per divulgare come si fa ?
non lo so. Non ho lo spirito pedagogico.
>Se Baricco dice cose sbagliate nel tentativo di risultare gradevole
>allora è giustissimo sottolinearlo.
>Vi prego di prendere sul serio il mio post con l'esempio del vento
>solare ... non era uno scherzo ! Lo so che molti divulgatori per
>essere semplici o accattivanti dicono cose errate e bisogna farlo
>sapere.
ecco. Bisognerebbe specificarlo ad inizio trasmissione: "L'azienda
comunica che questo programma è a scopo puramente divulgativo e quindi
verrranno fatte delle affermazioni vaghe ed imprecise aventi il solo
scopo di confondere le idee"
>Ma c'è davvero tanta merda in quello che ha detto ? O siete solo un
>po' troppo duri con lui ? Io non voglio essere il campione di Baricco
>... di lui non ho letto nulla , non gli sono affezionato come
>scrittore... solo vorrei capire se tutto ciò che a me era sembrato
>plausibile è solo una massa di sterco !!
quello che conta è purtroppo ciò che appare. Se ti è sembrato
plausibile il danno è stato già fatto.
>Un'ultima cosa ... il fatto che DeMerulis abbia usato il termine
>"bambini " oltre che "gonzi" va già meglio !!.
>Credo che "bambino " in questo caso sia la descrizione perfetta.
>AIUTATEMI A CRESCERE.
sei di Roma? se sì sono sicuro che la Domenica a casa di Giampaolo ci
sarà posto anche per te.
Sottoscrivo anche io.
.......................................................................................................................
Wentu
>Adesso mi devi spiegare perche' ce l'hai anche con Piero Angela (e
>probabilmente anche con l'Alberto).
prova a vedere una sua trasmissione e dimmi se non ti succede di
pensare dopo cinque minuti:"ma che si crede che siamo tutti dei
deficenti"? alle elementari la mia Maestra spiegava le cose più
seriamente.
E' inutile che stia a "quotare" i vostri commenti precedenti.
Chi legge questo msg ha sicuramente gia' letto tutto il resto.
Dico la mia:
Baricco e' stato bravo. Anzi bravissimo.
E' riuscito a trasmettere la bellezza di una musica a cui molti non si
avvicinano per timore o soggezione.
Il concetto che sta alla base della trasmissione l'hanno spiegato bene Vacis
e Baricco introducendo la lettura dell'Ulisse attraverso
l'aneddoto, magari inventato, della paura che Hemingway e Fitzgerald avevano
di presentarsi a Joyce (il maestro).
Ovviamente, molti di voi non l'avranno seguito, gia' contenti di poter
contestare la trasmissione sulla base di una riflessione "troppo
semplificata" sul vostro compositore preferito.
Gia', perche' mi pare di capire che di fondo ci sia proprio questo:
la Musica con la M maiuscola, come l'ha definita qualcuno, e' per pochi
eletti, come se quella M fosse messa li', maiuscola, apposta per quella sua
forma di montagna troppo alta da scalare. I puristi non accettano che si
installi una seggiovia per aiutare chi non ha i cromosomi di Messner a
salire in cima a godersi lo spettacolo.
La montagna incantata e' li' per chi se la merita da solo, senza che
qualcuno lo prenda per mano e lo aiuti a fare meno fatica. Ma siamo sicuri
che l'unico modo per godersi una cosa sia la sofferenza? Dobbiamo per forza
farcela da soli, tutti quanti, senza ascoltare il piacere dell'altro,
immersi nel nostro mondo esclusivo e Colto con la C maiuscola (anche qui - i
segni la dicono lunga - la C tende ad allungare una mano verso il basso,
raccogliendo chi si aggrappa alla sua curva; non a caso, per definire la
cultura superba gli anarchici hanno cominciato ad usare la K - Kultura -
dura e inarrivabile).
Lo so: anch'io sto delirando. Anch'io cerco (e, se voglio, trovo)
significati semiotici dove forse non ce ne sono, cosi' come ha (forse) fatto
Baricco parlando del finale del Guglielmo Tell (il coro che si china per
prendere lo slancio, la cadenza d'inganno...). Puo' darsi che fossero solo
stratagemmi. Puo' darsi che sia vero che la musica bisogna solo ascoltarla
senza spiegazioni banalizzanti. Puo' darsi che la M maiuscola ricordi una
montagna solo a me. Ma non e' forse un'immagine (magari non bella, magari
imbecille) che ben riassume un concetto piu' ampio? Non e' forse un modo per
comunicare meglio, per fare entrare altri nella mia testa (o, nel caso di
Baricco, nella sua, nella sua visione di Rossini, Gadda, Eschilo - non l'ha
visto nessuno il resto di Totem?)?
Io (un io ipotetico) distratto spettatore, che mai avrei resistito piu' dei
miei 7 secondi di attention span televisivo all'ascolto del migliore Rossini
commentato, poniamo, da Buttiglione (per dire uno noioso), o anche non
commentato, sono stato attirato in trappola e, a Rossini, mi sono
affezionato. Mi sono sentito a casa, mi sono sentito meno stupido, mi sono
sentito al caldo di un fuoco da bivacco. E' un esempio che non porto a caso.
Baricco (ancora! be': qui si parla di lui) ha raccontato la storia (Neanche
ricordo di chi era, la storia. Ma mi e' piaciuta ed ho passato un bel quarto
d'ora - volete aprire un dibattito anche su questo?) la storia, dicevo, di
un giovane cacciatore di lupi che cattura la sua preda appoggiando la
trappola (eccola qui) sulle braci ancora calde di un bivacco umano. Poi ci
si e' affezionato, e ha portato l'animale con se', facendolo suo. Non
l'avete sentito? Peccato.
Rossini adesso e' anche mio. Scusate l'intrusione nel vostro mondo di Colti
(Kolti) predestinati.
Mi viene da pensare che alcuni di voi frequentino questo NG per insegnare o,
al limite, per scambiarsi pareri omologati con altri "Pari". Non c'e' posto
per le classi inferiori. Non c'e' altro da imparare. Visto che qualcuno ha
tirato fuori la politica (tirando fuori "gli amici di Veltroni"), diro'
anche che e' un tipico atteggiamento di destra (leggere a riguardo il saggio
sull'UR-fascismo di Umberto Eco - da "5 scritti morali"). E cosi' verro'
sommerso di messaggi da parte di chi si sente dare del fascista. Il fascismo
non e' un'istanza elettorale. E' un atteggiamento, anche momentaneo. Lo sono
anch'io, fascista, in alcuni momenti (cercate di capire il senso delle
cose).
Un ultima cosa: mi sorprende che nessuno abbia contestato a Baricco
l'affermazione che la Callas stonava.
Mentre sentivo il breve spezzone cantato dalla madre di tutte le star
liriche, me ne sono accorto anch'io, forse perche', avendo lavorato nel
mondo della musica, ho affinato un po' l'udito. Ma quasi non osavo
ammetterlo. Pensavo di avere perso l'orecchio, di sognare note calanti
inesistenti (figurarsi: la Callas che stona! Orrore! Sacrilegio! No?). La
conferma delle stonature da parte di Baricco (non come critica, ma allo
scopo di umanizzare il mito), mi ha fatto capire (riconsiderare) una cosa
importante: che non esiste l'intoccabilita', che un pensiero istintivo, un
"sesto senso" non intaccato dal preconcetto, puo' spesso rimettere in
discussione il modo con cui le cose si vedono, ascoltano, annusano, gustano
e toccano. Puo' riavvicinare due mondi (il popolo "ignorante" e l'arte) che
erano nati per toccarsi e fondersi (massimo sforzo comunicativo) e sono poi
stati divisi dall'elitarismo. Non voglio pensare che Rossini abbia composto
solo per quei 12 intellettuali che lo "possono capire", ma per tutti, in una
espressione artistica che ognuno recepira' a modo suo, senza esattezza,
senza porsi il problema della paura di non capire la "cosa giusta". Con
quella splendida gioia che deriva dalla semplicita' d'animo. E magari dal
confronto con un tizio belloccio (vabbe'...) che sta davanti ad una
telecamera e, anziche' presentare Anna Falchi in topless (comunque un bel
vedere), per una volta, ci parla, come ad un amico, del Guglielmo Tell.
E al diavolo tutto il resto.
Ciao
Marco
pur nel timore che la cosa sia inutile tenterò una replica del tutto
sragionata.
>Gia', perche' mi pare di capire che di fondo ci sia proprio questo:
>la Musica con la M maiuscola, come l'ha definita qualcuno, e' per pochi
>eletti, come se quella M fosse messa li', maiuscola, apposta per quella sua
>forma di montagna troppo alta da scalare. I puristi non accettano che si
>installi una seggiovia per aiutare chi non ha i cromosomi di Messner a
>salire in cima a godersi lo spettacolo.
Se per te la musica è una montagna da scalare mi sembra che il
problema più che altro sia tuo. Per quello che mi riguarda la musica è
un amore, neanche tanto antico, ed all'inizio è stato il rossore che
mi avvampava le guance ascoltandola.
>La montagna incantata e' li' per chi se la merita da solo, senza che
>qualcuno lo prenda per mano e lo aiuti a fare meno fatica. Ma siamo sicuri
>che l'unico modo per godersi una cosa sia la sofferenza? Dobbiamo per forza
>farcela da soli, tutti quanti, senza ascoltare il piacere dell'altro,
>immersi nel nostro mondo esclusivo e Colto con la C maiuscola (anche qui - i
>segni la dicono lunga - la C tende ad allungare una mano verso il basso,
>raccogliendo chi si aggrappa alla sua curva; non a caso, per definire la
>cultura superba gli anarchici hanno cominciato ad usare la K - Kultura -
>dura e inarrivabile).
Qui non ci siamo proprio capiti. La mia affermazione era perentoria:
non riconosco al sig. Baricco nessuna capacità di insegnare nulla,
perchè non lo ritengo una persona colta. Io ho avuto la fortuna di
avere un Maestro, e ti assicuro che anzichè parlare di Diesel e di
Turbo parlava di musica usando i termini adeguati, spiegandoli di
volta in volta senza che essere mai noioso, nè voler esibnire la sua
sapienza ma facendone dono a chi lo ascoltava, con amore, perchè lui
ama la musica più di sè stesso.
>Io (un io ipotetico) distratto spettatore, che mai avrei resistito piu' dei
>miei 7 secondi di attention span televisivo all'ascolto del migliore Rossini
>commentato, poniamo, da Buttiglione (per dire uno noioso), o anche non
>commentato, sono stato attirato in trappola e, a Rossini, mi sono
>affezionato.
La citazione di Buttiglione, ne sono certo, è del tutto apolitica e
puramente casuale. COmunque c'e' anche, te lo posso assicurare, chi
riesce a parlare di musica all'inclita senza banalizzarla.
>Rossini adesso e' anche mio. Scusate l'intrusione nel vostro mondo di Colti
>(Kolti) predestinati.
qui più che altro ci sono degli ignoranti vogliosi di imparare. Mi
sembra che chi stia dando lezioni in questa fase sia tu.
>Mi viene da pensare che alcuni di voi frequentino questo NG per insegnare o,
>al limite, per scambiarsi pareri omologati con altri "Pari". Non c'e' posto
>per le classi inferiori. Non c'e' altro da imparare. Visto che qualcuno ha
>tirato fuori la politica (tirando fuori "gli amici di Veltroni"), diro'
>anche che e' un tipico atteggiamento di destra (leggere a riguardo il saggio
>sull'UR-fascismo di Umberto Eco - da "5 scritti morali"). E cosi' verro'
>sommerso di messaggi da parte di chi si sente dare del fascista. Il fascismo
>non e' un'istanza elettorale. E' un atteggiamento, anche momentaneo. Lo sono
>anch'io, fascista, in alcuni momenti (cercate di capire il senso delle
>cose).
non capisco. Io ho solo precisato il personaggio. Se la cosa ti dà
fastidio evidentemente te ne vergogni un po' anche tu. Quanto al
metodo della demonizzazione in chiave politica leggiti un po' di
storia e guarda chi ha inventato i manicomi per chi non la pensava nel
modo "giusto".
>Un ultima cosa: mi sorprende che nessuno abbia contestato a Baricco
>l'affermazione che la Callas stonava.
>Mentre sentivo il breve spezzone cantato dalla madre di tutte le star
>liriche, me ne sono accorto anch'io, forse perche', avendo lavorato nel
>mondo della musica, ho affinato un po' l'udito. Ma quasi non osavo
>ammetterlo. Pensavo di avere perso l'orecchio, di sognare note calanti
>inesistenti (figurarsi: la Callas che stona! Orrore! Sacrilegio! No?). La
>conferma delle stonature da parte di Baricco (non come critica, ma allo
>scopo di umanizzare il mito), mi ha fatto capire (riconsiderare) una cosa
>importante: che non esiste l'intoccabilita', che un pensiero istintivo, un
>"sesto senso" non intaccato dal preconcetto, puo' spesso rimettere in
>discussione il modo con cui le cose si vedono, ascoltano, annusano, gustano
>e toccano.
mi spiace deluderti ancora ma che la Callas abbia potuto stonare nel
corso della sua carriera non è una scoperta di Baricco. Che poi la
Callas sia stata un elemento determinante nella storia della
rappresentazine Lirica è un dato di fatto. La Callas non era mica un
Dio, era una grande, immensa, incommensurabile cantante ed interprete
lirica.
>Puo' riavvicinare due mondi (il popolo "ignorante" e l'arte) che
>erano nati per toccarsi e fondersi (massimo sforzo comunicativo) e sono poi
>stati divisi dall'elitarismo.
Questa è una realtà, temo purtroppo che fra gli "elitari" vi sia
proprio il soggetto della nostra discussione. Leggiti il brano che
qualcuno (grazie!) ha postato su questo Thread, tratto dal suo
capolavoro su Rossini e poi ne riparliamo.
>Non voglio pensare che Rossini abbia composto
>solo per quei 12 intellettuali che lo "possono capire", ma per tutti, in una
>espressione artistica che ognuno recepira' a modo suo, senza esattezza,
>senza porsi il problema della paura di non capire la "cosa giusta".
Prima che il culturame musicale decidesse che la musica classica era
musica colta essa era la musica che si ballava nelle feste danzanti.
Meditate sul fatto che quando era Ministro dei Beni Culturali quel
signore che non nomino ha pensato di convocare presso il suo studio di
Vice Presidente del Consiglio dei Ministri i cantanti rock e non i
musicisti che eseguono Rossini e MOzart e Beethoven e tanti altri in
auditorium e teatri lirici sempre più fatiscenti e sempre più in mano
a lobbies di potere e sindacali. Quando ho raccontato la storia delle
rappresentazioni liriche allo Stadio pensavo anche a questo. Al fatto
che le stagioni liriche sono sempre più povere ed a prezzi sempre più
esorbitanti, mente in giro c'è sempre più fame di cultura, di musica,
di gioia. Pensavo al fatto che per un concerto a S.Cecilia o all'Opera
di Roma si devono fare file infinite e con mesi di anticipo per
raccattare uno stapuntino più vicino al cielo che al palcoscenico. E
tutto questo nonostante, anzi malgrado questi signori che raccontano
le favolette.
>E magari dal
>confronto con un tizio belloccio (vabbe'...) che sta davanti ad una
>telecamera e, anziche' presentare Anna Falchi in topless (comunque un bel
>vedere), per una volta, ci parla, come ad un amico, del Guglielmo Tell.
qui sta l'errore di fondo. Il circuito mediatico, tanto aborrito da
questi signori intrisi di cultura, che però non disdegnano di fare
queste trasmissioni divulgative (a proposito, quanto l'abbiamo pagata
questa trasmissione?), o è negativo sempre o non lo è mai. Nemmeno
quando mostra le tette (ma quando mai?) della Falchi, nemmeno quando
ci annullano un bel film per farci vedere l'amichevole estiva di
calcio. E' tutta la stessa roba. In ogni caso manca il contatto
fisico. In ogni caso dall'altra parte c'è qualcuno cui non si può
replicare, cui non si possono fare domande e che, incontrato per la
strada, probabilmente non sorriderebbe più
>E al diavolo tutto il resto.
appunto.
Io, come avrai notato, non ho parlato dei suoi interventi televisivi: sarebbe
difficile giudicarli visto che la persona di cui stiamo parlando conosce
perfettamente i ritmi del mezzo televisivo ed ha l'accortezza di utilizzare
a fini espressivi tono della voce e mimica. Si finisce per giudicare
emotivamente un messaggio che fa leva proprio sull'emotivita'.
Ho preferito sfogliare alcuni suoi articoli scritti, anche perche' la sua
capacita'dialettica mi piaceva, all'inizio, cosi'come la sua capacita' di
sfruttare a fini retorici la sua cultura. D'altra parte, sentivo un poco
odore d'aria fritta in quello che diceva e, per capirci qualcosa di piu',
alcuni anni fa mi sono preso la briga di dedicare ai suoi scritti su
quotidiani e riviste qualche minuto.
Sai, certi trucchetti televisivi sulla carta non funzionano: il ritmo di
lettura lo da'il lettore, ad esempio, cosi'come l'accentuazione di alcuni
termini. Leggendo qui e la' mi sono reso conto che, al di la' di una buona
tecnica oratoria e di una notevole cultura, c'era di fondo una disattenzione
spaventosa per cio'di cui parlava. Non gliene fregava nulla: un poco quello
che i detrattori dicevano dei sofisti greci.
Dalla disattenzione nascevano, nei suoi articoli, strafalcioni e sciocchezze
deliranti. E, sarai d'accordo con me, che questo suo atteggiamento fa a pugno
con ogni proposito divulgativo: come fai ad insegnare qualcosa se non la ami?
Percio'non lo critico certo perche'alcuni suoi interventi nascono da intenti
divulgativi, ma, al contrario, perche'in fondo quella divulgazione e'per lui
soltanto un mezzo.
1-Supporter o contestatori dovrebbero essere
d'accordo sul fatto che Baricco (dargli del "Signore"
mi pare un'offesa ai veri "Signori") si parla addosso.
Qualcuno gli ha detto che e' figo, che parlare sottovoce
senza nuovere il labbro superiore e' molto sensuale ecc..
Se a cio' si uniscono paroloni il gioco e' fatto.
Questo ritengo sia uno dei motivi per cui chi contesta
altri suoi comportamenti (vedi 2)) li esprime dimostrando
particolare irritazione.
2-Ammettendo che, nonstante 1), sia bravo a raggiungere
gli scopi di divulgazione (che si era prefisso????) il fatto e'
che dice delle cose sbagliate. Le inesattezze non si devono
mai accettare: se non sei capace a spiegare una cosa in modo
semplice pur dicendo cose sempre corrette allora ci si
dovrebbe fermare, provare a far meglio, e, se non si riesce,
lasciar perdere.
In questo ritengo ingiusto quando si e' assimilato al comportamento
di Baricco quello di Angela che ritengo un vero maestro
nella divulgazione scientifica alla TV.
Cordiali saluti a tutti,
Massimo Capra
>On Thu, 07 Jan 1999 14:41:27 GMT, e.ven...@rsadvnet.it wrote:
>
>>Come si fa a interessare altre persone a certe cose ?
>
>ma chi ha mai detto che si DEVE interessare qualcuno a qualcosa? tu,
>ti sei interessato perchè qualcuno ti ha detto che Rossini usa il
>Diesel invece del turbo o perchè qualche tuo amico ti ha fatto
>ascoltare della musica e TU te ne sei innamorato?
Nel caso generale, mi sono innamorato sia grazie ai miei genitori che
ascoltavano MC quando ero piccino sia , esato, grazie ad un amico.
Ma nel caso particolare , ti assicuro che pur avendo l'opera completa,
non sarei mai andato a sentire il finale del GT per molti anni ancora.
Le uniche due opere a cui sono arrivato in fondo un certo numero di
volte sono il Barbiere e l'Oro del Reno. Il GT mi scoraggia dopo poco.
Ti ( e Vi ) sarei grato allora se leggeste il mio post del 7 gennaio
ore 11.07 dove dico cosa ho capito io ... e mi corregeste.
Così appunto imparo.
Per ora concludiamo allora che Baricco mi ha detto delle sciocchezze
.. resta il merito che mi ha fatto interessare a una cosa che
altrimenti non avrei degnato di attenzione per molto. Almeno per
questo mi sento che abbia fatto una cosa positiva.
>>E allora per divulgare come si fa ?
>
>non lo so. Non ho lo spirito pedagogico.
>
Pazienza ! Cercherò qualcuno che me lo spieghi ! ;))
>>solo vorrei capire se tutto ciò che a me era sembrato
>>plausibile è solo una massa di sterco !!
>
>quello che conta è purtroppo ciò che appare. Se ti è sembrato
>plausibile il danno è stato già fatto.
>
Cavoli ma che toni ! Quasi mi avesse sfondato un timpano con un
punteruolo. " Il danno è fatto "? Quasi mi preoccupo davvero !
Ripeto, "ciò che mi è sembrato " è postato nel messaggio del 07/01/99
11.07 .... se potete illuminatemi !!
Grazie 1000 !!!
>sei di Roma? se sì sono sicuro che la Domenica a casa di Giampaolo ci
>sarà posto anche per te.
Azz.. no ... sono di Parma ... ma grazie dell'invito lo stesso !!!!!
Ciao !!
Wentu
>Replico alla tua in due punti:
>
>1-Supporter o contestatori dovrebbero essere
>d'accordo sul fatto che Baricco (dargli del "Signore"
>mi pare un'offesa ai veri "Signori")
eddai ma che polemici che siete ! vabbč 'ndiamo avanti...
> si parla addosso.
... ok, puo' dare fastidio, č vero. Se la tira un po', č vero. Io
riesco a sopportarlo... mi spiace per gli altri.
>Qualcuno gli ha detto che e' figo, che parlare sottovoce
>senza nuovere il labbro superiore e' molto sensuale ecc..
... lo diranno le donne ... per me se fosse un mostro a dire le stesse
cose sarebbe lo stesso.
>Se a cio' si uniscono paroloni il gioco e' fatto.
Ora scusami ... ma quali paroloni ????
Prima dite che usa termini banalizzanti... che č vero !!
"Parolone " sarebbe usare "cadenza plagale " ... che puň essere il
termine corretto, giusto, preciso ... ma se dice cosě nessuno capisce.
Allora lui usa parole di tutti i giorni ... si chiama "analogia ".
Ma quando le cose le spiegano a voi in pochi minuti usano subito gergo
tecnico ??
Ho capito che DeMerulis abbia avuto un ottimo maestro che usava i
termini giusti. Benissimo ! SI deve fare cosě quando si affronta un
lungo studio. Ma in mezz'ora di trasmissione se usi tutti i termini
corretti NESSUNO CAPISCE.
Se ha usato, come ha fatto, esempi strampalati, che vi possono turbare
visto che conoscete la materia meglio della persona media...
sopportate.
Ripeto il discorso con un esempio.
Se a coloro di voi che non hanno seguito corsi universitari
scientifici viene spiegato il funzionamento della corda vibrante e il
tizio che ve lo spiega vi scrive l'equazione delle onde siete IN
BRACHE DI TELA e non ci capite na mazza. E' allora in malafede chi
parte a spiegarvi ciň a cui siete interessati con i termini corretti
ma per voi INACCESSIBILI.
Insomma, se vi viene la voglia di sapere come funziona una corda vi
prendete un libro che VI FA CAPIRE anche senza usare termini
matematici che sono gli UNICI che vi potrebbero davvero far capire
sino in fondo la natura di sta benedetta corda.
Avete ragione voi se mi dite "Baricco ha proprio detto una castroneria
". E allora vi riinvito gentilmente a spiegarmi come leggere il finale
del GT . Il ruolo del coro. Il significato del fatto che i cantanti
cantino praticamente su una sola nota ognuno. ecc ecc ecc ...
Io sono qui appunto per capire.
>Questo ritengo sia uno dei motivi per cui chi contesta
>altri suoi comportamenti (vedi 2)) li esprime dimostrando
>particolare irritazione.
>
Irritati per il suo fascino sul mondo femminile ?
Dai scherzo.. č per sdrammatizzare.... ;))
>2-Ammettendo che, nonstante 1), sia bravo a raggiungere
>gli scopi di divulgazione (che si era prefisso????) il fatto e'
>che dice delle cose sbagliate. Le inesattezze non si devono
>mai accettare: se non sei capace a spiegare una cosa in modo
>semplice pur dicendo cose sempre corrette allora ci si
>dovrebbe fermare, provare a far meglio, e, se non si riesce,
>lasciar perdere.
Hai ragione. Ma allora ti chiedo : "trovami uno straccio di persona
che spieghi le cose in maniera semplice ma corretta. "
Non so ... Rattalino a me sta simpatico coi suoi esempi e il suo
linguaggio colorito. Se uno ha tempo e pazienza forse leggendo il suo
libro sul linguaggio musicale ci capisce qualcosa.
Ma c'č chi deve parlare di musica e ha a disposizione
- un corso accademico o un anno di conservatorio
- un libro
- 20 minuti alla televisione.
>In questo ritengo ingiusto quando si e' assimilato al comportamento
>di Baricco quello di Angela che ritengo un vero maestro
>nella divulgazione scientifica alla TV.
>
Ecco ! Ma ti sei mai chiesto se Angela dica sempre cose corrette dal
punto di vista scientifico ? Beh, non č cosě !!
Io ho grande stima di Angela ... a volte durante Quark sbotto e dico
"beh beh ... insomma... non č che le cose stiano proprio cosě...".
Se parli a della gente devi farti capire...il prezzo per questo č dire
delle imprecisioni. Sarebbe utile che il divulgatore lo precisasse
"Guardate , le cose non stanno esattamente cosě ... ma per farvi
capire potrei dirvi che ... "
Chi conosce Feynmann sa cosa vuol dire essere un divulgatore
straordinario che se proprio deve dire delle imprecisioni ve lo fa
capire ... e ve le precisa dopo.
>>sei di Roma? se sì sono sicuro che la Domenica a casa di Giampaolo ci
>>sarà posto anche per te.
Questa, se possibile, gradirebbe una spiegazione....
Chi invita chi?
Ma la casa è di Giampaolo, o è una "comune"....?
Francesco...@PROselin.com
>Mi viene da pensare che alcuni di voi frequentino questo NG per insegnare o,
>al limite, per scambiarsi pareri omologati con altri "Pari".
>Non c'e' posto per le classi inferiori.
Senza parole...
>E cosi' verro'
>sommerso di messaggi da parte di chi si sente dare del fascista. Il fascismo
>non e' un'istanza elettorale. E' un atteggiamento, anche momentaneo. Lo sono
>anch'io, fascista, in alcuni momenti (cercate di capire il senso delle
>cose).
Scusa, questo non lo trovo giusto. Perché identificare con "fascista",
(non lo sono), tutto il male del mondo, mentre con "comunista" no....?
Due dittature spietate, ma con una spietatezza maggiore nel secondo
caso, senza alcun dubbio....!
Perché non dici che l' "atteggiamento, anche momentaneo", può essere
quello e non quell'altro?
Insomma perché non usare termini più appropriati, tipo che si è
"retrogradi"?, "gretti mentalmente"?, "ottusi"?, "chiusi ad ogni
istanza di novità nel dibattito"?. Non trovi che i termini siano più
"assonanti"....?
>Un ultima cosa: mi sorprende che nessuno abbia contestato a Baricco
>l'affermazione che la Callas stonava.
Questa non l'avevo letto, né mai sentito.
>Mentre sentivo il breve spezzone cantato dalla madre di tutte le star
>liriche, me ne sono accorto anch'io, forse perche', avendo lavorato nel
>mondo della musica, ho affinato un po' l'udito. Ma quasi non osavo
>ammetterlo. Pensavo di avere perso l'orecchio, di sognare note calanti
>inesistenti (figurarsi: la Callas che stona! Orrore! Sacrilegio! No?). La
>conferma delle stonature da parte di Baricco (non come critica, ma allo
>scopo di umanizzare il mito), mi ha fatto capire (riconsiderare) una cosa
>importante: che non esiste l'intoccabilita', che un pensiero istintivo, un
>"sesto senso" non intaccato dal preconcetto, puo' spesso rimettere in
>discussione il modo con cui le cose si vedono, ascoltano, annusano, gustano
>e toccano. Puo' riavvicinare due mondi (il popolo "ignorante" e l'arte) che
>erano nati per toccarsi e fondersi (massimo sforzo comunicativo) e sono poi
>stati divisi dall'elitarismo.
Beh, per quanto considerata "Dea", la Callas era un essere umano. E se
c'è stata qualche "defaillance" rientra nella normalità più assoluta
di qualcuna che, più di altre, ha esposto tutta sé stessa alla
voracità anche di personaggi come Baricco.
Capisco la "provocazione", conseguente al tentativo di "umanizzare",
ma sfido chiunque a trovare un solo esempio di cantante, come di
interprete, uomo o donna che sia, che dal vivo, almeno una volta, non
abbia fatto cilecca. Quando si rasenta continuamente il filo del
rasoio, tanto più c'è la possibilità di un "taglio". Che esso risulti
piccolo e superficiale, oppure largo e profondo, dipende maggiormente
dalle professionalità coinvolte....
Francesco...@PROselin.com
>E al diavolo tutto il resto.
Anch'io ho mandato al diavolo Baricco, dopo avere letto meta' del suo
libro su Rossini. Anchi'io l'ho fatto perche' mi e' parso che volesse
atteggiarsi a Kolto, che frequentasse Rossini solo per insegnare (pur
sapendone poco), parlando molto senza aver nulla da dire.
Pero' io ho mandato al diavolo qualcosa di preciso, non "tutto il resto"
come fai tu.
Peccato. Se tu non lo avessi fatto ti avrei consigliato il libro su
Rossini scritto da Riccardo Bacchelli, che e' l'esatto contrario di
quello di Baricco.
Un libro divulgativo - ma nel senso buono del termine. Scritto in modo
chiaro e mai ambiguo, in cui le opinioni sono sempre motivate, che spesso
non sono originali (e del resto perche' dovrebbero esserlo?) eppure
appaiono sempre personali perche' legate da un filo logico. E se sono
opinioni datate, o se risentono della conoscenza "sulla carta" di molte
opere che nel 1940 aspettavano la riesumazione, o in generale se si e' in
disaccordo - tanto meglio: visto che Bacchelli espone tutto in modo
motivato e intelligente, permette al lettore di riconsiderare le proprie
idee.
Magari Bacchelli potrebbe aiutarti a farti catturare da Rossini, ossia ad
entrare nel suo mondo.
E non a pensare di poterlo far tuo - come vorrebbe farti credere Baricco.
Eh, scusa tanto, ma ce ne vuole per mettere nel proprio sacco Rossini...
Altro che le tagliole di Baricco! Quelle servono a lui per catturare i
telespettatori.
Giovanni
><schil...@iol.it> wrote:
>> "Giampaolo Bellavite" <bell...@easynet.it> wrote:
>>
>> >E a proposito, era lui che aveva parlato di Ravel del suo concerto per la
>> >mano sinistra, e con la sua meravigliosa dialettica è arrivato dal
>> >compositore a parlare del libro di sua cugina, passando per la filosofia di
>> >Wittgenstein! Favoloso!
>>
>> Vero.
>> Clemente Mastella per propagandare il libro di sua cugina al massimo
>> avrebbe potuto citare parlare di Fred Bongusto passando per la
>> filosofia di Don Sturzo.
>>
>> Non oso peraltro immaginare chi avrebbero potuto citare per
>> propagandare il libro della propria cugina, ed attraverso quali
>> filosofie, altri due parlamentari: Teodoro Buontempo e Umberto Bossi.
>Gente, c'e' gia' il sinistro fratello che dice parolacce. Vogliamo dirle
>anche noi?! Forse le parolacce del sinistro faranno anche ridere, ma la
>parolaccia "S&!?@i" non fa neppure quello.
In effetti io mi ero ben guardato dallo scrivere quel cognome "privo
di garbi" (e questo forse ha reso oscuro il mio post).
L'uomo in effetti ha un suo fascino.
Ma quando penso a come usi in modo spudorato ogni piu' comune e vieto
artifizio retorico, senza che dopo la trasmissione ci sia qualcuno che
spieghi agli ascoltatori su quali e quanti postulati falsi
"l'imbonitore d'elite" costruisca le sue battute ad effetto, mi
incazzo molto.
>Gia', perche' mi pare di capire che di fondo ci sia proprio questo:
>la Musica con la M maiuscola, come l'ha definita qualcuno, e' per pochi
>eletti, come se quella M fosse messa li', maiuscola, apposta per quella sua
>forma di montagna troppo alta da scalare.
Siccome mi sento tirato in ballo, ed equivocato, intervengo.
Ho usato la vaga definizione "Musica con la M maiuscola" per un solo
motivo: ritengo che parlare di "musica classica, o di "musica colta",
sia riduttivo e fuorviante: escluderebbe perle provenienti da altri
generi, se non a "a cavallo" di piu' generi; per non parlare, poi, del
pericolo insito nel fatto che - secondo taluni partecipanti al NG - la
musica classica termina nel primo novecento.
Inoltre c'era uno scopo secondario: separare la Musica dotata di un
qualche spessore (Bach, Xenakis o Thelonious Monk che sia) dal pastone
per i porci / rumore di fondo che ci viene quotidianamente
somministrato dai media sotto il nome di musica (vuoi qualche nome?
Michael Jackson, Spice Girls, ... ne vuoi ancora?).
Per quanto poi riguarda il vetusto dibattito su divulgazione o no,
cultura di massa e cultura d'elite, mid-cult etc. ti invito a leggere
il mio reply a Giovanni De Merulis poche righe piu' su, e ti riporto
quanto ho scritto in un altro post da me spedito nello stesso giorno:
>e' utile la divulgazione?
>Sull'argomento rimando all'introduzione di "Apocalittici e Integrati" di Eco,
>con cui - nel mio piccolo - concordo al 100%.
Infine, destra e sinistra: ti avverto che in questo NG il range delle
opinioni politiche e' iperesteso.
Bello o brutto che sia, e' un dato di fatto di cui ti suggerisco di
prendere atto.
Casomai - secondo me - il problema piu' grosso di questo NG non sta
affatto nella collocazione politica ed ideologica dei singoli, ma nel
settarismo, nella chiusura mentale e nella mancanza di humor che
talvolta affiorano. E non necessariamente sempre dalla stessa parte!
(anche se i Guelfi in questo NG vantano - insieme a persone deliziose
- qualche vero mattone).
> >Sottoscrivo pienamente tutto quel che hai detto.
>
> Sottoscrivo anche io.
>
>
> Wentu
Vorrei che qualcuno mi spiegasse (con parole semplici) che diamine ha
detto B.
--
ciao
maurizio
> Metti che una sera su raidue un affascinante personaggio televisivo ti
> accalappia e ti parla del Babinet - Soleil e ti dice che è una lente
> usata per i raggi ultravioletti. Tu che non sai nulla di Babinet
> Soleil che fai ? Dici "uh, interessante ! " ... solo perchè il
> presentatore parla bene e ti affascina a riguardo di una cosa della
> quale mai hai sentito parlare e della quale magari non potrebbe
> fregartene di meno.
Beh, diciamo che se io ascolto una cosa di cui non me ne frega niente
solo perche' ne parla una persona affascinante (mettiamo che sia Kate
Winslet, perche' pensare a Baricco mi fa un po' senso) di quella cosa
continera' a non fregarmene niente, mi accontentero' di rimanere
affascinato dalla persona che ne parla (senza prestare attenzione a cosa
sta dicendo).
E quindi l'intento "divulgativo" e' fallito.
> Poi arrivo io che ti dico " ahah ! che gonzo che sei ! quello la ti ha
> affascinato e accalappiato ma ti ha detto una boiata... COME HAI FATTO
> A NON RENDERTENE CONTO !!! "
Il problema non e' quello di dire una verita' o una boiata (si
potrebbero dire boiate anche in modo noioso, e se io non so niente di
Babinet-Soleil me le berrei lo stesso).
Il problema e' quello di dire qualcosa o non dire niente, e' la
differenza tra il fumo e l'arrosto.
Il linguaggio di Baricco, sia che venga usato per Rossini, per
Babinet-Soleil o per l'architettura cretese-micenea, e' perfettamente
riconoscibile (IMHO) come privo di contenuti, volto solamente a
incantare l'ascoltatore sprovveduto (ma non perche' sia ignorante
riguardo questo o quel campo dello scibile). Tolte le "ardite" metafore
resta soltanto una sfilza di banalita' (nel migliore dei casi).
Insomma, i personaggi come Baricco (e ce ne sono molti) tendono
essenzialmente a divulgare se' stessi, e non l'oggetto dei loro
discorsi. E questo (se uno non resta "incantato" come un gonzo) si
capisce, eccome! ;-)
Quanto alla divulgazione, poi, c'e' una bella differenza fra scienza,
tecnologia, storia etc. e le arti, come la musica.
Una teoria scientifica viene elaborata dagli scienziati nel tentativo di
interpretare un fenomeno, di prevederne le conseguenze, di sfruttarne le
potenzialita'. E si serve necessariamente di un linguaggio complesso, da
iniziati.
I risultati di questa teoria possono essere poi divulgati, con parole
semplici, a chi, occupandosi d'altro, non ha i mezzi per capire quel
tipo di linguaggio.
Un'opera d'arte e' invece il tentativo di un artista di comuniscare
qualcosa. (Mi tengo volutamente sul vago per non scatenare sub-thread di
estetica e di poetica)
Per capire un brano musicale, quindi, bastano un paio d'orecchie piu' o
meno funzionanti connesse a un cervello dotato di sufficiente
curiosita', sensibilita', apertura... Un cervello comunque certamente
non "incantato"!
Quello che voglio dire e' che il miglior testo divulgativo sul Guglielmo
Tell di Rossini e'... il Guglielmo Tell di Rossini.
> ...... chissà poi cosa diavolo è un Babinet Soleil, eh ??? AHAHAHAHAH
Lo so, l'ho trovato su AltaVista! AH!AH!AH!AH!AH!
--
ciao
maurizio
Schillogeno, scusa. Non volevo tirare in ballo te, ne' ho pensato che tu
volessi dare a Musica un significato elitario. L'ho preso come punto di
lancio per motivare la mia opinione sulla "cultura per pochi".
>separare la Musica dotata di un
>qualche spessore (Bach, Xenakis o Thelonious Monk che sia) da [...]
>Michael Jackson, Spice Girls, ... ne vuoi ancora?.
Si', si', e' vero. I distinguo si fanno e si devono fare.
Questo, comunque, non fa che confermare quello che dicevo:
Baricco ha avvicinato, anche solo per un attimo, alcuni (pochi? uno solo? e'
gia' qualcosa) fan di Michael Jackson ad un autore di musica classica, o
colta, o come la vogliamo chiamare. L'unico modo per farlo era rimpicciolire
quella M, parlando il linguaggio di tutti i giorni. Per questo lo "difendo".
Tra parentesi: Michael Jackson fara' musica commerciale, ma la produzione e'
veramente fantastica. Allora l'arte cos'e'? La sequenza di note,
l'arrangiamento, la sonorita', tutto l'insieme, il virtuosismo, il vecchio,
il nuovo.....?
>e' utile la divulgazione?
>Sull'argomento rimando all'introduzione di "Apocalittici e Integrati" di
Eco,
>con cui - nel mio piccolo - concordo al 100%.
E' tra i pochi libri di Eco che non ho letto.
Immagino dicesse che la divulgazione della cultura non e' *necessariamente*
un bene.
Conoscendolo un po', avra' affermato che l'utilita' dell'informazione esiste
quando c'e' qualcuno pronto a recepirla.
Non lo so. Sono ignorante sull'argomento.
La mia modesta opinione e' che sarebbe bello che tutti, una volta ogni tanto
(magari tutti i giorni) avessero la possibilita' di schiacciare il bottone
del telecomando imbattendosi in qualcosa di diverso dal solito.
>Infine, destra e sinistra: ti avverto che in questo NG il range delle
>opinioni politiche e' iperesteso.
>Bello o brutto che sia, e' un dato di fatto di cui ti suggerisco di
>prendere atto.
>
Facevo riferimento ad un testo preciso (guarda caso di Eco) dove si parla
del fascismo in quanto modo di porsi di fronte alla vita. E' riconosciuto
che il fascismo ha certe caratteristiche. Diventa evidente che Stalin e'
stato uno dei peggiori fascisti. Come vedi non si tratta di votare a
sinistra o a destra. Ne' rifiuto il range delle opinioni politiche del NG.
Sarei "fascista" se lo facessi (capisci cosa intendo?).
>Casomai - secondo me - il problema piu' grosso di questo NG non sta
>affatto nella collocazione politica ed ideologica dei singoli, ma nel
>settarismo, nella chiusura mentale e nella mancanza di humor che
>talvolta affiorano. E non necessariamente sempre dalla stessa parte!
>(anche se i Guelfi in questo NG vantano - insieme a persone deliziose
>- qualche vero mattone).
Perfettamente d'accordo!
Ciao Schillogeno
QB (e anch'io amo Frank Zappa - il massimo dell'artista elitario! Un genio!)
>>e' utile la divulgazione?
>>Sull'argomento rimando all'introduzione di "Apocalittici e Integrati" di
>Eco,
>>con cui - nel mio piccolo - concordo al 100%.
>E' tra i pochi libri di Eco che non ho letto.
>Immagino dicesse che la divulgazione della cultura non e' *necessariamente*
>un bene.
Ed anche che non e' *necessariamente* un male.
E che comunque il discorso non si puo' porre in termini di bene o
male....
Ti suggerisco vivamente di acquistarlo, e' un testo importante.
Di farti il riassunto onestamente non mi va.
Non solo per pigrizia, ma anche perche' elemento principale del testo
mi pare risiedere proprio nei termini estremamente dialettici in cui
e' affrontato il discorso sui "livelli culturali", sul "kitsch", etc.
Il tutto alla luce della storia, che con il suo incedere ovviamente
muta rapporti sociali e culturali
Se non lo acquisterai, prova comunque a sbirciare le prime tre pagine
della prefazione, nelle quali la descrizione degli "apocalittici" e
degli "integrati" sono chiare ed esaustive (con tutti i "se" ed i "ma"
del caso).
>QB (e anch'io amo Frank Zappa - il massimo dell'artista elitario! Un genio!)
Si.
Ma al tempo stesso una rock-star nota, non te lo dimenticare.....
Ciao.
Schillogeno
>Vorrei che qualcuno mi spiegasse (con parole semplici) che diamine ha
>detto B.
ti prego di leggere se ancora non lo hai fatto, il mio post del 7/1/99
alle 11.07 .... li c'è quello che ho capito riguardo al coro, così
come lo ha esposto Baricco.
Prego anche te di dirmi tutto ciò che non va.
INSOMMA, SIATE PROPOSITIVI !! ...cioè non dite solo "Baricco ha detto
boiate " "Baricco ha detto nulla " ....
.... ditemi per favore ciò che andava detto... per esempio sul coro.
Non mi basta sapere che Rossini ha fatto un capolavoro... che il brano
è bellissimo ...ecc ... io vorrei capire a fondo ciò che c'è da
capire... mi sembrava Baricco stesse cercando di fare luce su cos'è
che rende questo finale "bello " o "bellissimo "o "capolavoro ".
Grazie ancora.
Wentu
>Beh, diciamo che se io ascolto una cosa di cui non me ne frega niente
>solo perche' ne parla una persona affascinante (mettiamo che sia Kate
>Winslet, perche' pensare a Baricco mi fa un po' senso) di quella cosa
>continera' a non fregarmene niente, mi accontentero' di rimanere
>affascinato dalla persona che ne parla (senza prestare attenzione a cosa
>sta dicendo).
Posso permettermi di non crederti ?
Scusa ma sei nato con gli interessi già nella testa ?
Non ti è mai nata curiosità per qualcosa solo perchè hai sentito
qualcuni parlarne ? a volte si fa pure senza parlarne... vedi due che
giocano a scacchi e rimani affascinato...
A me succede che sento qualcuno parlare di una cosa che ignoro e
...toh !! ... mi interessa ! ... che gonzo ...
A parte gli scherzi . Davvero a te se qualcosa non interessa continua
a non interessartene a meno che non sia TU a trovarla on your own
interessante un bel giorno.... cavoli... io rimango si sasso se è così
! Perchè è questo quello che hai detto , mi pare. A me succede di
provare interesse per una cosa anche solo perchè la prima persona che
ne parla è affascinante. POI magari esaminando la cosa scopro che in
effetti non me ne frega nulla .... mi è successo per la grafologia ...
dopo essere rimasto affascinato ho approfondito e in effetti mi è
sembrata una cosa da lasciar perdere... ma sono stato così gonzo che
all'inizio ne ho provato interesse.
>Il problema e' quello di dire qualcosa o non dire niente, e' la
>differenza tra il fumo e l'arrosto.
>Il linguaggio di Baricco, sia che venga usato per Rossini, per
>Babinet-Soleil o per l'architettura cretese-micenea, e' perfettamente
>riconoscibile (IMHO) come privo di contenuti, volto solamente a
>incantare l'ascoltatore sprovveduto (ma non perche' sia ignorante
>riguardo questo o quel campo dello scibile). Tolte le "ardite" metafore
>resta soltanto una sfilza di banalita' (nel migliore dei casi).
... cacchio allora sono l'unico che ha visto un'ombra di arrosto in
mezzo al fumo ... devo cambiarmi gli occhiali...sono troppo potenti !!
Guarda...accetto tu mi dica
- ha detto cose sbagliate, palesemente sbagliate.
- ha detto cose che andavano precisate ... si è preso troppe libertà.
ma non puoi dire che non ha detto nulla dai !!
MI DEVO METTERE A DIRE TUTTO QUELLO CHE HO SENTITO IO ?
please... riririripeto di aiutarmi nel capire leggendo il post
07/01/99 ore 11.04 .... quello è il fumo che ho percepito io.
Grazie
>
>Insomma, i personaggi come Baricco (e ce ne sono molti) tendono
>essenzialmente a divulgare se' stessi, e non l'oggetto dei loro
>discorsi. E questo (se uno non resta "incantato" come un gonzo) si
>capisce, eccome! ;-)
che sia un personaggio televisivo è fuor di dubbio ... che cerchi di
usare un linguaggio accativante pure...colorito, metaforico... fuori
dalle righe usuali ... vabbè !
se non facesse così ... ancora meno lo guarderebbero ... voi dite
"meglio " ... beh, non ne sono convinto.
>
>Quanto alla divulgazione, poi, c'e' una bella differenza fra scienza,
>tecnologia, storia etc. e le arti, come la musica.
>Una teoria scientifica viene elaborata dagli scienziati nel tentativo di
>interpretare un fenomeno, di prevederne le conseguenze, di sfruttarne le
>potenzialita'. E si serve necessariamente di un linguaggio complesso, da
>iniziati.
>I risultati di questa teoria possono essere poi divulgati, con parole
>semplici, a chi, occupandosi d'altro, non ha i mezzi per capire quel
>tipo di linguaggio.
>Un'opera d'arte e' invece il tentativo di un artista di comuniscare
>qualcosa. (Mi tengo volutamente sul vago per non scatenare sub-thread di
>estetica e di poetica)
>Per capire un brano musicale, quindi, bastano un paio d'orecchie piu' o
>meno funzionanti connesse a un cervello dotato di sufficiente
>curiosita', sensibilita', apertura... Un cervello comunque certamente
>non "incantato"!
Perdonami ... io non sono al tuo livello ! Non ci riesco.
Io da solo riesco a dirti se una cosa in quel momento mi piace o no.
Cerco qualcuno che mi spieghi come ha fatto l'autore a farmelo
piacere in quel modo. Capisci ?
Io da solo non sento tutto quello che accade.
Io da solo non percepisco coscientemente l'uso del coro.
Io da solo non ho l'orecchio abituato a percepire la struttura di un
finale rossiniano.
ecc ecc ecc
Ho bisogno di qualcuno che con parole adatte a un gonzo come me mi
spieghi cosa avviene in quel brano.
Che quel qualcuno sia Baricco perchè quella sera ho acceso su raidue
per caso non sapendo cosa fosse Totem o sia uno dei gentili
frequentatori del NG che sanno cosa avviene li dentro è lo stesso.
Basta che si faccia capire e mi parli in maniera non troppo
complicata... precisa magari ma nemmeno troppo accademica...
altrimenti mi compravo lo Schomberg di Armonia, un testo di solfeggio
e andavo al conservatorio... ma non ho tempo !! ;))
>Quello che voglio dire e' che il miglior testo divulgativo sul Guglielmo
>Tell di Rossini e'... il Guglielmo Tell di Rossini.
Beato te che lo apprezzi e lo capisci tutto senza bisogno di aiuto
credimi ! Ti basta ascoltare il CD per capire.
Io da solo lo apprezzo in una certa maniera.
Aiutato, di solito lo apprezzo di più.
>> ...... chissà poi cosa diavolo è un Babinet Soleil, eh ??? AHAHAHAHAH
>
>Lo so, l'ho trovato su AltaVista! AH!AH!AH!AH!AH!
ALLORA TI HO INTERESSATO ! PUR NON ESSENDO AFFASCINANTE COME KATE
WINSLET TE NE E' FREGATO ALMENO UN pochiiiiiiiino EHHHH ???
AHAHAHHAHAHAHAAHAHAHAH !!!!!!
;)))))
Wentu
>... Leggendo qui e la' mi sono reso conto che, al di la' di una buona
>tecnica oratoria e di una notevole cultura, c'era di fondo una disattenzione
>spaventosa per cio'di cui parlava. Non gliene fregava nulla: un poco quello
>che i detrattori dicevano dei sofisti greci.
Scusami, state parlando di Sgarbi e non di Baricco, vero?
Se é cosí, vorrei non solo associarmi al vostro giudizio (anche se io non ho
tutti quegli elementi culturali che mi sembrano in vs. possesso), ma fare una
considerazione piú epidermica : Sgarbi ha come unico scopo quello di dimostrare
inoppugnabilmente la sua divina superioritá su tutti gli esseri che lo
circondano, puó dirti tutto e convincerti (solo per un attimo) e poi dirti (a
brevissima distanza) il contrario di tutto e riconvicerti (di nuovo per un
attimo). A lunga (e neanche troppo) distanza diventa insopportabile, specie se
ti aspettavi di accrescere la tua cultura ascoltandolo, e ti accorgi che hai
solo perso del tempo ad adorare la sua persona ( o a farti venire il mal di
fegato per l'impossibilitá di tirargli un cazzotto attraverso il televisore).
Baricco mi sembra molto motivato, specie su argomenti di letteratura.
Mi é piaciuta moltissimo la sua declamazione di quello scrittore americano (non
ricordo il nome) che narra della lupa e del figlio dell'allevatore, la quale
storia poi viene da lui utilizzata come metafora del suo stato di ... scrittore
nel mondo della legge di mercato. Molto efficace.
Ecco, mi sembra una persona ... sana.
>prova a vedere una sua trasmissione e dimmi se non ti succede di
>pensare dopo cinque minuti:"ma che si crede che siamo tutti dei
>deficenti"? alle elementari la mia Maestra spiegava le cose più
>seriamente.
Mi sembra che siamo giunti al nocciolo della questione: in questo NG ci sono
livelli di competenza estremamente articolati, da chi sa tutto sulla lirica, a
chi sa tutto sul barocco, a chi prova ad approcciare un genere musicale per la
prima volta, a chi addirittura non ha mai ascoltato neanche la composizione
tanto cara a Marco (la IX di LvB, per chi si fosse appena affacciato su questa
valle di lacrime post-98).
Ognuno di noi ha un ... livello di appartenenza, un ... voto sul registro per
ogni ... genere musicale (lasciatemi un po' spaziare, rilassiamoci tutti un
attimo, ché ne abbiamo bisogno).
Bene, capisco perfettamente che i primi della classe ( e non é dispregio, né
invidia, é solo una constatazione dei meriti altrui) si sentano sminuiti nel
doversi occupare di questioni elementari.
L'importante é ricordare il proprio passato, la propria storia, di quando non si
percepiva la differenza tra il minore e il maggiore, di poi che si capirono le
famose settime di dominante e avanti cosí coi recitativi secchi e quelli
liofilizzati... voglio dire che ognuno di noi si trova ad una stazione diversa
di questa lunghissima e tortuosa strada ferrata, ogni tanto ci si scambiano dei
saluti col fazzoletto, a distanza, qualcuno si ritrova nello stesso vagone, ma
chi sta nella carrozza di prima classe sappia che c'é qualcun'altro in fondo che
sgomita per arrivarci. Non si cerca di stare piú comodi: si cerca solo di capire
dove va il treno.Si ricerca la consapevolezza.
Un po'di umiltá sulle proprie origini, talvolta, farebbe apprezzare di piú gli
sforzi di chi si avvicina per la prima volta alle difficoltá dello studio
musicale.
E questo vale anche per la fusione nucleare, la biotecnologia o il genoma umano
di quel Nobel Dulbecco che va a presentare il festival di Sanremo... ecco una
prova di umiltá (un po'buffa, lo ammetto, ma significativa) che molti ( e molto
meno importanti, e non mi riferisco a qualcuno in particolare ) non saprebbero
neanche pensare.
Dove voglio arrivare ? A sottolineare che, talvolta, si prova piú soddisfazione,
e si trae piú merito, a spiegare qualcosa ai bezughi ( ignorantissimi pesci del
mar Ligure, ma che vivono anche in altri mari ) che a lamentarsi del basso
livello culturale, cruda realtá di questa barbara societá. E, nel primo caso, si
contribuisce ad elevare il livello medio culturale: scusa se é poco !
É vero, Angela, Baricco (per caritá, evitiamo di citare il narcisetto che si
aggiusta sempre la frangetta) e tanti altri sono dei divulgatori, anche molto
elementari (vedi l'astronave di Angela all'interno del Sole o nel viaggio
all'interno del corpo umano), ma vi sono ancora persone che credono nei maghi e
negli oroscopi ! Cerchiamo di prenderne atto ! Non mi sembra di vedere molte
alternative, se devo essere sincero. Vorrei cercarle, aiutatemi a trovarle... se
ci sono.
> >Adesso mi devi spiegare perche' ce l'hai anche con Piero Angela (e
> >probabilmente anche con l'Alberto).
>
> prova a vedere una sua trasmissione e dimmi se non ti succede di
> pensare dopo cinque minuti:"ma che si crede che siamo tutti dei
> deficenti"? alle elementari la mia Maestra spiegava le cose più
> seriamente.
>
Caro Giovanni,
temo che le cose non siano cosi' banali.
Io per il primo sosterrei, d'istinto (e talvolta lo sostengo anche con
la
ragione) che la divulgazione - tout-court - come vien fatta in TV e' per
bambini semideficienti. Piu' volte ho anche espresso il parere (un po'
presuntuoso, lo ammetto, ma autentico) di non aver bisogno di queste
favolette, di essere stufo che qualcuno mi racconti con giri di parole
incredibili che lo Spazio e' fatto cosi' e cosi', che l'orbita della
Terra
ha questa forma, che l'atomo ha la forma di un piccolo Sistema Solare
(qui
neppure il divulgatore si azzarda a parlare di meccanica quantistica e
di
probabilita'): datemi equazioni, per la miseria, elementi scientifici (o
comunque tecnici) su cui ragionare !!!!!!!!
Ma poi mi guardo intorno e scopro l'ignoranza abissale del mio prossimo.
Il collega, l'amico, il benzinaio, il fruttivendolo, il negoziante,
l'uomo
qualunque!!!!! Poche settimane fa un collega, laureato in matematica, a
chiedere in giro in quale regione fosse Torino. L'ho sentito io !!!!! E
l'altro che gli risponde: "In Piemonte..... mi sembra....".
La persona qualsiasi che ormai va avanti a slogan anche nei campi di
conoscenza ("Le stagioni? Non sono piu' quelle di una volta, la colpa e'
degli americani!" oppure "Non mi frega piu' nulla, tanto e' tutto uno
schifo").
La gente che non sa cosa sia una cellula, cosa sia un neutrone, cosa sia
una sinfonia, cosa sia un romanzo.... NULLA !!!!!
E - peggio del peggio - vantarsi di cio', come ho sentito con le mie
orecchie nel Veneto, tanto caro alle destre (visto che tu la butti in
politica): "Studiare? Universita'? Bah, perdite di tempo. A lavorare a
13
anni, che si guadagna!"
Bene. La cultura ringrazia.
Beh, di fronte a questo sfacelo ben venga il Piero Angela, che talvolta
esagera mettendosi le ali e dando la linea al "nostro inviato", ma che
cura una trasmissione, Superquark, splendida.
Ce ne fossero!
--
==========================================
Marco Marcelli - Genova
E-Mail1: marco.m...@elsag.it [ufficio]
E-Mail2: marc...@money.it [casa]
==========================================
>Vorrei che qualcuno mi spiegasse (con parole semplici) che diamine ha
>detto B.
Penso che la persona migliore sia proprio Baricco.
Allora, ti consiglio di scaricare gli MP3 che ho spedito su it.binari.file.
Purtroppo, essendo alla prima esperienza in merito, li ho spediti separatamente,
ma li ho numerati come se fossero tutti attaccati insieme.
Il consiglio che ti do é quello di scaricare i files ( 8/1/99 ore 1:10 ) che si
chiamano ( basta guardare in fondo al titolo del post, lo so, é lungo, me ne
scuso ancora, la prossima volta cercheró di facilitare il tutto):
tellbari_2.mp3 (1/1) (la flessione del coro per portare il finale ancora piú su)
tellbari_3.mp3 (1/2) (la cadenza d'inganno primo esempio )
tellbari_3.mp3 (2/2)
tellbari_4.mp3 (1/1) (ancora la cadenza d'inganno, secondo esempio)
tellbari_5.mp3 (1/2) (apoteosi finale )
tellbari_5.mp3 (2/2)
Ogni spezzone con lo stesso numero é indipendente, cioé si puó decodificare e
ascoltare indipendentemente dagli altri.
Ci sarebbe anche il primo ( baricco_tell_1.mp3 del 29/12/98 ore 2:05 ), ma
Giampaolo Lomi lo ha trascritto nel suo post del 6/1/99 ore 15:42, per cui
potresti risparmiarti il trasferimento.
Giampaolo Bellavite <bell...@easynet.it> scritto nell'articolo
<772r63$gho$1...@fe1.cs.interbusiness.it>...
> E a proposito, era lui che aveva parlato di Ravel del suo concerto per la
> mano sinistra, e con la sua meravigliosa dialettica è arrivato dal
> compositore a parlare del libro di sua cugina, passando per la filosofia di
> Wittgenstein! Favoloso!
Chiedo scusa, ma del fatto che fosse stato Sgarbi a parlare e far sentire il pezzo
di Ravel, già lo sapevo, poichè sono stato io, Rudy, a parlare per primo sul NG
del concerto per la mano sinistra (di cui non ho ancora avuto nessuna
informazione).
Per chiarire meglio io sono RUDY BENEDETTI,
"distinto e distante" da RUDY (o meglio: Rodolfo) CANALETTI
Chiedo scusa per la confusione causata dallo stesso nome (per me) e soprannome
(per Rodolfo) e per i cognomi simili. Fateci attenzione. :-)
--
Saluti e Buone Cose
Rudy (Benedetti e non Canaletti)
--------------------------------------------------
La perfezione è nelle piccole cose,
ma la perfezione non è certo una piccola cosa.
Sir Frederik Henry Royce
--------------------------------------------------
Infatti mi riferivo proprio al tuo articolo :-)
Io non so risponderti, so solo quello che ha detto Sgarbi e non di più:
forse qualcun'altro sul newsgroup - se smettono di litigare.
Giampaolo Bellavite, Verona
[ bell...@easynet.it ]
-----
È nato un sito dedicato alla musica e al pensiero: il sito italiano di
Peter Ilyich Ciaikovski [ http://wwf.easynet.it/tchaikovsky ]
Sgarbi.
> Baricco mi sembra molto motivato, specie su argomenti di letteratura.
Non ho visto TOTEM e non mi va di giudicare delle sue considerazioni su
Rossini dai pochi secondi di un mp3.
Il Circolo Pickwick, comunque, era una trasmissione molto gradevole.
>Vorrei che qualcuno mi spiegasse (con parole semplici) che diamine ha
>detto B.
>--
>ciao
>maurizio
Ecco quel che ha detto B. (vado a memoria :-)
[http://people.goplay.com/medicus/Totem/totem0.ram]
C'è un film di Wim Wenders che si intitola "Fino alla fine del mondo".
Non so se l'avete visto ma comunque la storia è quella di una
apocalisse nucleare che pende sul pianeta: è scoppiato un satellite
indiano nello spazio e dunque si attende da lì a qualche giorno...
ora... una catastrofe nucleare e la gente scappa... quelli che possono
scappano. E il protagonista del film (il nome non me lo ricordo ma
l'attore è William Hart) ha la fortuna di avere la famiglia in un covo
sotterraneo nel deserto australiano... che non è un gran che come
posto per fare il weekend ma ... se c'è una catastrofe nucleare che ti
insegue è un OTTIMO posto.
E lì decide di fuggire. Con la fidanzata.
E dunque la scena che c'è sicuramente nella versione lunga del film -
c'è una versione eterna del film ed una vagamente più portabile - mi
sembra che in quella eterna ci sia questa scena - loro scappano verso
questo covo nel cuore del deserto australiano e lo fanno con un
camioncino ... un pickup traballante ... quindi c'è questa strada in
mezzo al deserto ... nel nulla totale ... e questo camioncino che va e
dietro nel pianale proprio fuori ci sono loro... e ogni tanto
incontrano qualcuno... in questa strada nel nulla c'è qualche umano in
fuga e lo caricano su e lo portano. Qui sono piccoli brandelli di
umanità in fuga da un'apocalisse che li insegue. E stanno lì sopra su
questo camioncino... sono 7 o 8, così... uno di questi personaggi è un
aborigeno e sta lì seduto appoggiato ... così ... al camioncino e
quello che fa è cantare. Non è proprio che canta come intendiamo
noi... c'è una voce molto roca, anche molto fastidiosa, BRUTTA... però
non la smette un attimo... continua a cantare. E allora la fidanzata
di William Hart chiede a William Hart che sa tutto perché è il
protagonista del film... gli chiede "Che cosa sta facendo quell'uomo?"
e lui risponde "Questa gente" - gli aborigeni - "non hanno un testo
sacro..." - come noi, non hanno un testo come la Bibbia o il Corano -
"... la terra ... la loro terra è il loro testo sacro" - invece che un
libro la terra - "... loro pensano" - le spiega - "... loro pensano
che solo cantando continuamente quella terra... ognuno un pezzetto...
la possono salvare ... pensano che se continueranno a cantarla nessuna
potrà portargliela via."
Così quello che noi tutti qui facciamo solitamente a Totem, nei
teatri, è un po' una cosa di questo tipo, in questi strani camioncini
che sono i teatri... quello che cerchiamo di fare è cantare dei pezzi
della nostra terra. Non cantiamo, li facciamo in vari modi ma non
cantiamo quasi mai. E la nostra terra è fatta di molte cose
naturalmente ma anche di storie, di libri, di suoni e di immagini... è
una terra a cui noi teniamo molto, e che ci piace difendere da
qualsiasi apocalisse che ci insegue. E quindi ci piace pensare che se
ci chiudiamo in un teatro come su un camioncino e ci mettiamo a
cantare pezzi di questa terra almeno per un po' nessuno ce li frega
più.
Il primo "pezzo di terra" che facciamo questa sera è un pezzo fatto di
musica e adesso vorrei che voi lo ascoltaste... è solo un disco... è
molto poco... bisogna proprio solo ascoltarlo... sono 4 minuti e
mezzo... potete farcela... possiamo farcela ... vorrei anche che non
vi chiedeste nemmeno che cos'è, o faceste troppa fatica a cercare di
capire qualcosa, non si tratta di capire niente, vorrei solo che voi
lo ascoltaste... sono 4 minuti e mezzo.
[http://people.goplay.com/medicus/Totem/totem1.ram]
[si sente il finale del Guglielmo Tell di Rossini]
[http://people.goplay.com/medicus/Totem/totem2.ram]
Questi sono 4 minuti e mezzo di musica... è molto difficile che tutti
voi che siete qua dentro abbiate fatto passare su di voi questa musica
e nulla sia successo nel vostro corpo ... non centra nella vostra
testa ma nel vostro corpo... facilmente anche quelli che "loro solo la
techno" oppure "solo De Gregori" pero', sentendo queste cose ... non
importa saper cos'è eccetera ma... sono sicuro che è molto difficile
che ci sia qualcuno di voi che dice "Ma ... sì... insomma... non mi
ricordo..." . Qualcosa succede. E' una cosa che va abbastanza dritto
ai nervi. A me questa cosa affascina molto perché questa musica ha ...
è vecchissima, ha un sacco di tempo... ha più di 170 anni e mi fa
pensare alla cosa che già 170 anni fa un uomo decide di farmi venire
un po' di tachicardia e ci riesce. Adesso io sono anche uno un po'
emotivo ma ... non dico tutti pero' sono sicuro che qualcosa è
successo un po' a tutti. E parte da molto lontano. Quando succede
questa cosa a me viene da fermarmi e provare quando posso a capire
cosa succede. Qui è vagamente possibile e allora quello che noi faremo
adesso è prendere la scatola, aprirla e vedere cosa diavolo c'è lì
dentro che può durare 170 anni, arrivare qui e ... tac!
Questa musica che avete sentito è il finale del Guglielmo Tell. Il
Guglielmo Tell è l'ultima opera che ha scritto Rossini. Dopodiche' è
andato fuori di testa... ha avuto tutta una serie di malattie
psicosomatiche devastanti e ha deciso che non ce l'avrebbe mai più
fatta a scrivere un'opera... che è anche una fatica, questa poi era
lunghissima... 5 ore, una cosa estenuante. Quindi in un certo senso
potremmo anche pensare che sia l'ultima pagina che ha scritto Rossini
per noi. Ma non è vero... ma è bello pensarlo.
La storia del Guglielmo Tell ve la potete immaginare. Guglielmo Tell è
quello della mela, ovviamente... l'opera dura 5 ore ma la storia poi
sintetizzata è "Un popolo - gli svizzeri in questo caso - vive sotto
il tallone di un tiranno. Un pezzo di umanità a cui hanno tolto la
libertà". L'opera su questi temi c'ha alcune idee... l'opera in
generale, non questa, il teatro musicale... sul fatto della libertà ha
un idea molto elementare ma non stupida... che la libertà è UNA ...
non ci sono DELLE libertà. Quando c'è un tiranno non è che tu ... va
be' non puoi più leggere tutti i giornali ... magari non puoi votare
ma in fondo mi ha sempre un po' annoiato, no, quando c'è il tiranno
non c'è la libertà e quando non c'è la libertà la gente non è più
felice, la gente non può fare più niente di quello che vorrebbe fare.
Allore uno è fidanzato con l'altra... niente non si possono più
vedere, uno vuol telefonare, non funziona, uno dice "ah a me piace il
mare!" non c'è il mare. La schiavitù è una cosa che azzera, non solo
la libertà (qualsiasi libertà) ma qualsiasi felicità.
Per 5 ore questi stanno in questa situazione. 4 ore e 55... fanno
fuori il tiranno. Che uno dice... "sono svizzeri pero', bisogna
considerare... un po' di tempo!" Naturalmente chi fa fuori il tiranno?
Gulgielmo Tell! Giusto. E lì restano 5 minuti di opera. E quello che
c'è in quei 5 minuti è un popolo che ritorna alla libertà.
5 minuti.
Anche qui, l'opera c'ha un modo di dire le cose che oggi noi
ritroviamo molto nel cinema di Holliwood ad esempio... dice le cose in
maniera elementare, quasi fino a diventare offensivo, ma mai arrivando
fino là. Però vuol proprio che tutti capiscano, e se c'è qualcuno più
sordo degli altri, magari meno istruito, forse anche solo più babbeo,
vogliono che anche quello capisca. Possibilmente non dando troppo
fastidio a quello più intelligente. E' un'arte. L'avevano nel '700 e
nell'800 quelli del melodramma e ce l'hanno oggi quelli del cinema. E
a dirmi in questo caso la libertà dopo la tirannia, cosa fanno
succedere? Fanno succedere che su questo lago, svizzero, (che sarebbe
stato meglio il mare ma col fatto che è la Svizzera sei fregato, il
massimo che puoi avere è un lago) su questo lago c'è una grande
tempesta (che tempesta su un lago fa anche un po' ridere, pero' c'è),
in questa tempesta uccide... Guglielmo Tell uccide il tiranno e
naturalmente cosa succede? ... che improvvisamente... op! si apre il
cielo, il meteo cambia e la prima cosa che arriva è l'aria pura,
l'azzurro, il sole e dopodiché è più facile capire anche al più babbeo
che è arrivata la libertà. Fa ridere, però prima bisognava cambiare il
tempo e poi tutti avrebbero capito che quel popolo diventava libero. 5
minuti per far questo.
E mi immagino Rossini... mi piace immaginare Rossini anche se è
stupido ma mi piace immaginare Rossini proprio il giorno in cui ...
cosa c'è da fare oggi in agenda? Finale del Guglielmo Tell! Vabbe'...
vestaglia, pantofole... lui era un tipo un po' così... carta da
musica! Che devo fare? Ah il finale, la libertà, uh ... il temporale,
sì ... vediamo i versi... lui non è che si occupasse molto in genere
di quello che gli scrivevavo i librettisti però giusto per capire cosa
si dicevano e anche perché lo capiate voi le parole che avete sentito
cantare più o meno sono queste:
tutto cambia e diventa grande in questi luoghi
che aria pura
che giorno radioso (questo è il meteo appunto)
e lontano che orizzonte immenso (questo è già più furbo, perché è
fisico... tu sollevi lo sguardo, guardi e invece che la solita
gabbia... la libertà ... op! [Baricco mima uno spazio infinito davanti
a sé] dio ma posso guardare sin dove voglio... che orizzonte immenso!
libertà è quello... che tu guardi più lontano e non è finita... la
tirannia è che guardi e ... tum! [mima un ostacolo davanti a sé, un
muro o qualcosa di simile])
la natura srotola sotto i nostri occhi la sua bellezza (è sempre la
natura che loro vedono per prima) e i nostri accenti religiosi
Libertà (finalmente se ne accorgono) ridiscendi dai cieli (e l'ultima
cosa che cantano tutti insieme è Libertà ridiscendi dai cieli e che il
tuo regno ricominci)
Parole non indimenticabili, raramente lo sono nei libretti. Rossini
avrà guardato, avrò detto "Ah vabbe' OK meteo... libertà ... VIA!" e
s'è messo a scrivere.
E la prima cosa che fece già è proprio da lui. Lui era un genio, ha
inventato... ma era soprattutto un mestierante, aveva il senso e la
modestia del mestiere che faceva. Sapeva che scriveva qualcosa per il
pubblico. Sapeva che quello che voleva fare era farsi capire - uno - e
se era possibile far svenire le ragazze di buona famiglia nei palchi
dall'emozione, cosa che gli riusciva da dio. Ancora oggi c'è qualcuno
che barcolla ogni tanto. E dunque si mise lì con la sua vestaglia le
sue pantofole e la prima cosa che fece fu una cosa molto umile:
DISEGNO'.
Disegnò il posto in cui tutto quello accadeva... il lago, le montagne,
la svizzera, paesaggio, natura... Non che a Parigi non avessere le
scene, anzi, Perigi era come... erano straricchi all'Opera di Parigi,
pagarono un sacco lui ma tutto, gli diedero in mano tutto quel che
voleva, un'orchestra grande, un coro, molti solisti e sicuramente
avranno fatto delle scene ricchissime ma questo non voleva dire niente
per lui perché uno poteva in quel momento anche essre un pochino
assonnato o non guardare oppure guardare quella di fianco che è
bellissima e non vede le scene e nelle orecchie gli arriva la
Svizzera. Come Holliwood, molto velocemente. Lui fece 2 cose molto
semplici. Prese 2 strumenti. Uno è l'arpa. Quando qualcuno suona
l'arpa voi ... TAC! ... pensate al cielo. Se siete vagamente mistici
pensate agli angeli, ma è molto difficile che sentendo un'arpa diciate
"Che succede?" e guardiate in giù. L'arpa..., non è chiaro perchè, ma
l'arpa è un suono celestiale, non è che udite l'arpa e dite "Oh,
arriva la tempesta!", nessuno di noi. Non so dirvi perché ma è così. E
subito dopo usò una famiglia di strumenti degli ottoni, e in
particolare i corni che sono gli strumenti dell'orchestra che cantano
la lontananza.
Se qualcuno vi suona un corno di fianco voi ... [Baricco mima il gesto
di chi scruta lontano l'orizzonte] ... cercate di capire dov'è finito,
ma lui è lì, e immediatamente, anche se voi siete nel mio bagno, che è
molto piccolo, se di fianco a me uno suona il corno [Baricco mima
ancore il gesto di scruta l'orizzonte] ... è proprio il senso della
distanza. E così quello che lui fece fu questo. Veloce eh, perché non
voleva annoiare nessuno.
[si sente di nuovo l'inizio del finale del Guglielmo Tell]
Montagne... lago ... pace... cartolina svizzera
[all'entrata del tenore sfuma il sonoro]
Fine! La pittura è finita. Però anche il più imbecille fra di voi, che
Rossini rispettava molto, a questo punto sa che non sta per vedere una
scena che accade in treno, per dire, è chiaramente una scena che
avviene nel grembo della natura. Forse qualcuno potrbbe anche
azzardare "la Svizzera!"... mancan le banche e il cioccolato, però
insomma uno intuisce che si tratta di una roba tipo appunto montagne
.. distanza... Umile eh? si è messo lì, pantofole vestaglia ... zac
.. Svizzera ... tac tac ... molto veloce. Seconda cosa, seconda
mossa. Anche questa non te ne accorgi quando la senti, ma quando ci
pensi, bella! Allora... tutto un popolo uccidono il tiranno. Liberi.
Cosa penseremmo noi di fare, subito? Io avrei pensato: sono liberi?
sono 5 ore che stanno sotto questo tiranno e finalmente si liberano?
VAI! Questi grideranno, strilleranno, si abbracceranno, faran dei
cortei... qualcosa ... festa! Quello che immaginò Rossini fu una cosa
invece più raffinata. Lui pensò che la prima cosa che avrebbero
provato loro sarebbe stata SORPRESA. Ma proprio la sorpresa di quello
che apre la porta e dice "Nooo... ma dai... il mio vicino di banco
delle elementari!" Cioè quelle cose che rimani... questi avrebbero
alzato gli occhi verso il cielo, avrebbero visto che la tempesta se ne
andava e la prima cosa che avrebbero cantato sarebbe stata "Ma dai...
non ci credo!". Stupore.
E così quello che fece è farli cantare così.
[si sente Guglielmo Tell che canta "tutto cangia ..."]
Questo è Guglielmo Tell, il più sveglio di tutti, il primo che si
accorge che non c'è più la tempesta. Pausa. E così questi qui sono al
tempo dello stupore. Dice "l'aria è pura" e quella che vicino dice ...
[si sente il soprano cantare] ma sempre col tempo della sorpresa,
della scoperta... e c'è solo da accorgersi che è cambiato il tempo, ma
d'altra parte si sa che i personaggi d'opera non sono mai... [entra il
terzo cantante] ... questo è il terzo, un tenore, che arriva sempre un
po' in ritardo... pero' vedete, non cantano mai uno sull'altro eh,
perché è proprio una cosa che ognuno vive nella sua cabina... e questo
fece... la sorpresa e la dolcezza, no?
[sfuma la musica]
[http://people.goplay.com/medicus/Totem/totem3.ram]
Ora, se io chiedessi ad alcuni di voi... non lo chiedo! ma se
chiedessi a qualcuno di voi... io detesto le cose in cui mi siedo a
teatro e pago e poi mi vengono a chiedere delle cose! non ve lo
chiedo, però se vi chiedessi "Che tipo di musica avete sentito sino ad
adesso?" sono sicuro che tirereste fuori degli aggettivi tipo "dolce",
"pacifica"... sono sicuro che descrivereste con parle vostre una
specie di molto dolce e affettuoso grembo musicale che vi porta via.
Sembra una specie di... non vorrei dire ninnananna ma c'è dolcezza in
questa musica, la lentezza, non ci sono spigoli, tutto vi prende per
mano. E questa è l'impressione che si ha. Questa è l'impressione che
fa.
Ma non è tutto qui. Una delle ragioni per cui Rossini era un genio era
che faceva della musica in cui si nasconde un sacco di roba che i tuoi
nervi capiscono e tu non capisci.
Se io vi suono adesso quello che cantano uno per uno i personaggi del
Guglielmo Tell qui, qui proprio dove li avete sentiti quello che suono
è questo.
Guglielmo Tell, che è il primo che si accorge del tempo. Guglielmo
Tell esattamente, se vogliamo stare ai fatti, quello che canta è...
[Baricco suona al pianoforte la parte di Guglielmo Tell, ribatte
sempre la stessa nota - pausa - ancora la stessa nota ripetuta]
E' qui che mi chiedono sempre "Perché affittiamo TUTTO un pianoforte?"
Allora... questa cosa è molto difficile che voi andiate a casa e la
fischiettate per strada, cioè non è una bella melodia, non è
un'indimenticabile frase melodica. Quest'uomo canta su una sola nota!
E' un assurdo. Se esegui solo lui dici "Cosa fa? Prova il tasto? S'e'
rotto il tasto? No, finale del Guglielmo Tell! Ah, bah!"
Allora voi potreste dire che Guglielmo Tell, essendo un militare ...
[Baricco mima dei paraocchi o una strada diritta] ... è piuttosto
rigido, però il personaggio dopo... quello che canta è esattamente
questo...
[Baricco suona al pianoforte la parte del soprano che è ancora
costituita da un'unica nota ripetuta, e solo all'ultima nota cambia]
.. che già, voglio dire... e quello dopo ... [ancora una melodia su
un'unica nota]
Non so quanti di voi si fossero accorti di questo, ma comunque non è
di questo che ti vuoi accorgere quando senti questa musica. Tu senti
questa musica e quello che vuoi è dolcezza, e lei te la dà, ma
dentro... tutti su una nota.
Chi è che canta su una nota? Chi è che fa gesti ripetitivi? Chi è che
si incastra su una cosa per tutta la vita e non ne esce mai più? I
matti! In tutta la musica di Rossini, in quasi tutta, sotto la pelle
c'è una pazzia. E' la cosa che fa della sua musica una cosa
irresistibile. C'è un test. Se voi siete molto vicini ad essere matti
(quelli che noi chiamiamo matti), non potete sentire Rossini. Vi fa
male. Se state bene potete sentire Rossini. A poco a poco che andate
verso il Tavor, e sentite Rossini, vi dà un fastidio!... perché parla
di quella roba lì, parla della pazzia.
Cantare sulla stessa nota è come fare un gesto sempre quello, la cosa
tipica che noi vediamo fare spesso da quelli che chiamiamo matti.
Fumano ossessivamente [mima], oppure fanno così tutto il tempo [mima
un gesto ripetitivo col braccio], a me piacciono quelli che fanno così
agli incroci delle strade [continua a fare il gesto], che hanno qui il
sacchetto di nylon della spesa, c'hanno tutto il loro mondo no? e poi
fanno questo gesto all'angolo della strada, e loro pensano che se
smetteranno l'angolo della strada, il crocicchio, sparirà e quando io
passo con la macchina penso che se loro smettono sparirò anch'io e
accelero e spero che non si fermi. E questo fa! Ed è la bellezza della
sua pazzia! Ed è questa cosa qua [gesto ripetitivo].
Poi a noi sembra dolce per un trucco che è una cosa da niente, che usa
spesso anche la musica leggera che è questo qua.
[suona al pianoforte - la mano destra insiste sempre sulla stessa
nota, mentre la sinistra arpeggia accordi diversi]
La mano destra è il pazzo... potrei andare avanti ore... la mano
destra è il pazzo, la sinistra si sposta, sotto, smotta, e avete il
senso del divenire, del movimento. E' come quando siete in treno,
parte quello vicino e pensate di essere partiti voi. Stessa cosa. E'
un'illusione ottica ma che finisce nelle orecchie, non so come si
chiami ma è quella roba lì.
Grembo, pazzia dentro. Considerate che oltre a questa nota c'è poi per
tutto il finale del Guglielmo Tell, c'è in continuazione questo...
[suona un gruppetto di note veloci e ripetute ossessivamente -
parapapaaa - parapapaaa - parapapaaa ...] ma non si fermano MAI!,
nella prima parte sono strumenti a fiato, nella seconda parte invece
gli archi, che poi gli archi invece proprio li sentite. Vedrete, ogni
volta che vi faccio sentire qualcosa, poi date una controllatina, c'è
qualcuno che fa parapapaaa - parapapaaa - parapapaaa ...
Una banda di matti!... svizzeri! Il che non quadra... strano [risate].
[http://people.goplay.com/medicus/Totem/totem4.ram]
Un'altra cosa che aveva Rossini, e quelli come lui, quelli che
lavoravano nel teatro musicale ottocentesco e che è comune con
l'Holliwood d'oggi... questi erano straordinari nel:
- farvi conoscere una cosa, ad esempio qui questo grembo, la
scoperta...
- darvi il tempo di innamorarvi di questa cosa e quando voi
incominciate veramente a pensare "Quanto è bella! Vorrei che me la
ripetesse!" questi girano la vite dentro i vostri nervi e passano
altrove in modo che voi stando al cinema o stando all'opera avete una
continua sensazione che c'è qualcosa che volete ma... poi ce n'é
ancora un'altra... poi ce n'é ancora un'altra... e lì svenite nei
palchi come facevano le signorine di buona famiglia. Così giusto il
tempo di dire "Guarda che bello... lì, lo stupore, cantano uno per
uno!" che Rossini... [gesto che indica taglio netto]
Sono sicuro che ha guardato bene dov'era la parola "libertà" nel
testo, e ha detto, vabbe', qui allora ... ACCELERIAMO! ... e accelerò.
E quello che fa...
[riprende la musica dove si era interrotta]... lui viene da questo
grembo ...
alza il volume, fa aumentare un po' l'animalone musicale [Guglielmo
Tell sta cantando la parola libertà] e poi... coro. [sfuma la musica]
Il coro è uno strumento musicale a suo modo, ed è uno degli strumenti
musicali che ci emozionano di più, qualsiasi coro, il coro
dell'Antoniano, il coro a messa, quelli che fanno le canzoni di
montagna, a me mi fan sbiellare!, sono bravissimi, il coro della SAT,
perché sono voci umane... insomma, è una cosa bella da sentire. E' una
cosa che alza la temperatura emotiva di qualsiasi animalone musicale.
Lui ce l'aveva il coro perché i parigini sono ricchi, gliene hanno
dato anche uno abbastanza capiente. E anche lì, probabilmente, io ...
cioè ... tempo bello, libertà li avrei subito sparati! no? alé, coro!,
vai! tutti insieme e invece Rossini, che era veramente una "canaglia",
questo coro lo nasconde. Voi fino a qui se foste a teatro avreste
visto lì della gente, e avreste detto "Oh quanti svizzeri lì..." ma
non è che... E quando ormai siete già un po' lì così... perché questi
qui sulla loro nota vi hanno un po' costruito un grembo che vi porta
via... questo qui aumenta il volume, voi un po' rinculate indietro, ed
è in quel momento che a tradimento, alle spalle, bam! il coro! E
lì..., allora... i più cinici continuano a rimanere fermi, perè, già
che uno è un pochino umano nella vita, tentenna, poi ti prende a
sorpresa. CORO. Stranamente a questo coro Rossini fa fare una cosa che
non ci aspetteremmo. Voglio die, se uno poi fa entrare il turbo nella
macchina è per accelerare, di solito, non è che al semaforo rosso...
turbo! ale' vrum! Il coro è un po' questo, nella macchina musicale e'
come infilare dei cavalli in più. Allora quando lui infila il coro,
inaspettatamente quello che fa è questo. Facciamolo risentire.
[riparte la musica dalla parola "libertà", quando entra il coro]
Allora: uno, lo mette dentro, e poi inspiegabilmente ... due [Baricco
mima mentre conta sulla musica una progressiva discesa, un calo] ...
tre... quattro... dopodiché: inchiodati, persi, come dispersi [fine
dello spezzone musicale]. Ora è strano, è come se fossero colti da
un'improvvisa depressione... che, voglio dire... meteropatici sì, ma
non è che ... vedi il sole ... è strano, arrivano tutti ... arrivano
tutti per far cosa? ... per ... [mima il raccoglimento in sè]...
quando lì bisogna invece ... poi mancano tre minuti qui alla fine
dell'opera, io non posso star lì tanto a perder tempo. Quindi sarebbe
stato più bello se fosse arrivato questo coro e su, via! ci portava
tutti quanti sulle ali dell'emozione, a strillare, rumore, casino,
festa, siamo liberi, invece questi arrivano e si deprimono... in
quattro fasi. Così uno pensa "Che fanno?"
Quello che fanno in realtà è preparare per voi qualcosa che non vi
perdonerà. In effetti Rossini aveva in mente di fargli fare quello che
anche noi possiamo pensare. Aveva in mente di spedire lì dentro questo
coro, insieme a tutti i solisti dell'orchestra, voleva che ci
portassero poi effettivamente in alto dove c'è la festa, l'urlo, la
gioia, il volume. Ma sapeva anche che il coro è uno strumento con dei
limiti. I coristi non sono cantanti di altissimo livello, hanno anche
dei limiti tecnici e comunque è difficile portare così tante voci a
fare veramente quello che lui immaginava, e cioè un'impennata che vi
avrebbe lasciato senza fiato. E così truccò parzialmente le cose, e
facendoli andare un po' più in basso, quello che fece è proprio come
piegarsi per saltare in alto. Questi qui è come se tutti si piegassero
per prendere lo slancio. Lui aveva in mente che avrebbero fatto
un'impennata che vi avrebbe lasciato senza fiato. Ma per farla aveva
bisogno prima di scendere. E se noi lo risentiamo [riparte la musica
col coro] vedete proprio il geometrico meccanismo ... uno ... poi si
va a guadagnare lo spazio ... due [Baricco sottolinea coi gesti il
discendere e ripiegarsi della musica] ... e voi intanti dite "Uh?!",
è un punto interrogativo questo, ... tre ... quattro ... fermi ... e
voi qui... tutto il vostro fisico dice "Che accade adesso?" ... uno
[sottolinea coi gesti la progressiva risalita della musica] ... due
.. tre ... quattro. [interruzione della musica, prima dell'acuto]
Ah! Qui svenivano. Che poi questo è solo un disco, immaginatevi ...
[http://people.goplay.com/medicus/Totem/totem5.ram]
Come avete sentito abbiamo interrotto l'audio perché, come Holliwood,
intanto che lui fa un trucco, a un ritmo sempre più serrato più si va
verso il finale, ne aggiunge un altro.
Eh ... è pazzesco... vi vuole morti. Così mentre voi fate questa
impennata senza fiato, lui al culmine di questa impennata senza fiato,
vi porta in un posto molto libidinoso e molto strano.
Vi spiego una cosa velocissimamente e molto facile, nessuno si
spaventi.
La musica occidentale per lo più si muove... è una specie di animale e
si muove in un modo ben preciso che è questo: [suonando al pianoforte]
si sceglie un posto di partenza, qualunque, un paesaggio, una dimora
[arpeggia sulla tonica], se ne va un po' in giro [altri accordi] poi
torna, imbocca il sentiero verso la casa ed entra in casa [di nuovo
l'accordo iniziale].
Questo fa. C'è una dimora, esce, fa un giro, e torna. Anche se noi non
conosciamo la musica con la mente, il nostro fisico conosce questo
meccanismo.
Questo tornare a casa lo chiamavano cadenza. Cadi a casa. [continua a
suonare]
Tu sei lì, un po' in bilico, e poi "cadi" a casa. Questo è quello che
il nostro fisico chiede. C'è un trucco che loro chiamavano con un bel
nome: cadenza d'inganno. Ed è questo ... [sempre suonando] questo
signore esce dalla sua casa... fa un breve giro... ri-imbocca il
sentiero per casa sua ... apre la porta .... e finisce in un altro
posto! non è casa sua! non c'è il letto, non c'è la foto della nonna,
un altro posto. Che però è bello, fa piacere, e non è lontano da casa
tua, lo senti che non è lontano. Eri lì... è come rinviare un po'...
entri nella stanza vicino ... non è nemmeno quella ... e poi trovi
casa tua. [smette di suonare]
La musica lavora molto su questo: rinviare il piacere... erano tutti
dei perversi! Rinviano... e voi ale', libidine!
Si chiamava cadenza d'inganno, c'è tutta una famiglia di cadenze che
lavorano su questo meccanismo. Una molto celebre la usa la musica
leggera [la fa sentire al pianoforte]... molte canzonette hanno questo
trucco. Non è una cosa solo musicale, badate bene, sembrerebbe una
cosa ... un trucchetto da musicisti, ma la cadenza in genere, e la
cadenza di inganno, è una cosa che noi abbiamo nella testa, la usiamo
spesso. Ci capita ad esempio spesso di usarla quando parliamo e
raccontiamo delle storie. Ma tutti, non c'è bisogno di essere un gran
narratore. Chiunque di noi, non lo sa ma fa la cadenza d'inganno.
Se posso farvi un esempio veramente imbecille, è questo qua:
[accompagnandosi al pianoforte] un posto come fosse un salone delle
feste nell'800, luci, invitati, signore... il conte Bislovsky ...
accade qualcosa... il conte Bislovsky attraversa questo splendido
salone, arriva fin davanti alla principessa, si china su di lei... la
bacia... e le dice: "Vi amo!"
E' idiota, ma è una cadenza.
Ora... salone ... bla bla bla tutto come prima .... il conte Bislovsky
fa la stessa cosa, arriva effettivamente davanti alla principessa...
si china su di lei effettivamente... effettivamente la bacia... e le
disse: "Addio...". Una lacrima sul suo volto, e se ne andò. [arpeggio
finale al pianoforte]
Questa è la storia... è idiota, però, per dire, anche nei gialli, i
thriller, quando voi vi aspettate ... nel buio... lei apre la porta e
ci dev'essere il serial killer... apre la porta e... la portinaia! che
fa "Salve!". E' quella roba lì, dietro la portinaia c'è il serial
killer, cadenza d'inganno.
Ora questo è un meccanismo di piacere, l'hanno inventato, l'hanno
scoperto perché è dentro la musica, perché voi godiate di più. Ora,
anche se suono io questo pianoforte, non dico che questo sia stato una
libidine er voi, però lo sentite che c'è un meccanismo di seduzione,
di piacere dei nervi.
Immaginatevi un'orchestra, molti solisti, un coro, tutti sparati, a
Parigi, più di 170 anni fa a fare questo scherzo. E quello che
ottenete è questo.
[la musica del Guglielmo Tell riprende, proprio nel punto culminante
del finale]
E voi cominciate a sapere benissimo qual è la nota che volete...
inganno ... poi ve la dà, dopo! Non è che puoi tanto resistere!
Cioè... devi essere veramente cinico forte eh! Non puoi resistere.
[http://people.goplay.com/medicus/Totem/totem6.ram]
C'è ancora una cosa che lui non ha usato, Rossini. Una "canaglieria",
che non ha usato, ed è strano, ed è la tipica "canaglieria" del teatro
musicale e che è l'acuto.
L'acuto poi, di tutte le cose è quella che finisce dritto... dribla
sapientemente qualsiasi cervello e tac! nervi! ... e come avete
notato, fin qua l'acuto non viene mai usato. E' un po' come avere
Ronaldo e lo tieni in panchina. E quando hai vinto ormai, perché lui
qui ha vinto, perché a parte proprio i cinici tremendi, tutti gli
altri ce li ha, ce li ha veramente in pugno... e quando lui ormai ha
vinto si scalda Ronaldo ed entra. E' una forma proprio di
strafottenza, lì c'è il genio strafottente. L'unico acuto vero che noi
sentiamo nel Guglielmo Tell è questo che sentiremo, che è su questa
nota che voi tanto vi aspettate. Proprio la cosa che voi più volete ve
la dà poi ... alè! Ed è nel finale quando oramai ci ha conquistati
tutti, ma c'è ed è questo qua e lo sentiamo...
[musica, con l'acuto del soprano che sovrasta il coro]
... è affidato alla voce femminile... lungo eh... e poi deve bucare
tutto l'animalone ... difficile da tenere.
Poi il finale è banda, volgare, [mima il suonatore dei piatti], vabbe'
che dopo 5 ore... però è volgare, tutto questo è tremendo, non finisce
mai, c'è tutto quello... non so che cosa poteva ancora aggiungere. Ma
questo era anche molto suo, che non aveva vergogna al momento giusto
.. ogno tanto si sentono le recensioni di libri o film in cui tutti
tronfi e fieri i critici dicono "un bel prodotto privo di qualsiasi
concessione al pubblico..." come "privo di qualsiasi concessione al
pubblico"? Pagano quelli! Invece questi qua, Rossini e i suoi, avevano
invece questa cultura per cui mentre facevano il futuro, il nuovo,
mentre facevano qualcosa di intelligiente... però non dimenticavano
che dopo 5 ore, magari... amen! vogliono l'acuto? glielo diamo! E che
sarà mai? E dagli 'sto acuto! Glielo perdoneremmo, e infatti glielo
perdoniamo.
Finale del Guglielmo Tell. Non è un capolavoro questo finale, vorrei
dirvi che è un bell'esempio di artigianato musicale, di artigianato di
genio, tant'è che noi possiamo smontarlo, guardarci dentro, abbiamo
delle ragioni per capire come mai ci arriva ancora dentro dopo 170
anni. I veri capolavori Rossini li scrisse altrove, lì è più
difficile... lì smonti e trovi poco... è un po' un mistero, come
Mozart, c'è poco da smontare. Difficile spiegare com'è che
sopravvivono. Però non è che uno può rimanere nell'enigma sempre, ogni
tanto si diverte, apre 'ste scatolette, le carica sul camioncino in
mezzo al deserto australiano e le salva.
Questa sera abbiamo salvato il finale del Guglielmo Tell.
Furio
schil...@iol.it ha scritto:
>
> deme...@sun.iss.it (Giovanni De Merulis) wrote:
> >Diffidate di TUTTI i divulgatori
> >televisivi dagli Angela ai Baricco (che se fosse Barricco almeno se ne
> >potrebbe trarre del buon vino) ai loro miseri epigoni.
>
> Anche il mitico maestro Alberto Manzi?
>
> E' ovvio e scontato che IN QUESTA SEDE i divulgatori ci stanno sulle
> palle: chi partecipa alla nostra palestra si suppone abbia gia' un
> briciolo di cultura (anche se da come scrivo io e da quel che scrivi
> tu ci sarebbe da dubitarne).
Ho solo messo il computer davanti al televisore e lanciato uno di quei
programmini che trasformano la voce in un file di testo. :-)
>Ho solo messo il computer davanti al televisore e lanciato uno di quei
>programmini che trasformano la voce in un file di testo. :-)
allora è quel programma che usa anche la telecamera e segue i gesti di
Baricco e li trascirve !! dove lo trovo ? come si chiama ?
Come fa a capire la "z" orribile di Baricco ? è bellissimo !!
e poi mentre parla e si sente la musica lui capisce di non dover
trascrivere il testo della musica !!
stupendo
lo voglio !!!
Wentu
>Ravel (...) concerto per la mano sinistra (di cui non ho ancora avuto nessuna
>informazione).
Si tratta di uno dei 5 concerti che Paul Wittgenstein, il fratello del
filosofo Ludwig, dopo aver perduto il braccio destro nella prima
guerra mondiale, commissiono' a compositori celebri, fra cui
Prokofiev, R. Strauss e, appunto, Ravel. Poteva permetterselo perche'
era ricchissimo. Inutile dire che non lo suono' mai perche' ''non gli
piaceva'', e che divenne invece il piu' celebre tra i cinque. E' una
di quelle storie che mi confermano come la realta' sia superiore a
qualunque romanzo...
In ogni caso il concerto e', senza dubbio, uno dei piu' belli del
secolo. L'inizio, quando l'orchestra sembra un magma sonoro primigenio
da cui scatirisce la voce del pianoforte, e' veramente geniale! Ma io
mio giudizio e' un po' di parte, perche' io adoro Ravel...
Dimenticavo: ne esistono molte versioni ma si dice che quella di
Samson François con Cluytens che dirige sia straordinaria (purtroppo,
ironia della sorte!, e' proprio quella che mi manca...).
Loris
========================================================
Loris Pellegrini - RIMINI
Web page: http://www. geocities.com/SoHo/Workshop/4748
ICQ#: 19013565
--------------------------------------------------------
''Giovare a molti ed a nessun far danno''
--------------------------------------------------------
(Per rispondere via e-mail togliere *** dall'indirizzo!)
========================================================
>Ho solo messo il computer davanti al televisore e lanciato uno di quei
>programmini che trasformano la voce in un file di testo. :-)
Sei grande ! Un ringraziamento particolare perché la prima parte me l'ero
proprio persa, ed ora che l'ho potuta leggere per intero la trovo ancora piú
utile ed interessante.
Allegri !
Claudio Chiani
se vuoi un piccolo midi di Mozart vai sul mio sito
space.tin.it/musica/cchian
ne seguiranno altri...
Mauro Montanari ha scritto:
> Ho solo messo il computer davanti al televisore e lanciato uno di quei
> programmini che trasformano la voce in un file di testo. :-)
Per essere un "programmino" mi sembra che il risultato sia stato perfetto!
Che programma e'???
Giampaolo Lomi ha scritto:
> All'inizio ho pensato si trattasse di uno scherzo e che l'amico Klaus
> volesse farci fare due risate. Poi mi e' sorto il dubbio che invece si
> trattasse di considerazioni serie e allora eccomi qui', a tentare di
> riflettere su queste deliranti affermazioni del sig. Baricco,
L'amico Klaus mi ha fornito tutti i files MP3 della registrazione in
oggetto, per un totale di una decina di minuti, ed in base a questo
materiale vorrei provare a dare un giudizio anch'io.
Premessa: non conoscevo Baricco, prima, neppure di nome (si, l'avro'
sentito citare en-passant una volta, forse....); non posso certo dire di
conoscerlo adesso e, prima di tutto, avendo gia' letto i post successivi,
non mi frega niente se lui sia di destra, sinistra o centro.
Quello che fa, a mio modesto avviso, e' un tentativo LODEVOLE, anche se
male impostato, di far capire all'Uomo della strada cosa sia la musica
classica.
L'idea e' lodevole, i risultati assai meno, poiche' il tutto e' abbastanza
farraginoso (almeno dai 10 minuti circa che ho sentito), tutt'altro che
accattivante dal punto di vista dell'eloquio e - qualcuno ha detto, ed io
non posso interloquire - anche inesatto, talvolta.
Tuttavia ho piacere che alla RAI qualcuno, ogni tanto, si svegli e pensi:
ohibo', ma di musica classica cosa abbiamo? Come? Nulla o quasi? Ma
facciamo qualcosa, perdio!
Ma cosa? Mandare opere liriche o concerti sinfonici?? Certo, questo
farebbe felici tutti noi del NG, ma dal punto di vista del manager TV poco
"share" hanno avuto e poco share continueranno ad avere. Rischio
conseguente: ELIMINARE del tutto la Musica colta dalla TV.
Ma..... e se invece di fare i conti con un interesse infimo provassimo un
po' ad ACCRESCERE questo interesse?, qualcuno potrebbe essersi detto.
Bene, ma come fare? Lezioni di conservatorio? Ma neppure a parlarne: chi
conosce l'argomento non le guarda, chi non lo conosce non e' interessato.
Come fare ad interessare il taxista, il muratore, la casalinga, lo
studente, la baby-sitter???
E qui qualcuno ha pensato a questo Baricco ed al suo modo invero originale
di "divulgare".
I problemi bascono dopo: forse il suddetto non ha preso bene le misure del
mezzo televisivo, forse ha voluto strafare, fatto sta che il risultato non
sembra privo di ombre.
Ma, a parer mio, e' QUI che dobbiamo spostare il tiro. Sull'opportunita'
della divulgazione, beh, se avete letto la mia risposta a DeMerulis sapete
cosa ne penso.
Saluti a tutti.
> vorrei solo che voi
>lo ascoltaste... sono 4 minuti e mezzo
>[si sente il finale del Guglielmo Tell di Rossini]
E che bisogno c'e' di andarlo a prendere da Totem per doversi sorbire
tutte le bischerate del sig.Baricco, quando e' a disposizione di
tutti, postato dal sottoscritto una settimana fa circa, su
it.binari.file ?
Il finale e' li', da solo, non inquinato da nessuna spiegazione
demenziale, diretto da Chailly e cantato da Pavarotti, Milnes, Freni e
Ghiaurov. Registrazione del 1980. Ognuno puo' giudicare con la propria
sensibilita' quello che il finale del Tell rappresenti.
buon ascolto
Giampaolo
"Il superfluo, quel qualcosa di tanto necessario"
Voltaire
_________________________________________________
Giampaolo Lomi
gi...@flashnet.it
her...@tin.it
>
>
>Beh, di fronte a questo sfacelo ben venga il Piero Angela, che talvolta
>esagera mettendosi le ali e dando la linea al "nostro inviato", ma che
>cura una trasmissione, Superquark, splendida.
>
>Ce ne fossero!
posso dire che le sue trasmissioni sono assolutamente OK, e che lui
stesso, conosciuto, è una splendida persona? poi, attenzione: in buona
parte, chi guarda la tv crede magari che il david sia di donatello,
perché ha in mente il cinema; e se gli dici michelangelo, solo dopo i
restauri ti chiede se è quello della sistina; prima, equivocando, ti
diceva: "ah, quello della gioconda".
salutoni
scusa, forse mi è sfuggito qualche msg, ma che informazioni cerchi? se
dettagli, potresti anche riceverle. salutoni
>Quello che fa, a mio modesto avviso, e' un tentativo LODEVOLE, anche se
>male impostato, di far capire all'Uomo della strada cosa sia la musica
>classica.
Ma perche' si deve fare sempre del classismo o del razzismo ? Chi e'
"l'uomo della strada" ? Questo mitico personaggio che ha bisogno del
sig.Baricco?
Mi piacerebbe capirlo. Tu ed io siamo inclusi in questa specie umana
oppure no? Il fatto mi preoccupa. Non vorrei, per obbligo di "casta",
dover ascoltare di nuovo gli mp3 del sig.Baricco.
Ciao
>e.ven...@rsadvnet.it wrote:
>
>>On Sat, 09 Jan 1999 14:09:38 GMT, mauro.m...@spiderlink.it (Mauro
>>Montanari) wrote:
>>una tonnellata di roba !
>>Complimenti sentiti. Questo si che č lottare per le proprie idee !
>>;))
>>Wentu
>Ho solo messo il computer davanti al televisore e lanciato uno di quei
>programmini che trasformano la voce in un file di testo. :-)
>
scusami, chiederti notizie (amagari e-mail, per non rompere agli
altri) su questo progr, si puň? salutoni e grazie
>
Giampaolo Lomi ha scritto:
> Mi piacerebbe capirlo. Tu ed io siamo inclusi in questa specie umana
> oppure no? Il fatto mi preoccupa. Non vorrei, per obbligo di "casta",
> dover ascoltare di nuovo gli mp3 del sig.Baricco.
>
Ma nessuno ti obbliga, ovviamente.
A me, nella mia pur ignoranza musicale, un approccio cosi'....sciocco (non
mi viene altra parola) da' un po' fastidio.
Ma - come ho detto a DeMerulis - mi sono accorto negli ultimi tempi, con mio
enorme disappunto, che l'ignoranza del mio vicino di scrivania, del mio
vicino di casa, dell'UomoQualunque, e' MOLTO superiore a quella che io e te
possiamo immaginare.
Guarda, ogni tanto, trasmissioni varie, in cui chiedono al passante cose del
tipo "Lei sa cos'e' la CEE?" Risposta: "Boh...." "Lei sa quanti pianeti ci
sono nel Sistema Solare?" "Cinque...." "Lei sa chi e' il presidente del
Consiglio?" "Andreotti...." "Se le dicessero che suo figlio e'
eterosessuale, che farebbe?" "Lo ammazzerei di botte....."
Giampa, QUESTI sono gli italiani!!!! Che ci piaccia o no.
E allora come si puo' pretendere che la RAI, che piu' che Magalli, Baudo e
la Venier non sa immaginare, quella volta piu' unica che rara che parla di
Rossini lo faccia con reale cognizione di causa, creando una trasmissione
che, gia' in partenza, sanno gia' verrebbe vista da tre o quattro
persone????
La nostra societa' e' questa.
Ecco perche' io, in estate, vado altrove. Non perche' non mi piaccia
l'Italia: il problema e' che non mi piacciono gli Italiani.
Ciao
fabio...@flashnet.it ha scritto:
> attenzione: in buona
> parte, chi guarda la tv crede magari che il david sia di donatello,
> perché ha in mente il cinema; e se gli dici michelangelo, solo dopo i
> restauri ti chiede se è quello della sistina; prima, equivocando, ti
> diceva: "ah, quello della gioconda".
ESATTO !!!!!! :-))))))))
Leggi il mio post a Lomi......
<snip su un post di un miliardo di righe>
AAARGGHHH! Ho creato un mostro!
No, scherzi a parte, ti ringrazio per aver trascritto il testo (e ti
invidio per la quantita' di tempo libero che hai a disposizione).
Bene, leggendo il testo mi sembra chiaro che vediamo due cose diverse.
Io (insieme ad altri) ci vedo banalita' da "guida all'ascolto" condite
da metafore improbabili, accostamenti stupidi (cfr. Hollywood) e
linguaggio variamente ammiccante, altri ci vedono un capolavoro di
fascinazione rivelatrice.
Beninteso, le guide all'ascolto mi vanno benissimo perche' si presentano
per quello che sono e non pretendono di "salvare" questo o quel brano
musicale.
Vediamo di fare una rapida TRADUZIONE del testo baricchiano, a partire
dal punto in cui parla del GT (tra parentesi quadre, commenti miei):
"Il finale del GT, opera molto vecchia (170 anni), e' ancora
affascinante e chiunque la ascolti ne resta colpito.
La storia: il popolo svizzero vive sotto il tallone di un tiranno.
L'idea del teatro musicale e' che non ci sono DELLE liberta', ma c'e'
UNA liberta', idea elementare ma non stupida.
Il tiranno viene fatto fuori, alla fine, da GT.
Il melodramma, cosi' come oggi il cinema, spiega le cose in modo
semplice per essere comprensibile a tutti. Quindi GT uccide il tiranno
durante una tempesta, e subito dopo il meteo [?!?] cambia e arriva il
sole.
[qui c'e' una libera traduzione del testo del coro]
Rossini disegna con l'orchestra il paesaggio svizzero (anche se a Parigi
le scenografie ce l'avevano), molto semplicemente, come avrebbero fatto
a Hollywood.
Rossini usa l'arpa perche' fa pensare al cielo e il corno perche' canta
la lontananza. E lo fa molto velocemente (e in vestaglia!).
Il sentimento davanti alla fine del tiranno e' quello dello stupore,
sentimento che ognuno vive nella propria cabina.
Finora la musica ha dato un'impressione di dolcezza.
GT canta su una nota sola. E' un gesto ripetitivo, tipico dei matti.
Sotto le armonie, peraltro, cambiano. [meno male!]
Ah, e c'e' pure "parapapaaa" in continuazione!
Rossini (e Hollywood) nel momento in cui l'ascoltatore/spettatore
comincia ad immergersi in un'idea e ad apprezzarla, da' un colpo di
acceleratore, e cambia situazione.
Per fare questo nel GT usa il coro, che e' uno strumento emozionante
perche' costituito da voci umane.
Il coro nel finale del GT e' un po' come il turbo nella macchina. [SOB!]
Rossini, che era una canaglia [piu' che altro era un grande compositore,
direi io], sfrutta al massimo gli elementi che ha a disposizione
facendoli intervenire al momento opportuno. [Ovvio, no?] E quindi non
"spreca" subito il coro. Non solo, ma introduce il coro in una tessitura
grave, in modo che abbia abbastanza spazio per espandersi e realizzare
un climax efficace. [Non e' il genere di "rivelazioni" che mi fanno
cadere dalla sedia. Basta ascoltare il pezzo e si capisce che e' cosi'.]
C'e' un primo punto culminante che finisce con una cadenza di inganno.
[Spiega la cadenza di inganno. Saro' onesto: e' l'unica cosa che ho
trovato divertente e azzeccata.]
Poi c'e' la vera cadenza.
A questo punto Rossini si gioca la sua ultima carta ad effetto: l'acuto.
Mentre la parte finale e' volgare e bandistica."
Condito da divagazioni, battutine etc. il succo di quello che ha detto
e' tutto qui.
Non saprei che aggiungere, mi sembra che parli da se'.
Ah no, un'altra cosa la aggiungo! La frase:
"Questa sera abbiamo salvato il finale del Guglielmo Tell."
E' di una presunzione insopportabile. Il finale del GT non ha certo
bisogno di essere salvato, tantomeno da b.
--
ciao
maurizio
> On Fri, 8 Jan 1999 19:47:10 +0100, mau...@usa.net (MAUrizio) wrote:
>
> >Beh, diciamo che se io ascolto una cosa di cui non me ne frega niente
> >solo perche' ne parla una persona affascinante (mettiamo che sia Kate
> >Winslet, perche' pensare a Baricco mi fa un po' senso) di quella cosa
> >continera' a non fregarmene niente, mi accontentero' di rimanere
> >affascinato dalla persona che ne parla (senza prestare attenzione a cosa
> >sta dicendo).
>
> Posso permettermi di non crederti ?
> Scusa ma sei nato con gli interessi già nella testa ?
No, non ci siamo capiti. Intendevo dire che se una cosa la conosco GIA'
e gia' ho capito che non mi interessa, non c'e' barba di baricco che me
la possa far interessare.
D'altra parte se una cosa che ancora non conosco ha caratteristiche tali
per cui mi puo' interessare, in qualunque modo ne venga a contatto
finiro' per trovarla interessante. Anche se a parlarmene e' l'uomo piu'
noioso della terra.
> Non ti è mai nata curiosità per qualcosa solo perchè hai sentito
> qualcuni parlarne ?
Sempre.
Il punto che mi sembra importante qui e' che GT e' interessante di per
se'.
Baricco, secondo me, ha detto una sfilza di ovvieta' (vedi altro mio
post in risposta a Montanari) che non capisco come possano affascinare
chicchessia.
Comunque, nonostante tutto, non e' riuscito a farmi DISPIACERE il finale
di Guglielmo Tell! ;)
Ok. Salto il resto perche' mi sembra che ormai ci siamo capiti.
> Io da solo riesco a dirti se una cosa in quel momento mi piace o no.
> Cerco qualcuno che mi spieghi come ha fatto l'autore a farmelo
> piacere in quel modo. Capisci ?
> Io da solo non sento tutto quello che accade.
> Io da solo non percepisco coscientemente l'uso del coro.
> Io da solo non ho l'orecchio abituato a percepire la struttura di un
> finale rossiniano.
> ecc ecc ecc
Tutta roba che trovi nei bignamini. Oh, beninteso, se il bignamino non
ce l'hai e queste cose te le dice Baricco va bene lo stesso. Basta che
non venga spacciato per il culmine della genialita' e della fascinazione
affabulatoria!
> Che quel qualcuno sia Baricco perchè quella sera ho acceso su raidue
> per caso non sapendo cosa fosse Totem o sia uno dei gentili
> frequentatori del NG che sanno cosa avviene li dentro è lo stesso.
> Basta che si faccia capire e mi parli in maniera non troppo
> complicata... precisa magari ma nemmeno troppo accademica...
Ecco, vedi che siamo d'accordo? ;-)
> >Quello che voglio dire e' che il miglior testo divulgativo sul Guglielmo
> >Tell di Rossini e'... il Guglielmo Tell di Rossini.
>
> Beato te che lo apprezzi e lo capisci tutto senza bisogno di aiuto
> credimi ! Ti basta ascoltare il CD per capire.
> Io da solo lo apprezzo in una certa maniera.
> Aiutato, di solito lo apprezzo di più.
Qui sono stato volutamente provocatorio. E' chiaro che quanto piu' si sa
intorno ad un'opera d'arte tanto piu' si e' in grado di apprezzarla.
Quello che mi dava fastidio e' questo atteggiamento da "Ho visto la
luce!!" (in prima serata su raidue)
> >> ...... chissà poi cosa diavolo è un Babinet Soleil, eh ??? AHAHAHAHAH
> >
> >Lo so, l'ho trovato su AltaVista! AH!AH!AH!AH!AH!
>
> ALLORA TI HO INTERESSATO ! PUR NON ESSENDO AFFASCINANTE COME KATE
> WINSLET TE NE E' FREGATO ALMENO UN pochiiiiiiiino EHHHH ???
> AHAHAHHAHAHAHAAHAHAHAH !!!!!!
Si', ma dopo 30 secondi ho capito che non avrei dedicato quello che mi
resta da vivere al Babinet Soleil! :)
--
ciao
maurizio
>scusami, chiederti notizie (amagari e-mail, per non rompere agli
>altri) su questo progr, si puň? salutoni e grazie
Penso che si chiami "polpastrelli di Mauro Montanari", ma é solo una voce di
corridoio...
>>scusami, chiederti notizie (amagari e-mail, per non rompere agli
>>altri) su questo progr, si puň? salutoni e grazie
>Penso che si chiami "polpastrelli di Mauro Montanari", ma é solo una voce di
>corridoio...
Porc... ecco come si chiamava !! oh, c'ho pensato per un bel po' di
tempo ma non mi veniva proprio !
Tu Klaus che versione hai ? La mia č un DEMO e funziona solo con voci
che pronunciano bene la "z" , per questo non l'ho potuto usare.
Qualcuno ha la shareware e il crack da darmi ?
Grazie.
Wentu
>Ecco perche' io, in estate, vado altrove. Non perche' non mi piaccia
>l'Italia: il problema e' che non mi piacciono gli Italiani.
Ma guardiamoci un po' un po' tutti nelle palle degli occhi : in fondo,
a chi piacciono gli italiani ?
Cesare Simonetti
GENOVA PROFONDA
>Ma guardiamoci un po' un po' tutti nelle palle degli occhi : in fondo,
>a chi piacciono gli italiani ?
Alle italiane, e anche alle straniere
Se il quesito e': meglio un Baricco che (s)parla di Rossini, o una
trasmissione fatta di pettegolezzi su personaggi televisivi e fatti
personali di ggente qualunque, allora meglio Baricco (ma secondo me il
meglio sarebbe un guasto al ripetitore).
Ma veramente per avere qualche spettatore bisogna sparlare?
Ho letto il testo della chiaccherata di Baricco, e mi sembra che come
divulgatore valga quanto negli scritti "seri": ossia poco. In entrambi i
casi non fa nessuna distinzione fra dati di fatto importanti e ipotesi
suggestive su dettagli marginali. E come risultato manca completamente di
rigore, fa molta confusione, dice una montagna di sciocchezze e dopo aver
sollevato un gran polverone non conclude nulla.
Come si fa a dire tante frivolezze, ma non che l'opera si apre il mattino
con un coro che dice "il cielo promette una giornata serena" - poi invece
arriva inaspettata la tempesta (e i soldati) e Tell la affronta andando
sul lago con una barca. E l'opera si chiude dopo che Tell e' tornato a
riva durante la tempesta, e dopo aver ucciso Gessler intona le parole
"che aria pura, che giorno radioso"?
Il finale del "Tell" e' un cerchio che si chiude, non e' una ciliegina
messa sopra al dolce dopo 4 portate. La "metereologia" non e' un
espediente scenografico, ma ha un significato simbolico: la tirannia non
offende solo gli uomini, la tirannia e' contro natura!
Il putiferio da sagra paesana che secondo Baricco sarebbe stato la
conclusione piu' logica non avrebbe senso perche' gli uomini non cambiano
(che diamine! sono svizzeri!), ma nel finale si ristabilisce l'armonia
della natura. Secondo Baricco il "Tell" sarebbe come un gioco a guardie e
ladri dove tutti sono catturati meno Tell che finalmente riesce a fare
"libero tutti": non riesco a immaginare una lettura piu' cretina di
questa. Ma allora che fine farebbe il finale del 2. atto?
La lettura di Baricco, sia dell'opera intera (il suo 4h55' + 5') sia del
"finale del finale" e' peggio di una banalizzazione: e' miope, falsa,
risibile...
Baricco non nomina nemmeno il "Guglielmo Tell" di Schiller (e dalla sua
lettura mi chiedo se lo conosce!), che non solo era la fonte letteraria
ma era anche un dramma popolarissimo a inizio '800 e conosciuto benissimo
dal pubblico di Parigi. E il dramma non termina con la morte di Gessler e
la distruzione delle fortezze austriache! C'e' un 5. atto che serve come
morale finale, che non e' centrato sugli avvenimenti precedenti ma sulla
morte dell'Imperatore assassinato in una congiura di palazzo (tutta la
vicenda e' dovuta al tentativo dell'Imperatore, che era austriaco, di
favorire il proprio regno a spese dell'Impero annettendo i cantoni
svizzeri, che facevano parte dell'Impero come stati indipendenti anche se
non elettori). Va bene voler essere divulgativo, ma perche' raccontare
che le opere hanno tutte un'unico concetto triviale di liberta'? perche
non dire che questa opera e' basata su un dramma "politico"? Per rendere
interessante e appetibile un'opera d'arte bisogna far credere che sia
banale, niente paura: e' hollywoodiana? Che era stata scritta per far
svenire dall'emozione le "signorine di buona famiglia"?
Arriviamo alla lettura musicale.
All'"unico acuto vero che noi sentiamo nel Guglielmo Tell"... Bravo
Baricco! questa raccontala al tenore! E poi anche limitandosi al
concertato finale c'e' un <fa> di Tell (su "redescends"...) che mi pare
un "vero acuto"... o sbaglio? Ma inutile fare una lista delle sciocchezze
dette da Baricco, sono troppe...
Il concertato finale e' basato su un motivo pastorale esposto dai corni a
cui si aggiungono man mano gli altri strumenti a fiato. Baricco dice che
i corni servono a dare un'impressione di lontananza. Bubbole. Inizia il
corno perche' la melodia e' un tema pastorale per corno delle Alpi,
basato su una melodia tradizionale: il "ranz" di Zwinger.
L'accompagnamento tipico della musica popolare svizzera e' realizzato con
cetra da tavolo e contrabbasso: per questo motivo Rossini ha scelto
l'arpa su un tappeto di accordi gravi! Altro che suoni celestiali e
concerti degli angeli, come racconta Baricco...
Il motivo del concertato finale e' una samplice triade ascendente, poi la
dominante viene ripetuta tre volte con un abbellimento (e sembra un
trullala'-a, trullalla'-a, trullalla'-a), quindi la frase si conclude
sulla mediante e si riparte modulando ecc. ecc.
Un dettaglio mi incuriosisce: nella prima esposizione le tre note
dell'accordo sono identiche (ognuna 1/4) e quindi la prima terzina (il
primo trullalla') ha durata doppia (1/4 anziche' 1/8), forse come per
prendere lo slancio. Almeno cosi' vorrebbe la partitura, perche' nella
mia edizione su CD (Muti) la prima esposizione della frase e' identica a
tutte le altre... (ma visto come Muti appiattisce le dinamiche non mi
stupirei se avesse semplificato anche il ritmo :-). Poi tutto si sviluppa
ripetendo questa semplicissima frase sempre in una nuova tonalita', fino
allo scioglimento finale.
Mi fermo, senno' il mio contatore di sciocchezze supera anche quello di
Baricco...
Giovanni C
>Bene, leggendo il testo mi sembra chiaro che vediamo due cose diverse.
>Io (insieme ad altri) ci vedo banalita' da "guida all'ascolto" condite
>da metafore improbabili, accostamenti stupidi (cfr. Hollywood) e
>linguaggio variamente ammiccante, altri ci vedono un capolavoro di
>fascinazione rivelatrice.
Credo che tu abbia ragione, ed abbia centrato il nocciolo della
questione.
Pensandoci bene, infatti, credo di dover concludere che a me piace
semplicemente ascoltare Baricco punto e basta, e quando lo ascolto
sono disposto anche a chiudere un'occhio sulla verita' di quello che
dice.
Ciao,
Mauro
Giovanni Christen ha scritto:
> Se il quesito e': meglio un Baricco che (s)parla di Rossini, o una
> trasmissione fatta di pettegolezzi su personaggi televisivi e fatti
> personali di ggente qualunque, allora meglio Baricco (ma secondo me il
> meglio sarebbe un guasto al ripetitore).
> Ma veramente per avere qualche spettatore bisogna sparlare?
Si, purtroppo, almeno oggi. Si chiama "Trash TV".
Comunque vorrei sottolineare che io difendo il MODO con cui e' stato pensato di
divulgare un'opera in fondo tutt'altro che semplice, non la SOSTANZA delle
spiegazioni, che conosco solo attraverso quei pochi minuti di MP3 e delle quali
non stento a credere siano anche assurde.
Ti saluto!
>>Ma guardiamoci un po' un po' tutti nelle palle degli occhi : in fondo,
>>a chi piacciono gli italiani ?
>Alle italiane, e anche alle straniere
-alle italiane ? certo, visto che non c'e' altro, perche' appena c'e'
un po' di concorrenza quelle si buttano sul mercato alternativo !
non ci credi ?
vienimi a trovare nella Genova Profonda, che ti spiego.
-alle straniere ? puo' anche essere vero, finche non ci conoscono
bene...
<cut>
innanzitutto grazie a Mauro Montanari per il titanico lavoro che si è preso
la briga di fare.
Non ho visto la puntata "incriminata" di totem e perciò mai sarei
intervenuto nella discussione, perchè avrei scritto senza cognizione di
causa.
La trascrizione fedele delle sue parole mi ha dato in modo plausibile
un'idea dei concetti che ha voluto esprimere.
Concordo con Giampaolo Lomi, secondo me l'intervento di Baricco è stato
prolisso, ricco di parole, citazioni, ma povero di contenuti.
Innanzitutto il lungo "proemio" del salvataggio dell'isola, e della
funzione quasi "taumaturgica" cui assurgerebbe la puntata di Totem nei
confronti di un brano di sconvolgente bellezza.
> La storia del Guglielmo Tell ve la potete immaginare. Guglielmo Tell è
> quello della mela, ovviamente... l'opera dura 5 ore ma la storia poi
> sintetizzata è "Un popolo - gli svizzeri in questo caso - vive sotto
> il tallone di un tiranno. Un pezzo di umanità a cui hanno tolto la
> libertà". L'opera su questi temi c'ha alcune idee... l'opera in
> generale, non questa, il teatro musicale... sul fatto della libertà ha
> un idea molto elementare ma non stupida... che la libertà è UNA ...
> non ci sono DELLE libertà. Quando c'è un tiranno non è che tu ... va
> be' non puoi più leggere tutti i giornali ... magari non puoi votare
> ma in fondo mi ha sempre un po' annoiato, no, quando c'è il tiranno
> non c'è la libertà e quando non c'è la libertà la gente non è più
> felice, la gente non può fare più niente di quello che vorrebbe fare.
> Allore uno è fidanzato con l'altra... niente non si possono più
> vedere, uno vuol telefonare, non funziona, uno dice "ah a me piace il
> mare!" non c'è il mare. La schiavitù è una cosa che azzera, non solo
> la libertà (qualsiasi libertà) ma qualsiasi felicità.
ecco in questo punto, se non conoscessi bene l'opera non avrei capito una
virgola di quanto dice Baricco, se non che si tratta di un'opera dal gusto
anche patriottico, tema che ben si inseriva in un tessuto socio politico
cos' magmatico come quello dell'Europa degli anni '30, che avrebbe
preludiato di lì a poco a tutta una serie di conflitti per l'indipendenza.
Per il resto le proposizioni sono neanche tanto semplici quanto
semplicistiche, cioè forzosamente semplificate anche a costo di istupidire
i concetti che permeano questa immensa opera.
> Ma non è tutto qui. Una delle ragioni per cui Rossini era un genio era
> che faceva della musica in cui si nasconde un sacco di roba che i tuoi
> nervi capiscono e tu non capisci.
> Se io vi suono adesso quello che cantano uno per uno i personaggi del
> Guglielmo Tell qui, qui proprio dove li avete sentiti quello che suono
> è questo.
> Guglielmo Tell, che è il primo che si accorge del tempo. Guglielmo
> Tell esattamente, se vogliamo stare ai fatti, quello che canta è...
> [Baricco suona al pianoforte la parte di Guglielmo Tell, ribatte
> sempre la stessa nota - pausa - ancora la stessa nota ripetuta]
Ecco questo argomentare di Baricco mi trova praticamente in completo
disaccordo.
Rossini adopera un tipo di concertato di azione formato dalla
sovrapposizione contrappuntistica di elementi monotematici, di per sè
ripetitivi, ma che legati tra loro creano delle armonie straordinariamente
dinamiche ed orecchiabili.
Scomposte danno l'impressione della ripetizione.
Non a caso questa tecnica: il rossinismo, per l'appunto fu adottato da
tutti i grandi musicisti della generazione successiva a Rossini i quali
presero ad imitarlo servilmente scrivendo "alla rossini". Ad esempio
Meyerbeer scrise "IL crociato in Egitto" che pare essere stato dettato da
Gioa chino in persona. Ma anche altr autori italiani non andarono esenti da
questa prassi melodrammatica, tra cui lo stesso Donizetti od anche il
giovne Verdi, anche se limitatamente alle prime due opere: Oberto ed Un
giorno di Regno, ma un folto sottobosco di musicisti si lasciò trascinare
da questa nuova moda intrapresa dal pesarese: Coccia, Mercadante, Ricci,
Nini, Peri, etc.. A livello accademico questo rossinismo fu avversato da
aderenti alle vecchie correnti di stampo Paisielliano, quale Zingarelli che
in alcuni scritti disdegnò la nuova maniera di fare teatro. Non ultimo
Berlioz era un fiero oppositore di Rossini: in una lettera ad direttore
dell'Operà di Parigi si lamentava del fatto che le sue composizioni
stentassero a decollare, mantre a Rossini "bastava metter in scena le fole
gaje coi pizzicati d'archì e i geroglifici vocali", su una struttura
musicale tutto sommato molto semplice per mietere successi strepitosi.
Di come è svolto il concertato finale del Tell oramai Rossini aveva scritto
fiumi di spartiti: Il tell in un certo senso mi sembra il meno elaborato,
perchè formato da frasi simmetriche trasportate melodicamente in diverse
tonalità e fatte sfociare in un roboante complesso bandistico.
Degli esempi: ascoltate L'Italiana In algeri, ne è piena zeppa, c'è
l'imbarazzo della scelta. dal duetto della III scena tra Mustafà e Lindoro,
dove le frasi sono ripetuamente declamate in due tonalità diverse
attraverso la tecnoca del sillabato rapido (non so dre con precisione la
tonalità perchè non ho la partitura dell'opera). Pressapoco si sente:
qua-le im-bro-glio ma-le-det-to, sen-to a-more den-tro il pet-to e Mustafà
risponde: u-na mo-glie co-me que-sta cre-di a me ti pia-ce-rà etc. i due
cantano meccanicamente, proprio come afferma Baricco: se canticchiassero
alla fermata dell'autobus o della metropolitana tuti li prenderebbero per
pazzi, ma queto non significa affatto che Rossini abbia scritto una musica
intrisa di pazzia, quasi come una sorta di autoritratto di Van Gogh che
scatena la furia dello psicotico che vi si soffermi (cfr.la celebre scena
del film: La notte dei generali).
Eppure Baricco, nel momento in cui esordisce dicendo che Rossini dopo il
Tell avrebbe avuto una serie di malattie psicosomatiche che lo avrebbero
reso labile, concludendo con una sortita del genere lascia intendere che il
compositore era pazzo, o che la sua follìa latente spuntava fuori a libello
subliminale da una composizione che mai era stata più chiara e lineare sia
per la trama affrontata che per le tematiche (quasi ovvie: amore, fedeltà,
coraggio, patria, libertà, tirannide) sia per le tonalità musicali: Il do
maggiore non abbisogna di ulteriori spiegazioni.
In tal senso le argomantazioni del presentatore di Totem oltre a non essere
affatto vere sono addirittura fuorvianti, sia perchè imprecise o,
quantomeno, poco chiare: non si capisce mai cosa voglia dire; nel senso che
le sue affermazioni sono contornate da un continuo chiaroscuro ed
incorniciate da una sapiente capacità mimica che da *l'impressione*
nell'ascoltatore di aver capito tutto, salvo poi rendersi conto che tutte
quelle idee era un fragile castello di sabbia soggetto all'onda della
risacca.
Il tentativo di psicologizzare un autore per trarre il frutto inconscio
della sua creazione è stata una tentazione succulentissima per autori o
"studiosi" senza scrupoli.
Tempo fa lessi su una rivista un'analisi sull'Orlando Furioso di Ariosto
nel quale mi si voleva convincere del sentimento che legava l'autore alla
madre, altri "ricamini non hanno neanche risparmiato il Tasso, ma anche
Dante, o Boccaccio, per non parlare degli esponenti delle arti figurative e
perchè no, anche della musica.
Tutto questo tradisce un'altra affermazione ardua del BAricco, quella per
cui la scatola del Tell riserverebbe molte più sorprese di un Mozart: qui
la svista è palese, ma come si fa a dire che in un Don Giovanni, o nelle
nozze di figaro, ad es.: se apri la "scatola non trovi nulla di
particolare, solo un mistero che rende ammaliante quella musica,
contrariamente allìopera di Rossini..", ma come si fa a dire tutto questo
senza rendersi conto che in un certo senso Rossini poteva rappresentare
rispetto a Mozart un passo indietro, e non in avanti. Le opere di Mozart
sono fittissime di contenuti e soprattutto è inesistente quella ripetizione
della nota che Baricco non si sa se ascriva a pazzia od a che altro. Come
spiegare un simile strafalcione se non con la constatazione che la
luminosità in un Mozart è tale che costringe chi lo scolta a percepirlo
tale e quale è, senza dare adito a qualsiasi "analisi psicologica"
impossibile in un contesto di chiarezza e limpidezza portata quasi alle
estreme conseguenze: acoltare Mozart e saperlo apprezzare significa, in
pratica, riuscire a guardare il sole senza bruciarsi gli occhi. Ma non
perchè Mozart sia "povero" di contenuti, come lascia intravedere il caro
Baricco, ma perchè lui è uno dei pochi, assieme a pochi altri (come Bach,
ad es.) ad aver concepito e raggiunto l'ideale della purezza.
In tal senso mi sembra che tutte le affermazioni cadano inesorabilmente.
Certo è lodevole l'intento di Baricco di portare a conoscenza del grande
pubblico l'opera, quale genere d'arte ingiustamente negletta, ma mi da
fastidio l'atteggiamento di chi si mette in cattedra, come il titolare
della scienza infusa volendo propinare ai poveri mortale boiate come la
pazzia.
Ma a proposito di pazzia, voglio raccontare un aneddoto che mi pare fu
riferito tempo fa da Paolo Isotta.
Si narra che Liszt, eseguendo la sinfonia del Tell al pianoforte in uno
stabilimento di pazzi, avesse scatenato tale una eccitazione in costoro che
il direttore dell'istituto gli chiese di astenersi dal proseguire.
Sicuramente in tutto questo non so quanto ci sia di vero, resta il fatto
che il tema della follia comunque ha sempre aleggiato intorno questa
composizione, e spesso e volentieri, a mio avviso, è stata confusa con la
potenza travolgente di determinati passi. Basti vedere la partitura: il
galop dll'ouverture è in 2/4, un ritmo marziale per eccellenza, con note
ribattute in continuazione: la tromba suona un si naturale, accompagnato
poi da accordi si-re#-fa# e così via in gruppuscoli di due semicrome ed una
croma(tata-tà, tata-tà, tata-tà).
Di qui le mie conclusioni, La trasmissione in questione è il classico
carrozzone del regime vigente affidato all'adepto di turno che si atteggiua
ad intellettualino falso-modesto, il classico tipo che quando ti spiega le
cose pare che esse siano di una semplicità disarmante, ma proprio perchè
non lo sono asciano interdetti l'interlocutore in un silente atteggiamento
di annichilita ricezione: in parole povere tutto fumo e niente arrosto. Il
vero è che tanto si è detto e tanto si è scritto sul tell, basterebbe
riscoprire quegli autori, basterebbe farla ascoltare la musica, senza fare
finta di dare un prodotto culturalmente decente col contorno alla Carrà ed
alla Boncompagni e senza portare alla ribalta queste nuove leve di
arrivisti del teleschermo che quando tutto hanno e dopo che tanto si sono
sbracciati nella mimica lanciando sguardi ammalianti come frecce di cupido
alla fine scoprono l'acqua calda!.
--
Pietro
--------------------------------------
Do...@iname.com
Pu...@iol.it
Confesso che non riesco a capire cosa ci sia di negativo nei concettiespressi da Baricco
nel descrivere il finale del GT .
Premettendo che non ho una grandissima simpatia per Baricco,
va detto che pure se faccio una "traduzione" delle poesie di Leopardi
posso ricavarne nient'altro che "sono depresso. La vita e' una schifezza.
Tutto il mondo e' una schifezza"; il fatto e' che cosi' mi sfugge il
modo con cui Leopardi ha espresso questi concetti.
Lungi da me dire che Baricco e' un grande poeta: ma secondo me
e' senz'altro un grande affabulatore, un narratore di storie
(ed, in effetti, ha l'aria di chi, tra le rige, stia dicendo "non fate caso
al GT, ma fate caso a come IO ve lo racconto")
Poi: secondo me, le tue critiche, Mauro, contengono un pregiudizio:
il fatto che accostare il nome di Hollywood ad una opera lirica
sia di per se' negativo.Perche'? A parte che a Hollywood si sono
prodotte delle autentiche opere d'arte, il fatto e' che il GT era "grand-opera",
cioe' quanto di meglio si offriva, a quel tempo, per attirare gli
spettatori ad uno spettacolo. E Rossini ne conosceva i trucchi.
Ed in questo senso era una "canaglia": e attirare le orecchie degli spettatori
in una direzione e poi "deluderli" con una cambio d'armonia o cos'altro,
e' un trucco da Spielberg dell'opera (del resto, uno
che scrive il "Barbiere" in 12 giorni e' per forza una "canaglia", uno
che conosce ad adopera i trucchi dei compositori).
Disegnare il paesaggio svizzero con il corno, vuol dire fare uso
di luoghi comuni: ed e' quello che ha sempre fatto Hollywood.
Il fatto che Baricco evidenzi che Rossini usava anche dei luoghi comuni
musicali non e' denigratorio ne' per Rossini che lo faceva, ne' tantomeno
per Baricco che lo mette in evidenza (non mi risulta si faccia cosi' spesso,
soprattutto in televisione)
Nel dire che Rossini e' una canaglia, Baricco intendeva dire quello
che pensi tu: che era un grande compositore, evidenziando il fatto, pero',
che essere grandi compositori vuol dire pure conoscere i trucchi
per attirare le orecchie degli spettatori.
Se proprio dovessi fare una critica a Baricco, farei le seguenti:
mi pare abbia la tendenza a "caramellare" qualsiasi opera d'arte di cui parla,
ponendola in una sorta di nuvoletta dorata, quando, spesso,
le opere d'arte ci rimettono ad essere addolcite; poi, introducendo
le "sue" metafore nella descrizione della musica, impedisce un po',
a chi lo ascolta, di costruirsi le proprie metafore; ma questo difetto
e' lo stesso che, per opinione di Carlo Maria Giulini, ha un film
come "Fantasia".
>
--
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> Premettendo che non ho una grandissima simpatia per Baricco,
> va detto che pure se faccio una "traduzione" delle poesie di Leopardi
> posso ricavarne nient'altro che "sono depresso. La vita e' una schifezza.
> Tutto il mondo e' una schifezza"; il fatto e' che cosi' mi sfugge il
> modo con cui Leopardi ha espresso questi concetti.
Esatto, Leopardi era un poeta e la cosa importante era "come" esprimeva
dei concetti universali e noti. Baricco no.
> (ed, in effetti, ha l'aria di chi, tra le rige, stia dicendo "non fate caso
> al GT, ma fate caso a come IO ve lo racconto")
A me mi frega del GT, non di B.
> Poi: secondo me, le tue critiche, Mauro, contengono un pregiudizio:
> il fatto che accostare il nome di Hollywood ad una opera lirica
> sia di per se' negativo.
Mai detto niente del genere. Anzi mi piace moltissimo il cinema
americano (non tutto, ma buona parte). Trovo solo banale l'accostamento.
> Ed in questo senso era una "canaglia": e attirare le orecchie degli spettatori
> in una direzione e poi "deluderli" con una cambio d'armonia o cos'altro,
> e' un trucco da Spielberg dell'opera (del resto, uno
> che scrive il "Barbiere" in 12 giorni e' per forza una "canaglia", uno
> che conosce ad adopera i trucchi dei compositori).
etc. etc.
Sono, ovviamente, d'accordo sui concetti. Non mi piace il termine
canaglia, ecco tutto. Lo trovo fuorviante, moralistico, alla fine.
Mi sembra oltretutto ammiccante verso il pubblico telvisivo (= non
necessariamente interessato all'opera)
> Se proprio dovessi fare una critica a Baricco, farei le seguenti:
> mi pare abbia la tendenza a "caramellare" qualsiasi opera d'arte di cui parla,
> ponendola in una sorta di nuvoletta dorata, quando, spesso,
> le opere d'arte ci rimettono ad essere addolcite
D'accordissimo. (Ma questo gli serve per "incantare")
--
ciao
maurizio
>...Se proprio dovessi fare una critica a Baricco, farei le seguenti:
>mi pare abbia la tendenza a "caramellare" qualsiasi opera d'arte di cui parla,
>ponendola in una sorta di nuvoletta dorata, quando, spesso,
>le opere d'arte ci rimettono ad essere addolcite; poi, introducendo
>le "sue" metafore nella descrizione della musica, impedisce un po',
>a chi lo ascolta, di costruirsi le proprie metafore; ma questo difetto
>e' lo stesso che, per opinione di Carlo Maria Giulini, ha un film
>come "Fantasia".
Concordo e aggiungo che questo paragone tra Fantasia e Baricco-sul-GT mi sembra
molto significativo: entrambi hanno utilizzato degli spezzoni di classica,
entrambi si propongono di affascinare gli spettatori, entrambi svolgono opera di
divulgazione, entrambi ( e questo é il loro merito ) ci riescono.
Se il mio prossimo acquisto sará il GT, questo é anche merito di Baricco.
Forse l'avrei fatto lo stesso, ma ora ho una o due motivazioni in piú.
Poi posso essere d'accordo che entrambi siano superficiali, assolutamente
insufficienti, potenzialmente travisanti ecc., ma sicuramente intriganti e
stimolanti.
Allegri !
Claudio Chiani
>
>
>Giovanni Christen ha scritto:
>
>> Se il quesito e': meglio un Baricco che (s)parla di Rossini, o una
>> trasmissione fatta di pettegolezzi su personaggi televisivi e fatti
>> personali di ggente qualunque, allora meglio Baricco (ma secondo me il
>> meglio sarebbe un guasto al ripetitore).
>> Ma veramente per avere qualche spettatore bisogna sparlare?
>
>Si, purtroppo, almeno oggi. Si chiama "Trash TV".
>
>Comunque vorrei sottolineare che io difendo il MODO con cui e' stato pensato di
>divulgare un'opera in fondo tutt'altro che semplice, non la SOSTANZA delle
>spiegazioni, che conosco solo attraverso quei pochi minuti di MP3 e delle quali
>non stento a credere siano anche assurde.
>
>Ti saluto!
posso dirvi che credo di sapere come una delle cose più difficili, di
cui nelle tv, non solo in Rai, da anni si sta discutendo, è il modo (e
ne cercano uno nuovo, logicamente dal loro punto di cista coniugabile
con lo spettacolare) con cui trattare della cultura, musicale e non
solo? Baricco è uno dei tentativi, forse perfino dei più originali o
innovativi, forse perfino - lo dimostra l'audience, e cioé il suo
fallimento per non aver, almeno finora ma è presto per un giudizio
definitivo, trovato il pubblico che dichiaratamente cercava- meno
riusciti. Salutoni
>Ho solo messo il computer davanti al televisore e lanciato uno di quei
>programmini che trasformano la voce in un file di testo. :-)
Ma a chi pensi di darla a bere ????
Giampaolo
>
>
>-alle straniere ? puo' anche essere vero, finche non ci conoscono
>bene...
mica importa che ci conoscano bene.......
============================
Cioran's son
Luca F.Palmieri
ned...@iperbole.bologna.it
============================
"EVOLUZIONE: Prometeo, ai giorni nostri, sarebbe un deputato dell'opposizione"
(Emil Michael Cioran)
-------------------------
Sono d'accordo solo in parte:per quanto
possa essere odioso o discutibile, e' noto che, comunque,
la principale attivita' di Baricco e' quella di essere uno scrittore. Posso quindi
immaginare
che anche per lui il "modo" con cui esprimere
i concetti possa essere importante.Comunque, ad ogni modo, sostenevo,
nella mia precedente lettera, che Baricco none' un poeta, ma pur sempre un affabulatore.
>
>
> > (ed, in effetti, ha l'aria di chi, tra le rige, stia dicendo "non fate caso
> > al GT, ma fate caso a come IO ve lo racconto")
>
> A me mi frega del GT, non di B.
Be', il thread e' su Baricco, non solo sul GT.
>
>
> > Poi: secondo me, le tue critiche, Mauro, contengono un pregiudizio:
> > il fatto che accostare il nome di Hollywood ad una opera lirica
> > sia di per se' negativo.
>
> Mai detto niente del genere. Anzi mi piace moltissimo il cinema
> americano (non tutto, ma buona parte). Trovo solo banale l'accostamento.
Io no, anche perche', per me, non e' un accostamento,
ma un analogia:trovo, cioe', che il grand-opera ottocentesco
sia, in effetti, il corrispettivo
degli attuali colossal cinematografici.
Posso immaginare che sostenerlo
in televisione, per chi non e' molto avezzo alla musica classica, serva
a rendere meno "timoroso" l'accostamento ad un opera musicale.
>
>
>
>
>
> Mi sembra oltretutto ammiccante verso il pubblico telvisivo (= non
> necessariamente interessato all'opera)
Si': personalmente non ci trovo niente di male; se faccio una trasmissione televisiva,
e' ovvio che mi rivolgo al pubblico televisivo, no?
>
ciao
leonardo
MAUrizio ha scritto nel messaggio <1dldupd.1j4...@ws13.axnet.it>...
Mauro Montanari <mauro.m...@spiderlink.it> wrote:
>No, scherzi a parte, ti ringrazio per aver trascritto il testo (e ti
>invidio per la quantita' di tempo libero che hai a disposizione).
cut
>Ah no, un'altra cosa la aggiungo! La frase:
>
>"Questa sera abbiamo salvato il finale del Guglielmo Tell."
>
>E' di una presunzione insopportabile. Il finale del GT non ha certo
>bisogno di essere salvato, tantomeno da b.
>ciao
>maurizio
La frase non è felice, ma era solo una metafora come appare chiaro a
chiunque pur non avendo visto la trasmissione incriminata si legga per
intero il post del buon Montanari.
Pietro Puca ha scritto nel messaggio <01be3cb8$9888be20$LocalHost@puco>...
>Mauro Montanari <mauro.m...@spiderlink.it> scritto nell'articolo
><01be3c73$f37ccaa0$LocalHost@puco>...
>> mau...@usa.net (MAUrizio) wrote:
>La trascrizione fedele delle sue parole mi ha dato in modo plausibile
>un'idea dei concetti che ha voluto esprimere.
>Non ho visto la puntata "incriminata" di totem e perciò mai sarei
>intervenuto nella discussione, perchè avrei scritto senza cognizione di
>causa.
La trascrizione per quanto fedele evidentemente non basta,poichè dopo aver
letto per intero il suo scritto, non mi pare che si sia fatta un'idea
corretta dei "concetti che ha voluto esprimere", (io ho visto la
trasmissione).
>Innanzitutto il lungo "proemio" del salvataggio dell'isola, e della
>funzione quasi "taumaturgica" cui assurgerebbe la puntata di Totem nei
>confronti di un brano di sconvolgente bellezza.
Lo Vede??? il lungo "proemio" non si riferiva ad un brano in particolare,
era una METAFORA riferita alla funzione del teatro, della letteratura, della
cultura in genere, e anche della musica.
>> [Baricco suona al pianoforte la parte di Guglielmo Tell, ribatte
>> sempre la stessa nota - pausa - ancora la stessa nota ripetuta]
>Ecco questo argomentare di Baricco mi trova praticamente in completo
>disaccordo.
>Rossini adopera un tipo di concertato di azione formato dalla
>sovrapposizione contrappuntistica di elementi monotematici, di per sè
>ripetitivi, ma che legati tra loro creano delle armonie straordinariamente
>dinamiche ed orecchiabili.
Era quì che Baricco voleva arrivare, che partendo da una semplice nota
ribattuta Rossini ci preparava un capolavoro di armonie straordinariamente
dinamiche ed orecchiabili.
.
>Di come è svolto il concertato finale del Tell oramai Rossini aveva scritto
>fiumi di spartiti: Il tell in un certo senso mi sembra il meno elaborato,
>perchè formato da frasi simmetriche trasportate melodicamente in diverse
>tonalità e fatte sfociare in un roboante complesso bandistico.
Questo dice Baricco quando afferma non trattarsi di un capolavoro (opinione
sua) ma di un'abile costruzione di un grande (geniale) artigiano che sapeva
come conquistare il suo pubblico.
>, ma queto non significa affatto che Rossini abbia scritto una musica
intrisa di pazzia
>
>le sue affermazioni sono contornate da un continuo chiaroscuro ed
>incorniciate da una sapiente capacità mimica che da *l'impressione*
>nell'ascoltatore di aver capito tutto, salvo poi rendersi conto che tutte
>quelle idee era un fragile castello di sabbia
Affermazioni in chiaroscuro, capacità mimica, ma non aveva detto di non
avere visto Totem?
>Tutto questo tradisce un'altra affermazione ardua del BAricco, quella per
>cui la scatola del Tell riserverebbe molte più sorprese di un Mozart: qui
>la svista è palese, ma come si fa a dire che in un Don Giovanni, o nelle
>nozze di figaro, ad es.: se apri la "scatola non trovi nulla di
>particolare
infatti! ma come si fà! in effetti Baricco dice un'altra cosa, e cioè che le
"scatole" Mozartiane, non che sono vuote, ma che non si possono "smontare"
tanto sono perfette nella loro apparente semplicità, e non solo a Mozart si
riferiva ma anche a opere precedenti di Rossini.
>Certo è lodevole l'intento di Baricco di portare a conoscenza del grande
>pubblico l'opera, quale genere d'arte ingiustamente negletta,
Hooo!!! Tanto dovrebbe bastare.
>Ma a proposito di pazzia
>Si narra che Liszt, eseguendo la sinfonia del Tell al pianoforte in uno
>stabilimento di pazzi, avesse scatenato tale una eccitazione in costoro che
>il direttore dell'istituto gli chiese di astenersi dal proseguire.
>Sicuramente in tutto questo non so quanto ci sia di vero, resta il fatto
>che il tema della follia comunque ha sempre aleggiato intorno questa
composizione,
mi pare che anche questo abbia espresso in maniera chiara Baricco dicendo
che si tratta di una musica così capace di incidere sui "nervi" che non è
adatta per i pazzi.
>Di qui le mie conclusioni, La trasmissione in questione è il classico
>carrozzone del regime vigente
ecco spiegato l'arcano:-)
>affidato all'adepto di turno che si atteggiua
>ad intellettualino falso-modesto, il classico tipo che quando ti spiega le
>cose pare che esse siano di una semplicità disarmante,
>
>alla fine scoprono l'acqua calda!.
Di qui le mie conclusioni, questo è un esempio classico di giudizio espresso
per partito preso quasi per confermare un senso di appartenenza(a un'elite
culturale? a una parte politica? ).
Il sig. Puca ha letto il testo trascritto con tanta pazienza dal sig.
Montanari senza il benchèminimo sforzo di comprenderne le ragioni tant'è che
gli è sfuggito il particolare più importante (come a molti altri che anno
scritto su questo argomento) e cioè che il sig. Baricco stava facendo del
TEATRO; solamente semplicemente del TEATRO, neanche divulgazione in senso
proprio, non intendeva certo esprimere giudizi definitivi sull'arte di
Rossini, ma solo interessare il suo pubblico parlando di MUSICA, e in un
mondo dove di musica si parla solo su qualche rivista di settore e su
qualche NG questa non mi pare cosa da stigmatizzare. Personalmente
preferisco che di musica si parli, anche in maniera strampalata, anche con
delle inesattezze, ma che si tenti di interessare la gente a qualcosa di
diverso dalle solite carrambate.
Questo è il mio esordio sul NG, (chiedo scusa per non essermi presentato),(e
neanche lo farò adesso, sono un timido), e dopo aver letto parecchie
migliaia di messaggi il più delle volte sterili liste di titoli, o peggio
di sigle di cd, quando non ridicole richieste a proposito di "intervalli"
TV, di "pubblicità" vedi metano, (a questo siamo ridotti, la cultura ormai
è la pubblicità), su un argomento serio, tra virgolette, mi sarei
aspettato da persone della vostra cultura una partecipazione più aperta, o
almeno un atteggiamento meno preconcetto. Parlare poi di regime, solo perchè
qualcuno, oltretutto in una trasmissione che non si è vista,
ha osato esprimere dei concetti che non condividiamo, con un linguaggio che
non riteniamo ortodosso,
sopra un TABU' come la MUSICA e sottolineo facendo del TEATRO mi pare
inqualificabile; ma voi potete andare ai concerti, all'opera, a teatro,
alle piu interessanti conferenze e manifestazioni che vi pare quindi le
cose restino pure come sono che va bene così, e il "volgo" continui pure a
sorbirsi Frizzi lazzi e Carrambe. Questo si che è regime sig. Puca.
Gianni B
>Ah no, un'altra cosa la aggiungo! La frase:
>
>"Questa sera abbiamo salvato il finale del Guglielmo Tell."
>
>E' di una presunzione insopportabile. Il finale del GT non ha certo
>bisogno di essere salvato, tantomeno da b.
>ciao
>maurizio
La frase non è felice, ma era solo una metafora come appare chiaro a
chiunque pur non avendo visto la trasmissione incriminata si legga per
intero il post del buon Montanari.
Pietro Puca ha scritto nel messaggio <01be3cb8$9888be20$LocalHost@puco>...
>Mauro Montanari <mauro.m...@spiderlink.it> scritto nell'articolo
><01be3c73$f37ccaa0$LocalHost@puco>...
>> mau...@usa.net (MAUrizio) wrote:
>La trascrizione fedele delle sue parole mi ha dato in modo plausibile
>un'idea dei concetti che ha voluto esprimere.
>Non ho visto la puntata "incriminata"
>
<etc. etc. etc>
Egregio sig. D'Anguì,
A me sembra proprio che sia Lei ad aver letto con spirito preconcetto le
mie impressioni, tant'è che si è limitato solo a delle sporadiche e
limitate affermazioni, neanche tanto chiare, sul teatro (quella parte, per
intendersi che io chiamo "proemio"), senza aver speso un briciolo di tempo
a verificare, contestare o convenire sulle mie asserzioni in tema di
concertato, di pazzia, insomma senza aggiungere nulla di nuovo alla
discussione.
In tal modo aggiungendo anche la Sua persona a quanti Lei stesso ha
rimproverato di non aver messo la loro cultura a disposizione del pubblico
"non di solito interveniente" di iamc e dimostrando così, che se io avevo
letto il messaggio di Baricco in modo preconcetto, altrettanto Le aveva
fatto una simile operazione mentale, anche se specularmente all'opposto.
Ad ogni modo vengo al dunque.
Posto che nè io nè tutti gli altri che abitualmente frequentiamo questo
gruppo ci siamo mai pemessi di pontificare su alcunchè, ritenendo, anzi, in
modo assolutamente socratico, di essere gli ultimi degli ignoranti, ho
basato le mie argomentazioni sul post di Montanari sol perchè quello era
l'unica cosa in concreto sulla quale riflettere.
Avevo già detto e lo ribadisco di non aver visto quella puntata, e per
questo mi ero astenuto da qualunque commento preliminare: l'unico che
avrebbe legittimato una Sua sentenza senza contraddittorio e passata in
giudicato sul mio atteggiamento verso questo autore-conduttore televisivo.
Innanzitutto è pur vero che io ho seguito le altre puntate di Baricco (non
Totem) quando qualche anno fa interveniva in una trasmissione all'incirca
alle 15.00 del pomeriggio, e trattava dell'opera in maniera monotematica:
affontando cioè argomenti trasversali quali l'amore, la gelosia, l'addio,
il furore, il concetto di padre, etc..Quella mi interesssava parecchio e la
seguivo anche con molto più interesse, fu in quelle occasioni che imparai
la maniera di porgere gli argomenti e la mimica abilissima di Baricco.
Col tempo, poi, ho avuto l'impressione che, come succede per il 99% dei
casi nello spettacolo, il nostro si fosse gettato in un filone più
segnatamente commerciale, avesse inteso anch'egli esplorare la vena d'oro
del Klondike di tutta quella utenza televisiva che aveva affascinato ed
ammaliato qualche tempo prima. Naturalmente, non ci vuole una grande
sagacia per capirlo, la sua cooptazione ad una particolare corrente
politica che fa della "cultura" il suo stendardo d'onore è stata
praticamente inevitabile, e Totem ne è il risultato.
Una trasmissione eclettica, dedita ora alla musica, ora alla letteratura,
condotta con la descrittività necessaria e sufficiente per dire tutto e
niente nata solo per fare contenta, questo devo dirlo, una particolare
frangia delle maestranze di rai tre noncuranti neanche dell'Audience,
bassissimo e dovuto sia al fatto di dover concorrere con i mostri di
Frizzi, lazzi e Boncompagni, sia alla collocazione in seconda serata.
>
> >Tutto questo tradisce un'altra affermazione ardua del BAricco, quella
per
> >cui la scatola del Tell riserverebbe molte più sorprese di un Mozart:
qui
> >la svista è palese, ma come si fa a dire che in un Don Giovanni, o nelle
> >nozze di figaro, ad es.: se apri la "scatola non trovi nulla di
> >particolare
> infatti! ma come si fà! in effetti Baricco dice un'altra cosa, e cioè che
le
> "scatole" Mozartiane, non che sono vuote, ma che non si possono
"smontare"
> tanto sono perfette nella loro apparente semplicità, e non solo a Mozart
si
> riferiva ma anche a opere precedenti di Rossini.
Qui non sono assolutamente in accordo con Lei, Baricco si domanda come sia
possibile che in scatole conùme il Don Giovanni o Le nozze "le smonti e non
trovi niente", testuali parole trascitte in modo certosino da Benvenuti,
sulla cui mancanza di lacune non ho affatto motivo di dubitare. Baricco,
come vede liquida la cosa in modo assolutamente superficiale, dilungandosi
eccessivamente su parafrasi inutili quali la salvezza dell'isola o del
teatro (come lo intende Lei) la cui preponderanza quantitativa è
assolutamente spropositata rispetto all'economia del rimanente discorso.
Ricordo tempo fa Muti, quando ancora tele+3 non fosse criptata tenne una
conferenza fiume sul Rigoletto, così come lui l'aveva inteso.
Fu una delle cose più affascinanti e straordinarie che abbia mai sentitom
ricco di contenuti, tecnico ma intellegible dall'ignorante medio (come me)
di musica. Lo stesso dicasi degli interventi ad es.: di Roman Vlad, Lorenzo
Arruga o Paolo Isotta.
> >alla fine scoprono l'acqua calda!.
> Di qui le mie conclusioni, questo è un esempio classico di giudizio
espresso
> per partito preso quasi per confermare un senso di appartenenza(a
un'elite
> culturale? a una parte politica? ).
> Il sig. Puca ha letto il testo trascritto con tanta pazienza dal sig.
> Montanari senza il benchèminimo sforzo di comprenderne le ragioni tant'è
che
> gli è sfuggito il particolare più importante (come a molti altri che anno
> scritto su questo argomento) e cioè che il sig. Baricco stava facendo del
> TEATRO; solamente semplicemente del TEATRO, neanche divulgazione in senso
> proprio, non intendeva certo esprimere giudizi definitivi sull'arte di
> Rossini, ma solo interessare il suo pubblico parlando di MUSICA, e in un
> mondo dove di musica si parla solo su qualche rivista di settore e su
> qualche NG questa non mi pare cosa da stigmatizzare.
Mi scusi, ma il teatro è divulgazione nel senso più lato possibile, ovvero
trasmissione di sensazioni, emozioni, impressioni, anche quando, da quel
che intendo, la modalità con la quale ciò avviene è particolarmente
"recitata" dal protagonista
Ho capito benissimo che Baricco non intendesse esprimere giudizi su
Rossini,
ci mancherebbe che potesse o fosse in grado di farlo!, ma parlare di
musica, come dice Lei, senza dire niente, significa affascinare l'uditorio,
non dir nulla di contenutisticamente nuovo e spendere tanti bei soldini per
una trasmissione "inutile", a questo punto.
Questo, in un certo senso mi fa capire che Lei in fondo in fondo conviene
con me sulla povertà della puntata cui ci si riferisce
Personalmente
> preferisco che di musica si parli, anche in maniera strampalata, anche
con
> delle inesattezze, ma che si tenti di interessare la gente a qualcosa di
> diverso dalle solite carrambate.
Ecco svelato l'arcano (dal mio punto di vista). Secondo me sbaglia
totalmente. La musica è un argomento troppo serio e troppo tecnico perchè
se ne parli in modo *anche* strampalato. Certo è ammissibile una
certadescrittività od un "alleggerimento" dello spessore tematico, ma mai
giungere a ridicolizzare od a rendere fenomeno di baraccone quella che è
l'espressione più alta e sublime del genere umano. Questo Lei lo deve
pretendere, deve esigere da chi la informa che il prodotto che Le viene
reso sia impeccabile e che da esso almeno possa trarre una qualche utilità.
Altre forme di divulgazione strampalata mi disgustano e mi fanno schifo
perchè mi sanno di contentino di una certa éilte (quella sì) detentrice del
potere di informare o disinformare ij modo assoluamente antidemocratico,
ovvero senza sapere o sentire i reali bisogni dell'utenza di base.
> Questo è il mio esordio sul NG, (chiedo scusa per non essermi
presentato),(e
> neanche lo farò adesso, sono un timido), e dopo aver letto parecchie
> migliaia di messaggi il più delle volte sterili liste di titoli, o peggio
> di sigle di cd, quando non ridicole richieste a proposito di "intervalli"
> TV, di "pubblicità" vedi metano, (a questo siamo ridotti, la cultura
ormai
> è la pubblicità), su un argomento serio, tra virgolette, mi sarei
> aspettato da persone della vostra cultura una partecipazione più aperta,
o
> almeno un atteggiamento meno preconcetto.
Mio caro, sbaglia ancora, purtroppo questo è un NG libero, ovvero come una
piccola parte sula quale chiunque, quando, dove e come vuole può attaccare
con una puntina un messaggio, se frequenta da un po' di tempo, anche senza
intervenire, saprà senza dubbio che le discussioni affrontate sono numerose
ed anche, talvolta, di enorme interesse, tuttavia c'è sempre da fare i
conti coi girovaghi turpiloquianti che si divertono a fare le scorribande,
cosa ci vuol fare, è lo scotto da pagare alla libertà di pensiero e
all'anonimato di persona.
Poi, se ritiene che il livello di interventi sia qualitativamente così
basso, a Lei nesuno impedisce di prenedere parte attivamente, nesuno mai
l'accuserà di non aver tenuto una conferenza a livello universitario.
Parlare poi di regime, solo perchè
> qualcuno, oltretutto in una trasmissione che non si è vista,
> ha osato esprimere dei concetti che non condividiamo, con un linguaggio
che
> non riteniamo ortodosso,
> sopra un TABU' come la MUSICA e sottolineo facendo del TEATRO mi pare
> inqualificabile; ma voi potete andare ai concerti, all'opera, a teatro,
> alle piu interessanti conferenze e manifestazioni che vi pare quindi le
> cose restino pure come sono che va bene così, e il "volgo" continui pure
a
> sorbirsi Frizzi lazzi e Carrambe. Questo si che è regime sig. Puca.
Anche qui, caro, Ha fatto un clamoroso flop.
La musica non è un tabù, a meno che Lei non attribuisca a tale neologismo
una accezione diversa da quella che si ritiene, non specifica cosa
significa fare teatro, perchè il senso con il quale l'Ha pecificato
poc'anzi è assolutamente incomprensibile, perchè ogni forma che si svolga
su un palcoscenico, da Kabuki all'opera VUOLE comunicare, anch se si
esprime a mimi, in forma di danza o con semplici sguardi.
E, poi, mi consenta i Frizzi e le Carrambe il "volgo" potrebbe
tranquillamente annientarle in una sola serata, tramite un elementare gesto
di uno dei pollici: spegnere la TV. Io l'ho fatto fa tempo, mi limito a
vedere solo i telegiornali e qualche "bellissimo" qundo gli impegni di
lavoro me lo consentono. Per il resto oltre 10 milioni di concittadini la
sera preferiscono il varietà e la stupidità personificata. Grazie a loro ed
alla legge dei grandi numeri, sono costretto ad alzarmi alle 5.00 di
mattino o selezionare il videoregistratore di notte per vedere un'opera. A
uesto punto Le dico: da quale parte sta il regime? Dalla mia che sono
costretto a spendere oltre i 3 milioni all'anno tra abbonamento a teatro,
dischi e concerti vari, o da quell'altra parte dove il travaso della
stupidità è gratuito?
Bene, bene! Evviva il Baricco che vene a Salvarci.