Sono pero' frenato dal mio gusto personale, che non riesce a "digerire" il
timbro di voce dei sopranisti e dei controtenori.
Domandare perche' non si utilizzino tenori e soprani e' banale: Handel
scrisse per i castrati, che avevano capacita' vocali comunque diverse dai
cantanti d'oggi; tuttavia anche i sopranisti usano, oggi (e meno male!)
artifici vocali che rendono la loro voce comunque molto diversa da quella
dei castrati.
Allora mi chiedo: diversita' per diversita', non sarebbe opportuno ricorrere
a "banali" tenori e soprani?
Le voci di sopranisti e controtenori restano indigeste solo a me o altri fra
voi hanno questa sensazione?
Insomma, che ne pensate???
MM
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Inviato via http://usenet.libero.it
> Allora mi chiedo: diversita' per diversita', non sarebbe opportuno ricorrere
> a "banali" tenori e soprani?
Semmai a soprani, mezzosoprani e contralti, come del resto faceva a
volte lo stesso Handel. Ti ricordo che Handel non usò mai dei
controtenori nelle sue opere italiane, anche se a Londra ne aveva a
disposizione quanti ne voleva; invece usò spesso donne anche in ruoli
maschili, cosa del resto comunissima all'epoca.
L'abitudine odierna di usare i controtenori per le parti di castrato è
IMO il risultato di una serie di fattori contingenti, relativi a come si
è svolta negli ultimi 30 anni la storia dell'interpretazione della
musica barocca. Nulla a che fare con motivazioni storiche.
> Le voci di sopranisti e controtenori restano indigeste solo a me o altri fra
> voi hanno questa sensazione?
Dipende: per la maggior parte fanno abbastanza schifo, ma ce n'è
qualcuno che non fa rimpiangere una mezzosoprano donna. Di solito, oggi,
i direttori più avveduti limitano l'uso dei controtenori alle parti
patetiche di giovane amoroso, dove possono dare il meglio. Jacobs e
Minkowski, per esempio, li utilizzano poco o nulla (con l'eccezione
purtroppo di Dominique Visse, che canta in modo orribile ma è amico di
Jacobs). Del resto, se conosci l'Ariodante diretto da Minkowski ed il
Giulio Cesare diretto da Jacobs (due fra le migliori incisioni
handeliane in commercio) dovresti saperlo. Se non le conosci, comprale.
E poi, perché limitarsi a Handel? Ti straconsiglio l'Olimpiade di
Vivaldi diretta da Alessandrini (Opus 111): un'opera bellissima in
un'interpretazione eccellente, 100% countertenor free.
Ciao.
Maurizio
>Allora mi chiedo: diversita' per diversita', non sarebbe opportuno ricorrere
>a "banali" tenori e soprani?
Diversita' per diversita', vero. Ma anche le esecuzioni con strumenti
originali sono probabilmente piuttosto diverse da quelle del '6-700.
L'uso dei falsettisti e' per avvicinarsi con i mezzi di oggi ai modi
di esecuzione di allora.
>Le voci di sopranisti e controtenori restano indigeste solo a me o altri fra
>voi hanno questa sensazione?
Anche a me non piaceva il timbro dei controtenori. Adesso li apprezzo
proprio per il loro particolare timbro. E poi ce ne sono alcuni
bravissimi come Andreas Scholl.
Ciao
Franek
>Anche a me non piaceva il timbro dei controtenori. Adesso li apprezzo
>proprio per il loro particolare timbro.
Cioe'... non tutti i controtenori in blocco, naturalmente! E poi
dipende anche dall'impiego. Nel First Booke of Songes di Dowland del
Consort of Musicke la seconda parte vocale e' affidata al controtenore
John York Skinner, che da solo non ha proprio un gran bel timbro di
voce, ma nell'impasto ci sta benissimo. Non trovo molto azzeccata
invece l'idea di affidare a controtenori anche ruoli femminili.
Ciao
Franek
> Ti ricordo che Handel non usò mai dei
> controtenori nelle sue opere italiane
Intendi castrati? Se cosi', non e' vero che Handel non ne facesse uso
nelle sue opere italiane. Il rulo di Ariodante e' stato scritto
espressamente per un castrato, in particolare Giovanni Canestrini.
Poi, esistevano controtenori, cioe' falsettisti non castrati ai tempi
di Handel?
Non sono un esperto, comunque credo che il timbro dei castrati fosse
molto diverso dal timbro dei falsettisti attuali. Se non altro per
ragioni fisiologiche. La mancata influenza del testosterone sullo
sviluppo degli organi vocali dovrebbe condizionarne la morfologia in
modo molto simile a quella delle donne.
Ciao
Rudy
> L'abitudine odierna di usare i controtenori per le parti di castrato è
> IMO il risultato di una serie di fattori contingenti, relativi a come si
> è svolta negli ultimi 30 anni la storia dell'interpretazione della
> musica barocca. Nulla a che fare con motivazioni storiche.
concordo
Z.
> Maurizio Frigeni <Maurizio...@dont.emailme.please> wrote:
>
> > Ti ricordo che Handel non usò mai dei
> > controtenori nelle sue opere italiane
>
> Intendi castrati? Se cosi', non e' vero che Handel non ne facesse uso
> nelle sue opere italiane. Il rulo di Ariodante e' stato scritto
> espressamente per un castrato, in particolare Giovanni Canestrini.
> Poi, esistevano controtenori, cioe' falsettisti non castrati ai tempi
> di Handel?
Intendo proprio controtenori nel senso con cui viene usata di solito
oggi la parola: cantanti falsettisti maschi, ovviamente non castrati.
Certo che esistevano anche al tempo di Handel, anzi proprio in
Inghilterra c'era una lunga tradizione per tale tipo di voci, basta
pensare alle numerose composizioni in cui Purcell previde il loro uso.
Anche Handel, coerentemente con la tradizione, li utilizzò a volte nei
suoi oratori e drammi per musica inglesi, mai però nell'opera italiana.
BTW: il castrato si chiamava Giovanni Carestini, non Canestrini.
Maurizio
> BTW: il castrato si chiamava Giovanni Carestini, non Canestrini.
Vero, scusa.
Ciao
Rudy
> Le voci di sopranisti e controtenori restano indigeste solo a me o altri
fra
> voi hanno questa sensazione?
Pochi mi piacciono a dir la verità, ma quando mi piacciono, mi piacciono sul
serio O..O
> 100% countertenor free.
Divertente definizione. Che consiglierei fosse apposta sulla copertina con
apposito marchietto, per chi come me (ma vedo che siamo in tanti), non ama
i controtenori.
TRAZOM
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it
Allora per par condicio sarebbe necessario porre
100% free contramezzo
cosě almeno si andrebbe a colpo sicuro nel non incorrere in un cast dove
vige la monotonia timbrica.
Arsace
____________________
Handel Forever!
Tanto per affermare che non esiste un unico monoblocco che detesta i
controtenori (intesi come categoria), affermo che gli acquisti sono mirati
proprio ad avere anche i controtenori (sopranisti specialmente) all'interno
del cofanetto: e non solo a livello di musica rinascimentale, o sacra, dove
qualcuno vorrebbe coninarli, ma anche e in partiolar modo nell'opera
Barocca, poichè, oltre al fatto che personalmente in linea generale hanno un
suono di voce piacevole porprio per la loro caratteristica, perchè
garanticono una varietà timbrica nell'opera che permette di ascoltarla senza
fare confusione su chi sta xcantando: sarebbe/è un macello quando sono tutte
donne che cantano nell'opera Barocca, i timbri sono sempre poi i quella
categoria e alla fine mi annoio a morte, sembra di ascoltare un collegio
svizzero, e l'opera Barocca non è questo.
Proprio per questo motivo ho evitato di vedere il GIULIO CESARE di
Alessandrini a Bologna, che presentava un cast timbrico omogeneo....
> Cioe'... non tutti i controtenori in blocco, naturalmente! E poi
> dipende anche dall'impiego. Nel First Booke of Songes di Dowland del
> Consort of Musicke la seconda parte vocale e' affidata al controtenore
> John York Skinner, che da solo non ha proprio un gran bel timbro di
> voce, ma nell'impasto ci sta benissimo. Non trovo molto azzeccata
> invece l'idea di affidare a controtenori anche ruoli femminili.
Infatti sarebbe una caricatura, come spesso accade col viceversa ossia donne
che interpretano ruoli eroici: non so se per esempio avete in mente Marilyn
Horne con permanente in testa che è Orlando in ORLANDO FURIOSO di Vivaldi.
Esiste un cofanetto di tre cd edito se ben ricordo dalla Harmonia Mundi, che
presenta l'opera L'INCORONAZIONE DI DARIO di Antonio Vivaldi: ci sono 6
personaggi, 3 maschili e 3 femminili, solo che gli interpreti sono
invertiti: alle donne il ruolo maschile, e agli uomini quello femminile:
sebbene la musica sia bella, non ci si può trattenere dallo stocere il naso.
Arsace
___________________
Handel Forever!
C'è chi fa fatica a digerire la sostituzione nei ruoli per evirato cantore
delle contramezzo, ossia le contralto o mezzosoprano (a volte anch soprani,
ma più raramente) che vengono poste in questi ruoli.
> Domandare perche' non si utilizzino tenori e soprani e' banale: Handel
> scrisse per i castrati, che avevano capacita' vocali comunque diverse dai
> cantanti d'oggi; tuttavia anche i sopranisti usano, oggi (e meno male!)
> artifici vocali che rendono la loro voce comunque molto diversa da quella
> dei castrati.
Hai provato a sentire la voce di Alessandro Moreschi?
Non credere che la voce di alcuni falsettisti non possa avvicinarsi a quella
di un castrato, pensa che il maestro Lorenzo Perosi, che aveva a che fare
con i castrati, nelle nuove assunzioni per il coro della cappella
pontificia, dopo averlo udito, scartò Domenico Mancini poichè lo aveva
creduto castrato, e invece era un falsettista.
> Allora mi chiedo: diversita' per diversita', non sarebbe opportuno
ricorrere
> a "banali" tenori e soprani?
Ritengo che i banalizzerebbe l'opera, per non parlare poi della monotonia
timbrica. Comunque se dovessi scegliere fra queste due soluzioni opterei
sicuramente per una trascrizione per voce baritonale o tenorile, poichè i
ruoli in voce naturale maschile nelle opere Barocche in genere è abbastanza
limitato, e questo assicurerebbe anche una maggiore comprensione dell'opera
all'ascolto.
> Le voci di sopranisti e controtenori restano indigeste solo a me o altri
fra
> voi hanno questa sensazione?
A me non sono assolutamente inigeste...oddio qualche eccezione, ma una
eccezione che si rifà a cantanti speifici, non alla categoria in monoblocco.
Arsace
______________________
Handel Forever!
Peccato! Io apprezzo molti controtenori o sopranisti (Scholl, Manzotti,
Daniels, Ragin, Gall, Jacobs) in attività o che hanno smesso (vedi Jacobs
che è passato sul podio).
> Allora mi chiedo: diversita' per diversita', non sarebbe opportuno
ricorrere
> a "banali" tenori e soprani?
> Le voci di sopranisti e controtenori restano indigeste solo a me o altri
fra
> voi hanno questa sensazione?
>
> Insomma, che ne pensate???
L'idea di chi dirige opere barocche con interpretazioni filologiche è anche
di ricreare la meraviglia e lo stupore del tearo lirico settecentesco.
Allora il castrato era la personificazione dell'idea della voce assoluta,
intesa come strumento, aldilà dell'umana distinzione uomo-donna. Spesso
infatti si parlava di voce dei castrati come voci degli angeli, creature
celesti asessuate.
I ruoli principali di eroi, principi, ecc., comunque eroi maschili, erano
affidati ai castrati oltre che per ragioni musicali anche per creare quel
senso di meraviglia e stupore, derivante dal vedere un uomo sulla scena che
cantava con voce aliena.
Oggi i falsettisti tentano (e dico tentano perché la vocalità dei castrati è
ormai perduta, a meno di un inatteso aiuto dalla Chiesa!) di ricreare il
mito della voce aliena. Ci sono falsettisti bravi e falsettisti scarsi, come
ci sono tenori bravi e tenori scarsi. Se si utilizzassero tenori al posto
dei castrati si commetterebbe un errore storico ed artistico. Una corrente
di pensiero, largamente seguita da molti direttori (vedi Jacobs, Curtis,
Minkowski ecc.), è convinta che sia meglio utilizzare mezzisoprani e/o
contralti nei ruoli che furono scritti per castrati; personalmente non ho
nulla in contrario specie se le cantanti siano brave, viene meno, però, la
resa scenica e l'idea della voce aliena (i castrati non erano mezzi o
contralti femminili, ma qualcosa d'altro).
Il problema di molti giudizi negativi sui falsettisti, in generale e non nei
singoli casi, è che dopo secoli di opera romantica, molti si avvicinano
all'opera barocca giudicandola con gli stessi parametri e non approfondendo
il contesto storico in cui è nata; niente di più sbagliato. Comunque si
tratta sempre di gusti per cui ognuno può dire la propria. In Italia sono
visti come stranezze, spesso sgradevoli, all'estero il discorso è ben
diverso.
Io personalmente amo l'opera barocca, sono un handeliano di platino (il
ferro arruginisce) e mi piace la voce di falsetto (controtenore o sopranista
o contraltista o come volete definirle). Il problema di chi si vuole
affrontare le opere barocche è sempre questo: come risolvere il problema dei
ruoli per castrato? In mancanza di essi Händel utilizzava mezzi o contralti,
nell'opera credo solo una volta abbia usato un falsettista, ma non so come
avrebbe risolto il problema se gli fossero spariti i castrati del tutto.
Ciao,
Paolo
> Il problema di molti giudizi negativi sui falsettisti, in generale e non
nei
> singoli casi, č che dopo secoli di opera romantica, molti si avvicinano
> all'opera barocca giudicandola con gli stessi parametri e non
approfondendo
> il contesto storico in cui č nata; niente di piů sbagliato. Comunque si
> tratta sempre di gusti per cui ognuno puň dire la propria. In Italia sono
> visti come stranezze, spesso sgradevoli, all'estero il discorso č ben
> diverso.
Il problema di molti giudizi negativi sui falsettisti, se mi permetti, č
soprattutto che molti sono veramente scarsi.
Brutte voci e poca tecnica, o per nulla.
Fossero tutti come Scholl, non penso il problema si porrebbe, permetti.
Un conto č aver la mania delle voci da opera romantica (i *vociomani*...),
un conto č rendersi conto se uno sa cantare o meno.
Che sia un soprano wagneriano o un controtenore che canta Handel.
Quando manca voce e tecnica, spiace, ma il risultato č veramente sgradevole.
Z.
> Il problema di molti giudizi negativi sui falsettisti, se mi permetti, č
> soprattutto che molti sono veramente scarsi.
Dubito che Paolo volesse parlare di tecnica.
Se uno canta male e' negativo e basta.
Lui intendeva rispondere a me (lo so perche' me l'ha pure detto di
persona! :-))) sull' *approccio* (psicologico)
che alcuni hanno nell'ascoltare voci alle quali non sono abituati, e
che puo' far dare giudizi negativi tout-court.
Dico bene, Paolo?
--
==========================
Marco Marcelli - Genova
==========================
> Esiste un cofanetto di tre cd edito se ben ricordo dalla Harmonia Mundi,
che
> presenta l'opera L'INCORONAZIONE DI DARIO di Antonio Vivaldi: ci sono 6
> personaggi, 3 maschili e 3 femminili, solo che gli interpreti sono
> invertiti: alle donne il ruolo maschile, e agli uomini quello femminile:
> sebbene la musica sia bella, non ci si può trattenere dallo stocere il
naso.
A questo proposito vorrei chiederti: è l'unica edizione di quest'opera o ne
esistono delle altre degne di nota?
Se non sbaglio una parte all'epoca era stata scritta apposta per un cantante
conosciuto per essere anche un virtuoso della viola da gamba: in questo caso
come avrebbero risolto il problemino tecnico della parte per il
cantante-gambista?
Baciccia
Che io sappia c'č solo questa, ma non escluderei che nell'Europa dell'est
possano averla incisa, solo che da questa parte non arriva, esattamente come
il cofanetto dell'IMENEO di Handel, che so esistere, con il sopranista
Laroussky (non so perň se si scrive cosě).
> Se non sbaglio una parte all'epoca era stata scritta apposta per un
cantante
> conosciuto per essere anche un virtuoso della viola da gamba: in questo
caso
> come avrebbero risolto il problemino tecnico della parte per il
> cantante-gambista?
Ma guarda che si parla di un cofanetto di tre cd, e non di un dvd, dove si
vede un protagonista con la viola da gamba: come associazione di idee poi mi
ricordo che nella VHS ORLANDO FURIOSO di Antonio Vivaldi, ci sono due arie
in cui salgono sul palco due strumentisti, uno con un traversiere in
occasione dell'aria "Sol da te mio dolce amore" cantata dal personaggio
Ruggeo, interpretato da Jeffrey Gall, e poi un'altra aria di Medoro con la
viola mi sebra di ricordare (ma č un'aria meno incisiva della prima): da un
punto di vista potrebbero risolvere anche in occasione di una
rappresentazione de L'INCORONAZIONE DI DARIO in questo modo.
Arsace
__________________________
Handel Forever!
http://it.groups.yahoo.com/group/Handel_forever
http://utenti.lycos.it/gfh
Su alcuni controtenori lo si puň dire, ma questa cosa l'ho rilevata anche da
cantnati che sono molto pompate dalla pubblicizzazione: sempre presenti
nell'opera, ma con una tecnica che non ha *nulla a che vedere* con quella
Barocca.
Quello secondo me, com riflessione personale manca, č una scuola vera per
falsettisti: sarebbe anche opportuno che fosse un falsettista ad insegnare
ad un altro falsettista, perchč non credo che un soprano possa insegnare
certe tecniche se non ha la stessa tipologia di voce. Questo perň non č
tradizione italiana, ma all'estero le cose vano molto meglio per fortuna.
> Fossero tutti come Scholl, non penso il problema si porrebbe, permetti.
Ossevo perň che non esiste solo Scholl, per citane un altro sostenuto dalle
case discografiche citerei anche il Daniels in ambito contraltile s'intende,
e anche Jeffrey Gall.
> Un conto č aver la mania delle voci da opera romantica (i *vociomani*...),
> un conto č rendersi conto se uno sa cantare o meno.
> Che sia un soprano wagneriano o un controtenore che canta Handel.
> Quando manca voce e tecnica, spiace, ma il risultato č veramente
sgradevole.
Queste cose giustamente si possono dire per tutte le categorie di cantanti:
mi sembra un luogo comune associarlo alla categoria dei falsettisti, specie
oggi che si sono fatti passi da gigante nella tecnica, come ha iustamente
osservato William Christie in na intervista nell'Orfeo.
Arsace
__________________
Handel Forever!
> "Vertigo"
> > Se non sbaglio una parte all'epoca era stata scritta apposta per un
> cantante
> > conosciuto per essere anche un virtuoso della viola da gamba: in questo
> caso
> > come avrebbero risolto il problemino tecnico della parte per il
> > cantante-gambista?
>
> Ma guarda che si parla di un cofanetto di tre cd, e non di un dvd, dove si
> vede un protagonista con la viola da gamba
Sě, hai ragione, perň mi č venuto naturale pensare che in genere in
occasione della registrazione si rappresenta l'opera anche a teatro (o
viceversa, a seconda della situazione).
Baciccia
> Su alcuni controtenori lo si può dire, ma questa cosa l'ho rilevata anche
da
> cantnati che sono molto pompate dalla pubblicizzazione: sempre presenti
> nell'opera, ma con una tecnica che non ha *nulla a che vedere* con quella
> Barocca.
siamo d'accordo.
L'uno non esclude l'altro, però.
> Quello secondo me, com riflessione personale manca, è una scuola vera per
> falsettisti: sarebbe anche opportuno che fosse un falsettista ad insegnare
> ad un altro falsettista, perchè non credo che un soprano possa insegnare
> certe tecniche se non ha la stessa tipologia di voce. Questo però non è
> tradizione italiana, ma all'estero le cose vano molto meglio per fortuna.
ecco.
>
> > Fossero tutti come Scholl, non penso il problema si porrebbe, permetti.
> Ossevo però che non esiste solo Scholl, per citane un altro sostenuto
dalle
> case discografiche citerei anche il Daniels in ambito contraltile
s'intende,
> e anche Jeffrey Gall.
Daniels volevo citarlo, Gall ammetto di non conoscerlo.
> Queste cose giustamente si possono dire per tutte le categorie di
cantanti:
> mi sembra un luogo comune associarlo alla categoria dei falsettisti,
specie
> oggi che si sono fatti passi da gigante nella tecnica, come ha iustamente
> osservato William Christie in na intervista nell'Orfeo.
Passi di gigante sì.
Ma ancora insufficienti.
Si può dire di tutti i cantanti ma soprattutto dei falsettisti, proprio per
via della peculiarità della loro voce.
Forse a loro è richiesto ancora di più, visto che il loro tipo di tecnica
particolare, e l'intonazione lascia, purtroppo, spesso a desiderare.
Cosa che negli altri cantanti di solito non pone grossi problemi.
Sarò io che sono sfasata, ma la scorretta intonazione mi provoca la
dermatite....
Z.
> Si può dire di tutti i cantanti ma soprattutto dei falsettisti, proprio
per
> via della peculiarità della loro voce.
Non sono d'accordo, dal momento che che i luoghi comuni sono stati superati
con l'abilità di cambiare registro velocemente, o per la presenza del
falsettone: ci sono molte più mezzosoprano che per arrivare alle ote basse
ingolano....a volte non si capisce neppure, nel caso delle contralto che
sillabe della parola stanno cantando.
> Forse a loro è richiesto ancora di più, visto che il loro tipo di tecnica
> particolare, e l'intonazione lascia, purtroppo, spesso a desiderare.
> Cosa che negli altri cantanti di solito non pone grossi problemi.
Gli altri cantanti invece ne hanno altri, fra cui da un lato la mania di
"sporcare" il canto evitando un suono preciso, e dall'altro di ingolare e a
volte a prendere molti respiri anche quando non si dovrebbe, facendo
risultare una performance asmatica.
> Sarò io che sono sfasata, ma la scorretta intonazione mi provoca la
> dermatite....
Io invece ad ascoltare voci per lo più banali ed ingolate per trovare le
note basse ho attacchi di pellagra....
Arsace
_______________________
Handel Forever!
>
>
>
> > Si può dire di tutti i cantanti ma soprattutto dei falsettisti, proprio
> per
> > via della peculiarità della loro voce.
>
> Non sono d'accordo, dal momento che che i luoghi comuni sono stati
superati
> con l'abilità di cambiare registro velocemente,
questo bisogna saperlo fare....e bene.
>o per la presenza del
> falsettone: ci sono molte più mezzosoprano che per arrivare alle ote basse
> ingolano....a volte non si capisce neppure, nel caso delle contralto che
> sillabe della parola stanno cantando.
Siamo d'accordo.
>
> > Forse a loro è richiesto ancora di più, visto che il loro tipo di
tecnica
> > particolare, e l'intonazione lascia, purtroppo, spesso a desiderare.
> > Cosa che negli altri cantanti di solito non pone grossi problemi.
> Gli altri cantanti invece ne hanno altri,
altri, infatti.
Ma noi stavamo parlando dei falsettisti.
>fra cui da un lato la mania di
> "sporcare" il canto evitando un suono preciso,
questa è una bruttura praticata dai cantanti di un certo periodo.
Oggigiorno se ne sentono sempre meno, che fanno queste cose, per fortuna
>e dall'altro di ingolare e a
> volte a prendere molti respiri anche quando non si dovrebbe, facendo
> risultare una performance asmatica.
Anche questo, si sente sempre meno.
Mi viene un dubbio: da quando non vai all'opera? ;-)
>
> > Sarò io che sono sfasata, ma la scorretta intonazione mi provoca la
> > dermatite....
> Io invece ad ascoltare voci per lo più banali ed ingolate per trovare le
> note basse ho attacchi di pellagra....
ah beh....
Z.
Sembra quasi che ce ne siano pochi che lo sappiano fare
> > > Forse a loro è richiesto ancora di più, visto che il loro tipo di
> tecnica
> > > particolare, e l'intonazione lascia, purtroppo, spesso a desiderare.
> > > Cosa che negli altri cantanti di solito non pone grossi problemi.
>
> > Gli altri cantanti invece ne hanno altri,
>
> altri, infatti.
> Ma noi stavamo parlando dei falsettisti.
Già ma era bene ridabirlo, dal momento che la voce di falsetto non è di
serie b perchè ci si scaglia con i peggiori difetti possibili vocali: anche
le contramezzo ne hanno di belli e buoni.
> >fra cui da un lato la mania di
> > "sporcare" il canto evitando un suono preciso,
>
> questa è una bruttura praticata dai cantanti di un certo periodo.
> Oggigiorno se ne sentono sempre meno, che fanno queste cose, per fortuna
Oddio, ce ne è una che canta sempre così (parlo slo per il periodo Barocco)
ed è idolatrata: sto parlando di Cecilia Bartoli.
> >e dall'altro di ingolare e a
> > volte a prendere molti respiri anche quando non si dovrebbe, facendo
> > risultare una performance asmatica.
> Anche questo, si sente sempre meno.
Esempio: stessa cantante succitata
> Mi viene un dubbio: da quando non vai all'opera? ;-)
Maggio 2002 (intesa come opera completa): se poi intendi concerti con arie,
la data è 27 Settembre 2003
Naturalmente sempre in campo Barocco.
Arsace
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