Google Groups no longer supports new Usenet posts or subscriptions. Historical content remains viewable.
Dismiss

"Le jardin de Sergiu Celibidache"

67 views
Skip to first unread message

ranapo

unread,
Feb 28, 2008, 4:10:27 AM2/28/08
to
A furia di consigliarne la visione per alcuni è diventato un tormentone,
però pochi hanno accettato il mio consiglio.

A Giampaolo Lomi va tutta la mia stima: partito in quarta contro le mie
affermazioni provocatorie riguardanti gli appassionati "opinionisti" più
che argomentatori, sì insomma tutta quella pletora di frequentatori di
NG e forums che scrivono e discettano di "interpretazioni" proiettando a
più non posso suggestioni soggettive senza minimamente chiedersi quanto
queste siano dimostrabili, o peggio, visto che si scrive sapendo che
altri leggono, quanto siano condivisibili; attenuatisi i motivi di
contrasto e grazie alla "voce dell'esperienza" che deriva dalla
frequentazione del mondo ( e se c'è uno che il mondo l'ha frequentato
questi è lui, ...polo sud compreso ;-) ) , un guizzo di umanità
reciproca ha fatto sì che ci incontrassimo e cosa potevo portargli in
dono al primo incontro se non il film su Celibidache?

Lui ha avuto anche la compiacenza e la carineria che gli fa onore in
quanto indicativa di persona di squisita cortesia di "guardarselo" il
film e credo che alla luce di quella visone ( e tutto mi fa pensare
anche ... reiterata...) oggi gli scambi fra noi sono più ammiccanti, più
basati sulla condivisione che non sulla contrapposizione: insomma detto
con una parola "civiltà".

Allo stesso modo, quando per sua gentilezza mi mette a parte delle sue
esperienze, sa bene che questo suscita in me l'immediato bisogno di
andare a dare corpo alle sue sollecitazioni: se mi segnala un'aria
cantata da un tenore o da un baritono, io vado subito a vedere di che si
tratta, così entro meglio nel suo mondo "espressivo", cerco di
avvicinarmi a ciò che lo anima.

=====================================

Il film "Le Jardin de Sergiu Celibidache" è stato pensato e diretto dal
figlio Serge Joan Celebidachi ( ha scambiato le vocali del cognome )

E' una panoramica sulla poetica del grande direttore d'orchestra vissuto
tra il 1912 e il 1996.
E' stato girato nell'ultimo periodo della sua vita .
Celibidache didatta, Celibidache direttore d'orchestra, Celibidache
seguace del buddismo zen, celibidache fenomenologo.
Tutti questi aspetti sono presenti nel film.

A beneficio dei "curiosi", segnalo l'elenco delle tematiche trattate nel
film : sono diciamo i "puntamenti" che uso nelle mie conferenze su
Celibidache in giro per l'Italia quando faccio vedere il film per le
parti utili ad ascoltare dalla viva voce di Celibidache come lui tratti
le questioni che hanno caratterizatto il suo "raro" insegnamento: raro
nel senso che la maggioranza degli artisti, salvo poche eccezioni, vuole
più essere vissuta come "non parlate al conducente" che come qualcuno
che al fare unisce la consapevolezza di cosa fa e quindi prova a
parlarne...anche.

Tempo
Corso di direzione
Bruckner 9° sinfonia
Interpretazione
Hic et nunc/ reagire spontaneamente/ routine
Vibrato
Spazialità - Mozart/Requiem: inizio
Funzione della didattica per direttori
Fine e inizio - Sua poetica: perché fa musica
Disco
Fenomenologia: perché non scriverne
Verità

Ci sono anche altre testimonianze video e audio nelle quali Celibidache
parla, argomenta, trasferisce "vissuti", ma per non appesantire troppo
questo post, le riserverò a chi sarà interessato e me ne farà richiesta.

Raffaele Napoli

P.S. Questo scritto per tutti coloro che ho invitato a vedere il film ma
che dai segnali che danno mi pare siano dotati di poca curiosità e reale
volontà di approfondire "un" pensiero (...ma almeno uno si può sperare
che qualcuno lo approfondisca, o dobbiamo assistere sempre alla fiera
dei pensieri ? )

Jacopo C. Majonetti

unread,
Feb 28, 2008, 6:36:38 AM2/28/08
to
Chi è oggi, secondo te, un buon direttore in attività?

--

questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it


gade...@gmail.com

unread,
Feb 28, 2008, 7:59:25 AM2/28/08
to
On 28 Feb, 12:36, iamajo...@iscweb.com (Jacopo C. Majonetti) wrote:
> Chi è oggi, secondo te, un buon direttore in attività?
>


Rispondo io: Kleiber, Celibidache, Berstein, Abbado.

Vorrei segnalare anch'io un film:
http://www.amazon.com/Meetings-Remarkable-Men-Gurdjieffs-Knowledge/dp/0930407377


saluti
gaude

gade...@gmail.com

unread,
Feb 28, 2008, 8:13:23 AM2/28/08
to
"Ditelo con un film" (anche questo, oltre ai due precedenti):
http://www.imdb.com/title/tt0064451/


g

ranapo

unread,
Feb 28, 2008, 8:19:34 AM2/28/08
to
Jacopo C. Majonetti ha scritto:

> Chi è oggi, secondo te, un buon direttore in attività?
>

Celibidache ovviamente

Raffaele Napoli

prostetnic vogon jeltz

unread,
Feb 28, 2008, 8:20:22 AM2/28/08
to
On 28 Feb, 13:59, gade25...@gmail.com wrote:
> On 28 Feb, 12:36, iamajo...@iscweb.com (Jacopo C. Majonetti) wrote:
>
> > Chi è oggi, secondo te, un buon direttore in attività?
>
> Rispondo io: Kleiber, Celibidache, Berstein, Abbado.

con tutta la buona volontà, i primi 3 mi sembrano un po' defunti. Il
quarto non è più proprio nel pieno dell'attivita ...

Jacopo C. Majonetti

unread,
Feb 28, 2008, 8:38:48 AM2/28/08
to
gade...@gmail.com ha scritto:

> > Chi è oggi, secondo te, un buon direttore in attività?

> Rispondo io:

grazie, ma a me interessava proprio la sua opinione

> Kleiber, Celibidache, Berstein, Abbado.

chiedevo "oggi" e "in attività", dei quattro che tu citi tre sono morti da
anni.

comunque grazie

ranapo

unread,
Feb 28, 2008, 8:39:38 AM2/28/08
to
prostetnic vogon jeltz ha scritto:

scusa pvj ( e puoi anche evitare di rispondermi direttamente, rispetto
la tua scelta , però...) ma è su quel "in attività" che devi operare un
volo di fantasia, allargare la prospettiva: l'hai preso un po' troppo
alla lettera, non ti pare?

;-)

ranapo

Jacopo C. Majonetti

unread,
Feb 28, 2008, 8:41:20 AM2/28/08
to
ranapo ha scritto:

> > Chi è oggi, secondo te, un buon direttore in attività?

> Celibidache ovviamente

Oggi, correntemente in attività (caspita, mi pareva di aver scritto
chiaro). Ma forse sei faceto e vuoi dire che, anche cadavere da anni,
Celibidache dirige meglio di qualunque direttore vivente...

ranapo

unread,
Feb 28, 2008, 8:52:34 AM2/28/08
to
Jacopo C. Majonetti ha scritto:
> ranapo ha scritto:
>
>>> Chi è oggi, secondo te, un buon direttore in attività?
>
>> Celibidache ovviamente
>
> Oggi, correntemente in attività (caspita, mi pareva di aver scritto
> chiaro). Ma forse sei faceto e vuoi dire che, anche cadavere da anni,
> Celibidache dirige meglio di qualunque direttore vivente...
>
>

Perché faceto?

Dico quel che ho detto e aggiungo: non amo le classifiche e sicuramente
se ti citassi nomi di direttori in "attività" e "oggi", ti farei nomi di
alcuni epigoni ( non tutti infatti sono buoni) di Celibidache,
direttori cioè che si pongono nella prospettiva di ri-conoscere ciò che
indica una partitura, invece di arbitrariamente "interpretare".

Diceva celibidache: quanto più studi la fenomenologia e comprendi come
una composizione è costruita che vuoi che ci sia da interpretare, quando
hai riconosciuto, basta il tuo compito è fare in modo che quel senso
unitario che il compositore per primo ha trovato e conseguentemente
stenografato su una pagina, ora grazie a te abbia vita operando in modo
che il suono venga trasceso e si dia la musica.

Partendo quindi da queste considerazioni sicuramente è più in attività e
"ancora" oggi lo spirito che nel corpo di Celibidache si è incarnato di
quanto presuntamente potremmo pensare come attivi ,e oggi, puri zombie
che sono già morti ma che non lo sanno ancora e che solo perché
fisicamente vivi tu potresti pensare che sono "oggi" e attivi...no no, è
un altro il punto di vista e scusami se mi permetto di esprimerlo ancora
più "chiaramente" di quanto tu abbia...caspita...espresso il tuo

con simpatia
Raffaele Napoli

Danny Rose

unread,
Feb 28, 2008, 8:58:39 AM2/28/08
to

"Jacopo C. Majonetti" <iama...@iscweb.com> ha scritto nel messaggio
news:fq6dm0$m5l$1...@news.newsland.it...

> Oggi, correntemente in attività (caspita, mi pareva di aver scritto
> chiaro).

E' che lui sa cosa pensi meglio di te. Ha un metodo, mica un'impressione
soggettiva (di quel che pensi) come la tua.

dR :-))

Jacopo C. Majonetti

unread,
Feb 28, 2008, 9:17:25 AM2/28/08
to
ranapo ha scritto:

> con simpatia

ricambio la simpatia ma rimango con la mia curiosità, che era proprio
quella, molto innocente, di sapere da te qualche nome di chi oggi, oltre a
te, pratichi bene gli insegnamenti di Celibidache.

ranapo

unread,
Feb 28, 2008, 9:18:55 AM2/28/08
to
Danny Rose ha scritto:

danny...mi stupisci ( bene dirai tu, no? )

Non ti facevo prestante il fianco e coinvolgenteti in queste...facezie.

ranapo

ranapo

unread,
Feb 28, 2008, 9:19:48 AM2/28/08
to
Jacopo C. Majonetti ha scritto:
> ranapo ha scritto:
>
>> con simpatia
>
> ricambio la simpatia ma rimango con la mia curiosità, che era proprio
> quella, molto innocente, di sapere da te qualche nome di chi oggi, oltre a
> te, pratichi bene gli insegnamenti di Celibidache.
>
>

Jordi Mora

zigo zago

unread,
Feb 28, 2008, 12:12:11 PM2/28/08
to
Harnoncourt? Bruggen? Gardiner?

ZZ


"ranapo" <napoli....@fastwebnet.it> ha scritto nel messaggio
news:lpzxj.50040$Xg7....@tornado.fastwebnet.it...

Giampaolo Lomi

unread,
Feb 28, 2008, 9:05:05 PM2/28/08
to
Il Thu, 28 Feb 2008 04:59:25 -0800 (PST), gade...@gmail.com ha
scritto:

>On 28 Feb, 12:36, iamajo...@iscweb.com (Jacopo C. Majonetti) wrote:
>> Chi è oggi, secondo te, un buon direttore in attività?
>>
>
>

>Rispondo io: Kleiber, Celibidache, Bernstein, Abbado.

In attività??? Tre di loro son morti ! Rimane solo Abbado

GP

Zadok (MdG)

unread,
Feb 29, 2008, 2:58:54 AM2/29/08
to
Giampaolo Lomi ha scritto:


Che tristezza, che desolazione, qualcuno che abbia citato uno, dico uno,
dei direttori filologi... che sono direttori di classe inferiore? Io un
nome ce lo avrei ma non lo faccio, non piace a ranapo...

Zadok


--
Handel Forever!

http://www.gfhbaroque.it
http://www.haendel.it

gade...@gmail.com

unread,
Feb 29, 2008, 8:13:39 AM2/29/08
to
On 29 Feb, 08:58, "Zadok (MdG)" <zadok1...@libero.it> wrote:
> Giampaolo Lomi ha scritto:

>
> > In attività???  Tre di loro son morti ! Rimane solo Abbado
>
> Che tristezza, che desolazione, qualcuno che abbia citato uno, dico uno,
> dei direttori filologi...

Che tristezza lo dico io. Possibile che solo il ranapo abbia capito il
senso della "mirabil quaterna"? Possibile!?

Ci sarebbe da ragionare sul significato che attribuiamo alla parola
"attività". Dentro di me sono tutti e quattro molto attivi. Anzi,
attivissimi. Claudio Abbado l'ho visto dal vivo una sola volta, mentre
gli altri manco una. Eppure sono tutti attivissimi dentro di me. Credo
le masse degli ascoltatori debbano lavorare di più sulla loro
percezione interna e meno sul chiacchiericcio inconcludente. Ho citato
quattro nomi, non voleva essere un elenco enciclopedico. Potrei
altrimenti non citare un ABM che "mi parla" ogni qual volta poggio le
mani sulla tastiera? Suvvia, gli elenchi son robetta da fans
adolescenti.

Ranapo ha sempre ragione. A parte quando parla di musica
contemporanea :-))))

gaude

prostetnic vogon jeltz

unread,
Feb 29, 2008, 8:49:27 AM2/29/08
to
On 29 Feb, 14:13, gade25...@gmail.com wrote:
>
> Ranapo ha sempre ragione. A parte quando parla di musica
> contemporanea :-))))

sei suo cuggino ? :-)

e poi scusa faccio notare che l'elenco l'hai fatto tu per primo,
rispondendo a uno che aveva chiesto un parere allo stesso ranapo. Io
potrei dirti che "attivissimi dentro di me" ci sono altri direttori
(uno di questi potrebbe comunque essere lo stesso Abbado, che ho visto
peraltro tante volte), ma staremmo comunque a fare elenchi ... devo
farmi piacere i tuoi per andare bene?

poi non capisco la polemica (inconcludente) sul "chiacchiericcio
inconcludente" e sui "fans adolescenti", questa sì, mi richiama un
certo modo di fare noto.

ciao

cg

gade...@gmail.com

unread,
Feb 29, 2008, 9:03:44 AM2/29/08
to
On 29 Feb, 14:49, prostetnic vogon jeltz <mancocapa...@libero.it>
wrote:

> potrei dirti che "attivissimi dentro di me" ci sono altri direttori
> (uno di questi potrebbe comunque essere lo stesso Abbado, che ho visto
> peraltro tante volte), ma staremmo comunque a fare elenchi ... devo
> farmi piacere i tuoi per andare bene?
>
>


Era un esempio. Potevo anche scrivere Leonhardt e Harnoncourt. Secondo
me non devono per forza essere vivi nel "corpo fisico" per essere
"attivi". Abbiamo pure la tecnologia video che li rende immortali
anche nel gesto. Ma l'immmortalità di cui parlo è qualcosa di più
sottile. In Ranapo vive parte del pensiero di Celibidache. Così come
negli allievi di ABM vive parte del pensiero di ABM. A me pare un
discorso di interesse supremo.

gaude

Hans Rott

unread,
Feb 29, 2008, 9:12:05 AM2/29/08
to
On 29 Feb, 15:03, gade25...@gmail.com wrote:


> negli allievi di ABM vive parte del pensiero di ABM. A me pare un


Discorso complesso. Il bravo maesto crea (forse dovrebbe creare) bravi
maestri, i bravi maestri sono tali se creano "qualcosa di diverso" da
quello che hanno imparato.

P.

prostetnic vogon jeltz

unread,
Feb 29, 2008, 9:24:41 AM2/29/08
to
On 29 Feb, 15:03, gade25...@gmail.com wrote:
> In Ranapo vive parte del pensiero di Celibidache. Così come
> negli allievi di ABM vive parte del pensiero di ABM. A me pare un
> discorso di interesse supremo.

in me vive mia nonna allora! ma che vuol dire, torniamo al fatto che
possono parlare di musica solo gli allievi di qualche eletto non si sa
da chi? ma mi faccia il piacere ... continuate a parlare da soli,
va' ...

ranapo

unread,
Mar 2, 2008, 3:36:28 PM3/2/08
to

prostetnic vogon jeltz;606430 Wrote:
> On 29 Feb, 15:03, gade25...@gmail.com wrote:
> > In Ranapo vive parte del pensiero di Celibidache. Cosě come

> > negli allievi di ABM vive parte del pensiero di ABM. A me pare un
> > discorso di interesse supremo.
>
> in me vive mia nonna allora! ma che vuol dire,

..dipende semplicemente da chi era tua nonna.

Con tutto il rispetto, certo, fosse stata Clara Haskil vorrebbe dire
molto...
cosě, o ci dici chi era tua nonna o hai perso una ottima occasione...

ranapo

P.S.
scrive gaudenzio: "Ranapo ha sempre ragione. A parte quando parla di
musica contemporanea :-))))
grazie ;-)))


--
ranapo
------------------------------------------------------------------------
ranapo's Profile: http://www.sonicbands.it/member.php?userid=810
View this thread: http://www.sonicbands.it/showthread.php?t=76526

ArtBurt

unread,
Mar 2, 2008, 5:24:34 PM3/2/08
to

"ranapo" <ranapo...@no-mx.forums.yourdomain.com.au> ha scritto nel
messaggio news:ranapo...@no-mx.forums.yourdomain.com.au...

>
> prostetnic vogon jeltz;606430 Wrote:
>> On 29 Feb, 15:03, gade25...@gmail.com wrote:
>> > In Ranapo vive parte del pensiero di Celibidache. Cosě come
>> > negli allievi di ABM vive parte del pensiero di ABM. A me pare un
>> > discorso di interesse supremo.
>>
>> in me vive mia nonna allora! ma che vuol dire,
>
> ..dipende semplicemente da chi era tua nonna.
>
> Con tutto il rispetto, certo, fosse stata Clara Haskil vorrebbe dire
> molto...
> cosě, o ci dici chi era tua nonna o hai perso una ottima occasione...
>
> ranapo

Perché non puň essere solo una nonna a cui ha voluto bene?

Art


Still ist die Nacht

unread,
Mar 2, 2008, 5:45:44 PM3/2/08
to
<gade...@gmail.com> ha scritto nel messaggio

> In Ranapo vive parte del pensiero di Celibidache. Cosě come


> negli allievi di ABM vive parte del pensiero di ABM. A me pare un
> discorso di interesse supremo.


Di cosa viva dentro ranapo non me ne frega niente, che sia Celibidache,
mezzo chilo di polenta, l'omino del cervello, bomboloni del gas o il vomito
verde della bambina dell'Esorcista.

ranapo

unread,
Mar 3, 2008, 3:08:42 AM3/3/08
to

ArtBurt;608670 Wrote:
> "ranapo" <ranapo...@no-mx.forums.yourdomain.com.au> ha scritto nel
> messaggio news:ranapo...@no-mx.forums.yourdomain.com.au...
> >
> > prostetnic vogon jeltz;606430 Wrote:
> >> On 29 Feb, 15:03, gade25...@gmail.com wrote:
> >> > In Ranapo vive parte del pensiero di Celibidache. Così come

> >> > negli allievi di ABM vive parte del pensiero di ABM. A me pare un
> >> > discorso di interesse supremo.
> >>
> >> in me vive mia nonna allora! ma che vuol dire,
> >
> > ..dipende semplicemente da chi era tua nonna.
> >
> > Con tutto il rispetto, certo, fosse stata Clara Haskil vorrebbe dire
> > molto...
> > così, o ci dici chi era tua nonna o hai perso una ottima
> occasione...
> >
> > ranapo
>
> Perché non può essere solo una nonna a cui ha voluto bene?
>
> Art

scusa art, ma due parole e una considerazione forse mi aiuteranno a
spiegarti meglio cosa ho voluto significare

Le parole: contesto e opportunità

Contesto: col tema trattato, fare lo spiritoso e introdurre un
parallelo con la nonna non depone molto a favore.

opportunità: ognuno è libero di valutare quando sia il caso di
scrivere, forse in questo caso, non era il caso

Considerazione: con il mio "con tutto il rispetto" ho voluto
significare esattamente quello che tu hai scritto ( e l'ho premesso
proprio per questo)

mi si accusa di essere prolisso e tu per una volta che cerco di essere
sintetico...mi fai le pulci?

ranapo

prostetnic vogon jeltz

unread,
Mar 3, 2008, 8:32:03 AM3/3/08
to
On 2 Mar, 21:36, ranapo <ranapo.35n...@no-mx.forums.yourdomain.com.au>
wrote:

> prostetnic vogon jeltz;606430 Wrote:
>
> > On 29 Feb, 15:03, gade25...@gmail.com wrote:
> > > In Ranapo vive parte del pensiero di Celibidache. Così come

> > > negli allievi di ABM vive parte del pensiero di ABM. A me pare un
> > > discorso di interesse supremo.
>
> > in me vive mia nonna allora! ma che vuol dire,
>
> ..dipende semplicemente da chi era tua nonna.
>
> Con tutto il rispetto, certo, fosse stata Clara Haskil vorrebbe dire
> molto...
> così, o ci dici chi era tua nonna o hai perso una ottima occasione...

bene, ti rispondo per l'ultima volta (questa volta davvero è
l'ultima).

Direi a maggior ragione che anche tu hai perso un'ottima occasione per
tacere, visto che una volta di più non hai capito una fava di quello
che intendevo.

Nel caso specifico intendevo che ognuno arriva alla situazione
culturale in cui è grazie al suo percorso di vita e di formazione, e
nessuno, dico nessuno, ha il diritto di dare patenti di validità al
percorso culturale di un altro. In sintesi non conta un tubo da dove
arrivi, ma conta quello che dici e che proponi e che fai, qui e ora.
In altre parole, il fatto di sapere che sei stato allievo di
Celibidache mi fa molto piacere, e penso che tutti più o meno
l'abbiano capito qua dentro (...), ma trovo che se per mettersi a
discutere bisogna fornire documentazione sulle proprie esperienza
formative è improbabile che la discussione decolli. Comunque questo ti
è stato già detto in tutte le salse anche da altri ma non mi pare che
la tua posizione si sia spostata di un millimetro.

Se per esempio io fossi davvero nipote di Clara Haskil la cosa per te
cambierebbe? avrei dei titoli in più per avere il privilegio di
dialogare con te ?

Dici sempre di voler dialogare ma la sensazione che dai è di essere
assolutamente autoreferenziale. Sei riuscito a dare dell'incompetente,
fra gli altri, a Karajan, a Reiner, a Giulini, e di passata anche a
Stravinskij e a Richard Strauss e a non so quanti altri. Sostieni che
l'unico direttore vivente "interessante" sia un certo Jordi Mora che
non so quanti qui dentro (ma anche fuori) abbiano mai sentito
nominare. Risulta quindi difficile avere dei parametri di riferimento
per capire quello che intendi.
E quel che è peggio è che rarissimamente parli di musica, e perdi la
gran parte del tempo e dei post a chieder certificati o a prendere in
giro i malcapitati interlocutori con argomenti di tenore "lei non sa
chi sono io". Mi sembra perlomeno singolare che l'unico modo per avere
l'abilitazione a dialogare con te sia di vedere 'sto film che continui
a propagandare.

Oltretutto non perdi occasione di ribadire che il dialogo sulla musica
è appannaggio dei professionisti, e anche quelli nemmeno tutti, ma
solo coloro che supinamente avallano le tue teorie (provate magari a
fare un sondaggio per vedere quanti le hanno capite). Allora
ribadisco: continuate pure da soli, se volete occupare questo spazio
fate pure, ma non lamentatevi del fatto che dopo la discussione
langue. Come si diceva qualche anno fa:"not in my name" ...

ciao

cg

gade...@gmail.com

unread,
Mar 3, 2008, 9:01:38 AM3/3/08
to
On 29 Feb, 15:24, prostetnic vogon jeltz <mancocapa...@libero.it>
wrote:

> in me vive mia nonna allora! ma che vuol dire, torniamo al fatto che


> possono parlare di musica solo gli allievi di qualche eletto non si sa
> da chi? ma mi faccia il piacere ... continuate a parlare da soli,
> va' ...


Sulla "nonna" ha già detto ranapo... E non è una scemenza, o vogliamo
forse negare che i genitori abbiano un "imprinting" sui figli? Poi è
chiaro che se scopri di essere stato "abusato", mal istruito intendo,
potrai sempre tentare di "ricostruirti". E Bravo! a chi ci riesce.

L'influenza nefasta di un cattivo maestro è tanto evidente come quella
di un buon maestro. I miei genitori erano totalmente assenti sul piano
culturale e musicale, diciamo che non ho ricevuto né buoni né cattivi
indirizzi culturali. Della scuola meglio non parlarne. Forse ho
pigliato più dalla tv di allora, dalla radio3 (di allora) e dal rock
(di allora). E allora? dirai tu...

Per la cronaca, dirò io, NON sono stato allievo di nessun grande
Maestro. Sono sostanzialmente un autodidatta. Però SONO qui e parlo lo
stesso. Questo andazzo dove alcuno si sente più legittimato ad
esprimere la propria opinione ha del paradossale. Mica si può
pretendere che se tizio scrive una cazzata altri acconsentano tacendo!

Di questo andazzo dove si è, al contrario, delegittimata la critica,
quella vera, non se ne può più. Sui giornali spesso sembra che ci
siano solo imbonitori o vetusti reazionari che sparano cazzate contro,
forti del loro nome riverito a destra e a sinistra. Magari scrivessero
qualcosa per spiegare frasi lapidarie tipo "questa è una sciocchezza".
Vogliamo sapere perché una scelta interpretativa è "una sciocchezza".
Loro sono i critici pagati per fare recensioni. Ma chi cazzo credono
di essere per prendersi i miei soldi (giornale) e vendermi aria fritta
in mezza colonna striminzita?

Ranapo almeno si dilunga. Diffidate sempre da chi vi liquida con due
parole e non si leva dai coglioni.

saluti
gaude

ranapo

unread,
Mar 3, 2008, 4:00:17 PM3/3/08
to
prostetnic vogon jeltz ha scritto:

> bene, ti rispondo per l'ultima volta (questa volta davvero è
> l'ultima).
>

>

> Nel caso specifico intendevo che ognuno arriva alla situazione
> culturale in cui è grazie al suo percorso di vita e di formazione, e
> nessuno, dico nessuno, ha il diritto di dare patenti di validità al
> percorso culturale di un altro.

Ma io non dò mica patenti a nessuno. Io vorrei che prima di parlare di
un argomento ciascuno avesse il buon gusto di lasciar intedere agli
altri quale sia la sua competenza e in assenza di competenza invece di
pontificare, stare in ascolto, interloquire per informarsi e non per
esprimere giudizi di valore o di merito.

caro mio qui succede un'altra cosa, invece. Ci sono persone che senza né
arte né parte, pontificano sulla musica, sui compositori e sugli
esecutori ( da loro chiamati "interpreti" )


In sintesi non conta un tubo da dove
> arrivi, ma conta quello che dici e che proponi e che fai, qui e ora.

appunto, allora se vedo scrivere stronzate, giudico qui e ora che scrivi
un sacco di stronzate perché di musica , pare "qui e ora" che non
capisci na cippa. Bene no? Allora tutto come vuoi tu...o no?

> In altre parole, il fatto di sapere che sei stato allievo di
> Celibidache mi fa molto piacere, e penso che tutti più o meno
> l'abbiano capito qua dentro (...),


ecco, e allora se tutti l'hanno capito invece di rompere le gonadi a
destra e a manca, perché non cercare di approfondire, vista l'occasione
unica?

ma trovo che se per mettersi a
> discutere bisogna fornire documentazione sulle proprie esperienza
> formative è improbabile che la discussione decolli. Comunque questo ti
> è stato già detto in tutte le salse anche da altri ma non mi pare che
> la tua posizione si sia spostata di un millimetro.

amico, non fare il furbo. Ora te ne racconto una che dovrebbe farti
riflettere ( poi fanne pure l'uso che vuoi e se è l'ultima volta che
intervieni con me, fai quel che credi...)

"Sessione riservata" per arrivare al ruolo in Conservatorio. Anno 2001.
Si trattava di tenere una lezione su un argomento estratto a sorte fra
molti in busta chiusa proposti dal ministero.
Io partecipavo per "Esercitazioni Orchestrali" dopo 13 anni di
precariato in quella disciplina.
Il titolo dell'argomento della lezione che avrei dovuto tenere fu "Dalla
chironomia alla direzione d'orchestra".
I tempi erano: estrarre il titolo e poi avevi 48 ore per prepararti. Ti
ripresentavi insomma due giorni dopo l'estrazione per trattare
l'argomento estratto.

Un collega che avrebbe partecipato alla seconda tornata di esami, mi
telefonò per capire quale fosse il livello di difficoltà ( lui avrebbe
estratto il suo titolo il giorno dopo)
La telefonata si svolse esattamente così.

- Ciao Raffaele, hai estratto
- Sì
- E che titolo ti è capitato?
- "Dalla chironomia alla direzione d'orchestra"
- ".....DALLA..??? "

Ergo: qui non è questione di "documentazione, ma almeno di glossario
minimo. Prendi il thread su Reiner: ma ti rendi conto che non sono in
gioco le mie osservazioni su quel che fa o ottiene Reiner, ma come fanno
coloro che hanno scritto quello che hanno scritto a scrivere ciò che
hanno scritto. Tolto qualche strumentista che ha pure lui comunque una
visione "dall'altra parte" del direttore d'orchestra, ma...hai letto la
marea di affermazioni opinabili? qui non si tratta di "documentazione",
ma di semplice decenza. Per me decenza vuol dire che prima di sparare
qualunque affermazione su qualsivoglia argomento, un minimo di cautela
bisognerebbe averla. E invece no. Da come la metti tu sembra che siano
sullo stesso piano le affermazioni arbitrarie di chiunque e bada bene,
mai dimostrate , con le affermazioni di professionisti che dedicano la
loro esistenza ad una disciplina, ad un'arte. Ma basta per favore, un
minimo di pudore per evitare di fare figure di m...a.

Se uno sa poco di un argomento, cerca di imparare da chi ha cose da
proporgli e non che con una presunzione senza limiti ( appannaggio
generalmente dei più ciucci ) si sparano cazzate su cazzate.

>
> Se per esempio io fossi davvero nipote di Clara Haskil la cosa per te
> cambierebbe? avrei dei titoli in più per avere il privilegio di
> dialogare con te ?

Aridaje, ma sei de coccio. Se tu fossi nipote di Clara Haskil, questo
non costituirebbe "titolo" per dialogare con me, ma interesse da parte
mia prima di tutto ( degli altri non rispondo, molti non sapranno manco
chi sia Clara Haskil ....) pe avere notizie di prima mano su quel
monumento. Se poi dalle cose che dici si evince che pure tu sei
attendibile e allora...mejo, dialogherò anche con te.
Quindi due sono gli argomenti: testimonianza da un lato e rielaborazione
dall'altro.
Se io ho studiato 10 anni con Celibidache questo di per sè è un valore (
e infatti c'è chi mi chiede conferenze in giro per l'Italia, e certo non
hanno chiamato te alla RAI a fare una serie di otto puntate a RADIO TRE
SUITE in occasione del decennale della morte - cosa che probabilmente
sarebbe accaduta, testolina, se tu oltre ad essere nipote di Clara
Haskil fossi anche una persona "attendibile" e affidabile e un pianista
che avesse studiato con lei )


>
> Dici sempre di voler dialogare ma la sensazione che dai è di essere
> assolutamente autoreferenziale. Sei riuscito a dare dell'incompetente,
> fra gli altri, a Karajan, a Reiner, a Giulini, e di passata anche a
> Stravinskij e a Richard Strauss e a non so quanti altri.

Il tuo problema è che tu non hai uno straccio di argomento non solo
rispetto a quanto io affermo, ma nemmeno per, invece , sostenere il
contrario. Ma che può dire tu che non siano opinioni soggettive su
questi che hai citato? Ma perché, tu saresti in grado di imbastire un
qualsivoglia straccio di argomentazione per parlare di Giulini? o di
Karajan? ma che altro se non scontati e triti e ritriti " mi piacismi"
saresti mai in grado di portare?

Sostieni che
> l'unico direttore vivente "interessante" sia un certo Jordi Mora che
> non so quanti qui dentro (ma anche fuori) abbiano mai sentito
> nominare. Risulta quindi difficile avere dei parametri di riferimento
> per capire quello che intendi.

Meglio del meglio, o "peggio me sento" Se tu hai una conoscenza
discografica o la tua misura viene solo dalle proposte dello star
sistem, ma che pretendi. Mi si chiede un nome? lo faccio, ora che
pretendi. Che tu e il mondo non conoscano Jordi e altri non conoscano
me, ma cosa vuoi che cambi? Forse che i Karajan o i Giulini pensi che
abbiano valore perché la misura la dà la fama?
Andiamo bene. Ma non ti accorgi che questa robaccia fa acqua da tutte le
parti? I parametri divrebbero venirti da un aprrofondimento e non dalla
arroganza e dalla presunzione qui grandemente praticate: poco si sa,
poco si è disposti a conoscere ed approfondire e poi si pretende di
avere qualcosa da dire?

Ma fra chi e chi si possono svolgere tali dialoghi?
Ecco il patto scellerato. Nessuno chiede conto a nessuno, perché tutti
temono che il dialogo arrivi in seconda o terza battuta, dove l'aria si
fa...pesante. Bisogna chiarire cosa si intende per "tempo musicale",
bisogna chiarire cosa si intende per "tensione", bisogna chiarire che
rapporto c'è tra inizio e fine di una composizione, e siccome è roba "da
far tremare i polsi", testolina, ecco che arrivano quelli come te che
pretendono che sia io a farmi da parte o che accetti questa tua
"analisi" del fenomeno ranapo. Ma ti rendi conto o no?

> E quel che è peggio è che rarissimamente parli di musica, e perdi la
> gran parte del tempo e dei post a chieder certificati o a prendere in
> giro i malcapitati interlocutori con argomenti di tenore "lei non sa
> chi sono io". Mi sembra perlomeno singolare che l'unico modo per avere
> l'abilitazione a dialogare con te sia di vedere 'sto film che continui
> a propagandare.

Ti sembrerà singolare, ma dimostri di essere poco dotato di curiosità e
di perspicacia. E guardatelo sto film prima di continuare a rompermi i
coglioni con inesistenti argomenti.

Che io parli rarissimamente di musica, se permetti può venire solo da
uno, ed è naturale, che non sa cos'è musica e allora giustamente non
puoi che accusarmi di questo: sapendo tu poco o nulla come faresti mai a
capire quando io stia parlando di musica? Quand'anche lo facessi, tu
manco te ne renderesti conto!


>
> Oltretutto non perdi occasione di ribadire che il dialogo sulla musica
> è appannaggio dei professionisti, e anche quelli nemmeno tutti, ma
> solo coloro che supinamente avallano le tue teorie (provate magari a
> fare un sondaggio per vedere quanti le hanno capite). Allora
> ribadisco: continuate pure da soli, se volete occupare questo spazio
> fate pure, ma non lamentatevi del fatto che dopo la discussione
> langue. Come si diceva qualche anno fa:"not in my name" ...
>
> ciao
>
> cg

ERORE. Quello che non perdo occasione di ribadire è: fra professionisti
ci si confronta,( confronto però non significa "argomenti" confrontati
con "opinioni" ma possibilmente "argomenti" ; se anche i sedicenti
professionisti vanno sul soggettivo spinto, non ci siamo ; gli altri
che stiano a sentire, operino ragionevoli e onesti confronti fra le
posizioni e poi, incuriositi facciano domande per approfondire. Qui mi
pare che invece tutti entrano a gamba tesa, altro che "malcapitati
interlocutori": tronfi riempitori di vuoto il nulla che pretendono pure
che in nome della libertà di esprimere opinioni opinabili, gli si passi
qualunque stronzata gli venga in mente di dire sulla musica.

Ranapo

Mario Martinoli

unread,
Mar 3, 2008, 4:30:01 PM3/3/08
to

"ranapo" <napoli....@fastwebnet.it> ha scritto nel messaggio
news:DFZyj.4569$q53....@tornado.fastwebnet.it...

[...]

> Se uno sa poco di un argomento, cerca di imparare da chi ha cose da
> proporgli

Cosa che tu non hai fatto quando si parlava, ad esempio, di Bach. Invece
vomiti stronzate (peggio, menti) sperando che qui nessuno se ne accorga.

Ciao

Mario


Still ist die Nacht

unread,
Mar 3, 2008, 4:37:17 PM3/3/08
to
"Mario Martinoli" ha scritto nel messaggio

>> Se uno sa poco di un argomento, cerca di imparare da chi ha cose da
>> proporgli
>
> Cosa che tu non hai fatto quando si parlava, ad esempio, di Bach. Invece
> vomiti stronzate (peggio, menti) sperando che qui nessuno se ne accorga.


Ed è sintomatico che gli unici due gonzi che è riuscito a intortare non
capiscano un cazzo di musica né l'uno né l'altro...


Message has been deleted

Still ist die Nacht

unread,
Mar 3, 2008, 4:47:20 PM3/3/08
to
"Jonas Willard (AKA "Archeopteryx")" ha scritto nel messaggio

> > Ed è sintomatico che gli unici due gonzi che è riuscito
> > a intortare non capiscano un cazzo di musica né l'uno
> > né l'altro...

> ...e mica si esauriscono le possibilità. Io non ne so
> quasi niente di musica ma ho abbastanza intuito da capire
> quando gli argomenti sono ragionevoli :)


Ma quando gli argomenti si riducono al solo "lei non sa chi sono io", il
vaffanculo scatta in automatico.
:)

Message has been deleted

ranapo

unread,
Mar 3, 2008, 5:04:28 PM3/3/08
to
Mario Martinoli ha scritto:

E da chi avrei avuto qualcosa da imparare?

Mario, anche tu mi pare che pretendi di fare il furbo.

Il gossip su Bach, te lo lascio tutto, preferisco chi mi ragguaglia su
cosa determini le sue scelte relativamente al tempo di esecuzione, per
sentire davvero stronzate "soggettive" che chiunque potrebbe leggersi su
un libro...accomodati, lì forse hai qualcosa da dire anche tu.

Quanto a "mentire", modera i termini, potrei dire che tu menti per
antonomasia perché tu vomiti "suoni" e menti spacciandoli per musica ,
misurati la palla che se affondi si va al massacro e il mio, lo sai può
essere doloroso perché gli argomenti non mancano.

"Il tempo è scritto nel materiale, chi non lo capisce piuttosto lasci
perdere" è frase di Bach.

Può darsi che quella relativa alla quarta voce sentita come voce
d'armonia invece che parte reale , sia di dubbia attribuzione, ma è poca
cosa ( mentire su questo) rispetto al mentire sul proprio far musica,
quando lo strumento usato è improprio...

Raffaele Napoli

P.S. Che poi ci caschino in tanti ( nel senso che comunque c'è gente che
ascolta suoni prodotti dal clavicembalo e crede di stare ascoltando
musica, questo non dimostra nulla...)

ranapo

unread,
Mar 3, 2008, 5:09:56 PM3/3/08
to
Still ist die Nacht ha scritto:

Non so proprio a chi ti riferisci, e poi, scusa, ma intortare te è
impossibile, sei OT per antonomasia ovunque ci si avvicini alla
"musica", o pretenderesti di candidarti ad altro?

Ma davero davero pensi che qui son tutti gonzi: avessi mai tu scritto
una cosa, dico una cosa riguardante la musica.

Io lo so che sei invidioso da morire: ti è mancata l'opportunità di
approfondire alcunchè in modo serio incontrando un Maestro e ora la vuoi
far scontare a me?

Certi incontri tocca MERITARSELI, ci hai mai pensato che è per questa
tua mancanza di disponibilità ad impegnarti per metirarti certi
inconntri che questi non ti sono stati dati?

Eppure quante volte ti ho consigliato di guardarti il film "Le jardin de
Sergiu Celibidache", ma tu, macché niente, e parli parli parli....

Così eh....., solo come spunto di riflessione...

ranapo

ranapo

unread,
Mar 3, 2008, 5:11:24 PM3/3/08
to
Still ist die Nacht ha scritto:
Pensa, tu manco degno di un vaffanculo sei degno, perché cosa sei
....lo sanno tutti purtroppo, si capisce dal primo scritto...

ranapo

ranapo

unread,
Mar 3, 2008, 5:14:41 PM3/3/08
to
Jonas Willard (AKA "Archeopteryx") ha scritto:

>> Ma quando gli argomenti si riducono al solo "lei non sa
>> chi sono io", il vaffanculo scatta in automatico.
>
> Ah, io ormai salto ogni suo post. Mi dicono che è una
> brava persona e questo è molto importante ma temo che sia
> troppo preso dall'immagine di portavoce di Celibidache
> (che si è costruita, credo, solo con l'immaginazione)
> perché io possa prenderlo sul serio.
>
> ciao!
>
> Apx.
>

Ce l'ho fatta, una testa di cavolo in meno che viene a immischiarsi di
cose che non lo riguardano.

Salta salta che magari ti tieni in forma.

Una cosa rischi: a furia di saltare...la tua vita si rivelerà essere
stata solo una serie infinita di salti: salti qui, salta là, a furia di
saltare ti perdi ogni minima possibilità di crescita...

comunque, salta salta salta salta, op, op ,op ,oplàaaaaaaaa

ranapo

ArtBurt

unread,
Mar 3, 2008, 5:18:57 PM3/3/08
to

"ranapo" <napoli....@fastwebnet.it> ha scritto nel messaggio
news:OB_yj.4631$q53...@tornado.fastwebnet.it...


(...)

> preferisco chi mi ragguaglia su cosa determini le sue scelte relativamente
> al tempo di esecuzione, per sentire davvero stronzate "soggettive" che
> chiunque potrebbe leggersi su un libro...accomodati, lì forse hai qualcosa
> da dire anche tu.

(...)

> "Il tempo è scritto nel materiale, chi non lo capisce piuttosto lasci
> perdere" è frase di Bach.

Ho ascoltato con interesse 4 o 5 puntate delle tue trasmissioni radiofoniche
sul M° Celibidache fra cui quella riguardo al "tempo" che, come dici tu, è
diverso dalla velocità e su cosa dovrebbe "imporre" la scelta di tempo di un
brano.
Sinceramente non hai detto nulla se non che Celibidache adottava un tempo
che permetteva di sentire tutti i particolari.
Io non obietto le scelte di tempo del grande direttore ma non venire a dire
che è in base alla chiarezza che si sceglie il tempo perché allora se fosse
ancora "più lento" (? ma forse confondo con la velocità), sarebbe ancora
tutto più chiaro e definito. Forse però a discapito del senso generale del
brano.

Ah, poi non hai spiegato qual'e la differeza fra tempo e velocità, anzi,
manca poco, alla fine della puntata, che anche tu non confonda i due
termini.

Art

ranapo

unread,
Mar 3, 2008, 5:29:31 PM3/3/08
to
ArtBurt ha scritto:

Ehi, ehi, miracolo, uno che finalmente chiede conto nello specifico (
oddio, tenta maldestramente di buttare pure lui un po' di fanghiglia,
sport qui praticato quando si legge ranapo, ma ormai ci sono abituato).

======================

Caro Art, se tu fossi un po' più chiaro nella citazione, potrei
risponderti nel merito.

Forse fai anche un po' di confusione. Che c'entrano soltanto i particolari?
Chiarezza? In che senso non mi sarei spiegato?
In cosa avrei quasi confuso anche io velocità e tempo?

Mi pare ti sia sfuggito tutto l'argomentare sulla acustica.
Aspetto tuoi ulteriori chiarimenti su ciò che non avrei spiegato...

Grazie
Raffaele Napoli

Mario Martinoli

unread,
Mar 3, 2008, 5:38:48 PM3/3/08
to

"ranapo" <napoli....@fastwebnet.it> ha scritto nel messaggio
news:OB_yj.4631$q53...@tornado.fastwebnet.it...

[...]

> Quanto a "mentire", modera i termini, potrei dire che tu menti per
> antonomasia perché tu vomiti "suoni" e menti spacciandoli per musica ,
> misurati la palla che se affondi si va al massacro e il mio, lo sai può
> essere doloroso perché gli argomenti non mancano.

Oh mamma che paura... capisco che tu abbia le tue frustrazioni da invidioso
perchè non riesci a mettere due note di fila su uno strumento, ma chi ha già
sbroccato qui dentro, ne converrai, sei tu.

> "Il tempo è scritto nel materiale, chi non lo capisce piuttosto lasci
> perdere" è frase di Bach.

Ed ecco l'ennesima stronzata. Questa dove sarebbe scritta? Anche di questa
tra un paio di mesi dovremo leggere che è di "dubbia attribuzione"? Che
pena...

> Può darsi che quella relativa alla quarta voce sentita come voce d'armonia
> invece che parte reale , sia di dubbia attribuzione,

Bravo! Stai migliorando. Se continui così tra un po' arrivi alla verità.
Perlomeno chiedi scusa a tutti quelli che volevi prendere per il culo (Bach
compreso), mettendo in bocca a Bach questa falsità solo per sostenere una
tua altrimenti poco sostenibile tesi... fai così anche con i tuoi allievi?
Li spaventi con i grandi del passato perchè non hai il coraggio di accostare
il tuo nome alle idee che gli proponi?

> ma è poca cosa ( mentire su questo) rispetto al mentire sul proprio far
> musica, quando lo strumento usato è improprio...
>
> Raffaele Napoli
>
> P.S. Che poi ci caschino in tanti ( nel senso che comunque c'è gente che
> ascolta suoni prodotti dal clavicembalo e crede di stare ascoltando
> musica, questo non dimostra nulla...)

Testolina, non ti passa mai per l'anticamera del tuo cervellino che uno dei
primi a cascarci allora è stato proprio Bach? A lui, e non a me, con una
frase del genere stai dando dell'idiota.

Ciao

Mario


Still ist die Nacht

unread,
Mar 3, 2008, 5:44:10 PM3/3/08
to
"ranapo" ha scritto nel messaggio

> Non so proprio a chi ti riferisci, e poi, scusa, ma intortare te è
> impossibile, sei OT per antonomasia ovunque ci si avvicini alla "musica",
> o pretenderesti di candidarti ad altro?


Tradotta in italiano, questa frase cosa vuol dire?


> Ma davero davero pensi che qui son tutti gonzi: avessi mai tu scritto una
> cosa, dico una cosa riguardante la musica.


E tu che ne sai di chi sono io e di cosa ho fatto?


> Io lo so che sei invidioso da morire: ti è mancata l'opportunità di
> approfondire alcunchè in modo serio incontrando un Maestro e ora la vuoi
> far scontare a me?


Spiegami di chi dovrei essere invidioso. Di uno che ha passato dieci anni a
fare il galoppino di Celibidache per poi ritrovarsi a insegnare
esercitazioni orchestrali in un conservatorio? Non è che sia proprio sintomo
di grande carriera professionale, eh? Cos'è, tutto il mondo trama contro di
te? O forse la verità è che sei solo un perfetto sconosciuto che per
arrotondare lo stipendio una volta ha messo dei sottotitoli a un film?


> Certi incontri tocca MERITARSELI, ci hai mai pensato che è per questa tua
> mancanza di disponibilità ad impegnarti per metirarti certi inconntri che
> questi non ti sono stati dati?


Ripeto: e tu che ne sai di chi sono io e di cosa ho fatto? Solo che, a
differenza di te, io non mi trincero dietro un "grande nome": chi sente così
pressante il bisogno di farlo, di solito, è uno che deve nascondere il nulla
che ha dentro di sé.


ranapo

unread,
Mar 3, 2008, 5:47:16 PM3/3/08
to
Mario Martinoli ha scritto:
Povero Mario, scendi proprio in basso: ti manca l'argomento principe e
poi ti arrampichi sugli specchi: cosa faccia io con gli allievi non è
roba per te. Per tua ammissione dal "donare" sei out, tutt'al più
esibisci, ma non doni. E questro a più a che fare col narcisismo.

Quanto alla frase di Bach, stavolta ti rimangerai quello che hai appena
scritto, tempo al tempo e la pena che fai ogni giorno "suonando" invece
che musicando ti si parerà davanti in tutta la sua evidenza.

Quanto all'invidia per chi "suona" dovresti ormai aver capito da tempo
che il "suonare", appunto non mi appartiene e quindi te lo lascio tutto:
suona suona che alla musica provvedono altri, così è per contrasto che
si può evincere la differenza

E' il musicare la meta, l'anelito, ma tu, e qui sta la tua di pena che,
ogni volta che metti mano al tuo strumento, si rinnova.

Bach, non disponendo di altri strumenti a tastiera, forse vi è stato
costretto, ma tu? Potendo scegliere, ne sei responsabile, e questo fa la
differenza. Lascia stare Bach e non scomodarlo per giustificare la tua
insipienza.

Qui di testolina e magari senza cervellino c'è rimasta la tua e quella
di pochi altri

con affetto
ranapo

ranapo

unread,
Mar 3, 2008, 5:53:03 PM3/3/08
to
Still ist die Nacht ha scritto:
Sì, s', gira gira e vai facile a colpire: umanamente sei rpossimo alla
feccia, ma questo da te ce lo si può aspettare.

Chi e cosa sei lo hai appena dismostrato.

Non hai argomenti e vai direttaemnet alle presunte offese personali.

Se anche uno soltanto dei 1500 allievi che ho avuto fino ad oggi, ha
trovato una ragione per interessarsi di musica, questo è un risultato
enorme.

Ho già spiegato abbastanza che significano dieci anni con uno come
Celibidache, ma non posso certo impedire a te di darne la tua limitante
lettura.

Oltre a tutto, i 57 docenti di Esercitazioni orchestrali dei
Conservatori italiani credo che forse qualche rispostina meno gentile
della mia sarebbero pronti a dartela, la differnza è che sei patetico
quando chiedi a me che ne so di te: nulla, cosa vuoi che si sappia di
te, tranne quello che i 4 partecipanti a questo inesistente NG, sperduto
nella rete possano sapere di te?

A te è rimasta solo la notte, altro che lo still...

sei veramente patetico

Raffaele Napoli

Mario Martinoli

unread,
Mar 3, 2008, 5:54:02 PM3/3/08
to

"ranapo" <napoli....@fastwebnet.it> ha scritto nel messaggio
news:Wd%yj.4672$q53...@tornado.fastwebnet.it...

[...]

> Quanto all'invidia per chi "suona" dovresti ormai aver capito da tempo che
> il "suonare", appunto non mi appartiene e quindi te lo lascio tutto:

Non mi resta allora che augurarti buona masturbazione.

Ciao

Mario

Moosbrugger

unread,
Mar 3, 2008, 5:58:37 PM3/3/08
to
ranapo ha scritto:

> Se anche uno soltanto dei 1500 allievi che ho avuto fino ad oggi, ha
> trovato una ragione per interessarsi di musica, questo è un risultato
> enorme.


Quoto :-)

M.

ranapo

unread,
Mar 3, 2008, 5:59:08 PM3/3/08
to
Mario Martinoli ha scritto:

Meglio masturbarsi che non potersi permettere manco quello: evirati
della "intensità", con che ci si consola?

Ma si sa: chi si contenta....

Ciao
Raffaele

Still ist die Nacht

unread,
Mar 3, 2008, 5:59:23 PM3/3/08
to
"Moosbrugger" ha scritto nel messaggio

>> Se anche uno soltanto dei 1500 allievi che ho avuto fino ad oggi, ha
>> trovato una ragione per interessarsi di musica, questo è un risultato
>> enorme.
>
>
> Quoto :-)


LOL!


ranapo

unread,
Mar 3, 2008, 6:02:07 PM3/3/08
to
Still ist die Nacht ha scritto:
Lully

ranapo

unread,
Mar 3, 2008, 6:03:18 PM3/3/08
to
ranapo ha scritto:
>LALO

ranapo

unread,
Mar 3, 2008, 6:04:33 PM3/3/08
to
Moosbrugger ha scritto:


==========================

Due cose non ho mai capito: le donne e l'"intonazione" dei
contrabbassisti...

Moosbrugger

unread,
Mar 3, 2008, 6:06:50 PM3/3/08
to
ranapo ha scritto:

> Due cose non ho mai capito: le donne e l'"intonazione"


Non importa che lo ripeti in continuazione, si è
capito.

M.

ArtBurt

unread,
Mar 3, 2008, 6:11:48 PM3/3/08
to

"ranapo" <napoli....@fastwebnet.it> ha scritto nel messaggio
news:iZ_yj.4654$q53....@tornado.fastwebnet.it...

> Caro Art, se tu fossi un po' più chiaro nella citazione, potrei
> risponderti nel merito.
>
> Forse fai anche un po' di confusione. Che c'entrano soltanto i
> particolari?
> Chiarezza? In che senso non mi sarei spiegato?
> In cosa avrei quasi confuso anche io velocità e tempo?


A proposito del Requiem di Mozart: cosa c'entra che la prima sillaba sia un
RE-quiem e che la nota di attacco sia un RE?
Dici che fa un crescendo sulla nota dell'attacco e questo può accadere solo
ad un certo tempo. Ma da cosa è dato il percepire meglio o peggio questi
"effetti" non si sa. Non parli per esempio dell'acustica dell'ambiente dove
il pezzo andrà eseguito o ascoltato.

A proposito di Schubert:
"... Il fraseggio dell'oboe e dei contrabbassi, e l'entrata dei fagotti, e
le note staccate del clarinetto altrimenti impercepibili...."
Non sono particolari questi?

Parli di lentezza e di rapidità. Non sono forse attributi della velocità che
è un rapporto tra TEMPO e SPAZIO?
Nel caso della musica sarà un rapporto tra tempo e quantità di suoni (con
rapporti di durata tra di loro: doppi, metà, quarti, ecc.) da eseguire.
Ovviamente comprese le inflessioni agogiche del caso.
Hai parlato solo di troppo lento che spezzetta o di troppo veloce che non fa
capire. Non pensi che tutto questo sia soggettivo? Che una persona che
conosca bene il pezzo, riesca a percepire "tutto" anche se il tempo (la
velocità) è un po' più veloce del solito?


> Mi pare ti sia sfuggito tutto l'argomentare sulla acustica.

E quale sarebbe?

Art


v i n i x ©

unread,
Mar 3, 2008, 9:32:16 PM3/3/08
to
On Mon, 03 Mar 2008 22:00:17 +0100, ranapo
<napoli....@fastwebnet.it> wrote:

>Se io ho studiato 10 anni con Celibidache questo di per sè è un valore (
>e infatti c'è chi mi chiede conferenze in giro per l'Italia, e certo non
>hanno chiamato te alla RAI a fare una serie di otto puntate a RADIO TRE
>SUITE in occasione del decennale della morte

Nel periodo che stiamo attraversando, caratterizzato da un parossismo
comunicativo, le conferenze le fanno fare pure a cani e porci.

Per come ti qualifichi, invece di affermare - con giusta boria - che
la RAI ti richiede per conferenze o programmi di chiacchiere, dovresti
chiederti perché non ti chiama in TV alla guida di qualche orchestra.

Vale anche per Mediaset, La7, Sky ecc. ecc.

ciao

ranapo

unread,
Mar 4, 2008, 2:05:47 AM3/4/08
to
Moosbrugger ha scritto:

Sei tu che ancora non hai capito: è una frase riportata e io la cito per
significare che i tuoi interventi sono sempre...stonati, incomprensibili.

Allora è sommamente utile ripeter"te"lo
e fino alla nausea, fino a quando sarai tu, finalmente, a capire.

ranapo

Mario Martinoli

unread,
Mar 4, 2008, 2:12:22 AM3/4/08
to

"ranapo" <napoli....@fastwebnet.it> ha scritto nel messaggio
news:hx6zj.4827$q53...@tornado.fastwebnet.it...

[...]

> Allora è sommamente utile ripeter"te"lo
> e fino alla nausea, fino a quando sarai tu, finalmente, a capire.

Eh, che brutti scherzi fa l'invidia...

Ciao

Mario


ranapo

unread,
Mar 4, 2008, 2:22:11 AM3/4/08
to
v i n i x © ha scritto:

Perché la RAI le orchestre le ha chiuse, e fra quelle chiuse, a quel che
resta della Scarlatti di Napoli, sono invitato regolarmente a dirigere.

Poi dimmi quali sono le orchestre di cui disporrebbero ;ediaset, La7,
Sky, così invece di fare battutine stupide, incominciamo a ragionare con
più cognizione di causa.

E' facilissimo "oggi" attaccare le persone sul curriculum: orchestre non
ce ne sono. Ci sono gruppi raccogliticci, messi su quando è l'occasione
a creare l'orchestra.

Non è più tempo in cui è l'orchestra, viceversa, a creare l'occasione.

La compromissione politica e di ogni altro genere deve arrivare a
livelli stratosferici ma tanto poi la montagna partorisce il topolino.

seconda osservazione: tu pensi che notorietà e qualità viaggino
parallele: statti pure bello nella tua convinczione, così chi ha abilità
manageriali farà presa su di te.

Vorrei farti leggere una lettera che, proprio ieri sera mentre qui si
scatena come al solito il "dagli a ranapo", mi ha scritto un aspirante
direttore. Mi chiede consiglio con il "che fare?" di leniniana memoria.
Lamenta che nonostante gli infiniti tentativi, dopo aver scritto a 500 (
sic!) agenti, dopo essersi proposto per dirigere gratis qualunque cosa,
il risultato è stato nisba de nisba.

E conclude quasi ritenendomi fortunato per il curriculum che ha letto.

Questo lo dico non tanto per rispondere alla tua stoltezza quanto per
denunciare la situazione attuale nella quale "dirigere" è merce senza
valore.
Non tieni sufficientemente nel conto quali siano oggi le modalità di
accesso al...."mercato".
Anche tu potresti avere una carriera.

Debbo dire che oggi trovare qualcuno he possa dire di avere una carriera
direttoriale e ricavare da questa il necessario per vivere è cosa rarissima.
Ma che c'entra, a te questo basterebbe quale attestato di valore, come
oggettivazione di un pto di vista che non essendo tu in grado di
valutare per mancanza di strumenti e criteri di valutazione, ti cedresti
garantito da uno straccio di notorietà qualunque che lo giustificasse.

Uhm...devi fare ancora un bel pezo di strada.

E comunque non mi lamento se nel panorama attuale ho alle spalle i miei
200 concerti dei quali 120 con solisti e le mie cinque opere dirette.
Rispetto al disperato che mi ha scritto ieri sera lo offenderei se mi
lamentassi. Ma a te questo modno di sensibilità...manca. Pur di riempire
con le tue parole, di vuoto, il nulla, parti all'attacco.

Datti fare per far riaprire almeno le tre orchestre RAI che furon chiuse
e vedrai che anche i ranapo avranno modo di trovare il loro spazio.
( e comunque la RAI di Torino nel 1983 e la Scarlatti di Napoli da 8
anni a questa parte, nel mio piccolo, le ho dirette, a le volte ...sa...)

ranapo

Hans Rott

unread,
Mar 4, 2008, 2:35:16 AM3/4/08
to
On 4 Mar, 08:22, ranapo <napoli.raffa...@fastwebnet.it> wrote:

> Debbo dire che oggi trovare qualcuno he possa dire di avere una carriera
> direttoriale e ricavare da questa il necessario per vivere è cosa rarissima.


Di solito si espatria.


P.

Message has been deleted

ranapo

unread,
Mar 4, 2008, 2:54:01 AM3/4/08
to
ArtBurt ha scritto:

> "ranapo" <napoli....@fastwebnet.it> ha scritto nel messaggio
> news:iZ_yj.4654$q53....@tornado.fastwebnet.it...
>> Caro Art, se tu fossi un po' più chiaro nella citazione, potrei
>> risponderti nel merito.
>>
>> Forse fai anche un po' di confusione. Che c'entrano soltanto i
>> particolari?
>> Chiarezza? In che senso non mi sarei spiegato?
>> In cosa avrei quasi confuso anche io velocità e tempo?
>
>
> A proposito del Requiem di Mozart: cosa c'entra che la prima sillaba sia un
> RE-quiem e che la nota di attacco sia un RE?

C'entra perché se non si comprende che il "tempo" in musica è permettere
alla molteplicità di diventare una unità, non si arriva neanche a
"graffiare" superficialmente la sostanza della problematica e allora nel
poco tempo concessomi ho dovuto lanciare stimoli, per la trattazione
esaustiva ci sono i miei corsi di fenomenologia musicale, le conferenze
e gli "altri" ambiti che mi suggeriva il delicato Francesco Merli
definendole "sedi opportune" e sicuramente più di un NG ( dai dai che
sono le prime avvisaglie che me ne sto andando per buona pace degli
aderenti al patto scellerato...)
Ora che ad ogni entrata dell'incipit Celibidache sottolinei con un
crescendo la prima sillaba dà la misura della ricchezza che con altro
tempo di esecuzione, sfuggirebbe proprio perché "non ci sarebbe il
tempo" di metterla in essere.

> Dici che fa un crescendo sulla nota dell'attacco e questo può accadere solo
> ad un certo tempo. Ma da cosa è dato il percepire meglio o peggio questi
> "effetti" non si sa. Non parli per esempio dell'acustica dell'ambiente dove
> il pezzo andrà eseguito o ascoltato.

Forse non ne parlo in quel particolare frangente, ma all'acustica,
riguardo alla problematica "tempo" ho fatto riferimento.


>
> A proposito di Schubert:
> "... Il fraseggio dell'oboe e dei contrabbassi, e l'entrata dei fagotti, e
> le note staccate del clarinetto altrimenti impercepibili...."
> Non sono particolari questi?

Certo che sono particolari se messi in questi termini. Fai un salto e
chiediti: sono particolari ma perché "debbono" essere percepiti? E lì ho
chiarito che non si tratta di particolari ma di contestualizzazione,
dare "ragione" attraverso il tempo della "necessità di ogni particolare
come concorrente al continuum e alla necessità di contestualizzazione,
il che significa che in ogni momento bisogna trovare le ragioni che
rendono quel momento conseguenza di ciò che precede e premessa per ciò
che segue.

Ora non far percepire, per una scelta errata di tempo ( dettata
probabilmente da "incuria", incapacità di "lettura" del sedicente
interprete, insomma non conosce la detrminazione degli ordini di
priorità per cui non sa a cosa dare valore e perché )tutto ciò che
concorre a dare senso ad una composizione, ci porta fuori dalla musica e
ci riporta alla fisicità del suono che riporta tutto nella "velocità"
fisica, quella che molti idioti di critici esprimono dando i minutaggi
differenti di differenti esecuzioni: la 4° diretta da tizio dura tot
mentre quella diretta da caio dura tot...uhm, e allora?


>
> Parli di lentezza e di rapidità. Non sono forse attributi della velocità che
> è un rapporto tra TEMPO e SPAZIO?

Sì ma arrivo anche a suggerire che i musicisti nella loro profonda
intuizione delle cose che manipolano, hanno anche inventato
l'espressione "tempo giusto". Mi accuseresti di non stare al palo della
spiegazione a parole se dicessi che le parole sono balbettio quando
provano a spiegare queste cose. Con le aprole si arriva fino ad un certo
punto ( ed è per questo che ho lanciato il thread " ci sono cose che non
si possono spiegare, chiarendo però che questa frase andrebbe detta in
cima o dopo "tutte" le spiegabili e non all'inizio come fanno molti per
giustificare la "propria" incapacità a spiegare

> Nel caso della musica sarà un rapporto tra tempo e quantità di suoni (con
> rapporti di durata tra di loro: doppi, metà, quarti, ecc.) da eseguire.
> Ovviamente comprese le inflessioni agogiche del caso.

che fai, azzardi una ipotesi, proponi una tesi? Con quel tuo "sarà" a
chi o a cosa demandi nel futuro l'onere di spiegare questa tua
affermazione?

> Hai parlato solo di troppo lento che spezzetta o di troppo veloce che non fa
> capire. Non pensi che tutto questo sia soggettivo? Che una persona che
> conosca bene il pezzo, riesca a percepire "tutto" anche se il tempo (la
> velocità) è un po' più veloce del solito?

La frase "dans la lenteur il y a la richesse" è contenuta proprio nel
film che molti ancora si ostinano a non voler guardare. Lì Celi con
grande generosità "spiega" e quanto bene la problematica relativa al tempo.

Perché credi che sia rimasto 10 anni a contato con Celibidache come
"interlocutore" accrditato e abilitato a riceverne domande e a tentare
risposte? ( che appello da far tremare i polsi quello che si dava quando
era Celi a fare doimande e poi ci chiamava per nome alla ricerca di una
risposta...eppure, già solo essere stato ammesso a quel cerchio stretto
era un attestato di stima da parte sua. Per non fare la solita
cialtronata dei nostri tempi che è quella di andare ad un corso estivo,
stare 10 giorni e poi rivendersi nel curriculum per tutta la vita "ha
studiato con". Ora venti minuti a puntata per 8 puntate già sono stati
un miracolo di concessione, ergo si fa quel che si può, la sfida è
sempre lì, dietro l'angolo: riuscire in poco tempo a dare almeno qualche
stimolo, quindi è assolutamente dimostrato che la trattazione non sarà
stat esauriente, però le tematiche e un po' di approfondimento sono
venuti fuori.

>
> E quale sarebbe?
>

L'argomentare sulla acustica è quello che ho ampiamente trattato nel
thread in cui si parla del disco.

Comunque ti ringrazio della attenzione che mi hai prestato e che mi
presti, almeno invece di unirti al coro becero mi chiedi conto delle
miei affermazioni: chi sa che non venga considerato anche tu un "gonzo"
fra quelli che a detta di qualcuno io avrei "intortato"...:-)

con simpatia

Raffaele Napoli

P.S. Sono a tua disposizione per qualsivoglia chiarimento che tu
riterrai opportuno avere, sia qui che in corrispondenza privata.

ranapo

unread,
Mar 4, 2008, 2:56:06 AM3/4/08
to
Hans Rott ha scritto:

Ma che gentile che sei a dirlo, proprio noi direttori non ci avevamo
pensato, grazie ne terremo conto.

"Oh, ha detto Hans cheee, di solitoooo, si espatriaa eeehhh, capitoooo"

Grazie Hans, davvero, te ne siamo molto grati, se non ce lo avessi
suggerito non ci sarebbe mai passato manco per l'anticamera der cervello!

grazie di cuora

ranapo

Message has been deleted

ranapo

unread,
Mar 4, 2008, 3:00:07 AM3/4/08
to
Jonas Willard (AKA "Archeopteryx") ha scritto:
>> Ce l'ho fatta, una testa di cavolo in meno che viene a immischiarsi di
>> cose che non lo riguardano.
>
> Puoi dirlo forte; quella che tu chiami fenomenologia è un
> goffo adattamento di un termine che per quanto ne so ha
> senso solo in ambito filosofico. Un termine che tu
> sicuramente e Celibidache molto probabilmente (sì, anche
> lui: si può essere grandi direttori e musicisti e capire
> molto poco dei rapporti tra la propria arte e il mondo)
> usate del tutto a sproposito.

>
>> Salta salta che magari ti tieni in forma.
>
> Sorry non posso; essendo stato operato ai menischi sono
> vincolato ad attività che non comportino traumi al piatto
> tibiale. Parlavo in senso figurato, e se in senso figurato
> vogliamo restare diciamo di sì, saltando i tuoi proclami
> extra-musicali mi tengo in forma perché posso dedicarmi a
> cose realmente interessanti in ambito musicale.

>
>> Una cosa rischi: a furia di saltare...la tua vita si rivelerà essere
>> stata solo una serie infinita di salti:
>> salti qui, salta là, a furia di saltare ti perdi ogni minima
>> possibilità di crescita...
>
> Solita "ranapata". Come sempre pensi di poter sapere cosa
> c'è nella testa del prossimo e immediatamente dopo vai
> sempre a parare dalla stessa parte: [rifiutando il tuo
> messianico messaggio] "mi perdo ogni possibilità di
> crescita". Ma LOL...
>
> ciao ciao
>
> Apx.
>

Ho già spiegato che io "reagisco", non parto mai in quarta. Sei trattato
come tratti: provochi? svillaneggi? offendi ? aggredisci? e...tanto ne
ricevi in cambio bello mio.

Mi spiace per i menischi, ma forse sai bene che , anche qui...le cose
non sono mai casuali, ma causali. Stimolo di pensiero troppo forte?

Ma...pensaci, magari capisci perché succedono certe cose...

così eehhh, tanto per lanciare uno stimolo, ma non lo sottavaluterei.

Quel che si crede casuale ( e la casualità lasciamola agli
"incoscienti") è molto più causale di quel che si possa pensare

Raffaele Napoli

ranapo

unread,
Mar 4, 2008, 3:01:55 AM3/4/08
to
Jonas Willard (AKA "Archeopteryx") ha scritto:
>> Sei tu che ancora non hai capito: è una frase riportata
>> e io la cito per significare che i tuoi interventi
>> sono sempre...stonati, incomprensibili.
>
> Io al tuo posto mi darei una bella tranquillizzata prima
> di scrivere. Moos ha quotato un tuo passaggio
> sottoscrivendo di fatto un tuo punto di vista, ovvero
> quando dici: "se su 1500 allievi uno solo amerà la musica
> la mia missione non sarà stata invano" (BTW, frase che
> mutatis mutandis c'è nel 99% delle prefazioni dei libri
> tecnici). Siccome non hai capito questo, lo hai pure
> attaccato. Ma LOL, mi spiace dirlo ma ha proprio ragione
> "Still".
>


C'è una deformazione e me ne scuso: da Moss mi aspetto solo frasi
aggredenti e tendenziose e per questo attacco...come miglior difesa!

ranapo :-)

Moosbrugger

unread,
Mar 4, 2008, 3:02:27 AM3/4/08
to
v i n i x © ha scritto:


Guarda, questo è l'unico punto su cui mi sento di
dare ragione a ranapo. Oggi per un direttore
d'orchestra emergere è veramente difficile, a meno
di non avere le spalle ultracopertissime dal punto
di vista politico o di essere in grado di
procacciare i notevoli finanziamenti necessari
allo svolgimento di una stagione o attraverso
saldissimi contatti politici (e si ritorna al
punto di prima). Poi inizia il giochetto del do ut
des, io ti invito nella mia stagione tu mi inviti
nella tua ecc.ecc.
Poi c'è anche chi è ricco di famiglia ed è in
grado di mantenere un'orchestra privatamente,
oppure è in grado di convincere gli sponsor
privati a reinvestire in immagine proventi non
dichiarati al fisco in "concerti di beneficenza".

M.

Moosbrugger

unread,
Mar 4, 2008, 3:04:02 AM3/4/08
to
ranapo ha scritto:


E tu credi di poter raccontare ad un
contrabbassista una barzeletta sui contrabbassi
che non conosce già ? La prossima volta ti metto
il tag "ppf" :-)

M.

Moosbrugger

unread,
Mar 4, 2008, 3:10:19 AM3/4/08
to
Jonas Willard (AKA "Archeopteryx") ha scritto:
>> Sei tu che ancora non hai capito: è una frase riportata
>> e io la cito per significare che i tuoi interventi
>> sono sempre...stonati, incomprensibili.
>
> Io al tuo posto mi darei una bella tranquillizzata prima
> di scrivere. Moos ha quotato un tuo passaggio
> sottoscrivendo di fatto un tuo punto di vista, ovvero
> quando dici: "se su 1500 allievi uno solo amerà la musica
> la mia missione non sarà stata invano"

Eh no : "...questo è un risultato enorme". Cambia
un po' il senso :-))

M.

Message has been deleted

francesco

unread,
Mar 4, 2008, 9:12:49 AM3/4/08
to


Francesco Merli legge sempre più perplesso che, tra gli ultimi messaggi
>
> "ranapo" <napoli....@fastwebnet.it> ha scritto >
>> P.S. Che poi ci caschino in tanti ( nel senso che comunque c'è gente che
>> ascolta suoni prodotti dal clavicembalo e crede di stare ascoltando
>> musica, questo non dimostra nulla...)

"Mario Martinoli" ha scritto >
> Testolina, non ti passa mai per l'anticamera del tuo cervellino che uno
> dei primi a cascarci allora è stato proprio Bach? A lui, e non a me, con
> una frase del genere stai dando dell'idiota.


> eccetera.....su questo tono molti altri

Dico io da ignorante:

e se lasciaste perdere gli epiteti più o meno offensivi e cercaste di far
capire anche a me e a qualcuno come me che certamente ci legge?

Se non sbaglio, proprio per rimediare alla mancanza ( perdonate se sono
inesatto) di dinamiche nel clavicembalo fu inventato il fortepiano e poi il
pianoforte, come più tardi in luogo della carrozza a cavalli inventarono la
carrozza senza cavalli e poi il boeing per spostarsi più rapidamene.
E come prima ancora il clavicembalo fu inventato per avere più precisione e
agilità rispetto alla cetra o ad altri stumenti più antichi.

Quale è il problema?
Se volete usare la carrozza a cavalli lo fate certamente per verificare
come viaggiavano a quei tempi. Anche le guide turistiche dell'epoca suppongo
fossero scritte per i tempi dei cavalli (e anche per le loro cacche) e non
per andata e ritorno in giornata a Rio de Janeiro con vista aerea del Pan di
Zucchero.
Eppure il mondo fu esplorato anche allora e i viaggiatori si suppone fossero
contenti, se erano turisti e non schiavi.

Bach o Hendel avrebbero scritto musiche per pf. se ci fosse stato.
Sarebbero più o meno grandi? mi sembra senza senso la domanda, come dire se
Colombo oggi andrebbe in America con 3 caravelle.
Mi sembrerebbe però fuori discussione che oggi ancora si cerchi di suonare
Hendel come lo suonava lui, per capire come lui intendeva esprimersi con i
suoni. Del resto i piani e i forte li otteneva ugualmente, se servivano, con
gli altri strumenti a disposizione.

PS.
Raffaele Napoli mi aveva cortesemente avvisato che, non potendo aderire per
sue legittime convinzioni, al mio invito a "non rispondere sempre pan per
focaccia", avrebbe aggiunto il "ppf" all'oggetto, in modo da esserne
avvisato. Purtroppo sono anche curioso., anche visto il rapidissimo
proliferare dei messaggi cosi siglati..................

Tuttavia confermo la mia opinione sui toni da usare.
Inoltre vorrei correggere la locuzione "pan per focaccia", nel senso comune
che "tu mi tiri in faccia un panino e io ti tiro una focaccia (più grande) "

Con gente intorno affamata (qui: desiderosa di capire qualcosa) si rischia
che entrambi i "tiratori" vengano presi a calci nel sedere da chi vede tanto
commestibile sprecato, anzichè distribuito a chi ha fame.

Parlo con parabole popolaresche perchè non so parlar di musica, ma gli
sprecatori di pane e focacce provino per cortesia a farci un pensierino.

Ciao

Francesco Merli


Mario Martinoli

unread,
Mar 4, 2008, 9:23:55 AM3/4/08
to

[...]

> Bach o Hendel avrebbero scritto musiche per pf. se ci fosse stato.

Di sicuro si, ma avrebbero scritto "altra musica", e non quella che ci hanno
lasciato. Nell'epoca barocca non era pensabile scollegare la musica dallo
strumento per cui la si componeva, ed il pianoforte non esisteva. Per cui
trovo che sia una stupidaggine pensare che Bach, poverino, fosse obbligato a
scrivere musica per uno strumento che in cuor suo detestava. Bach non
puntualizza i limiti del clavicembalo con la sua musica, ne esalta la
qualità.

Ciao

Mario

Leo

unread,
Mar 4, 2008, 2:20:13 PM3/4/08
to
On Tue, 4 Mar 2008 15:23:55 +0100, "Mario Martinoli"
<maga...@FORZAGENOAlibero.it> wrote:

>Di sicuro si, ma avrebbero scritto "altra musica", e non quella che ci hanno
>lasciato. Nell'epoca barocca non era pensabile scollegare la musica dallo
>strumento per cui la si componeva, ed il pianoforte non esisteva.

questo vale per tutte le epoche, ancor più in quella odierna. In
passato spesso (o sempre, a seconda delle epoche) non erano neppure
indicati i nomi degli strumenti, le dinamiche, le legature e gli
abbellimenti. Molto era lasciato alla pratica esecutiva. Molte linee
strumentali sono intercambiabili tra loro, a parità di estensione.
Non vedo problemi nell'eseguire la "tastiera ben temperata" al piano.
Finché non subentra un dittatore che vieti di eseguirla anche su altre
tastiere, l'esecuzione pianistica è un'aggiunta, un qualcosa in più.
Si possono certo avere preferenze, ma mettersi a fare polemiche su
questo è inutile. Personalmente preferisco Bach al piano, e credo che
lui stesso sarebbe ben felice di ascoltare su uno Steinway la sua
musica per tastiera. Certo, non posso dimostrarlo. Ma non è rilevante
dimostrarlo, perché qui non si impone una scelta: la si offre, senza
esclusione dell'altra.

Mario Martinoli

unread,
Mar 4, 2008, 4:15:31 PM3/4/08
to

"Leo" <nom...@nomail.com> ha scritto nel messaggio
news:fj7rs3hcu0rr83uu0...@4ax.com...

> On Tue, 4 Mar 2008 15:23:55 +0100, "Mario Martinoli"
> <maga...@FORZAGENOAlibero.it> wrote:
>
>>Di sicuro si, ma avrebbero scritto "altra musica", e non quella che ci
>>hanno
>>lasciato. Nell'epoca barocca non era pensabile scollegare la musica dallo
>>strumento per cui la si componeva, ed il pianoforte non esisteva.
>
> questo vale per tutte le epoche, ancor più in quella odierna. In
> passato spesso (o sempre, a seconda delle epoche) non erano neppure
> indicati i nomi degli strumenti, le dinamiche, le legature e gli
> abbellimenti. Molto era lasciato alla pratica esecutiva. Molte linee
> strumentali sono intercambiabili tra loro, a parità di estensione.

Non è completamente vero. Questa è una vulgata un po' datata, ed inesatta.
Quello che dici può certamente valere per certa musica di uso casalingo,
amatoriale o utilizzata per scopi didattici. A questo proposito non
dimentichiamo che Bach al pianoforte nasce quasi esclusivamente da
un'esigenza didattica, e non artistica (la storia dell'interpretazione
pianistica, poi, ha fatto il resto). Bach scriveva musica per il
clavicembalo, non per una generica tastiera. Lì, nel CBT, nelle Partite,
nelle Suite, il discorso dell'intercambiabilità degli strumenti non può
valere. Ad andare a veder bene le fonti e le edizioni originali inoltre ci
si accorge che i compositori erano infinitamente più precisi di quanto noi
oggi crediamo, tanto più in compositori di quel livello. Il fatto che Bach
stesso ad esempio trascrivesse le sue stesse musiche per altri strumenti
(per esempio le trascrizioni al cembalo dei concerti solistici) non è
sintomo di approssimazione, anzi, è un atto di governo della sua musica,
preciso e non alterabile, poichè compiuto da lui. Se poi oggi si prefereisce
far finta di nulla, cominciamo magari allora a credere anche, per
estensione, che in fondo forse a Mozart sarebbe piaciuta la parte di Don
Giovanni cantata da un contralto... (non ridete, tra poco scommetto che
arriveremo anche lì). E poi, di certo al Bernini sarebbero piaciute molto le
sue chiese in plexiglas...

> Non vedo problemi nell'eseguire la "tastiera ben temperata" al piano.
> Finché non subentra un dittatore che vieti di eseguirla anche su altre
> tastiere, l'esecuzione pianistica è un'aggiunta, un qualcosa in più.
> Si possono certo avere preferenze, ma mettersi a fare polemiche su
> questo è inutile. Personalmente preferisco Bach al piano, e credo che
> lui stesso sarebbe ben felice di ascoltare su uno Steinway la sua
> musica per tastiera. Certo, non posso dimostrarlo. Ma non è rilevante
> dimostrarlo, perché qui non si impone una scelta: la si offre, senza
> esclusione dell'altra.

Nessuno di noi, ovviamente, può avere la risposta. La mia opinione è che se
Bach ascoltasse la sua musica al pianoforte inorridirebbe ma, come dici tu,
non è rilevante dimostrarlo.

Vorrei piuttosto far notare i (gravi) pericoli che un atteggiamento di
questo tipo può far nascere. Dire che a Bach sarebbe piaciuta la sua musica
al pianoforte porta l'autore in secondo piano rispetto all'interprete. In
altre parole l'interprete pensa, con una buona dose di superbia, "a me piace
Bach al piano quindi sarebbe piaciuto anche a lui". Ok, ma non tutti siamo
Glenn Gould o Andras Schiff. Converrai che una frase del genere può
diventare una bomba se messa nelle mani di chi non ha la preparazione per
comprenderla e governarla, e può deflagrare con effetti devastanti. E' un
po' come dire che i metronomi di Beethoven sono sbagliati (!) e mettersi ad
eseguire la sua musica a tempo doppio o dimezzato (è nota la controversia
sul terzo movimento della Nona). Non credo che il distacco arbitrario dal
dettato del compositore sia una scelta saggia, anche se di solito non si dà
un'orchestra sinfonica nelle mani del primo venuto e comunque, come dicevo
sopra, i conti con la sotria dell'interpretazione bisogna farli. La stessa
cosa purtroppo succede con una frequenza impressionante (ed esiti
sconcertanti) nella prassi esecutiva della musica antica, ambito musicale in
cui negli ultimi venti anni ci si è inspiegabilemnte dimenticati di esser lì
per far musica (fare i buffoni è apparentemente più redditizio). Dare il
"liberi tutti" sulle proporzioni dei tempi in Monteverdi può portare a
risultati raccapriccianti come le intemperanze agogiche di Alessandrini.
Dare il "liberi tutti" sulla vocalità barocca, porta al "nuovo corso" delle
Venexiane e degli Jacobs. Dare il "liberi tutti" su come si dovrebbero
leggere le note (!) e cosa significano i segni messi da Vivaldi sul
pentagramma, porta agli scempi di Montanari al Senato o di Biondi alle
Folles Journèes di Nantes. Tutta gente che improvvisamente si è dimenticata
di come si suona, per inconfessabili motivi di convenienza commerciale. Una
vergogna. Gente che crede sempre di più che l'intervento demiurgico
dell'interprete (il loro) possa salvare le partiture di chiunque, sia esso
Bach, Vivaldi, Mozart o Monteverdi. Un atteggiamento che va forse ancora
bene a 18 anni, ma che già a 25 farebbe sorgere qualche perplessità su chi
lo afferma. Mi fermo qui, anche se potrei andare avanti per ore snocciolando
con tristezza infinita decine di rosari di orrori musicali barocchi. Intendo
comunque dire, tornando al movente iniziale del post, che è quindi questo
l'enome rischio che si corre nel convincersi che il nostro gusto e la nostra
esperienza musicale possano prevalere su ciò che il compositore ha
prescritto, nel dire che i metronomi di Beethoven sono sbagliati, o che a
Bach sarebbe senz'altro piaciuta la sua musica al piano, o che il rispetto
del tactus in Monteverdi è una facoltà e non un obbligo. Sono sassolini che
noi lanciamo già dal declivio con fare innocente, senza sapere che possono
diventare una frana.

Ciao

Mario


Hans Rott

unread,
Mar 4, 2008, 4:32:49 PM3/4/08
to
On 4 Mar, 22:15, "Mario Martinoli" <magam...@FORZAGENOAlibero.it>
wrote:

> Bach scriveva musica per il
> clavicembalo, non per una generica tastiera.

Si, ma non lo precisa. A me raccontavano una volta che famosi brani
WTC, invenzioni ecc. si suonavano sul clavicordo.
Sono indifferente tra piano e clavicembalo anche se il mio gusto mi
porta al piano. Certamente il clavicordo ha un fascino incredibile
ogni tanto riascolto un vecchio LP di Ralph Kirkpatrick che suona le
invenzioni su questo strumento.

P.

Rudy

unread,
Mar 4, 2008, 4:54:53 PM3/4/08
to
Hans Rott <pier...@gmail.com> wrote:

> Certamente il clavicordo ha un fascino incredibile
> ogni tanto riascolto un vecchio LP di Ralph Kirkpatrick che suona le
> invenzioni su questo strumento.

Sono bellissime!!! Di una delicatezza sublime!!! Un suono ovattato,
quasi venisse da un altro mondo. Io le registrai molto tempo fa da una
trasmissione radiofonica.
Mi ricordo che il presentatore nei primi attimi dell'esecuzione aveva
dimenticato di spegnere il microfono, e si sente un suo leggero colpo di
tosse! Che rabbia mi era venuta!!! Addiruttura la tentazione di
cancellare tutto mandando improperi al presentatore. Ma poi la cosa era
troppo bella, e l'ho gelosamente conservata.

Ciao

Rudy

-----------------
rodolfo....@tin.it
htt://www.dicoseunpo.it

Leo

unread,
Mar 4, 2008, 5:14:41 PM3/4/08
to

scusa, ma perché non vai d'accordo con Ranapo? ;-)

>nel dire che i metronomi di Beethoven sono sbagliati, o che a
>Bach sarebbe senz'altro piaciuta la sua musica al piano, o che il rispetto
>del tactus in Monteverdi è una facoltà e non un obbligo. Sono sassolini che
>noi lanciamo già dal declivio con fare innocente, senza sapere che possono
>diventare una frana.

Vuoi la mia personale opinione su tutto ciò? Sta tutta in una
constatazione semplice: la maggior parte delle persone che ho
incontrato nella mia vita, che la pensavano come te, erano interpreti,
e non compositori. Non è una battuta! ;-) Sarà solo la mia esperienza,
e non pretendo che valga anche per te, ma è così: i compositori sono
molto più aperti di quanto spesso gli stessi interpreti credino.
Almeno su certi discorsi. Il che non vuol dire che se uno scrive una
sonata per violino, essa vada eseguita "sempre" con la chitarra. Solo
che, se uno avesse voglia di provarla con la chitarra, magari chi l'ha
scritta sarebbe pure contento di sentirla in quella versione, e
potrebbe anche piacergli parecchio. Il passaggio poi da una tastiera
all'altra è anche più stretto.
Allo stesso modo, può capitare di scrivere delle dinamiche o dei
tempi, e poi scoprire con piacere che l'interprete, eseguendo talora
con naturalezza e istinto, spesso ottiene risultati piacevoli, anche
se a volte più o meno discordanti dal testo.
Sul fatto che Bach inorridirebbe a sentire la sua musica al
pianoforte, credo che sbagli di grosso. Credo che questo pensiero
significhi semplicemente non aver compreso minimamente la mente
compositiva. Tutto ciò senza offesa! E' solo la mia personale
opinione. E comunque, come dicevamo, non ha tanta importanza, benché i
toni finali del tuo ultimi post suonino un po' apocalittici. Ciao, Leo

Leo

unread,
Mar 4, 2008, 5:19:00 PM3/4/08
to
On Tue, 04 Mar 2008 23:14:41 +0100, Leo <nom...@nomail.com> wrote:


>molto più aperti di quanto spesso gli stessi interpreti credino.

credano. Stavo per dire pensino. E' uscito un misto.

Mario Martinoli

unread,
Mar 4, 2008, 5:39:16 PM3/4/08
to

"Hans Rott" <pier...@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:a22b8b91-c7ec-4cd8...@e25g2000prg.googlegroups.com...

Si, sono d'accordo. Ovviamente il mio dire "al clavicembalo" era un "ad
excludendum" del piano, che non esisteva, e non del clavicordo e
dell'organo. Sul WTC, a tale proposito, ci sarebbe parecchio da dire.

Ciao

Mario


Mario Martinoli

unread,
Mar 4, 2008, 5:41:24 PM3/4/08
to

"Leo" <nom...@nomail.com> ha scritto nel messaggio
news:iahrs3dvf8ulu5u99...@4ax.com...

[...]

> Sul fatto che Bach inorridirebbe a sentire la sua musica al
> pianoforte, credo che sbagli di grosso. Credo che questo pensiero
> significhi semplicemente non aver compreso minimamente la mente
> compositiva.

E qui ti sbagli di grosso, perchè di musica ne scrivo a palate. Anzi, se
dovessi dire, mi definirei più compositore che interprete. :-)

Ciao

Mario


Mario Martinoli

unread,
Mar 4, 2008, 5:43:31 PM3/4/08
to

"Leo" <nom...@nomail.com> ha scritto nel messaggio
news:iahrs3dvf8ulu5u99...@4ax.com...

[...]

> scusa, ma perché non vai d'accordo con Ranapo? ;-)

La forma, si sa, č spesso anche sostanza. :-)

[...]

> Sul fatto che Bach inorridirebbe a sentire la sua musica al
> pianoforte, credo che sbagli di grosso. Credo che questo pensiero
> significhi semplicemente non aver compreso minimamente la mente
> compositiva.

Aggiungo ancora che secondo me non č possible ragionare di un compositore
barocco con la testa di un compositore contemporaneo. La mente dei barocchi
non era necessariamente progressiva come quella di noi moderni.

Ciao

Mario


Leo

unread,
Mar 4, 2008, 5:48:35 PM3/4/08
to
On Tue, 4 Mar 2008 23:41:24 +0100, "Mario Martinoli"
<maga...@FORZAGENOAlibero.it> wrote:


>E qui ti sbagli di grosso, perchè di musica ne scrivo a palate. Anzi, se
>dovessi dire, mi definirei più compositore che interprete. :-)

OK, allora tu sei un' eccezione. Hai mai visto compositori indicare in
partitura, o scrivere nei loro carteggi: "questa musica è da eseguire
solo con strumenti contemporanei alla sua creazione?" I compositori
hanno ben chiaro da secoli che gli strumenti stanno cambiando. E molti
avevano già chiaro in vita che la loro musica sarebbe loro
sopravvissuta. Eppure, pur con tante attenzioni rivolte a mille
annotazioni possibili, a nessuno è mai venuto in mente di specificare
un dettaglio importante come questo, tanto per dormire sonni
tranquilli. Evidentemente era meno importante di quanto molti oggi
pensino. Non mi dire che lo davano per scontato, perché con questa
logica avrebbero potuto dare per scontate mille altre cose, che invece
sono state precisate e ribadite in modo quasi maniacale. La verità è
che questa non è mai stata per nessun compositore una questione
particolarmente rilevante. Ciao, Leo

ps. che musica scrivi? Si può sentire?

Mario Martinoli

unread,
Mar 4, 2008, 6:04:06 PM3/4/08
to

"Leo" <nom...@nomail.com> ha scritto nel messaggio
news:c2krs3t0hn1l95q47...@4ax.com...

> On Tue, 4 Mar 2008 23:41:24 +0100, "Mario Martinoli"
> <maga...@FORZAGENOAlibero.it> wrote:
>
>
>>E qui ti sbagli di grosso, perchè di musica ne scrivo a palate. Anzi, se
>>dovessi dire, mi definirei più compositore che interprete. :-)
>
> OK, allora tu sei un' eccezione. Hai mai visto compositori indicare in
> partitura, o scrivere nei loro carteggi: "questa musica è da eseguire
> solo con strumenti contemporanei alla sua creazione?"

E' ovviamente implicito. Gli studi di Nancarrow per pianola funzionerebbero
bene probebilmente anche con altri strumenti, forse al computer, ma se
Nancarrow li scrive per il piano a rulli un motivo ci deve essere. Il "suo"
motivo che lo spinge ad usare quello strumento per quella musica. A lui
importa quello, e basta. E credo che chi si pone di fronte alle sue opere
non possa far finta di nulla. Poi può pure succedere che Stravinskij alla
prima della Sagra senta il fagotto suonare la parte del clarinetto e decida
di cambiare l'orchestrazione, ma credo che questa sia davvero un'eccezione.
Io strumento la mia musica con gli strumenti che ho a disposizione, desidero
che siano quelli ed è quello che mi interessa. Non credo affatto nella
composizione come attività astratta, avulsa da un contesto strumentale e
"pratico" (e non farmi tirar fuori le mie noiose tiretere contro il
serialismo ecc... :-)

> I compositori
> hanno ben chiaro da secoli che gli strumenti stanno cambiando. E molti
> avevano già chiaro in vita che la loro musica sarebbe loro
> sopravvissuta. Eppure, pur con tante attenzioni rivolte a mille
> annotazioni possibili, a nessuno è mai venuto in mente di specificare
> un dettaglio importante come questo, tanto per dormire sonni
> tranquilli. Evidentemente era meno importante di quanto molti oggi
> pensino. Non mi dire che lo davano per scontato, perché con questa
> logica avrebbero potuto dare per scontate mille altre cose, che invece
> sono state precisate e ribadite in modo quasi maniacale. La verità è
> che questa non è mai stata per nessun compositore una questione
> particolarmente rilevante.

Sono d'accordo sulle premesse, ma giungo a conclusioni diametralmente
opposte, come ho scritto sopra. E' proprio la certezza della destinazione
strumentale della propria musica (il "qui e ora") che rende il problema
superfluo. Lo è in quanto totalmente risolto, non in quanto irrilevante. E
lo stesso valeva per Bach. Tu pensi davvero che con a disposizione un
pianoforte avrebbe scritto musica simile a quella che ci ha lasciato? Gli
sarebbe forse (forse) piaciuto lo strumento ma di sicuro avrebbe scritto
musica completamente diversa, rinnegando a quel punto quella da lui pensata
("qui e ora") per il clavicembalo.

> Ciao, Leo
>
> ps. che musica scrivi? Si può sentire?

Non ho midi o files sonori, solo un sacco di carta. E' un'attività privata,
che non pubblicizzo (per ora) per mille motivi. Un po' come faceva Ives...
:-)

Ciao

Mario


Hans Rott

unread,
Mar 4, 2008, 6:23:52 PM3/4/08
to
On 4 Mar, 23:39, "Mario Martinoli" <magam...@FORZAGENOAlibero.it>
wrote:

> dell'organo. Sul WTC, a tale proposito, ci sarebbe parecchio da dire.

Il WTC non e un' opera che mi prende molto o perlomeno non capisco
come mai ci possano essere preludi e fughe banali, come la fuga in re+
del primo libro alternati a brani-capolavoro come il preludio in do+
del secondo libro, ascotati con qualsiasi tastiera mi va bene.
Secondo me i veri capolavori e qui dico *clavicembalo* sono le partite
e le suite "inglesi", discorso un po' a parte le Goldberg che come l'
arte della fuga potrebbero essere suonate, cantate con qualsiasi
strumento, pensa un po' che fra' le mie preferite ci sono quelle di
Uri Caine!.

P.


Leo

unread,
Mar 4, 2008, 6:42:11 PM3/4/08
to
On Wed, 5 Mar 2008 00:04:06 +0100, "Mario Martinoli"
<maga...@FORZAGENOAlibero.it> wrote:

>E' ovviamente implicito. Gli studi di Nancarrow per pianola funzionerebbero
>bene probebilmente anche con altri strumenti, forse al computer, ma se
>Nancarrow li scrive per il piano a rulli un motivo ci deve essere. Il "suo"
>motivo che lo spinge ad usare quello strumento per quella musica. A lui
>importa quello, e basta. E credo che chi si pone di fronte alle sue opere
>non possa far finta di nulla. Poi può pure succedere che Stravinskij alla
>prima della Sagra senta il fagotto suonare la parte del clarinetto e decida
>di cambiare l'orchestrazione, ma credo che questa sia davvero un'eccezione.

però qui stiamo cambiando un po' le carte! Il discorso non è: "scrivo
per violino, tu suoni con chiarra. Scrivo per clarinetto, tu suoni con
sassofono". Queste cose possono essere esperienze personali di chi si
confronta con un pezzo, e magari pure piacevoli, divertenti e
interessanti per il compositore. Ma il discorso è però un altro:
scrivo un pezzo per violino oggi, e tutti per sempre lo suoneranno
solo su un violino del 2007. Oppure: scrivo un pezzo per tastiera, e
tutti lo suoneranno sempre e solo su tastiere a me contemporanee. Come
vedi, la questione è un po' diversa da come l'hai messa tu. E' questa
seconda versione che non è particolarmente rilevante per chi scrive
musica. Il che non vuol dire che puoi cambiare completamente
l'orchestrazione a una partitura.

>Io strumento la mia musica con gli strumenti che ho a disposizione, desidero
>che siano quelli ed è quello che mi interessa.

ma su questo sono indicativamente d'accordo anche io. Soprattutto
oggi, in cui non è più possibile intercambiare uno strumento. Prova a
prendere una parte contemporanea per flauto, e farla eseguire da un
violino....

>E lo stesso valeva per Bach. Tu pensi davvero che con a disposizione un
>pianoforte avrebbe scritto musica simile a quella che ci ha lasciato? Gli
>sarebbe forse (forse) piaciuto lo strumento ma di sicuro avrebbe scritto
>musica completamente diversa, rinnegando a quel punto quella da lui pensata
>("qui e ora") per il clavicembalo.

rinnegando non credo. Penso che lo stile di Bach, e dell'epoca in
particolare, fosse più forte delle peculiarità dello strumento.
Infatti con strumenti uguali si può anche scrivere musica molto
diversa da quella. E questo è facilmente dimostrabile.
Allo stesso modo, oggi, in varie parti del globo, a parità di
strumenti si crea musica molto diversa. Sono innanzi tutto la realtà
che ti circonda, l'educazione che ricevi e la sensibilità che sviluppi
a spingerti ad un certo tipo stile e di creatività, che poi cerchi di
manifestare attraverso lo strumento di cui disponi. Al limite
forzandolo all'inverosimile, o ampliandone le possibilità tecniche,
fino a ottenere quello che vuoi. E' anche vero, comunque, che il fatto
di sapere che uno strumento dispone di certe possibilità allarga il
tuo campo di idee possibili. Ma è riduttivo pensare che sia solo lo
strumento a suggerirle, altrimenti tutti coloro che usano un medesimo
strumento dovrebbero scrivere musica simile, a prescindere da tempi e
luoghi in cui operano. Per questo credo che Bach avrebbe composto
musica simile anche se, oltre alle altre tastiere di cui disponeva,
avesse avuto pure un pianoforte. Esattamente come la musica scritta
allora per organici differenti, anche per strumenti dotati di
dinamica, aveva una notevole uniformità stilistica non solo in Bach,
ma anche in tanti altri autori.

>Non ho midi o files sonori, solo un sacco di carta. E' un'attività privata,
>che non pubblicizzo (per ora) per mille motivi. Un po' come faceva Ives...
>:-)

sì, ma una vaga informazione circa lo stile puoi darla? Chessò, più
vicino a Pacchioni o a Sciarrino? ;-)

v i n i x ©

unread,
Mar 4, 2008, 6:54:25 PM3/4/08
to
On Tue, 04 Mar 2008 08:22:11 +0100, ranapo
<napoli....@fastwebnet.it> wrote:

>Anche tu potresti avere una carriera.

Ce l'ho già. In un campo dove credo di essere ragionevolmente capace.

E comunque il senso del mio intervento era il seguente (e vale pure
per Moos):

Perché ti si trova sempre a chiacchierare?
Alla radio, su youtube, qui ...
Mentre tu le racconti, molti di quelli con cui polemizzi le suonano. E
trattando di musica c'è la sua bella differenza. Probabilmente hai
perso qualche passaggio fondamentale nei tuoi 10 anni con Celi. E' pur
vero che anche lui le raccontava, ma poi quando si sedeva davanti ad
un orchestra, il mondo si fermava.

E solo quando il mondo ripartiva si poteva andare a comprendere quello
che diceva. Se l'avesse solo raccontata, come sembri fare tu, sarebbe
rimasto un semplice ranapone rumeno inascoltato.

ciao

Moosbrugger

unread,
Mar 4, 2008, 7:08:24 PM3/4/08
to
v i n i x © ha scritto:


Non ho capito bene l'accenno al sottoscritto. Io
in effetti sono in fase di cazzeggio estremo,
spero di non dare fastidio, ma almeno non ho
verità rivelate con cui evangelizzare il ng...

M.

v i n i x ©

unread,
Mar 4, 2008, 7:13:19 PM3/4/08
to
On Wed, 05 Mar 2008 01:08:24 +0100, Moosbrugger
<bass_des...@yahoo.it> wrote:

>Non ho capito bene l'accenno al sottoscritto. Io
>in effetti sono in fase di cazzeggio estremo,
>spero di non dare fastidio, ma almeno non ho
>verità rivelate con cui evangelizzare il ng...

Ma no, scusa se l'inciso era poco chiaro.
Volevo dire che non ne facevo una questione di facilità o di
difficoltà ad accedere ad una orchestra per dirigerla.

Capisco che sentirsi accostato al ranapo possa averti disturbato, ma
non era mia intenzione. Tu, almeno, a quanto mi risulta qualche volta
ce le suoni.

ciao

v i n i x ©

unread,
Mar 4, 2008, 7:16:11 PM3/4/08
to
On Wed, 05 Mar 2008 01:08:24 +0100, Moosbrugger
<bass_des...@yahoo.it> wrote:

>> E comunque il senso del mio intervento era il seguente (e vale pure
>> per Moos):

Porca paletta! Quanto è scritto male. Ci voleva effettivamente una
gran fantasia per capirla come io la intendevo.

ciao

Moosbrugger

unread,
Mar 4, 2008, 7:21:54 PM3/4/08
to
v i n i x © ha scritto:
> On Wed, 05 Mar 2008 01:08:24 +0100, Moosbrugger
> <bass_des...@yahoo.it> wrote:
>
>> Non ho capito bene l'accenno al sottoscritto. Io
>> in effetti sono in fase di cazzeggio estremo,
>> spero di non dare fastidio, ma almeno non ho
>> verità rivelate con cui evangelizzare il ng...
>
> Ma no, scusa se l'inciso era poco chiaro.
> Volevo dire che non ne facevo una questione di facilità o di
> difficoltà ad accedere ad una orchestra per dirigerla.


Ah, ok


> Capisco che sentirsi accostato al ranapo possa averti disturbato,


Ehm...


> ma
> non era mia intenzione. Tu, almeno, a quanto mi risulta qualche volta
> ce le suoni.


Sì, beh. Una certa attività ce l'ho, deo gratias.
Tu pensa che questa sera ho suonato eppure adesso
sono qui a compulsare il ng come un fesso.

M.

ranapo

unread,
Mar 5, 2008, 3:01:08 AM3/5/08
to
v i n i x © ha scritto:

Mi sembra che sarebbe quantomeno narcisismo esasperato farti l'elenco di
quanto io "le suoni". Mi trovo nella posizione simpatica di chi comunque
faccia, trova qualcuno come te che ne dice male.

1) anche il mondo del chiacchierare è infido. Ergo, pure chiacchierare,
come definisci tu fare conferenze, corsi, lezioni, è attività a rischio:
se dici stronzate ti sgamano subito e ...hai finito da chicacchierà.

2)quando io mi siedo davanti ad un'orchestra ( ed è già successo molte
volte) qualcosa in genere succede, non pretendo che sia l'intero mondo a
fermarsi, ma....insomma, diciamo che non passa inosservato.
Che io non abbia una attività spasmosdica alla Celi questo è un altro
paio di maniche, ma credo sia noto da tempo che non è tanto la quantità
ciò che qualifica ma la qualità, il che specialmente oggi, date le
difficoltà estreme che si incontrano per "suonarle", è già qualcosa.

Non pretendo che tu sia capillarmente informato di quante volte io le
suoni ergo il tuo discorso è semplice volontà di sminuire il mio operato
non avendo tu forse il coraggio di affrontare la complessità e la
profondità delle cose che propongo come pensieri e approcci verso la musica.

Poi c'è caso e caso.

Proprio in questi giorni sono finalmente riuscito ad ascoltare un LP per
il quale ho speso ( forse inutilmente ) una fortuna per averlo.

Si tratta di Ernest Ansermet ( il direttore d'orchestra Svizzero, quello
che ha scritto "Les fondements de la musique dans la conscience
humaine", insomma il primo riferimento fenomenologico dal quale non si
può prescindere per apprezzare poi Celibidache ), il titolo è
promettente: " What everyone should know about music".
Con tutto il rispetto, davvero chiacchiera per un'ora, mi aspettavo
chissaà quali grandi rivelazioni dopo aver letto il suo testo in lungo e
in largo....beh, alla fine porta una esemplificazione di quanto dice e
fa una esecuzione dell'ouvertüre del Coriolano di Beethoven che più
arbitraria non si può: accelera e decelera a piacimento in una maniera
che non ha senso, insomma ....una delusione profonda. E stiamo parlando
di Ansermet che "quanto" a suonarle, ha invaso il catalogo Decca con
tutto l'invadibili, credo che sia secondo solo a Karajan.

Ergo: credi forse che "suonare" e molto sia la garanzia di chiacchiere
attendibili?

Povero te: qualunque saltimbanco come Karajan se avesse pure parlato di
cosa faceva o della musica, in virtù del quante ne ha suonate, per te
avrebbe avuto senz'altro ragione più di altri.

Una cosa l'hai detta giusta: quando Celi dirigeva, il mondo di
fermava.....QUOTO!

Raffaele Napoli ( e non ranapone...italiano ;-) )

Message has been deleted

ranapo

unread,
Mar 5, 2008, 6:37:31 AM3/5/08
to
Jonas Willard (AKA "Archeopteryx") ha scritto:
>> E solo quando il mondo ripartiva si poteva andare a comprendere quello
>> che diceva. Se l'avesse solo raccontata, come sembri fare tu, sarebbe
>> rimasto un semplice ranapone rumeno inascoltato.
>
> mi hai fatto venire un'idea.... E se lo soprannominassimo
> "Ranapulescul"? Mi raccomando la "l" finale, che conta - è
> l'articolo, non pensate male :D :D :D
>
ritengo, a questo punto, più appropriato un ...Ranapolache ...e h
scusa, già che ci troviamo...:-)

Raffaele Napoli

falerno...@gmail.com

unread,
Mar 5, 2008, 8:18:48 AM3/5/08
to

ciao Raffaele sei smpre più pimpante vedo......un abbraccio non
condivido nulla di quello che dici ma è giusto e democratico che tu lo
possa palesare....come tutti noi ....si prevedono tempi cupi e grigi
all'orizzonte .....comunque se Bach avesse avuto un meraviglioso
Steinway ...non avrebbe scritto nulla ma si sarebbe limitato a
sentirlo suonare ..... per poi tornare a letto a fare ...non 21 figli
ma ..... 221..... o qualcuno in più
dal dinamico cembalista Raomano

Message has been deleted

Leo

unread,
Mar 5, 2008, 7:16:00 PM3/5/08
to
On Tue, 04 Mar 2008 08:22:11 +0100, ranapo
<napoli....@fastwebnet.it> wrote:

>Debbo dire che oggi trovare qualcuno he possa dire di avere una carriera
>direttoriale e ricavare da questa il necessario per vivere è cosa rarissima.

ne parlavo già alcuni anni fa con un amico che, comunque, una certa
carriera l'ha fatta, dirigendo in alcuni dei più importanti teatri
europei, riuscendo anche a coprire la carica di direttore principale
in sede. Mi diceva che, in pratica, il percorso da fare è molto simile
a quello dei compositori:
1) fare studi regolari, perché oggi non basta saper fare. Gli
attestati sono fondamentali
2) fare diversi corsi di perfezionamento, masterclass vari, ecc. che
spesso non servono a niente, costano molto, ma hanno il vantaggio di
allargare il tuo CV e farti conoscere parecchie persone.
3) attaccarsi assolutamente al culo (e magari leccarlo per bene) di un
direttore o compositore già noto, portagli il caffé, servirlo,
riverirlo e magari tenergli su pure il pene mentre piscia. Dopo
qualche anno così, è possibile che anche lui inizi a fare qualcosa per
te, facendoti lavorare un po' nel campo.
4) Dopo qualche comparsata qua e là, ormai carico di titoli e
titoletti vari, non sei una persona migliore di prima, né
probabilmente un professionista migliore, ma hai le carte in regola
per essere accettato da istituzioni sempre più importanti. Dopo,
quando hai un nome, si vive quasi di rendita, poco importa quello che
fai. Di rendita non nel senso che non lavori, ma nel senso che la
qualità del tuo lavoro è quasi irrilevante. Ciò che conta sono il nome
e il CV che ti porti dietro.
5) Per fare tutto ciò occorrono sicuramente doti di eccezionale
pazienza, una ottima famiglia alle spalle, che ti consenta di
bighellonare gratuitamente per anni a costruire il tuo futuro, senza
dover fare nel frattempo l'operaio o l'impiegato in fabbrica per 8 ore
al giorno. Occorre essere dotati di buona resistenza linguistica,
perché non è facile leccare il culo così a lungo per anni, prima di
ottenere qualcosa di concreto. Occorre anche essere furbi, spietati,
arrivisti, e saper passare, se il caso, sul cadavere di chiunque, pur
di farcela.

Quella appena presentata è un po' la regola. Esistono chiaramente
eccezioni, che tali appunto restano. Leo

zio.lo...@gmail.com

unread,
Mar 5, 2008, 10:00:52 PM3/5/08
to
On 4 Mar, 18:15, "Mario Martinoli" <magam...@FORZAGENOAlibero.it>
wrote:

> "Leo" <nom...@nomail.com> ha scritto nel messaggionews:fj7rs3hcu0rr83uu0...@4ax.com...
>
>
> Nessuno di noi, ovviamente, può avere la risposta. La mia opinione è che se
> Bach ascoltasse la sua musica al pianoforte inorridirebbe ma, come dici tu,
> non è rilevante dimostrarlo.

Io, sono sostanzialmente d'accordo con quello che dici e credo che non
si dovrebbe mai estrapolare una musica dal contesto stilistico in cui
è stata partorita e dal quale essa prende moduli comunicativi adatti a
veicolare passioni e bellezza a coloro che li sanno intendere, ma
vorrei aggiungere che un compositore (dello stampo antico, quindi
anche esecutore e virtuoso) non giudicava certamente le esecuzioni
altrui delle sue musiche dalla prospettiva del compositore, come tutti
sono portati a pensare, ma bensì dal punto di vista dell'esecutore,
qual'era, delle sue opere.
Questo soprattutto considerando che ogni compositore, in epoca
barocca, scriveva le sue opere, sostanzialmente, per suo uso e consumo
e non, come accade spesso oggigiorno, per darle in pasto alle case
editrici.
Quindi come esecutore doveva pur essere tollerante nei confronti di
esecuzioni diverse dalle sue.
Inoltre, accade che chi scrive molta musica arrivi a considerale e
trattare le proprie composizioni come una qualsiasi musica di altri
autori, arrivando persino a riconoscerne a mala pena la
paternità...... si lo so che per la logica moderna queste sono
affermazioni strane, ma nel passato l'esecutore raramente ripeteva la
stessa musica perché la produzione compositiva era copiosissima e non
aveva senso, ne era interessante ripetere le stesse cose come fanno
gli esecutori odierni, che non a caso siamo sterili e improduttivi e
possono solo pappagallare le opere altrui.

zl

falerno...@gmail.com

unread,
Mar 6, 2008, 12:47:51 AM3/6/08
to
On 6 Mar, 01:16, Leo <nom...@nomail.com> wrote:
> On Tue, 04 Mar 2008 08:22:11 +0100, ranapo
>

ti quoto tutto, ne conosco diversi.....ex miei compagni di
Conservatorio e non....
dal dinamico cembalista Romano

falerno...@gmail.com

unread,
Mar 6, 2008, 12:59:29 AM3/6/08
to

in effetti Johannes Tinctoris soleva dire che la musica che aveva più
di 40 anni non aveva più alcun motivo di essere presa in
considerazione ne tanto meno eseguita, e il compositore deve si
conoscere la musica altrui ma è bene che non la divulghi per non
oscurare la propria.....ora come si vede l'animo umano è poco cambiato
nel suo lato oscuro , mentre è ben diverso per quello che riguarda il
modus operandi a riguardo la creatività (ARTISTICA) .
Oggi l'esecutore non è altro guardando in molti casi un perfetto
ripetitore di opere altrui senza alcuna capacità ne creativa ne
inventiva, provate a far improvvisare qualcosa a qualche grosso nome
magari una fuga a 5 o 6 parti!!!!!a parte chi studia Organo e
composizione organistica o chi è continuista sia al Cembalo che
all'Organo o Tiorba e Liuto forse qualcosa di decente lo riesce a
fare....e non è detto
dal dinamico Cembalista Romano

ranapo

unread,
Mar 6, 2008, 2:32:21 AM3/6/08
to
Leo ha scritto:

Detto ciò?...
Convieni allora con me che pensare che sia la carriera il corrispettivo
della attendibilità non ha alcun senso.
Vaglielo a spiegare... a chi invece pontifica.

Da ciò che scrivi dobbiamo , se onesti, trarre quindi delle considerazioni.

La prima la fai tu:
1) esistono chiaramente eccezioni, che tali restano
2) riuscita musicale e "carriera" sono due attività distinte che
..."eccezionalmente" sono abbinate.
3) bisogna operare delle scelte ( e sembra la pubblicità di un
detersivo): qualità senza successo o carriera/successo senza qualità?
4) quando dico che Karajan, Giulini, Sinopoli , Muti e....( la lista è
lunga ) sono aria fritta, a qualcuno, alla luce delle tue parole, il
dubbio dovrebbe venire, ma il problema è il possesso dei criteri di
valutazione.
Per la carriera non c'è bisogno di averne: i nomi sono lì, sottoponibili
al giudizio, assurti ai fasti della cronaca.
E' più difficile, e pochi si premurano di acquisirne, per quanto
riguarda criteri di valutazione della "musica" erogata, prodotta da
questi campioni.
E dire che viviamo un'epoca che, ad essere curiosi, mette a disposizione
reperti di ogni tipo: video, audio, scritti, interviste,
testimonianze...ha voja ...ma grazie, sarebbe troppo facile
"approfondire"...o no?
Allora meglio alimentare il "patto scellerato": ciuccio tu, ciuccio io,
nessuno accuserà mai l'altro di alcunché ( o gli farà le pulci) così il
fruitore non sarà messo nell'imbarazzo di "argomentare" le sue opinioni,
e allo stesso modo l'esecutore non sarà messo dal fruitore nel'imbarazzo
di render conto dell'aria fritta che produce ( anche perché non saprebbe
come giustificare ciò che fa...)

ranapo

P.S. Ci sarebbe sempre ancora da guardare e meditare "Le jardin de
Sergiu Celibidache". Chi sa che qualcuno, oltre a me e a Giampaolo (
onore al merito e alla buona volontà) non si decida a guardarselo:
eviteremmo un sacco di chiacchiere...inutili!!

Message has been deleted
Message has been deleted
It is loading more messages.
0 new messages