Tutt'altra cosa, nello stesso disco, l'osceno Rene' Jacobs, assolutamente
insopportabile e impresentabile. Mi domando come un obbrobrio vocale simile
possa aver trovato degli estimatori.
Teseo (Raf)
---------------------------------------------------------
Interdette speranze et van desio,
Pensier fallaci, ingorde e cieche voglie,
Lagrime triste, e voi, sospir'e doglie,
Date homai pace al lasso viver mio
---------------------------------------------------------
Teseo ha scritto nel messaggio <86eikh$ifq$2...@nslave1.tin.it>...
>Tutt'altra cosa, nello stesso disco, l'osceno Rene' Jacobs, assolutamente
>insopportabile e impresentabile. Mi domando come un obbrobrio vocale simile
>possa aver trovato degli estimatori.
L'aria in questione, visto il listato dei controtenori contenuti nel cd,
dovrebbe essere "La Tigre arde di sdegno" ed è tratta da un'incisione
dell'Admeto, di cui alcuni avevano espresso già un'opinione negativa: eppure
è una registrazione di se non erro Alan Curtis, colui il quale assieme alla
complicità
della Fenice, ha bloccato L'ARMINIO del Caro Sassone.
Non mi pare eccessivamente degna di pregio, ma devo assolutamente spezzare
una lancia a favore di Jacobs, perchè in Alessandro e in Partenope lo trovo
gradevole. Certo non è un Derek o un Aris, e neppure giustamente come
affermi tu un Kowalski, tuttavia è passabile, e poi la musica, la musica
un'apoteosi!
Per quanto riguarda invece un vero orrore non posso che ribadire allo stremo
Visse, la cui voce è tale da far rimpastare i cadaveri in putrefazione
dentro le tombe (non mi viene un altro paragone!): Per fortuna che il
soggetto si limita a dei recitativi e ad un'aria sola nel Giulio Cesare
diretto da Jacobs (oltre che controtenore è pure direttore), ma purtuttavia
ha reso sgradevoli molte arie dal Cleofide di Hasse (per fortuna c'era il
Derek che ha compensato le parti, e col quale ho potuto apprezzare tutta
l'aria "Generoso risvegliati o core", che invece nella colonna sonore del
Film Farinelli è tagliata!).
Arsace
____________________________
Handel non può mia musa
Cantar in un istante
Versi che degni sian della tua Lira.
Arsace <tiri...@iol.it> wrote in message
2%1j4.219$bd2....@news.infostrada.it...
>
> Per quanto riguarda invece un vero orrore non posso che ribadire allo
stremo
> Visse, la cui voce è tale da far rimpastare i cadaveri in putrefazione
> dentro le tombe (non mi viene un altro paragone!):
Io non lo conosco, ma non pensavo fosse TANTO male visto che è uno dei nomi
più noti fra quelli dei controtenori: mi hai fatto venire la curiosità di
ascoltarlo. :-)
Fra l'altro mi è capitato di vedere un CD dalla copertina ed il titolo
spassosissimo: " I tre contro-tenori", ad ovvia presa in giro dei tre
tenori. Qualcuno lo ha mai ascoltato?
Uno dei tre "contro" è proprio Visse(un piccoletto), gli altri sono Bertin
(mi sembra) e Scholl.
[...]Cleofide di Hasse (per fortuna c'era il
> Derek che ha compensato le parti, e col quale ho potuto apprezzare tutta
> l'aria "Generoso risvegliati o core", che invece nella colonna sonore del
> Film Farinelli è tagliata!).
Hai tutta quell'aria?! A me piace tantissimo!! Al prossimo incontro devi
assolutamente farmela avere!!!:)
Ciao
BERENICE
""""""""""""""""""""""""""""'''''''''''''''''''''''''''''
Que les Cieux, que la Terre et l'Onde
Brillent de mille feux divers.
C'est l'ordre du Maître du monde,
C'est la fête de l'Univers.
Teseo <col...@tin.it> wrote in message 86eikh$ifq$2...@nslave1.tin.it...
E di Andrea Scholl che ti pare? E' quello che incide per Harmonia Mundi, un
po' dappertutto con Herreweghe, con Christie; a me pare piuttosto
stucchevole: timbro piacevole, ma un po' una patata interpretativa.
ciao
ramusio
Arsace
________________________________________
Handel non può mia Musa
ramusio ha scritto nel messaggio ...
In effetti non e' che si rompa il filo della schiena nel dare molta enfasi a
quello che canta. Pero' nel repertorio sacro (Bah - Vivaldi) e' molto bravo,
devo dargliene atto. Diversi critici italiani e stranieri sono rimasti
folgorati dalla sua bravura, io non sono cosi' entusiasta. Comunque e' tra i
migliori, non c'e' dubbio.
Teseo (Raf)
Teseo <col...@tin.it> wrote in message 86ph93$k81$4...@nslave1.tin.it...
>
>
> ramusio ha scritto nel messaggio ...
> >
> >
> >Teseo <col...@tin.it> wrote in message 86eikh$ifq$2...@nslave1.tin.it...
> >
> >E di Andrea Scholl che ti pare? [...]
>
> In effetti non e' che si rompa il filo della schiena nel dare molta enfasi
a
> quello che canta. Pero' nel repertorio sacro (Bah - Vivaldi) e' molto
bravo,
> devo dargliene atto. Diversi critici italiani e stranieri sono rimasti
> folgorati dalla sua bravura, io non sono cosi' entusiasta. Comunque e' tra
i
> migliori, non c'e' dubbio.
>
> Teseo (Raf)
In effetti ha una voce molto angelica, per questo forse un po' freddina.
A me č piaciuto tantissimo il suo recente Stabat Mater di Pergolesi in
coppia con Barbara Bonney, perň si sa che conta molto (anzi direi che č
essenziale!) anche la mano del direttore, in questo caso Christophe Rousset.
BERENICE
""""""""""""""""""""""""""""'''''''''''''''''''''''''''''
Que les Cieux, que la Terre et l'Onde
Brillent de mille feux divers.
C'est l'ordre du Maître du monde,
C'est la fęte de l'Univers.
BERENICE ha scritto nel messaggio <86ugng$dp6$1...@nslave2.tin.it>...
>In effetti ha una voce molto angelica, per questo forse un po' freddina.
>A me č piaciuto tantissimo il suo recente Stabat Mater di Pergolesi in
>coppia con Barbara Bonney, perņ si sa che conta molto (anzi direi che č
>essenziale!) anche la mano del direttore, in questo caso Christophe
Rousset.
ho avuto la fortuna di acquistare recentemente un po' di musica sacra
bachiana con Scholl protagonista o tra i protagonisti. Ne riferiro' a breve,
comunque la mia impressione e' ampiamente positiva: e' un repertorio che gli
calza a pennello.
Teseo (Raf)
Teseo ha scritto nel messaggio <86ph93$k81$4...@nslave1.tin.it>...
>In effetti non e' che si rompa il filo della schiena nel dare molta enfasi
a
>quello che canta. Pero' nel repertorio sacro (Bah - Vivaldi) e' molto
bravo,
>devo dargliene atto. Diversi critici italiani e stranieri sono rimasti
>folgorati dalla sua bravura, io non sono cosi' entusiasta. Comunque e' tra
i
>migliori, non c'e' dubbio.
Non ho potuto finora capire esattamente le doti del cantante, tanto
decantato dai sostenitori dei "nuovi controtenori" rispetto i "vecchi
controtenori".
Cosě istigato da certi post in questo NG, ho avuto modo di poterne sentire
dei pezzi sacri di Vivaldi: orbene non č che mi abbia entusiasmato molto, ma
credo sia un giudizio non ancora pienamente formato, dal momento che in
questi brani sacri, ci sono molte messe di voce, ma non c'č il brillare
operistico, come anche qualcuno mi pare abbia osservato a suo tempo.
Per poi contestare che necessariamente i nuovi controtenori sono migliori
dei
vecchi, affermo che preferisco lo Stabat Mater Vivaldiano cantato da James
Bowman, anche se forse questo giudizio dipende anche dall'interpretazione
dell'orchestra e del direttore.
Arsace
_________________________
Handel non puň mia Musa
Arsace ha scritto nel messaggio ...
>Non ho potuto finora capire esattamente le doti del cantante, tanto
>decantato dai sostenitori dei "nuovi controtenori" rispetto i "vecchi
>controtenori".
e che differenza ci sarebbe tra le due scuole ?
>Cosě istigato da certi post in questo NG, ho avuto modo di poterne sentire
>dei pezzi sacri di Vivaldi: orbene non č che mi abbia entusiasmato molto,
ma
>credo sia un giudizio non ancora pienamente formato, dal momento che in
>questi brani sacri, ci sono molte messe di voce,
io ho preso le cantate per contralto solo di Bach (BWV 170, 54 e 35)
interpretate da Scholl, e anche l'Oratorio di Natale, in cui figura tra i
solisti. Devo dire che nel Bach sacro il ragazzo se la cava assai bene, ha
proprio la voce giusta, con un timbro scuro e morbido, un po' nasale, che in
questo repertorio fa una bella figura. E' bravo nel dosare le dinamiche, ha
un vibrato piacevole, un'intonazione impeccabile. La dizione, invece,
secondo me e' migliorabile. Di piu' non posso dire, non avendolo ascoltato
nel repertorio operistico.
Teseo (Raf)
>Non ho potuto finora capire esattamente le doti del cantante, tanto
>decantato dai sostenitori dei "nuovi controtenori" rispetto i "vecchi
>controtenori".
Infatti alcuni controtenori "vecchi" sono ancora apprezzabili: si pensi a
René Jacobs, tamto acclamato come direttore e poco come controtenore, ma che
secondo me ha un'ottima impostazione. per cui mi opporrei al getto in cesso
come è dal titolo di questo poco gradevole titolo.
E a proposito dello stabat mater come dimenticare quello di René Jacobs in
accoppiata con una voce bianca? (anche se lo stabat mater in questione non è
di Vivaldi ma di Pergolesi!).
Montezuma
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Purcell is my God!
Montezuma ha scritto nel messaggio <87ehqg$3hf$1...@nslave2.tin.it>...
>Infatti alcuni controtenori "vecchi" sono ancora apprezzabili: si pensi a
>René Jacobs, tamto acclamato come direttore e poco come controtenore, ma
che
>secondo me ha un'ottima impostazione. per cui mi opporrei al getto in cesso
>come è dal titolo di questo poco gradevole titolo.
si diceva cosi' per dire.... A me, comunque, Jacobs non piace: un coyote
avrebbe una voce piu' gradevole. IMHO.
Teseo (Raf)
Jacobs, del quale ho diverse cose, effettivamente in alcuni casi ha una
voce poco gradevole, in altre invece se la cava benino, egli comunque non è
un vero e proprio controtenore, ma da quello che egli stesso ha
sottolineato in più di un'intervista, appartiene alla categoria degli
Haute-Contre francesi e di ciò abbiamo già parlato tempo fa assieme a
controtenori, sopranisti e falsettisti.
L'incisione di cui parla Arsace, tra l'altro un Cd economico :-), trovo sia
interessante proprio per la particolarità dei due solisti che in un
contesto sacro non è affatto avventata. Lo Stabat Mater di Pergolesi
solitamente eseguito da interpreti donne, acquista così inedite sonorità.
> Jacobs, del quale ho diverse cose, effettivamente in alcuni casi ha una
> voce poco gradevole, in altre invece se la cava benino, egli comunque non è
> un vero e proprio controtenore, ma da quello che egli stesso ha
> sottolineato in più di un'intervista, appartiene alla categoria degli
> Haute-Contre francesi e di ciò abbiamo già parlato tempo fa assieme a
> controtenori, sopranisti e falsettisti.
Scusa, ma se non ricordo male un haute-contre propriamente detto e' un
"tenore acuto", che canta di petto nel registro di contralto aiutandosi
con note "di testa" per la parte piu' acuta; questo tipo di impostazione
era comune non solo in Francia, ma anche nell'Inghilterra di Purcell:
molte delle composizioni per "countertenor" di Purcell erano pensate in
realta' per questo tipo di voci e spesso sono cosi' eseguite anche oggi.
Infatti i cantanti che oggi piu' si avvicinano a questo tipo di
vocalita' sono proprio alcuni "high tenors" inglesi (Charles Daniels,
Roger Covey-Crump e altri); in Italia c'e' Roberto Balconi che ha una
voce molto interessante e che ho ascoltato di recente alla radio cantare
"Lo schiavo liberato" di Stradella sotto la direzione di Enrico Gatti.
Ma Jacobs non apparteneva certamente a questa categoria di cantanti.
Oggi invece dicendo "controtenore" si intende di solito un falsettista
puro, cioe' di solito un baritono che canta un'ottava sopra il suo
registro naturale, come appunto faceva Jacobs. IMHO utilizzare una voce
di haute-contre per sostituire un castrato (come ha fatto Gatti) e' piu'
sensato che non usare un falsettista: innanzitutto la voce suona
naturale e non artefatta e poi questi cantanti hanno di solito un buon
passaggio di registro nella zona acuta, dove invece molti falsettisti
hanno gravi problemi nel passaggio verso il registro grave (penso ad
esempio a Ragin, che per questo motivo mi suona sempre insopportabile).
M.
Maurizio Frigeni ha scritto nel messaggio
<20000206230848124402@[151.100.55.3]>...
>Infatti i cantanti che oggi piu' si avvicinano a questo tipo di
>vocalita' sono proprio alcuni "high tenors" inglesi (Charles Daniels,
>Roger Covey-Crump e altri);
Questi che hai citato sarebbero i più noti?
>in Italia c'e' Roberto Balconi che ha una
>voce molto interessante e che ho ascoltato di recente alla radio cantare
>"Lo schiavo liberato" di Stradella sotto la direzione di Enrico Gatti.
E' strano il fatto invece che Roberto Balconi, di cui ho parlato nel NG a
luglio, nel cd
della ARTS, n° catalogazione 47505-2, con la VeniceBaroqueOrchestra
dell'Accademia di San Rocco, sotto la direzione di Andrea Marcon, cd che
contiene 4 concerti e dove oltre a una cantata "Irene Sdegnata" per soprano,
c'è il duetto "La Lontananza" di Alessandro Marcello, viene definito
contraltista (Alto/Altist/contraltista) esattamente come Derek Lee Ragin.
>Oggi invece dicendo "controtenore" si intende di solito un falsettista
>puro, cioe' di solito un baritono che canta un'ottava sopra il suo
>registro naturale, come appunto faceva Jacobs.
Eppure nelle descrizioni dei timbri di voce tendono a differenziare fra
Controtenore, contraltista, sopranista.
>IMHO utilizzare una voce
>di haute-contre per sostituire un castrato (come ha fatto Gatti) e' piu'
>sensato che non usare un falsettista: innanzitutto la voce suona
>naturale e non artefatta e poi questi cantanti hanno di solito un buon
>passaggio di registro nella zona acuta,
Mah......sono perplesso.
>dove invece molti falsettisti
>hanno gravi problemi nel passaggio verso il registro grave (penso ad
>esempio a Ragin, che per questo motivo mi suona sempre insopportabile).
Qui è inutile dire come la penso.
Arsace
__________________________________
Handel non può mia Musa
Maurizio Frigeni <handel....@dont.emailme.please.cselt.it> wrote in
message 20000206230848124402@[151.100.55.3]...
>
> Scusa, ma se non ricordo male un haute-contre propriamente detto e' un
> "tenore acuto", che canta di petto nel registro di contralto aiutandosi
> con note "di testa" per la parte piu' acuta; questo tipo di impostazione
> era comune non solo in Francia, ma anche nell'Inghilterra di Purcell:
> molte delle composizioni per "countertenor" di Purcell erano pensate in
> realta' per questo tipo di voci e spesso sono cosi' eseguite anche oggi.
>
Non ho proprio presenti questi tipi di voce e, non essendo un'esperta in
materia di canto, non riesco neanche bene a capire come"suonino". Sarei
curiosa di ascoltarle.
> Infatti i cantanti che oggi piu' si avvicinano a questo tipo di
> vocalita' sono proprio alcuni "high tenors" inglesi (Charles Daniels,
> Roger Covey-Crump e altri); in Italia c'e' Roberto Balconi che ha una
> voce molto interessante e che ho ascoltato di recente alla radio cantare
> "Lo schiavo liberato" di Stradella sotto la direzione di Enrico Gatti.
Su che radio?
Se dovesse ricapitare un'occasione del genere me la potresti segnalare?
IMHO utilizzare una voce
> di haute-contre per sostituire un castrato (come ha fatto Gatti) e' piu'
> sensato che non usare un falsettista: innanzitutto la voce suona
> naturale e non artefatta e poi questi cantanti hanno di solito un buon
> passaggio di registro nella zona acuta, dove invece molti falsettisti
> hanno gravi problemi nel passaggio verso il registro grave
Scusa ma se anche loro passano al falsetto per fare gli acuti allora anche
per loro esiste lo stacco fra i due registri! L'unica differenza che ci vedo
è che per questi tenori il passaggio avverrà nella zona alta mentre per i
controtenori in quella grave. Non so però se questo modifichi
sostanzialmente l'effetto che ne risulta.
(penso ad
> esempio a Ragin, che per questo motivo mi suona sempre insopportabile).
E pensare che a me piace tanto quando Ragin cambia registro!
Ciao
BERENICE
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Brillent de mille feux divers.
C'est l'ordre du Maître du monde,
C'est la fête de l'Univers.
Maurizio Frigeni <handel....@dont.emailme.please.cselt.it> wrote in
message 20000206230848124402@[151.100.55.3]...
>
> alcina <alc...@iol.it> wrote:
>
> > Jacobs, del quale ho diverse cose, effettivamente in alcuni casi ha una
> > voce poco gradevole, in altre invece se la cava benino, egli comunque
non è
> > un vero e proprio controtenore, ma da quello che egli stesso ha
> > sottolineato in più di un'intervista, appartiene alla categoria degli
> > Haute-Contre francesi e di ciò abbiamo già parlato tempo fa assieme a
> > controtenori, sopranisti e falsettisti.
>
> Scusa, ma se non ricordo male un haute-contre propriamente detto e' un
> "tenore acuto", che canta di petto nel registro di contralto aiutandosi
> con note "di testa" per la parte più acuta; questo tipo di impostazione
> era comune non solo in Francia, ma anche nell'Inghilterra di Purcell:
> molte delle composizioni per "countertenor" di Purcell erano pensate in
> realtà per questo tipo di voci e spesso sono così eseguite anche oggi.
Ecco, il problema è proprio sulla profusione di termini col quale
attualmente le voci "alte-maschili" vengono denominate.
Contralto-male, haute -contre, contre-ténor, falsetto-drammatico, alto,
countertenor, sopranista...e a complicare la cosa ci si mettono pure le
differenti connotazioni nazionali.
Avevo scritto dell'affermazione di Jacob proprio per cercare aiuto nel
districare la matassa, ma nemmeno i più celebri cantati contemporanei hanno
le idee chiare, poiché al di là delle vecchie tipologie nazionali, la
globalizzazione ha portato ad usare terminologie francesi in Inghilterra,
tedesche in Francia e così via creando una gran confusione e l'utilizzo di
uno stesso termine con significato differente a seconda del paese ove esso
viene utilizzato. A questo proposito molto interessante, ma non
chiarificatrice, è stata la lettura di un'intervista, comparsa su Early
Music Quartely, summer 1999 n°1,nella quale veniva trattato il "Fenomeno
Controtenori" e nella quale Michael Quinn intervistava: Andreas Scholl,
James Bowman, Dominic Visse, Renée Jacobs, Michael Chance, Robin Blaze,
Gérard Lesne, Christopher Robson, Daniel Taylor e venivano pure citati
Alfred Deller, Drew Minter, Derek Lee Ragin e pure il nipponico Yoshikazu
Mera.
La maggior parte di essi tenderebbe a semplificare utilizzando il termine
countertenor, poiché al di là delle differenze di colore,
estensione,tecnica e altezza tutti sono identificabili dal pubblico come
"uomini che cantano in registro acuto". Verrebbe perciò spontanea
l'equazione contertenor, haute-contre, alto = falsettisti. Ma secondo
alcuni, Jacob in testa, il termine falsettista è solo un'indicazione
tecnica. In tempi odierni perciò i termini "storici" utilizzati nei vari
paesi perdono il loro originale significato per essere utilizzati spesso
come sinonimi, in questo contesto perciò anche il termine
haute-contre=countertenor ( ma il francese non ama i termini stranieri e
così continua ad utilizzare il primo :-) )
Tralasciando tale diatriba, ho trovato molto acuto l'intervento di A.Scholl
il quale poneva l'accento sul fatto che le nuove voci emergenti provengono
da America, Japan, Argentina, Spagna, luoghi lontani dalla tipica
impostazione della Chiesa Inglese e dei cori collegiali e questo sta
contribuendo ad una forte spinta innovatrice di tale figura.
Per Christopher Robson, Minter e D.L.Ragin hanno dato una reale svolta alla
qualità del suono, possedendo uno stile più dinamico, una fantastica
coloratura virtuosistica ed un dolce vibrato ove generalmente per la più
parte dei controtenori diviene un tremore. Insomma sono molto diversi dal
suono puro della tradizione europea.
Robin Blaze nota inoltre che le nuove generazioni di controtenori hanno
un'estensione maggiore ed una voce più robusta.
Concorda con lui pure Michael Chance " Two octaves is no problem now. That
is a measure of how far we have come since the day of Deller who wasn't
very happy with opera and is identified now almost singularly with the
lute song of Purcell". Viene quindi sottolineato il fatto che tali
caratteristiche rendono molto più duttili le voci di tale categoria di
interpreti, i quali, superando i loro usuali limiti (forza ed estensione in
primis, ma pure una maggiore espressività e dinamicità sia vocale che
scenica), sempre più vengono a colmare quella mancanza di fatto ( mi
riferisco ai veri castrati), assumendo i ruoli che ai castrati
appartenevano.
>
> Infatti i cantanti che oggi più si avvicinano a questo tipo di
> vocalità sono proprio alcuni "high tenors" inglesi (Charles Daniels,
> Roger Covey-Crump e altri); in Italia c'e' Roberto Balconi che ha una
> voce molto interessante e che ho ascoltato di recente alla radio cantare
> "Lo schiavo liberato" di Stradella sotto la direzione di Enrico Gatti.
> Ma Jacobs non apparteneva certamente a questa categoria di cantanti.
Purtroppo non l'ho ancora sentito cantare:-(
>
> Oggi invece dicendo "controtenore" si intende di solito un falsettista
> puro, cioè di solito un baritono che canta un'ottava sopra il suo
> registro naturale, come appunto faceva Jacobs. IMHO utilizzare una voce
> di haute-contre per sostituire un castrato (come ha fatto Gatti) e' più
> sensato che non usare un falsettista: innanzitutto la voce suona
> naturale e non artefatta e poi questi cantanti hanno di solito un buon
> passaggio di registro nella zona acuta, dove invece molti falsettisti
> hanno gravi problemi nel passaggio verso il registro grave (penso ad
> esempio a Ragin, che per questo motivo mi suona sempre insopportabile).
>
> M.
Qui non sono pienamente concorde, infatti se per questione di registro
potrebbe essere migliore l'uso del haute-contre, entrambe, haute-contre e
controtenore, ma pure voci come quella del tenore drammatico spinto non
sono "naturali" ma in falsetto dal momento che spingono all'estremo la loro
voce e nessuno di loro parla come canta. Il passaggio di registro inoltre è
avvertibile sia nei primi che nei secondi.
Alcina
> Questi che hai citato sarebbero i più noti?
Diciamo che sono stati i pionieri nella riscoperta di questo tipo di
voce, anche se devo dire che attualmente, probabilmente a causa
dell'avanzare dell'eta', tendono a cantare piu' come tenori veri e
propri che come haute-contre. Comunque sia Rogers Covey-Crump che
Charles Daniels hanno inciso parecchio Purcell cantando parti di "alto",
sia con Parrott che con King tanto per fare due nomi.
Altri celebri "haute-contre" sono Mark Padmore, Paul Agnew (che ha
inciso, per esempio, i "Grands Motets" di Rameau con Christie), Stephan
Van Dyck ("Hyppolite et Aricie" di Rameau con Christie), Jean-Paul
Fouchécourt, Rodrigo del Pozo e tanti altri che ora non mi vengono in
mente.
Intendiamoci: spesso le parti di haute-contre sono state e sono cantate
da falsettisti puri (Dominique Visse, Gerard Lesne, ecc.) ma sicuramente
non era questo il tipo di voce originale. Un haute-contre usava il
falsetto solo per le note piu' acute, se ce n'era bisogno.
> E' strano il fatto invece che Roberto Balconi, di cui ho parlato nel NG a
> luglio, nel cd della ARTS che contiene 4 concerti, una cantata "Irene
> Sdegnata" per soprano, e il duetto "La Lontananza" di Alessandro Marcello,
> viene definito contraltista (Alto/Altist/contraltista) esattamente come
> Derek Lee Ragin.
Che cosa c'e' di strano? "Contraltista" e' un uomo che canta una parte
di alto, il fatto che sia o meno un falsettista non c'entra nulla. Anche
i castrati erano "contraltisti" o "sopranisti".
> Eppure nelle descrizioni dei timbri di voce tendono a differenziare fra
> Controtenore, contraltista, sopranista.
CHI tende a differenziare? Le case discografiche sulle copertine dei CD?
Be', bisogna capire che a volte non e' per nulla chiaro come
"etichettare" un cantante e molto spesso questo viene fatto tenendo
conto i criteri moderni, non quelli dell'epoca.
> Mah......sono perplesso.
Quella naturalmente era solo la mia opinione, ma anche qui non vorrei
essere frainteso: sto solo dicendo che piuttosto che usare un
falsettista puro per sostituire un castrato a volte si potrebbe
sfruttare una voce di haute-contre. La soluzione ottimale PER ME rimane
quella di usare un mezzosoprano, ovviamente. E' anche vero, inoltre, che
la maggior parte dei ruoli di castrato nell'opera sono troppo acuti per
essere cantati da un haute-contre.
> Qui è inutile dire come la penso.
De gustibus...
M.
> Altri celebri "haute-contre" sono Mark Padmore, Paul Agnew (che ha
> inciso, per esempio, i "Grands Motets" di Rameau con Christie), Stephan
> Van Dyck ("Hyppolite et Aricie" di Rameau con Christie), Jean-Paul
> Fouchécourt, Rodrigo del Pozo e tanti altri che ora non mi vengono in
> mente.
Rispezzo una lancia a favore di Jeffrey Gall, che sentii alla Fenice
nell'Orlando di Haendel (a proposito, e' uscita in CD la registrazione live di
quello spettacolo, con la Horne e la Cuberli, per saperne di piu':
http://www.geocities.com/Vienna/Choir/6197/sch_orlando.html) alternare benissimo
emissione di petto ed emissione di testa.
Un altro cantante per certi versi assimilabile all'hautecontre, che non ha avuto
la carriera che secondo me meritava per sfortune personali, e' Richard Conrad,
un tenore dal timbro abbastanza ingrato ma a suo agio nel registro medio grave
(non a caso pare che recentemente sia tornato al canto come baritono),
agilissimo e pronto nell'uso dell'emissione di testa. Non ha inciso opere
complete, ma nella selezione Decca del Giulio Cesare di Haendel canta un'aria di
Sesto con un'agilita' e un'eleganza mai sentite da un tenore. Nel doppio CD The
age of Belcanto canta ancora Haendel, Mozart, Rossini e Bellini, ma soprattutto
Ferme tes yeux dalla Muette de Portici di Auber, viaggiando in falsetto sulla
tessitura acutissima con una dolcezza che veramente fa capire cosa fosse lo
stile di canto del tenore francese pre-Duprez, diretto discendente degli
hautecontre settecenteschi.
[R]
> Scusa ma se anche loro passano al falsetto per fare gli acuti allora anche
> per loro esiste lo stacco fra i due registri!
Altola', un conto e' passare da un registro a un altro con continuita' e senza
fare avvertire la frattura, come dovrebbe fare qualunque buon cantante, un conto
e' cantare fino a un certo punto con un'emissione e da quel punto in su o in
giu' con un'altra, come fanno invece molti cantanti. Passare di registro e' come
cambiare marcia in automobile: quando acceleri e il motore va su di giri, passi
dalla seconda alla terza, cambiano i rapporti, i giri scendono e sei in
condizione di accelerare ancora, e cosi' via. Quando sali (o scendi) con la
voce, arrivi a un punto (ogni registro vocale ha i suoi) in cui devi cambiare
l'assetto della muscolatura per poter affrontare correttamente l'ulteriore
salita o discesa nel pentagramma. Eseguire correttamente questi passaggi fa si'
che la frattura fra i diversi registri (ossia fra le diverse tessiture che
implicano modalita' di emissione diverse: petto, testa, mista ecc.) sia
inavvertibile e, soprattutto, che l'ingresso in ogni registro sia affrontato con
l'assetto muscolare idoneo per quel registro. Non eseguirli significa non solo
produrre un canto sforzato e sgradevole ma, piu' o meno alla lunga, logorarsi.
Se tu ascolti, per fare un esempio, il primo recital di Katia Ricciarelli,
percepirai sicuramente come prima cosa un timbro benedetto dal cielo e una
freschezza vocale affascinante. E ci credo, non aveva neanche trent'anni, era
nel pieno della sua freschezza fisica e aveva delle doti naturali cosi' evidenti
che in quelle condizioni potevano mascherare facilmente dei problemi tecnici. Ma
in quello stesso disco potrai sentire che il passaggio al registro acuto non e'
affrontato con sicurezza, cosi' che la voce, salendo, si indurisce. Robette in
quel contesto, ma col senno di poi possiamo dire che gia' alla sua prima prova
discografica la Katia mostrava in nuce quelle carenze tecniche che, unite
all'uso dissennato del suo strumento e alla faciloneria nelle scelte di
repertorio, hanno portato a un veloce declino.
[R]
> Su che radio?
> Se dovesse ricapitare un'occasione del genere me la potresti segnalare?
Era su RAI-Radio3, lo scorso 24 ottobre. Comunque da un po' di tempo
posto ogni settimana i programmi piu' interessanti di Radio3.
> Scusa ma se anche loro passano al falsetto per fare gli acuti allora anche
> per loro esiste lo stacco fra i due registri! L'unica differenza che ci vedo
> è che per questi tenori il passaggio avverrà nella zona alta mentre per i
> controtenori in quella grave. Non so però se questo modifichi
> sostanzialmente l'effetto che ne risulta.
Per ME l'effetto e' piu' gradevole e naturale; in fondo usare note di
testa per rifinire alcune note acute era la norma (e spesso lo e'
ancora) per tutti i cantanti. Il passaggio inverso invece mi disturba un
po', perche' mi da' l'idea di una voce artefatta. Poi naturalmente
dipende molto dai singoli cantanti e da quanto bene riescono a gestire
il passaggio.
M.
> Ecco, il problema è proprio sulla profusione di termini col quale
> attualmente le voci "alte-maschili" vengono denominate.
Giustissimo; come ricordavo anche nella mia risposta ad Arsace, oggi
c'e' la tendenza (dettata anche da ovvi motivi commerciali) ad
etichettare tutto in modo generico, purche' ben riconoscibile dal
consumatore.
Queste sottili distinzioni fra le voci non interessano ne' ai
discografici (che temono di disorientare il pubblico) ne' a volte ai
musicisti coinvolti, anche perche' molto spesso anche i piu' sfegatati
seguaci dell'approccio "storico" se ne fregano tranquillamente,
preferendo un approcio piu' pragmatico (ho queste voci a disposizione ed
uso quelle).
> Viene quindi sottolineato il fatto che tali
> caratteristiche rendono molto più duttili le voci di tale categoria di
> interpreti, i quali, superando i loro usuali limiti (forza ed estensione in
> primis, ma pure una maggiore espressività e dinamicità sia vocale che
> scenica), sempre più vengono a colmare quella mancanza di fatto ( mi
> riferisco ai veri castrati), assumendo i ruoli che ai castrati
> appartenevano.
C'e' del vero in questo discorso: oggi esistono falsettisti (li chiamo
cosi' perche' mi sembra il termine meno ambiguo) che riescono ad
interpretare anche ruoli operistici in modo accettabile (penso non tanto
a Ragin e Minter, citati ne tuo post, che francamente mi danno il mal di
pancia quando li sento, quanto ai "nuovi" Daniels, Asawa, Taylor, ecc.).
Ma alle mie orecchie la voce di questi signori risulta praticamente
indistinguibile da quella di un mezzosoprano, quindi mi chiedo: ha senso
tutto cio'?
OK: di queste cose s'e' gia' parlato anche troppo sul NG in passato e
non voglio riprendere temi triti e ritriti; quindi non replichero' ad
eventuali risposte su questo argomento.
M.
Comunque noto con piacere che anche tu possiedi quella rivista di Early
Music: io purtroppo avevo quell'articolo che parlava dei vari controtenori
fotocopiato, ma - o sorte ria - l'ho perso non riesco più a reperirlo...dove
l'avrò messo! Mah: anche Rodelinda ha quel numero di rivista, ma :-( non ha
ancora tradotto l'articolo, infatti è in inglese; ora però :-)))))) vedo che
tu lo hai citato e quindi sarei curioso di chierti di grazia cos'altro c'è
scritto. Così in effetti si potrebbe completare l'idea odierna sui
controtenori, arricchendo la recente intervista del Christie in un numero
dell'Orfeo: l'avrei anche riportato ma era del tutto superfluo dal momento
che il nostro Teseo aveva già dato - come è il suo solito :-) - ottima
descrizione! (Vai così Teseo sei tutti noi baroccofili come dici tu!)
Mi pare inoltre anzi senz'ombra di dubbio ci dovrebbe essere un aricolo
anche sulla cara Emma Kirkby ? Che dice?
PS: Christopher Robson lo conosco in occasione del SERSE di HANDEL, che ho
intenzione di finire di raccontare: comunque nella parte di Arsamene ha una
voce perforante! :)
Arsace
______________________________________
HANDEL NON PUO' MIA MUSA
CANTAR IN UN ISTANTE
VERSI CHE DEGNI SIAN DELLA TUA LIRA.
Montezuma
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Purcell is my God
Arsace <tiri...@iol.it> ha scritto nel messaggio
z7lm4.60795$C3.6...@news.infostrada.it...
>
>
> Teseo ha scritto nel messaggio <86ph93$k81$4...@nslave1.tin.it>...
> >In effetti non e' che si rompa il filo della schiena nel dare molta
enfasi
> a
> >quello che canta. Pero' nel repertorio sacro (Bah - Vivaldi) e' molto
> bravo,
> >devo dargliene atto. Diversi critici italiani e stranieri sono rimasti
> >folgorati dalla sua bravura, io non sono cosi' entusiasta. Comunque e'
tra
> i
> >migliori, non c'e' dubbio.
> Non ho potuto finora capire esattamente le doti del cantante, tanto
> decantato dai sostenitori dei "nuovi controtenori" rispetto i "vecchi
> controtenori".
> Cosě istigato da certi post in questo NG, ho avuto modo di poterne sentire
> dei pezzi sacri di Vivaldi: orbene non č che mi abbia entusiasmato molto,
ma
> credo sia un giudizio non ancora pienamente formato, dal momento che in
> questi brani sacri, ci sono molte messe di voce, ma non c'č il brillare
> operistico, come anche qualcuno mi pare abbia osservato a suo tempo.
> Per poi contestare che necessariamente i nuovi controtenori sono migliori
> dei
> vecchi, affermo che preferisco lo Stabat Mater Vivaldiano cantato da James
> Bowman, anche se forse questo giudizio dipende anche dall'interpretazione
> dell'orchestra e del direttore.
Immagino di sě: Bowman č stato (IMHO) uno dei peggiori controtenori
(occasionalmente ha fatto qualcosa di accettabile, comunque la voce non č
mai stata un gran che)
Tito
Arsace
____________________________
Handel non puň mia Musa
Maurizio Frigeni ha scritto nel messaggio
<20000206230848124402@[151.100.55.3]>...
>dove invece molti falsettisti
>hanno gravi problemi nel passaggio verso il registro grave (penso ad
>esempio a Ragin, che per questo motivo mi suona sempre insopportabile).
Non mi risulta. Non ho mai ascoltato Ragin dal vivo, ma nei dischi che ho
dimostra di saper passare con disinvoltura dal registro di contralto a
quello di tenore o a quello di soprano. Credo che sia uno dei falsettisti
piu' versatili in assoluto.
T.
Maurizio Frigeni ha scritto nel messaggio
<20000209155720297971@[151.100.55.11]>...
>OK: di queste cose s'e' gia' parlato anche troppo sul NG in passato e
>non voglio riprendere temi triti e ritriti; quindi non replichero' ad
>eventuali risposte su questo argomento.
Tanto varrebbe tu rinunciassi a postare sul NG, allora. Non mi sembra un
atteggiamento corretto: siamo qui per discutere, no ?
T.
> Tanto varrebbe tu rinunciassi a postare sul NG, allora. Non mi sembra un
> atteggiamento corretto: siamo qui per discutere, no ?
Non voglio certo troncare la discussione, per carita', anzi ben vengano
nuovi contributi sull'argomento. Ma interverro' solo se avro' cose nuove
da dire rispetto al recente passato: non mi sembra ne' utile ne'
divertente ripetere sempre le stesse cose.
M.
> Non ho mai ascoltato Ragin dal vivo, ma nei dischi che ho
> dimostra di saper passare con disinvoltura dal registro di contralto a
> quello di tenore o a quello di soprano.
Che cosa intendi con "disinvoltura"? Un buon cantante dovrebbe
effettuare il passaggio di registro in modo che la cosa non si avverta;
in Ragin invece si capisce benissimo quando lo fa.
Ho letto pochi giorni fa un'intervista con Ragin fatta da un giornale
americano: purtroppo ha avuto ed ha tuttora dei gravi problemi alla voce
(non si dice di quale precisa natura) che lo tengono lontano dalle
scene. Pare addirittura che sia ritornato a studiare per modificare la
sua impostazione vocale e ritornare a cantare, ma a quarant'anni chissa'
se sara' possibile.
M.
Maurizio Frigeni ha scritto nel messaggio
<2000021115565634924@[151.100.55.13]>...
>
>Che cosa intendi con "disinvoltura"? Un buon cantante dovrebbe
>effettuare il passaggio di registro in modo che la cosa non si avverta;
Intendevo dire proprio questo. Puo' essere che ci sia il trucco (in sala
d'incisione si possono fare le cose piu' acrobatiche) pero' l'impressione e'
quella che ho detto.
Teseo (Raf)