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[LETTO] - Lob e Legrand - Snowpiercer

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MailMaster C.

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Jun 15, 2019, 12:27:46 PM6/15/19
to
Salve a tutti.


La storia è ambientata in un prossimo futuro, di carattere distopico,
in cui, dal poco che viene raccontato, un'arma globale ha devastato
il clima del pianeta portandolo ad una temperatura di -80 gradi
Celsius. Le alte sfere, però, si sono organizzate per tempo con un
treno speciale (poi nella seconda parte del volume se ne presenta un
altro) creato da uno scienziato che ha scoperto il moto perpetuo. La
locomotiva quindi, con le decine di vagoni attaccati, comincia un
giro del mondo senza fine in quanto fermarsi implicherebbe la morte.
Al momento della partenza, ovviamente, riescono a salire sul treno
non solo chi ne aveva "diritto" ma anche tutti quelli in prossimità
del treno che non vogliono morire congelati, e da subito si crea una
separazione sociale: nei vagoni di testa i militari, politici e
benestanti, in coda nei vagoni merci tutti gli altri. Inutile dire
che gli ultimi cercano a più riprese di risalire i vagoni sociali
nella speranza di vivere meglio.

La storia si apre con uno di questi reietti che riesce a passare da
un vagone all'altro e di come risalga tutto il treno per essere
condotto dal rappresentante politico; attraverso questo piccolo
viaggio si scopre come fanno a sopravvivere le persone: ci sono
serre, allevamenti di carni sintetiche e ovviamente mano a mano che
si sale nella gerarchia vizi e disillusioni. Si scopre quindi che la
situazione non è rosea nemmeno per gli altolocati, in quanto la
locomotiva sta rallentando, le scorte si stanno comunque esaurendo e
l'inventore del treno si è barricato nella locomotiva.

Nella seconda parte del volume si racconta la storia di un secondo
treno, simile al primo, apparentemente di qualche anno successivo, in
cui non ci si sofferma tanto sull'aspetto di disuguaglianza sociale
poveri/ricchi, i primi non sembrano essere molto presenti (forse alla
partenza del treno i controlli erano più severi?), ma viene
presentata una forte distinzione di classi: religiosi, militari,
politici, tutti gli altri più o meno benestanti o lavoratori sul
treno. Qui l'accento dell'analisi sociale si pone sull'unione di
religiosi e militari contro i politici, in un debole e fragile
equilibrio sociale che sembra necessario per mantenere la calma sulla
popolazione del treno. L'elemento di novità è rappresentato dai
Geoesploratori, persone mandate all'esterno del treno in missioni
sostanzialmente suicide alla ricerca di manufatti ed opere umane
prima della catastrofe, sembra per il piacere del clero. Uno di
questi però riesce anche a rientrare e viene quindi, giocoforza,
salutato come un eroe e fatto ammettere nell'élite del comando. In
breve si scatena una lotta per il potere e una volta sedata il
giovane suo malgrado si trova a capo di un treno in forti difficoltà
e con un livello di esasperazione altissima della popolazione. Fino a
quando i tecnici del treno captano un lontano segnale radio. Pensando
che sia l'unico modo per ricompattare i passeggeri e dare una svolta
alla situazione, il treno comincia la traversata dell'oceano
ghiacciato, verso una Terra Promessa molto più incognita di quella
biblica.

Per quanto i due racconti condividano l'ambientazione post
apocalittica, l'analisi sociale e la rappresentazione delle
diseguaglianze è molto diversa. Nel primo la diseguaglianza è quasi
marxista, classica, fra chi ha e chi non ha e sul tentativo di questi
ultimi di migliorare la propria posizione, nel secondo la visione è
più moderna, un clero vicino al regime militare, i politici d'accordo
con i mezzi di intrattenimento per mantenere la stabilità sociale.
Una situazione ovviamente instabile e letteralmente altamente
esplosiva. Inoltre nel primo racconto l'aspetto tecnologico è molto
sotto traccia, quasi non rilevante, mentre nel secondo, forse
cogliendo l'occasione di un secondo treno, la tecnologia è molto più
sviluppata: ci sono radar per il controllo della linea, realtà
virtuali per calmare la popolazione, piccoli aerei da ricognizione,
mezzi di spostamento rapido fra i vagoni, ecc.

Si potrebbe dire che in un'unica ambientazione gli autori riescono a
sfruttare la possibilità di raccontare due scenari diversi, frutti
probabilmente anche dell'epoca in cui furono scritti, nel 1984 il
primo e nel 1999 il secondo. Nel complesso l'opera non è fra le più
importanti e memorabili del genere, ma come tutte le distopie ha il
pregio, a mio avviso, di far riflettere sulle possibilità di sviluppo
sociale attuali. Se una situazione del primo treno oggi è quasi
completamente scongiurata, la seconda è ancora possibile, soprattutto
nella creazione del microcosmo sociale della dicotomia
religiosi+militari contro politici+media. Ed è difficile capire quali
siano necessariamente i buoni e i cattivi (nel fumetto è in realtà
chiaro fin dal principio).

Personalmente non impazzisco per i disegni di Rochette, troppi retini
e chiaroscuri che non sempre aiutano nella lettura della tavola,
anche se il tratto è molto diverso fra i due racconti. Resta però un
racconto interessante, quanto meno per aver dato vita al film omonimo
del coreano Bong Joon-ho.


--
Mandi
MailMaster C.
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! "La Quarta Rivoluzione" by L. Floridi
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cercare di capire che cosa c'e' dentro." - Paco -

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