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Caso ameno su foto, diritto di immagine, pubblicità e un filino di provincialismo

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Uguccione

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Jan 15, 2011, 9:11:53 AM1/15/11
to
Mia moglie porta a casa il calendario di una nota polisportiva locale
(grossa eh, gestisce un grande numero di palestre ed ha un sacco di
attività e di iscritti).
Io apro il quotidiano per guardare le orride foto (chiaramente devono
risparmiare sul fotografo) ed oltre ai primi piani fatti ai bimbi, un
numero imprecisato di pubblicità di aziende locali, leggo quanto segue:
state ben attenti perchè sono dei miti:
"Da non esporre in luogo pubblico. Di uso esclusivamente familiare.
L'imposta di pubblicità, la responsabilità e le eventuali sanzioni sono
a carico di chi lo espone al pubblico."
Il calendario è formato A3 e come ripeto ha innumerevoli foto tra cui
primi piani di bambini, ed è corredato da una decina di caselle
pubblicitarie.
Sono solo io ad aver travisato qualcosa o no?
Che ne pensate??
p.s. che io sappia il calendario non è stato distribuito per posta ma di
sicuro era di libero accesso al pubblico.

En Bertran De Born

unread,
Jan 15, 2011, 9:24:04 AM1/15/11
to
Uguccione <cic...@baiano.it> wrote in news:HWhYo.26073$7b4.25734
@tornado.fastwebnet.it:

> "Da non esporre in luogo pubblico. Di uso esclusivamente familiare.

> L'imposta di pubblicit�, la responsabilit� e le eventuali sanzioni sono

> a carico di chi lo espone al pubblico."

Per quanto ne so, lavorando in un posto dove facciamo anche promozione
delle manifestazioni che organizziamo, per esporre poster, striscioni e
balle varie ci va, oltre all'autorizzazione del comune/autorit� competente,
il pagamento di tot �/(per 15-30-45 giorni), essere in regola con permessi
su fotografie ecc.
Ma non so se era questo che ti interessava...

--
http://www.flickr.com/photos/bertran_de_born/

Uguccione

unread,
Jan 15, 2011, 9:43:13 AM1/15/11
to
Il 15/01/2011 15:24, En Bertran De Born ha scritto:

> Ma non so se era questo che ti interessava...

mi interessava sapere se è normale fare un calendario per un'utenza di
qualche centinaio di abbonati (ma anche migliaio sicuramente) incassare
soldi dalle pubblicità ma non versarli adducendo che l'utilizzo non deve
essere pubblico. Stessa cosa per le foto dei bambini con a fianco la
puvbblicità. Se io faccio vedere una cosa a 100 persone o a 1000 l'ho
pubblicata o no? Per me si e alla stragrande, e chi realizza il lavoro
può essere così ipocrita dal fare un calendario per migiaia di abbonati
e riversare la colpa su chi lo appende in zona pubblica piuttosto he
sulla parete della cucina?
questo mi interessava, a me questa mossa pare strana..
se ci fosse stato mio figlio di fianco alla pubblicità degli autospurghi
mi sarebbe scocciato non poco, più che altro perchè sfruttano la sua
immagine per far leggere la pubblicità.

En Bertran De Born

unread,
Jan 15, 2011, 10:05:31 AM1/15/11
to
Uguccione <cic...@baiano.it> wrote in news:3oiYo.26096$7b4.6868
@tornado.fastwebnet.it:

> mi interessava sapere se è normale fare un calendario per un'utenza di
> qualche centinaio di abbonati (ma anche migliaio sicuramente)
> incassare soldi dalle pubblicità ma non versarli adducendo che
> l'utilizzo non deve essere pubblico. Stessa cosa per le foto dei
> bambini con a fianco la puvbblicità. Se io faccio vedere una cosa a
> 100 persone o a 1000 l'ho pubblicata o no? Per me si e alla
> stragrande, e chi realizza il lavoro può essere così ipocrita dal fare
> un calendario per migiaia di abbonati e riversare la colpa su chi lo
> appende in zona pubblica piuttosto he sulla parete della cucina?

Chi vedi presente come azienda (logo scritta o altro) di solito paga chi
fa l'oggetto che viene esposto/pubblicato. I soldi pagati di solito vanno
a coprire le spese di produzione, esposizione al pubblico, autorizzazione
e varie.
Certo che scrivere quella cosa (non esporre al pubblico) è comunque ben
strana, e se fossi uno degli sponsor avrei anche qualcosa da dire ("ma
come, ti pago per fare una cosa che mi sponsorizza e poi non posso farla
vedere in giro?").
Comunque non è certamente chi fa il calendario che fa ricadere la colpa
su chi espone, ma il comune con le sue regole di esposizione. Che poi
l'esposizione al pubblico, almeno per come la intendo io, la ritengo
diversa dal mostrarlo in negozio o ambiente simile.

> questo mi interessava, a me questa mossa pare strana.. se ci fosse
> stato mio figlio di fianco alla pubblicità degli autospurghi mi
> sarebbe scocciato non poco, più che altro perchè sfruttano la sua
> immagine per far leggere la pubblicità.

Questo è vero.

--
http://www.flickr.com/photos/bertran_de_born/

_merlinO_

unread,
Jan 15, 2011, 10:13:24 AM1/15/11
to
Sembra che Uguccione abbia detto :


> Io apro il quotidiano per guardare le orride foto (chiaramente devono
> risparmiare sul fotografo) ed oltre ai primi piani fatti ai bimbi, un numero
> imprecisato di pubblicità di aziende locali, leggo quanto segue:
> state ben attenti perchè sono dei miti:
> "Da non esporre in luogo pubblico. Di uso esclusivamente familiare. L'imposta
> di pubblicità, la responsabilità e le eventuali sanzioni sono a carico di chi
> lo espone al pubblico."

Credo che sia solo uno dei tanti escamotage italiani per non pagare un
balzello. A quanto ne so per esporlo al pubblico andrebbe pagata una
tassa, normalmente a carico di chi realizza l'oggetto. Mettendo quella
dicitura si sposta la responsabilità da se stessi verso una moltitudine
di persone, togliendosi la responsabilità e rendendo inutile qualasiasi
acccertamento e sanzione.


En Bertran De Born

unread,
Jan 15, 2011, 10:29:28 AM1/15/11
to
_merlinO_ <bettyboo...@studioistanti.it> wrote in
news:mn.7bcd7db10...@studioistanti.it:

> Credo che sia solo uno dei tanti escamotage italiani per non pagare un
> balzello. A quanto ne so per esporlo al pubblico andrebbe pagata una
> tassa, normalmente a carico di chi realizza l'oggetto.

Confermo :)

> Mettendo quella dicitura si sposta la responsabilità da se stessi
> verso una moltitudine di persone, togliendosi la responsabilità e
> rendendo inutile qualasiasi acccertamento e sanzione.

Qua sinceramente non saprei bene. Il balzello lo paga chi fa esporre, non
il soggetto che espone.
Cioè, io creo una cosa che devi esporre in un negozio, te lo porto con
autorizzazione e timbro dell'autorità che concede il permesso di
esposizione, e non: io lo creo, te lo porto e lo esponi solo se te
negoziante paghi il permesso ad esporre. Così è come la vedo io, poi in
pratica boh :D

--
http://www.flickr.com/photos/bertran_de_born/

Claus

unread,
Jan 15, 2011, 10:29:45 AM1/15/11
to
Il 15/01/11 16.05, En Bertran De Born ha scritto:
Da sempre un calendario esposto in pubblico DEVE pagare un balzello,
credo SIAE, ma non ne sono certo.
Se lo esponi in casa tua non esiste obbligo.
Questa tassa c'era anche parecchio tempo fa, l'editore ti dice
chiaramente che devi pagarla se esponi al pubblico
Poi che sia una boiata, perchè dovrebbe pagarla chi si fa pubblicità. è
un' altra storia

En Bertran De Born

unread,
Jan 15, 2011, 10:42:24 AM1/15/11
to
Claus <cla...@alice.it> wrote in
news:4d31bd69$0$19273$4faf...@reader2.news.tin.it:

> Da sempre un calendario esposto in pubblico DEVE pagare un balzello,
> credo SIAE, ma non ne sono certo.

Quando noi facciamo poster/manifesti (fino i 6x3mt quindi quelli che vanno
lungo le strade) paghiamo l'ICA (imposte comunali affini, cioè pubblicità
in pubblico, esecuzione affissioni e tante altre cose), non la siae (che
paghiamo però per eventuali cose che si utilizzano durante la creazione).

--
http://www.flickr.com/photos/bertran_de_born/

_merlinO_

unread,
Jan 15, 2011, 10:57:56 AM1/15/11
to
En Bertran De Born ha detto questo sabato :


> Qua sinceramente non saprei bene. Il balzello lo paga chi fa esporre, non
> il soggetto che espone.
> Cioè, io creo una cosa che devi esporre in un negozio, te lo porto con
> autorizzazione e timbro dell'autorità che concede il permesso di
> esposizione, e non: io lo creo, te lo porto e lo esponi solo se te
> negoziante paghi il permesso ad esporre. Così è come la vedo io, poi in
> pratica boh :D

In pratica chi lo fa afferma di non averlo creato per esporlo, quindi
sposta la responsabilità su chi lo espone che deve farlo virtualmente a
proprie spese. E' pacifico che nessuno poi pagherà niente.


drbrown

unread,
Jan 15, 2011, 12:02:27 PM1/15/11
to
_merlinO_ ci ha detto :

Quello della pubblicità è argomento controverso. A bologna nel 2009
scattò una campagna sanzionatoria che rasentava il ridicolo: furono
multati negozi perchè avevano lo zerbino fuori dalla porta con il nome
stampato sopra, oppure bar che esponevano i cartelloni con la marca dei
gelati! Fu chiamata "delirium tax" e fruttò un bel po' di soldi alla
giunta Cofferati. Nelle pizzerie d'asporto si vedono tutt'ora
frigoriferi delle bevande e specchi alle pareti marchiati con una nota
bibita coperti da scotch e adesivi per paura di cadere nella
trappola...

--
drbrown
Bologna


Claus

unread,
Jan 15, 2011, 1:46:42 PM1/15/11
to
Il 15/01/11 16.29, En Bertran De Born ha scritto:

Negli anni scorsii, avevo una attività, e quando mi davano dei
calendari, le varie aziende
mi dicevano che se lo avessi voulto esporre al pubblico, IO dovevo
pagare la tassa (presumo di quella che mi hai detto al post precedente)
Non ho mai approfondito la cosa, ma credo sia chi espone debba pagare .
Per come l'hai spiegata, infatti tu affiggevi i manifesti e tu pagavi,
poi che alla fine il tuo committente avesse l' addebito in fattura è
ininfluente.

Message has been deleted

Uguccione

unread,
Jan 15, 2011, 2:39:51 PM1/15/11
to
Il 15/01/2011 18:02, drbrown ha scritto:

> Quello della pubblicità è argomento controverso. A bologna nel 2009
> scattò una campagna sanzionatoria che rasentava il ridicolo: furono
> multati negozi perchè avevano lo zerbino fuori dalla porta con il nome
> stampato sopra, oppure bar che esponevano i cartelloni con la marca dei
> gelati! Fu chiamata "delirium tax" e fruttò un bel po' di soldi alla
> giunta Cofferati. Nelle pizzerie d'asporto si vedono tutt'ora
> frigoriferi delle bevande e specchi alle pareti marchiati con una nota
> bibita coperti da scotch e adesivi per paura di cadere nella trappola...

Abbi pazienza eh, ma se tu fai un calendario per una tua amica e ne
stampi una copia mi pare implicito che l'uso sarà domestico.
Se fai un calendario per GQ sai che verrà sparso per tutta italia isole
comprese, mi pare ridicolo poter pensare ad un fine domestico della
cosa. Prova ad immaginare che effetto potrebbe avere scrivere su tal
giornale "appendere solo in cucina". A me pare ovvio, ma forse sono in
errore eh, che quell'avvertimento sia assurdo in quanto la finalità di
un calendario è quello della diffusione, e se bastasse scrivere una
frasettina simile allora il mondo ne sarebbe pieno.
Ma anche se tutti fossero bravi e diligenti, stampare mille calendari
non equivale a pubblicare qualcosa indipendentemente dalle destinazioni
d'uso?
Ma forse sono io che in tutto ciò vedo molto provincialismo e un filo di
cattiva fede.. per inciso non ce l'ho affatto con loro eh, la mia vuole
essere solo una riflessione su un argomento già dibattutto diverse volte
ma credo mai in queste vesti.

Alessandro Lorenzi

unread,
Jan 16, 2011, 2:48:53 AM1/16/11
to


Peró é anche vero che se vengono fatti 1.000 calendari forse 2/3
verrebbero poi esposti in locale pubblico (tra che la maggior parte
andrebbe in casa, tra che un negoziante credo riceva ogni anno una
decina di celendari diversi...) sarebbe stupido pagare la tassa per
*tutti* i calendari... magari la cosa intelligente sarebbe mettere sotto
un numero di telefono al quale chiamare per avere il rimborso per la
tassa poi... che tanto non chiamerá nessuno, ma almeno non fai sta
figura da cioccolataio :P

ben

unread,
Jan 16, 2011, 6:30:10 AM1/16/11
to

"Uguccione" <cic...@baiano.it> ha scritto nel messaggio
news:HWhYo.26073$7b4....@tornado.fastwebnet.it...

Vuol dire che se viene esposto devi pagare l'ICA (la paga
chi espone, non chi ha fatto il calendario).
Esposto vuol dire su una vetrina di un negozio/bar ecc.
dove tutti possano vederlo da un luogo pubblico.
Se io faccio uno zerbino con il nome del negozio, pago l'ICA.
Se io faccio una scritta SALDI sulla vetrina, pago l'ICA (a
seconda delle dimensioni aumenta la tariffa).
Se io metto un espositore sul marciapiede con una scritta
pago suolo pubblico e ICA.
Chiedete a un negoziante, in modo gentile perchè la
reazione potrebbe essere violenta.

ben

skipper

unread,
Jan 17, 2011, 6:57:53 AM1/17/11
to
"Uguccione" <cic...@baiano.it> ha scritto nel messaggio
news:HWhYo.26073$7b4....@tornado.fastwebnet.it...

> Mia moglie porta a casa il calendario Io apro il quotidiano

e già qui iniziano le stranezze...

:-)

> "Da non esporre in luogo pubblico. Di uso esclusivamente familiare.
> L'imposta di pubblicità, la responsabilità e le eventuali sanzioni sono a
> carico di chi lo espone al pubblico."
> Il calendario è formato A3 e come ripeto ha innumerevoli foto tra cui
> primi piani di bambini, ed è corredato da una decina di caselle
> pubblicitarie.
> Sono solo io ad aver travisato qualcosa o no?
> Che ne pensate??
> p.s. che io sappia il calendario non è stato distribuito per posta ma di
> sicuro era di libero accesso al pubblico.

ne viene limitata l'esposizione: ti avvisa che se fai il parrucchiere e lo
esponi in pubblico devi pagarne la tassa e tutto il resto che ne consegue...
dai soggetti fotografati avrà ricevuto la liberatoria solo per uso
casalingo, ovvero non pubblico...
il creatore del calendario ti ha avvisato.. lo ha stampato addirittura
sopra...
se poi tu lo esponi al pubblico e qualcuno ti fa causa, non potevi dire che
non lo sapevi...
semplice.


--
_____/)_____

Skipper dixit...

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