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Bridge, Lightroom, Photoshop... flussi di lavoro

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essemme86

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Jun 27, 2010, 11:05:00 AM6/27/10
to
Ho per le mani un ottimo libro su Photoshop (di Scott Kelby).
L'ultimo capitolo è dedicato ad un'interessante analisi del flusso di
lavoro dell'autore.
Lui usa Bridge per importazione e catalogazione immagini, sviluppando
direttamente i RAW con Camera Raw da Bridge, per poi passare a PS per
gli ultimi accorgimenti.
Ora, le mie domande sono le seguenti:
Qual'è la ragione che sta sotto l'utilizzo di Bridge al posto di
Lightroom?
Cos'ha di più il primo rispetto al secondo?
E' solo una questione di "pacchetti" Adobe?
Sto sviluppando un RAW da Lightroom o da Bridge, decido di aver finito
e direttamente da dove sono apro l'immagine per modificarla in
Photoshop.
Una volta applicata, chessò, una maschera di contrasto, vorrei tornare
a Lightroom ad esempio per ulteriori aggiustamenti al RAW o per
l'esportazione. L'unica cosa da fare è salvare il file in tiff, avendo
così due copie del file, importarlo di nuovo su Lightroom o su Bridge,
e procedere?

Grazie,

s.

--
essemme86
http://www.flickr.com/photos/45226729@N04/


Larsenio

unread,
Jun 27, 2010, 11:26:10 AM6/27/10
to
Il 27/06/10 17:05, essemme86 ha scritto:

> Ho per le mani un ottimo libro su Photoshop (di Scott Kelby).
> L'ultimo capitolo è dedicato ad un'interessante analisi del flusso di
> lavoro dell'autore.
..

Dipende, se usa Canon o Nikon.. lato Nikon i nef vengono meglio per
cromia, contrasti e dinamica se usi i loro software (ViewNX o CaptureNX)
rispetto a ACR o LR, in questi ultimi casi c'è da lavorare parecchio di
curve perchè le foto sembrano "piatte".
Io uso solo ViewNX e i Picture Control caricati su macchina, diciamo che
il grosso l'ho fatto già a monte.
Bye

--
psss.: Se vuoi scrivermi in privato,
togli Sir. e cita il messaggio ; ]
[iMac 20" Leo@2,66]

DR

unread,
Jun 27, 2010, 11:59:57 AM6/27/10
to
On 06/27/2010 05:05 PM, essemme86 wrote:
> Ho per le mani un ottimo libro su Photoshop (di Scott Kelby).
> L'ultimo capitolo è dedicato ad un'interessante analisi del flusso di
> lavoro dell'autore.
> Lui usa Bridge per importazione e catalogazione immagini, sviluppando
> direttamente i RAW con Camera Raw da Bridge, per poi passare a PS per
> gli ultimi accorgimenti.
> Ora, le mie domande sono le seguenti:
> Qual'è la ragione che sta sotto l'utilizzo di Bridge al posto di Lightroom?

Che se alla fin fine passi (quasi) sempre per PS, di LR puoi fare a meno.
Io personalmente ho LR e non ho PS. Diciamo che ottengo il 90% di quello
che vorrei con il 10% del tempo, soprattutto con la possibilità di
applicare modifiche localizzate introdotte nell'ultima versione.

> Cos'ha di più il primo rispetto al secondo?
> E' solo una questione di "pacchetti" Adobe?
> Sto sviluppando un RAW da Lightroom o da Bridge, decido di aver finito e
> direttamente da dove sono apro l'immagine per modificarla in Photoshop.
> Una volta applicata, chessò, una maschera di contrasto, vorrei tornare a
> Lightroom ad esempio per ulteriori aggiustamenti al RAW o per
> l'esportazione. L'unica cosa da fare è salvare il file in tiff, avendo
> così due copie del file, importarlo di nuovo su Lightroom o su Bridge, e
> procedere?

Si'.

Ciao,
Davide.

Darkstalker

unread,
Jun 27, 2010, 12:16:42 PM6/27/10
to
Il Sun, 27 Jun 2010 17:05:00 +0200, essemme86 ha scritto:

> Una volta applicata, chess�, una maschera di contrasto, vorrei tornare

> a Lightroom ad esempio per ulteriori aggiustamenti al RAW o per

> l'esportazione. L'unica cosa da fare � salvare il file in tiff, avendo
> cos� due copie del file, importarlo di nuovo su Lightroom o su Bridge,
> e procedere?
>
se hai LR e PS, da LR dici di aprire la foto in PS, fai quello che devi
fare e alla fine la chiudi in PS. automaticamente ti fa una copia in tiff e
te la mette nel catalogo di LR, insieme alle foto originali.

plxmas

unread,
Jun 27, 2010, 4:44:31 PM6/27/10
to
Larsenio <Sir.La...@inwind.it> wrote:

> Il 27/06/10 17:05, essemme86 ha scritto:
> > Ho per le mani un ottimo libro su Photoshop (di Scott Kelby).
> > L'ultimo capitolo è dedicato ad un'interessante analisi del flusso di
> > lavoro dell'autore.
> ..
>
> Dipende, se usa Canon o Nikon.. lato Nikon i nef vengono meglio per
> cromia, contrasti e dinamica se usi i loro software (ViewNX o CaptureNX)
> rispetto a ACR o LR, in questi ultimi casi c'è da lavorare parecchio di
> curve perchè le foto sembrano "piatte".

mi sa che parti da un incipit sbagliato.
cioè che la "verità" del colore sia del software nikon.
quella è solo la interpretazione "nikon" del colore, ma a mio avviso (e
a parere delle misurazioni meccaniche) non è proprio così.
il software che meglio interpreta la realtà colorimetrica è il software
adobe, se poi si ha la possibilità di calibrare la camera la rispondenza
è pressochè completa.

per fare un parallelo col passato, esistevano pellicole "particolari",
penso alle fuji, alle velvia ... che avevano determinate caratteristiche
colorimetriche, si continua infatti ancora oggi a parlare ad esempio di
curva velvia, proprio per indicare un particolare effetto che si cerca
di replicare digitalmente come in quelle pellicole.

può piacere oppure no, ma non è la realtà del colore.

--
plxmas
togli l'AutoDalParcheggioAbusivo prima di scrivermi

plxmas

unread,
Jun 27, 2010, 4:44:31 PM6/27/10
to
Darkstalker <dark_77NO...@libero.it> wrote:

> Il Sun, 27 Jun 2010 17:05:00 +0200, essemme86 ha scritto:
>

> > Una volta applicata, chessò, una maschera di contrasto, vorrei tornare


> > a Lightroom ad esempio per ulteriori aggiustamenti al RAW o per

> > l'esportazione. L'unica cosa da fare è salvare il file in tiff, avendo
> > così due copie del file, importarlo di nuovo su Lightroom o su Bridge,


> > e procedere?
> >
> se hai LR e PS, da LR dici di aprire la foto in PS, fai quello che devi
> fare e alla fine la chiudi in PS. automaticamente ti fa una copia in tiff e
> te la mette nel catalogo di LR, insieme alle foto originali.

esatto.
CMD+E (oppure ctrl+E per windows).
il software apre automaticamente l'immagine in PS e al salvataggio la
cataloga e la impila sull'originale in lightroom.

DR

unread,
Jun 27, 2010, 5:34:45 PM6/27/10
to
On 06/27/2010 10:44 PM, plxmas wrote:
<...>

> mi sa che parti da un incipit sbagliato.
> cioè che la "verità" del colore sia del software nikon.
> quella è solo la interpretazione "nikon" del colore, ma a mio avviso (e
> a parere delle misurazioni meccaniche) non è proprio così.
> il software che meglio interpreta la realtà colorimetrica è il software
> adobe, se poi si ha la possibilità di calibrare la camera la rispondenza
> è pressochè completa.

Questione molto fumosa.
Se usi LR con le sue calibrazioni gli incarnati fanno paurosamente
cagare. E questa e' una rilevazione soggettiva che ha molto dell'oggettivo.
Nel senso che, per ragioni che hanno a che fare con l'evoluzione della
specie, gli uomini sono particolarmente sensibili agli incarnati e
quindi sono molto piu' affidabili della "realtà colorimetrica" (che non
esiste e che, comunque, si misura su tutto lo spettro del colore).
Quindi: variazioni anche significative nella sfumature del verde nel
fogliame non le apprezziamo, ma un minimo scostamento nel colore di un
volto lo vediamo subito.

Usando poi il "camera default" o come cavolo si chiama, la situazione
migliora drasticamente ma siamo ancora due livelli sotto a Nikon (specie
con luci difficili).

Ciao,
Davide.

Larsenio

unread,
Jun 27, 2010, 5:55:12 PM6/27/10
to
Il 27/06/10 22:44, plxmas ha scritto:

> mi sa che parti da un incipit sbagliato.
> cioè che la "verità" del colore sia del software nikon.
> quella è solo la interpretazione "nikon" del colore, ma a mio avviso (e
> a parere delle misurazioni meccaniche) non è proprio così.
> il software che meglio interpreta la realtà colorimetrica è il software
> adobe, se poi si ha la possibilità di calibrare la camera la rispondenza
> è pressochè completa.
>
> per fare un parallelo col passato, esistevano pellicole "particolari",
> penso alle fuji, alle velvia ... che avevano determinate caratteristiche
> colorimetriche, si continua infatti ancora oggi a parlare ad esempio di
> curva velvia, proprio per indicare un particolare effetto che si cerca
> di replicare digitalmente come in quelle pellicole.
>
> può piacere oppure no, ma non è la realtà del colore.

Si esatto, ma io ho scritto ciò infatti; se usi Nikon i nef li vedi
meglio con i software Nikon o correggo "interpretati meglio" :)
Se usi i Picture Control ad esempio, non vedrai mai i colori che vedi in
macchina su Lightroom o ACR.

Il colore interpretato dai software Adobe è un termine generico, se
scatti una foto con Nikon e il nef lo apri su tre programmi, quello che
più si avvicina all'idea di scatto in macchina è quello Nikon, qui non
ci piove. Se usi Canon non lo sò perchè non la uso.
Bye :)

Tonino

unread,
Jun 27, 2010, 7:26:18 PM6/27/10
to
On 2010-06-27 17:05:00 +0200, essemme86
<thepelli...@NOSPAMgmail.com> said:

> Ho per le mani un ottimo libro su Photoshop (di Scott Kelby).

Ce l'ho anch'io... ho imparato molto da quel libro, specialmente all'inizio.

> L'ultimo capitolo è dedicato ad un'interessante analisi del flusso di
> lavoro dell'autore.
> Lui usa Bridge per importazione e catalogazione immagini, sviluppando
> direttamente i RAW con Camera Raw da Bridge, per poi passare a PS per
> gli ultimi accorgimenti.

Lo faccio anch'io, in precedenza ho usato lightroom... ma la
flessibilità degli interventi non ha paragoni. E' pur vero però che
usando bridge tutto il flusso d lavoro rallenta da morire...

> Ora, le mie domande sono le seguenti:
> Qual'è la ragione che sta sotto l'utilizzo di Bridge al posto di Lightroom?
> Cos'ha di più il primo rispetto al secondo?
> E' solo una questione di "pacchetti" Adobe?

No; bridge è solo un visualizzatore, serve al puro catalogare, ogni
intervento "serio" (escludendo le modifiche fattibili con ACR) lo devi
fare con PS. In questo modo hai molto più controllo sulle modifiche, ma
perdi tantissimo in organizzazione e tempo.

> Sto sviluppando un RAW da Lightroom o da Bridge, decido di aver finito
> e direttamente da dove sono apro l'immagine per modificarla in
> Photoshop.
> Una volta applicata, chessò, una maschera di contrasto, vorrei tornare
> a Lightroom ad esempio per ulteriori aggiustamenti al RAW o per
> l'esportazione. L'unica cosa da fare è salvare il file in tiff, avendo
> così due copie del file, importarlo di nuovo su Lightroom o su Bridge,
> e procedere?

Una volta che sei passato a PS (sia da BR che da LT) non si torna
indietro al raw, non è un formato modificabile. Devi in ogni caso avere
2 copie della foto, il raw originale ed il tiff o jpg definitivo.
Considera anche che una volta passato a PS hai tutte le possibilità che
avresti su LT, e molte di più, quindi non hai motivo per tornare a fare
altre modifiche con un altro prog; ovviamente dando per scontato che
sai usare PS.

--


Tonino
----------------------------------------------------------------------
A cosa serve una grande profondità di campo se non c'è un'adeguata
profondità di sentimento? (Eugene Smith)

plxmas

unread,
Jun 28, 2010, 3:40:04 AM6/28/10
to
Larsenio <Sir.La...@inwind.it> wrote:

> Il 27/06/10 22:44, plxmas ha scritto:
> > mi sa che parti da un incipit sbagliato.
> > cioè che la "verità" del colore sia del software nikon.
> > quella è solo la interpretazione "nikon" del colore, ma a mio avviso (e
> > a parere delle misurazioni meccaniche) non è proprio così.
> > il software che meglio interpreta la realtà colorimetrica è il software
> > adobe, se poi si ha la possibilità di calibrare la camera la rispondenza
> > è pressochè completa.
> >
> > per fare un parallelo col passato, esistevano pellicole "particolari",
> > penso alle fuji, alle velvia ... che avevano determinate caratteristiche
> > colorimetriche, si continua infatti ancora oggi a parlare ad esempio di
> > curva velvia, proprio per indicare un particolare effetto che si cerca
> > di replicare digitalmente come in quelle pellicole.
> >
> > può piacere oppure no, ma non è la realtà del colore.
>
> Si esatto, ma io ho scritto ciò infatti; se usi Nikon i nef li vedi
> meglio con i software Nikon o correggo "interpretati meglio" :)
> Se usi i Picture Control ad esempio, non vedrai mai i colori che vedi in
> macchina su Lightroom o ACR.

interpretati meglio secondo te. non ho detto che la conversione nikon
sia cattiva, può piacere ... anzi la trovo parecchio accattivante. ma
non è la realtà.

> quello che
> più si avvicina all'idea di scatto in macchina è quello Nikon

ah quindi il tuo paragone è lo scatto in macchina ... cioè quello che
vedi sul monitorino della reflex?
il mio paragone è la realtà delle cose.
un prato verde è tale, come se fosse erba ... non come se fosse
criptonite.

Poppi

unread,
Jun 28, 2010, 5:18:31 AM6/28/10
to

"essemme86" <thepelli...@NOSPAMgmail.com> ha scritto nel messaggio
news:xMJVn.202360$813.1...@tornado.fastwebnet.it...

Guarda, francamente io trovo pià lenta la gestione con catalogatori come
bridge che altro.
Non so che mole di immagini tu debba lavorare, ma io (con Nikon) una volta
fatte le scelte sullo scattato e spostate in apposita cartella "scelte" con
un tasto su acdsee, mi carico tutta la scelta contemporaneamente su ACR e lì
lavoro di temperature colore, gamma, curve ed esposizione e poi esporto
tutto in tiff in apposita cartella (convertite).
Riesporto, sempre in tiff, solo le foto con illuminazione mista (flash +
tramonto, alogena + sole dalla finestra, interno chiesa + sole dalla porta)
correggendo la temperatura colore per poi averla omogenea combinando le due
esportazioni con una banale maschera di livello in sovrapposizione.
Tutti i miei lavori quindi sono così organizzati:
nomelavoro/scelte/convertite/
L'ultima cartella contiene i Tiff ed un'altra cartella: JPG con le copie
leggere, riquadrate e firmate delle tiff definitive.
Considera che su ACR lavorare tutte le immagini insieme aiuta, intanto
perchè tante immagini scattate in medesime condizioni necessitano di
identici o simili accorgimenti, poi perchè ho dei presets che ho
perfezionato col tempo adatti alle mie classiche condizioni di scatto ed
applicarlo a, che so, 50 immagini di botto, spesso è sufficiente (salvo
scorrerle poi tutte per aggiustare minuziosamente le esposizioni, anche
settorialmente)
Esportato in tiff non riapro mai i .nef su acr, se non perchè ho necessità
di un nero più aperto o di salvare una quasi altaluce ed in quel caso prendo
la tiff, combino e cancello la nuova esportazione perchè inutile.
Il lavoro grosso, complicato e più oneroso in termini di tempo poi viene in
PS, dove anche una sola immagine mi prende qualche ora, ma questo solo
quando faccio ritocco pesante per moda ed allora è giustificato.

La prima parte del mio workflow deriva dal fatto che da anni organizzo in
quel modo, preferendo un'immediata catalogazione per cartelle sempre uguali
piuttosto che l'essere legato a database "labili" di software che un giorno
molli, a catalogazioni fatte con stelle e stelline, colori e colorini che
sono univoche per il programma con cui sono state fatte.

Certo devo decidermi a cancellare i nef non inseriti in "scelte", perchè se
no a breve avrò una armadio ventilato solo per gli HD esterni! :D

P.


Larsenio

unread,
Jun 28, 2010, 7:08:47 AM6/28/10
to
Il 28/06/10 09:40, plxmas ha scritto:
..

> ah quindi il tuo paragone è lo scatto in macchina ... cioè quello che
> vedi sul monitorino della reflex?
> il mio paragone è la realtà delle cose.
> un prato verde è tale, come se fosse erba ... non come se fosse
> criptonite.

In macchina inteso come ciò che vedo direttamente in oculare ^^
Gli stessi nef se li porto su ACR o LR so diversi, piatti, desaturati
etc.. perchè devo star a ri-sistemare curve e livelli?
Bye

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