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La guerra dei morti - 12 Capitolo

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Ladro d'Anime

unread,
Nov 12, 2022, 6:07:41 PM11/12/22
to
Quando finalmente la polvere si dissolse, lo spettacolo che ci si
presentò fu tale da lasciarci sorpresi e interdetti. Io stesso, per
l’incredulità, mi sfregai energicamente gli occhi temendo di essere
preda di un miraggio: delle schiere sterminate che ingombravano la piana
non rimaneva nulla, se non quei pochi armati sotto le mura della città.
Questo stato d’animo durò pochi minuti e ben presto fu sostituito da una
gioia diffusa che contagiò l’intera cittadinanza. Forse era davvero
tutto finito, pensai, ma lo sguardo severo e concentrato del mago mi
fece capire che sbagliavo.
I componenti del drappello subirono anch’essi l’impatto psicologico
generato dall’annientamento del loro esercito, anche se si riscossero
ben presto: soprattutto l’alto guerriero che li guidava parve essere
assai adirato. Avrei, forse, assistito a una battaglia soprannaturale?
Mi domandai, memore delle parole del mago sulla natura “non comune”
degli appartenenti a quel gruppo.
Mi affrettai, quindi, ad afferrare la mia tavola cerata e il mio stilo
per poter annotare ogni particolare di quello scontro che si prospettava
avvincente ed eccitante benché, dentro di me, non dubitassi affatto
dell’esito che avrebbe avuto.

Può sembrare strana, forse, questa mia incrollabile fiducia e in effetti
allora io stesso trovavo bizzarra quella sensazione dopo tutte le
stravaganze del mago, ma il Ladro d’Anime sembrava trasformarsi al
momento dell’azione abbandonondo il consueto spirito goliardico e
mutandolo in una serietà venata di disprezzo

Anche coloro che si trovavano sulle mura: soldati e semplici cittadini
parvero accorgersi che la battaglia era tutt’altro che conclusa. Per
converso, all’interno della città il clima festoso, frutto della recente
vittoria, tardò a dissiparsi e solo con lentezza la tensione che
contagiava i difensori sugli spalti penetrò anche fra coloro che si
trovavano all’interno.
Fu l’alto guerriero non morto a spezzare quell’attesa, snudando
l’imponente ascia di cui era dotato e lanciandola con forza contro il
mago. Quell’atto durò pochi secondi e mi parve chiaramente di
intravedere un alone verdastro ricoprire l’arma, testimonianza della
natura soprannaturale dell’oggetto in questione. Nonostante questo, essa
non raggiunse il bersaglio infrangendosi in mille frammenti con un
effetto molto simile a quello che aveva annientato i morti.
“Sarebbe stato un gesto notevole... in una gara di lancio del peso.”
sbuffò il Ladro d’Anime con disperzzo, poi con lo stesso tenore aggiunse:
“Che delusione! Mi auguro che le tue capacità non si limitino a questo,
altrimenti il nostro combattimento non risulterà soltanto noioso, ma
anche incredibilmente breve.”
“Ho sempre odiato i presuntuosi.”gli rispose il non morto adirato. Detto
questo, dopo aver allargato le gambe per meglio bilanciarsi, fece
apparire dal nulla un’altra terribile bipenne preparandosi a rinnovare
il suo attacco. Dal suo corpo eruppe una luce malsana, di un colore
indefinito, tra il verde e il giallo. A contatto con quell’aura la terra
stessa parve ritrarsi e anche se nessuno dei suoi vicini subì
conseguenze tangibili da quel fenomeno.
“Io, invece, ho sempre considerato un inutile spreco di risorse simili
manifestazioni esteriori.” affermò il mago preparandosi allo scontro.
Forse a questo punto i due avrebbero iniziato seriamente a combattere,
se uno dei componenti del drappello non si fosse interposto tra loro
frenando l’impetuosità del suo compagno. Non potei distinguere i suoi
lineamenti dato che, come il Ladro d’Anime, aveva il volto
incappucciato: egli, però, spiccava tra gli altri non essendo dotato né
di armi né di un’armatura. Il non morto armato di ascia sembrò
ribellarsi a quella imposizione e gli stessi altri membri del gruppo,
evidentemente suoi accoliti dal momento che erano equipaggiati in
maniera simile, lo attorniarono con fare minaccioso, ma alla fine la
volontà dello sconosciuto parve prevalere ed essi si fecero da parte.
“Non ci saranno altre battaglie qui.” volle precisare lui prima di
andarsene.
“Ma non ti illudere, mago: la guerra è appena cominciata e i morti, di
questi tempi, non mancano di certo. In quanto a voi...” rivolgendosi
alla cittadinanza intera raccolta sulle mura, “Avete perso
definitivamente l’occasione di redimervi di fronte al mio padrone.
Tremate, dunque, cittadini di Milasia, perché vi aspetta una sorte
simile a quella dei vostri antichi avversari: l’estinzione.”
Queste parole ci agghiacciarono immediatamente e cancellarono in noi
ogni residuo sentimento di gioia per il recente successo.
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