Sui tre film indicati posso aggiungere quanto segue:
38 TESTIMONI
Nella citta’ portuale di Le Havre, in Francia, una donna viene
accoltellata durante la notte ma tutti e 38 gli inquilini del
palazzo nei pressi del luogo dell’omicidio dichiarano agli
inquirenti di non aver visto niente e di non aver sentito alcun
urlo; a distanza di qualche tempo uno di loro pero’ dichiara
di avere in realta’ sentito varie grida agghiaccianti e di aver
poi visto parte della scena dell’aggressione dalla propria
finestra, aggiungendo che tutti gli altri abitanti del palazzo
di certo mentono dato che e’ impossibile non aver sentito
quelle grida.
Cercando di non spoilerare, posso dire che il film e’ imperniato
sul ripensamento da parte dell’uomo che ammette di aver
assistito alla scena dell’aggressione e, ancor di piu’, sulle
reazioni ostili nei suoi confronti da parte degli altri abitanti
del palazzo a seguito di cio’.
Omissione di soccorso? Disinteresse? Voglia di non
immischiarsi?
Il film puo’ non esser piaciuto a coloro che nel finale
avrebbero voluto ampie riflessioni ma a mio parere e’
particolarmente attraente anche per il fatto che si chiude
in modo piuttosto secco, senza tante considerazioni tutto
sommato inutili; quello che andava detto, era stato detto;
un paio di cose avrebbero forse potuto essere approfondite
un tantino, anziche’ rimanere buttate la’ e basta, questo si’,
ma secondo me il film andava nel complesso fatto proprio
cosi’.
Mi piacciono moltissimo queste pellicole degli ultimi tempi,
in cui - un po’ alla maniera del grande Clint - si prende un
singolo, specifico, semplice fatto e su questo si crea un film
basato essenzialmente sull’essere umano e sulle emozioni.
(tra l’altro, tale schema lo si trova anche negli altri due film
di cui mi hai chiesto)
BLACK BOX
Film ambientato nel mondo delle persone che a vari livelli
progettano e gestiscono aerei di linea; la storia e’ basata
sulle indagini interne a seguito dello schianto di un aereo
con centinaia di persone a bordo; un giovane e talentoso
analista della compagnia, a cui sono state affidate prima
le singole analisi sulla scatola nera (*) e poi la direzione
delle indagini tecniche, non e’ convinto delle cose che
risultano e grazie alla propria perseveranza scopre che…
(* “Boîte noire”, che e’ il titolo originale del film, significa
“scatola nera”)
Eccitante pellicola, arricchita da alcuni bei colpi di scena
ma bella lungo tutto il suo svolgimento. Uno degli elementi
forti della storia e’ rappresentato dal fatto che la bella moglie
del protagonista lavora per la compagnia che certifica le
approvazioni di volo degli aeromobili.
Forse si sarebbe potuto evitare che uno o due particolari
nella parte conclusiva venissero affrontati un pochino alla
buona, ma il mio voto non va comunque in alcun modo
sotto il 7.
P.S. Approfitto per dire che, volendo dare un’unica
classificazione, piu' che come “drammatico” il film va a
mio parere classificato come “thriller”.
CHRONIC
Tim Roth interpreta David, un infermiere a domicilio che cura
malati terminali; David e’ bravissimo nella sua attivita’ e
sviluppa profondi rapporti con i suoi pazienti, ma nonostante la
sua bravura e il suo altruismo avra’ (incredibilmente) problemi
nel lavoro.
La scena finale e’ pazzesca e da’ l’esatta cifra di cio’ che il film
vuole dire.
N.B. Alcuni aspetti del film mi hanno un po’ ricordato lo
splendido “Still Life” di Uberto Pasolini (2013).