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il cinema

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Patrizio Marozzi

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Mar 30, 2021, 3:50:28 AM3/30/21
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C'è un caso strano nel vedere un film come vero, mentre chi recita finge. E allora un tempo vero e significativo. Si vede una rappresentazione e un'idea e quest'ultima è ciò che si guarda. Con questa idea si sa che la persona è vera, che l'atto parla per quello, e che si vede per mezzo di persone che sono vere, anche se appunto recitano o fanno per questo, cose non proprio per davvero per quel che accade. E questo dà in effetti la possibilità di vedere la realtà della recitazione, proprio perche componente della persona che vi si impegna, affinché chi guarda pensi o s'impressioni con le proprie emozioni. C'è in questo un distacco temporale tra il momento narrato cinematograficamente e la proiezione della registrazione filmica. Come ogni rappresentazione o scena essa è chiusa nell'atto recitativo - vuol dire come momento a parte tra il suo realizzarsi e la possibile visione. Quindi l'argomento di tutto ciò è il pensiero, la recitazione e latentemente un'altra comunicazione, sia nel tempo in cui si fa rifermento nella registrazione della recitazione, sia come luogo per chi vede la proiezione. Ora la condivisione di quest'ultima potrebbe avvenire anche in contemporanea tra il pensiero di chi recita nel film e chi non vi recita. Con appunto la differenza dell'esperienza di quel ch'è fatto e si vede riprodotto. Ora la vicinanza tra queste dimensioni è si visibile come possibile se reale o invisibile senza una conoscenza personale. Così come lo sviscerale della dimensione concreta della recitazione in quel che avviene concretamente per rappresentare qualcosa di pensabile. Cosicché il piano della storia del film può essere un immaginario non storico, ma della stessa proiezione sociale di come s'intende un fatto storico, in tal modo il mezzo appropriato può essere non l'esperienza ma l'alterazione della percezione del significato, un poco come la fantascienza o la drammaticità per espressione concettuale di un riferimento di altro genere come concettuale riferito nell'accadere della storia. Ecco che tra quel che l'attore compie e la cinepresa, il significato tra il neutro spettatore svolge il problematico di quel che si è e di quel che accade nel conoscersi, sia come problematico del film, ma anche come possibile ed eloquente comunicazione tra la conoscenza del film e la conoscenza personale. Ora questo implica o una neutralità della persona che si conosce con un'altra persona, o si è nel dibattito del cineforum.
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