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Le Vele e il Gallaratese

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stef@no

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Feb 23, 2020, 2:17:44 PM2/23/20
to
La scorsa settimana è iniziato il definitivo abbattimento delle Vele di
Scampia ed i progetti di riqualificazione sono socialmente interessanti
(ma a onor del vero anche il progetto di Di Salvo lo era). Ciò che poi
sarà davvero ce lo dirà solo il tempo.

La speranza però c'è: oggi leggo quest'articolo
https://www.archdaily.com/867165/ad-classics-gallaratese-quarter-milan-aldo-rossi-carlo-aymonino?utm_medium=email&utm_source=ArchDaily%20List&kth=
nel quale si dice che molti inquilini avevano abbandonato il quartiere
nel 1974 a causa della sua invivibilità (e questo corrisponde a quanto
mi avevano riferito alcuni studenti degli anni 80 come me che avevano
visitato il complesso e parlato con qualcuno che ancora abitava lì.

L'articolo poi prosegue: "Nei quarant'anni successivi, però, Gallaratese
è risorto dalle ceneri e prospera con gli attuali abitanti. Gli ideali
dell'urbanistica si sono molto evoluti da quando Aymonino e Rossi si
misero al lavoro nel 1967; tuttavia, incuranti del passare del tempo,
Gallaratese continua a essere la vivace comunità che i suoi creatori
avevano tanto avidamente immaginato."

La domanda è questa (per chi conosce la situazione, ovviamente): le cose
stanno davvero così? Gli abitanti del Gallaratese sono contenti di stare
dove stanno, consci di "abitare un'utopia" come la maggior parte degli
abitanti della Hundertwasserhouse di Vienna? Chi non abita lì e deve
andarci per un motivo qualunque, ci va con piacere o cosa?

Grazie in anticipo
--
Stefano
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