"Norby" <
nfpost...@yahooo.it> ha scritto nel messaggio
news:506a8c48$0$17953$4faf...@reader1.news.tin.it...
> Certo che io e Luca ti capiamo.
> Ma quello che ti diceva Luca � un p� diverso:
> "hai preventivato all'azienda per la tua attivit�? Perch� capisco il voler
> lavorare in maniera quanto pi� possibile accurata e tecnicamente corretta,
> ma bisogna pur sempre rimanere nell'ambito di una spesa ragionevole...su
> queste basi, la cifra da preventivare all'azienda sarebbe assolutamente
> improponibile, almeno per le dimensioni della stessa di cui parli, stando
> ai
> parametri di prezzo che utilizzo io e che comunque sono comuni dalle mie
> parti..."
> vuol in sostanza dire: ma quanti lavori fai all'anno a questi prezzi
> (ovviamente seguendo quello che tu ritieni essere normativamente
> corretto)?
>
> E poi sei sicuro che la tua interpretazione sia corretta?
> Senza trasformare questa discussione in una consulenza, ma credo che
> nell'impostazione del lavoro stai esagerando. Nel tuo caso si pu� fare
> lo stesso lavoro con un grado di precisione analogo leggendo attentamente
> la
> normativa cogente (ricordo che le norme tecniche rimangono regole
> dell'arte). Resta comunque di fondamentale importanza, per il tecnico, il
> rispetto dei requisiti del DVR citati nell'art. 190.
> Per le misure il TQA pu� sempre motivare scientificamente le proprie
> scelte di campionamento.
Oltre a condividere pienamente le considerazioni di Norberto, aggiungo anche
un ulteriore elemento di riflessione, sul quale anche tu stesso (intendo Erg
Frast) hai riflettuto: se ti presenti al Datore di Lavoro con un prezzo 5X,
quando lui ha sempre pagato X e tutti i tuoi concorrenti sono orientati
all'incirca su X, per di pi� in un momento di crisi, l'unico risultato che
otterrai sar� che il Datore di Lavoro, in assoluta buona fede, pur cercando
di capire le tue motivazioni tecniche, valuter� le offerte di altri
consulenti, e in questa ricerca di mercato (che finora, dai tempi del 277
non ha mai avuto necessit� di fare), sicuramente trover� qualcuno che gli
offrir� 0,5X, e probabilmente si aggiudicher� il lavoro. Il risultato finale
sar� che:
- tu avrai perso un lavoro;
- il Datore di Lavoro si ritrover� una valutazione meno accurata e forse
anche sballata, ma senza disporre degli elementi tecnici - per potersene
rendere conto, e dunque la qualit� media delle valutazioni tender� a
peggiorare;
- il "mercato" avr� subito un'ulteriore flessione verso il basso, visto che
un'impresa di una certa importanza ha affidato la consulenza a 0,5X, e
quindi dalla prossima volta sar� difficile spuntarla anche per chi offre X.
In sostanza, io ritengo che non si debba mai svendere la propria attivit�, e
che si debba lavorare con seriet� e coerenza professionale, ma allo stesso
tempo che non sia possibile n� utile provare ad imporre servizi e relativi
prezzi completamente fuori mercato, perch� nonostante lo si faccia con le
migliori intenzioni si ottiene quasi sempre il risultato contrario.
A corollario di queste riflessioni, non posso non aggiungere che io sono
sempre stato, sono tuttora e sar� sempre uno strenuo sostenitore delle
tariffe professionali fisse ed ineludibili in qualsiasi attivit�
professionale (non solo inerente l'acustica): chi ritiene che nel libero
mercato selvaggio emerga la qualit� dei migliori professionisti, vive in una
pia illusione, e sicuramente non ha mai lavorato in questo ambito. La
qualit� pu� emergere solo quando TUTTI sono messi sullo stesso piano per
quanto concerne il valore economico della prestazione professionale, e la
selezione pu� essere fatta esclusivamente sulla base di elementi tecnici,
dell'esperienza del tecnico/consulente, del valore aggiunto intrinseco nel
frutto della prestazione stessa. A quel punto, per altro, saremo certi che
se una determinata prestazione richiede necessariamente 5 settimane di
lavoro per poter essere svolta in maniera corretta, il prezzo stabilito per
la stessa sar� sicuramente in grado di soddisfare il consulente, che potr�
dedicarvisi in tutta serenit�.
aLUCArd