Google Groups no longer supports new Usenet posts or subscriptions. Historical content remains viewable.
Dismiss

[FuoriOrario] - Programmazione 20 / 26 Aprile 2014

183 views
Skip to first unread message

Magus

unread,
Apr 12, 2014, 5:19:29 PM4/12/14
to


Locandine della settimana dal 20 al 26 aprile 2014
Fuori Orario cose (mai) viste
di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Francia Fumarola Giorgini Melani
Turigliatto
presenta



____________________




Domenica 20 aprile 2014 - RAI 3 - dalle 1.35-6.00
LA COSTOLA MANCANTE
a cura di Donatello Fumarola

con i film

OH, ADAM!
(Germania/Romania, 2009, 88' ca.)
Regia: Dana Ranga
In un villaggio rumeno la regista incontra un gruppo di vedove. Emerge la
semplicità della vita quotidiana - la fatica, l'amore, i matrimoni, le
controversie, le famiglie divise - e molti aneddoti si dipanano attorno ai
destini delle donne, accomunate da un destino simile.

NIDO FAMILIARE
(Családi tüzfészek, Ungheria 1979, b/n, 110', v.o. sottotitoli italiani)
Regia: Bela Tarr
Con: Laszlone Horvath, Làszlò Horvath, Krisztina Horvath, Adrienne Kàdàr.
La storia di una giovane coppia che vive in casa dei genitori del marito; lo
spazio è talmente angusto che i componenti della famiglia si urtano a ogni
movimento. Le liti e le incomprensioni si succedono e il dramma familiare
diventa una sorta di satírica tragédia esistenziale nell'Ungheria alla fine
degli anni '70.




____________________





Lunedi 21 aprile 2014 - RAI 3 - dalle 0.45-3.00
L'ANGELO DEL LUNEDI

con il film

HOLY MOTORS primavisioneTV
(Francia, 2012, col. 110')
Regia: Leos Carax
Con: Denis Lavant, Edith Scob, Eva Mendes, Kylie Minogue, Elise Lhomeau.
Una giornata dell'esistenza di Monsieur Oscar, che di professione passa da
una vita a un'altra, da un personaggio a un altro, scortato a ogni
appuntamento da una limousine bianca, guidata lungo le strade di Parigi da
Céline, misteriosa signora bionda. Capolavoro ultimo di Leos Carax, uscito
praticamente in contemporanea col Cosmopolis di David Cronenberg.




____________________




Martedi 22 aprile 2014 - RAI 3 - dalle 1.55-2.00
EVELINE




____________________





Mercoledi 23 aprile 2014 - RAI 3 - dalle 1.55-2.00
VENTI ANNI PRIMA




____________________





Giovedì 24 aprile 2014 - RAI 3 - dalle 1.55-2.00
FUORI ORARIO




____________________





Venerdì 25 aprile 2014 - RAI 3 - dalle 1.55 alle 7.00
PASTICCINI SENZA VERGOGNA E LAMPI SOTTOTERRATI (1)
a cura di Donatello Fumarola

PROUSSADE (J'ai noyé les mots dans mon ventre) primavisioneTv
(Italia 1967, col., 65' circa)
di Pia Epremian
«HO FATTO QUESTO FILM PER LIBERARMI DI PROUST.
Sade in quanto a lui non c'entra: È LA VIOLENZA DI PROUST, UNITAMENTE ALLA
MIA, INSORTA DI FRONTE A QUELLA nella dimensione del tempo deformata:
liberazione e purgamento, il Viaggio nell'Esistente, e la presenza
dell'Angoscia, così il ritrovarsi poi nella Cultura, e le costellazioni di
Vinteuil, di Elstir, di Michaux, di Rimbaud il lucido. E da capo: si ritorna
la vita, le presenze e le gioie dell'Altro, ma breve: il ripetersi del
passato, e sempre uguale? Lo chiediamo, l'Attesa e il ritorno dall'Angoscia.
Così mai l'esistente, si riguarda.Ich will den Kreuzstab gerne tragen.»
(P.Epremian)

COMMUTAZIONI CON MUTAZIONE
primavisioneTv
(Italia 1967, b/n e col., 7')
di Paolo Gioli
«Composto da formati di tre nature diverse e fatti coesistere: Super8, 16mm
e 35mm in un unico supporto orgiginario 16mm, bianco. Le misure diverse
hanno fatto sì che le loro interlinee primitive venissero a contatto e
regolate (e con loro le immagini) da un unico ritmo diabolico.» (P.Gioli)

ANONIMATOGRAFO
primavisioneTv
(Italia 1972, b/n, 27')
di Paolo Gioli
«Questo film è stato girato a passo uno e realizzato con durissimi
avvicinamenti ottici. Anonimatografo: immagine rianimata di uno sconosciuto
amateur d'inizio secolo imborghesito al focolare degli amici, con cinecamera
a mano, interni e esterni circondati dalla guerra e dalle sorelle. (...)
Volevo che da un non-film potesse nascere almeno un pre-film: piccola storia
di innocente anonymous filmmaker com'è un poco la mia.» (P.Gioli)

TRAUMATOGRAFO
primavisioneTv
(Italia 1973, b/n, 26')
di Paolo Gioli
«È un film come primo motivo di conforto per quelli che temono di morire
sopra forche o palchi. Diviso in tre parti: nella prima il massacro visto
mediante l'automobile, la terza sullo scontro bellico, al centro bambini che
pantomimano movimenti sincopati dall'alto in basso. (...) L'alternanza della
manomissione o non manomissione del suo moto originario, ci concede come
motivo di conforto la visione bicorporea di sé, lungo il perimetro delle
cadute da un residuo filmato di un particolarissimo e fatale slancio»
(P.Gioli)

CINEMA INNOCENTE
(Brasile 1980, col, 39', v.o. sott. it.)
di Julio Bressane
con Julio Bressane, Leovegildo Cordeiro, Nunes Pereira.
Bressane, nelle vesti di reporter, intervista Radar, montatore di centinaia
di pornochanchadas, in una zona di Rio dedita alla prostituzione. Parodia
del reportage televisivo, riflessione sulla censura, citazioni dal
kinetoscopio di Edison e da Pessoa, e alla fine incontro con un Marcel
L'Herbier inventato. "Il cinema innocente è il cinema pornografico.
Servendomi di Pessoa ho fatto un documentario di finzione, di invenzione. Ho
usato anche l'autoironia, il montatore mi tratta come se fossi un
cineclubista e sbaglia il mio nome. Perchè un determinato cinema non può
stare nella storia del cinema. Allora ho fatto questo capovolgimento: cinema
innocente." (Bressane)

FILMSTENOPEICO (l'uomo senza macchina da presa)
primavisioneTV
(Italia 1973-1981-1989, b/n e col. 13')
di Paolo Gioli
«Questo film, come dice il titolo vertoviano, è stato eseguito senza
macchina da presa, più precisamente con un utensile autoprogettato per
restituire immagini liberate dall'ottica e dalla meccanica. Il sostituirsi
alla cinepresa tradizionale fa parte di un mio ormai prolungato gesto verso
la spoliazione di una tecnologia di consumo, tossico della creatività pura.»
(P.Gioli)

L'OPERATORE PERFORATO
primavisioneTV
(Italia 1979, b/n, MUTO, 9')
di Paolo Gioli
«Film desunto da uno spezzone di un vecchio e anonimo film Pathé [Baby]
avente la ben nota perforazione centrale a cui sono stati aggiunti brevi
frammenti estranei. Al centro della perforazione un operatore sconosciuto
tenta in qualche modo di filmare parte di una storia (di sé, di chi?)
apparentemente riuscendoci. Implacabile, la perforazione centrale scassa e
disturba l'immagine dell'operatore, diventando essa stessa protagonista
centrale, sino a diventare quasi uno schermo.» (P.Gioli)

WE CAN'T GO HOME AGAIN
(Usa, 1973-76, col., 91', v.o. sott. it.)
Regia: Nicholas Ray
Con Richie Bock, Tom Farrell, Danny Fisher, Jill Gannon
La versione restaurata del capolavoro sperimentale di Nicholas Ray,
realizzato con gli studenti della State University of New York di
Binghamton. We Can't Go Home Again incarna l'approccio di Ray alla regia
come stile di vita comunitario. Il film documenta il ricorso del regista
all'immagine multipla per raccontare più di una storia simultaneamente e
alla colorizzazione per accentuare l'espressività emotiva. Ray lo definisce
un film "giornalistico", che condivide l'obiettivo degli antropologi di
documentare "la storia, il progresso, i comportamenti, la morale e le
abitudini della vita di tutti i giorni" in un momento critico per la storia
americana. Nel film Ray interpreta se stesso, fungendo da mentore, amico e
punto di riferimento attorno al quale ruotano le storie degli studenti.



____________________






Sabato 26 aprile 2014 - RAI 3 - dalle 1.35 alle 7.00
PASTICCINI SENZA VERGOGNA E LAMPI SOTTOTERRATI (2)
a cura di Donatello Fumarola

TRANSFERT PER CAMERA VERSUS VIRULENTIA
(Italia 1966-67, col., 13' )
di Alberto Grifi
«Virulentia era prima di tutto un luogo di sperimentazione teatrale e
insieme una proposta di uscita dal teatro, messo in moto da Aldo Braibanti,
un "luogo" dove, attraverso le singole esperienze reali che gli attori
portavano con sé sulla scena, si incastravano vita, ricerca, poesia, amore.
La macchina da presa si è avvicinata a questo rito collettivo
psicodrammatico nel tentativo di "reinventare" la storia dello sguardo,
l'evoluzione biologica dell'occhio che, dalle acque primordiali, come da
quelle amniotiche, si affaccia sulla terraferma; rivivendo insieme agli
attori l'evoluzione che la specie ha vissuto e tentando di rendere visibile
come il passato dei nostri progenitori animali (quello che Ferenczi chiamava
onto-filogenesi) sia presente nei nostri sogni e nei nostri comportamenti
quotidiani.» (A. Grifi)

MEDEA primavisioneTV
(Italia 1969, col., 39')
di Pia Epremian
«Pia Epremian è una delle poche donne che parteciparono in prima persona al
lighting bolt che fu l'underground italiano tra il 1967 e il 1970. (...)
Medea è il conato di coscienza di una giovane madre che affronta il mito per
affinità/divergenze appropriandosene con violenza antropofagica che
reincarnandolo gli dona vita.» (Fulvio Baglivi)

TRACCE DI TRACCE primavisioneTV
(Italia 1969, b/n, 7')
di Paolo Gioli
«Eseguito e stampato a due mani, vale a dire: fatto uso di tutte le impronte
possibili della mano e del braccio destro su inchiostro di pennarello
fresco, carta vetrata, timbri ecc. Il tutto su pellicola bianca non
emulsionata.» (P. Gioli)

IMMAGINI DISTURBATE DA UN INTENSO PARASSITA primavisioneTV
(Italia 1970, b/n, 38')
di Paolo Gioli
«Di gran lunga il più complesso e faticoso lavoro da me attuato sulle
immagini-video. Diviso da titoli-poema e da allocuzioni visual-strutturali,
ha per protagonisti detti geometrici forniti dal quadrato in prima persona e
da corpi plastici provenienti dal quadrato medesimo.» (P. Gioli)

IL PASTO NUDO
(Naked Lunch, Canada/Gran Bretagna/Giappone, 1991, col; dur. 115' ca.)
Regia: David Cronenberg
Con: Peter Weller, Judy Davis, Ian Holm, Julian Sands, Roy Sheider, Monique
Mercure, Nocholas Campbell,
Michael Zelnicker.
Da una parte è la trasmutazione dell'omonimo romanzo di William Burroughs,
dall'altra è - inevitabilmente - il ritratto del farsi stesso di quel libro
ormai mitico.

SECONDO IL MIO OCCHIO DI VETRO
primavisioneTV
(Italia 1972, b/n, 10')
di Paolo Gioli
«La natura semi-scientifica che un po' si ritrova è data per via del
meccanismo visivo stereostroboscopico a cui fa ricorso. Puntiglioso
caricamento paradossale di alcuni profili vorticosi tra negativo e positivo
su cui fa perno un sonoro di percussioni super-sincronizzato, dando vita a
un groviglio solubile solo alla percezione più attenta di un test
psicovisivo.» (P. Gioli)

OCCHIO PER OCCHIO
(Olho por Olho, Brasile 1966 - b/n, dur.20' - v. o. sott. it.)
di Andrea Tonacci
Con Francisco Arruda, Ronaldo Ferraz, Sergio Frederico, Daniele Gaudin.
Un gruppo di amici in giro per la città di Sao Paulo reagiscono al
sentimento di impotenza e frustrazione che gli invade la vita. Montaggio di
Rogerio Sganzerla (con cui Tonacci all'inizio collaborava).




____________________



0 new messages