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[FuoriOrario] - Programmazione 13 / 19 Aprile 2014

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Magus

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Apr 9, 2014, 12:08:40 PM4/9/14
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Locandine della settimana dal 13 al 19 aprile 2014

Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Francia Fumarola Giorgini Melani
Turigliatto



presenta



Domenica 13 aprile 2014 - RAI 3 -dalle 1.00 alle 6.00 (300')

LE ETÀ DI MANOEL DE OLIVEIRA

TEATRO DELLE VISIONI, TESTO DELL'OBLIO, IMMAGINI PER IL POPOLO DEI CIECHI
(3)

a cura di Roberto Turigliatto

MON CAS

(Id., Francia-Portogallo, 1986, col., 87'34", v.o. sottotitoli italiani)

Regia e sceneggiatura: Manoel de Oliveira

Soggetto: da O meu caso di Jose Régio, estratti di Pour en finir et autres
foirades di Samuel Beckett e dal Libro di Giobbe.

Con: Bulle Ogier (attrice n.1/la moglie di Giobbe), Luís Miguel Cintra (lo
sconosciuto/Giobbe), Axel Bougousslavsky (l'impiegato/Elifaz di Teman), Fred
Personne (l'autore/ Bildad di Shuka), Héloïse Mignot, Wladimir Ivanovsky,
Grégoire Ostermann e la voce di Henri Serre.

Poco prima che cominci una rappresentazione teatrale, uno sconosciuto sale
sulla scena per esporre il «proprio caso». Gli viene impedito prima da un
impiegato del teatro, poi da un'attrice, dall'autore e alla fine da tutta la
compagnia. Ognuno di essi parla del «proprio caso» e la discussione
degenera. Per altre due volte si alza e si abbassa il sipario. Il quarto
atto vede Giobbe dialogare con Dio. Una commedia portoghese degli anni '50,
un testo di Samuel Beckett, il Libro di Giobbe: questi testi si richiamano e
si sovrappongono in un gioco di specchi tra cinema, teatro, cinema e
televisione.

BENILDE O LA VERGINE MADRE

(Benilde ou a virgem mãe, Portogallo, 1975, col., 107'40", v.o. con sott.
it.)

Regia: Manoel De Oliveira con Maria Amélia Aranda, Jorge Rolla, Glória de
Matos, Varela Silva, Maria Barroso, Augusto Figueiredo, Jacinto Ramos.

Nell'Alentejo, in una grande tenuta, la figlia dei proprietari, Benilde,
cresciuta nelle più completa reclusione, si ritrova incinta. Responsabile
del concepimento è, secondo Benilde, un angelo di Dio apparsole all'improvviso.
Dalla pièce di José Régio «un'opera fondamentale per la mia evoluzione.
Benilde è il senso e il controsenso. È lo scontro tra il credere e il non
credere, tra la fede e la ragione. Tutto è un'incognita. Perché nessuno sa
se è stato il vagabondo, se lei è veramente incinta o se è pazza. Succede
qualcosa di irreale che non vediamo. Ho pensato che il cinema potesse
restituire facilmente ciò che non si vede e ho voluto mostrare questo
invisibile» (Manoel de Oliveira).


Lunedì 14 aprile 2014 - RAI 3 -dalle 1.05 alle 3.00 (115')

LE ETÀ DI MANOEL DE OLIVEIRA

TEATRO DELLE VISIONI, TESTO DELL'OBLIO, IMMAGINI PER IL POPOLO DEI CIECHI
(4)

a cura di Roberto Turigliatto

con il film

PASSATO E PRESENTE (O PASSADO E O PRESENTE)

(Portogallo, 1971, col., 115'33") v.o. sottotitoli italiani

Regia: Manoel de Oliveira

Con: Maria de Saisset, Manuela de Freitas, Pedro Pinheiro, Barbara Vieira,
Duarte de Almeida

Una donna riesce ad amare i suoi mariti solo quando sono morti. Rimasta
vedova, spinge al suicidio il nuovo marito , ma quando scopre che il primo è
ancora vivo , rimpiange l'altro. Dalla commedia di Vicente Sanchez, il film
inaugura nell'opera di Oliveira la "tetralogia degli amori frustrati che
proseguirà con Benilde, Amore di perdizione e Francisca.





Martedi 15 aprile 2014 -RAI3 - dalle 1.55 alle 2.00 (5')

EVELINE

Mercoledi 16 aprile 2014 - RAI3 - dalle 1.55 alle 2.00 (5')

VENTI ANNI PRIMA

Giovedi 17 aprile 2014 - RAI3 - dalle 1.55 alle 2.00 (5')

FUORIORARIO



Venerdì 18 aprile 2014 - RAI 3 - dalle 1.10 alle 7.00 (350')

LE ETÀ DI MANOEL DE OLIVEIRA

TEATRO DELLE VISIONI, TESTO DELL'OBLIO, IMMAGINI PER IL POPOLO DEI CIECHI
(5)

a cura di Roberto Turigliatto

con i film

OS CANIBAIS (I CANNIBALI)

(Id., Portogallo-Francia, 1988, col., 94'38", v.o. sottotitoli italiani)

Regia: Manoel de Oliveira

Con: Luís Miguel Cintra, Leonor Silveira, Diogo Dóira, Oliveira Lopes, Pedro
T. Da Silva, Joel Costa, Rogério Samora, Rogério Vieira, António Loja Neves

Innamorata del bello e misterioso conte d'Aveleda, Margarida disdegna la
corte di Dom João. La notte delle sue nozze, il conte rivela il suo
terribile segreto. Per l'orrore, Margarida si butta dalla finestra, mentre
il conte si getta tra le fiamme del camino e il geloso Dom João si spara un
colpo. Al mattino, ignari di tutto, i parenti della sposa mangiano il conte
che è arrostito durante la notte...

"Questa volta ho realizzato un film molto fantastique, ma on un rigore
uguale a quello di Le Soulier de satin. In Os Canibais considero la parola
come un elemento cinematografico, importante quanto l'immagine" (Manoel de
Oliveira).

LA CACCIA

(A caça, Portogallo, 1963, colore, 21'14", v.o. sott. it.)

regia, soggetto, sceneggiatura, dialoghi, fotografia e montaggio: Manoel de
Oliveira

con Joao Rocha de Almeida (Roberto), Antonio Rodrigues dos Santos (Jose),
Albino Freitas (il calzolaio), Manuel de Sa (il monco)

Due ragazzi di un villaggio si inoltrano in una palude, senza fucile, e si
mischiano ai cacciatori. Uno dei due, il più mite, sprofonda nelle sabbie
mobili. L'altro chiama aiuto e, dopo un po', accorre un gruppo di persone -
cacciatori, pescatori, anziani - che fanno di tutto per tirar fuori il
giovane dalle sabbie, anche se probabilmente è già morto. Tuttavia la catena
di solidarietà si interrompe poiché i partecipanti cominciano a litigare tra
loro. Intanto, l'anziano che ha afferrato la mano del ragazzo sprofonda anch'egli
nelle sabbie mobili. «Dal realismo estremo nasce il fantastico, dalla
perfezione tecnica l'arte. A Caça vale per la forza della disperazione e
della violenza, che donano a un argomento buñueliano, propizio a tutti gli
eccessi simbolici, il rigore e la dimensione della poesia» (Jacques
Bontemps).

LA CASSETTA

(A Caixa, Portogallo, 1994, col. 91'45", v.o. sottotitoli italiani)

Regia: Manoel De Oliveira

Con: Luis Miguel Cintra, Glicinia Quartin, Rui de Carvalho, Beatriz Batarda,
Diogo Doria, Isabel Ruth, Filipe Cochofel, Sofia Alves, Miguel Guilherme,
Antonio Fonseca, Rogério Samora, Duarte de Almeida

Dalla commedia di Prista Monteiro. Sulla scalinata di un quartiere povero di
Lisbona, tutti invidiano il cieco che possiede una cassetta "ufficiale" per
raccogliere l'elemosina dei passanti. Quando viene rubata, tutti sono
considerati possibili attori del furto: l'amico del genero, la vecchia, suo
nipote, i tre amici che passano tutto il loro tempo al bar. "Come in tutti
i miei film, A Caixa è quel qualcosa in più che scaturisce dalla vita. Può
essere un verosimile ritratto dell'umanità, visto attraverso un gruppo di
poveri ed emarginati, per non dire dimenticati. L'opera di Prista Monteiro è
scritta sotto il segno letterario dell'assurdo. Con questo film ritorno agli
inizi del cinema, il cinema degli anni Venti" (Manoel de Oliveira)

LISBONA CAPITALE D'EUROPA
(Portogallo-Italia, 1983, 60', versione italiana)

Regia: Manoel de Oliveira - Con Eunice Munoz, Diogo Doria, Luis Miguel
Cintra, Manuela de Freitas, Maria Barroso, Luis Lima Barreto,Teresa Madruga,
Carlos Paulo

"Non si trattava di un documentario su Lisbona, ma di una cronaca della
storia culturale portoghese, organizzata attraverso 17 interventi e un
découpage scandito per secoli. Questa visione sintetizzata del film,
concreta, obiettiva, demistificata, mostra secolo dopo secolo quello che noi
siamo dalla riconquista di Lisbona ai Mori (1147), fino alla rivoluzione del
25 aprile. (Manoel de Oliveira). Prodotto dalla RAI per la serie "Capitali
culturali d'Europa"





Sabato 18 aprile 2014 - RAI 3 - dalle 0.55 alle 7.00 (370' )

LE ETÀ DI MANOEL DE OLIVEIRA

TEATRO DELLE VISIONI, TESTO DELL'OBLIO, IMMAGINI PER IL POPOLO DEI CIECHI
(6)

a cura di Roberto Turigliatto

INQUIETUDE

(Id., Portogallo-Francia, 1998, col., 107'55", v.o. sottotitoli italiani)

Regia:Manoel de Oliveira

Con: Luís Miguel Cintra, José Pinto, Isabel Ruth, Diógo Doria, David
Cardoso, Leonor Silveira, Rita Blanco, Irene Papas, Leonor Baldaque

Si susseguono tre storie che si corrispondono tra loro. Padre e figlio sono
famosi docenti universitari, il primo ossessionato dall'idea della morte, il
secondo da quella di non essere inferiore al genitore. Finiscono entrambi
per gettarsi dalla finestra. (da Os Imortais di Helder Prista Monteiro)
Negli anni '30, Suzy si prostituisce a Porto, i suoi clienti sono borghesi
facoltosi: morirà durante un'operazione chirurgica (da Suzy di Antonio
Patricio). Fisalina, una ragazza di campagna, viene condotta dalla «Madre di
un fiume» in una caverna e ne esce con le dita dorate (da A mãe de um Rio di
Agustina Bessa-Luís).

«Ho dato all'insieme il titolo di Inquietude perché mi sembrava che in ogni
storia ci fosse, più o meno, qualcosa di inquietante. In effetti questo film
può essere un modo tripartito per mostrare il desiderio latente nei mortali
di raggiungere l'immortalità» (Manoel de Oliveira).

IL GIORNO DELLA DISPERAZIONE

(O dia do desespero, Portogallo/Francia, 1992, col., 73', v.o. sott. it.)

Regia: Manoel De Oliveira

Con: Mário Barroso Teresa Madruga, Luís Miguel Cintra, Diogo Dória

Gli ultimi anni di vita dello scrittore romantico Camilo Castelo
Branco(1825-1890), autore di Amor de Perdição e già tra i personaggi
principali di Francisca. Vediamo l'uomo tormentato da una prossima cecità,
dalle difficoltà economiche, dalla follia di uno dei suoi figli e da Ana
Plácido, la sua governante che ha finito per sposare senza amore. Il giorno
in cui il medico dichiara che la sua cecità è irreversibile, il romanziere
si spara alla testa.

«Ho rispettato in modo più assoluto tutti i documenti dell'epoca. Filmando
in modo "obiettivo" un'agonia, se ne preserva il mistero, tutto il suo
dolore. Tutti i miei film sono racconti d'agonia, nel senso greco, la Lotta»
(Manoel de Oliveira).

OLIVEIRA, L'ARCHITETTO

(Oliveira, o arquitecto, Francia-Portogallo, 1993, col., 60'34", v.o. sott.
it)

Regia: Paulo Rocha

Con: Manoel de Oliveira, Maria Isabel Oliveira, Paulo Rocha, João Bénard da
Costa, Leonor Silveira

Il film fa parte della serie televisiva francese "Cinéma de notre temps".
"Quando, da Parigi, la vedova di André Bazin e André S. Labarthe mi chiesero
di fare un ritratto di Manoel mi fu difficile dire di no. Avevo da regolare
vecchi conti in sospeso con lui e con me stesso, era un'occasione per
cercare le radici portoghesi del nostro cinema, sottovalutate un po'
dappertutto. Non volevo fare nulla di didattico, alla maniera di un ritratto
illustrativo. Volevo un mazzo di fiori velenosi, un'esplosione di applausi
per il vecchio maestro cannibale. Poi, una volta ammansito il vampiro,
strappargli confidenze e ironie, in un deambulare lirico per le caverne
della memoria" (Paulo Rocha).

GEBO E L'OMBRA

(Gebo e a sombra, Portogallo/Francia, 2012, col., 91'03")

Regia: Manoel De Oliveira

Con: Claudia Cardinale, Jeanne Moreau, Michael Lonsdale, Ricardo Trepa,
Leonor Silveira, Luis Miguel Cintra

Gebo è un vecchio contabile, onesto scrupoloso, che sopravvive in modeste
condizioni con la moglie e la nuora Sofia. La moglie accusa Gebo di
disinteressarsi della sorte del figlio João, sparito otto anni prima; il
figlio, in realtà, ha abbandonato la famiglia e si è dato alla macchia dopo
essersi reso responsabile di alcuni furti ai danni della Compagnia
Ausiliaria, la principale banca portoghese, presso cui lavora il padre. Per
proteggere il figlio, il padre si assume tutte le responsabilità.

Gebo e a sombra è una "storia sulla povertà e sull'onestà", ispirata a una
pièce del 1923 dello scrittore Raul Brandão. "E' la storia di un uomo che
per tutta la vita ha voluto essere onesto, onesto, onesto, e che alla fine
non può che terminare la sua vita dicendo: io sono colpevole" (Jean
Douchet).


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