Meditazione di San Pietro Crisologo (ca 406-450), - « La bambina non è morta, ma dorme » /Altro: - del Beato Charles de Foucauld - « La tua fede ti ha guarita »

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to Innamorati della lode

 

 

 Busso alla porta del tuo cuore

 
Il mio cuore, è davanti a te, o Signore,
si sforza ma da solo non può farcela:
ti prego fa' tu, ciò che egli non può.
Introducimi nella cella del tuo amore:
te lo chiedo, te ne supplico,
busso alla porta del tuo cuore.

 
E tu che mi fai chiedere, concedimi di ricevere.
Tu che mi fai cercare, fa' che ti trovi.
Tu che mi esorti a bussare, apri a chi bussa.
A chi darai se non dai a chi ti chiede?
Chi troverà se chi cerca, cerca inutilmente?
A chi darai se non ascolti chi ti prega?

 
O Signore, da te mi viene il desiderio,
da te mi venga anche l'appagamento.
Anima mia, sta unita a Dio, anche importunatamente,
e tu Signore non la rigettare,
essa si consuma d'amore per te.
Ristorala, confortala,
saziala con il tuo amore e il tuo affetto.

 
Il tuo amore mi possieda totalmente,
perché con il Padre e con lo Spirito Santo,
tu sei il solo Dio benedetto nei secoli dei secoli
Amen
Anselmo d'Aosta
 
Salmo 29

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.


Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,

non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.

Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,

mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.


Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,

della sua santità celebrate il ricordo,

perché la sua collera dura un istante,

la sua bontà per tutta la vita.

Alla sera ospite è il pianto

e al mattino la gioia.


Ascolta, Signore, abbi pietà di me,

Signore, vieni in mio aiuto!

Hai mutato il mio lamento in danza,

Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.


Canto al Vangelo (Cf 2Tm 1,10)

Alleluia, alleluia.

Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte

e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.

Alleluia.


Vangelo Mc 5,21-43

Fanciulla, io ti dico: Àlzati!

 
-  XIII Domenica del Tempo Ordinario -
 
at  Vangelo di Gesù Cristo secondo San Marco  (5, 21-43).
 
 
In quel tempo,
essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.

Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.

E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».

Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.

Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

Parola del Signore
 
Meditazione 

San Pietro Crisologo (ca 406-450)

vescovo di Ravenna, dottore della Chiesa

Discorsi, 34 ; CCL 24, 193s

 
« La bambina non è morta, ma dorme »

       Tutte le letture evangeliche ci offrono i grandi beni della vita presente e della futura. Ma la lettura di oggi compendia tutto ciò che concerne la speranza ed esclude ogni motivo di disperazione... Ora parliamo del capo della sinagoga che, mentre conduce Cristo da sua figlia, offre modo a una donna di giungere al Cristo... Consapevole del futuro, il Cristo non ignorava che gli sarebbe venuta incontro quella donna: da lei il capo dei Giudei avrebbe imparato che Dio non ha bisogno di spostarsi da un luogo all'altro, né di essere condotto per una strada, o sollecitato per una presenza fisica; ma si deve credere che Dio è presente in ogni luogo, interamente, ovunque e sempre, e che può far tutto col solo volere, senza fatica: dare la forza, non toglierla; sottrarre alla morte con un comando, non con la mano; rendere la vita con un ordine, non con la medicina...

      Cristo, giunto alla casa vide che la fanciulla era per essi come ormai perduta, allora, per muovere alla fede gli animi increduli, dice che non è morta ma dorme: affinché credessero che era più facile risorgere dalla morte che dal sonno.

      Per Dio la morte è veramente un sonno, perché lui fa risorgere alla vita più prontamente di uno che dorme ed è svegliato da un altro... Ascolta l'apostolo Paolo: «In un istante, in un batter d'occhio, i morti risorgeranno» (1 Cor 15,52)... Come avrebbe potuto dire in parole l'immediatezza della risurrezione, quando la potenza divina supera la velocità stessa? E in che modo si potrebbe parlare del tempo quando i beni eterni che ci vengono donati non sono sottoposti al tempo?

Altro:

Meditazione 
 
del Beato Columba Marmion  (1858-1923)  
abate
Vinceremo il mondo con la fede
 

« La tua fede ti ha guarita »
 
      La fede, è ciò che fa che noi crediamo in fondo all'anima (...) tutte le verità che la religione ci insegna, di conseguenza il contenuto della Sacra Scrittura e tutti gli insegnamenti del Vangelo, infine quanto ci è proposto dalla Chiesa. Il giusto vivrà veramente di questa fede (Rm 1,17), poiché essa prende il posto in lui della maggior parte dei sensi naturali. Trasforma talmente ogni cosa che gli altri sensi possono servire poco all'anima, che percepisce attraverso essi solo apparenze che ingannano, mentre la fede le mostra le realtà.

      L'occhio gli fa vedere un povero; la fede gli fa vedere Gesù (cf Mt 25,40). L'orecchio gli fa sentire ingiurie e persecuzioni; la fede gli canta: “Rallegratevi ed esultate” (Mt 5,12). I sensi ci fanno sentire i colpi di pietra ricevuti; la fede ci dice: “Abbiate una grande gioia per essere stati giudicati degni di soffrire qualcosa per il nome di Cristo” (cf At 5,41). Il gusto ci fa sentire l'incenso; la fede ci dice che il vero incenso “sono le preghiere dei santi” (Ap 8,4).

        I sensi ci seducono con le bellezze del creato; la fede pensa alla bellezza increata ed ha compassione di tutte le creature che sono nulla e polvere di fronte a quella bellezza. I sensi hanno orrore del dolore; la fede lo benedice come la corona dello sposalizio che l'unisce all'Amato, il cammino col suo Sposo, la mano nella sua mano divina. I sensi si ribellano all'ingiuria; la fede la benedice: “Benedite coloro che vi maltrattano” (Lc 6,28) (...); la trova dolce poiché è condividere la sorte di Gesù. (...) I sensi sono curiosi; la fede non vuole conoscere nulla: ha sete di scomparire e vorrebbe passare tutta la vita immobile ai piedi del tabernacolo.
 
 
 
 
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