Busso alla porta
del tuo cuore
Il mio cuore, è davanti a te, o
Signore,
si sforza ma da solo non può
farcela:
ti prego fa' tu, ciò che egli non
può.
Introducimi nella cella del tuo
amore:
te lo chiedo, te ne
supplico,
busso alla porta del tuo
cuore.
E tu che mi fai chiedere, concedimi di
ricevere.
Tu che mi fai cercare, fa' che ti
trovi.
Tu che mi esorti a bussare, apri a chi
bussa.
A chi darai se non dai a chi ti
chiede?
Chi troverà se chi cerca, cerca
inutilmente?
A chi darai se non ascolti chi ti
prega?
O Signore, da te mi viene il
desiderio,
da te mi venga anche
l'appagamento.
Anima mia, sta unita a Dio, anche
importunatamente,
e tu Signore non la
rigettare,
essa si consuma d'amore per
te.
Ristorala,
confortala,
saziala con il tuo amore e il tuo
affetto.
Il tuo amore mi possieda
totalmente,
perché con il Padre e con lo Spirito
Santo,
tu sei il solo Dio benedetto nei secoli dei
secoli
Amen
Anselmo
d'Aosta
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Salmo 29
Ti
esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.
Ti
esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non
hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore,
hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi
hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.
Cantate
inni al Signore, o suoi fedeli,
della
sua santità celebrate il ricordo,
perché
la sua collera dura un istante,
la
sua bontà per tutta la vita.
Alla
sera ospite è il pianto
e
al mattino la gioia.
Ascolta,
Signore, abbi pietà di me,
Signore,
vieni in mio aiuto!
Hai
mutato il mio lamento in danza,
Signore,
mio Dio, ti renderò grazie per sempre.
Canto
al Vangelo (Cf 2Tm 1,10)
Alleluia,
alleluia.
Il
salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e
ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.
Vangelo
Mc 5,21-43
Fanciulla,
io ti dico: Àlzati! |
- XIII Domenica del Tempo
Ordinario - |
at Vangelo di Gesù Cristo
secondo San Marco (5, 21-43).
In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva,
gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E
venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo
vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia
figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata
e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva
intorno.
Ora
una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto
sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi
senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di
Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva
infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò
salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo
corpo che era guarita dal male.
E
subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui,
si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I
suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno
a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per
vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e
tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò
davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la
tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava
ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a
dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?».
Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non
temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo,
fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero
alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che
piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e
piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma
egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della
bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina.
Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che
significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla
si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da
grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse
a saperlo e disse di darle da mangiare. Parola del
Signore |
Meditazione
San
Pietro Crisologo (ca 406-450)
vescovo
di Ravenna, dottore della Chiesa
Discorsi,
34 ; CCL 24, 193s |
« La bambina non è morta, ma dorme » Tutte le letture evangeliche ci offrono i grandi beni della vita presente e della futura. Ma la lettura di oggi compendia tutto ciò che concerne la speranza ed esclude ogni motivo di disperazione... Ora parliamo del capo della sinagoga che, mentre conduce Cristo da sua figlia, offre modo a una donna di giungere al Cristo... Consapevole del futuro, il Cristo non ignorava che gli sarebbe venuta incontro quella donna: da lei il capo dei Giudei avrebbe imparato che Dio non ha bisogno di spostarsi da un luogo all'altro, né di essere condotto per una strada, o sollecitato per una presenza fisica; ma si deve credere che Dio è presente in ogni luogo, interamente, ovunque e sempre, e che può far tutto col solo volere, senza fatica: dare la forza, non toglierla; sottrarre alla morte con un comando, non con la mano; rendere la vita con un ordine, non con la medicina... Cristo, giunto alla casa vide che la fanciulla era per essi come ormai perduta, allora, per muovere alla fede gli animi increduli, dice che non è morta ma dorme: affinché credessero che era più facile risorgere dalla morte che dal sonno. Per Dio la morte è veramente un sonno, perché lui fa risorgere alla vita più prontamente di uno che dorme ed è svegliato da un altro... Ascolta l'apostolo Paolo: «In un istante, in un batter d'occhio, i morti risorgeranno» (1 Cor 15,52)... Come avrebbe potuto dire in parole l'immediatezza della risurrezione, quando la potenza divina supera la velocità stessa? E in che modo si potrebbe parlare del tempo quando i beni eterni che ci vengono donati non sono sottoposti al tempo? Altro:
Meditazione del Beato Columba Marmion (1858-1923) abate Vinceremo il mondo con la fede |
« La tua fede ti ha guarita »
La fede, è ciò che
fa che noi crediamo in fondo all'anima (...) tutte le verità che la
religione ci insegna, di conseguenza il contenuto della Sacra
Scrittura e tutti gli insegnamenti del Vangelo, infine quanto ci è
proposto dalla Chiesa. Il giusto vivrà veramente di questa fede (Rm
1,17), poiché essa prende il posto in lui della maggior parte dei
sensi naturali. Trasforma talmente ogni cosa che gli altri sensi
possono servire poco all'anima, che percepisce attraverso essi solo
apparenze che ingannano, mentre la fede le mostra le realtà.
L'occhio gli fa vedere un
povero; la fede gli fa vedere Gesù (cf Mt 25,40). L'orecchio gli fa
sentire ingiurie e persecuzioni; la fede gli canta: “Rallegratevi ed
esultate” (Mt 5,12). I sensi ci fanno sentire i colpi di pietra
ricevuti; la fede ci dice: “Abbiate una grande gioia per essere
stati giudicati degni di soffrire qualcosa per il nome di Cristo”
(cf At 5,41). Il gusto ci fa sentire l'incenso; la fede ci dice che
il vero incenso “sono le preghiere dei santi” (Ap
8,4).
I sensi ci
seducono con le bellezze del creato; la fede pensa alla bellezza
increata ed ha compassione di tutte le creature che sono nulla e
polvere di fronte a quella bellezza. I sensi hanno orrore del
dolore; la fede lo benedice come la corona dello sposalizio che
l'unisce all'Amato, il cammino col suo Sposo, la mano nella sua mano
divina. I sensi si ribellano all'ingiuria; la fede la benedice:
“Benedite coloro che vi maltrattano” (Lc 6,28) (...); la trova dolce
poiché è condividere la sorte di Gesù. (...) I sensi sono curiosi;
la fede non vuole conoscere nulla: ha sete di scomparire e vorrebbe
passare tutta la vita immobile ai piedi del
tabernacolo.
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![](https://groups.google.com/group/innamorati-della-lode/attach/96820f5951c4/La%20tua%20Adorazion(06-30-08-36-53).jpg?part=0.3)
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