Il Presepe di Giacomo Palladino - Un Vangelo della Natività, Minori (SA), 19 dicembre 2015 - 31 gennaio 2016

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Gino Di Ruberto [GMAIL]

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Dec 13, 2015, 11:58:14 AM12/13/15
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Il Presepe Di Giacomo Palladino
Un Vangelo della Natività
dal 19/12/2015
al 31/01/2016

Dove:
Piazza Cantilena
Minori Costa d'Amalfi
Minori (SA)

Fonte:
Pro Loco Minori costa d'Amalfi

3^ Edizione
Il Presepe di Giacomo Palladino
"Un Vangelo della Natività"

19 dicembre 2015 / 31 gennaio 2016
tra gli archi e volte dell'antica scuderia
Piazza Cantilena - Minori costa d'Amalfi (SA)

Giunge alla terza edizione il Presepe di Giacomo Palladino la cui
inaugurazione è prevista per il 19 dicembre tra gli archi e le volte delle
"Antiche Scuderie", in Piazza Cantilena a Minori in costiera amalfitana.
Presentato con il patrocinio del Comune, dell'Arciconfraternita del SS.
Sacramento e della Pro Loco di Minori, il Presepe di Giacomo Palladino si
distingue per essere una sorta di compendio creativo di tante natività di
cui è ricca la storia dell'arte internazionale. Le sagome reinterpretate
dall'artista citano apertamente opere che vanno dal '400 al '600 soprattutto
italiano, correndo lungo i solchi tracciati da Tiepolo a Pontormo, da
Gentile a Sandro.

Quest'anno la novità è costituita dall'inserimento di figure che ricreano la
scena di Re Erode oltre all'Annunciazione ed alla Strage degli Innocenti.
Insieme con la Fuga in Egitto, esse vanno a costituire un percorso parallelo
e integrativo al consueto svolgersi delle "messe in scena" più prettamente
presepiali. Fatto, del resto, non nuovo alla tradizione napoletana che non
di rado ha affiancato alla rappresentazione natalizia anche scene
evangeliche della natività tràdite da Matteo e da Luca. Basti pensare - solo
per fare un esempio illustre - alle sequenze laterali dello straordinario
presepe di Santa Chiara a Napoli. Questo rifare figure già note
dell'iconografia, questo riscrivere sfondi paesaggistici ispirati ad artisti
come Dürer o Poussin costituisce una continua invenzione, mai fine a sé
stessa ma sempre al servizio dell'idea di una visione miracolistica e
incantata di un presepe che si annida in ognuno di noi dall'infanzia e che
ancora ci commuove e ci disarma. Nella grande varietà di stili, di
personaggi, di autori, di secoli che quest'opera attraversa e armonizza
resta, quale comune denominatore e cifra precipua, la sua luce, una
particolare luce meravigliata e toccata da una strana grazia che reca, come
è stato scritto, "qualcosa di bianco e lucente che squarcia il nero del
lutto".
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