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Massimo Troisi, laurea honoris causa all'Università Federico II di
Napoli: «Un traguardo inaspettato»
La cerimonia nel Complesso dei Santi Marcellino e Festo
«È difficile festeggiare senza il festeggiato. Ma questo è un giorno
luminoso e richiede la leggerezza che ha spalancato a Massimo le porte
di una prestigiosa dimora. Ci ha preso per mano amorevolmente e
dolcemente accompagnandoci nell'inimmaginabile».
Rosaria Troisi, sorella dell’indimenticabile Massimo Troisi, dopo aver
stretto tra le mani la preziosa pergamena fatica a mantenere la
commozione mentre i suoi occhi lucidi sono puntati dritti verso il cielo
a cui lancia un ultimo bacio: «Grazie Massimo. Grazie di tutto», dice
Rosaria prima di essere travolta da un tripudio di applausi che non
risparmia neanche un angolo del Complesso dei Santi Marcellino e Festo.
Qui, nella sede federiciana, si è svolta stamane la toccante cerimonia
di consegna della Laurea magistrale honoris causa in “Discipline della
Musica e dello Spettacolo. Storia e Teoria” conferita dal rettore
dell’Università Federico II di Napoli, Matteo Lorito, all’immenso ed
indimenticabile Massimo Troisi.
«Massimo - ricorda la sorella Rosaria - ha avuto un percorso scolastico
a dir poco complicato, mio padre ora forse si sta facendo le croci
perché mai e poi mai avrebbe pensato ad un traguardo simile». Come è
noto, infatti, il comico di San Giorgio a Cremano, che ieri [19
febbraio] avrebbe compiuto 70 anni, non era certo conosciuto per il suo
amore verso lo studio, «ci ha messo dieci anni per prendere un diploma
da geometra» osservano in coro amici e familiari presenti alla
cerimonia. Ma, nonostante ciò, resta ancora al giorno d’oggi – a quasi
30 anni dalla sua prematura scomparsa – uno dei massimi esponenti della
cultura napoletana nel mondo. Per molti l’ultima vera maschera del
teatro partenopeo.
«Era un grande innovatore – chiarisce il rettore, Matteo Lorito –
sarebbe stato capace di insegnare nel nostro corso di drammaturgia
affascinando sia studenti che docenti. È stata una grande icona ed oggi
la Federico II gli riconosce così la sua grandezza».
«Come tutti i grandi maestri Massimo ha insegnato senza voler insegnare
– osserva il compagno de “La Smorfia”, nonché tra i promotori della
laurea post mortem per Troisi, Enzo Decaro – sono davvero molto contento
che anche un’istituzione così importante, come la Federico II, abbia
percepito il valore di riconoscere a Massimo un titolo come uomo di
pensiero perché oggi qui salutiamo e laureiamo un maestro del pensiero».
Un pensiero, quello del comico e regista vesuviano, che a distanza di
anni viaggia di generazione in generazione: «L’attualità di Troisi –
rammenta il primo cittadino di Napoli, Gaetano Manfredi - dopo quasi
trenta anni dalla sua scomparsa resta assolutamente viva anche
nell'immaginario dei giovani che non lo hanno mai conosciuto: questo
testimonia quanto fosse un grande artista e quanto il suo messaggio
fosse universale e fondamentale. Importante da rafforzare e da studiare».
Alla cerimonia hanno infatti partecipato numerosi giovanissimi studenti,
molti dei quali neanche erano nati quando Massimo è scomparso ed ora,
grazie al tesoro da lui lasciato, attraverso video, interviste, film e
sketch, inseguono i propri sogni artistici guardando a Troisi come un
esempio. Insieme ai ragazzi c’erano anche tanti amici, colleghi ed
istituzioni. A partire dai sindaci dei comuni di San Giorgio a Cremano
(la città natale di Troisi), Portici e San Sebastiano al Vesuvio. A
tenere la Laudatio Academica dell’Artista è stata, invece, la
coordinatrice del corso di laurea in Discipline della Musica e dello
Spettacolo. Storia e Teoria, Anna Masecchia.
Mentre un’altra, particolarissima, Lectio magistralis è stata effettuata
da chi con Massimo ha condiviso tanti momenti, sia di vita che di
lavoro, a partire da Enzo Decaro che ha annunciato la laurea come un
vero e proprio Oscar, con tanto di momento suspense per scoprire il nome
del “vincitore”: «Siccome la statuetta non l’ha presa solo per poco –
spiega Decaro ai presenti - credo che questa laurea gliela offriamo
tutti noi come il massimo riconoscimento possibile». Successivamente è
stata la volta di un altro momento toccante, ovvero il discorso per
Troisi effettuato dall’ex fidanzata e collega, Anna Pavignano, che per
l’occasione ha indossato una camicia appartenente proprio a Massimo.
Infine, prima dell’attesa proclamazione, la cerimonia si è conclusa con
le video testimonianze di Renzo Arbore, Giuliana De Sio, Vincenzo
Mollica e Carlo Verdone.
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