Repubblica — 29 aprile 2008
Il tunnel borbonico diventa un percorso turistico
di Cristina Zagaria
Sotto l’asfalto, il traffico, il vociare, sotto la città che appare c’è una
Napoli dove i tempi della storia si sono intrecciati e passato e presente si
sono irrimediabilmente fusi. E così le latrine dei rifugi antiaerei della II
guerra mondiale sono scavate in un tunnel borbonico, che scavalca una coppia
di cisterne seicentesche, che si innestano su un tratto dell’ acquedotto
romano. Passati liquefatti in un’unica dimensione temporale, in cui un
vecchio taxi (una 1100 A) è parcheggiato accanto a una Bianchina verde su
cui si legge ancora la scritta "Botteghe dei mille, parco commerciale
cittadino", e una Topolina bianca, con una ruota sbilenca tocca il muso di
una Citroen Pallace di cui si intravede ancora il rosso fiammante della
carrozzeria. Automobili d'epoca, depositi giudiziari, bagni pubblici
risalenti alla seconda guerra mondiale, cisterne di acquedotti seicenteschi:
tutto sotto il traffico di via Morelli e i vicoli di Monte di Dio.
Stamattina, dopo mesi di lavori, per la prima volta, un’équipe di geologi
napoletani, coordinati da Gianluca Minin, ha aperto il "Cunicolo borbonico",
che passa sotto il monte Echia nel cuore antico della città.
Ferdinando II di Borbone il 19 febbraio 1853 firmava un decreto con cui
incaricava l’architetto Alvino di progettare un viadotto sotterraneo, per
mettere in rapida comunicazione il Palazzo Reale con la caserma di via Pace.
L’opera fu iniziata nello stesso anno, ma, con alterne vicende, legate anche
al clima politico tormentato, fu terminata solo nel 1939. Il tunnel parte da
via Domenico Morelli e sbuca su piazzetta Carolina, incrociando nel suo
cammino le "Cave Carafa" e due grosse cisterne, che un tempo servivano a
fornire le case di Pizzofalcone, oltre a un dedalo di cunicoli e bracci dell’antico
acquedotto.
Il Comune vuole creare, partendo proprio da questo tunnel, un nuovo percorso
turistico. Si chiamerà 'Borbonica sotterranea' e prevede la rimozione dei
detriti ancora presenti, il restauro delle mura borboniche e l'illuminazione
scenografica dei tunnel che si snodano nel tufo fino a 15 metri sotto il
livello della strada. "Il nostro obiettivo sarebbe inaugurarlo per il maggio
dei Monumenti del 2009" dice l’ingegnere del Comune Goffredo Lombardi. Il
progetto è stato presentato dall'assessore alla Protezione civile e alla
difesa del suolo del Comune di Napoli, Giorgio Nugnes, accompagnato dai
geologi nella prima visita guidata dei cunicoli. "Si tratta di un patrimonio
dal valore inestimabile - dice Nugnes - che potrebbe essere un elemento di
rilancio per il turismo in città, al pari della cava di piperno, che abbiamo
reso accessibile l'anno scorso". Secondo Minin, ideatore del progetto, "è
importante preservare dall'incuria e dall'abbandono un'interessante opera
civile come questa, renderla accessibile ai turisti sarà il passo
successivo".
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Articolo ripetuto in modo quasi uguale il giorno successivo
da
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/04/30/viaggio-nei-segreti-del-sottosuolo-fra-via.html
Repubblica — 30 aprile 2008
.....Ieri, dopo mesi di lavori, per la prima volta, un' équipe di geologi
napoletani.....