"Dialoghi intorno a Caravaggio - Opere da Capodimonte a Palazzo Reale", Palazzo Reale di Napoli, 16 marzo - 9 maggio 2023

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Gino Di Ruberto [GMAIL]

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Apr 24, 2023, 7:05:37 AM4/24/23
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https://caravaggio.palazzorealedinapoli.org/

Dialoghi intorno a Caravaggio
Opere da Capodimonte a Palazzo Reale
Palazzo Reale di Napoli
16 marzo — 9 maggio 2023

Mostra a cura di / Exhibition curated by
Mario Epifani — Sylvain Bellenger

Con questa mostra il Palazzo Reale di Napoli e il Museo e Real Bosco di
Capodimonte avviano una collaborazione incentrata sul dialogo tra le
raccolte d’arte dei due musei, entrambe frutto del collezionismo
borbonico tra Sette e Ottocento. L’esposizione ha come fulcro la
Flagellazione di Caravaggio, che - pur non appartenendo alle collezioni
reali - è un’opera che segnò in modo evidente il corso dell’arte del
Seicento, con particolare riferimento alla pittura napoletana. I
‘dialoghi intorno a Caravaggio’ ruotano intorno a due temi: da una parte
vengono riuniti per la prima volta tutti i dipinti caravaggeschi
acquistati nel 1802 a Roma da Domenico Venuti per Ferdinando IV di
Borbone; dall’altra è proposto un confronto sulla rappresentazione del
tema iconografico della Flagellazione e dell’Ecce homo, attraverso
l’interpretazione che ne diedero diversi artisti tra il XVI e il XVII
secolo.

Visita la mostra

l’ingresso alla mostra è incluso nel biglietto di accesso al Palazzo Reale
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La mostra
https://caravaggio.palazzorealedinapoli.org/la-mostra

Dialoghi intorno a Caravaggio
la mostra

La pittura naturalistica nelle collezioni borboniche: Caravaggio e i
suoi “scolari”

L’onda rivoluzionaria innescata in Francia nel 1789 ebbe ripercussioni
anche sul patrimonio artistico partenopeo. Dopo la fuga a Palermo del re
Ferdinando IV di Borbone, nel 1799 fu proclamata la Repubblica
Napoletana, che consentì ai francesi di appropriarsi di una serie di
dipinti destinati al Louvre. Ancor prima di rientrare a Napoli nel 1801,
il re si preoccupò di recuperare le opere trafugate. L’incarico fu
affidato a Domenico Venuti, direttore generale degli scavi del Regno.
Soddisfatto del suo lavoro, nel 1802 Ferdinando IV lo incaricò di
effettuare nuovi acquisti a Roma. In questa occasione Venuti riuscì a
ottenere dipinti provenienti da collezioni prestigiose come quelle dei
Colonna, dei Borghese e degli Altieri.

L’elenco dei 118 quadri acquistati a Roma nel 1802 attesta l’interesse
per la scuola caravaggesca: vi erano inclusi i sette dipinti riuniti in
questa mostra. Le attribuzioni proposte da Venuti non sono sempre
attendibili, ma riconducono correttamente agli «scolari» del pittore
lombardo o al maestro stesso i dipinti in questione, ad eccezione del
San Giovanni Evangelista «creduto del Domenichino», solo in tempo
recenti restituito ad Antiveduto Grammatica. In Palazzo Reale esisteva
fin dal Seicento una «Galleria», che nell’Ottocento divenne la sede dei
pezzi più importanti della collezione: nel 1808 vi furono collocati
l’Orfeo di Honthorst e il Gesù tra i dottori di Spadarino (allora
ritenuti originali di Caravaggio), oltre al San Giovanni Evangelista.

I sette dipinti caravaggeschi qui esposti sono rappresentativi di
altrettante diverse declinazioni del naturalismo introdotto da
Caravaggio nella pittura europea a partire dagli ultimi anni del XVI
secolo, ma che ebbe un seguito relativamente limitato, al di là della
prima eclatante reazione da parte di numerosi pittori presenti a Roma
prima o dopo la morte del Merisi nel 1610, non tutti ugualmente inclini
a un linguaggio così intenso e dirompente. Si va dalla fedele copia
coeva del San Giovanni Battista di Caravaggio, attribuita nell’elenco
del 1802 a Bartolomeo Manfredi, uno dei primi «scolari» del pittore
lombardo, alle opere della fase matura di due altri precoci seguaci
romani come Grammatica e Spadarino; il San Rocco del veneziano Carlo
Saraceni ben rappresenta la crasi tra la luce caravaggesca e una
sensibilità tutta veneta per il colore e per il paesaggio. Tutte queste
opere furono eseguite tra il secondo e il terzo decennio del Seicento da
pittori nati tra il 1569 (dunque ancora prima della nascita di
Caravaggio) e il 1592. Fa eccezione il Figliol prodigo, dipinto da
Mattia Preti – nato quattro anni dopo la morte di Caravaggio – oltre la
metà del secolo: a quella data l’ondata della pittura caravaggesca si
stava ormai esaurendo, sopraffatta dal Barocco, ma l’opera del «Cavalier
Calabrese» attesta ancora il fascino esercitato dai forti contrasti
chiaroscurali del Merisi.

Flagellazione, Cristo alla colonna, Ecce homo

I quattro evangelisti Luca, Matteo, Giovanni e Marco forniscono un
resoconto particolarmente simile degli eventi che seguirono l’ingresso
trionfale di Gesù Cristo a Gerusalemme, acclamato dalla folla come un
re, mentre i capi religiosi, spinti dall’invidia, complottavano per
metterlo a morte. Tutti concordano sulla cronologia dei momenti fondanti
della fede cristiana. Il più completo dei racconti evangelici è quello
di san Giovanni, l’apostolo prediletto di Gesù.

Le opere sono tutte collegate alla Flagellazione di Caravaggio e ci
invitano a confrontare l’iconografia eterodossa di questo dipinto.
L’Ecce homo di Battistello Caracciolo, acquistato dallo Stato italiano
nel 1938, dipinto a Napoli intorno al 1610, è una delle opere più
angoscianti dell’artista, che stringe la composizione intorno al volto
del dolore deriso. Il caravaggismo qui si affievolisce e si avvicina a
una drammatizzazione riberesca, mentre il Cristo alla colonna dello
stesso Battistello, chiaramente ispirato alla Flagellazione di
Caravaggio, esalta le qualità statuarie di questo pittore. Entrambe le
opere sono al centro del dibattito sul tenebrismo pittorico che
caratterizzò la scuola napoletana dopo l’arrivo del Merisi a Napoli nel
1606 e di Ribera nel 1616. Nessuno dei due dipinti presenta l’ambiguità
iconografica della Flagellazione di Caravaggio, che sovrappone due
episodi della Passione di Cristo chiaramente distinti nei Vangeli, la
flagellazione e poi l’Ecce homo, in cui Gesù viene incoronato con una
corona di spine e una canna, che deride lo scettro del re il cui regno
non era di questo mondo.

Le opere più rispettose delle Scritture, le meno interpretative, sono il
busto dell’Ecce homo, in legno policromo con occhi di vetro, con i polsi
legati, della Cappella del Tesoro di San Gennaro, esposto durante il
periodo pasquale. L’autore è anonimo, così come quello dell’Ecce homo,
un dipinto forse di provenienza farnesiana, che propone un’iconografia
codificata dove, come nell’opera di Battistello, troviamo il Cristo
deriso e additato. Altre due opere in mostra presentano il soggetto del
Cristo alla colonna: una scultura in avorio (1630 circa) di Alessandro
Algardi, proveniente dalle collezioni Farnese di Parma, e un dipinto
(1550 circa), acquistato da Ranuccio Farnese, di Alessandro Buonvicino
detto il Moretto, un pittore lombardo come Caravaggio. L’iconografia del
Cristo alla colonna consente una sorta di transizione che associa la
preparazione al supplizio e la corona di spine a due momenti di dolore,
l’umiliazione dell’Ecce homo e il dolore carnale della flagellazione.

Infine l’opera, proveniente dalle collezioni borboniche, attribuibile a
Leonello Spada, noto come Scimmia del Caravaggio, formatosi nella
bottega di Giovanni Baglione, è simile alla composizione di Caravaggio,
senza combinare i due momenti della Passione descritti nei Vangeli.


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opera a fianco della guida, mediante esibizione di valida licenza
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archeologico o storico artistico delle facoltà di lettere e filosofia, o
a facoltà e corsi corrispondenti istituiti negli stati membri
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termine, dietro esibizione di idonea attestazione rilasciata dalle
istituzioni scolastiche, sul modello predisposto dal MIUR
https://www.miur.gov.it/-/ingresso-gratuito-per-i-docenti-a-musei-aree-archeologiche-monumenti
;
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accompagnatore che dimostri la propria appartenenza a servizi di
assistenza socio-sanitaria;
 • agli operatori delle associazioni di volontariato che svolgono, in
base a convenzioni in essere stipulate con il Ministero ai sensi
dell’art. 112, comma 8 del Codice dei beni culturali e del paesaggio,
attività di promozione e diffusione della conoscenza dei beni culturali;
 • a gruppi o comitive di studenti delle scuole pubbliche e private
dell'Unione Europea, accompagnati dai loro insegnanti, previa
prenotazione e nel contingente stabilito dal direttore dell’Istituto o
del luogo della cultura;
 • per ragioni di studio o di ricerca attestate da Istituzioni
scolastiche o universitarie, da accademie, da istituti di ricerca e di
cultura italiani o stranieri, nonché da organi del Ministero, ovvero per
particolari e motivate esigenze i direttori degli Istituti o dei luoghi
della cultura possono consentire ai soggetti che ne facciano richiesta
l'ingresso gratuito per periodi determinati;
 • per motivi di studio o di ricerca attestate da Istituzioni
scolastiche o universitarie, da accademie, da istituti di ricerca e di
cultura italiani o stranieri, nonché da organi del Ministero, ovvero per
particolari e motivate esigenze il direttore generale musei può
rilasciare a singoli soggetti tessere di durata annuale di ingresso
gratuito a tutti gli Istituti e luoghi della cultura, nonché individuare
categorie di soggetti alle quali consentire, per determinati periodi, 
l’ingresso gratuito ai medesimi luoghi;
 • agli allievi dei corsi di alta formazione delle Scuole del Ministero
- Istituto Centrale per il Restauro, Opificio delle Pietre Dure, Scuola
per il Restauro del Mosaico- (lettera circolare  prot. 2288 del
19-04-2001.pdf
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);
 • agli Ispettori e Conservatori onorari del Ministero;
 • ai cittadini di Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Svizzera aderenti
all’accordo sullo Spazio economico europeo (SEE), si applicano le
disposizioni sull’ingresso gratuito e agevolato previste dal decreto
ministeriale 20 aprile 2006, n. 239, art 1, comma 3, di modifica del dm
507/1997 (DM 11 dicembre 2007.pdf
https://media.beniculturali.it/mibac/files/boards/be78e33bc8ca0c99bff70aa174035096/PDF/Agevolazioni/DM%2011%20dicembre%202007.pdf
);
 • ai Militari del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale;
 • ai membri dell'I.C.C.R.O.M.;
 • ai giornalisti in regola con il pagamento delle quote associative,
mediante esibizione di idoneo documento comprovante l'attività
professionale svolta (agevolazione concessa per la durata di un triennio
-  DDG del 7-09-2022, n. 951 DG-Musei.pdf
https://media.beniculturali.it/mibac/files/boards/be78e33bc8ca0c99bff70aa174035096/PDF/Agevolazioni/DDG%20del%207-09-2022,%20n.%20951%20DG-Musei.pdf
);
 • ai cittadini italiani residenti all'estero, dietro esibizione di
idoneo documento attestante l'iscrizione all'Anagrafe degli italiani
residenti all'estero​ (AIRE), nei limiti del Fondo appositamente
istituito dal MIC (DM 15-01-2021 n.36.pdf
https://media.beniculturali.it/mibac/files/boards/be78e33bc8ca0c99bff70aa174035096/PDF/Agevolazioni/DM%2015-01-2021%20n.36.pdf
).
 • prima domenica di ogni mese gratuito per tutti i visitatori
 • 25 aprile, 2 giugno, 4 novembre.
 • 20-21-22 maggio 2022 per i partecipanti alla manifestazione "Race
fot the Cure", previa esibizione della ricevuta d'iscrizione all'evento
o in alternativa, il pettorale Race for the Cure

Il sito rientra nel circuito Campania Artecard
https://www.campaniartecard.it/

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Palazzo Reale (appartamento storico)
da giovedì a martedì e il 4 gennaio 2023
dalle ore 9.00 alle 20.00
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5, 12 e 26 aprile 2023
dalle ore 9.00 alle 20.00
la biglietteria chiude un'ora prima

La Galleria del tempo
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 CHIUSURA
Mercoledì tranne 5, 12, 19 e 26 aprile 2023
25 dicembre

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