Gli Spagnoli a Napoli: il Rinascimento meridionale, Museo di Capodimonte, 13 marzo – 25 giugno 2023

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Gino Di Ruberto [GMAIL]

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Mar 17, 2023, 2:44:28 PM3/17/23
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Gli Spagnoli a Napoli
Il Rinascimento meridionale
Museo e Real Bosco di Capodimonte, Sala Causa – Napoli

13 marzo – 25 giugno 2023

mostra organizzata dal
Museo e Real Bosco di Capodimonte, Sylvain Bellenger
in partenariato con il
Museo Nacional del Prado, direttore generale Miguel Falomir Faus

A cura di
Riccardo Naldi e Andrea Zezza

Lunedì 13 marzo 2023 inaugura al Museo e Real Bosco di Capodimonte la
mostra Gli Spagnoli a Napoli. Il Rinascimento meridionale (13 marzo – 25
giugno 2023, sala Causa) a cura del prof. Riccardo Naldi, docente di
Storia dell’arte moderna all’Università L’Orientale di Napoli e del
prof. Andrea Zezza, docente di Storia dell’arte moderna all’Università
della Campania “Luigi Vanvitelli”. Il progetto espositivo è stato
realizzato in partenariato con il Museo Nacional del Prado, dove una
prima versione della mostra è stata inaugurata, ottenendo un notevole
successo di critica e di pubblico, il 18 ottobre 2022 con il titolo Otro
Renacimiento. Artistas españoles en Nápoles al comienzos del Cinquecento.

Grazie a questa importante collaborazione, tornerà a Napoli per la prima
volta dopo 400 anni la Madonna del pesce eseguita da Raffaello. Il
dipinto, destinato alla cappella della famiglia del Doce in San Domenico
Maggiore a Napoli, divenne un punto di riferimento fondamentale per gli
artisti attivi a Napoli durante il Cinquecento. Asportata dai governanti
spagnoli e trasferita a Madrid intorno alla metà del Seicento. La mostra
è dedicata a uno dei momenti più fecondi e meno conosciuti della civiltà
artistica napoletana: il trentennio (1503-1532 circa). È il periodo che,
sotto il profilo politico, vide l’estinguersi della dinastia aragonese,
con il passaggio del Regno di Napoli sotto il dominio della Corona di
Spagna; sotto il profilo culturale, il raggiungimento dell’apice della
sua grande stagione umanistica, con il passaggio di consegne da Giovan
Gioviano Pontano a Iacopo Sannazaro. Le novità artistiche elaborate in
quegli anni da Leonardo, Michelangelo e Raffaello furono prontamente
recepite e reinterpretate in modo originale in una Napoli ancora molto
viva, per la quale la perdita della funzione di capitale autonoma non
costituì un ostacolo allo sviluppo culturale, ma, al contrario,
contribuì alla definizione di un nuovo ruolo di cinghia di trasmissione
della cultura rinascimentale tra le due sponde del Mediterraneo.

La mostra propone un’ampia rassegna di opere eseguite da alcuni dei
principali artisti spagnoli attivi in quegli anni a Napoli, quali Pedro
Fernández, Bartolomé Ordóñez, Diego de Siloe, Pedro Machuca, Alonso
Berruguete. Trasferitisi molto per tempo in Italia, essi sprigionarono
una straordinaria originalità inventiva nel confronto con le opere
eseguite dai massimi protagonisti del pieno Rinascimento italiano. Gli
spagnoli divennero i protagonisti dell’eccezionale stagione artistica
della Napoli di primo Cinquecento, sostenuta dal mecenatismo degli
Ordini religiosi e dell’aristocrazia, desiderosa di lasciare una traccia
indelebile della propria grandezza finanziando opere di ambiziosa
magnificenza, spesso realizzate, alla maniera degli Antichi, servendosi
del durevole marmo di Carrara. Tornati in patria, gli spagnoli si fecero
ambasciatori di una particolare declinazione della cultura figurativa
dell’alto Rinascimento, sostenuta da inventiva e capacità tecniche
straordinarie, cui il passaggio della Spagna all’interno della compagine
imperiale di Carlo V diede un respiro europeo.

La mostra focalizza l’attenzione su questa breve ma felicissima
stagione, ponendo nel giusto rilievo l’altissima qualità delle opere e
il loro carattere cosmopolita. Alla base del percorso espositivo vi è la
convinzione che quella fioritura vide una strettissima connessione tra
pittura e scultura. Il confronto tra le cosiddette «arti sorelle» trovò
a Napoli un terreno particolarmente fertile per l’elaborazione di
modelli che contribuirono al definirsi di un’autonoma scuola locale, di
cui la mostra propone un’ampia selezione dei maggiori protagonisti, dai
pittori Andrea Sabatini da Salerno e Marco Cardisco agli scultori
Giovanni da Nola e Girolamo Santacroce. Come avvenne a Roma a causa del
celebre ‘Sacco’ del 1527, anche per la capitale già aragonese e poi
vicereale questa ‘età dell’oro’ venne improvvisamente spezzata dal
durissimo assedio francese del 1528 e dalla grave crisi politica che ne
derivò.

La mostra è realizzata in partenariato Museo Nacional Prado di Madrid,
in collaborazione con l’Ambasciata di Spagna in Italia e l’Ambasciata
italiana a Madrid, con il Ministero dell’Interno-FEC Fondo edifici di
culto e la Curia di Napoli, è finanziata grazie al progetto POC
Capodimonte. Le rotte dell’arte della Regione Campania, gode del
patrocinio del Comune di Napoli, ha la GESAC come main sponsor ed è
stata realizzata grazie al supporto dell’associazione Amici di
Capodimonte ets.



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