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In cinquemila per l'apertura del museum Jago sotto la pioggia: a Napoli
trionfa la cultura
Nella chiesa di Sant'Aspreno ai Crociferi che riapre dopo 40 anni
Redazione
22 maggio 2023 10:05
Folla delle grandi occasioni per l'inaugurazione dello Jago Museum alla
Sanità, nella chiesa di Sant'Aspreno ai Crociferi. La Chiesa, riaperta
dopo 40 anni, ospita anche la Pietà una personalissima rielaborazione
della statua di Michelangelo fatta da Jago che ritorna al suo luogo
d’origine dopo una serie di fortunate mostre. Proprio nella chiesa del
Borgo dei Vergini, a porte chiuse, Jago ha realizzato la scultura in
marmo a grandezza naturale che rappresenta non una semplice
riproposizione del celebre episodio biblico, quanto piuttosto una
rielaborazione in chiave moderna di un momento di raccoglimento e di
dolore, in cui l’umanità si è identificata per secoli. In cinquemila
hanno fatto la fila sotto la pioggia battente per visitare la mostra,
non solo turisti, ma anche tanti napoletani in coda. "La fila ha
cominciato a formarsi già un’ora prima dell’apertura delle porte del
museo allestito nella chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi, raggiungendo
sia il Borgo dei Vergini che via Foria. Alle 18:00, quando Jago ha
aperto il portone della chiesa per dare il benvenuto ai primi ospiti, il
colpo d’occhio è stato impressionante. Una folla trepidante attendeva
l’inaugurazione di questo nuovo spazio di cultura e bellezza. Inizia
così l’avventura dei giovani del Rione Sanità insieme all’artista
ciociaro, ormai adottato dal quartiere. A partire da oggi, il sito sarà
visitabile tutti i giorni con un biglietto di 8 euro che permetterà
anche l’ingresso alla cappella dei bianchi, nella vicina Basilica di San
Severo, dove è custodita la scultura del Figlio Velato", scrivono i
gestori del museo.
Il progetto Museo Jago
Nato come idea di museo diffuso, all’ingresso della chiesa sarà inoltre
allestito un infopoint turistico, fruibile 7 giorni su 7, che collegherà
tutte le realtà già presenti sul territorio, rappresentando il punto di
partenza per la costruzione di un percorso turistico pensato per
l’accoglienza. Per Jago: “Sant’Aspreno riapre al pubblico, restituita,
messa al mondo come un figlio, ancora una volta per accogliere. Dietro i
luoghi e i loro contenuti c’è sempre l’umanità di chi ha immaginato,
quella di chi ha costruito, l’umanità di chi ha abitato e abbandonato,
l’umanità di chi ha recuperato e quella di chi verrà”.
Partendo da questi presupposti di recupero e di messa a valore di
un’eredità da tramandare, questo nuovo polo museale si pone oggi come
protagonista di due progetti che stanno contribuendo a dare forma al
Rione Sanità: “Luce al Rione Sanità” e “Tornaccantà”.
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