Mostra "Le Donne dell’Antichità" di Anselm Kiefer, Villa Rufolo, Piazza Duomo 1, Ravello (SA), 11 luglio - 2 settembre 2025, nell’ambito del Ravello Festival

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Gino Di Ruberto [GMAIL]

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Jul 24, 2025, 1:40:40 AMJul 24
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“Le Donne dell’Antichità” di Anselm Kiefer
Villa Rufolo 11 luglio - 2 settembre 2025

La Fondazione Ravello, in collaborazione con la Galleria Lia Rumma,
presenta “Le Donne dell’Antichità” di Anselm Kiefer, esposizione che
sarà allestita a Villa Rufolo dall’11 luglio al 2 settembre 2025
nell’ambito del Ravello Festival 2025.

Il progetto si concentra su uno dei temi più ricorrenti nella ricerca
di Anselm Kiefer: la figura femminile come forza generativa,
distruttiva o iniziatica. “Le Donne dell’Antichità”, ispirate a
protagoniste della storia romana, della mitologia greca e delle
tradizioni nordiche, sono rappresentate quali presenze archetipiche o
simboliche.
Nomi evocati, corpi senza volto o frammentati, teste assenti o
sostituite da oggetti come libri, piombo o filo spinato, abiti
irrigiditi nel gesso, vestigia rituali, sospese tra rovina e
monumentalità. Queste figure abitano un tempo fuori dalla cronologia e
mettono in crisi ogni narrazione lineare del potere e della
conoscenza.
Il percorso espositivo si sviluppa negli spazi di Villa Rufolo e nel
suo storico giardino, progettato da Francis Nevile Reid nel XIX
secolo. L’architettura stratificata della villa – con le sue sale,
logge e affacci sul paesaggio costiero – entra in dialogo con le
opere, sottolineandone la dimensione scenica e metastorica.

La mostra riunisce alcune figure femminili della storia e del mito
come Paete, che rievoca il gesto di Arria, matrona romana che si
colpisce al ventre pronunciando al marito la celebre frase: “Paetus,
non dolet”.

Ave Maria Turris Eburnea (2018-2025) “Santa Maria, Torre d’Avorio”,
invocazione alla Vergine Maria tratta dalle Litanie Lauretane, è una
metafora che celebra la purezza, la nobiltà e l’elevazione spirituale
di Maria simbolo di nobiltà e inviolabilità. Gezabele (2016) evoca la
figura biblica di Jezabel, principessa fenicia figlia di Ethbaal, re
di Tiro e sacerdote di Baal, che introdusse il culto di Baal in
Israele e fu tragicamente gettata da una finestra, preda dei cani.
Tornando ancora alla storia, Apollodors Liste, con il suo lungo
strascico che accoglie lo svolgersi di una spirale di piombo su cui è
disposta una serie di fotografie di architetture in rovina o altri
elementi simbolici, diventa una metafora evocativa — un catalogo
visivo e scultoreo della memoria culturale, della perdita e della
continuità, che richiama il peso della storia, la persistenza del mito
e la natura ciclica del tempo.

Completa la mostra una serie di “vetrine”, teche in vetro emblematiche
nella produzione artistica di Kiefer, che custodiscono materiali
eterogenei e organici come cenere, ferro, piombo, foglie, terracotta,
fiori, piante e testi scritti. «Il vetro delle vetrine – spiega Kiefer
– è in qualche modo una pelle semipermeabile che collega l’arte con il
mondo esterno in una relazione dialettica». Il contenuto delle opere,
come reliquie accessibili solo a distanza, rimanda a un processo
creativo in fieri ed evoca nello spettatore simbolismi e riferimenti
all’immaginario dell’artista tedesco: dalla mitologia alla poesia,
dalla filosofia al misticismo ebraico.

Villa Rufolo
Piazza Duomo 1, Ravello
ore 9.00-20.00 (ultimo ingresso alle ore 19.30)
Nei giorni dei concerti del Ravello Festival
l’orario di chiusura di Villa Rufolo è soggetto a variazioni.
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