Napoli, i palazzi e le ville storiche di Chiaia

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Roberto Piantedosi

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Aug 3, 2009, 4:38:32 PM8/3/09
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Da La Repubblica del 2/8/2009

di Elda Oreto

Palazzi e ville del Novecento sono già storia. Come le analoghe architetture del Cinquecento e del Seicento, anche le aristocratiche dimore del quartiere Chiaia, edificate circa un secolo fa - ma in alcuni casi anche meno - sono state dotate di una targa che le contraddistingue come edifici storici già da qualche settimana.

Al corso Vittorio Emanuele, di fronte al bivio con viale Parco Margherita, si vede il primo segnale: un cartello marrone con una scritta nera "Castello Aselmeyer, 1902, Architetto Lamont Young" che identifica e riconosce la stravagante costruzione che somiglia ad una fortezza gotica, anche nota come Castello Grifeo.
Un particolare esempio di architettura eclettica, prodotto dalla mente visionaria di Lamont Young, l´architetto vissuto tra Ottocento e Novecento, di origini inglesi, che aveva in progetto un´utopica riedificazione di Napoli.
Continuando a passeggiare per Parco Margherita, via dei Mille e poi via Filangieri è facile notare di tanto in tanto le "etichette" con il nome dell´edificio, dell´architetto che l´ha progettato e l´anno in cui è stato costruito.
L´iniziativa parte dal Rotary Club Napoli Est, ed è portata avanti dal Gruppo Partenopeo, formato dai presidenti dei nove club Rotary con la I Municipalità che già qualche anno fa ha "donato una targa" ai Palazzi in via Toledo. Oggi il Rotary si sta occupando di effettuare la stessa operazione a Chiaia, facendo in modo che venga messo in luce l´aspetto caratteristico di questa zona ricca di ville e palazzi moderni.
Tra questi spiccano l´attuale Villa Maria e l´ex Grand Hotel Eden, a Parco Margherita, ad opera di Angelo Trevisan, edificati tra il XIX e il XX secolo, quasi location ideali per film horror. Ville note e meno note, dimore di lusso di ieri e di oggi. Questi edifici risultano spesso stravaganti. Un aspetto che è accentuato dalle condizioni di abbandono in cui versano. Questa segnaletica aiuta a districarsi tra i palazzi nel cuore di Chiaia, tra via Filangieri e via Calabritto. «L´operazione spinge i passanti e i turisti a non fermarsi solo a osservare le architetture del Seicento e del Settecento - spiega Alessandro Castagnaro, ricercatore di storia dell´architettura dell´Università Federico II e curatore del progetto - ma a guardare con interesse e curiosità anche a edifici moderni di cui è ricca la nostra città.

Ci sono case esemplari in stile Art Nouveau come Palazzo Leonetti, progettato da Giulio Ulisse Arata, tra il 1908 e il 1910, oggi sede del consolato britannico e di quello Spagnolo, e Palazzo Grenoble di Lamont Young, sede dell´Istituto di cultura francese. Sono segnalate anche delle rarità poco conosciute al largo pubblico, come Palazzo Bivona, accanto al Liceo Umberto I, in cui è conservato un portale del Quattrocento, fatto costruire da Ferrante d´Aragona. Ci sono cartelli anche per gli interventi in stile razionale del Ventennio fascista ad opera di Ferdinando Chiaromonte e il portale della Galleria Vittoria realizzato da Roberto Pane, l´architetto pugliese che visse e lavorò a Napoli, celebre storico e critico dell´architettura». Palazzi, ville e costruzioni sotto gli occhi di tutti, ma a cui nessuno finora sembrava avere fatto veramente caso.
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