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https://www.corriere.it/cultura/20_dicembre_26/pompei-ritrovato-termopolio-intatto-era-nostro-banco-street-food-026c2e92-4760-11eb-be4b-d2afc176960b.shtml
Pompei, ritrovato un Termopolio intatto: il progenitore del banco da «street
food»
Una scoperta che permette di studiare vita, usi e alimentazione dei
pompeiani all'epoca dell'eruzione. «Un dono di Pasqua per i visitatori»,
dice il direttore Osanna
di Paolo Conti
Pompei continua a stupire il mondo e a svelare nuovi tesori.
Nei nuovi scavi che sono stati ripresi grazie al progetto di manutenzione e
restauro della Regio V è riaffiorato un Termopolio perfettamente conservato
con l’immagine di una ninfa marina a cavallo e animali con colori talmente
accesi e vivi da apparire quasi tridimensionali.
In qualche modo questa scoperta ci riguarda: il Termopolio (Thermopolium)
era la tipica rivendita di cibi e bevande calde affacciata su strada. È il
progenitore dei nostri contemporanei fast food- tavole calde: la riprova di
ciò che era già noto, cioè che i romani hanno anticipato di duemila anni le
grandi catene americane.
Qui le foto dell’eccezionale ritrovamento
https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/foto-gallery/campania/20_dicembre_26/scavi-pompei-torna-luce-un-antica-botte-street-food-2a724b50-4761-11eb-a2ef-5aeda71cdc9c.shtml
A colpire, in particolare, è il ritrovamento nei recipienti del Termopolio
di tracce degli alimenti venduti in strada. Era infatti abitudine dei
pompeiani, come in tutto il mondo dell’antica Roma, consumare all’aperto
cibi e bevande calde. Gli studiosi del Parco archeologico di Pompei stanno
già analizzando il materiale per verificare quanto questa scoperta possa
ampliare le conoscenze sulle abitudini alimentari di età romana.
Entusiasta il ministro per i Beni e le attività culturali, Dario
Franceschini: «Con un lavoro di squadra, che ha richiesto norme legislative
e qualità delle persone, oggi Pompei è indicata nel mondo come un esempio di
tutela e gestione, tornando a essere uno dei luoghi più visitati in Italia
in cui si fa ricerca, si continua a scavare e si fanno scoperte
straordinarie come questa».
Spiega Massimo Osanna, nuovo direttore generale dei Musei al ministero e
direttore ad interim del Parco Archeologico di Pompei: «Oltre a trattarsi di
un’ulteriore testimonianza della vita quotidiana a Pompei, le possibilità di
analisi di questo Termopolio sono eccezionali, perché per la prima volta si
è scavato un intero ambiente con metodologie e tecnologie all’avanguardia
che stanno restituendo dati inediti. All’opera è un team interdisciplinare
composto da un antropologo fisico, archeologo, archeobotanico,
archeozoologo, geologo, vulcanologo: alle analisi già effettuate in situ a
Pompei saranno affiancate ulteriori a analisi chimiche in laboratorio per
comprendere i contenuti dei dolia, cioè contenitori in terracotta».
I frammenti ossei
In questa fase di scavo (accanto ad alcune ossa umane) sono emerse scene di
nature morte, con rappresentazioni di animali, probabilmente venduti nel
locale. Come si legge nell’annuncio del ritrovamento si tratta di frammenti
ossei, pertinenti gli stessi animali, sono stati inoltre rinvenuti all’interno
di recipienti ricavati nello spessore del bancone contenenti cibi destinati
alla vendita. Come le due anatre germane esposte a testa in giù, pronte per
essere preparate e consumate, un gallo e un cane al guinzaglio, quasi un
monito alla maniera del famoso Cave Canem. Non è finita qui.